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In Piemonte oltre 2600 guariti. Meno pazienti in terapia intensiva, ma ci sono altri morti

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di domenica 19 aprile

2.625 PAZIENTI GUARITI E 1.672 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 2.625 (185 in più di ieri): 233 (+40) in provincia di Alessandria, 98 (+7) in provincia di Asti, 104 (+4) in provincia di Biella, 275 (+15) in provincia di Cuneo, 219 (+3) in provincia di Novara, 1.359 (+66) in provincia di Torino, 139 (+10) in provincia di Vercelli, 158 (+35) nel Verbano-Cusio-Ossola, 40 (+5) provenienti da altre regioni.

Altri 1.672 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2.379

Sono 77 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 23 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale complessivo è ora di 2.379 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 466 ad Alessandria, 119 ad Asti, 147 a Biella, 175 a Cuneo, 220 a Novara, 991 a Torino, 136 a Vercelli, 99 nel Verbano-Cusio-Ossola, 26 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 21.144 (+563 rispetto a ieri), le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 2.802 in provincia di Alessandria, 1.113 in provincia di Asti, 783 in provincia di Biella, 2.056 in provincia di Cuneo, 1.987 in provincia di Novara, 10.157 in provincia di Torino, 976 in provincia di Vercelli, 936 nel Verbano-Cusio-Ossola, 217 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 117 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 304 (-18 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.296.

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.868.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 99.008, di cui 50.919 risultati negativi.

Prove (fallite) di “insurrezione” in borgo Aurora: poliziotti aggrediti

In due, in borgo Aurora, avevano appena rapinato un pensionato della catenina d’oro. Gli anarchici tentano di sobillare la popolazione, ma falliscono

Gli agenti di polizia  in zona per i controlli legati all’emergenza Coronavirus hanno bloccato i rapinatori. Nel frattempo  un gruppo di anarchici  della vicina casa occupata è sceso in strada e ha cercato di difendere i malviventi, incitando sui social gli abitanti a ribellarsi contro i metodi a loro detta sempre più da “stato di polizia” . Gli anarchici hanno poi iniziato ad insultare e ad aggredire gli agenti. Quattro “insorti” in questa prova di “rivoluzione di quartiere”   sono stati fermati e condotti  in commissariato per gli accertamenti. Due tram della linea 4 sono stati  fermati perché non potevano procedere, in quanto bloccato dagli antagonisti in segno di protesta.

Barbiere al lavoro: multato con il cliente

A Pavone Canavese un barbiere è stato multato dai carabinieri

Per lui sanzione di 800 euro perché è stato trovato al lavoro nonostante le restrizioni anti Coronavirus. Anche  il cliente nel negozio è stato sanzionato per 400 euro. Il negozio è stato inoltre segnalato alla prefettura per eventuali provvedimenti di sospensione dell’attività commerciale.

Studenti senza tablet: li consegnano a casa i carabinieri

Per lo studio da casa e i collegamenti con la scuola, ci sono ancora studenti in difficoltà. Non hanno pc, tablet, cellulari per la didattica online

Così venerdì, i carabinieri della Stazione di Avigliana hanno consegnato 14 computer portatili ad altrettanti studenti dell’Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri di Avigliana.
I Carabinieri, dopo aver saputo dal dirigente scolastico la necessità di dotare gli studenti di apparati informatici destinati alla frequenza delle lezioni in modalità  “e learning”, a causa della sospensione delle attività didattiche per l’emergenza Covid 19, si sono offerti di recapitarli personalmente in modo da evitare gli spostamenti della popolazione sul territorio.  Un piccolo gesto di solidarietà alla cittadinanza. E ora anche questi ragazzi potranno proseguire come i compagni, il percorso scolastico.

Arrestato stalker maniaco a Porta Nuova

Fermato dagli agenti del Commissariato Centro

Già da qualche giorno la donna era vittima delle attenzioni e dei comportamenti molesti dell’uomo quando
portava i cani a passeggio, cosa che le aveva provocato uno stato d’ansia per la paura di trovarselo difronte
soprattutto di sera.
Anche giovedì mattina, mentre la vittima cammina sotto i portici nei pressi della Stazione Porta Nuova,
l’uomo si avvicina e dopo averla fissata, si tocca le parti intime. Proprio in quel momento passa di lì una
volante della Polizia di Stato, la donna richiama l’attenzione e gli agenti intervengono fermando l’uomo che
poi verrà arrestato per atti persecutori.
Dagli accertamenti emerge che l’uomo, un trentacinquenne, oltre ad avere a carico una denuncia per atti
osceni, nel marzo scorso era stato arrestato per atti persecutori commessi nei confronti di una esercente
della zona. A seguito dell’arresto, nei confronti dell’uomo, era stato emesso il divieto di avvicinamento alla
parte offesa, tra l’altro violato giovedì, quando è stato fermato, visto che si trovava a una distanza inferiore
da quella stabilita. Per tale violazione, il trentacinquenne è stato denunciato in stato di libertà.

In 12 giorni le Ogr si trasformano in ospedale covid

12 giorni di lavoro 24 ore su 24 con una squadra di oltre 100 persone, guidate dal Genio Infrastrutture dell’Aeronautica militare con l’Unità di crisi e la Protezione civile della Regione Piemonte, per trasformare una parte delle storiche OGR Officine Grandi Riparazioni di Torino in un ospedale temporaneo dedicato ai pazienti Covid. Da domani sono completamente operativi gli 8.900mq messi a disposizione a canone zero dalla Fondazione CRT, proprietaria della struttura, nell’ambito dell’intesa tra Regione, Prefettura, Comune di Torino e Società consortile per azioni OGR – CRT.

Circa 3 milioni di euro il valore dell’intervento, interamente sostenuto da Compagnia di San Paolo. 12 stanze per un totale di 90 posti dedicati ai pazienti in via di guarigione: 56 posti letto di degenza, 30 di terapia subintensiva e 4 di terapia intensiva potenziabili fino a 12 in caso di necessità.

In particolare, 2 dei posti di terapia intensiva si trovano nel primo prototipo del modulo CURA, finanziato e donato da Unicredit: il container/unità di terapia intensiva mobile realizzato in 4 settimane da una task force internazionale che include, tra gli altri, i designer di Carlo Ratti Associati con Italo Rota e gli ingegneri di Jacobs, con le tecnologie medicali Philips.

Il tutto è monitorato da una sala di controllo sopraelevata, che si affaccia sull’intera area sanitaria. La gestione è affidata ad ASL Città di Torino.

Le prime squadre di lavoro sono entrate il 6 aprile, il giorno successivo sono iniziati i lavori portati avanti dal Genio dell’Aeronautica, con il supporto di Modorent per l’allestimento. In queste ore è in corso la sanificazione per poter accogliere i primi pazienti già dal primo mattino di domani, domenica 19.

Saranno circa 100 gli operatori sanitari in forze alle OGR, di cui circa 40 medici e 60 infermieri e personale sanitario. Tra loro anche i 38 medici e infermieri della Brigada cubana Henry Reeve specializzata in emergenze (dall’uragano Katrina al terremoto di Haiti, alle strutture sanitarie per l’Ebola in Africa). La squadra è atterrata a Caselle il giorno di Pasquetta grazie al supporto dell’Ambasciata della Repubblica di Cuba in Italia, Aicec l’Agenzia di Interscambio Culturale ed Economico con Cuba, oltre a Fondazione Specchio dei Tempi e Lavazza che hanno sostenuto i costi del volo in un momento in cui nessun aereo lascia L’Avana per l’Europa.

Progettato per essere completamente riutilizzato una volta finita l’emergenza, l’ospedale è stato costruito grazie al supporto, in particolare, di un team di 16 specialisti del settore impiantistico dell’Aeronautica militare provenienti dalle unità operative (8°, 16° e 27° Gruppo Genio Campale) dei tre Reparti Genio, esperti nella progettazione e realizzazione di opere in condizioni di criticità. Tra gli interventi realizzati in pochissimi giorni tutti gli impianti elettrici e idrico-sanitari a servizio dell’intera struttura, pensati e realizzati nel rispetto delle restrittive norme per le strutture ospedaliere di questa tipologia.

«Il nostro grazie va a tutti coloro che con un grande lavoro di squadra – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – hanno permesso di compiere in soli 12 giorni un piccolo importante miracolo. Grazie a tutti i partner istituzionali pubblici e privati e, soprattutto, alle donne e agli uomini che da domani daranno vita a un ospedale da campo che mai avremmo immaginato di dover aprire. Questa straordinaria struttura ha un duplice valore: curare i malati Covid e allo stesso tempo liberare posti negli ospedali del territorio, affinché possano tornare a prendersi cura di tutte le altre emergenze sanitarie».

«L’elenco dei ringraziamenti è lunghissima – sottolinea la Sindaca di Torino Chiara Appendino– a dimostrazione di come il territorio in tutte le sue componenti abbia fatto la sua parte per dare risposta alle emergenze di questo momento. Le OGR hanno rappresentato le grandi fasi di cambiamento, dalla riparazione dei treni a luogo di cultura e ritrovo, seconda vocazione della città. Ora si è nuovamente trasformata in tempi record per accogliere pazienti. Speriamo che presto possa tornare a essere luogo dove vivere gli spazi culturali della città e ritornare alla sua seconda vocazione».

«Un significativo segnale di coesione istituzionale – evidenzia il Prefetto di Torino Claudio Palomba -. Oggi abbiamo avuto la prova che risultati si raggiungono quando c’è unità tra tutti gli attori, a cui si associa l’attitudine, tipicamente sabauda, nell’affrontare la situazione in maniera equilibrata e coesa».

«L’Aeronautica – spiega il Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare Alberto Rosso – ha impiegato per svolgere questo intervento personale tecnico altamente specializzato dei Reparti Genio della Forza Armata, con il quale sono stati realizzati gli impianti elettrici e medicali necessari, rispettando gli standard di sicurezza previsti. Sono orgoglioso che i lavori siano stati completati in anticipo rispetto a quanto previsto. In questo contesto la tempestività è un aspetto essenziale per salvare vite umane. L’Aeronautica Militare opera costantemente con determinazione e volontà in collaborazione con le diverse Istituzioni in questo momento di emergenza a favore della collettività».

«Dopo aver fatto rinascere le OGR due anni e mezzo fa – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –, abbiamo scelto di metterle nuovamente a disposizione della comunità a canone zero per aiutare chi ha bisogno: questa è la priorità assoluta per noi. Perché, come diceva Italo Calvino, di una città non si gode per le sette o le settantasette meraviglie, ma per la risposta che dà a una domanda».

«Le OGR aggiungono oggi una nuova, importante missione a quella di Officine della Cultura e della Tecnologia – dichiara il Direttore Generale delle OGR Massimo Lapucci -: diventare per alcuni mesi anche Officine della Salute, per riparare il bene più prezioso delle persone nel momento di difficoltà e bisogno per tutta la Comunità».

«Fin dall’inizio dell’emergenza – commenta Francesco Profumo presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo – gli interventi più importanti che abbiamo voluto mettere in campo sono stati quelli tesi a supportare le necessità sanitarie, ma con uno sguardo volto al futuro.  3 milioni di euro per la realizzazione di un’area sanitaria temporanea presso gli spazi delle OGR, 5 milioni di euro per nuovi posti letto di terapia intensiva e semi intensiva, 300 mila euro alla Fondazione Medicina a misura di donna Onlus e futuri interventi in via di delibera.  Oggi affrontiamo l’emergenza, ma il nostro impegno è intercettare le necessità di azione nelle successive fasi».

L’unità di crisi chiede rinforzi. Altre 78 vittime, lieve calo di ricoveri in terapia intensiva

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di sabato 18 aprile

2.440 PAZIENTI GUARITI E 1.648 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 2.440 (304 in più di ieri): 193 (+32) in provincia di Alessandria, 91 (+7) in provincia di Asti, 100 (+11) in provincia di Biella, 260 (+32) in provincia di Cuneo, 216 (+57) in provincia di Novara, 1.293 (+141) in provincia di Torino, 129 (+10) in provincia di Vercelli, 123 (+7) nel Verbano-Cusio-Ossola, 35 (+7)  provenienti da altre regioni.

Altri 1.648 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2.302

Sono 78 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 21 al momento registrati nella giornata di oggi. Occorre ricordare che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi covid.

Il totale complessivo è ora di 2.302 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 455 ad Alessandria, 116 ad Asti, 144 a Biella, 172 a Cuneo, 218 a Novara, 942 a Torino, 132 a Vercelli, 99 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 20.581 (+627 complessivi rispetto a ieri), le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 2.762 in provincia di Alessandria, 1.040 in provincia di Asti, 758 in provincia di Biella, 1.982 in provincia di Cuneo, 1.945  in provincia di Novara, 9.871 in provincia di Torino, 967 in provincia di Vercelli, 924 nel Verbano-Cusio-Ossola, 216 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 116 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 322  (-6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.184

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.685

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 94.278, di cui 48.384 risultati negativi.

CORONAVIRUS PIEMONTE, L’UNITA’ DI CRISI CHIEDE RINFORZI ALLA PROTEZIONE CIVILE E RILANCIA IL BANDO PER L’ASSUNZIONE DI INFERMIERI E COLLABORATORI SOCIO SANITARI

In una nota inviata alla Protezione civile, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha segnalato che le professionalità mediche delle quali il Piemonte ha maggiore necessità per l’emergenza coronavirus sono riferite alle specializzazioni in anestesia-rianimazione, medicina generale e d’urgenza, pneumologia e infettivologia.

Riguardo al personale infermieristico, le richieste più pressanti sono riferite a professionalità esperte in ambito urgentistico di Pronto Soccorso, terapia intensiva, cure domiciliari e assistenza a pazienti anziani e con fragilità.

Nel documento viene ribadito il ringraziamento al Dipartimento nazionale della Protezione civile, con il quale il Piemonte lavora in stretta collaborazione fin dalle prime fasi dell’emergenza.

Parallelamente, nei giorni scorsi l’Unità di crisi ha pubblicato un nuovo bando, in scadenza lunedì 20 aprile, per l’assunzione a tempo determinato di infermieri e collaboratori socio sanitari, con disponibilità a lavorare in reparti strutturati su turni di 24 ore su 24.

I dettagli dei bandi sono pubblicati agli indirizzi:

https://bandi.regione.piemonte.it/avvisi-beni-regionali/infermieri-emergenza-covid-19-reclutamento-personale

https://bandi.regione.piemonte.it/avvisi-beni-regionali/operatore-socio-sanitario-emergenza-covid-19-reclutamento-personale

Pronto Soccorso Ciriè: “malati Covid e non, visitati senza percorsi separati”

Nursing Up: ” Situazione potenzialmente esplosiva anche per il personale che è ridotto all’osso. Si apra subito un’inchiesta”

 

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, chiede che venga immediatamente aperta un’inchiesta da parte della Regione e dell’Unità di Crisi sulla situazione del Pronto Soccorso di Ciriè, dell’AslTo4, nel quale non vi sarebbe una separazione tra i malati Covid e coloro che accedono non Covid, creando così una enorme criticità dal punto di vista sanitario e della sicurezza.

Riceviamo e pubblichiamo /Come documentato oggi in un servizio del Tg2, andato in onda alle ore 13, il corridoio di accesso alle sale visita destinate ai malati Covid, poste al fondo della struttura di Pronto Soccorso di Ciriè, e l’accesso alle sale destiate alle persone che non sono infette, è lo stesso. In sostanza i pazienti potenzialmente infetti non accedono alle sale visita da un percorso separato e in sicurezza, ma condividono l’accesso con tutti gli altri pazienti. Si tratta di una situazione intollerabile e incomprensibile, ancora di più oggi che siamo a quasi un mese mezzo dall’inizio delle emergenze e certe regole e procedure base per la separazione dei casi infetti dovrebbero essere già state metabolizzate da tempo da chi dirige le strutture sanitarie pubbliche.

Ma le criticità che preoccupano molto a Ciriè non si fermano a questo. Da quanto ci risulta, a oggi ci sarebbero ben 11 operatori del Dea di Ciriè a casa in quarantena perché contagiati dal Covid. Nonostante una così grande carenza di personale, avvenuta loro malgrado e non vogliamo pensare sia a causa della perenne mancanza di protezioni, l’Azienda, che ovviamente è informata, non ha provveduto in alcun modo a sostituirli. Creando così un’enorme necessità di personale visto che i presenti sono allo stremo. Un comportamento inaccettabile.

Il Segretario Regionale Piemonte e Valle d’Aosta Claudio Delli Carri attacca: “L’apertura immediata di una inchiesta della Regione e dell’Unità di Crisi su quanto accade all’AslTo4 a Ciriè è il minimo per una situazione di tale insensata insicurezza. I percorsi dei sospetti malati Covid e non Covid devono essere separati. Ne va della salute dei pazienti e degli operatori. Mischiare i sospetti e gli infetti con le altre persone rischia di vanificare tutto il lavoro di contenimento e cura dell’emergenza coronavirus fatto in queste settimane. Non solo, si rischia anche di creare un bacino di contagio potenzialmente esplosivo. A ciò si aggiunge la drammatica carenza di personale al Dea di Ciriè, visto che il Covid ha già contagiato più di dieci operatori che ora si trovano a casa in quarantena, criticità della quale l’Azienda AslTo4, pur sapendo, pare non essersi ancora occupata.

Chiediamo allora una immediata inchiesta della Regione e dell’Unità di Crisi su quanto accade al pronto soccorso di Ciriè, con risultati rapidi e risolutivi. Se non avremo risposte immediate sulla situazione di questa struttura dell’AslTo4, siamo pronti a denunciare tali intollerabili violazione dei protocolli di sicurezza alle autorità competenti”.

 

 

 

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta

Claudio Delli Carri

Calano la droga dal balcone ma i carabinieri li scoprono

Scoperto altro trucco utilizzato per spacciare durante l’emergenza Covid-19.

Torino, 18 aprile Per sfuggire ai controlli sulla mobilità imposti per fronteggiare il Coronavirus, due spacciatori calavano dal balcone del quarto piano di casa le dosi di hashish ai propri acquirenti, dentro una sacca da ginnastica legata ad una corda. Questo è l’ultimo trucco messo in atto da due pusher italiani, di 18 e 22 anni, arrestati ieri sera per spaccio di sostanze stupefacenti dai Carabinieri ad Orbassano, nell’hinterland torinese. Un cliente è stato invece segnalato alla Prefettura di Torino. I militari dell’Arma, appostati da giorni nei paraggi, hanno documentato lo scambio droga denaro in diretta. Nella sacca trasformata in paniere hanno rinvenuto 5 grammi di hashish, mentre nell’abitazione della coppia hanno altresì sequestrato ulteriori 200 grammi di hashish, 50 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e 480 euro in contanti, provento della fiorente attività delittuosa. Nelle ultime settimane numerosi sono i militari in borghese messi in campo su tutto il territorio metropolitano dal Comando Provinciale Carabinieri di Torino, al fine di meglio contrastare ogni nuova tecnica messa in atto per smerciare stupefacente, come quella del rider 42enne che si spostava nel capoluogo piemontese in moto con la scusa del cibo a domicilio, consegnando invece cocaina e marijuana, ma finito in trappola il 25 marzo scorso.

Coronavirus: la morte di Comba, storico dell’Università

E’ deceduto a 64 anni a causa del coronavirus l’antropologo e storico delle religioni  Enrico Comba dell’ateneo torinese

Ricoverato da oltre un mese all’ospedale di Saluzzo a causa di  complicanze respiratorie dovute alla malattia, non ce l’ha fatta.

Si è trattato di uno dei primi casi di contagio nell’università. Comba, molto conosciuto e apprezzato negli ambienti culturali,  era anche direttore del museo di arte preistorica di Pinerolo.