CRONACA- Pagina 1458

Torino: scappano con refurtiva al seguito

Due  fermi e un arresto della Polizia di Stato

 

Un casuale controllo di un’autovettura marciante su Corso Orbassano angolo Tazzoli con tre persone a bordo, lo scorso giovedì sera, da parte delle pattuglie della Squadra Volante, si è tramutato in un inseguimento che ha condotto al rinvenimento di beni in oro per oltre 10 mila €.  Il conducente dell’auto, un cittadino italiano di 35 anni, notato l’alt della polizia ha infatti proseguito la marcia ad alta velocità, raggiungendo Piazza Pitagora e da qui Corso Siracusa; giunto all’intersezione con Corso Orbassano ha poi decelerato rapidamente, permettendo ad uno dei passeggeri di scendere dall’auto ed a cercare rifugio all’interno del Parco Rignon; solo allora si è fermato. Grazie al convergere di più Volanti sul luogo, il trentasettenne albanese che si era nascosto fra la vegetazione del Parco Rignon è stato raggiunto e fermato; rinvenuto anche uno zainetto del quale lo stesso aveva cercato di disfarsi. Dentro, orologi, monili in oro e una cospicua quantità di monete di vario taglio.  In un marsupio che lo stesso aveva in spalla erano anche presenti preziosi e diversi orologi di sospetta provenienza. Nell’auto, insieme al conducente, era presente un altro cittadino albanese, di 19 anni, che a detta dell’italiano era andato a prendere quel giorno in un luogo nei pressi di Cumiana, per poi portare lui e il connazionale un passaggio fino a Torino. Accertamenti svolti nell’immediatezza dagli agenti delle Volanti insieme a personale dei CC di Pinerolo (TO) facevano emergere come nelle ultime ore fossero stati commessi cinque furti in abitazione nei territorio di Cantalupa e Cumiana.  Per tre delle famiglie che avevano ricevuto la sgradita sorpresa dei ladri in casa è stato possibile recuperare e restituire quanto sottratto.   I due cittadini albanesi, trovati in possesso di beni di accertata provenienza furtiva, sono stati sottoposti  a fermo di indiziato di delitto per ricettazione in concorso. LA misura è stata convalidata e si trovano attualmente in carcere. Il cittadino italiano che li accompagnava in auto, la cui condotta è stata volta ad assicurare la fuga ai rei, è stato arrestato per il medesimo reato.

2 aprile 1944, l’eccidio del Pian del Lot

La fucilazione per rappresaglia di ventisette resistenti

La commemorazione del 77° anniversario dell’eccidio del Pian del Lot si terrà venerdì 2 aprile in forma ridotta e senza pubblico nel rispetto della normativa vigente in materia di prevenzione epidemiologica e delle restrizioni imposte dalla “zona rossa”. Verrà deposta una corona d’alloro alla presenza di una piccola rappresentanza delle istituzioni cittadine con ii gonfaloni e l’omaggio del trombettiere  del Corpo di Polizia Municipale.

Posto a 511 metri sulla collina torinese, nei pressi del colle della Maddalena, il Pian del Lot durante la guerra ospitava una postazione antiaerea tedesca della Flak, l’acronimo riferito alla FlugabwehrKanone, l’artiglieria contraerea germanica della seconda guerra mondiale. La sera del 30 marzo 1944 sul ponte Umberto I un partigiano gappista uccise un caporale tedesco appartenente a questo reparto; la mattina del 2 aprile 1944 i nazisti prelevarono dalle carceri Nuove ventisette giovani e li fucilarono a gruppi di quattro nei pressi della batteria dove presumibilmente prestava servizio il graduato tedesco. Un testimone oculare, il partigiano Giovanni Borca, Oscar, così raccontò gli avvenimenti: “Ci fanno scendere a piano terra, qui veniamo legati con corde uno all’altro ai polsi; fatti salire nel cortile veniamo caricati su un camion, il quale si avvia verso la collina torinese. Il camion si ferma su uno spiazzo ove fummo fatti scendere e slegati…si udivano raffiche di armi automatiche; girato lo sguardo verso quel punto una scena orrenda si apre al mio sguardo: partigiani legati con le mani dietro la schiena vengono fatti avanzare verso una grande fossa, entro cui giacciono dei compagni, falciati dalle armi automatiche, corpi solo straziati e gementi, a cui questi mostri in veste umana hanno negato anche il colpo di grazia. Assistiamo così all’eccidio dei restanti. Vengono fatti avanzare quattro alla volta verso la fossa e, colpiti a raffiche di mitra, cadono dentro la loro tomba […] Finito l’eccidio noi fummo costretti a coprire la fossa nella quale molti dei caduti erano solo feriti; gemiti e lamenti provenivano dalla fossa […] Fummo poi ricaricati sul camion e riportati alle Nuove, qui i tedeschi ci imposero di non raccontare i fatti“. La stampa, nell’annunciare qualche giorno più tardi l’avvenuta rappresaglia, parlerà di “delinquenti abituali” appartenenti a una non meglio precisata “vasta organizzazione terroristica” colpevole delle azioni partigiane compiute a Torino in precedenza, ma si trattava in realtà di giovani rastrellati qualche settimana prima in Val di Lanzo e Val Pellice. L’eccidio di Pian del Lot è sicuramente la più sanguinosa rappresaglia compiuta dai nazisti sul territorio di Torino. Sulla lapide sono riportati i nomi di venti delle vittime poiché sette di loro non furono mai identificate.

M.Tr

Torino: apprezzamento a una ragazza si trasforma in rissa

Tre arresti in piazza XVIII Dicembre la scorsa domenica pomeriggio

Gli agenti delle volanti sono intervenuti domenica pomeriggio in piazza XVIII dicembre a seguito di una segnalazione per rissa. Al momento dell’arrivo, gli agenti notavano allontanarsi su via Bertola  un gruppo composto da 7 ragazzi, sia maschi che femmine, i quali venivano immediatamente intercettati: uno di essi, un ventitreenne italiano, presentava una ferita alla testa. Accompagnato in ospedale, è stato dimesso con una prognosi di 3 giorni per trauma contusivo della regione cranica e toracica e per le diverse escoriazioni ed ecchimosi riportate.

In realtà, in base a diverse testimonianze, è emerso che solo due dei ragazzi del gruppo avessero preso parte alla rissa: si tratta del ventitreenne ferito e di un trentunenne nato in Colombia, ma italiano. Contestualmente, altri poliziotti della Squadra Volante hanno soccorso un terzo ragazzo, che aveva avuto la peggio e  risultava riverso a terra in corso Bolzano. Il giovane, nato in Egitto, diciotto anni ancora da compiere, aveva riportato contusioni multiple e una frattura alla costola, riportando una prognosi di 15 giorni. Dalle ricostruzioni effettuate, lo stesso era stato aggredito con calci e pugni anche al volto e con molta probabilità anche con l’utilizzo di una catena, trovata poi sul luogo del pestaggio. A quanto pare un appartenente del gruppo aveva fatto un apprezzamento poco gradito a una ragazza che si accompagnava al cittadino egiziano e le sue rimostranze non sono state accettate. In piazza è nata una prima lite, durante la quale sono volati insulti, spintoni e diversi colpi da entrambe le parti. L’intervento di un passante ha calmato gli animi e ognuno ha preso la sua strada. Una calma solo apparente, perché il gruppo ha poco dopo raggiunto e gettato a terra il giovane egiziano all’incrocio con corso Bolzano mentre provava a fuggire. Qui è avvenuta l’aggressione più violenta. Solo grazie al secondo intervento del medesimo passante il gruppo si è allontanato. Tutti e tre i ragazzi – il trentunenne ed il ventitreenne hanno a  carico  numerosi precedenti di Polizia e diversi alias – sono stati arrestati per rissa aggravata.

L’indomani sera, il trentunenne, che si trovava sottoposto agli arresti domiciliari per quanto commesso, è però uscito di casa rendendosi protagonista di un’ulteriore aggressione ai danni di un uomo intervenuto in difesa di due ragazze che lo stesso aveva approcciato in Strada del Lionetto. Anche in questa occasione, l’uomo si è dimostrato particolarmente violento, tanto da danneggiare, nella sua foga, anche un’autovettura parcheggiata in strada. Pertanto, è stato nuovamente arrestato per evasione e danneggiamento.

Festa in villa, McKennie multato con Dybala e Arthur

I carabinieri sono intervenuti ieri sera nell’abitazione di Weston McKennie, calciatore della Juventus e della nazionale Usa , dove si stava svolgendo una cena.

A tavola nella villa sulla collina torinese c’erano anche i compagni di squadra Dybala e Arthur, con le fidanzate e alcuni amici.

I carabinieri sono stati avvisati dai vicini di casa, e hanno multato i presenti,  una decina, per violazione delle norme anti Covid.

Addio al prof. Melotti, apprezzato critico e appassionato di arte

Il 31 marzo  è morto il Professor Massimo Melotti, intellettuale e critico d’arte di grande spessore, acuto osservatore ed interprete dei fenomeni contemporanei, apprezzato docente dell’Accademia Albertina dal 2009.

Direzione, Presidenza, , Consiglio Accademico, corpo docente, personale e studenti dell’Accademia Albertina ne piangono la scomparsa, “certi che il suo magistero abbia lasciato una traccia profonda che ci impegniamo a ricordare ora ed in futuro.”
Note biografiche
Massimo Melotti, nato a Vercelli il 4 aprile 1950, è critico d’arte e sociologo. Dal 1980 la sua ricerca verte sui processi creativi, sui rapporti tra arte e nuove tecnologie e, in particolare, sul ruolo etico-sociale dell’arte. Come critico d’arte ha curato una trentina di mostre in musei e istituzioni pubbliche, in Italia e all’estero di artisti come Piero Gilardi e Michelangelo Pistoletto.
Ha curato e condotto dal 1979 al 1989 rubriche radiofoniche settimanali di cultura e arte per la RAI Radiotelevisione Italiana, sede di Torino.
Dal 1990 al 2017 lavora con la qualifica di Consulente di Direzione al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea dove viene assunto ricoprendo negli anni l’incarico di Responsabile dell’organizzazione interna, Responsabile della comunicazione e Responsabile delle Relazioni Esterne. Oltre alla conduzione dei rispettivi incarichi, in particolare, partecipa all’organizzazione delle mostre: Un’avventura internazionale:
Torino e le arti 1950-70, Keith Haring, La regina. Enrica Borghi (con testo critico), Helmut Newton per la Manica Lunga (con testo critico).
E’ stato ideatore e responsabile del Corso Accademia Albertina – Castello di Rivoli e del Workshop Virtual Design Politecnico Torino – Castello di Rivoli.
  Dal 2012 gli è affidata la realizzazione del New Media Center per il quale cura la collezione permanente e una serie di mostre tra cui
  KACK, installazione nella Manica Lunga.
Il Museo della pubblicità, rassegna dalla collezione permanente, Castello di Rivoli, 2012.
Videocontaminazioni. Fiction / Reality. Video e net.art: Vuk Ćosić.
Video e cinema: Gianluca e Massimiliano De Serio. Video e realtà
aumentata: Coniglioviola. Video e cultura pop e rave: Diego Scroppo, 2015.
Fabio Mauri. Etica e estetica. Video-rassegna in collaborazione con l’Archivio Fabio Mauri. Teatro del Castello di Rivoli, 2015.
L’Italia della ricostruzione nelle immagini della pubblicità (1950-1970) Castello di Rivoli e Casa del Conte Verde Rivoli, 2016 Francesco Jodice. American Recordings. Videoinstallazione multimediale, Castello di Rivoli, 2016.
In ambito accademico dal 2000 al 2009 è stato docente a contratto di
Teorie e Strategie dei Beni Culturali, Comunicazione e Organizzazione dei Beni Culturali e Marketing dell’arte alla Facoltà di  Lettere, Scienze della Comunicazione, Università di Torino .
Dal 2009 al 2011 ha insegnato Storia dell’arte contemporanea alla I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino Sociologia dei processi culturali , Etica e Museologia.
Dal 2014 insegna Antropologia culturale all’Accademia Albertina.
Ha collaborato alla fondazione di Unidee Università delle Idee Cittadellarte Fondazione Pistoletto.
Ha fatto parte di RESò International Network for Artist Residences Fondazione CRT e della Commissione Scientifica Residenze Reali Regione Piemonte.
Ha curato numerose edizioni di storia dell’arte, tra le altre, il volume Il Fronte Nuovo delle Arti di G.Marchiori (1979), presentato nella mostra storica organizzata dalla Biennale di Venezia.
E’ autore di numerosi testi critici e libri tra cui ricordiamo:
  Arte surreale e fantastica a Torino, Ed, Tacchini, Vercelli,1980.
  Il libro d’artista nell’arte contemporanea, F.Angeli editore, Milano,
1994
  Tempo, Spazio, Oggetto nel XX secolo, Castello di Rivoli,Torino, 1999.
Sul simbolo, (testo e a cura di) Luca Sossella editore, Roma, 2004;
Il Terzo Paradiso, conversazione con Michelangelo Pistoletto, Venezia 2005;
Pistoletto Opere, Allemandi e Cittadellarte editori, Torino, 2011;
Vicende dell’arte in Italia. Dal dopoguerra agli Anni Duemila, Franco Angeli Editore, Milano, 2017. Nel 2018 Bollati Boringhieri Editore pubblica la terza edizione riveduta, ampliata e aggiornata de L’età della finzione, arte e società tra realtà e estasi, con un’introduzione di Marc Augè.

Barelle in corsia, blitz di Cirio in ospedale

Il governatore Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha fatto ieri un sopralluogo all’ospedale Maria Vittoria di Torino, per verificare di persona la situazione nel Pronto Soccorso.

Alcune foto infatti  erano state diffuse dal sindacato degli infermieri Nursind Piemonte, vi si vedevano barelle sul pianerottolo delle scale.

Ora nel reparto la situazione è normalizzata, come ha verificato lo stesso Presidente.

Aumentano le richieste di cibo alla mensa dei poveri

L’appello di Don Adriano Gennari: “Aiutateci ad aiutare gli indigenti della città”, toccati quota 300 pasti caldi giornalieri distribuiti.

La stretta dettata da zona rossa e dalle restrizioni del Coronavirus torna a gravare sulla ‘Mensa dei Poveri’ del ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione’, l’opera caritatevole fondata dal sacerdote cottolenghino Don Adriano Gennari in Via Belfiore 12 a Torino, raccogliendo nel 2008 l’invito dell’Arcivescovo Cesare Nosiglia.

Aiutateci ad aiutare gli indigenti della città. Ogni giorno tocchiamo quota circa 300 pasti caldi distribuiti, il cui approvvigionamento quotidiano si fa sempre più difficile per via delle mense aziendali, bar e ristoranti chiusi che solitamente ci donano l’esubero del giorno”, spiega il religioso.

In questo momento di povertà dilagante, aumentano le richieste di cittadini italiani che hanno perso il lavoro e si ritrovano senza casa e senza niente. Ringrazio di cuore anche il ‘Banco Alimentare’ per il sostegno indispensabile che ci sta assicurando, senza il quale avremmo ulteriori difficoltà. Pertanto, fiducioso nella Divina Provvidenza, mi rivolgo al buon cuore dei torinesi perché possano darci una mano preziosa per continuare il nostro servizio giornaliero ai più poveri fra i poveri”.

Per chi volesse offrire il proprio contributo, è attiva la mail info@cenacoloeucaristico.it o il numero di telefono 375 6188246, anche via WhatsApp, 7 giorni su 7.

Lavori in corso: quasi mille cantieri a Torino nel 2021

Nel corso del 2021 saranno complessivamente quasi mille, 925 per la precisione, i cantieri cittadini (tra quelli ad oggi già avviati o chiusi perché i lavori sono terminati oppure il cui allestimento è previsto prossimamente) aperti per la realizzazione di opere infrastrutturali o per interventi di manutenzione di strade e marciapiedi.

Da marzo fino a settembre il loro numero  aumenterà considerevolmente e questo avrà un impatto particolarmente significativo sul territorio cittadino.

Informarsi sui lavori sarà ora possibile collegandosi alla pagina web dedicatadove si potranno conoscere, anche con ampio anticipo, tutti i dettagli dei cantieri, dal committente al tipo di lavoro e, soprattutto, la durata. Spostandosi con il mouse sui diversi quartieri del capoluogo appariranno infatti gli interventi programmati per quella zona dal Comune, ma anche GTT, Iren e Smat.

“Una delle prime richieste alla Città – sottolinea la sindaca Chiara Appendino – era avere migliori coordinamento e comunicazione sui cantieri. Questo progetto ha un valore aggiunto duplice, ci permette di essere più trasparenti e corretti nell’informazione e ci aiuta nel coordinarci, oltre ad essere uno strumento importante anche per la programmazione”.

La Sindaca e l’Assessora alla Mobilità Maria Lapietra hanno poi evidenziato che “aver approvato il Bilancio nei termini ci permette di pianificare meglio e investire di più. Se nel 2015 c’erano 5 mln per le manutenzioni oggi sono tra gli 11 e i 12 (senza considerare l’intervento delle partecipate).

“Un progetto – conclude l’assessore al Commercio Alberto Sacco – che esaudisce una richiesta molto sentita dal mondo del commercio e dai cittadini”.

Nuove dosi di vaccino consegnate nel Torinese

Sabato 1° maggio il corriere di Poste Italiane, SDA, consegnerà presso  le Farmacia Ospedaliera di Rivoli le prime 1500 dosi del vaccino Johnson&Johnson, 17.400 dosi di AstraZeneca e 2400 dosi di vaccino Moderna.

A Cambiano saranno consegnate 800 dosi Johnson&Johnson, 9400 dosi di Astrazeneca  e 1300 dosi di vaccino Moderna. Ad  Ivrea saranno consegnate 1400 dosi Johnson&Johnson, 15.300 dosi di Astrazeneca e 2000 dosi del vaccino Moderna.

Sabato alcuni mezzi speciali, attrezzati con celle frigorifere, prenderanno in carico i vaccini a Chiavari e proseguiranno il loro viaggio, per raggiungere la loro destinazione finale presso le strutture della provincia.

In totale il Corriere SDA in collaborazione con l’Esercito Italiano consegnerà in Italia 2.440.400 dosi di vaccini Johnson&Johnson, AstraZeneca e Moderna.

Anffas, in via Fiesole sei utenti e due operatori positivi al Covid

NELLA  RESIDENZA PER PERSONE CON DISABILITA’ .  D’ERRICO: “COSA STIAMO ASPETTANDO A VACCINARLI?”

Scatta l’allarme in una delle tre strutture gestite da Anffas Torino. Il presidente: “Rispettare subito le priorità dettate dall’agenda vaccinale”

Sei utenti e due operatori del centro residenziale per persone con disabilità di via Fiesole, gestito da Anffas Torino, sono risultati positivi al Covid-19 in base ai tamponi molecolari effettuati con urgenza tra ieri sera e questa mattina, in seguito alla febbre e al malessere manifestati da una ospite. I protocolli di sicurezza si sono attivati immediatamente, ma l’esito dei tamponi ha fatto scattare l’allarme anche per gli altri utenti (in tutto sono 12) e gli operatori che li assistono.

Allarme e rabbia, perché questo ennesimo dramma si poteva, anzi si doveva evitare. “Ma vi immaginate – tuona Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Torino – l’angoscia che stanno vivendo queste persone, le loro famiglie, tutti gli altri ospiti e anche noi operatori? Vi immaginate cosa vorrebbe dire per un ragazzo autistico o per una ragazza Down essere intubati in ospedale? E non voglio neanche pensare a esiti ancora più drammatici. Chiedo senza giri di parole a chi ha la responsabilità di rispondere, il presidente Cirio e l’assessore Icardi: vogliamo aspettare che la situazione peggiori ulteriormente per capire che vaccinare le persone con disabilità è una priorità assoluta? Anche più, con tutto il rispetto, degli studenti attesi dalla maturità?”

Il riferimento è all’ipotesi di vaccinare i 35mila studenti all’ultimo anno delle superiori avanzata dal presidente Alberto Cirio al governo, ieri a Roma durante l’incontro con il generale Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid. “Sarei felicissimo se gli studenti potessero vaccinarsi – continua D’Errico – per sostenere la maturità in presenza, anche nelle nostre famiglie ci sono ragazzi e ragazze attesi da questo importante passaggio. Ma, ancora una volta, il problema è stabilire le priorità, perché c’è chi rischia di morire, senza vaccino. Genitori e figli che non si vedono da più di un anno, senza vaccino”.

“Anzi, dirò di più: si tratta di rispettare le priorità già dettate dall’agenda vaccinale – conclude Giancarlo D’Errico – dando la precedenza agli anziani e alle persone fragili. La Regione Piemonte, in ritardo e solo dopo le nostre pressanti sollecitazioni, aveva annunciato in pompa magna che da metà marzo sarebbero partite le vaccinazioni dei 6000 ospiti dei centri residenziali e diurni: ad oggi nelle tre strutture che noi gestiamo a Torino siamo fermi a zero. Neanche gli operatori sono vaccinati, perché non sono considerati sanitari. E già allora avevamo segnalato che sono da vaccinare con urgenza anche le migliaia di persone con disabilità che non vivono in struttura e i loro caregiver familiari: su questo aspetto continua un silenzio assordante. Chiedo ancora una volta: cosa stiamo aspettando?”