CRONACA- Pagina 1569

Voci dal carcere

Enza Colavito proprio non ci sta e manda una lettera al suo avvocato, dall’eloquente titolo: voci dal carcere. La manda al suo legale Alessandro Paolini. Una lettera carica di rabbia e delusione per essere state lasciate sole, alle Vallette,  lei e le altre detenute

Dalle firme delle detenute si evince che molte non sono solo italiane. Provenienti dai paesi slavi e Nord Africa ed anche una francese. Nessun tampone è stato fatto e le distanze non possono essere rispettate. Gli arresti domiciliari sarebbero l’ unica soluzione. Respinte tutte le istanze presentate dall’avvocato Paolini con l’udienza del 15 aprile saltata per il coronavirus.

Per lei l’alternativa del 22 giugno, quando scadono i tempi per la carcerazione preventiva. Una lettera sicuramente dai toni duri che, mi sembra, stia nei limiti del civismo di una protesta comunque contenuta. Eppure la loro situazione appare preoccupante. Una delle firmatarie  ha la febbre,  è preoccupatissima e ha chiamato la guardia medica. Notizia preoccupante come  lo è, ancora  la lentezza nella nostra Regione nel fare i tamponi. Il Garante dei diritti dei detenuti del Piemonte ammonisce. Stanno aumentando i contagi in tutte le carceri piemontesi. Fuori controllo Alessandria, Saluzzo e soprattutto Torino. Concretamente: o intervenite subito, cioè oggi, o sarà troppo tardi domani. E francamente non si capisce perchè la macchina della giustizia perché non intervenga .Sempre Enza Colavito cerca di trasformare la sua disperazione in speranza appellandosi alla Costituzione: la presunzione d’ innocenza è, per l’appunto un diritto fondamentale. Essere arrestati perché si è indagati non è indice di colpevolezza. Purtroppo siamo un paese di forcaioli che vedono, anzi il più delle volte vogliono vedere la colpevolezza nell’arresto. Va bene tutto fin tanto che non ci riguarda da vicino. Se riguarda gli altri peggio per loro. Ma i diritti sono di tutti e per tutti. La Colavito  – incarcerata per le presunte connivenze con la criminalità organizzata che hanno portato alle Vallette anche l’ex assessore regionale Rosso – potrebbe inquinare le prove o fuggire? La vedo dura, viste le condizioni generali e la meticolosità delle indagini. Poi l’ ultima richiesta (respinta) degli arresti domiciliari era esclusivamente motivata per problemi di salute aggravati dal pericolo del coronavirus. Un atto umanitario che nulla ha che vedere con la colpevolezza. Verissimo che i reati contestati sono gravissimi. Ma è altrettanto vero che i diritti si applicano a chiunque. L’ umanità fa (o dovrebbe fare) parte della giustizia. Altra cosa è la cosiddetta clemenza della corte. Battuta sentita in più film degli anni cinquanta, fatta da difensori d’ufficio svogliati e distratti. Altra cosa è il diritto alla difesa. Ho avuto modo di sentire il Presidente dell’ Ordine degli avvocati quando mia figlia è diventata avvocato. Significando questo diritto ha raccontato un fatto storico a me totalmente sconosciuto. Un importante e famoso avvocato francese ha accettato la difesa di Luigi XVI nel processo che lo condannava alla ghigliottina. Ha accettato pur sapendo che sarebbe stato a sua volta ghigliottinato. Paradossi? Forse, probabile, ma serve a spiegare che nessuno, appunto, deve soprassedere ai fondamentali diritti degli individui.

Patrizio Tosetto

Furto di cellulare, carabinieri fermano baby gang di ragazzine

Hanno rubato il cellulare a un anziano e poi gli hanno chiesto il riscatto per riaverlo

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Torino Oltre Dora hanno fermato tre ragazze minorenni, tra i 13 e i 17 anni, di un campo nomadi della città, con l’accusa di furto aggravato ed estorsione. Ieri mattina, le ragazze sono state bloccate alla fermata del tram di corso Potenza, subito dopo essersi fatte consegnare la somma di 70 € da due coniugi ultrasettantenni quale riscatto per restituirgli il telefono cellulare rubato il giorno precedente.

Il furto è avvenuto all’esterno di un supermercato di Torino, dove le ragazze hanno accerchiato la coppia e distratto l’uomo e con la scusa di chiedergli l’orario gli hanno rubato il cellulare. La moglie del derubato ha immediatamente chiamato il numero del marito e dopo diversi tentativi le ha risposto una “bambina” che le ha chiesto 120 euro di riscatto per lo Smartphone. Dopo una lunga trattativa le parti si sono accordate per 70 euro. La coppia ha immediatamente informato i carabinieri, che si sono presentati all’appuntamento con i coniugi, ma a distanza. Subito dopo lo scambio, i militari sono intervenuti e hanno fermate le tre ragazzine. La 17enne è stata arrestata e accompagnata all’Istituto Penale Minorile “Ferrante Aporti” mentre le sue baby complici, non imputabili, sono state segnalate alla Procura per i minorenni, riaccompagnate al campo e affidate ai parenti. Agli anziani, sfortunati protagonisti della vicenda, tranquillizzati e rassicurati dai Carabinieri, sono stati restituiti il cellulare e la somma estorta. Particolarmente elevata è l’attenzione della Procura per i Minorenni di Torino a tutela delle persone anziane che, soprattutto in questo delicato momento di emergenza sanitaria possono essere vittime di odiosi reati predatori.

 

(foto archivio)

Coronavirus: i pazienti guariti sono quasi 5000, ma le vittime superano ormai quota 3000

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di mercoledì 29 aprile

 

4.911 PAZIENTI GUARITI E 2.538 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono  4.911 (287  in più di ieri): 446  in provincia di Alessandria, 195 in provincia di Asti (+10), 255 (+24) in provincia di Biella, 549 (+45) in provincia di Cuneo, 401 (+30) in provincia di Novara, 2.479 (+135) in provincia di Torino, 256 (+28) in provincia di Vercelli, 268 (+11) nel Verbano-Cusio-Ossola, 62 (+4)  provenienti da altre regioni.

Altri 2.538 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.032

Sono 66 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 14 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.032 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 564 ad Alessandria, 168 ad Asti, 162 a Biella, 236 a Cuneo, 257 a Novara, 1.346 a Torino, 158 a Vercelli, 110 nel Verbano-Cusio-Ossola, 31 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 25.995 (+457 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.354 in provincia di Alessandria, 1.557 in provincia di Asti, 964 in provincia di Biella, 2.471 in provincia di Cuneo, 2.266 in provincia di Novara, 12.938 in provincia di Torino, 1.102 in provincia di Vercelli, 1.005 nel Verbano-Cusio-Ossola, 233 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 105 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 199 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.621 (- 16 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.694

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 152.447, di cui 81.195 risultati negativi.

Spacca finestrino con la mano, le tracce di sangue lo tradiscono

Arrestato ventottenne italiano nel quartiere Santa Rita

Domenica notte un cittadino affacciato dal proprio balcone nota un soggetto armeggiare accanto al finestrino di un’autovettura parcheggiata. L’uomo allerta immediatamente il 112 NUE. Nel frattempo il reo, cittadino italiano di 28 anni, è riuscito ad aprire lo sportello dell’auto, rompendo il finestrino con le mani. Dopo aver rovistato nel portaoggetti del cruscotto, preleva un telefono cellulare e si da alla fuga. Poco dopo gli agenti della Squadra Volante incrociano in via Tunisi un individuo con le mani e gli indumenti sporchi di sangue. I poliziotti intuiscono possa trattarsidel soggetto appena segnalato dalla centrale operativa, feritosi in seguito all’azione delittuosa. Il ventottenne viene allora fermato e perquisito. Gli operatori, dopo aver rinvenuto il cellulare nella tasca della giacca, arrestano l’uomo per furto. Il ventottenne, con precedenti specifici di Polizia, viene inoltre denunciato per violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale, di cui era destinatario da gennaio dello scorso anno, e per le prescrizioni atte al contenimento epidemiologico.

Bus, tram e metropolitana: si viaggerà in pochi e il 4 sarà “tagliato” a metà

Nella fase 2, (come e quando si saprà oggi dalla commissione a Palazzo Civico)  sui treni della metropolitana potranno viaggiare 50 o 60 persone per volta, su bus e tram al massimo  20 o 30 passeggeri in base alle dimensioni del veicolo. 

E’ quanto anticipa oggi la cronaca torinese del quotidiano Repubblica. Sui tram più lunghi potranno salire  40 persone. Probabilmente il 4, il tram più affollato, che attraversa la città da Falchera a Mirafiori, verrà  forse “tagliato” a metà per evitare scossoni all’interno e  assembramenti alle fermate. 

Gtt ha illustrato  ieri queste linee ai sindacati e oggi distribuirà le mascherine chirurgiche ai  dipendenti.  Non spetterà al conducente la responsabilità sui flussi dei passeggeri e  la porta anteriore dei mezzi continuerà a restare chiusa. Insomma dovremo fare affidamento sul senso di responsabilità di ciascuno. Davanti alle stazioni del metrò dipendenti dell’azienda contingenteranno gli accessi.

500 cellulari sospetti. Il negoziante: “Sono un regalo”

Telefoni di dubbia provenienza rinvenuti in un negozio torinese. Denunciato commerciante

È quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino in un esercizio commerciale nella zona nord della città.

La vicenda all’una circa della scorsa notte, quando un equipaggio del Gruppo Pronto Impiego Torino, impegnato nei consueti controlli del territorio, ha notato le insegne ancora accese di un negozio di telefonia e apparecchiature elettroniche nei pressi di Corso Palermo. All’interno oltre al titolare, alcuni clienti.

Una volta all’interno, i Finanzieri hanno notato numerosi apparecchi telefonici senza confezionamento custoditi alla rinfusa dietro al bancone. Alla richiesta della documentazione della merce, il titolare non è riuscito a fornire alcuna giustificazione plausibile circa il possesso.

Esteso il controllo a tutto il punto vendita, i militari hanno così scoperto che il commerciante custodiva oltre 500 telefoni cellulari, tutti di dubbia provenienza e privi di qualsivoglia documentazione nel retrobottega del negozio. Un considerevole quantitativo è stato anche rinvenuto occultato nella toilette.

Alla richiesta di ulteriori spiegazioni l’uomo, un quarantenne di origini egiziane, ha sostenuto che i telefoni “…sono frutto di un regalo…”.

Le indagini della Guardia di Finanza ora proseguono per appurare la provenienza dei cellulari e se siano provento di furto o attività illecite.

Gli oltre 500 apparecchi telefoni sono stati sequestrati.

Il titolare del negozio, che è stato denunciato alla Procura della Repubblica per ricettazione, è stato sanzionato per l’inottemperanza ai prevedimenti attualmente in vigore a contrasto del COVID 19; l’attività commerciale è stata sospesa.

fp

Bennet, carrello sospeso fino al 3 maggio

Terminerà il 3 maggio l’iniziativa Carrello Sospeso in molti ipermercati Bennet del Piemonte: Carmagnola, Caselle Torinese, Chivasso, Ciriè, Santa Vittoria d’Alba, Settimo Torinese, Torino – via G. Bruno, Vercelli.

Grazie alla collaborazione con Banco Alimentare, Bennet aderisce all’operazione di raccolta di generi alimentari di prima necessità per sostenere le fasce più sensibili della popolazione.

I clienti Bennet possono acquistare i prodotti e donarli depositandoli nell’apposito carrello posizionato all’ingresso del punto vendita. Il Banco Alimentare e molte altre Associazioni di volontariato saranno incaricati di effettuare il ritiro delle donazioni e a consegnarle alle famiglie bisognose sul territorio.

Pasta, tonno in scatola, olio, caffè, biscotti, passata, legumi, biscotti per bambini, omogeneizzati, zucchero, fette biscottate e latte e molto altro, sono i prodotti fondamentali per il Carrello Sospeso, utili a tutte quelle famiglie bisognose, aumentate nelle ultime settimane, che in questo periodo hanno maggiori necessità.
Bennet è al fianco della popolazione italiana in questo periodo di crisi e Carrello Sospeso conferma l’impegno costante della catena in questa direzione, tendendo una mano per un aiuto concreto.

Da lunedì 4 maggio consentite le cerimonie funebri, visite ai cimiteri da martedì

Con l’ampliarsi dell’emergenza epidemiologica da COVID -19 e la necessità di operare con misure di contenimento per evitare il diffondersi del contagio,  sono state sospese  le visite ai propri cari nei sei cimiteri della Città : nei due maggiori, Monumentale  e Parco; e in quelli minori Sassi, Cavoretto, Abbadia e Mirafiori.

Torino è stata una delle ultime città in Italia a chiudere alla visita i propri cimiteri, pur mantenendo al possibilità di partecipare – in forma ristretta – all’ultimo saluto.

Ora l’Amministrazione comunale intende procedere alla riapertura delle visite al pubblico nei cimiteri anche alla luce di quanto previsto dal nuovo DPCM del 26 aprile scorso.

Il Decreto consente, a partire dal prossimo 4 maggio, “le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione dei congiunti e, comunque, fino a un massimo di quindici persone, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.”

Al fine di consentire lo svolgimento delle cerimonie funebri in sicurezza, l’assessore ai Servizi Cimiteriali Marco Giusta, ha chiesto ai vertici di AFC Torino S.p.a. e alla Società Socrem di valutare la possibilità di attrezzare, all’interno dei complessi cimiteriali, adeguati spazi volti ad ospitare cerimonie di commiato e momenti di raccoglimento, anche religiosi, per l’ultimo saluto ai defunti. Inoltre ha chiesto di incrementare il servizio di accoglienza, nel rispetto della normativa vigente, e di accompagnare i congiunti che, non avendo potuto assistere ai funerali, debbano essere messi a conoscenza dei luoghi di sepoltura dei cari defunti.

“Abbiamo subito colto questa opportunità prevista dal nuovo decreto. Con intelligenza possiamo combattere il virus e mantenere, laddove è possibile, le attività che si svolgevano prima dell’emergenza. Credo sia giusto consentire nuovamente la possibilità di celebrare i funerali, perchè è il momento in cui un dolore individuale si trasforma in dolore collettivo e può essere affrontato, e in cui si compie il ricordo della persona che ci ha lasciato. Lo stesso sentimento di conforto provano le persone che possono recarsi in visita alla tomba dei propri cari, depositare un fiore, dire una preghiera. Per questo ho dato disposizioni perché la riapertura dei cimiteri sia regolata e accompagnata, in modo da evitare assembramenti e di farci trovare pronti a ricevere le tante visite delle persone che in questo periodo hanno perso i lori cari. Inoltre ho chiesto ad AFC e Socrem, che ringrazio per la professionalità e l’impegno, di predisporre spazi adeguati per celebrare le esequie per chi ne avesse necessità, nei limiti del decreto, favorendo spazi all’aperto. Credo che dare la possibilità di un saluto dignitoso sia un gesto di civiltà” dichiara l’assessore Marco Giusta.

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

Il ladro che amava anacardi e grappa

Un cittadino algerino di 38 anni è stato arrestato giovedì scorso dagli agenti della Squadra Volante

Dopo essere entrato in un supermercato in corso Umbria, il trentottenne ha trafugato dagli scaffali ed occultato nel proprio zaino 6 bottiglie di vodka e 9 confezioni di anacardi.

Arrivato nei pressi delle casse, finge di mettersi in fila ma dopo poco si dirige verso l’uscita. Un cassiere che ha assistito alla scena raggiunge l’uomo e lo invita a seguirlo all’interno del locale per le verifiche del caso. Nel frattempo il gestore del supermercato allerta le forze dell’ordine. L’algerino non è nuovo a furti di questi tipo: circa dieci giorni fa si era già reso protagonista, all’interno del medesimo esercizio commerciale, del furto di 6 bottiglie di grappa.

L’uomo, già colpito da un decreto di espulsione dal territorio nazionale, viene arrestato dagli operatori della Squadra Volante per rapina e denunciato per il furto commesso nei giorni precedenti e falsa attestazione a P.U.

I take away di cibo resteranno ancora chiusi

In Piemonte i take away di cibo rimarranno  chiusi anche dopo il 4 maggio. E non saranno neppure  consentiti gli spostamenti verso le secondo case seppur entro i confini regionali.

È quanto ha spiegato il governatore Alberto Cirio, dopo avere incontrato  il Comitato tecnico-scientifico regionale, composto da medici e scienziati. Dice il Presidente , come riporta il quotidiano Repubblica, che “è necessario in questo momento mantenere una linea di rigore che va di pari passo con la consapevolezza che il Piemonte ha bisogno di ripartire”.  In base alle valutazioni fatte ci sarebbero troppi rischi: il numero elevato di persone davanti agli esercizi commerciali per ritirare cibi da asporto potrebbe favorire i contagi. Restano invece consentite le consegne a domicilio.