CRONACA- Pagina 1697

Ladri di biciclette

Chieri, carabinieri individuano e fermano tre ladri di biciclette

I carabinieri di Villastellone (TO) hanno arrestato un italiano di 64 anni, residente a Chieri, per furto di una bicicletta. I militari dell’Arma sono intervenuti in piazza Europa, a Chieri, su richiesta di un cittadino al 112 che segnalava il furto.
Il ladro è stato individuato e arrestato e la bici è stata restituita alla proprietaria che poco prima l’aveva lasciata parcheggiata e incustodita.
L’uomo è stato collocato ai domiciliari.
Poco giorni prima, l’uomo era stato denunciato a piede libero dai carabinieri di Pino Torinese per aver rubato due biciclette a Chieri nell’area parcheggio dell’Ospedale Maggiore. L’uomo aveva tranciato con una cesoia i lucchetti.
Altri due ladri di bici sono stati individuati dai carabinieri nei giorni scorsi. Si tratta di un italiano di 52 anni, di Chieri, senza fissa dimora, che ha rubato una bicicletta dal cortile condominiale, e di un italiano di 38 anni, di Torino, che ha rubato la bicicletta di una ragazza in Via Roma a Chieri.
I tre ladri di biciclette potrebbero essere responsabile di altri furti di bici a Torino e nel Chierese

Denunciato ristoratore, sequestrato mezzo quintale di carne in cattivo stato

Nella mattinata di ieri, gli agenti del commissariato Barriera Nizza, coadiuvati da personale del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e dell’ASLTO1-S.I.A.N. e VETERINARIA, hanno controllato un esercizio commerciale in via Genova 23/E.

Numerose le carenze in campo igienico-sanitario emerse durante il controllo. Nei locali della cucina, gli operatori hanno trovato due congelatori stipati di alimenti, privi di etichettatura ed in cattivo stato di conservazione. Numerose confezioni di carne di bovino, maiale, pollo, pesce e zampe di gallina erano ricoperte di ghiaccio, alcune contenute in buste non idonee al loro mantenimento, altre prive di involucro e direttamente esposte al contatto con le pareti del macchinario.

Nelle celle frigorifere posizionate nella zona di preparazione del sushi, personale della ASL Veterinaria ha riscontrato la presenza di pesce e prodotti di vario tipo mal conservati, a causa della temperatura impostata nel sistema di refrigerazione, oltre alla scarsa igiene presente al loro interno.

Al termine degli accertamenti, sono stati sequestrati circa 50 kg di alimenti, tra cui circa 29 kg di prodotti congelati e 21 kg tra quelli sistemati nelle celle frigorifere.

Inoltre, dopo aver riscontrato diverse anomalie come la mancata esposizione della licenza di somministrazione, la presenza di due congelatori senza termometro a lettura esterna e la mancata tracciabilità dei prodotti, al titolare dell’esercizio è stata comminata la sanzione amministrativa di 3400 euro.

Oltre 3200 euro di sanzioni sono state elevate da personale dell’ASL-S.I.A.N. dopo aver appurato l’inadeguatezza del manuale di autocontrollo (HACCP) e l’inidoneità dello spogliatoio dei dipendenti, intimando l’immediata chiusura dell’attività fino al completo ripristino degli ambienti.

L’esercente, un cittadino cinese di 44 anni, è stato denunciato per la cattiva conservazione del cibo.

Dopo la rapina cambia maglia per camuffarsi

Sono quasi le 7 del mattino ed un uomo seduto sulle panchine in corso Palermo vede avvicinarsi due individui a lui sconosciuti. Uno dei due, cittadino marocchino di 25 anni, lo accusa di indossare il cappellino del suo amico.

L’uomo smentisce categoricamente ma il marocchino insiste, con fare aggressivo. Durante il reciproco scambio di battute, il venticinquenne si porta lentamente dietro la panchina e, approfittando di un momento di distrazione, ruba il cellulare alla vittima, lo consegna al complice ed entrambi fuggono via. L’uomo si pone al loro inseguimento ma riesce a bloccare solo il marocchino, il quale inizia a strattonarlo, strappandogli la maglietta e sferrando pugni all’indirizzo del volto. Nel frattempo un soggetto che passeggia all’altezza di via Baltea nota un individuo a torso nudo, cambiarsi rapidamente la maglietta e allontanarsi. Poco più avanti si trova improvvisamente spettatore della colluttazione in atto tra lo straniero e la vittima, quindi capisce che l’uomo visto poco prima era un complice che modificava il proprio abbigliamento per non rendersi riconoscibile. Si pone allora al suo inseguimento ma dopo alcuni metri lo perde di vista. Una pattuglia della Squadra Volante in transito interviene e divide i due. Il marocchino è lievemente ferito, un colpo ricevuto all’altezza dell’arcata sopraccigliare richiede l’intervento dei soccorsi mentre i poliziotti raccolgono la denuncia della vittima. L’uomo, scosso per l’accaduto, racconta agli operatori di essere fortemente scosso per l’accaduto in quanto il telefono era il suo unico avere, acquistato grazie ai soldi che gli erano stati consegnati dall’assistente sociale. Il venticinquenne è stato arrestato per rapina aggravata.

Quando perdere il pullman costa l’arresto

L’uomo era destinatario di un provvedimento di custodia cautelare in carcere

Era diretto in Svizzera, ma la destinazione finale è la casa circondariale Lorusso e Cotugno. Sabato pomeriggio gli agenti della Squadra Volante intervengono presso la biglietteria dei terminal bus in corso Vittorio Emanuele II. Un trentenne di origine camerunense ha appena perso un pullman e pretende di essere rimborsato all’istante. Il dipendente gli spiega di essere impossibilitato ad ottemperare alla sua richiesta nell’immediato, illustrando la corretta procedura da seguire. Lo straniero inizia a dare in escandescenze. In fase di accertamenti gli operatori scoprono un provvedimento di custodia cautela in carcere a carico del trentenne, emesso a gennaio dello scorso anno dal Tribunale di Ravenna, per detenzione di sostanza stupefacente. Perquisito personalmente, il camerunense viene trovato in possesso di una patente di guida risultata inesistente per la motorizzazione, quindi falsa. L’uomo riferisce di averla acquistata sei mesi prima al prezzo di circa 180 euro. Inoltre, nelle tasche dei pantaloni, viene rinvenuto un frammento di hashish, per il quale lo straniero è stato sanzionato amministrativamente.

Immobile di lusso venduto, frode al fisco da 28 milioni

Dal Piemonte / Le fiamme gialle hanno scoperto un’evasione fiscale internazionale di una società biellese

Questa aveva acquistato un immobile di lusso nel Nord Italia per ristrutturarlo e  rivenderlo. Per evitare le tasse aveva formalmente sede nel Liechtenstein, così da realizzare plusvalenze non dichiarate per 27.979.144  di euro e un’imposta dovuta di 1.557.517 euro. Denunciate a piede libero 2 persone per il reato di omessa dichiarazione dei redditi. E’ stata smascherata una movimentazione di flussi di denaro per circa 2 milioni di euro provenienti da paradisi fiscali e finiti sui conti correnti delle persone coinvolte.

La polizia chiude bottega di barbiere per violazione norme anti-covid

Durante un controllo straordinario del territorio, gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia, notano la numerosa presenza di avventori all’interno di un salone di barberia in corso Regina Margherita.

Una volta all’interno, gli operatori appurano come in un locale dell’ampiezza di circa 25 metri, stazionassero al momento del controllo 15 persone, tra personale dipendente e clienti, prive del dispositivo di protezione individuale, obbligatorio secondo quanto prescritto dal DPCM del 7 agosto, e contravvenendo, inoltre, alle norme inerenti il distanziamento sociale. Il balcone, di pertinenza del locale, era stato adibito a “sala d’attesa” attraverso l’utilizzo di alcune sedie ed una panca dove, al momento della verifica del locale, dormiva un avventore. Inevitabile la chiusura del salone per cinque  giorni per violazione delle normative anti-covid19, in cui il gestore è obbligato a predisporre le condizioni per garantire il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale.

Molestie e minacce alla convivente: arrestato

A Torino un senegalese di 34 anni, senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale, è stato arrestato  dai carabinieri per minacce e molestie nei confronti dell’ex convivente. 

Era stato già responsabile di vessazioni nei confronti della donna.

Questa volta è riuscito ad entrare nell’appartamento della vittima in corso Lecce,  dove i carabinieri sono intervenuti e lo hanno fermato

Da giorni senza cibo né acqua: la polizia salva dieci cani abbandonati sul balcone

La partenza per le ferie estive fa rima ancora una volta con l’abbandono dei nostri amici a quattro zampe. Un fenomeno che ha registrato negli ultimi anni un aumento esponenziale, per il quale la Polizia di Stato, anche quest’anno, ha voluto sensibilizzare la cittadinanza attraverso la campagna antiabbandono “Se non ti porto non parto”.

Storia a lieto fine per due cani e la loro cucciolata, grazie all’intervento degli agenti del commissariato Ivrea e Banchette. Domenica pomeriggio la segnalazione di un cittadino, che ormai da diversi giorni sentiva guaiti e lamenti provenire dai balconi del proprio vicino. Giunti sul posto, i poliziotti hanno constatato il totale stato d’abbandono in cui si trovavano gli animali, costretti a vivere tra i propri bisogni, senza alcun tipo di sostentamento. La loro “cuccia” due balconi poco accoglienti, senza alcun tipo d’accesso all’abitazione, in quanto entrambe le finestre erano state precedentemente chiuse dall’interno e le tapparelle abbassate. Durante le ore più calde avevano come unico riparo dai raggi del sole alcuni pezzi di mobilia. Considerata la loro condizione, gli agenti contattano immediatamente il veterinario della ASL, che conferma il grave stato di denutrizione e sofferenza in cui versano i cani. Si decide quindi di trasferirli in luogo più idoneo. L’intervento dei vigili del fuoco ha permesso la rimozione della grata in ferro, quindi l’accesso ai balconi ed il recupero degli esemplari con i loro cuccioli, affidati temporaneamente alle cure di una struttura per cani. Il proprietario, resosi irreperibile all’atto dell’intervento, è stato in seguito denunciato per maltrattamento ed abbandono di animali.

Con l’auto travolge ciclista. Scappa e si schianta

Dal Piemonte/ Ha investito un ciclista, poi  è fuggito senza prestare i soccorsi

Però dopo pochi istanti l’auto che stava guidando è finita in un fosso dopo avere abbattuto un palo e si è incendiata. Dalle prime ricostruzioni sarebbe questa la dinamica di un incidente stradale avvenuto  ad Alessandria. Il conducente della vettura è stato estratto dall’abitacolo dai vigili del fuoco ed è ora ricoverato in ospedale con il ciclista.

A due anni dalla scomparsa di Ramella

Di Pier Franco Quaglieni / A distanza di due anni dalla morte di Giovanni Ramella sono in molti gli amici, i colleghi, gli ex allievi che lo ricordano come docente, preside, critico letterario, conferenziere  poliedrico e insieme profondo.

Quando seppi tra i primi della sua scomparsa, capii subito che qualcosa di me era venuto meno perché il nostro rapporto di cinquant’anni di amicizia è stato così intenso da interiorizzarsi. Un anno fa, ricordandolo ad una cerimonia,  dissi che alla fine Giovanni aveva appreso da me la lezione liberale, mentre io avevo appreso da lui il modo di affrontare la cultura con serietà, con rigore e con passione.
Oggi posso dire che io ho attinto da lui anche la fede religiosa che sto rivivendo con gioia anche nel solco del suo esempio di cattolico liberale.  Spero che Giovanni ne sia contento. Era un uomo poco pratico, non guidava la macchina e si arenava sui problemi della quotidianità. Senza collaboratori come Guido Curto e Maria Luisa Capella difficilmente avrebbe potuto dirigere un liceo difficile e litigioso come il “d’Azeglio “ di Torino. Eppure lui ci precedeva tutti nel campo morale con l’esempio di ogni giorno, con la mitezza che è propria dei forti. Forse non sapeva cambiare una lampadina, ma sapeva illuminarci con la sua cultura, la sua serenità, il suo coraggio nell’affrontare le difficoltà della vita. Era un uomo distratto, come  ha detto Gianni Oliva che fu suo successore al “d’Azeglio“ e suo amico, ma la sua distrazione era solo apparente. Dentro di lui era vivo un filo che teneva insieme i diversi aspetti della sua vita. Non ebbe gli affetti che avrebbe meritato, ma lui seppe donare a molti conforto e amicizia sincera, anche a chi non la meritava affatto.  Alla vigilia della riapertura delle scuole e delle attività culturali ci manca un uomo come lui che non  sarebbe stato capace di districarsi tra banchi con e senza rotelle e i distanziamenti . Giovanni era però l’esempio vivente di cosa debbano essere la cultura e la scuola. Non tanto all’insegna del venerato maestro Augusto Monti che anche lui rispettava, ma di Don Bosco alla cui scuola era cresciuto. Esserci conosciuti nel l’associazione ex allievi dell’ istituto salesiano “San Giovanni Evangelista“ è stato un dono della fortuna e una grazia di Dio. Di lui sentiamo moltissimo la mancanza, siamo certi che lui ci veda  e in qualche modo ci protegga.  Affidiamo a Giovanni le sorti della scuola e della cultura torinese, laiche o non laiche che siano, come diceva Benedetto  Croce di cui portai a Giovanni  un ritratto da mettere al liceo “d’Azeglio “ che qualche pisquano forse avrà eliminato.