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Individuata la donna armata di coltello che rapino’ per strada una pensionata

Donna di 37 anni, censurata, rapina per strada una pensionata, scoperta e denunciata dai carabinieri.

La vicenda, accaduta a Cuorgnè, nell’hinterland torinese, risale alla prima decade di gennaio, allorquando una anziana signora del luogo, mentre era intenta a passeggiare nei pressi della propria abitazione, veniva aggredita dalla persona oggi denunciata che, armata di coltello e con il volto travisato da una mascherina chirurgica, colpiva con un fendente la sua borsa, lacerandola e provocando la caduta del portafoglio. Raccolta la refurtiva, pari a 400 euro, si dava alla fuga per le vie limitrofe, facendo perdere le proprie tracce mentre l’anziana vittima riportava una piccola ferita da taglio al polso.
L’attività investigativa avviata nell’immediatezza dai militari della locale Stazione ha consentito ben presto di orientare gli accertamenti nei confronti della 37enne, all’interno della cui abitazione, a seguito di una perquisizione domiciliare eseguita ieri, sono stati rinvenuti gli abiti utilizzati in occasione dell’episodio delittuoso.

Aggressioni alla Polizia: la nota del Siulp

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio BRAVO, in merito alla liberazione immediata dei minorenni autori di atti di intimidazione nei confronti dei poliziotti della volante.

Ormai il coro è unanime nel considerare che queste intimidazioni che spesso sfociano in vere e proprie aggressioni, siano diventate una prassi preoccupante e finanche scontata.

Una prassi che concerne azioni di intimidazione, perpetrate anche da soggetti minorenni, verso le pattuglie di polizia che adempiono al loro lavoro e che dovrebbe far indignare tutti coloro che hanno a cuore la sicurezza e la salvaguardia del futuro della convivenza civile.

Ma quello che ancora più preoccupa e rende incresciosa questa situazione sono le conseguenti sanzioni penali che non riescono a rendere incisiva e deterrente la loro finalità educativa.

Ci si chiede cosa ne pensino i politologi, i sociologi, gli psicologi, i penalisti, gli studiosi delle scienze comportamentali quando constatano che a fronte di aggressioni o atti intimidatori nei confronti delle forze dell’ordine, anche da parte di minorenni, l’unica risposta sanzionatoria è la loro immediata liberazione.

Dal punto di vista esperienziale constatiamo come queste scelte sanzionatorie accrescano l’autoesaltazione di questi soggetti che li porta ad emulare questo comportamento avverso alla polizia, considerato rappresentativo di una sorta di malsano coraggio diretto a sfidare le forze dell’ordine, l’autorità, la legge.

Se non si vuole procedere a misure detentive nei confronti di soggetti minorenni, continua il Segretario del Siulp di Torino, sarebbe il caso di pensare seriamente a soluzioni alternative che prevedano lavori socialmente utili puntando veramente e seriamente alla rieducazione di questi piccoli delinquenti che devono essere ricondotti nel giusto alveo della convivenza civile e del rispetto verso i tutori dell’ordine.

Diversamente, non si comprende, a cosa servano i seminari, i congressi, gli approfondimenti scientifici che concernono la rieducazione, la risocializzazione, il riadattamento sociale dei delinquenti quando a fronte di simili comportamenti delinquenziali questi soggetti vengono rimessi nel contesto sociale senza alcuna sanzione efficace ed intimidatrice, capace di dissuaderli dal commettere nuovamente simili reati.

È abbastanza chiaro che di fronte ad un immobilismo di politica criminale dove il senso di impunità rende sempre più intraprendente il delinquente nel perpetrare azioni criminali, le forze dell’ordine che sono deputate a far rispettare la legge saranno sempre più bersaglio di aggressioni e poca considerazione, attesa l’assenza stessa di una pena incriminatrice che sia in grado di inasprire questo genere di reati.

Il coprifuoco non ferma i ladri ma i carabinieri li arrestano

Controlli dei carabinieri, fermata banda di ladri in azione nonostante il divieto alla mobilità notturna disposto dalla normativa anticovid

Nel corso dei servizi di controllo del territorio disposti dal comando provinciale e finalizzati a contrastare i reati contro il patrimonio e a verificare il rispetto della normativa anticovid, i carabinieri hanno fermato una banda di ladri.
I fatti si sono verificati a Collegno, nell’hinterland torinese, dove su segnalazione di un cittadino che aveva sentito rumore di vetri rotti, i militari della locale Stazione sono intervenuti nei pressi di un bar, riscontrando che la vetrata era stata infranta utilizzando un tombino. A breve distanza hanno notato la presenza di un’autovettura con a bordo due uomini e una donna che, alla loro vista, si sono dati alla fuga. Dopo un breve inseguimento in auto sono stati raggiunti e fermati, consentendo di accertare che erano stati loro a introdursi nell’esercizio commerciale con la tecnica della “spaccata”, ma senza asportare nulla.
Ai ladri, sottoposti agli arresti domiciliari, è stata anche contestata la violazione della normativa anticovid che vieta di uscire di casa tra le 22.00 e le 05.00, se non per giustificati motivi.

“Quel divieto di sosta inutile”

Caro direttore, i cittadini residenti in viale dei Mughetti 5 mi hanno segnalato, ed ho effettuato un sopralluogo insieme ad una delegazione di essi, che è presente un divieto di sosta inutile all’incrocio con via delle Pervinche.
Non capisco perché anni fa è stato inserito il divieto, il marciapiede subisce una rientranza proprio per permettere il parcheggio di auto.
Inoltre, situazione ancora più strana, qualche metro dopo, all’altezza del civico 3, lo stesso divieto, che era presente è stato rimosso.
Il problema del parcheggio per i residenti di questo palazzo delle Vallette è diventato ormai un incubo, nel cortile dell’alloggio Atc non ci sono posti auto, sulla strada la possibilità di parcheggio è scarsa, se aggiungiamo un divieto di sosta inutile capiamo perché i cittadini sono arrabbiati.
Abbiamo scritto alle istituzioni per richiedere una verifica e la possibilità di eliminare il divieto, così da creare 7 parcheggi e ad Atc per vagliare l’ipotesi di creare qualche posto auto all’interno del cortile del civico 5 che ad oggi non ne ha.
Va bene che questa amministrazione ci vorrebbe tutti in bici e monopattino, ma ad oggi sono ancora in maggioranza i cittadini che utilizzano la propria auto e crediamo che dopo una giornata di lavoro debbano avere la possibilità di parcheggiare senza perder troppo tempo.
Paolo Biccari
Moderati circ.5

Il Comune decide il futuro della Cavallerizza

Il Consiglio comunale ha approvato nell’ultima seduta il Progetto unitario di Riqualificazione (P.U.R.) del complesso della Cavallerizza Reale di via Verdi con il relativo schema di Convenzione Quadro. 

Con 33 presenti, la delibera è stata approvata con 29 voti favorevoli dei consiglieri dei seguenti gruppi: M5S, PD, Forza Italia, Moderati, Sicurezza e Legalità verso Forza Italia, Lista civica per Torino e del consigliere Lubatti del gruppo misto di minoranza Azione; due astensioni da parte dei consiglieri della Lega Nord; contrarie le consigliere dei gruppi misti di minoranza Con.Ci e DemA. Non hanno partecipato al voto otto consiglieri, di cui quattro del gruppo di maggioranza.

La votazione della delibera era stata anticipata nella seduta di Consiglio del 1° febbraio dal dibattito in streaming dei consiglieri. Al seguente link di CittAgorà è riportata una sintesi degli interventi: http://www.comune.torino.it/cittagora/in-breve/il-progetto-per-la-cavallerizza-reale-discusso-in-consiglio-comunale.html

La struttura della Cavallerizza copre una superficie territoriale di circa ventimila mq (trentaseimila mq di SLP) ed è iscritto tra i siti Unesco patrimonio mondiale dell’umanità dal 1997. L’assessore all’Urbanistica della Città, Antonino Iaria, a dicembre aveva illustrato il provvedimento in Commissione e in Aula ed aveva evidenziato che: “il progetto si pone l’obiettivo di risolvere i problemi dell’attuale complesso assetto patrimoniale.”

Oggi la proprietà è suddivisa tra vari proprietari: gli immobili e le aree oggetto della Convenzione Quadro di proprietà del Comune di Torino sono la Cavallerizza Alfieriana, il Maneggio Chiablese, piazzetta Accademia Militare e piazzetta Rossaro; CCT, la società Cartolarizzazione Città di Torino, è proprietaria della Corte delle Guardie, della Manica del Mosca, della Zecca, di Piazzetta Vasco e del Passaggio Chiablese; il Fondo FIV gestito da Cassa Depositi e prestiti è proprietario dell’Accademia Militare, dei corpi di fabbrica di via Verdi e della Rotonda Castellamontiana. Con l’approvazione del P.U.R., ha precisato Iaria, “la proprietà del complesso da parte della Città di Torino aumenterà di circa duemiladuecento mq”.

L’obiettivo primario del progetto è la costituzione di un grande polo culturale unitario orientato alla produzione e alla fruizione artistica, aperto alle residenze temporanee e d’artista e alla costituzione di collaborazioni con enti culturali nazionali e internazionali. Le indicazioni del provvedimento sono finalizzate a definire le funzioni nei piani degli edifici e il regime d’uso degli spazi aperti; a individuare le destinazioni d’uso e gli interventi ammessi; ad assicurare l’attraversamento pedonale pubblico. Sono definiti gli usi del suolo della Cavallerizza ed è prescritta l’apertura di nuovi percorsi pubblici di attraversamento della Rotonda Castellamontiana che metterà in comunicazione le quattro corti, le Scuderie e la Cavallerizza Alfieriana, da recuperare a usi pubblici. 

Sarà costituito un Comitato permanente al quale potranno partecipare la cittadinanza e tutti i portatori d’interesse nell’accezione più ampia in base al Regolamento numero 391 per il Governo dei Beni Comuni Urbani della Città. Sede di sperimentazione del Regolamento stesso saranno tutti gli spazi pubblici del complesso. Le proposte del Comitato saranno sottoposte al Tavolo Tecnico previsto dalla Convenzione Quadro che ne valuterà l’operatività e la fattibilità.

Sono previsti lavori di messa in sicurezza di alcune criticità strutturali, come da sollecitazioni della Soprintendenza, relativi alle parti danneggiate dall’incendio del 2019 e ai tetti della manica su via Verdi, di fronte all’ingresso dell’Università degli Studi di Torino.

La Convenzione Quadro prevede usi temporanei; saranno possibili iniziative di varia natura, a durate variabili, nel periodo che precederà gli ingenti lavori edilizi di restauro e di messa a norma del complesso.

Nel futuro della Cavallerizza c’è la localizzazione sul tracciato della futura linea 2 della metropolitana: è prevista una fermata che darà accesso al comparto culturale e archeologico del centro cittadino comprendente, oltre alla Cavallerizza, i musei Reali, Palazzo Madama, il Duomo e i Giardini Archeologici. Il parcheggio sotterraneo dei Giardini Reali previsto in una prima fase del progetto non sarà realizzato: “una variante al P.R.G. ne definirà l’iter escludendo il parcheggio previsto inizialmente sotto i giardini” ha precisato l’assessore Iaria. 

Una valanga uccide lo scialpinista Cala Cimenti

E’ morto ieri pomeriggio sepolto da due metri di neve, in Alta Valle di Susa, Carlalberto Cimenti, noto come ‘Cala’, travolto da una valanga con il compagno di escursione Patrick Negro.

I due sci alpinisti, sono stati recuperati dal Soccorso Alpino nella zona della Cima del Bosco e del Col Chalvet,  tra i comuni di Cesana e Sauze di Cesana. I familiari, non avendo visto i due amici rientrare hanno chiamato i soccorsi. La valanga è scesa a valle per  duecento metri lungo un canalone.

Trattiene la ladra per i capelli in attesa della Polizia

46enne peruviana arrestata per tentata rapina

In via Scarlatti si è sentita strattonare di spalle per poi trovarsi faccia a faccia con un’altra donna, sua connazionale. Quest’ultima stava tentando di impossessarsi del suo zainetto ma lei non glielo ha permesso. Lo ha trattenuto con forza da uno spallaccio ma la ladra non ha mai mollato la presa, anzi, ha continuato a strattonarla e ne è nata una colluttazione. Sono finite entrambe al suolo e solo in questa circostanza l’uomo che l’accompagnava si è dato alla fuga. La vittima, per scongiurarne la fuga, ha trattenuto la rapinatrice per i capelli. Solo dopo è riuscita a contattare la Polizia. Giovedì mattina gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato la donna, una 46enne originaria del Perù con precedenti di Polizia, per tentata rapina. Contestualmente gli operatori sono stati avvicinati da un’altra donna che affermava di essere stata derubata della borsa poco prima all’interno di un supermercato di zona. I poliziotti sono riusciti a recuperare le immagini del circuito di video sorveglianza del locale riconoscendo che si trattava della stessa donna. Per questo motivo la quarantaseienne è stata anche denunciata all’Autorità Giudiziaria per furto.

Torino: Spaccata con tombino in panetteria

Arrestati in due dagli agenti della Squadra Volante

 

È passata da poco l’una della notte quando un residente di via Nicola Fabrizi viene svegliato dal rumore di vetri infranti. L’uomo vede ode voci e vede delle persone che “trafficano” nei pressi di una panetteria. A un certo punto, una di queste persone intima ad altre due che sono all’interno dell’esercizio di allontanarsi. Cosa che i tre fanno in direzione di piazza Risorgimento. Nel frattempo, il residente avvisa la polizia indicando la via di fuga dei tre.

Ricevute le descrizioni delle persone, gli agenti della Squadra Volante intervenuti, individuano in corso Tassoni due dei tre membri del gruppo. Entrambi vengono fermati dai poliziotti: il primo in corso Regina dopo aver tentato di occultare delle banconote dietro una cancellata e il secondo, invece, poco dopo in corso Svizzera. Il primo viene trovato con le mani sporche di sangue, le cui macchie verranno rinvenute anche sulla banconote poi recuperate dagli agenti.

I due, un italiano di 27 anni e un cittadino marocchino di 26, entrambi con precedenti di polizia, verranno poi arrestati per tentato furto in concorso.

Tornati sul luogo del delitto, gli agenti appureranno poi che il gruppo, utilizzando un tombino, aveva infranto una vetrata attraverso la quale si erano introdotti, impossessandosi di denaro contante presente in cassa per quasi 150 euro.

“Quei pali della luce sono pericolosi”

Caro direttore, diversi cittadini, preoccupati dalle condizioni dei pali della luce, ci hanno segnalato ed abbiamo constatato con sopralluogo insieme ad una delegazione di essi, che in via Goytre ci sono diversi pali con profonde crepe. La situazione più critica è presente all’altezza del civico 21.

Abbiamo inviato una mail ad Iren, richiedendo un controllo approfondito. Crediamo che sia davvero necessario un controllo da parte degli adetti ai lavori, non vorremmo che il deterioramento in atto porti gravi conseguenze.
Per noi la sicurezza dei cittadini è sempre prioritaria”.
Marina Trombini,  presidente dell’associazione Giustizia & Sicurezza

Poste Italiane: Torino al centro della parità di genere

Sono 233 le donne con incarico di responsabilità nella provincia di Torino che operano al servizio della rete più capillare d’Italia e sempre più orientata ai bisogni dei cittadini. Poste Italiane viene riconosciuta anche come azienda Leader nella gestione delle Risorse Umane grazie alla certificazione Top Employer

Poste Italiane confermal’importanza del contributo della provincia di Torino per il conseguimento dei risultati legati alla sostenibilità, all’inclusione e alla parità di genere. Infatti, con i suoi 420 Uffici Postali, 42 Centri di Distribuzione e quasi 4100 dipendenti, di cui 233 donne con incarico di responsabilità, la provincia di Torino ha avuto un ruolo determinante nel conseguimento dei tre importanti riconoscimenti ottenuti dalla Società.

Il primo traguardo di Poste Italiane è la conferma per il secondo anno consecutivo di essere entrata nel Bloomberg Gender Equality Index (GEI), l’indice di riferimento mondiale sulla parità di genere. La grande attenzione che da sempre l’Azienda rivolge a tematiche come l’inclusione e la parità di genere ha portato, nella provincia di Torino, ad avere 233 uffici dove la presenza è “rosa” nelle funzioni di responsabilità.

Anche per quest’anno, inoltre, a Poste Italiane è stata assegnata la certificazione “Top Employer, cheseleziona in tutto il mondo le aziende che si distinguono per le migliori politiche di gestione delle risorse umane. Infatti, in tutte le sedi della provincia di Torino, ogni giorno vengono promossi corsi di formazione per la crescita professionale dei lavoratori e rafforzati i programmi di welfare, garantendo i servizi essenziali in piena sicurezza e nella salvaguardia della salute sia dei dipendenti sia dei cittadini, con uno sguardo attento alle esigenze delle fasce più fragili.

La certificazione del Top Employers Institute premia l’impegno di Poste Italiane, che ha da tempo inserito in modo strutturale le tematiche ESG (Environmental, Social and Governance) all’interno delle sue strategie aziendali poiché promuovere una cultura di impresa inclusiva, finalizzata a conciliare lavoro e vita familiare non è soltanto un modo per investire nel capitale umano e nel futuro dell’azienda, ma rappresenta una condizione necessaria per affrontare con successo le sfide del mercato e continuare a creare valore nel tempo.

“L’impegno che Poste Italiane ha assunto per la promozione della parità di generecommenta l’Amministratore Delegatoè coerente anche con gli obiettivi generali del Paese per una ripresa economica sostenibile e con quanto programmato all’interno del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (cd. “Recovery Plan”), che vede nella lotta alle disuguaglianze di genere un presupposto fondamentale”.

Infine, grazie alla sua presenza capillare nella provincia di Torino, alla vicinanza ai cittadini, alle istituzioni e alle imprese locali, Poste Italiane è stata certificata tra i 50 marchi più forti al mondo secondo Brand Finance ‘Global 500’ 2021, scalando la classifica di ben 12 posizioni rispetto allo scorso anno.