CRONACA- Pagina 1498

Aggredisce i carabinieri a coltellate, sparano e lo uccidono

DAL PIEMONTE Era ricoverato in gravi condizioni, ed è morto all’ospedale di Ponderano l’uomo ferito nella notte da un colpo di pistola sparato da un carabiniere, che è rimasto a sua volta ferito nel tentativo di difendersi.

E’ avvenuto a Quaregna, nel Biellese.

La vittima è un cinquantenne straniero, probabilmente ubriaco. Con coltello si è scagliato contro i Carabinieri intervenuti a seguito di una segnalazione del 118 poiché stava dando in escandescenze.

Torino e Piemonte restano in zona gialla

“Il Piemonte resta in zona gialla”:

così  il presidente del Piemonte  Alberto Cirio, all’ospedale San Giovanni Bosco,  in occasione della campagna di vaccinazione del personale scolastico.

“Ho appena ricevuto – ha detto – la validazione del report settimanale del Ministero della Salute.

La Regione resterà “gialla” almeno per tutta la prossima settimana, in attesa di eventuali nuove decisioni dettate dall’andamento dei contagi.

Giù le mani dal cielo Astrotalk online con Infini.to – Planetario di Torino

Appuntamento sabato 20 febbraio ore 18.00 sui canali social (Facebook e Youtube) di Infini.to – Planetario di Torino, Museo dell’Astronomia e dello Spazio – con il secondo appuntamento digitale degli Astrotalk, conferenze-spettacolo che uniscono le ultime ricerche in campo astronomico e scientifico alle spettacolari immagini del Planetario digitale.

In questa seconda data dell’edizione 2021, insieme al nostro planetarista Emanuele, ospiteremo Patrizia Caraveo, Dirigente di Ricerca all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

 

Tutti siamo tristemente familiari con l’inquinamento luminoso. Sappiamo che troppi luci spengono le stelle e abbiamo imparato a promuovere strategie per limitare i danni della nostra illuminazione.

Ma adesso dobbiamo difendere il cielo da un altro pericolo.

Elon Musk, attraverso SPACE-X, vuole lanciare 12.000 satelliti per fornire la copertura internet in tutto il mondo. La costellazione si chiama Starlink ed i satelliti vengono lanciati in gruppi di 60 e, solo nel 2020, sono previsti lanci ogni due settimane in modo da avere circa 1.500 satelliti operativi a fine anno ed iniziare a fornire il servizio.

Ognuno ha un pannello solare che, se si presenta con l’angolo giusto, riflette la luce del Sole e può essere più brillante delle stelle visibili ad occhio nudo. Appena dopo il lancio, i satelliti Starlink formano veri e propri trenini di luci che vengono spesso scambiati per UFO.

Visto il numero e la frequenza dei lanci previsti, la comunità astronomica è molto preoccupata da questo nuovo tipo di inquinamento celeste e si sta organizzando per difendere il cielo.

COME SEGUIRE L’EVENTO

L’appuntamento sarà gratuito e sarà in diretta sulle due pagine ufficiali del Museo:

FACEBOOK – https://www.facebook.com/planetarioditorino

YOUTUBE – https://www.youtube.com/user/PlanetarioDiTorino

Sarà possibile porre domande all’ospite dell’evento tramite la chat di uno dei due social.

Crediti immagine: Emanuele Balboni

Ricercato individuato dalla Polizia. Deve scontare 16 mesi 

Era ricercato da Ottobre, il cittadino rumeno 35enne che i poliziotti del Commissariato Madonna di  Campagna hanno riconosciuto durante il loro servizio di pattugliamento lo scorso giovedì sera.

Il provvedimento, emesso dalle Autorità Rumene, prevede per  la pena di un anno e 4 mesi di reclusione per i reati di percosse, aggressioni e minacce per il ricercato, che era stato altresì denunciato lo scorso Agosto per maltrattamenti in famiglia .

I clienti delle ore 23, chiusura provvisoria del bar per 5 giorni

Sono circa le 23 di sabato scorso quando gli agenti del commissariato Madonna di Campagna intervengono presso un bar in corso Toscana. Dall’esterno l’esercizio si presenta con le serrande totalmente abbassate. Una flebile luce filtra dalle fessure della saracinesca; i poliziotti intuiscono che un cospicuo numero di persone è presente nel locale.

Tentando di sovrastare gli schiamazzi degli avventori, gli operatori si qualificano ed intimano al titolare di aprire. La serranda inizia allora ad alzarsi, ma dall’interno nessuno aveva capito trattarsi di un controllo di Polizia. Quando ormai la visuale è sgombra da ogni impaccio, gli agenti potevano distinguere chiaramente un folto capannello di persone, intento a consumare sostanze alcoliche. All’atto degli accertamenti numerose persone fuggono, abbandonando l’esercizio tramite una porta secondaria comandata elettronicamente. Disposta la chiusura del bar per la durata di 5 giorni, sanzionati i clienti presenti.

Parte nel Canavese la lotteria “Tutti per Gioele”

La raccolta di fondi per un’automobile per trasporto disabili. Estrazione finale dei premi il 22 maggio prossimo nel municipio di Castellamonte

 

È stata promossa, con il sostegno del Comune di Castellamonte, la lotteria solidale dal titolo “Tutti per Gioele”, un’iniziativa benefica a cura dell’Associazione “Noi ci siamo Onlus “, destinata a raccogliere fondi a favore della famiglia di un bambino di nome Gioele, che necessita di un’automobile per il trasporto disabili.

“Grazie alle camminate solidali dello scorso anno e alle donazioni dei privati cittadini di Castelnuovo Nigra – spiega il promotore dell’iniziativa, Gigi Querio – abbiamo raccolto quattromila euro; quest’anno per la lotteria abbiamo stampato 5 mila biglietti che saranno in vendita dalla settimana prossima nei diversi esercizi commerciali del Canavese a favore della famiglia di Gioele, che necessita di un’automobile per trasporto disabili”.

L’estrazione dei Premi si terrà  il 22 maggio prossimo nel municipio a Castellamonte. A fornire i Premi è stata la Maison“Palazzo Rosa- Le stanze della Cosmetica”, una linea cosmetica fondata da Carlo Rosa, comprendente prodotti di elevata qualità provenienti dal laboratorio stesso e risultato di materie prime selezionate sulla base di principi naturali e etici. Tra i premifigurano trattamenti di creme per il corpo (fanghi, creme da massaggio, scrub e cofanetto), collezione di creme innovative, tra cui la crema probiotica; collezioni di creme corpo comprendenti olio per il corpo, scrub, creme per le mani, cofanetti, e completi dicreme per trattamento viso.

 

Mara Martellotta

Maestra licenziata per video intimo: condannata la direttrice

La direttrice e la mamma di una alunna della scuola in cui lavorava la maestra poi licenziata per la vicenda del video hard che la ritraeva, diffuso dall’ex fidanzato di lei ai compagni di calcetto, sono state condannate dal tribunale di Torino 

La giovane maestra era stata costretta al licenziamento da parte della direttrice dell’asilo privato che temeva che il nome dell’istituto venisse infangato a causa della vicenda scabrosa.

La direttrice dell’asilo, risponde dell’accusa di violenza privata e di diffamazione, ed è stata condannata a un anno e un mese. È stata così riconosciuta la violazione della sfera privata della maestra, messa alla gogna pubblica, vera vittima della vicenda. La giovane donna ha dichiarato di non sentirsi risarcita ma di rivolere il suo lavoro.

Appendino, Fassino, Cirio e Chiamparino indagati per “smog”

I sindaci- quella attuale – Chiara Appendino e Piero Fassino, i presidenti del Piemonte Alberto Cirio e Sergio Chiamparino, gli assessori all’ambiente, Stefania Giannuzzi e Alberto Unia, Enzo Lavolta, Alberto Valmaggia e Matteo Marnati sono indagati dalla Procura di Torino.

L’ipotesi è che non abbiano  adottato sufficienti misure per combattere l’inquinamento da smog che vede da anni Torino peggiore città  in Italia.

Nove in tutti gli avvisi di garanzia  notificati oggi dal pm Gianfranco Colace e dall’aggiunto Vincenzo Pacileo che indagano sulla salute dei cittadini.

Torino: doppio arresto per maltrattamenti 

Sono due gli arresti per maltrattamenti operati dalla Polizia di Stato  entrambi in centro città.

Nel primo caso, gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato un trentacinquenne, con diversi precedenti di polizia a carico, dopo che questi, in mattinata, aveva minacciato i genitori per ricevere denaro. Dal racconto di questi ultimi, è emerso che i comportamenti maltrattanti e violenti si protraevano da tempo. Nell’ultimo periodo, il padre pur di soddisfare le richieste del figlio si era anche fatto prestare dei soldi da conoscenti. Alcune settimane fa, dopo il suo rientro dal paese di origine, la vittima non aveva nemmeno più ritrovato il suo televisore in casa.  A seguito dell’intervento degli agenti della Squadra Volante, il reo è stato arrestato oltre che per maltrattamenti anche per tentata estorsione e denunciato in stato di libertà per minacce gravi.

Solo poche ore dopo, nel pomeriggio, gli agenti del Commissariato Centro, sono intervenuti presso il domicilio di una famiglia, dopo la telefonata di una donna che in lacrime aveva chiesto aiuto al numero 112 NUE. Sul posto, gli agenti hanno trovato un uomo alterato che inveiva contro due donne risultate poi madre e figlia. La richiedente riferiva ai poliziotti che quello odierno era l’ennesimo episodio nel quale il suo compagno inveiva nei loro confronti furiosamente. In passato non erano mancate anche aggressioni fisiche. Venerdì, la compagna era stata pesantemente apostrofata e insultata dall’uomo cosa che l’aveva portata questa volta a chiamare la polizia.

Che fine ha fatto Ahmadreza Djalali?

Che fine ha fatto Ahmadreza Djalali, è ancora vivo? Non si sa più nulla del ricercatore iraniano-svedese di 49 anni che per alcuni anni ha insegnato e lavorato a Novara e dopo il rientro in Iran è stato arrestato e condannato a morte dal regime degli ayatollah con la falsa accusa di spionaggio a favore del Mossad israeliano. Non è difficile scorgere nelle città iraniane persone che penzolano da una gru dopo essere state giustiziate in carcere. Non solo criminali comuni ma anche dissidenti, oppositori, giornalisti e artisti scomodi a un regime che da oltre 40 anni domina l’Iran con le mani sporche di sangue. Restano appesi alla gru anche per alcuni giorni, come monito a tutti gli iraniani a comportarsi bene e a non deviare dalla retta via. Non vorremmo che anche Ahmadreza Djalali finisse i suoi giorni in questo modo. Silenzio di tomba. Nessuna informazione trapela dal carcere né dal suo legale. C’è solo una foto che preoccupa, diffusa da Amnesty International. Lo si vede prima di finire in prigione e come è oggi, molto dimagrito, sofferente e con gli occhi terrorizzati. In questi giorni i suoi colleghi del Centro di ricerca Crimedim dell’Università del Piemonte orientale di Novara hanno rilanciato l’allarme perché sulla sua vicenda, iniziata cinque anni fa, non scenda il silenzio. Dal 2016 Djalali è richiuso nella famigerata prigione di Evin, alle porte di Teheran e da allora non vede né la moglie né i figli. Il carcere di Evin è l’anticamera della morte: le celle sono piccole, strette e luride, nessun mobile, nessuna finestra, solo qualche coperta da usare come letto. Gli fanno credere che l’impiccagione è questione di giorni o di poche ore e poi all’ultimo momento gli dicono che è stata rinviata. La mobilitazione internazionale per salvargli la vita continua.
Filippo Re