CRONACA- Pagina 1515

Omicidio-suicidio: morti designer e insegnante

DAL PIEMONTE / Osvaldo Ferraris e Mariella Dematteo,  di 76 e 73 anni, sono  le vittime dell’omicidio-suicidio scoperto ieri pomeriggio in una casa di Villata, nel Vercellese.

La morte dei due è avvenuta per mezzo di colpi da arma da fuoco. E’ stata probabilmente la donna a sparare all’uomo, per ragioni da chiarire, per poi  uccidersi. Lui era un noto designer della Sambonet e pochi anni fa aveva ricevuto dal Presidente della Repubblica la Stella al merito del lavoro. La donna  era una professoressa di educazione fisica, in pensione da diversi anni.

Violenze in carcere? Indagato anche il direttore

Le  indagini della Procura di Torino sulle presunte violenze e addirittura torture, ai danni dei detenuti dl carcere del capoluogo piemontese ‘Lorusso-Cutugno’ si è appena conclusa

L’inchiesta è stata  coordinata dal pm Francesco Pelosi e vede,  tra i 25 indagati, anche il direttore dell’istituto Domenico Minervini e il capo delle guardie carcerarie che, secondo quanto sostiene l’accusa, avrebbero  coperto gli episodi. I due sono accusati di favoreggiamento, e il direttore anche di omessa denuncia.

 

(foto: il Torinese)

Perquisizioni a società del gruppo FCA sull’ipotesi investigativa di frode in commercio

Oggi,  su decreti della Procura della Repubblica di Torino, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Torino ha dato corso ad alcune perquisizioni nei confronti di società del gruppo FCA sulla ipotesi investigativa di frode in commercio

L’ipotesi è che siano stati  installati su alcuni modelli di veicoli dispositivi di controllo del motore non conformi alla regolamentazione europea, in quanto  in condizioni reali di guida le emissioni inquinanti sarebbero superiori a quelle rilevabili in sede di omologazione, e non consentite.

Tale attività è condotta in accordo con la Procura di Francoforte, che sta indagando per analoga ipotesi di truffa sul mercato tedesco.

Il coordinamento internazionale dell’operazione, che coinvolge anche la Svizzera, è stato possibile per la fattiva collaborazione di EUROJUST.

Record di multe nel 2019, più di 50 milioni nelle casse municipali

Sono state più di 800mila mila le contravvenzioni  emesse dalla polizia municipale nei confronti degli  automobilisti  per violazioni del codice della strada nel 2019 in città. 

Le multe hanno fruttato alle casse del Comune si Torino più di 50 milioni e 800 mila euro di verbali.

Per quanto riguarda gli incassi effettivi (c’è anche chi non paga) sono saliti dal  42 a 60,25 per cento.

Torino Animal Save in piazza per l’attivista investita da camion

Il sit-in pacifico di Torino Animal Save in piazza Castello per ricordarla


In piazza Castello noi di Torino Animal Save abbiamo organizzato un sit-in pacifico per ricordare la scomparsa di una donna che ha donato la propria vita mentre si batteva per una recondita giustizia: Regan Russel.

 

Chi è Regan?

Regan è un’attivista morta un mese fa investita da un camion che trasportava maiali verso il macello.

Come noi di @torinoanimalsave, stava facendo una veglia pacifica davanti al mattatoio della sua città, offrendo ai maiali dell’acqua durante una giornata di caldo torrido (gli animali prima di andare al macello, oltre a viaggi lunghissimi ed estenuanti, sono costretti ad almeno un giorno senza cibo e acqua per “preservare la purezza delle loro carni”).

Diecimila maiali vengono macellati ogni giorno nel mattatoio di Fearmans Pork (Burlington, Canada).

La tragica morte è avvenuta due giorni dopo l’approvazione, in Ontario, della legge 156, concepita per impedire agli attivisti di mostrare le crudeltà sugli animali negli allevamenti e durante il loro trasporto.

Regan Russell è stata arrestata in 11 occasioni per “vari atti pacifici di disobbedienza civile” nel corso di alcuni decenni.

“La gente dice che stiamo infrangendo la legge prendendo d’assalto certi luoghi? Come pensano che le donne abbiano avuto il diritto (di voto N.d.R.)? Come pensano che sia stata abolita la schiavitù? Russell ha chiesto retoricamente senza mai fermarsi. “La gente si è alzata e ha infranto le leggi – perché sono leggi stupide”.

Il nostro cuore si è riempito di rabbia e di dolore, avrebbe potuto esserci chiunque al suo posto. Ricordiamo ancora, a malincuore, tutte le volte che abbiamo ricevuto minacce dai proprietari del mattatoio e dagli autisti o le svariate volte in cui questi ultimi hanno accelerato spaventandoci o provando ad investire noi attivisti. Non possiamo dimenticare, altresì, quello che è successo alle veterinarie che hanno denunciato la situazione e il trattamento di animali, umani e non umani, nel mattatoio di Via Traves a Torino. Questi posti devono chiudere. Ma serve l’azione di tutti noi!


Questa legge è la prova di quanto possa essere marcio questo sistema specista e fortemente antropocentrico. Non solo i macelli, infatti, sono lontani dalle città e dagli occhi di noi tutti (come se tutto questo non esistesse), per di più, essa vorrebbe impedire che si faccia sapere ai consumatori tutti quanto è ingiusto quello che ogni giorno facciamo agli animali. Questa legge reprime la libertà di espressione oltre a reprimere i diritti degli animali.

“Coloro che hanno votato a favore di questo disegno di legge sono del tutto colpevoli di questa tragedia. Chiediamo a tutti i politici, in buona fede, di abrogare la legge 156 e di presentare una nuova legge – una legge che permetta di esercitare la libertà di parola, di denunciare gli abusi e la violenza e di parlare a nome di coloro che sono oppressi.”

Quando pensiamo a cosa potremmo mettere nel nostro panino al posto del prosciutto, come se fosse il più grande problema che potremmo riscontrare diventando vegani, ricordiamoci di Regan e dei circa duecento milioni di animali che muoiono ogni giorno lì e in tutto il mondo, a causa delle nostre abitudini alimentari. Se non vogliamo essere complici di tutto questo, non possiamo dare i nostri soldi sovvenzionando un’industria e un sistema che trae profitto a discapito di vite innocenti.

Regan non meritava di morire e gli animali meritano leggi che possano proteggerli al posto di condannarli ad una silenziosa morte.

Unisciti a noi per lottare per la liberazione animale e per non dimenticare Regan.

Se desideri ulteriori informazioni di qualunque tipo, scrivici su Instagram o inviaci una email al seguente indirizzo di posta elettronica: torinoanimalsave@gmail.com.

 

Sara e Francesco di Torino Animal Save

Foto di Elena Scaglia.

Le Poste si prenotano su Whatsapp

L’innovativo servizio è già attivo in 93 Uffici Postali della provincia

Torino, 21 luglio 2020In 93 Uffici postali della provincia di Torino da oggi è possibile prenotare il proprio turno allo sportello tramite WhatsApp direttamente dal proprio cellulare.

I nuovi Gestori delle Attese installati da Poste Italiane infatti, oltre ad erogare i biglietti per le operazioni allo sportello e ottimizzare la gestione dei flussi dei clienti in sala, consentono di prenotare il proprio turno acquisendo da remoto un ticket elettronico utilizzando direttamente la più diffusa piattaforma di messaggistica.

Richiedere il ticket elettronico con WhatsApp è molto semplice. Dopo aver memorizzato sul proprio smartphone il numero 3715003715, il cliente dovrà avviare una chat digitando qualsiasi testo al quale Poste Italiane risponderàin automatico proponendo alcune opzioni, tra queste la prenotazione del ticket.

A quel punto, digitando Comune, indirizzo e numero civicodi riferimento, al cliente sarà proposto l’Ufficio Postale più vicino con l’indicazione del primo appuntamento disponibile per la prenotazione, se il cliente accetta, la prenotazione sarà inoltrata in automatico mostrando sul display del cliente il relativo codice.

L’innovativo sistema di prenotazione si aggiunge ai diversi metodi di prenotazione “a distanza” che Poste Italiane mette a disposizione della clientela già da diversi anni, come ad esempio quella da PC o tramite l’app Ufficio Postale, che consentono di selezionare anche l’orario preferito, tra quelli disponibili, nel quale visitare l’Ufficio, confermando così ancora una volta la vicinanza a tutti i cittadini e la volontà aziendale di venire incontro alle loro esigenze.

La costringevano a prostituirsi per pagare l’affitto

Coppia di romeni dava ospitalità a una connazionale costringendola a prostituirsi per pagare 1000 euro per le spese, arrestati dai carabinieri

Durante l’emergenza coronavirus, una coppia di romeni ha ospitato in casa una 23enne connazionale, per poi costringerla a prostituirsi per pagare loro l’affitto e le spese. 31 anni lui e 25 lei, genitori di due bambini, hanno ospitata la ragazza a casa loro a Montà (CN), in cambio di 1000 euro al mese.
La ragazza, dall’Agosto 2019, è stata quotidianamente accompagnata dall’uomo sulla statale SP 143, che da Poirino conduce verso il Comune di Carmagnola, dove la ragazza “lavorava” per lui. La 23enne doveva informare il suo protettore, parcheggiato a breve distanza, , tramite telefono, l’arrivo dei clienti e la fine del rapporto. A tenere la contabilità ogni giorno del lavoro svolto ci pensava la giovane moglie.
Un giorno un cliente della giovane prostituta, intenerito dalle richieste di aiuto, a Febbraio 2020, le ha dato ospitalità per qualche giorno in una casa di Carmagnola. L’uomo è stato rintracciato dalla coppia e da un altro connazionale e rapinato di 300 euro, per compensare i mancati guadagni della prostituta.
A dare il via alle indagini è stato l’uomo rapinato che inizialmente ha raccontato ai carabinieri di essere vittima di un estorsione da parte di un connazionale, senza chiarire alcun movente. Le indagini hanno poi fatto chiarezza sulla vicenda. È stato accertato che l’uomo dopo aver ospitato la donna ed essere stato rapinato avrebbe dovuto versare altri soldi alla coppia di sfruttatori invece ha preferito denunciarli.
I tre cittadini romeni su disposizione del GIP del Tribunale di Asti e del Sost. Proc. Davide Lucignani, che ne ha coordinato le Indagini, sono stati arrestati dai Carabinieri della Sezione Operativa di Moncalieri e dal Comando Stazione Carabinieri di Carmagnola poiché gravemente indiziati dei delitti di rapina aggravata (i due uomini, lo sfruttatore e un amico assoldato per lo scopo) e di sfruttamento della prostituzione (i coniugi). I due uomini sono stati condotti presso il carcere di Asti mentre la donna è stata mantenuta in regime di arresti domiciliari per far fronte alle esigenze dei loro figli.

È morta Maria Teresa Lavazza

Maria Teresa, vedova dell’ex leader dell’azienda di caffe’, Emilio, è morta oggi a 82 anni

La signora  Lavazza lascia i figli Giuseppe, vicepresidente del gruppo e Francesca, board member dell’azienda. Era vicepresidente  piemontese dell’Adisco, l’associazione donatrici di sangue e di cordone ombelicale, era conosciuta per le sue attività di volontariato e per la passione per il bridge. Da commissario tecnico della nazionale italiana, con il Team Lavazza aveva conquistato numerosi titoli, comprese  tre Olimpiadi da vicecapitano non giocatore.

Furto informatico dei dati, come salvarsi?

Sono una sessantina i casi di phishing e sim-swap denunciati nel 2020 al Compartimento della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni e avvenuti nel territorio piemontese.

Nei giorni scorsi, il Commissariato Borgo Po ha ricevuto due denunce riconducibili a questi fenomeni.

Nel primo caso, la vittima riceve un SMS, privo di numero, da un mittente che rimanda a un istituto bancario, il quale la informa che sono avvenuti accessi anomali al conto corrente e per questo indica un link al quale collegarsi, al fine di verificare i dati. Il malcapitato segue il suggerimento e accede al link inserendo dati personali e pin di sicurezza. Poco dopo, la vittima viene contattata da un numero verde, l’operatore avvisa che sono stati effettuati 5 bonifici da 1500 euro. A questo punto, l’operatore stesso invita il cliente, qualora non ne riconosca la paternità, a bloccarli. In tal senso utente e operatore iniziano insieme la procedura nella quale seguono una serie di telefonate nel corso delle quali la persona truffata, per annullare i bonifici, fornisce i propri codici via SMS. La mattina successiva andando in banca scopre di essere vittima di una truffa.

In un secondo caso, invece, la potenziale vittima non è caduta nel tranello. Nonostante avesse ricevuto prima un messaggio, dalla “banca” che invitava a completare una procedura di sicurezza dell’app per l’home banking, e poi una telefonata che aveva la stessa finalità, il destinatario non si fida. Contattato l’istituto di credito, l’interessato scopre di aver evitato una truffa nei suoi confronti.

Le tecniche del Phishing e del  sim-swap

   Phishing e sim swap sono tecniche informatiche fraudolente applicate alla commissione di varie tipologie di crimini tra cui in primis la truffa, la frode informatica e l’indebito utilizzo di carte di pagamento.

Il phishing si concretizza attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli provenienti solo in apparenza da istituti finanziari (banche o società emittenti di carte di credito) o da siti web che richiedono l’accesso previa registrazione (web-mail, e-commerce ecc.). Il messaggio invita, riferendo problemi di registrazione o di altra natura, a fornire i propri dati riservati di accesso al servizio; per rassicurare l’utente è indicato un link che rimanda solo in apparenza al sito web dell’istituto di credito o del servizio a cui si è registrati.  In realtà il sito a cui ci si collega è stato allestito ad hoc con una configurazione grafica analoga a quella del sito originale. Qualora l’utente inserisca i propri dati riservati, questi saranno nella disponibilità dei criminali che potranno così effettuare delle transazioni illecite dal sistema di home banking del soggetto ingannato.

Per quanto attiene il sim swap, si tratta di un’avanzata tipologia di frode informatica articolata in molteplici passaggi. Una volta individuata la vittima si procede all’acquisizione dei suo dati e delle credenziali di home banking tramite tecniche di phishing mirato (c.d “spear phishing”). In parallelo il truffatore, anche tramite dealer compiacenti, realizza una dissociazione tra il numero telefonico e la sim del truffato associando il primo ad una sim nella propria disponibilità. Questa procedura consente di superare le tutele dell’autenticazione a due fattori dell’home banking aprendo ancora una volta la possibilità di effettuare transazioni illecite.

Trattandosi di tecniche prodromiche alla commissione di reati complessi, phishing e sim swap fungono da comune denominatore di numerose condotte delittuose. Circa 60 i casi già denunciati nel territorio Piemontese per l’annualità 2020.

Come tutelarsi

  • Gli Istituti di Credito o le Società che emettono Carte di Credito  non chiedono mai la conferma di dati personali tramite e-mail ma contattano i propri clienti direttamente per tutte le operazioni riservate. Diffidate delle e-mail che, tramite un link in esse contenute, rimandano ad un sito web ove confermare i propri dati.
  • Nel caso riceviate una e-mail, presumibilmente da parte della vostra banca, che vi fa richiesta dei riservati dati personali, recatevi personalmente presso il vostro istituto di credito.
  • Se credete che l´e-mail di richiesta informazione sia autentica,diffidate comunque del link presente in questa, collegatevi al sito della banca che l´ha inviata digitando l´ indirizzo internet, a voi noto, direttamente nel browser.
  • Verificatesempre che nei siti web dove bisogna immettere dati (account, password, numero di carta di credito, altri dati personali), la trasmissione degli stessi avvenga con protocollo cifrato https (HyperText Transfer Protocol over Secure Socket).
  • Controllate, durante la navigazione in Internet, che l´indirizzo URL sia quello del sito che si vuole visitare, e non un sito “copia”, creato per carpire dati.
  • Installatesul vostro computer un filtro anti-spam.
  • Controllateche, posizionando il puntatore del mouse sul link presente nell´ e-mail, in basso a sinistra del monitor del computer, appaia l´ indirizzo Internet del sito indicato, e non uno diverso.

Sabotaggio telecamere: “Dai No-Tav eversione terroristica“

 “Il sabotaggio delle telecamere di sorveglianza della Polizia in Val Susa è l’ultima dimostrazione del modo in cui alcune frange estremiste del movimento No-Tav si rendano responsabili, da tempo, di atti di vera e propria eversione terroristica”.
Così il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese. ”Questo gravissimo episodio – prosegue – fa seguito all’agguato subito solo due settimane fa dal Reparto Mobile della Polizia di Stato all’interno della galleria Cels, sull’autostrada A32. Continuiamo a chiedere con forza che i gruppi organizzati anti-Tav vengano fermati prima che commettano veri e propri atti terroristici: non si può continuare a fingere di non vedere questa escalation di episodi criminosi”, conclude.