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Consumavano cibo e bevande all’interno del locale, multato e chiuso l’esercizio

Gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale, durante un pattugliamento operativo su corso Vercelli, indirizzato alla vigilanza per il contenimento del Covid-19 e in particolare al rispetto dei divieti imposti dall’ultimo DPCM, hanno notato un locale commerciale aperto con, al suo interno, 6 uomini di nazionalità straniera intenti al consumo di bevande.

Prima di intervenire gli agenti, non in divisa, hanno osservato con attenzione dall’esterno tutti i movimenti delle persone dentro il locale. Dopo aver avuto la certezza che all’interno  era in atto un’attività di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico, sono prontamente intervenuti, interrompendo l’attività vietata dal DPCM anti Covid-19.

Al conduttore è stata subito comminata una sanzione pari a Euro 400 per violazione delle disposizioni sul contenimento della pandemia.

Inoltre, a seguito di controllo amministrativo, lo stesso conduttore è risultato sprovvisto del titolo autorizzativo per l’esercizio dell’attività di somministrazione ed è stato sanzionato al pagamento di altri  4.000 Euro.

L’attività è stata chiusa per 5 giorni. Al momento sono in corso accertamenti riguardanti la regolare iscrizione all’Albo Imprese Artigiane della Camera di Commercio.

(foto archivio)

Millantava amicizie con clan mafiosi per estorcere denaro a un parrucchiere

 Millantava amicizie con notissimi pregiudicati di clan mafiosi, ma è stato arrestato dai Carabinieri in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere

Autore dei gravi fatti è un censurato di 43 anni di Torino, che aveva intimorito un parrucchiere del quartiere cittadino “Crocetta”, costringendolo a pagare il pizzo “per evitare guai”. L’uomo aveva iniziato a minacciare la vittima a gennaio 2018, con continue richieste di denaro e di auto lussuose, che dovevano servire come una sorta di polizza assicurativa sulla vita “tranquilla”.

Il negoziante all’inizio aveva regolarmente pagato, non denunciando per paura di ritorsioni. Dopo molto tempo ha però trovato la forza di raccontare tutto ai Carabinieri di Nichelino, nell’hinterland torinese, doveva risiede insieme alla famiglia. I militari dell’Arma, nel luglio scorso, si erano presentati con la vittima ad un incontro con l’estorsore, arrestandolo in flagranza alla consegna di una rata di 300 euro in banconote contanti. In quell’occasione, a casa dell’arrestato venne anche rinvenuto un Suv che il parrucchiere aveva affittato a favore del suo aguzzino, nonché due Rolex, 15mila euro in contanti, coltelli, un machete e diverse pistole sceniche.

Le indagini non erano concluse e sono proseguite per approfondire l’intera vicenda, facendo così emergere non solo tutte le condotte estorsive, per un ammontare complessivo pari a 50 mila euro, messe in atto nel corso degli anni in danno del titolare dell’esercizio commerciale, ma anche plurime azioni persecutorie operate nei confronti della moglie e della figlia del parrucchiere.

Covid: i trapianti in Piemonte non si fermano

Ci interroghiamo spesso su come proceda la salute, visite, cure, operazioni che non sono legate al Covid.

La sopresa è che la rete di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule del Piemonte e Valle d’Aosta, non ha subito, sostanzialmente interruzioni.

Una eccellenza italiana, quella della trapiantologia che il Covid non ha fermato anche se ci si è messo di impegno.

A riprova, il report stilato relativo al 30 settembre da Centro Regionale Trapianti fa infatti registrare un’alta qualità dei servizi e assistenza offerta ai pazienti.

Riportiamo alcuni numeri che rimarcano, positivametne, i risultati del processo:Donatori effettivi, ovvero le persone dichiarate morte da cui è (stato) possibile prelevare un organo a scopo di trapianto, sono i più alti del paese.

Il Piemonte si colloca al primo posto in termine di numero donatori: “34.6 per milione di popolazione (pmp), rispetto ai 27.2 del Nord, ai 30.4 del Centro e ai 12.7 del Sud e Isole.

Numeri in crescita rispetto al 2019 in cui si contavano 30.6 donatori effettivi per pmp, a conferma del grado di ‘fiducia’ da parte della popolazione verso il mondo dei trapianti anche in epoca di emergenza “.

Sempre al 30 settembre, si attestano su un valore di 58.1 pmp trapianti quelli per il rene (vs 51.5 del 2019) per un totale di 184 trapianti eseguiti; “36.1 ppm per il fegato(vs 32.9 del 2019) per un totale complessivo di 114 trapianti; 6.3 pmp per il cuore(vs 5.6 al 2019) con 221 trapianti totali. Un trend positivo anche per gli altri trapiani e per quelli combinati, plurimi.

«La nostra forza, dice il Professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte risiede nell’elevata organizzazione di tutta la rete di donazione e trapianto.

Per la dottoressa Anna Guermani, responsabile del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti del Piemonte, un grande valroe aggiunto va riconosciuto al livello dei test praticati per verificarne la sicurezza e escludere ogni possibile infezione nel donatore.
Quello di Anna Guermani è praticamente una missione nel campo dei trapianti. Dalla nostra redazione il nostro grazie.

Tommaso Lo Russo

Viaggiava con la cocaina nel volante e un jammer nel cruscotto

Cittadino straniero denunciato dal Reparto Prevenzione Crimine

Venerdì scorso gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine, impegnati in  servizio di controllo del territorio coordinato dal Comm.to Madonna di Campagna, controllano un veicolo in Strada dell’Aeroporto. In considerazione delle normative vigenti per il contenimento dalla pandemia da covid19, gli operatori chiedono al conducente ed al passeggero il motivo della loro presenza. Il primo, cittadino albanese di 47 anni, giustifica il proprio spostamento per motivi di lavoro, senza peraltro essere in grado di fornire ulteriori dettagli, il secondo, un macedone di 30 anni, riferisce di trovarsi a bordo solo per fare compagnia all’amico. Entrambi vengono sanzionati in considerazione delle attuali restrizioni. Controllando i due cittadini ed il veicolo loro in uso, i poliziotti trovano nel cruscotto lato guida un jammer, disturbatore di frequenze utilizzato per la neutralizzazione dei sistemi d’antifurto nelle vetture. Lo strumento viene immediatamente sequestrato. Inoltre, osservando con attenzione il volante, gli operatori notano la plastica del clacson rialzata rispetto al suo alloggiamento originale. Insospettiti, gli agenti rimuovono il componente e trovano al di sotto un panno verde nel quale era custodita una scatolina metallica con all’interno 3 involucri contenenti cocaina. L’albanese è stato denunciato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Torino-Biella, 85 per cento di treni in servizio

Dopo il primo lockdown, “da maggio 2020 abbiamo iniziato a inserire i treni che erano stati eliminati per la mancanza di utenza e oggi siamo all’85% della produzione, fornendo una risposta corretta all’utenza nel periodo che va dal 14 settembre 2020, data iniziale dell’apertura delle scuole”.

Così l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere Alberto Avetta (Pd) che chiedeva se l’assessore fosse a conoscenza dei disagi che i pendolari stanno patendo quotidianamente sulla linea ferroviaria Torino-Biella e quali soluzioni si vogliano adottare per garantire un servizio di qualità adeguata che incentivi l’utilizzo del treno e facciano desistere il ricorso alla mobilità privata.
“Sulla linea Torino-Biella sono stati eliminati soltanto i treni del mattino presto nei giorni feriali, compreso quello di rinforzo – ha spiegato Gabusi – a differenza di altre linee che, in taluni casi sono state completamente cancellate, garantendo il collegamento anche se con un numero di corse minore”. I treni attualmente programmati registrano, su un totale di circa 180 posti, punte di occupazione del 50%. I dati odierni non consentono ancora l’inserimento di ulteriori convogli che, se l’utenza aumenterà gradualmente, verranno nuovamente messi in servizio.
Nel corso delle interrogazioni e interpellanze è stata fornita risposta agli atti ispettivi dei consiglieri: Domenico Rossi (Pd) sull’insufficienza del numero di corse sulla tratta Novara-Domodossola ed inadeguatezza dei convogli ferroviari; di Silvio Magliano(Moderati) sull’Ospedale Civico Città di Settimo Torinese, quale futuro?

Aggredisce la moglie incinta, i carabinieri lo arrestano

I carabinieri lo hanno bloccato mentre aggrediva la moglie incinta.

Il fatto è accaduto a Torino in Barriera di Milano, alle 8 del mattino. L’aggressore è un tunisino 39enne. La moglie di 38 anni, marocchina, al secondo mese di gravidanza, ha chiamato i carabinieri.

La lite tra i coniugi era iniziata in strada.  Il marito, che nel frattempo non si era allontanato dopo la prima aggressione secondo quanto raccontato dalla donna, è stato bloccato dai militari per evitare che la potesse aggredire di nuovo.

Residenza e business all’estero ma vive abitualmente in Italia. Denunciato manager torinese

Residenza e business all’estero ma vive in Italia. Denunciato manager torinese e sequestrati conti correnti, immobili, terreni e auto di lusso per oltre 3 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Torino ha scoperto, all’esito di articolate investigazioni, che un manager sessantenne, di origini piemontesi, ha dichiarato, per anni, di risiedere nel Regno Unito, ma solo formalmente, visto che, di fatto, vive abitualmente in alta Val di Susa.

Le indagini, condotte dai Finanzieri della Tenenza di Bardonecchia e coordinate dal dott. Mario Bendoni, Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, hanno visto coinvolto un noto dirigente d’azienda, esperto e specializzato in fondi comuni di investimento, venture capital, acquisizioni societarie e management aziendale.

La specifica disciplina in materia tributaria prevede, per i cittadini che intendano trasferire la propria residenza in un altro Stato per periodi superiori a 12 mesi, l’iscrizione alla c.d. A.I.R.E. (Anagrafe italiani residenti all’estero), gestita dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze consolari all’estero. La registrazione all’A.I.R.E. è effettuata a seguito di dichiarazione resa dall’interessato all’Ufficio consolare competente per territorio entro 90 giorni dal trasferimento della residenza e comporta la contestuale cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) del Comune di provenienza.

Nel corso degli accertamenti delle Fiamme Gialle, svolti anche alla luce dei contenuti del vigente trattato internazionale contro le doppie imposizioni Italia-Regno Unito, è emerso, invece, come il soggetto, benché ufficialmente iscritto all’A.I.R.E., fosse fittiziamente residente al di là della Manica, mentre, in concreto, viveva in Italia.

Numerosi, precisi ed univoci gli elementi probatori in tal senso acquisiti dai militari, a seguito dell’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo, delle perquisizioni eseguite presso il domicilio dell’interessato, dell’analisi dei relativi conti bancari, dell’esame dei passaggi telepass, della documentazione relativa alle delibere ed ai meeting delle società a lui riconducibili in Italia, delle note spese, delle bollette, delle schede telefoniche, nonché delle dichiarazioni rese da persone a lui vicine, tali da far ritenere che il soggetto abbia mantenuto, di fatto, il centro dei suoi interessi vitali, economici e familiari, nonché la propria dimora, sul territorio nazionale, così da doversi considerare ivi fiscalmente residente, con la conseguenza che avrebbe dovuto corrispondere i tributi allo Stato italiano.

Ammontano ad oltre 3 milioni di euro le imposte non versate all’Erario accertate dagli inquirenti, che hanno anche proceduto all’esecuzione di un provvedimento di sequestro emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino, cautelando auto, conti correnti, terreni e immobili nella disponibilità del contribuente.

Peraltro, il patrimonio accumulato, frutto anche dell’evasione fiscale, era stato “protetto” dal manager attraverso la costituzione di società e trust ubicati in paesi con una normativa tributaria privilegiata.

L’attività della Guardia di Finanza di Torino, vieppiù in questo periodo di particolare emergenza sociale, è orientata a contrastare gli effetti negativi prodotti dall’evasione fiscale, anche di matrice internazionale, sia in termini di ostacolo alla normale concorrenza fra imprese sia avuto riguardo alla corretta corresponsione delle imposte da versare allo Stato, che mina le condizioni necessarie per sostenere il rilancio e lo sviluppo dell’economia, significativamente colpita dal congiunturale momento di crisi.

Due arresti e 600 grammi di sostanza stupefacente sequestrata

Intervento del commissariato Dora Vanchiglia

 

Avendo avuto notizia della probabile attività di spaccio di un individuo residente nella zona, gli agenti del commissariato hanno proceduto al suo controllo.

Sabato mattina un cittadino nigeriano di 24 anni è stato fermato mentre usciva dal suo appartamento per recarsi su un balconcino ubicato sul ballatoio, la cui porta risultava chiusa con un lucchetto. Al momento del controllo, l’uomo nascondeva la chiave per aprire la serratura nella mano destra. Tra i numerosi indumenti presenti sulla superficie del balconcino, i poliziotti hanno trovato all’interno di una giacca un involucro contenente circa 30 grammi di marijuana. Estesa la perquisizione anche all’abitazione, alcuni frammenti della stessa sostanza vengono rinvenuti sul tavolo della cucina mentre 2000 euro in contanti erano nascosti in una scatola per il latte in polvere, occultata all’interno dell’armadio in camera da letto. Durante il controllo, gli operatori hanno notato che il contatore dell’energia elettrica presentava la leva abbassata, pur non mancando la corrente all’interno dell’abitazione. Grazie alle verifiche effettuate da personale IREN, è emerso come il nigeriano avesse creato, al di sotto del contatore, un allaccio rudimentale con del nastro isolante, finalizzato al furto di energia. Il ventiquattrenne è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente e denunciato per furto.

Nel pomeriggio, la pattuglia del commissariato, transitando nei pressi di corso Giulio Cesare, nota un individuo uscire da uno stabile. Alla vista della Volante, l’uomo dapprima accelera il passo per poi iniziare a correre, disfacendosi nel frattempo di un mazzo di chiavi, recuperato in seguito dagli operatori. L’uomo, un cittadino marocchino di 39 anni, dopo pochi metri viene bloccato. Sottoposto a perquisizione, i poliziotti trovano nella tasca della sua giacca 1 panetto di hashish, denominato “Sinham”, del peso di circa 1 etto ed ulteriori 25 grammi della stessa sostanza. Utilizzando il mazzo di chiavi recuperato, gli agenti accedono allo stabile dal quale lo straniero era stato visto uscire. Nel perquisire l’appartamento, vengono rinvenuti 4 panetti di hashish e diversi frammenti sfusi per 450 grammi di sostanza.

Irregolare sul territorio nazionale e con diversi precedenti specifici, il marocchino è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Presto nuove panchine alla Tesoriera

Scrive il consigliere Magliano / “E’ stato premiato il mio impegno: la Città di Torino interverrà, come da me richiesto alla Giunta, per ripristinare o sostituire tutte le panchine ammalorate o vandalizzate presso il Parco della Tesoriera.
Moltissime delle 120 panchine di pregio presso il parco di corso Francia 186 sono infatti da mesi, di fatto, inutilizzabili. La Giunta, rispondendo poco fa in Consiglio Comunale alla mia interpellanza sul tema, ha garantito che si interverrà nell’ambito di un appalto attualmente in corso per la sostituzione o la manutenzione di tutte le panchine danneggiate. I lavori sono già iniziati e questo mi fa ben sperare su tempistiche ragionevoli. Il Parco della Tesoriera è uno dei luoghi simbolo della Circoscrizione 4 e dell’intera Torino.”
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Caselle “best airport” per la gestione dell’emergenza

«Quello conferito a Turin Airport è molto più di un premio. È la dimostrazione che le capacità e le competenze ci sono meritano di essere sostenute in preparazione della ripresa».

Commenta così l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi il riconoscimento conquistato dall’aeroporto Sandro Pertini quale ‘Aci Europe Best Airport2020’ ovvero il migliore scalo europeo della sua categoria (fino a 5 milioni di passeggeri) premiato alla 30° Assemblea e Congresso Annuale di ACI Europe, l’Associazione che riunisce oltre 500 scali di 46 Paesi.

«Siamo davvero orgogliosi di questo premio – prosegue l’assessore Gabusi – e in particolare della motivazione che sottolinea la capacità di mettere in atto con tempestività ed efficacia le misure preventive volte a contenere la pandemia,proponendo, spesso per primo, soluzioni innovative. Il premio giunge in un momento di oggettiva difficoltà, con voli ridotti al lumicino e scenari futuri ancora confusi; proprio per questo ancora più gradito. Il riconoscimento europeo è la dimostrazione che quando anche un socio privato ha capacità e voglia di investire i risultati arrivano. Sagat ha fatto la propria parte, come del resto l’amministrazione regionale; ora ci aspettiamo che, quando si riapriranno le attività, anche la compagnia di bandiera torni sul territorio e dia il suo contributo per far ripartire il nostro aeroporto principale».

Il premio Aci Europe, giunto alla 16esima edizione, ha voluto riconoscere quest’anno la capacità di reagire all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, vero elemento caratterizzante per l’industria nel corso del 2020.  Particolare rilevanza è stata attribuita alla formazione e alla tutela dei dipendenti, oltre alla capacità di collaborare con la comunità, sostenendo persone e scuole in difficoltà attraverso donazioni ai comuni limitrofi.

L’Aeroporto di Torino è stato giudicato da una giuria indipendente formata da esperti di aviazione civile della Commissione europea, di Eurocontrol, di SESAR Joint Undertaking, della EuropeanTravel Commission e di Flight Global.