La folla della scorsa domenica, primo giorno di “libera uscita” in zona arancione a Torino e in Piemonte ha convinto il comitato per la sicurezza ad adottare nuove misure



Mercoledì sera gli agenti della Squadra Volante intervengono in zona Nizza Millefonti a seguito della segnalazione di una lite in famiglia. Giunti sul posto, è una donna scossa ed agitata ad aprire la porta. Il marito, cittadino italiano di 36 anni, alla vista dei poliziotti, da in escandescenze, chiedendo alla moglie se fosse stata lei ad allertare le forze dell’ordine e invitando gli agenti ad andarsene. Passano alcuni istanti, l’uomo si placa e la donna racconta del proprio rapporto burrascoso, sfociato nel tempo in vessazioni, insulti e violenze fisiche.
Quel pomeriggio la vittima aveva avuto uno sfogo al telefono con un’amica riguardo al suo rapporto ma il trentaseienne, infastidito dalla chiamata, le si è avventato addosso, tentando di strapparle il telefono dalle mani. La compagna allora chiude la telefonata e nasconde il cellulare negli slip, per paura che l’uomo se ne impossessi e glielo rompa, come era accaduto qualche giorno prima. L’amica, dall’altro capo del telefono, sente alcune delle minacce che il marito rivolge alla moglie prima che si interrompesse la chiamata e allerta il 112 NUE. Da accertamenti emerge a carico del trentaseienne una precedente denuncia per maltrattamenti ed un ammonimento del Questore di Torino datato maggio 2019. Scattate le manette per maltrattamenti.
La sindaca Chiara Appendino racconta in un post su Facebook la storia di una donna senzatetto che, grazie al lavoro di persuasione della Polizia Municipale, ha accettato – dopo due anni – di trasferirsi in una struttura del Comune.
Scrive la sindaca: “Negli ultimi due anni chiunque sia passato dalle parti della fermata del tram della linea 10 ‘n.387- CAPRERA’ in direzione Torino Centro si è accorto della presenza di una donna in compagnia dei suoi cinque cani”.
La donna è una cinquantenne di nazionalità italiana la cui storia è iniziata come tante altre, con una famiglia solida alle spalle e un lavoro stabile in una grande azienda del torinese. A turbare gli equilibri di quella normale quotidianità, con molta probabilità, hanno inciso un licenziamento inaspettato, la successiva faticosa ricerca di un altro impiego e la nuova perdita dopo appena tre mesi.
“Da quel momento di instabilità – prosegue Appendino – sono iniziate le prime difficoltà relazionali all’interno della propria casa che l’hanno spinta ad abbandonare la famiglia con cui viveva, diventando a tutti gli effetti una donna senza fissa dimora. A nulla sono valsi i numerosi tentativi di aiuto del padre della donna che più volte ha tentato di convincerla di tornare a casa. Nonostante i ripetuti rifiuti della figlia, in tutti questi anni, non ha mai fatto mancare il suo affetto e la propria vicinanza, andando a trovarla ogni giorno per la strada, talvolta anche senza avvicinarsi o farsi vedere, solo per sincerarsi che stesse bene”.
Da circa sei anni la donna ha iniziato a stazionare nel quartiere Santa Rita, nella zona di piazza d’Armi, monitorata dagli agenti del Comando Sezione II della Polizia Municipale e dal Servizio BOA dell’Ufficio Adulti in difficoltà della Città. Alcune persone le portavano cibo e acqua mentre, a proteggerla e farle compagnia, ci pensavano i suoi cinque cani di varie taglie.
Dal 2018 la signora si è trasferita in maniera stabile nella fermata del tram della linea 10 e, da allora, probabilmente con l’aggravarsi del suo stato psico-fisico dovuto al fatto di vivere giorno e notte all’aria aperta, sono aumentate le segnalazioni dei cittadini circa le condizioni critiche della donna, le precarie condizioni igienico sanitarie del giaciglio ubicato su suolo pubblico e i comportamenti aggressivi dei cani.
“Finalmente, ieri, – conclude la sindaca – al termine di un lungo lavoro di persuasione effettuato dagli agenti del Comando Sezione II e dagli uomini del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale la donna, in evidente stato di sofferenza dovuto al freddo e ad altre patologie da cui è affetta, è stata convinta ad accettare le cure mediche di cui necessita e una sistemazione in una struttura ricettiva del Comune”.
I cinque cani, per i quali sono in corso le valutazioni sullo stato di salute da parte dei veterinari dell’ASL, sono stati portati nel Rifugio di Chieri dal Servizio Cattura del Canile di Grugliasco, con la piena soddisfazione delle Associazioni animaliste presenti durante l’intervento.
La fermata n.387 “CAPRERA”, una volta sgomberata, è stata successivamente pulita e sanificata dal personale GTT.
I decessi sono avvenuti in circa quindici giorni, dopo quello di una donna che era risultata positiva al test rapido covid.
Un cittadino marocchino di 36 anni, condannato il 9 Novembre scorso alla reclusione in carcere per l’espiazione di una pena di 8 mesi a seguito della commissione di un furto con destrezza lo scorso mese di giugno, e sottoposto, in sostituzione della pena detentiva, alla misura dell’obbligo di firma, è stato sorpreso appena 7 giorni dopo all’interno di un cortile di via Scarlatti, intento a forzare il lucchetto di una bicicletta , avvalendosi di arnesi atti allo scasso. Nel contesto, si è reso protagonista di una violenta reazione nei confronti dei poliziotti della Squadra Volanti intervenuti per arrestarlo. L’episodio è accaduto a pochi giorni dalla sostituzione della misura detentiva con quella meno afflittiva dell’obbligo di firma. Il Tribunale Ordinario di Torino ha quindi ritenuto di applicare nei confronti del 36enne la misura cautelare della custodia in carcere. La misura è stata eseguita il 26 Novembre dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia.
Controllato dagli agenti del Commissariato Madonna di Campagna la sorsa settimana, l’uomo occultava all’interno della scarpa destra un pezzo di giornale contenente due pezzi di “crack” già suddivisi in dosi. L’uomo, privo di attività lavorativa, irregolarmente residente in Italia, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e sanzionato per mancata osservazione delle disposizioni in merito di prevenzione della pandemia da Covid-19.
Le indagini, svolte costantemente in sinergia tra la Procura della Repubblica e la Squadra Mobile della Questura, hanno fatto luce sugli episodi sospetti investigati ed hanno evidenziato una gestione dell’attività info-investigativa al di fuori delle regole procedurali, da parte di quattro appartenenti alla Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. “Dora Vanchiglia”.
In base alle risultanze dell’indagine, è stata disposta la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, per periodi compresi tra 6 e 10 mesi, contestando agli operatori di Polizia condotte che configurerebbero reati come sequestro di persona, concussione e peculato, anche in relazione ad una specifica operazione di polizia condotta con metodologie non conformi alla normativa.
Lo straniero denunciante è stato a sua volta colpito dalla misura cautelare coercitiva della custodia in carcere, per la violazione della legislazione in materia di sostanze stupefacenti e per corruzione.
E accaduto a Venaria Reale, dove i carabinieri del Radiomobile hanno arrestato nella stazione ferroviaria un cittadino della Guinea, 22enne, per resistenza a pubblico ufficiale.
Poco prima, sul treno della G.T.T., sulla tratta ferroviaria Venaria – Germagnano, l’uomo ha minacciato con un coltello il capotreno che gli ha chiesto di indossare la mascherina.
All’arrivo dei carabinieri, il passeggero ha opposto resistenza al controllo.
La donna, pochi minuti dopo essere entrata in un supermercato in via Cigna, si è diretta verso la corsia riservata ai clienti privi d’acquisti.
La cosa ha insospettito il personale della vigilanza che ha chiesto alla trentaquattrenne di mostrare il contenuto della propria borsa, costituita da un rivestimento termico in grado di schermare le barriere antitaccheggio. All’interno della sacca erano state occultate 4 bottiglie di grappa, separate dalla propria etichetta con un tagliaunghie che la donna aveva nascosto nella tasca della propria giacca. Oltre la denuncia, alla straniera è stata elevata una sanzione amministrativa in quanto non ha rispettato le limitazioni previste per fronteggiare l’emergenza Covid19.
In un punto vendita della stessa catena di supermercati, personale della Squadra Volante viene chiamato ad intervenire lunedì pomeriggio: due donne sono state viste occultare merce alimentare e di profumeria all’interno di alcune borse. Perquisite personalmente, i poliziotti rinvengono nella fodera interna del cappotto, modificata appositamente, due confezioni di merendine ed uno smalto. Inoltre, nelle borse al seguito, gli operatori scoprono numerosi capi di vestiario per un valore di oltre 1000 euro. Una delle due donne, minorenne, è stata denunciata per tentato furto, l’altra, cittadina italiana di 25 anni, è stata invece arrestata.