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Piazza San Carlo, le motivazioni della sentenza: “Appendino sottovalutò i rischi”

Le motivazioni della sentenza con cui la Cassazione ha confermato la responsabilità penale dell’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, per i fatti drammatici di Piazza San Carlo del 2017  affermano che la prima cittadina di allora “non si è limitata a ideare la proiezione della partita di calcio ma ha dato impulso alle scelte riguardanti il luogo di svolgimento e l’ente deputato ad organizzare la manifestazione, senza preoccuparsi di valutare la sostenibilità in termini di sicurezza di tali scelte”. Secondo i giudici “Appendino ha mancato negligentemente di adottare la cosiddetta ‘ordinanza antivetro’. Circostanza che ricade nella fase organizzativa dell’evento, con innegabili conseguenze sulla sicurezza della manifestazione”. Sono le motivazioni  della sentenza con cui lo scorso 17 giugno i giudici hanno disposto un nuovo processo di appello nei confronti di Appendino per ricalcolare la pena. L’ex sindaca era stata condannata a 18 mesi. I supremi giudici avevano dichiarato irrevocabile la responsabilità penale per Appendino e Paolo Giordana, l’ ex capo di gabinetto del comune di Torino.

Presente e futuro del Motovelodromo di Torino

Da tempio della velocità e dell’atletismo a polo sportivo all’avanguardia e luogo di rigenerazione urbana, sport e benessere.

Costruito nel 1920, il Motovelodromo Torino “Fausto Coppi” ha ospitato 60 anni di storia torinese e sportiva prima di venire abbandonato e ritrovare solo dal 2021 la sua vocazione sportiva ad impatto sociale. Il progetto di implementazione – a cura della benefit company Sport4Good che ha acquisito dalla Città di Torino il diritto di superficie per 60 anni, a partire dal 4 luglio 2021 – è attualmente in corso e interessa l’intero complesso sportivo che si estende su oltre 24mila metri quadrati con una visione polisportiva 4.0, inclusiva e smart, nel rispetto dei canoni storici caratterizzanti l’immobile e della sua vocazione ciclistica.

Dopo aver raggiunto i primi obiettivi di riqualificazione e rifunzionalizzazione, la ristrutturazione sarà completata secondo gli stessi principi adottati fino ad ora che uniscono innovazione e rispetto per la storia. Il futuro del Motovelodromo, quindi, vedrà la realizzazione di due strutture all’avanguardia integrate nelle iconiche, ma decadenti, Tribune Nord e Sud. La Tribuna Nord, affacciata su corso Casale, diventerà un centro fitness dotato di attrezzature di ultima generazione. Dall’altra parte, la storica Tribuna Sud e l’ex Sala Stampa, situate lungo via Lomellina, si trasformeranno in un centro diagnostico dedicato alla medicina dello sport e alla fisioterapia con una piscina riabilitativa per la fisioterapia in acqua e palestre specializzate per la riabilitazione.

Per l’avvio e la realizzazione dei lavori di completamento dell’intervento sono state presentate le necessarie richieste agli enti competenti, in particolare alla Città di Torino e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino, sono stati coinvolti stakeholder locali per lo sviluppo e la sostenibilità degli interventi, dialogando in particolare anche con la Città metropolitana di Torino, Compagnia di San Paolo e le istituzioni bancarie. L’obiettivo è l’avvio dei lavori entro la fine dell’autunno 2024 e l’ultimazione entro la fine del 2025.

Oggi sono stati presentati i lavori e, con il sostegno dei “Centri Logopedici dell’età evolutiva metodo MAMA”, sono state donate 10 city bike a Casa UGI, l’associazione torinese che accoglie e supporta bambini e adolescenti affetti da tumore e le loro famiglie. Un gesto di solidarietà a seguito del recente furto subìto dalla struttura di biciclette, fondamentali per i genitori dei piccoli pazienti per spostarsi in città e raggiungere gli ospedali.

Alla presentazione era presente l’assessore allo Sport Domenico Carretta che ha commentato: “Il Motovelodromo è esempio di rigenerazione urbana che funziona e che ha saputo restituire alla cittadinanza spazi e occasioni nuove per fare sport. Il sogno messo in campo in questo luogo genera altri sogni e sostiene realtà importanti come Casa Ugi, a cui oggi sono state donate biciclette per le famiglie dei bambini presi in carico. Il Motovelodromo è luogo che siamo certi continuerà a stimolare aggregazione sociale e occasioni per stare insieme, offrendo sempre spunti diversi. L’ aspetto polivalente del motovelodromo è il suo più grande punto di forza, uno spazio che la Città è orgogliosa di affiancare nelle sue tante iniziative”.

Oggi il Motovelodromo ha 8 campi padel, 4 campi da beach volley e beach tennis, un Bike Cave con simulatori di bici indoor, un Pump Track, una piscina di 25 metri outdoor con aree solarium e chiringuito, oltre alla riqualificata storica pista ciclistica di 400 metri, l’unica in città, e all’anello di atletica. L’impegno è anche quello di eliminare le barriere all’accesso allo sport, lavorando per garantire che nessuno sia escluso. Grazie a specifici interventi architettonici e programmi dedicati, la struttura offre supporto a persone con disabilità creando spazi inclusivi dove ogni individuo può praticare sport in un ambiente accogliente e privo di ostacoli. La Città di Torino e la Regione Piemonte hanno contribuito all’acquisto di quattro sedie a rotelle attrezzate per il padel che sono sempre a disposizione delle persone con disabilità.
Le Borse di Sport, infine, in avvio da questo settembre 2024, mirano a integrare l’attività fisica nella vita quotidiana extrascolastica di chi non ne ha la possibilità, offrendo corsi gratuiti per dare l’opportunità a tutti di partecipare e contribuendo a scoprire nuovi talenti.

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Emergenza abitativa: da Torino un laboratorio di proposte per l’Europa sul diritto alla casa

Raccogliere idee e proposte per contribuire alla costruzione di un quadro normativo e politico più solido in grado di rispondere efficacemente alla crisi abitativa e garantire un futuro migliore per le città italiane ed europee. Questo in sintesi è l’obiettivo finale dei partecipanti al tavolo politico organizzato per questa mattina dalla Città di Torino in collaborazione con Eurocities sul diritto alla casa, che si riunisce nella Sala Congregazioni di Palazzo Civico.

In apertura dei lavori è previsto un intervento del sindaco Stefano Lo Russo. Al tavolo, insieme all’assessore alle Politiche Sociali e per la Casa della Città Jacopo Rosatelli, siedono gli assessori e i rappresentanti istituzionali delle Città di Roma, Bologna, Milano, Firenze, Napoli, Parma, Arezzo, Cesena, Brescia, Bergamo e Padova, il responsabile Fondi Abitare Sociale di Cassa Depositi e Prestiti Real Asset Filippo Catena e, in collegamento, la direttrice per l’Impiego e gli Affari Sociali della Commissione Europea Ruth Paserman mentre le conclusioni sono affidate al segretario generale di Eurocities André Sobczak.

Proprio ieri– sottolinea il sindaco Stefano Lo Russo – la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha nominato il danese Dan Jørgensen commissario con delega all’edilizia abitativa. È la prima volta nella storia che la Commissione Europea dedica un commissario alle politiche abitative e questo testimonia la crescente rilevanza che il tema sta assumendo e le necessarie ed urgenti azioni da mettere in campo per dare risposte concrete alla richiesta di abitazioni a prezzi accessibili per famiglie, anziani e studenti. Come amministrazione stiamo cercando di fare la nostra parte a livello locale, anche grazie agli investimenti del Pnrr, ma servono politiche e risorse mirate sul piano nazionale ed europeo”.

Negli ultimi anni l’emergenza abitativa è apparsa come una delle problematiche più rilevanti per le città europee ed italiane. L’aumento dei costi degli alloggi e l’insufficienza di abitazioni adeguate a prezzi accessibili hanno portato molte amministrazioni locali a definire nuove politiche abitative innovative e sostenibili per arginare un fenomeno che rischia di minacciare la coesione sociale e lo sviluppo economico delle città. La crisi abitativa si manifesta in modo particolarmente acuto nei grandi centri urbani, dove i costi degli affitti e dei mutui hanno raggiunto livelli insostenibili per molte famiglie e su questa crisi grava anche l’esponenziale aumento degli affitti brevi, la cui rapida diffusione richiede interventi mirati a contenere l’impatto sull’offerta di alloggi e sul tessuto socio-urbanistico. La Commissione Europea lavora su un piano europeo di alloggi a prezzi accessibili, che prevede una strategia per la costruzione di nuove unità abitative e assistenza tecnica per città e Stati membri. Il piano include anche una piattaforma di investimento paneuropea per l’edilizia abitativa sostenibile, in collaborazione con la Banca Europea per gli Investimenti, e la revisione delle norme sugli aiuti di Stato per sostenere l’edilizia sociale ed efficiente dal punto di vista energetico.

Il segretario generale di Eurocities André Sobczak aggiunge: “Abbiamo organizzato, in collaborazione con la Città di Torino, questo tavolo di discussione con i rappresentanti delle amministrazioni civiche italiane sulla crisi abitativa per evidenziare un concetto chiaro ovvero che se la crisi abitativa colpisce tutte le città europee, diventa un problema dell’Unione Europea che richiede una risposta a livello istituzionale a livello europeo. Dopo anni di lavoro per portare le aree urbane al centro dell’agenda europea, siamo soddisfatti di vedere l’istituzione di un Commissario europeo per la casa e un impegno politico concreto per affrontare la questione a livello UE e siamo pronti per lavorare con lui su tutte le dimensioni di questa crisi, certo l’energia che figura nel suo titolo, ma anche tutte le altre dimensioni. Questo tavolo di confronto arriva in un momento cruciale, in cui le città possono assumere un ruolo di primo piano nella definizione della nuova agenda europea per la casa, che deve basarsi su un dialogo stabile e strategico tra le città e le istituzioni europee”

Il tavolo si riunisce dunque con l’obiettivo di dare un contributo concreto a questo contesto dal punto di vista italiano. Cinque le priorità di lavoro individuate: esaminare le principali problematiche legate alla crisi abitativa in Italia e comprenderne meglio le cause strutturali e i fattori che l’amplificano; promuovere lo scambio di esperienze e buone pratiche tra le città italiane, evidenziando le strategie locali che si sono dimostrate efficaci nel migliorare l’accesso per i cittadini ad alloggi dignitosi a prezzi accessibili; elaborare proposte concrete e coordinate a livello nazionale insieme agli stakeholder di riferimento; analizzare la nuova agenda europea per la casa con l’obiettivo di allineare le strategie italiane con quelle europee e massimizzare l’impatto delle iniziative comuni ed esplorare opportunità di finanziamento a livello europeo e nazionale per sostenere la costruzione di nuovi alloggi sociali e l’efficientamento energetico di quelli esistenti; rafforzare il ruolo delle città come attori chiave nella definizione delle politiche abitative nazionali ed europee, sottolineando l’importanza di un approccio urbano integrato per risolvere la crisi abitativa.

Nei giorni scorsi – spiega l’assessore Jacopo Rosatelli – con i colleghi amministratori delle città partecipanti al tavolo ci siamo incontrati a Roma e abbiamo definito una serie di priorità a livello nazionale da chiedere al Governo quali una legge quadro sull’Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale che garantisca l’uniformità territoriale nei diritti di accesso e permanenza all’edilizia pubblica, l’assegnazione gratuita ai Comuni di immobili inutilizzati, il rifinanziamento del Fondo Nazionale Locazione e del Fondo Nazionale Morosi Incolpevoli per sostenere le famiglie in difficoltà, una legge nazionale che regoli gli affitti brevi turistici per mitigare gli impatti negativi sul sistema abitativo, misure nazionali per le persone senza dimora. Da questa piattaforma partiremo per elaborare idee e proposte per l’Europa”.

Il dibattito si inserisce nella più ampia cornice della tre giorni di workshop e approfondimenti del Social Innovation Lab organizzato dall’amministrazione comunale ed Eurocities che proseguirà nel pomeriggio nella sede di Toolbox in via Agostino da Montefeltro. Ad aprire i lavori alle 14.30 sarà l’assessora alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta insieme al segretario generale di Eurocities André Sobczak e al responsabile degli operatori sui problemi di persone senza dimora e con dipendenze del Comune di Glasgow Allan Casey.

I lavori del Social Innovation Lab proseguiranno poi giovedì 19 con una serie di workshop in programma in mattinata a Cascina Fossata e visite a tre progetti sul territorio (Beeozanam, Luoghi Comuni San Salvario e Torino Solidale che Accoglie nel pomeriggio). Venerdì 20 l’appuntamento è invece alla Nuvola Lavazza dove, ad aprire i lavori, sarà l’assessore Jacopo Rosatelli e sono in programma un dibattito e alcuni workshop tematici.

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Studi contro la sclerosi multipla

Verranno presentati a Torino il 23 settembre prossimo, presso l’Aula Magna Dogliotti delle Molinette, gli studi sui due nuovi percorsi finalizzati a contrastare la Sclerosi Multipla

 

Nasce a Torino il primo osservatorio sull’impatto di due percorsi terapeutici finalizzati al miglioramento della qualità di vita delle persone affette da Sclerosi Multipla, malattia cronica e progressivamente invalidante che, solo in Piemonte, conta un numero di 10.000 persone che ne soffrono, 130.000 in Italia.

Due studi, basati su onde d’urto radiali e attività fisica adattata, confermano l’utilità e i benefici dei due percorsi quando sono accompagnati alle terapie già approvate. Condotti da Città della Salute e Università di Torino, saranno presentati in anteprima il 23 settembre prossimo, dalle 17 alle 19, presso l’Aula Magna A.M. Dogliotti dell’Ospedale Molinette di Torino (ingresso da C.so Bramante 88).

Gli studi sono stati realizzati grazie all’impegno dell’ex atleta Fabio Guglierminotti, in arte Fabio Wolf, colpito da Sclerosi Multipla, e al grande lavoro dell’Associazione 160CM, da egli fondata. Nasce così il primo osservatorio sull’impatto dei due iter, che prospettano nuove cure e assistenza. Per partecipare alla presentazione del 23 settembre, si può consultare: Percorsi integrativi per la Sclerosi Multipla | Torino | 2024 – 160cm. La malattia in questione rappresenta una delle più frequenti cause di disabilità nei giovani, può influenzare la funzione delle aree cognitive, emotive, motorie, sensoriali, visive. Lo studio sull’AFA (Attività Fisica Adattata) ha evidenziato miglioramenti significativi di alcuni parametri della deambulazione, della forza degli arti inferiori e della capacità aerobica, con effetti positivi sul benessere psico-fisico. Anche le onde d’urto radiali (ODU) si sono dimostrate efficaci nella riduzione dell’ipertono (ovvero contrazione continua, parziale e involontaria dei muscoli, anche a riposo). I due percorsi risultano in grado di apportare innumerevoli benefici sulla salute e sulla funzionalità fisica delle persone con SM. Gli studi, effettuati su un campione complessivo di circa 70 pazienti, sono frutto dell’impegno di Fabio Guglierminotti, fondatore, animatore e Presidente dell’Associazione 160CM che due anni fa, attraverso una raccolta fondi, ha donato il macchinario a onde d’urto radiali MP100 alle Molinette, dando parallelamente vita allo studio sulla loro efficacia, condotto dalla AOU Città della Salute e della Scienza di Torino in collaborazione con l’Università di Torino. La ricerca sugli effetti della Attività Fisica Adattata è poi frutto di una convenzione di 160CM con l’Università degli Studi di Torino – Centro Servizi SUISM (Struttura Universitaria di Igiene e Scienze Motorie).   La proposta dello studio “Valutazione dell’efficacia delle Onde d’urto radiali nella riduzione della spasticità focale in pazienti affetti da Sclerosi Multipla” è stata accolta dal Direttore Generale Giovanni La Valle. Lo studio è stato portato avanti nel 2023 dalla dottoressa Paola Cavalla, Responsabile S.S. Centro Sclerosi Multipla, dal professor Adriano Chiò, Direttore della SC Neurologia 1 Universitaria e del Centro Sclerosi Multipla e dai professori Giuseppe Massazza, Direttore del Dipartimento Ortopedia Traumatologia e Riabilitazione e Marco Alessandro Minetto, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa. Lo studio, in corso di pubblicazione, ha coinvolto 30 persone con SM e spasticità, trattate con un ciclo di 4 applicazioni di ODU, una volta alla settimana e seguite per i 6 mesi successivi con scale validate della spasticità e della capacità di movimento. È stata dimostrata una riduzione dell’ipertono in tutti i tempi e fino a 6 mesi. È stato riscontrato inoltre un miglioramento sulla velocità nel percorrere brevi tratti di cammino (test degli 8 metri) e nel test di equilibrio e movimento detto TUG (tempo necessario per alzarsi, camminare 3 metri e risedersi) con un picco dopo 1 mese dal ciclo di ODU, ma effetti ancora obiettivabili a 3 mesi. Un ulteriore studio potrebbe pertanto andare a valutare se l’effetto del ciclo di ODU (realizzato come nel presente studio) può essere mantenuto con una seduta ogni 2 mesi. Lo studio sull’AFA, anch’esso in corso di pubblicazione, denominato “Fattibilità ed effetti di un programma di Esercizio Fisico Adattato”, è stato condotto dai professori Anna Mulasso e Alberto Rainoldi, Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Torino, e dal professore Andrea Benso, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico, Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Torino. Lo studio ha previsto sessioni di valutazione pre e post percorso con esame obiettivo, test funzionali e questionari validati. L’esercizio fisico si è basato sulla prescrizione medica (principio FITT – frequenza, intensità, tempo, tipologia) ed è stato articolato in sessioni di allenamento intervallato ad alta intensità (HIIT) e/o di allenamento multicomponente. I dati hanno confermato l’efficacia del programma (ad es. incremento della capacità aerobica e della forza, miglioramento di alcuni parametri della deambulazione ecc.) ed evidenziato l’importanza di promuovere strategie per incrementare la pratica di attività fisica e l’adozione di stili di vita attivi nelle persone con SM, suggerendo un approccio interdisciplinare e proposte individualizzate. L’efficacia dei due percorsi, evidenziata dagli studi, mostra nuove prospettive: da una parte la valutazione di un iter di integrazione tra l’impiego di onde d’urto radiali e AFA, dall’altra la possibilità che entrambe le terapie possano essere prescritte nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), ossia le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), tenendo conto che le Regioni sono chiamate a garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei LEA, utilizzando risorse proprie. Oltre a proporre, e ottenere, l’avvio degli studi, l’Associazione 160CM ha cercato i fondi per realizzarli e proposto le terapie ai propri associati. La sostenibilità dei percorsi è stata resa possibile da tutti i donatori e dai finanziamenti che sono arrivati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalla Regione Piemonte, dai Club Rotary Torino Europea, Torino 150, Torino Contemporanea, Torino Lagrange, Torino Palazzo Reale, Torino Superga e Susa e Val Susa, che hanno permesso di acquistare l’attrezzatura per l’AFA, da Fondazione CRT, da aziende private, tra le quali Storz Medical, produttrice dell’apparecchiatura per le onde d’urto radiali. Fondamentale, inoltre, il supporto dell’ALS TO3.  

Nel corso degli ultimi due anni abbiamo avviato numerosi servizi, oltre a onde d’urto radiali e AFA, anche supporto psicologico individuale e di gruppo, counseling, yoga, mindfulness, danza-movimento-terapia, supporto legale, rivolti sia alle persone con SM che ai caregiver – spiega Fabio Guglierminotti – La sigla SM che sta per Sclerosi Multipla la vivo e la propongo come Sempre in Movimento, per non fermarsi davanti alla malattia. Sclerosi infatti non significa necessariamente sedia a rotelle, anzi, lo sport può fare molto: dal 2014 ho percorso più di 100.000 chilometri in bicicletta, con 160CM voglio diffondere questa consapevolezza. Così come voglio testimoniare l’importanza di affiancare al metodo farmacologico un sistema terapeutico integrato, che comprenda servizi di supporto psico-fisico oltre a iniziative di aggregazione e inclusione sociale che facciano sentire il malato meno solo”.

Testimone dell’efficacia di entrambi i trattamenti, Guglierminotti, in arte Fabio Wolf, lotta per creare le condizioni affinché altri pazienti possano avere accesso a queste terapie e rimanere autonomi più a lungo, a vantaggio della loro qualità di vita fisica e psicologica, e con un conseguente beneficio anche in termini di costi sociali. Attraverso l’Associazione 160CM, Wolf dà quindi voce a chi vive la Sclerosi Multipla in prima persona o al fianco di una persona cara, e contribuisce alla definizione di servizi territoriali concreti.  

 

Mara Martellotta

Addestramento “Stella alpina”: nuove tecnologie per l’Esercito

Stella Alpina 2024: l’Esercito si addestra per gli scenari operativi odierni e futuri impiegando le più moderne tecnologie militari emergenti

 

 

Passo Fedaia – Canazei (TN), 18 settembre 2024. Si è conclusa oggi l’esercitazione “Stella Alpina” che ha visto addestrarsi per oltre due settimane, ai piedi della Marmolada, più di 600 militari dell’Esercito Italiano provenienti da Reparti altamente specializzati.

 

Il Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto, ha assistito all’attività e rivolgendosi agli uomini e alle donne protagonisti dell’esercitazione ha sottolineato: “In pochissimi mesi avete fatto passi da gigante. Alcune delle attività che abbiamo visto oggi, fino a poco tempo fa, non esistevano. Non potevamo nemmeno parlare di “bolla tattica” cioè la capacità di difenderci nello spettro elettromagnetico, e ora possiamo farlo. Oggi avete dimostrato capacità che ci mettono ai primi posti nel mondo, e questo è stato possibile grazie al lavoro congiunto tra l’Esercito e le aziende italiane. È infatti cruciale avere catene di approvvigionamento interne e affidabili. Questo ci dà un’autonomia strategica che è essenziale per il nostro futuro”.

 

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello prima di dare avvio all’esercitazione ha ricordato che: “le operazioni di combattimento odierne hanno mutato forma e schemi sul campo. Da un lato abbiamo capacità e sistemi d’arma che ben conosciamo e sappiamo impiegare, ma che vent’anni di operazioni di supporto alla pace avevano messo nei depositi: carri, artiglierie, mezzi blindati; a questi si aggiungono forme di conflitto quasi dimenticate, come il combattimento in trincea e i campi minati. Dall’altro lato ci sono l’impiego di tecnologie avanzate come droni, missili ipersonici, munizioni intelligenti, sistemi d’arma che operano nello spazio elettromagnetico, nel dominio cibernetico e attraverso quello spaziale.

In sintesi, un condensato di passato – il conflitto convenzionale su larga scala – e futuro – i domini emergenti e la tecnologia digitale – che pone allo strumento militare terrestre sfide decisamente complesse per fronteggiare le quali l’Esercito Italiano deve essere pronto.

I valori rappresentano le nostre regole di vita, l’impegno che ognuno di noi ha assunto giurando fedeltà alla Repubblica al cospetto del tricolore. Sono racchiuse nelle stellette cucite sui nostri baveri. Le rispettiamo sino al sacrificio estremo!

L’addestramento si estrinseca nel duro impegno quotidiano che poniamo per essere sempre pronti e all’altezza delle aspettative che il Paese ripone nelle sue Forze Armate. La tecnologia è il collante della cooperazione fra moderne unità di combattimento – ovviamente in un’ottica interforze e multidominio – per il conseguimento degli obiettivi militari attraverso, a parità di altri fattori, una superiore capacità di ingaggio e di difese”.

 

L’Esercitazione “Stella Alpina 24” è stata programmata per mostrare il processo di adeguamento capacitivo e di innovazione tecnologica che l’Esercito sta portando avanti, in chiave multi-dominio, per far fronte alle minacce degli attuali scenari di guerra e alle sfide connesse con le nuove frontiere di confronto. Tra gli obiettivi principali dell’esercitazione da sottolineare il dispiegamento di sistemi, mezzi ed equipaggiamenti appena entrati in servizio o in via di acquisizione, per adattare lo strumento militare terrestre ai nuovi paradigmi di gestione dei conflitti e ai nuovi modi di combattere in un’ottica tecnologica e digitale.

Nell’esercitazione è stato svolto un atto tattico finalizzato alla riconquista di una Diga, condotto con capacità di combattimento convenzionali, affiancate e supportate dalle principali innovazioni tecnologiche protagoniste della trasformazione dell’Esercito. In particolare, l’integrazione delle capacità che operano nell’ambiente cibernetico con quelle dello spettro elettromagnetico si sono dimostrate determinanti per riuscire a mantenere il vantaggio strategico rispetto a potenziali avversari con pari capacità di combattimento.

 

Protagonista della gestione delle nuove tecnologie è stato il neo-costituito 9° Reparto Sicurezza Cibernetica “Rombo”, che, ha realizzato una rete combat e una bolla tattica Multi-Dominio, cioè una serie di misure di protezione cibernetica ed elettromagnetica, per salvaguardare le unità, i sistemi e le connessioni tra di essi e conseguire la superiorità Cyber e di gestione dello spettro elettromagnetico. La “bolla tattica” permette di massimizzare l’efficacia delle azioni cinetiche e la protezione delle forze impiegate presso la diga di Fedaia: unità di fanteria, cavalleria, artiglieria e genio della Brigata Alpina “Julia”, Forze Speciali del 185° Reggimento Paracadutisti Ricognizione ed Acquisizione Obiettivi ed elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito.

 

Sistemi a pilotaggio remoto aerei, terrestri e acquatici, nuove tecnologie di comunicazione satellitari, sistemi di difesa anti-drone, mezzi e sistemi d’arma a guida autonoma o remotizzata, strumenti di acquisizione delle minacce supportati dall’intelligenza artificiale e sistemi di Comando e Controllo avanzati rappresentano la nuova dimensione di un Esercito sempre più tecnologico e proiettato nel futuro.

Auto contromano in tangenziale, morti due 20enni. Conducente positivo all’alcoltest

Hanno preso la tangenziale di Asti contromano nella notte dopo la discoteca. Il bilancio è di due morti e due feriti.

L’incidente è avvenuto sulla statale 456 del Turchino a Isola d’Asti. Lo schianto alle due di questa mattina. Alla guida di una Bmw 140 bianca, un ventiseienne di Albano Laziale, poi risultato positivo all’alcol test, ha imboccato contromano la statale tra Asti e Vigliano, e si è schiantato contro il guard rail. Ora è ricoverato all’ospedale di Asti, ha riportato contusioni ed è piantonato dai carabinieri in arresto con l’accusa di omicidio stradale.

La giovane sul sedile vicino, una ventottenne di Asti, ferita, non è in pericolo di vita.

Due loro amici sul sedile posteriore sono morti sul colpo. Si tratta di un venticinquenne di Marino e una ventottenne di Calliano, nell’Astigiano.

Carlo Chatrian è il nuovo direttore del Museo nazionale del Cinema

Carlo Chatrian ha ricevuto oggi l’incarico di Direttore del Museo Nazionale del Cinema – Fondazione Maria Adriana Prolo, e resterà in carica per un quinquennio.

 

La scelta di Carlo Chatrian è stata unanime. Il Comitato di Gestione dell’Ente ne ha apprezzato la visione strategica, maturata nel corso della lunga esperienza internazionale, e la notevole chiarezza di vedute in relazione al posizionamento del Museo negli anni a venire, ritenendo il suo profilo il più idoneo a ricoprire il ruolo di Direttore della Fondazione.

 

«Accolgo questa nuova avventura con entusiasmo», dichiara Carlo Chatrian. «Non vedo l’ora di iniziare a lavorare con il personale del Museo e di affiancare la loro competenza e professionalità mettendo al servizio di quest’istituzione, che sento vicina, le conoscenze maturate in anni di lavoro all’estero e la passione che da sempre mi anima».

 

Il Comitato ringrazia Domenico De Gaetano per aver guidato il Museo in questi anni complessi, riuscendo nell’impresa di far crescere i visitatori e renderlo un polo culturale attrattivo e di caratura internazionale, aprendolo ai nuovi linguaggi del cinema.

 

Carlo Chatrian (Torino, 1971), scrittore e giornalista, ha iniziato la sua carriera collaborando con riviste di cinema. È stato programmatore e consulente di diversi e istituzioni: Museo Nazionale del Cinema di Torino, Filmmaker Doc di Milano, Alba International Film Festival (di cui è stato anche vicedirettore), Courmayeur Noir in Festival, Festival dei popoli di Firenze, Cinéma du Réel di Parigi, Cinémathèque suisse di Losanna, Visions du Réel di Nyon e direttore della Fondazione Film Commission Vallée d’Aoste.

Dal 2012 al 2018 è stato direttore artistico del Festival di Locarno, e dal 2020 al 2024 direttore artistico del Festival di Berlino.

Molinette, le corde per riparare il cuore già operato

36e Giornate Cardiologiche Torinesi, che si terranno a Torino dal 19 al 21 settembre

 

È possibile riparare per la seconda volta la valvola mitrale con corde in goretex a cuore battente, presso la Cardiochirurgia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Mauro Rinaldi).   La riparazione della valvola mitralica è ormai un intervento eseguito in molti Centri in tutto il mondo. Alle Molinette sono ormai vent’anni che questo intervento viene eseguito in chirurgia mininvasiva, mediante un’incisione di pochi centimetri nel torace di destra. Durante le 36e Giornate Cardiologiche Torinesi, che si terranno a Torino dal 19 al 21 settembre 2024, presso il Polo Aldo Moro dell’Università degli Studi di Torino (via Sant’Ottavio 18), dirette dai professori Mauro Rinaldi, Gaetano Maria De Ferrari e Fabio Verzini, la dottoressa Cristina Barbero presenterà l’esperienza del Centro, riportando i dati di quasi 2500 pazienti. Ma come anche nei migliori Centri del mondo non sempre l’intervento è risolutivo e così una piccola percentuale di pazienti (1 – 2% dopo un anno e 8 – 10% dopo dieci anni) è necessario un secondo intervento. Nessuno vorrebbe mai essere rioperato al cuore, tanto più se questo secondo intervento deve essere eseguito con una sternotomia completa (poiché passare due volte dalla stessa via comporta dei rischi) e fermando una seconda volta il cuore. E così l’équipe del professor Rinaldi ha ideato una strategia per riparare per la seconda volta la valvola mitrale, ma senza dover riaprire né fermare il cuore. Il professor Stefano Salizzoni presenterà, sempre in occasione delle Giornate Cardiologiche Torinesi, la più grossa casistica mondiale di impianto di neocorde a cuore battente in quei pazienti nei quali l’insufficienza mitralica si è ripresentata, questa volta facendo però una piccola incisione nel torace di sinistra. E senza l’utilizzo della circolazione extracorporea. E così la Cardiochirurgia universitaria dell’ospedale Molinette di Torino continua a rimanere nell’élite mondiale della chirurgia mitralica, diffondendo le proprie tecniche ed “esportando” i medici formati alle Molinette: il dottor Paolo Centofanti all’ospedale Mauriziano di Torino; il dottor Matteo Attisani al San Giovanni Bosco di Torino; il professor Giovanni Marchetto all’ospedale San Gerardo di Monza; la dottoressa Suad El Qarra all’AOU di Parma; il professor Francesco Patanè al Papardo di Messina; il professor Davide Ricci al San Martino di Genova. Inoltre il professor Salizzoni continua a diffondere queste tecniche, assieme all’indispensabile cardiologo ecocardiografista, il dottor Alessandro Vairo, in tutto il mondo con numerose missioni di insegnamento in Cina, Giappone, Canada e numerosi Paesi europei.

Comitato DOC a Casale tra storia e futuro

Festa del Vino del Monferrato al castello
                                                                                                                                                        DOMENICA 22 SETTEMBRE

Al mattino con inizio alle 10,30 in sala Marescalchi nel Castello di Casale Monferrato gli archivisti Wanda Gallo e Francesco Benatti presenteranno documenti e fotografie degli archivi del Comitato DOC, quelli del Circolo Ottavi, del Fondo Paolo Desana e del Fondo Arturo Marescalchi,  preziosissimi ed assolutamente unici nel loro genere.

 

Alla sera con inizio alle ore 21.00 nella Manica lunga Giorgio Milani presenterà con Monica Massa e Massimiliano Limonetti l’Intervista Impossibile a Federico Martinotti.

Paura tra i passanti: uomo si aggira brandendo un’ascia

Nei giorni scorsi aveva spaventato i vicini sparando colpi di pistola (poi rivelatasi una scacciacani) in aria. Affidato dai Carabinieri agli servizi  assistenziali, una volta liberato l’uomo ha minacciato i passanti brandendo un’ascia e urlando per le strade. I fatti si sono verificati a Fontanetto Po. Sono nuovamente intervenuti i carabinieri, un’ambulanza della Pat e una medicalizzata della Croce rossa di Chivasso.