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Operazione “Casanova”, truffe sentimentali sventate. Arresti e sequestro per un milione e mezzo

Criminalità nigeriana. Eseguite 19 misure cautelari per riciclaggio transnazionale da truffe “sentimentali” e informatiche. Sequestri per 1,4 milioni di euro. 50 persone denunciate.

 

Dall’alba di questa mattina la Guardia di Finanza di Torino sta portando a compimento l’operazione “CASANOVA”, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo piemontese a carico di 19 soggetti (15 in carcere e 4 con obbligo di firma) e sequestri per 1,4 milioni di euro.

50 le persone denunciate.

La complessa attività d’indagine, diretta dalla locale Procura della Repubblica – P.M. Dott.ssa Manuela Pedrotta – e condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Torino, ha consentito di individuare un nutrito sodalizio criminale, composto da nigeriani e da un italiano, dedito stabilmente al riciclaggio transnazionale di denaro di origine illecita.

Le somme provenivano dalla realizzazione di due tipi di truffe, quelle “sentimentali” e quelleinformatiche, con accesso abusivo a sistemi informatici e falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni telematiche, in danno di privati e di aziende, sia in Italia sia all’estero.

La truffa “sentimentale”, nota come internet romance scam, veniva attuata scegliendo quali vittime preferite le donne e si concretizzava con l’adescamento in siti di incontri on line, al fine di intrecciare relazioni sentimentali a distanza. Una volta conquistata la loro fiducia, anche con promesse di matrimonio, veniva richiesto denaro adducendo improvvise necessità finanziarie riconducibili, ad esempio, ad una ingiusta detenzione in carcere ovvero a gravi malattie dei propri figli.

Per risultare più affascinanti e credibili, i truffatori si sono spacciati per agenti dell’Interpol, piloti di aerei, comandanti di grandi navi, ingegneri petroliferi, militari impegnati all’estero, così rafforzando sia la costante impossibilità di incontrare le vittime, sia le improvvise necessità di soldi.

Gli ammontari oggetto delle truffe messe a segno nei confronti di una singola vittima variano da qualche migliaio di euro fino oltre 1,3 milioni di euro nell’arco di alcuni anni.

Una cittadina straniera ha versato 500.000 euro con un solo bonifico.

Le persone raggirate sono risultate così coinvolte da arrivare a vendere le proprietà di famiglia e ad indebitarsi per soddisfare le sempre più pressanti richieste di denaro dei truffatori.

La seconda tipologia di condotta ingannatoria, posta in essere a danno di persone ed aziende, è, invece, di tipo informatico. Nota come truffa del c.d man in the middle, consiste nell’inserimento fraudolento nella corrispondenza informatica altrui e nella sostituzione nei rapporti commerciali tra le aziende “spiate”, così da indurre queste ultime, con e-mail ingannevoli, a trasferire le somme dovute per i rispettivi rapporti di credito/debito su conti correnti creati ad hoc, in uso agli indagati.

In uno di tali casi i militari, insospettiti da un’operazione finanziaria anomala, hanno immediatamente avviato gli accertamenti e sventato il tentativo di truffa in corso a danno di una impresa operante nel trevigiano. Il tempestivo intervento, conclusosi con il sequestro del denaro prima che fosse ritirato dagli indagati, ha consentito di recuperare 50.000 euro già sottratti all’azienda e destinati a scomparire tra prelievi in contanti e giroconti per l’estero.

Le investigazioni, avviate nel 2017, hanno tratto origine dallo sviluppo di alcune segnalazioni di operazioni sospette ed hanno consentito di individuare conti correnti sui quali sono state rilevate transazioni di denaro, per rilevanti importi, provenienti dall’estero da parte di mittenti residenti in Austria, Finlandia, Belgio, Svizzera, Stati Uniti e Cina, che costituiscono soltanto alcuni dei numerosi Paesi coinvolti.

All’esito di articolati riscontri è stato ricostruito l’intero sistema di riciclaggio dei proventi illeciti generati dalle truffe “sentimentali” e informatiche: in corrispondenza di ogni singolo bonifico ricevuto venivano eseguiti, nell’arco dello stesso giorno, numerosi prelievi in contanti ovvero il denaro era trasferito, mediante giroconti o accrediti, sui conti correnti intestati ad altri complici per poi essere destinato all’estero.

Per contrastare il fenomeno nel suo complesso i finanzieri hanno analizzato oltre 30.000 transazioni finanziarie e 200 segnalazioni per operazioni sospette, avvalendosi, grazie all’attivazione del Comando Generale – II Reparto, della cooperazione internazionale fornita da 22 Paesi (Austria, Canada, Svezia, Belgio, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Mongolia, Norvegia, Olanda, Romania, Slovacchia, Portogallo, Svizzera, Polonia, Ungheria, Taiwan, Serbia, Spagna, Hong Kong, Macao, USA).

L’azione condotta dalle Fiamme Gialle sul fronte dell’individuazione e del recupero dei proventi illeciti ha poi consentito all’Autorità giudiziaria di disporre sequestri per complessivi 1,4 milioni di euro.

L’operazione “CASANOVA” testimonia tangibilmente l’azione che la Guardia di Finanza svolge quotidianamente nel contrasto ai reati a sfondo economico-finanziario attraverso il monitoraggio dei flussi di denaro e lo sviluppo sistematico delle segnalazioni di operazioni sospette effettuate dagli intermediari finanziari, finalizzati all’individuazione di capitali di origine illegale, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio che inquinano l’economia legale e minano la trasparente circolazione di valori.

In arrivo le prime dosi del vaccino anti Covid: anche il Piemonte pronto a partire il 27 dicembre

A Gennaio previste 170 mila dosi. Dopo l’approvazione da parte dell’Ema, prevista per il 21 dicembre e la successiva approvazione da parte di Aifa prevista il girono dopo, è stato annunciato che il 27 dicembre arriveranno in Piemonte le prime 700 dosi del vaccino-anticovid prodotto dalla Pfizer.

Se ciò sarà confermato, in quella giornata, in concomitanza con l’annunciato Vaccine Day europeo, anche nella nostra regione avrà inizio la campagna vaccinale contro il coronavirus. Nei primi giorni di gennaio dovrebbero poi essere consegnate ulteriori 170.000 dosi, per la prima somministrazione ai soggetti interessati da questa fase”. Lo dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi.


Nella prima fase la somministrazione riguarderà il personale delle aziende sanitarie (120.000 persone) e gli ospiti e operatori delle RSA (75.000 persone). Di queste 700 dosi, 600 verrano suddivise tra i sei principali ospedali del Piemonte (“Città della Salute” e Mauriziano di Torino, “S. Luigi” di Orbassano, “Croce e Carle” di Cuneo, “Maggiore della Carità” di Novara e “SS. Antonio, Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria), mentre le ultime 100 saranno destinate ad alcune Rsa.


“Le fiale che ci arriveranno – spiega
Vincenzo Coccolo, commissario generale dell’Unità di crisi della Regione Piemonte – sono il 90% del quantitativo richiesto, come del resto avverrà per tutte le regioni, perché trattandosi di una vaccinazione su base volontaria, il commissario Arcuri ha calcolato che non si arriverà al 100% delle adesioni”.


“I vaccini saranno consegnati da Pfizer agli hub sanitari individuati in Piemonte – continua il commissario per l’area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte,
Antonio Rinaudo – che la Regione sta attrezzando con i congelatori necessari, in grado di assicurare la temperatura di – 80° richiesta per la corretta conservazione, e da lì saranno smistati ai presidi sanitari e alle RSA per procedere con la prima somministrazione e il richiamo dopo una ventina di giorni. Il completamento della prima fase è perciò atteso in circa 50 giorni”.


“Il nuovo anno si apre all’insegna della speranza – dichiara il presidente della Regione Piemonte,
Alberto Cirio – con un notevole anticipo dell’arrivo del vaccino contro il coronavirus. Molto opportunamente, si è scelto di partire nello stesso momento in tutta Europa e lo farà anche il Piemonte. Abbiamo predisposto un piano molto accurato, per cui abbiamo ricevuto anche i complimenti da Roma. Quello del 27 sarà un avvio simbolico, ma già dal 2-3 gennaio ci verranno consegnate le dosi che ci serviranno per immunizzare il nostro personale sanitario, che con straordinaria abnegazione ha prestato servizio in questa emergenza, insieme ai nostri anziani ospitati nelle residenze e agli operatori che si prendono cura di loro”.

Minorenne aggredisce donna in strada per rapinarla, arrestato dai carabinieri

 I carabinieri hanno arrestato un marocchino di 17 anni, domiciliato a Torino, per rapina

Il minore ha aggredito e buttato a terra una donna di 66 anni mentre tornava a casa, per rapinarle i suoi braccialetti in oro.
È accaduto alle sei di sera del 26 ottobre scorso in via Tabacchi, a Torino. Subito dopo la rapina, la donna era stata soccorsa da alcune amiche che avevano chiamato il 112.
I carabinieri della Compagnia San Carlo e l’ambulanza erano arrivati immediatamente. La vittima e alcuni testimoni avevano raccontato ai militari dell’Arma quante era accaduto e avevano fornito anche una descrizione sommaria del rapinatore.
L’analisi e la visione delle telecamere di videosorveglianza installate intorno al luogo dell’aggressione, hanno permesso agli investigatori di identificare il rapinatore e di notificargli un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e contestargli la rapina.
La donna è stata accompagnata all’ospedale, dove è stata medicata per diverse ecchimosi sul corpo.

Stenosi valvolare aortica: a 80 anni salvato grazie ad un complesso intervento

Il centro di riferimento per le patologie cardiache con un’équipe multidisciplinare specializzata diretta dal dott. Elvis Brscic

 A Maria Pia Hospital di Torino, Ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research, è stato eseguito un complesso intervento su un paziente 80enne affetto da un grave scompenso cardiaco determinato da stenosi aortica in fase avanzata, aggravata da una vasculopatia periferica che ha reso necessario un approccio interventistico inusuale.

La stenosi valvolare aortica è una delle patologie cardiache più diffuse al mondo, con un’incidenza di oltre il 3% negli over 75 che sale al 4% nei soggetti ultra 80enni. Le persone affette dalla patologia nella sua forma severa, se non trattate per tempo, vanno incontro ad angina pectoris o a sincope. In questi casi, senza intervento, l’aspettativa di vita è di circa 3 anni, mentre si riduce a soli 1 o 2 anni – sempre senza operazione – in caso di scompenso cardiaco (Linee Guida Internazionali).

Per trattare la stenosi valvolare aortica è necessario intervenire sostituendo la valvola. Oggi, sempre più spesso la sostituzione viene eseguita per via percutanea grazie alla tecnica TAVI, una soluzione mininvasiva che consente di applicare le protesi delle valvoledanneggiate tramite sottili cateteri introdotti attraverso l’arteria femorale. Il tutto con un indubbio beneficio per il paziente in termini di risposta all’intervento e recupero più veloce.

Maria Pia Hospital è centro di riferimento per gli interventi con tecnica TAVI con ECMO, una metodica di intervento eseguita in poche altre strutture in Italia e che impiega un dispositivo per il supporto delle funzioni vitali tramite circolazione extracorporea (ECMO – ExtraCorporeal Membrane Oxygenation). ECMO consente di mettere a riposo cuore e polmoni supportando la funzione ventilatoria e di pompa cardiaca.

Si tratta di una soluzione efficace in presenza di interventi particolarmente difficili su pazienti che presentano un quadro clinico complesso, come nel caso dell’80enne giunto all’attenzione del team multidisciplinare di Maria Pia Hospital. Il paziente presentava una stenosi valvolare aortica a cui erano associate una serie di patologie frequenti nella popolazione anziana, ovvero ipertensione e vasculopatia, e non era quindi candidabile a correzione chirurgica tradizionale.

A Maria Pia Hospital siamo in grado di affrontare interventi complessi, anche su pazienti anziani, grazie all’ausilio di ECMO, che mette a riposo il cuore, il quale viene sottoposto a grande stress durante le sostituzioni valvolari – spiega il dott. Elvis Brscic, specialista in Cardiologia Interventistica presso la struttura torinese –. Questo ci consente di affrontare al meglio l’intervento e aumentare le possibilità di buona riuscita. Nel caso specifico, il paziente presentava un ulteriore elemento di criticità, dato da una grave vasculopatia periferica, con compromissione della circolazione, che non consentiva l’accesso delle cannule utilizzate solitamente per introdurre e posizionare la valvola sostitutiva attraverso l’arteria femorale. Di concerto con tutta l’équipe abbiamo quindi deciso di utilizzare un approccio ascellare bilaterale, attraverso l’arteria succlavia. Una scelta inusuale ma che si è rivelata davvero felice perché ha consentito di trattare in modo ottimale la sostituzione della valvola, con un approccio mininvasivo e un recupero ottimale del paziente che dopo 5 giorni di degenza post operatoria è stato dimesso dal reparto”.

Al rientro a casa, il paziente sottoposto a questo genere di intervento, deve seguire una terapia antiaggregante e assumere farmaci per il trattamento dell’ipertensione; solo quando la risposta del paziente alle terapie non è ottimale si rende necessario un ciclo di riabilitazione.

“Negli ultimi tre anni l’équipe multidisciplinare, composta anche da un cardiochirurgo, una perfusionista e da un cardioanestesista, ha eseguito numerosi interventi su pazienti in condizione di grave scompenso cardiaco con tecniche di interventistica strutturale non chirurgica in ECMO – racconta il dott. Brscic –. Si tratta di una cifra considerevole rispetto alla casistica nazionale. Questo fa di Maria Pia Hospital un centro di riferimento per il trattamento di queste patologie, non solo in Piemonte ma sul territorio italiano”.

Come funziona la zona rossa

In attesa di sapere, a breve, se tutta l’Italia (Piemonte compreso) diventerà zona rossa dal 24 dicembre al 3 gennaio, ricordiamo le regole da seguire nella sopracitata zona:

Vietato spostarsi anche all’interno del proprio comune in qualsiasi orario salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute,portare con sé autocertificazione

Chiusura di bar e ristoranti 7 giorni su 7
L’asporto è consentito fino alle ore 22.
Chiusura di tutti i negozi ad eccetto di supermercati,beni alimentari e necessità
Aperte edicole, tabaccherie, farmacie,parrucchieri.

Chiusi i centri estetici
Sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle nazionali riconosciute dal Coni
Si può fare attività motoria nei pressi della propria abitazione

Scuole tutte chiuse per vacanze festive
Chiusi musei mostre teatri cinema palestre
Mezzi pubblici con riempimento fino al 50% della capienza

Coprifuoco dalle 22 alle 5
Multe da 400 a 1000 euro per chi trasgredisce.

Vincenzo Grassano

Violenza di genere: nove vittime su dieci sono donne. Meno denunce ma più arresti

Circa il  70% delle violenze di genere a Torino e nella provincia derivano dall’ ambito familiare: nel  91% dei casi le vittime sono donne.

Sono i dati della  Questura del capoluogo piemontese nel report annuale su 396 denunce raccolte nel corso dell’anno che sta per finire.

Nella maggior parte dei casi le vittime denunciano maltrattamenti in ambito familiare (nel 45% dei casi) e atti persecutori ai loro danni (il 25%)

Invece il 12% denuncia casi di lesioni e il 9% di violenze sessuali. Oltre la metà delle donne vittime di violenza sono italiane, il 22% proviene da Paesi extra U E e il 16% dal resto d’Europa. La maggior parte delle denunce è  presentata da donne tra i 38 e 47 anni, segue la fascia di età tra i 28 e 37. Ad oggi nel 2020 la polizia ha arrestato 176 persone per reati legati alla violenza di genere. Tra questi gli arresti per maltrattamenti in famiglia sono 114, ovvero + 32% rispetto al 2019 e 62 quelli per stalking, con una impennata del 121% a confronto  con l’anno precedente.

Arrestato dopo l’ennesima aggressione alla ex compagna

Dopo un prima colluttazione sotto casa, l’ha inseguita in auto

Un cittadino italiano poco più che ventenne è stato arrestato lo scorso sabato dagli agenti della Squadra Volante, che lo hanno fermato mentre tentava di aggredire nuovamente la ex compagna: l’uomo era già riuscito ad infrangere con un pugno uno dei finestrini dell’auto con cui la donna era fuggita per scampare alla sua furia.  Davanti ai poliziotti, l’aggressore ha mantenuto un atteggiamento violento e minaccioso, ed ha insultato sia la donna che gli agenti. Da accertamenti svolti nell’immediato  è emerso che il giovane,  da quando la convivenza con la compagna si è interrotta, alcuni mesi fa, a causa del suo comportamento violento,  l’ha in più occasioni offesa, minacciata di morte e percossa, causandole, nel corso di un episodio, finanche la frattura del setto nasale. Sabato mattina, l’uomo ha minacciato telefonicamente il suicidio alla ex, addossandole la colpa del gesto e con tale stratagemma le ha teso un agguato, dandole appuntamento sotto casa della madre. A nulla sono valsi i tentativi dei familiari presenti di riportare alla calma il loro congiunto: sono solo riusciti a trattenerlo giusto il tempo necessario per dare alla vittima di mettersi in macchina e fuggire, mentre forniva la propria posizione al 112 NUE. Gli agenti della Squadra Volante, raggiunta celermente la coppia,  hanno arrestato il giovane per maltrattamenti  in famiglia e danneggiamento aggravato; lo hanno altresì denunciato per minaccia ed oltraggio a pubblico ufficiale.

Impianti sciistici, scoperta truffa alla Regione

Truffa aggravata in danno della Regione Piemonte. La Guardia di Finanza di Torino sequestra un contributo di oltre 140.000 euro percepito indebitamente per lavori mai eseguiti.

L’operazione, denominata “Neve al Sole”, riguarda il sequestro del contributo di oltre 140.000 euro erogato dalla Regione Piemonte per l’esecuzione dei lavori finalizzati alla messa in sicurezza ed alla manutenzione degli impianti sciistici del Frais-Pian del Mesdì, ottenuto grazie alla presentazione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per lavori mai eseguiti.

 

La Guardia di Finanza di Torino, coordinata dal Procuratore Aggiunto, Dr. Marco Gianoglio e diretta dal Pubblico Ministero, Dr. Mario Bendoni, della locale Procura della Repubblica, ha svolto un’approfondita attività investigativa, attraverso verifiche e riscontri documentali, nei confronti di una società di gestione delle installazioni sciistiche la quale, avvalendosi di una fattura per operazioni oggettivamente inesistenti ed una certificazione riportante dati e notizie non rispondenti al vero, aveva richiesto alla Regione Piemonte l’erogazione di un contributo finalizzato al mantenimento della sicurezza ed alla riqualificazione degli impianti sciistici.

La Legge regionale (n. 2 del 2009)  che prevede norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi, consente, infatti, agli Enti pubblici, alle imprese ed agli Enti senza scopo di lucro, che siano proprietari o gestori di impianti a fune e piste da sci, di richiedere finanziamenti alla Regione Piemonte, finalizzati al mantenimento delle condizioni di sicurezza delle aree sciabili, nonché al potenziamento e alla riqualificazione del patrimonio impiantistico montano. Per conseguire tale erogazione, l’impresa interessata deve presentare una domanda, attestando di aver sostenuto una serie di spese finalizzate al raggiungimento di uno degli obiettivi specificamente descritti nel bando.

La domanda era stata presentata alla Regione Piemonte dal gestore degli impianti sciistici, nel 2018, allegando la fattura per operazioni oggettivamente inesistenti e l’asseverazione della loro esecuzione da parte di un professionista compiacente, al fine di dimostrare l’effettuazione dei lavori previsti dal relativo bando, ottenendo, nel 2019, l’erogazione del contributo per oltre 140.000 euro.

Nel corso delle indagini, i finanzieri della Compagnia di Susa hanno notato, nella contabilità della società di gestione, una fattura emessa nel 2018 e recante, quale oggetto, svariate prestazioni rese per la “revisione vita tecnica vs sciovia Pian Mesdì” che non poteva aver eseguito la società emittente in quanto priva delle necessarie competenze e dei mezzi adeguati. Il documento fiscale, peraltro, non era stato annotato né nel registro I.V.A. né nel libro giornale, ma era allegato alla domanda presentata dall’impresa alla Regione Piemonte per l’assegnazione del contributo finalizzato alla riqualificazione della sciovia del Frais-Pian Mesdì.

Successivamente all’avvenuto pagamento della citata fattura, effettuato per fornire una parvenza di liceità all’operazione commerciale, il gestore dell’impianto sciistico ha emesso, a sua volta e nei confronti della società emittente, una fattura di pari importo e recante quale oggetto una penale relativa alle citate prestazioni, così da giustificare contabilmente il rientro del denaro precedentemente elargito.

In realtà, i lavori erano stati eseguiti solo parzialmente, in modo da rendere comunque sicura la sciovia, ma per importi nettamente inferiori e, in parte, in economia.

Le Fiamme Gialle sono riuscite, dunque, a ricostruire l’intera vicenda, denunciando il gestore dell’impianto sciistico per l’emissione della fattura per operazioni inesistenti, utilizzata per giustificare il rientro del denaro corrisposto e potenzialmente idonea a far evadere le imposte all’asserito esecutore dei lavori, nonché, in concorso con quest’ultimo ed il professionista che ha emesso la certificazione relativa alla regolare esecuzione dei lavori, per truffa aggravata in danno della Regione Piemonte.

Al termine delle attività di controllo i finanzieri di Susa hanno sequestrato oltre 140.000 euro, corrispondenti al contributo illecitamente conseguito dall’impresa.

 

Indagine sui rincari ferroviari: fino a 211 euro da Torino alla Calabria

ANTITRUST INDAGA SU RINCARI FERROVIARI: ACCOLTO ESPOSTO CODACONS DEL 6 DICEMBRE SCORSO CHE DENUNCIAVA TARIFFE STELLARI PER TRENI

Riceviamo e pubblichiamo / Vittoria del Codacons che il 6 dicembre scorso aveva presentato un esposto all’Antitrust sulle tariffe ferroviarie e sui prezzi stellari dei biglietti per i collegamenti a ridosso delle feste di Natale.

L’Antitrust ha accolto la nostra denuncia e ha deciso grazie al nostro esposto di aprire una indagine preistruttoria sui prezzi dei biglietti nel periodo delle festività – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il monitoraggio del Codacons inviato all’Antitrust accertava prezzi dei biglietti altissimi per spostarsi in treno prima del 21 dicembre, data in cui scatterà il divieto di spostamento tra regioni: per andare da Milano a Salerno si arriva a spendere oltre 152 euro; 183,45 euro per raggiungere Bari partendo da Torino; 198,30 euro per andare da Milano a Reggio Calabria e addirittura 211,50 euro da Torino a Reggio Calabria”.

Nell’esposto il Codacons chiedeva all’Autorità di accertare se Trenitalia e Italo avessero eliminato nel periodo festivo sconti e promozioni praticati ai viaggiatori, perché una eventuale eliminazione dei biglietti scontati o comunque più convenienti legata alla ridotta capienza dei treni, configurerebbe di fatto un aumento delle tariffe ferroviarie.

Il Codacons invita i cittadini a segnalare anomali rincari dei biglietti ferroviari alla mail info@codacons.it o al numero 89349955

Addio ad Alfieri, la camera ardente a Palazzo Civico

Da questa mattina la Sala Marmi di Palazzo Civico ospita la camera ardente di Fiorenzo Alfieri, per molti anni consigliere e assessore comunale.

Dal momento dell’apertura, ex compagni di partito, amici di ieri e di oggi, si sono alternati in un picchetto d’onore. L’affluenza delle persone è stata regolata da personale addetto alla sicurezza al fine di garantire il rispetto delle norme anti contagio. Si potrà dare l’ultimo saluto a Fiorenzo Alfieri fino alle 20 di oggi, mercoledì 16 dicembre.

(CittAgorà – www.comune.torino.it)