CRONACA- Pagina 1483

Cronache dalle giornate del coronavirus

Dai, in fondo, siamo  un grande popolo. Almeno nella sua maggioranza. Vince la nostra proverbiale fantasia. Mista ad internet ed il gioco è fatto

Istruttori di Palestre Torino organizzano via web lezioni di Fitness. Singoli in singole case diventano un gruppo. Un’ ora tutto di un fiato. Già, come si dice mens sana in corpore sano. Chi può continua a lavorare da casa e organizzandosi grandi letture. Poi c’è il bibliotecario che legge fiabe ai bambini. Addirittura manifestazioni con punto di concentramento il proprio balcone.

Fa bene allo spirito e all anima. Bello. Giovedì mia figlia rientra da Roma dove studia. La vado a prendere a Caselle e vengo fermato dalla polizia. Gentilissimi leggono la autocertificazione e verificando gli orari di partenza e di arrivo dell’aereo.

Sempre a più di un metro di distanza. 15 minuti e firmo il verbale. Diverso da quel signore fermato alle due di notte in Barriera di Milano. Stava cercando una prostituta per le sue esigenze sessuali. Non essendo in uno stato di necessità è stato arrestato e multato. Giustappunto non tutti i mali vengono per nuocere. Spaccio di droga azzerato in Barriera con chiusura di vendita alcolici: il sospetto è che non vendessero solo liquori. Infine le piccole cose di pessimo gusto.

La maggioranza pentastellata si oppone ed impone all’Appendino di non ridurre l’attività del consiglio comunale. Motivo i gettoni di presenza? Infine, ancora, sempre un grazie al personale sanitario. Turni massacranti. Abnegazione alle stelle. Ripeterlo è sempre utile.Per loro ed anche per noi. La parte migliore di questo strano  paese e per noi torinesi di questa strana, bella ed amata Torino. Ripeterlo non guasta mai.

 

Patrizio Tosetto

Il paziente “1” piemontese è guarito

 “Una buona notizia c’è”, dice il governatore Alberto Cirio annunciando in diretta Facebook, che il paziente “1” piemontese è guarito

Il  40enne torinese, manager in una multinazionale di Cesano Boscone da tempo ricoverato nella terapia intensiva dell’ospedale Amedeo di Savoia, infatti,”è risultato negativo: ha vinto la sua malattia”, aggiunge  Cirio.  Il presidente è ancora in auto isolamento dopo essere risultato positivo. “I dati ci dico che, senza restrizioni, il Piemonte oggi avrebbe trecento ospedalizzati in più. Ciò non significa che i contagi diminuiscono, per ora, ma che le misure adottate stanno funzionando”.

Controlli mobilità, i carabinieri arrestano corriere droga

Pochi giorni fa un altro corriere è stato fermato e arrestato con 16 kg di marijuana

Torino, 13 marzo Durante i posti di controllo predisposti in tutta la provincia e Torino per verificare il rispetto delle direttive su restrizione mobilità, i carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno arrestato un 38enne italiano di Castellamonte (TO), per detenzione ai fini di spaccio. L’uomo è stato fermato a Rivarolo Canavese (TO).

In particolare, i carabinieri hanno fermato l’auto dell’uomo e nel bagagliaio gli hanno trovato oltre cinque chilogrammi e mezzo di marijuana, destinata a soddisfare l’intera “piazza Canavesana”. Il valore dello stupefacente, al dettaglio è di oltre 50.000 euro.

Si tratta del secondo corriere di droga fermato e arrestato dai carabinieri del Comando Provinciale di Torino. Pochi giorni fa un 28enne girava di notte in auto con tredici sacchi termosaldati di marijuana nascosti nel bagagliaio e tra i sedili. L’uomo è stato fermato dai carabinieri in Via Botticelli, a Torino. Nell’auto sono stati trovati anche 620 euro in contanti e un manganello telescopico. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire altri tre sacchi di marijuana, per un totale di 16 chili. Lo stupefacente è stato sequestrato e il giovane, arrestato, si trova ora ai domiciliari.

Coronavirus, al via la sperimentazione del nuovo test

L’Unità di crisi della Regione Piemonte ha disposto la sperimentazione del nuovo test rapido proposto dalla ditta DiaSorin di Saluggia per la diagnosi del covid19

CORONAVIRUS PIEMONTE, 3 NUOVI DECESSI, 840 I CASI POSITIVI – SPERIMENTAZIONE NUOVO TEST – ACCORDO CON LE STRUTTURE PRIVATE – POSTI DI TERAPIA INTENSIVA – ACCESSO ALLA TERAPIA INTENSIVA – NUOVA DONAZIONE DELLA COMUNITÀ CINESE – NESSUNA DISINFESTAZIONE STRADE

TRE NUOVI DECESSI

Nel pomeriggio di oggi sono decedute altre tre persone risultate positive al test: 2 della provincia di Torino e 1 della provincia di Alessandria. Salgono così a 46 i morti con covid-19 in Piemonte.

BOLLETTINO CONTAGI ore 19 venerdì 13 marzo

Sono 840 in totale i casi positivi riscontrati in Piemonte, così suddivisi per provincia di domicilio: 305 a Torino, 136 ad Alessandria, 70 ad Asti, 48 a Novara, 48 a Biella, 40 a Cuneo, 29 a Vercelli, 29 nel Vco, 23 provenienti da extraregione. Altri 112 casi sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in ospedale sono 691, di cui 135 in terapia intensiva.

Sono 103 le persone in isolamento domiciliare, in quanto positive, ma le cui condizioni non richiedono cure ospedaliere.

I tamponi finora eseguiti sono stati 3105, di cui 2230 negativi.

SPERIMENTAZIONE NUOVO TEST

L’Unità di crisi della Regione Piemonte ha disposto la sperimentazione del nuovo test rapido proposto dalla ditta DiaSorin di Saluggia per la diagnosi del covid19.

Attualmente la metodica impiega circa sei ore per fornire l’esito del test, mentre con la nuova indagine diagnostica i tempi si ridurrebbero a circa un’ora.

La sperimentazione verrà effettuata complessivamente con quattro postazioni di lavoro nei laboratori della microbiologia della Citta della Salute di Torino e dell’ospedale Amedeo di Savoia.

ACCORDO CON LE STRUTTURE PRIVATE

Su proposta dell’Assessorato alla Sanità, la Giunta della Regione Piemonte ha approvato, oggi, un provvedimento che consente a tutte le strutture private autorizzate di ospitare pazienti covid-19, in reparti e con percorsi separati, riconoscendo, oltre al valore della prestazione, anche un rimborso degli oneri sostenuti per la funzione covid-19.

In questo modo, le strutture private potranno soccorrere le strutture pubbliche nel garantire l’assistenza per i posti letto covid-19. Questi posti letto aggiuntivi covid-19 saranno finanziati principalmente dalle donazioni, fra cui quella della Compagnia di San Paolo per 4,7 milioni e da quelle che stanno pervenendo sul conto corrente regionale IT 29 H 02008 01152 000100689275, nonché mediante quanto raccolto dalle Aziende sanitarie regionali.

Allo stesso modo, viene consentito alle strutture autorizzate e accreditate (quelle che hanno un budget e già lavorano per il Servizio sanitario nazionale) di rimodulare ed estendere la propria offerta anche su posti letto accreditati, ma non contrattualizzati. Questo consentirà di supportare le strutture pubbliche che si dedicheranno prioritariamente alla cura di pazienti covid positivi.

Nei giorni scorsi, l’Amministrazione regionale aveva già autorizzato l’utilizzo del personale delle strutture private convenzionate (che oggi potrebbero avere un calo di attività) da parte delle strutture pubbliche, rimborsando i costi. In questo modo le strutture sanitarie pubbliche potranno disporre di più lavoratori.

POSTI DI TERAPIA INTENSIVA

In regime ordinario, il Sistema sanitario piemontese dispone di 320 letti di terapia intensiva. Per l’emergenza, una parte di questi sono già stati destinati ai pazienti covid positivi. Inoltre, sono stati appositamente creati ulteriori 100 posti riservati alle persone affette dal virus e ne sono prontamente attivabili altri 60, oltre a quelli ancora valutabili.

ACCESSO ALLA TERAPIA INTENSIVA

In merito alle polemiche, alle insinuazioni e ai “virgolettati” che qui si smentiscono integralmente, alimentate da alcune testate giornalistiche sui criteri di accesso dei pazienti ai trattamenti di terapia intensiva, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte fa presente, a scanso di equivoci più o meno interessati, che non spetta al presidente della Regione Piemonte, né tantomeno all’assessore regionale alla Sanità o al responsabile dell’Unità di crisi decidere in merito ai casi specifici.

Qualora si giungesse alla impossibilità di garantire a tutti i pazienti con indicazione alla rianimazione, il migliore trattamento, sarà necessario applicare criteri di accesso alle cure intensive, nei quali si dovrà tenere in conto della appropriata allocazione delle limitate risorse a disposizione.

Per quanto riguarda gli indirizzi da seguire in tale situazione limite, ancora non attuale, il Comitato Tecnico-Scientifico dell’Unità di crisi della Regione Piemonte condivide integralmente quanto riportato nel documento SIAARTI (Società italiana degli anestesisti) “Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili”.

L’esperienza osservata dimostra che la ventilazione invasiva non è necessariamente il primo target terapeutico in quanto un trattamento di supporto respiratorio non invasivo precoce (CPAP con casco in pazienti con saturazione < 95%) si dimostra efficace.

L’appropriatezza clinica e la proporzionalità etica del trattamento proposto (rapporto tra benefici della cura, qualità della vita e oneri sopportati dal paziente) dovrebbero essere proprie della normale pratica clinica, tuttavia assumono particolare rilievo in un periodo come questo, nel quale gli utenti sono bombardati da informazioni provenienti dai media, spesso contrastanti e non sempre scientificamente esatte.

NUOVA DONAZIONE DELLA COMUNITÀ CINESE

Continua la collaborazione tra la Regione Piemonte e la comunità cinese italiana, che con grande generosità sta dando un fattivo contributo per aiutare il sistema sanitario a   far fronte all’emergenza coronavirus in Piemonte.

Questa mattina, grazie all’iniziativa dell’Angi (Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese), con il contributo dell’Ambasciata italiana in Cina e del Consolato cinese di Milano, sono arrivati all’Ufficio doganale di Orbassano quattro tir carichi di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario. Il materiale è stato portato al deposito della Centrale 118 di Grugliasco, dove erano presenti alla consegna l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, e il coordinatore dell’Unità di crisi, Mario Raviolo, che hanno espresso ai donatori la gratitudine della Regione Piemonte.

I dispositivi, oltre 4.600 scatole contenenti 100.000 mascherine ffp2, ffp3 e n95, oltre a guanti, occhiali e tute protettive – che sono già in corso di distribuzione alle aziende sanitarie – sono stati raccolti nella regione cinese di Zhejiang, grazie all’impegno delle comunità locali e di oltre 500 volontari.

NESSUNA DISINFESTAZIONE STRADE

A seguito delle numerose notizie non corrette che pervengono ai Comuni sulla disinfestazione delle strade, l’Unità di Crisi Regionale comunica che non è mai stata impartita nessuna indicazione in tal senso

Girarrosti chiusi: “E’ un errore”

Si tratta di un errore nell’interpretazione della legge, dicono i responsabili dei Girarrosti Santa Rita, una delle più conosciute catene di rivendite alimentari di Torino, operativa da più di mezzo secolo

E’ giunto all’azienda, infatti, l’ordine di chiudere i punti vendita  a causa dell’emergenza Coronavirus. E il legale della società ritiene che la polizia municipale consideri l’ attività come  ristorazione e quindi proceda secondo il  decreto dell’11 marzo. Ma nei girarrosto i prodotti si preparano e si vendono e non si somministrano sul posto. La società ha quindi  inviato una  pec  al Comando della polizia municipale di Torino.

 

(foto: il Torinese)

Denunciati in 12 per mancato rispetto del decreto Coronavirus

Mercoledì sera, agenti del Commissariato Barriera Milano, coadiuvati da personale del Reparto Prevenzione Crimine e dalle Unità Cinofile, hanno proceduto ad un controllo nella zona di competenza volto anche alla verifica della posizione sul suolo italiano di alcuni cittadini stranieri nonchè del rispetto delle prescrizioni di cui al D.P.C.M., datato 9 Marzo 2020, in materia di “Emergenza epidemiologica da COVID-19”

Le persone complessivamente identificate durante il controllo sono state 24, 15 delle quali straniere.

12 persone sono state denunciate ai sensi dell’art. 650 del codice penale in relazione all’inosservanza del Provvedimento d’Autorità. Tutte, infatti, si trovavano fuori casa senza alcun giustificato motivo. In un caso, si tratta di tre cittadini rumeni intenti a chiacchierare seduti su una panchina di Corso Palermo, senza rispettare la distanza minima interpersonale.

All’interno di un esercizio di vendita di alimentari di corso Giulio Cesare è stata, invece, riscontrata la presenza di numerose persone all’interno; 3 persone erano ad un tavolino intente a guardare una trasmissione in televisione, su sedie l’una affiancata all’altra; altri 2 clienti si trovavano al di là del bancone insieme al gestore sempre intenti a guardare la tv, mentre altre 4 persone stavano consumando delle birre in piedi, tutti vicini; il tutto faceva emergere come di fatto il locale non si limitasse alla vendita di generi alimentari ma veniva ancora destinato alla somministrazione ed intrattenimento. Tutti gli stranieri sorpresi all’interno del locale, di nazionalità marocchina e nigeriana, sono stati denunciati per inosservanza del Provvedimento d’Autorità. Il gestore dell’esercizio è stato invitato all’immediata chiusura dello stesso.

Giovedì, invece, sempre personale del Comm.to Barriera Milano ha notificato ad un minimarket di Corso Giulio Cesare condotto da un cittadino bengalese la sospensione dell’attività per 10 gg, fino al 21.03.2020, disposta dal Questore di Torino in considerazione di quanto emerso durante alcuni controlli effettuati dalla Polizia di Stato all’interno dello stesso. Infatti, nelle immediate pertinenze del locale ed addosso ad un avventore dello stesso, sono stati rinvenuti e sequestrati, negli ultimi 15 giorni, oltre 200 grammi di sostanze stupefacenti (170 grammi di hashish e 40 di crack). Inoltre, il locale è abituale ritrovo di persone pregiudicate, che possono costituire pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Pertanto, il Questore ne ha disposto la sospensione della licenza per 10 giorni.

“Non smettiamo di donare sangue”

Donare il sangue è sicuro, non c’è nessun rischio di contagio, i centri di raccolta sono protetti. L’emergenza Covid-19 sta mettendo in ginocchio i servizi trasfusionali, per questo faccio appello ai piemontesi affinché si rechino presso uno dei centri presenti sul territorio”, ha dichiarato Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale

“Donare è necessario perché c’è il rischio concreto che in questi giorni si blocchi l’attività chirurgica. Il sangue non si può creare artificialmente, per questo è essenziale un gesto di generosità e solidarietà affinché si riesca a garantire la continua disponibilità anche durante questo periodo di emergenza sanitaria. La donazione è un’azione concreta verso gli altri, è compito delle istituzioni fare informazione affinché venga assicurato un numero sufficiente di donatori per consentire una continuità nell’attività ospedaliera. Donare il sangue è un gesto semplice e prezioso che può salvare molte vite”.

Vigile urbano in pensione ammazza moglie e figlio e si suicida

Intorno alle ore 10.30, questa mattina, i carabinieri della Compagnia di Moncalieri sono intervenuti a Beinasco

Presso l’abitazione di F.N., nato nel 1954, vigile urbano in pensione, il quale, poco prima, interloquendo al telefono con operatore 112, riferiva di volersi suicidare, chiudendo la comunicazione

I militari accorsi sul posto hanno trovato, nella medesima stanza, i cadaveri dell’uomo, della moglie  e del figlio 21enne, colpiti da numerosi colpi di arma da fuoco.

Il grande impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il virus

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione dei Segretari Generali del SIULP, SAP, Federazione COISP, SIAP, FSP, SILP CGIL

polizia bombe cartaUn appello accorato dai sindacati di polizia di Torino rivolto a tutte le altre forze dell’ordine affinché seguano coraggiosamente il loro esempio, unendosi a tutti i cittadini responsabili, nella lotta contro il contagio del coronavirus che sta sconvolgendo la vita degli italiani e non solo. I poliziotti sono abituati a combattere ma in questo caso la lotta è contro un nemico subdolo e invisibile verso il quale i tutori dell’ordine oppongono, oltre ai servizi di prevenzione, repressione e di assistenza ai cittadini, comportamenti virtuosi e preventivi, modificando i loro orari di lavoro.

Il messaggio delle Autorità sanitarie, del Governo e dei Presidenti delle regioni è inequivocabile: “rimanere a casa il più possibile”. Proprio in virtù di questa intimazione diretta a limitare il contagio del virus, i sindacati di Polizia con grande senso di responsabilità, hanno condiviso con il Questore di Torino e con i Dirigenti dei Compartimenti competenti, la modifica degli orari di lavoro di tutti gli Uffici della polizia della provincia di Torino, pur sapendo di dover temporaneamente stravolgere la vita dei colleghi. I molteplici disagi per sopperire alle esigenze personali, famigliari e dei propri figli o dei genitori anziani nonché quelli di servizio, sono il grave prezzo che dovranno pagare per adempiere all’obbligo morale di limitare al massimo la compresenza negli uffici, contribuendo a frenare il contagio.

Questo orario estremo, continuano le OOSS, consente ai tutori dell’ordine di adempiere al loro dovere e di garantire comunque la sicurezza dei cittadini, limitandoli ad uscire di casa  3 giorni su 7 (garantendo comunque la continuità lavorativa 6 giorni su 7 con il 50% del personale ogni giorno negli uffici e permanendo i turni h.24 del controllo del territorio e delle pattuglie infoinvestigative e i servizi esterni) evitando di diventare vittime o mezzo di un eventuale contagio. Un immane sforzo e sacrificio richiesto agli uomini ed alle donne in divisa per rispondere con determinazione e orgoglio agli appelli provenienti dalle Autorità competenti, appelli tristemente avvallati dai dati piemontesi e della provincia di Torino sul numero dei deceduti, dei positivi sottoposti a quarantena,  e dei ricoverati in terapia intensiva. Una scelta forte, per dimostrare la solidarietà verso i più deboli e coloro che sono più a rischio di ospedalizzazione, limitando il più possibile il contagio attraverso l’adozione di orari di lavoro gravosi  (12 ore consecutive), con il giorno successivo di riposo. Un grande ed esemplare sacrificio che si auspica, nell’interesse della salute pubblica, venga seguito anche dalle altre forze dell’ordine e dalle polizie locali. Se è vero, come purtroppo è vero, che ci troviamo in una lotta senza tregua contro un nemico pericoloso e invisibile, dall’ultimo agente al Questore di Torino, i poliziotti, pur salvaguardando la loro mission, in questa battaglia, per il bene di tutti, stanno rinunciando temporaneamente, a una parte dei propri diritti.

Un esempio che speriamo non resti isolato, sottolineano i sindacati di Polizia, ma che tocchi il cuore e le coscienze di altre organizzazioni e, laddove possibile, seguano l’iniziativa intrapresa dai poliziotti di Torino. Non è il momento di fare gli eroi credendosi immuni, anche perché il coraggio, oggi, è proprio di coloro che responsabilmente, coscienziosamente e intelligentemente restano chiusi in casa il più possibile, concorrendo a contenere il contagio del coronavirus. #insiemecelafaremo

Ufficio Stampa: SIULP – SAP – COISP – SIAP – FSP – SILP CGIL

Sospese Ztl e pagamento strisce blu

Dal 13 al 25 marzo sono sospese le aree per la sosta a pagamento a raso delimitate con le “strisce blu” e la ZTL Centrale.

 

L’Ordinanza della Città di Torino è in relazione alle misure urgenti Governative in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

 

Nel Provvedimento sono esclusi dalla sospensione i parcheggi automatizzati (a barriera) e quelli in struttura gestiti da G.T.T. e nella ZTL le aree ZTL “Trasporto Pubblico, Pedonale e Area Romana”.