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Anziano solo muore in casa: il corpo scoperto dopo giorni

Un altro dramma della solitudine dopo quello della donna morta sola in casa a Moncalieri e ritrovata mesi più tardi

Un 71enne  è stato trovato privo di vita questa mattina in un appartamento  di via Bussoleno a Gassino Torinese. I vicini di casa che da qualche giorno non avevano sue notizie e hanno  sentito un cattivo odore provenire dall’interno, hanno chiamato  i carabinieri.

Il cadavere è stato trovato dai militari in avanzato stato di decomposizione. L’uomo è morto probabilmente da diversi giorni.

(Foto archivio)

Inaugurato il “terminale intelligente” delle Molinette di Torino: tecnologia, controllo delle temperature e risparmio energetico

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Oggi è  stato inaugurato il nuovo terminale intelligente del Presidio Ospedaliero Le Molinette dal quale ogni giorno, tra dipendenti e degenti, vengono serviti circa 3900 pasti per la Città della Salute di Torino.

“Abbiamo studiato un sistema di ricevimento, stoccaggio, confezionamento e distribuzione delle preparazioni che, ragionando in termini di nuclei di produzione, ha il pregio di impattare positivamente sulle modalità di preparazione dei pasti, sulla tecnologia impiegata e sul risparmio energetico”, dichiara Luca Discardi, Direttore di Filiale Nord Ovest e Consigliere Delegato Supporto Operazioni Dussmann Service.

“Questo percorso segna un grande passo avanti per la qualità e la gradevolezza dei piatti, che manterranno inalterate le loro caratteristiche organolettiche, grazie alla nuova cottura sottovuoto che garantisce anche una forte riduzione degli sprechi e annulla il rischio di contaminazione batterica. Questo, per 130 mila pasti al mese, destinati alla fascia più fragile della popolazione come anche ai 230 dipendenti che lavorano per noi.” Spiega l’amministratore delegato di Dussmann Service, Renato Spotti.

I lavori alle Molinette sono durati 6 mesi circa e hanno coinvolto tre piani: il seminterrato, dove si trova il terminale intelligente, il piano 0 sul quale si trovano gli uffici di appalto Dussmann – qui posizionati per essere più vicini al servizio e al Cliente, e il piano 1 dove si trova la sala da pranzo per i dipendenti.  I metri quadrati totali su cui sono stati eseguiti i lavori sono oltre 3800 così distribuiti: 1900 circa al piano -1, 330 circa per quanto riguarda gli uffici al piano 0, e 1600 per la sala pranzo dei dipendenti al piano 1.

Tutti gli interventi, sia in termini di organizzazione del servizio che di opere strutturali, si poggiano su tre fondamentali pilastri: l’impiego di tecnologia all’avanguardia, il costante controllo e monitoraggio delle temperature e il risparmio energetico.

Il terminale intelligente

Il terminale intelligente ideato da Dussmann è così composto:

  • ricevimento e stoccaggio
  • rigenerazione delle preparazioni gastronomiche provenienti dal centro di cottura di proprietà Dussmann sito a Caresanablot
  • preparazioni espresse e diete speciali e pasti sterili
  • confezionamento e delivery carrelli per i reparti
  • lavaggio

 

Mensa dipendenti

La mensa verrà rinnovata sia nella sala da pranzo per le aree di somministrazione dei pasti ai commensali che nella realizzazione di un punto cottura esclusivamente dedicato alla fase di rigenerazione delle preparazioni gastronomiche provenienti dal centro di cottura e le preparazioni espresse, realizzato nelle immediate vicinanze della sala da pranzo.

La mensa risulta pertanto autonoma sia per le operazioni di rigenerazione e cottura, che nelle operazioni di lavaggio e sanificazione stoviglie e vassoi, questo per consentire la massima efficienza e personalizzazione del servizio dedicato all’utenza.

La scelta di veicolare alcune preparazioni gastronomiche dal centro di cottura di Caresanablot, impiegando il sottovuoto per aumentare la shelf-life delle derrate preservandone le caratteristiche microbiologiche e nutrizionali, ha portato a una modernizzazione e razionalizzazione dei sistemi di produzione dei pasti. Accanto al tradizionale espresso, che pure rimane, troviamo infatti un impiego più efficiente della tecnologia che ha consentito – tra le altre cose – di impattare positivamente sull’ambiente riducendo in maniera sensibile il numero dei trasporti tramite autocarri refrigerati.

Inoltre, la posizione strategica del terminale intelligente delle Molinette, al centro di Città della Salute, rende agevole il trasporto dei pasti anche agli ospedali Sant’Anna e Regina Margherita, e attraverso i sotterranei di raggiungere tutti i reparti di degenza collegati.

Riduzione dell’impatto ambientale

Le opere di ristrutturazione dei locali sono state eseguite impiegando tecnologie di ultima generazione, quali materiali isolanti e impianti di climatizzazione a controllo digitale che garantiscono la corretta temperatura e umidità relativa in ogni locale, come previsto dalla normativa vigente e dalle linee guida internazionali. Questo ha consentito di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale delle attività svolte da Dussmann.

“Eliminando vapore e gas come fonte energetica per la cucina, abbiamo eliminato le relative emissioni di CO2. Abbiamo introdotto l’illuminazione a led con un risparmio del 50% sui consumi. L’attrezzatura di ultima generazione consente un ulteriore taglio del 15%, ad esempio sul consumo di acqua e detergenti per i lavaggi. Inoltre, l’ottimizzazione degli spazi porta un -30% di consumi di riscaldamento e raffreddamento degli ambienti.” Spiega Luca Valota, direzione acquisti tecnici Dussmann.

All’inaugurazione erano presenti l’Amministratore Delegato Dussmann Service Renato Spotti; il Direttore Generale Città della Salute, Giovanni La Valle e il Direttore di Filiale Nord Ovest e Consigliere Delegato Supporto Operazioni Dussmann Service, Luca Discardi. Insieme a loro anche Luca Valota, direzione acquisti tecnici Dussmann.

 

Dussmann Service 

Il Gruppo Dussmann impiega oltre 60.000 persone in 22 paesi. Dussmann Service fornisce l’intera gamma di servizi di facility: Pulizia, Catering, Sicurezza e Reception, Servizi Tecnici ed Energy Management. Nel 2020, il gruppo Dussmann a livello globale ha realizzato un fatturato oltre 2 miliardi di euro, di cui circa 536 Milioni a livello nazionale, che lo rende uno dei più grandi provider di multi-servizi privati di tutto il mondo.

Per la prima volta salvato un bimbo con un rene trapiantato sul pancreas al Regina Margherita

Potrà finalmente andare alla scuola materna e giocare con gli altri coetanei un bimbo di 4 anni di origine marocchina, dopo un ri-trapianto di rene collegato al pancreas, una tecnica mai utilizzata prima al mondo su un piccolo paziente già trapiantato di fegato.

Il piccolo era arrivato al Pronto soccorso dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino a 2 mesi di vita per vomito persistente e si era scoperta in quella occasione un’insufficienza renale terminale. Da quel momento non ha più lasciato l’ospedale. I reni erano completamente pietrificati a causa di una rara e grave malattia genetica, la iperossaluria primitiva, che nelle forme più gravi porta a calcificazione renale in poche settimane di vita. Il trattamento di questa malattia è consistito nella dialisi per 5 ore tutti i giorni per evitare che i depositi massivi di ossalato di calcio distruggessero anche gli occhi, le ossa e tutto il corpo, in attesa di un trapianto combinato di fegato (che è la sede del difetto congenito dell’enzima necessario per depurare l’ossalato dall’organismo) e di rene. E’ stato seguito passo passo in ospedale nel suo percorso dalla nascita da Licia Peruzzi(responsabile clinico trapianto renale pediatrico della Nefrologia pediatrica del Regina Margherita, diretta dal dottor Bruno Gianoglio).

Il trapianto di fegato-rene è avvenuto a 15 mesi di vita, ma, nonostante un trattamento depurativo intensivo ed il ripristino della funzione enzimatica, il rilascio in circolo di grosse quantità di ossalato di calcio dai depositi tessutali nei quali si era accumulato ha danneggiato irrimediabilmente il rene trapiantato e reso necessario riprendere la dialisi quotidiana, determinando grosse difficoltà di crescita e di alimentazione, che hanno reso impossibile al bambino anche solo andare a giocare al parco o vedere altri bambini.

La situazione clinica si era progressivamente complicata per la trombosi delle vene iliache e della vena cava, che vengono normalmente utilizzate per eseguire un nuovo trapianto di rene, rendendo così impossibile un approccio chirurgico tradizionale.

Attraverso un approfondito studio vascolare si era evidenziato che l’unica via possibile sarebbe stata quella di utilizzare la vena della milza nel suo decorso dentro il pancreas in direzione del fegato, strada mai percorsa finora al mondo in un paziente portatore di trapianto epatico.

Le migliori competenze della Città della Salute sono state così messe in campo per lo studio della fattibilità del trapianto attraverso una biopsia del fegato trapiantato, le misurazioni delle pressioni nelle vene addominali (ad opera della Radiologia interventistica, diretta dal dottor Dorico Righi), lo studio dell’uretere residuo e degli anticorpi dovuti alle trasfusioni ripetute che fortunatamente hanno dimostrato che sarebbe stato tecnicamente possibile.

Il bambino è stato alla fine di questo percorso iscritto in lista per trapianto renale pediatrico con criteri di urgenza, poiché l’accesso vascolare per la dialisi, a cui era legata la sua sopravvivenza in vita, era l’ultimo possibile.

Dopo soli 20 giorni, grazie al Coordinamento regionale trapianti (diretto dal professor Antonio Amoroso), è arrivato l’organo.

L’intervento, che ha visto la partecipazione di una équipe multidisciplinare formata da Renato Romagnoli (Direttore Centro trapianti di fegato ospedale Molinette) e Francesco Tandoi; Aldo Verri (Direttore Chirurgia vascolare ospedaliera Molinette) e Claudia Melloni; Simona Gerocarni Nappo (Direttore Urologia pediatrica Regina Margherita) e Massimo Catti, coadiuvati dagli anestesisti diretti da Roberto Balagna, è durato circa 6 ore e si è svolto esattamente come pianificato nel pre-operatorio. Il nuovo rene, attaccato alla vena della milza dentro il pancreas in direzione del fegato, ha iniziato a produrre urina già in sala operatoria, senza che vi fosse alcuna sofferenza per il fegato trapiantato tre anni prima.

Il paziente ha potuto essere immediatamente svegliato. Dopo soli due giorni la funzione renale era già normalizzata ed il bimbo ha potuto riprendere ad alimentarsi ed a giocare.

Ora finalmente può andare a giocare al parco, vedere il sole anche al mattino dopo 4 anni di mattinate trascorse in ospedale e passare soltanto a salutare gli amichetti della dialisi.

L’ondata di caldo è già arrivata

La prevista ondata  di caldo africano è già arrivata sul Piemonte, ma le temperature si alzeranno ulteriormente  nella seconda metà della settimana

Potrebbe essere superata anche di quattro gradi la media della stagione. Dopo le precipitazioni nel  Vercellese e Verbano sabato scorso, dove Arpa ha registrato 47 millimetri di acqua in un’ora, ecco il grande caldo, il primo dell’estate, con massime oltre i 32 gradi.

Tav, Fsp Polizia dopo il vertice: “La montagna ha partorito il topolino”

“Se tavolo tecnico deve essere ci siedano anche i poliziotti”

 

“Fermo restando l’apprezzamento per la visita del ministro Lamorgese nonché del Capo della Polizia a Torino, è impossibile non rilevare che, come si dice, ‘la montagna ha partorito il topolino’! Anni di problemi, un’interminabile scia di sangue dei feriti fra gli operatori impegnati a difendere il cantiere Tav come fosse una zona di guerra, poliziotti esposti agli agguati nella boscaglia, senza mezzi necessari, in una zona territorialmente proibitiva e con regole di ingaggio inadeguate, e cosa emerge da un vertice convocato dopo l’ennesimo attacco terroristico? L’idea di mettere su un tavolo tecnico. Purtroppo non è uno scherzo, questo è il massimo che si è saputo dire e fare. Il ministro Lamorgese ha detto di voler dare una ‘risposta democratica’, senza in verità curarsi di dare risposte concrete alle centinaia di feriti che abbiamo contato da anni nelle nostre fila. E noi siamo d’accordo, purchè risposta democratica non significhi risposta ipocrita. Non ne possiamo più di filosofi della sicurezza che vomitano inutili fiumi di parole mentre i poliziotti si fanno massacrare. Allora, se tavolo tecnico deve essere, ci dovranno sedere anche i poliziotti, per stabilire cosa davvero serve per portare a casa la pelle. Rimane inalterata la considerazione di quanto bislacco sia che in un paese come l’Italia, settima potenza mondiale, un’opera pubblica sia sotto scacco, e il Governo non trovi il modo di affermare la sua ferma autorevolezza di fronte a un manipolo di criminali eversivi”.

Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia, dopo il vertice in Prefettura, a Torino, con il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il Capo della Polizia, Lamberto Giannini, in cui si è discusso soprattutto dei problemi al cantiere Tav, a pochi giorni dagli ultimi attacchi contro le forze dell’ordine.

“Come poliziotti non possiamo che essere d’accordo sui sistemi democratici – afferma il Segretario provinciale Fsp Torino, Luca Pantanella -, ma da 20 anni ad oggi politici e governi di turno non hanno ottenuto nulla, se non lasciare le forze dell’ordine sole a subire gli attacchi di chi non vuole la Tav. Ora basta. Chiediamo al Capo della Polizia che nel tavolo tecnico si parta dalle nostre osservazioni, perché da anni denunciamo postazioni pericolose nel cantiere senza essere ascoltati. Serve inoltre l’apertura di un capitolo economico dedicato poiché chi lavora per la Tav non può ricevere gli straordinari dopo 2 anni, nonché protocolli adatti a tutelare i colleghi, oggi usati come cuscinetto per l’incapacità politica di aiutare il territorio e isolare i violenti”.

Emergenza caldo, attivato il piano del Comune

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LA CITTA’ DI TORINO INFORMA

Attivato per i mesi di luglio, agosto e settembre il piano per aiutare gli anziani a fronteggiare le difficoltà provocate da afa ed alte temperature estive, quando arriva in città il gran caldo e la percentuale di umidità raggiunge livelli molto alti.

Tra i principali strumenti del “Piano emergenza caldo” il call center del Servizio Aiuto Anziani, che risponde al numero: 0118123131 – operativo tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 17.00 (dopo le 17.00 e nei fine settimana risponde il centralino della Polizia Municipale).

Disponibile il Comunicato Stampa

Il 18 agosto arriveranno 80 mila dosi in più di Pfizer

Ieri al Dirmei si è svolta la consueta riunione settimanale di aggiornamento dell’Unità di Crisi, presenti il presidente della Regione, Alberto Cirio, l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il direttore regionale della Sanità, Mario Minola, il commissario dell’Unità di Crisi, Vincenzo Coccolo, il commissario dell’Area Giuridico-Amministrativa, Antonio Rinaudo, il dottor Pietro Presti, coordinatore del Piano “Scuola Sicura” e consulente strategico Covid, oltre ai responsabili delle varie aree operative.

Dalla riunione è emerso che il 18 agosto arriveranno 80 mila dosi in più di Pfizer, valido aiuto per completare la vaccinazione della fascia 12-19 anni in vista dell’inizio della scuola.

Una fascia d’età su cui il Piemonte sta già tenendo molto alta l’attenzione, organizzando open day dedicati su tutto il territorio anche in questi giorni di agosto, accanto agli accessi diretti già avviati da alcune settimane tra le prime regioni in Italia a farlo.

Su quest’ultimo aspetto, in particolare, la struttura commissariale diretta dal Generale Figliuolo ha chiesto in modo specifico alle Regioni di fare gli accessi diretti per la fascia in età scolastica. In Piemonte per i 12-19 enni sono stati già avviati da fine luglio, in aggiunta a quelli per personale scolastico e per gli over60.

Covid, il bollettino di lunedì 9 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 90 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 19dopo test antigenico), pari all’1,2% di 7.299 tamponi eseguiti, di cui5.479 antigenici. Dei 90 nuovi casi, gli asintomatici sono 42 ( 46,7%).

I casi sono così ripartiti: 18 screening, 57 contatti di caso, 15 con indagine in corso; RSA/Strutture Socio-Assistenziali: 2 casi; importati: 3 dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 371.496 così suddivisi su base provinciale: 30.224 Alessandria, 17.624 Asti, 11.651 Biella, 53.563 Cuneo, 28.877 Novara, 198.342 Torino, 13.898 Vercelli, 13.227 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.529 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.561 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 4 (invariato rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 102 (+12rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.057

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.060.052(+ 7.299rispetto a ieri), di cui 1.925.338risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.701

Nessun decessodi persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.701 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.592 Torino, 525 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

356.632GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 356.632(+39rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.201 Alessandria, 16.846 Asti, 11.101 Biella, 51.692 Cuneo, 27.555 Novara, 191.438 Torino, 13.245 Vercelli, 12.703 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.445 extraregione e 2.406 in fase di definizione.

Si’ Tav e No Tav accolgono ministro e capo della polizia

Il ministro dell’Interno Lamorgese e il capo della polizia Giannini  sono stati accolti davanti alla  Prefettura da una rappresentanza di si Tav guidata da Mino Giachino.

Un gruppo di manifestanti no tav è stato invece bloccato dalla polizia nei pressi di piazza Castello.

Terminata la riunione il ministro e il capo della polizia incontreranno i due agenti feriti negli scontri di due settimane fa al cantiere di Chiomonte.

(foto archivio)

Dal Piemonte in Calabria: partono i volontari anti incendi

INCENDI BOSCHIVI: PARTITI NELLA NOTTE 14 VOLONTARI CON 7 MEZZI DEL CORPO AIB PIEMONTE VERSO LA CALABRIA

Potenziata la presenza in Sicilia. Mezzi anche in Sardegna.

Il presidente Cirio e l’assessore Gabusi: “I piemontesi sanno cosa significa contrastare l’acqua e vogliono essere al fianco di chi adesso deve farlo col fuoco”

Il Piemonte continua il supporto in prima linea nella mobilitazione nazionale contro gli incendi boschivi, che in queste settimane stanno devastando diverse regioni del sud Italia. Attivandosi in modo immediato di fronte alla richiesta del Dipartimento nazionale di Protezione civile, si rafforza in queste ore la presenza dei contingenti del Corpo antincendi boschivi del Piemonte, in quanto parte della colonna Mobile Nazionale Aib.

Sono partiti questa notte, con destinazione Cosenza, 14 volontari con 5 mezzi, mentre per potenziare le attività delle squadre già presenti dal 1° agosto in Sicilia saranno operativi nell’isola complessivamente 18 volontari con 7 mezzi. Altri 3 mezzi piemontesi sono, invece, a supporto delle operazioni di spegnimento e contrasto agli incendi in Sardegna.

“I piemontesi sanno cosa significa contrastare l’acqua e vogliono essere al fianco di chi adesso deve farlo col fuoco – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione Civile Marco Gabusi -. Nei momenti più difficili per le alluvioni che ci hanno colpito negli anni, abbiamo sempre ricevuto un supporto prezioso da altri territori che si sono mobilitati per la nostra terra. Una terra fatta di montagne, boschi e di volontari con una grande esperienza. Per noi è importante poter essere di aiuto, adesso, alle regioni che stanno affrontando questa grave situazione”.