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Sicurezza sui treni, il bilancio di un anno: in calo i reati denunciati

La Polizia Ferroviaria, quotidianamente impegnata nell’attività di vigilanza e controllo delle stazioni e aree ferroviarie di Piemonte e Valle D’Aosta, fa il bilancio operativo dell’anno appena trascorso

Numerosi servizi d’iniziativa per attività di vigilanza appiedata in stazione e automontata lungo le linee ferroviarie, legate anche ai controlli “anti covid” hanno portato all’identificazione di 166.518 persone (28.335 in più rispetto all’anno 2019), di cui 47.162 stranieri, complessivamente 37.454 con precedenti di polizia e 6.963minori. Le persone arrestate sono 50 di cui 1 minore, 728 i denunciati a piede libero di cui 38 minori. 826 sono le sanzioni amministrative elevate. 29 i servizi straordinari svolti da gennaio a giugno su input del Servizio di Polizia Ferroviaria (‘Oro Rosso’, ‘Stazioni sicure’ e ‘Rail safe day’) rispettivamente finalizzati al controllo dei rottamai per il contrasto dei furti di rame ed alla sicurezza diviaggiatori e bagagli, assicurati anche mediante l’ausilio di personale del Reparto Mobile, Reparto Prevenzione Crimine, unità cinofile antidroga e antisabotaggio e metaldetector. Non meno efficace il concorso dei militari dell’Esercito che affiancano gli Agenti della Polfer nei quotidiani servizi di pattugliamento e monitoraggio nellestazioni di Porta Nuova e Porta Susa.

In tale contesto, grande attenzione è stata rivolta alla sicurezza sia del personale ferroviario  che dei viaggiatori, assicurando la vigilanza con 2.804 pattuglie specializzate a bordo di 6.889 treni, individuati all’esito di un attento monitoraggio d’intesa con FS Italiane, compreso il treno notte Roma/Torino, con 38.544 persone identificate in corsa treno, grazie all’uso dei palmari.

Nell’espletamento dei servizi specifici sono state sequestrate 1 arma da fuoco e 27 armi da taglio, stupefacente di vario tipo tra cui cannabinoidi, cocaina, oppiacei e sostanze sintetiche il cui peso complessivo è stato superiore ai 2 kg.

Sono stati elevati 52 ordini di allontanamento di cui 47solo nella provincia di Torino e sono state avanzate 2 proposte al Questore di Torino per l’emissione dei Daspo Metropolitano.

In netto calo i delitti di varia natura denunciati in ambito ferroviario, da 647 dell’anno 2019 a 416 dell’anno corrente, con un decremento del 36% circa, in un trend favorevole registrato nell’ultimo triennio.

Di notevole impatto l’attività di contrasto ai furti di rameche si è tradotta in un recupero di oltre 3,5 tonnellate del metallo prezioso, nel sequestro di 2 impianti di granulazione e triturazione e un capannone di stoccaggio, nonché diversi cassoni metallici contenenti polvere di rame. Nell’ambito dei numerosi controlli svolti sono state elevate 108 sanzioni amministrative per un totale di 303,150 euro.

Sono state rintracciate 8 persone scomparse, di cui 5 minori che si erano allontanate dalle proprie abitazioni, da centri di accoglienza o comunità, mentre nell’ambito dell’impegno nella divulgazione nelle scuole dei principi cardine della sicurezza ferroviaria il Compartimento del Piemonte grazie al progetto ministeriale ‘Train to be cool’, ha raggiunto 311 studenti di vari istituti di scuola media inferiore e superiore di tutte le province di competenza con l’ausilio di operatori Polfer qualificati, purtroppo l’anno appena trascorso è stato condizionato dall’andamento della pandemia.

Gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria sono riusciti ad identificare dieci componenti di una gang responsabile di diverse rapine commesse a bordo dei treni regionali sulla linea Torino – Savona.

Il modus operandi del gruppo criminale era sempre lo stesso: le giovani vittime venivano accerchiate mentre erano sedute nella carrozza e venivano minacciate con coltelli, tubi metallici o bastoni costringendole a cedere i loro valori, come denaro, gioielli ed in una occasione perfino dei capi di abbigliamento poco prima acquistati.

Le complesse indagini, svolte anche attraverso il prezioso utilizzo dei social network, hanno permesso di identificare tutti e dieci i componenti della banda, costituita da 8 soggetti magrebini e due italiani, dei quali 3 minori.

Al termine dell’indagine, sono state eseguite sei misure cautelari, di cui 4 custodie in carcere, mentre gli altri sono stati denunciati in stato di libertà.

Nel corso delle varie attività svolte, gli Agenti di Polizia hanno individuato e poi denunciato due giovani che si sono resi responsabili di un grave episodio a bordo di un treno regionale; dopo aver forzato la porta di accesso, sono riusciti ad introdursi nella cabina posteriore del treno in corsa, ponendosi ai comandi del convoglio che, fortunatamente, in quel momento erano disattivati.

Uno di loro ha poi preso l’estintore presente all’interno della cabina e, dopo averne scaricato il contenuto dal finestrino, lo ha gettato fuori dal treno, non curante del fatto che, considerata la velocità del treno in corsa, avrebbe potuto tragicamente impattare contro un altro convoglio in transito o contro gli stessi passeggeri del treno, con conseguenze fatali.

Nel mese di luglio è stato provvidenziale l’intervento degli Agenti del Settore Operativo di Torino Porta Nuova che hanno notato una donna aggirarsi in atteggiamento molesto, mentre brandiva una lama di grosse dimensioni nei confronti delle persone sia all’interno della stazione per poi dirigersi alla fermata dei trasporti pubblici vicino alla stazione. Raggiunta ha tentato più volte di colpire i poliziotti con vari fendenti all’addome e al petto, ma grazie alla prontezza degli operatori è stata disarmata e arrestata.

Piemonte “nucleare”, Cirio: “inaccettabile mancanza di confronto”

«Trovo assurdo che una scelta di questa portata sia stata assunta senza un minimo confronto con la Regione e i sindaci dei territori.

NUCLEARE: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CIRIO SULLE 8 AREE INDIVIDUATE IDONEE IN PIEMONTE

“È inaccettabile che da Roma piovano di notte sulla testa dei cittadini piemontesi decisioni così importanti e delicate che riguardano le nostre vite»: così il presidente della Regione Alberto Cirio interviene sulla decisione del Governo di inserire il Piemonte tra le regioni in cui sono state individuate ben otto aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale.

Due aree in provincia di Torino (Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola) e sei in provincia di Alessandria (Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, Castelnuovo Bormida-Sezzadio).

Il sindaco di Carmagnola: “No al deposito di scorie radioattive”

Apprendiamo oggi dagli organi di stampa che Carmagnola è stata inserita, con autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente, tra le proposte di siti per deposito di scorie radioattive.

Comunichiamo che la città di Carmagnola non è stata informata preventivamente e che l’avviso pubblicato indica una proposta di Carta Nazionale di 67 aree potenzialmente idonee sulla base di valutazioni che non condividiamo assolutamente.

Oggi pomeriggio è previsto un tavolo di confronto con la Città Metropolitana per la definizione di una strategia che blocchi questa assurda situazione.

Siamo determinati a dimostrare la NON IDONEITA’ dell’area individuata e a proteggere il territorio carmagnolese ed i suoi abitanti e facciamo appello a tutte le forze politiche, alle associazioni di categoria e a tutti i Cittadini di affiancarci in questa battaglia.

Il Sindaco

Ivana Gaveglio

Cenone di capodanno, trasportano un cassonetto con merce rubata

4000 euro il bottino, Fermati dalla Polizia di Stato per ricettazione

 

E’ la notte di Capodanno, sono da poco passate le 4,30 quando, gli agenti della Squadra Volante notano in corso Giulio Cesare angolo via Palestrina tre ragazzi spingere a mano, con grande fatica, un cassonetto dei rifiuti. Alla vista dei poliziotti i tre mostrano indifferenza, accostano il secchio al marciapiedi e proseguono la “passeggiata”. Alla richiesta di spiegazioni parlano di un gioco; peccato che il tentativo di fuga di uno dei tre ancor più a non convince i poliziotti. Il cassonetto della spazzatura, infatti, è pieno fino all’orlo di prodotti alimentari e per l’igiene personale, tra cui 19 bottiglie di prosecco, diverse casse di birra, oltre 100 scatolette di tonno, diversi cartoni di wurstel, pancetta, salamini, olive e sottaceti, 70 pacchi di caffè, oltre 300 pezzi di flaconi di shampoo e bagnoschiuma e tanto altro.

Gli accertamenti effettuati in zona permettono ai poliziotti di verificare il furto ai danni di un supermercato di corso Palermo. I giovani avevano creato un varco nella recinzione del cortile del punto vendita forzando poi la porta antipanico dell’ingresso di servizio.

L’amministratore della società, constatati gli ammanchi subiti e valutato l’ammontare del furto a circa 4000 mila euro, esprimeva il piacere di devolvere tutto in beneficenza. Gli operatori, presi contatti con il parroco di una chiesa di zona, gli consegnavano tutta la merce recuperata.

I tre ragazzi, tutti cittadini marocchini – con precedenti di Polizia relativi a delitti contro il patrimonio commessi in diversi parti di Italia, compreso un precedente per falso in atto pubblico e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina – di età compresa tra i 30 e  i 33 anni, sono stati fermati per ricettazione.

Operazione “Befana sicura”: Maxi sequestro di giocattoli pericolosi

 Tutela del Made in Italy e sicurezza prodotti

Sono oltre 800.000 i giocattoli potenzialmente pericolosi sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino prima dell’immissione in commercio.

 

Con l’approssimarsi dell’Epifania, le Fiamme Gialle hanno intensificato i controlli presso gli esercizi commerciali al fine di verificare la regolarità dei giocattoli posti in vendita ed evitare, al tempo stesso, che nelle “calze della Befana” destinate ai bambini possano finire oggetti privi dei requisiti di sicurezza.

 

In tale ambito, l’attenzione dei Finanzieri si è concentrata nei confronti di un maxi-emporio ubicato nel quartiere “Madonna di Campagna” del capoluogo piemontese, ove sono stati rinvenuti e sequestrati, oltre agli articoli destinati ai più piccoli (in particolare, statuette riportanti la Befana, pupazzi e peluche di gnomi ed angeli, vari stickers recanti personaggi della Marvel, accessori per bambole), risultati privi del marchio CE ovvero con apposizione del contrassegno contraffatto, anche accessori d’abbigliamento e migliaia di articoli per la casa che riportavano la mendace indicazione merceologica di origine italiana, nonostante risultassero prodotti in Cina e da quel paese importati, per un totale complessivo di circa 2.000.000 di pezzi.

 

Tra i beni cautelati vi sono anche macchine per il caffè tipo “Moka”, articoli per cucitura e sartoria, casalinghi, tappetini ed oggetti destinati ad uso alimentare tutti riportanti, falsamente, l’inequivocabile tricolore nazionale, così da ingannare l’ignaro acquirente.

 

Contraffazione e frode in commercio: questi gli addebiti a carico dell’imprenditore titolare dello store, un trentenne di origine asiatica, denunciato alla locale Procura della Repubblica.

 

L’intervento della Guardia di Finanza torinese s’inserisce nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione delle condotte commerciali ingannevoli riguardanti, in particolare, la vendita di beni con false indicazioni di provenienza e la conformità dei prodotti immessi nel mercato alle normative dell’Unione europea e nazionale e agli standard di sicurezza previsti per i singoli articoli merceologici, a tutela della salute e della sicurezza, in particolar modo dei bambini, dei cittadini e del libero mercato.

A Rivalta aperti i nuovi ambulatori

L’ex biblioteca di piazza Martiri ospita gli studi dei medici della Medicina di Gruppo di Rivalta. Sono stati loro i primi, ieri mattina, dopo il taglio del nastro, a entrare nei rinnovati locali della struttura destinata a accogliere ambulatori e servizi di medicina territoriale.


Si sono infatti conclusi nelle ultime settimane del 2020 i lavori di ristrutturazione e collaudo dello storico palazzo che, negli anni, è stato prima Municipio e poi sede della biblioteca “Silvio Grimaldi”.
Per la ristrutturazione dell’immobile, di proprietà comunale, la Città di Rivalta ha messo a disposizione 400mila €. Il cantiere aveva aperto i battenti il 15 aprile del 2019, dopo che la Regione Piemonte aveva approvato il progetto presentato dalla Città di Rivalta e dall’Asl TO3. A realizzare l’intervento di ristrutturazione la Mar.Sal Restauri srl di Napoli.
Il progetto, che proprio in questi giorni inzia a prendere forma, punta a racchiudere in un unico luogo più attività: oltre alla medicina di base con 8 medici di medicina generale, il palazzo potrà ospitare ambulatori specialistici e infermieristici, oltre agli sportelli per le funzioni amministrative, dal ritiro dei referti alle prenotazioni.
L’intento della Città è infatti quello di mettere a disposizione della comunità una struttura rinnovata e all’avanguardia, in grado di rispondere alle necessità di salute pubblica, accessibile a tutti, radicata nel territorio e vicina ai cittadini. Un percorso che Rivalta ha intrapreso ancor prima che la pandemia di Coronavirus rendesse evidenti i rischi di una sanità frammentata e priva di vero coordinamento e che vede ora il compimento di un primo e importante passo.
Anche per questo, nelle prossime settimane, come da intese con l’Azienda Sanitaria Locale, verranno trasferiti in piazza Martiri servizi e prestazioni che l’Asl To3 attualemente eroga nei locali ospitati nella palazzina adiacente al Palazzo Comunale in via Balma 3.
«La nostra Casa della Salute è il primo passo di un grande progetto ed è partita ben prima dell’emergenza Coronavirus: purtroppo gli eventi di questi ultimi mesi hanno reso ancor più evidente che occorre investire e investire bene sulla medicina del territorio» ha detto il sindaco di Rivalta Nicola de Ruggiero.
«La Città di Rivalta – ha aggiunto ancora de Ruggiero – finalmente mette a disposizone di tutti i cittadini un’infrastruttura che saprà essere al servizio della comunità, un luogo dedicato alla salute, alla prevenzione, alla cura. È il nostro contributo come Comune e ci auguriamo che l’ASL e la Regione Piemonte accolgano favorevolmente la nostra iniziativa e investano risorse e personale al servizio di tutti».
«Vogliamo prima di tutto ringraziare la Città di Rivalta per aver messo a disposizione di tutti questi nuovi locali» ha detto a nome della medicina di Gruppo di Rivalta il dottor Corrado Lovato. «Qui sarà possibile per noi svolgere al meglio il nostro lavoro, rendendo così ancor più efficace l’esperienza della Medicina di Gruppo che da molti anni opera sul territorio, lavorando sempre più in sinergia con la Città e con l’Azienda Sanitaria. Ci auguriamo che proprio lAsl integri le prestazioni ambulatoriali con ulteriori servizi, per realizzare compiutamente una “medicina di territorio” da cui ormai non si può più prescindere».

Chiuso bar, cibo e bevande ai clienti dopo le 22

 I carabinieri hanno chiuso un bar di Mathi, nell’hinterland torinese, dove il gestore, ignorando il divieto imposto dal DPCM, ha servito cibo e bevande a 4 avventori permettendo loro di consumarli nel locale dopo le 22.

Per il proprietario del bar è quindi scattata la sanzione che prevede, oltre la pena pecuniaria, la chiusura per 5 giorni dell’esercizio pubblico.
Per i quattro clienti è scattata la sanzione amministrativa prevista dal Dpcm.

Ucciso a pugni nella comunità psichiatrica

Alle  ore 22 circa, in Volpiano (TO), presso la comunità psichiatrica denominata “l’Arca”, su richiesta del personale della struttura, sanitari del 118 intervenivano sul posto per un paziente italiano in stato di incoscienza, successivamente deceduto.

Alle ore 22.30, militari della compagnia di Chivasso hanno arrestato un altro ospite, italiano pregiudicato, in libertà vigilata con obbligo di permanenza nella suddetta struttura, che ammetteva di aver colpito più volte a pugni la vittima, per futili motivi.

Oltre 17 mila i vaccinati in Piemonte

 4.754 LE PERSONE VACCINATE CONTRO IL COVID OGGI IN PIEMONTE

IL TOTALE DIVENTA 17.476 (42,7% DELLE DOSI DISPONIBILI)

 L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17.50) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 4.754.

 Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 17.476 dosi, corrispondenti al 42,7% delle 40.885 finora consegnate al Piemonte.

 La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa

Le “fototrappole” della sindaca Appendino incastrano chi abbandona i rifiuti

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“Pulire la città è un dovere dell’Amministrazione.
Mantenerla pulita è un dovere (anche) dei cittadini. Chi non lo fa danneggia tutti”

Così la sindaca Chiara Appendino su Facebook comunica i risultati delle foto trappole piazzate in città per scoprire chi abbandona i rifiuti. “Avevamo detto che avremmo messo delle “fototrappole” per individuare chi abbandona illegalmente rifiuti nell’ambiente, e lo abbiamo fatto.

Quello che vedete nella foto è uno dei tanti fermo immagine dei video che ha raccolto la Polizia Municipale. I responsabili sono stati individuati e sanzionati.  Ve lo dico: andremo avanti”.

Prosegue la sindaca:”Abbiamo dedicato tutte le energie possibili per difendere e tutelare l’ambiente e gli spazi verdi di Torino, non permetteremo che gli sforzi nostri – e di migliaia e migliaia di cittadini – vengano vanificati da pochi incivili.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti i torinesi che ogni giorno contribuiscono a tutelare il nostro territorio rispettando le regole del conferimento rifiuti. Un ringraziamento anche all’Assessore Alberto Unia, agli uffici del Verde, alla Polizia Municipale e ad Amiat.”