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Covid, 31 persone sanzionate e chiusi un bar e un’associazione sportiva

Nell’ambito dei controlli del territorio, tra Torino Sud  e  Nichelino, disposti dal Comando Provinciale, finalizzati al contrasto della criminalità predatoria e intensificati in questo periodo per vigilare sul rispetto della normativa anti covid, i carabinieri hanno sanzionato 31 persone e chiusi un bar e un’associazione culturale e sportiva.

In particolare, a Torino (controllo di attività commerciali, aree mercatali e giardini pubblici nei quartieri Pozzo Strada, Campidoglio e Barriera Piacenza), i controlli hanno fatto emergere talune irregolarità, che hanno riguardato un’associazione sportiva e alcuni ragazzi delle aree verdi.

Nella fattispecie, sono stati sanzionate 16 persone, di cui 13 inosservanti il divieto di effettuare attività sportive di contatto poiché sorprese a giocare a calcetto nell’area di Parco Ruffini e le restanti 3 intente a praticare del pugilato. In quest’ultimo caso i militari dell’Arma hanno provveduto a contestare la chiusura per 5 giorni a un’associazione culturale e sportiva checonsentiva ai propri affiliati di praticare la boxe, nonostante palestre e simili debbano restare ancora chiuse. I controlli, inoltre, condotti anche con l’Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, hanno interessato attività commerciali quali pasticcerie, minimarket etnici e negozi di articoli cinesi, ove non venivano riscontrate significative irregolarità.

A Nichelino, a sud della città metropolitana, i carabinieri hanno identificato 15 persone che bevevano l’aperitivo in piedi, causando assembramento, il bar è stato chiuso e i clienti sono stati sanzionati.

Alunni di una materna vittime di maltrattamenti? Due maestre indagate

 I Carabinieri hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari, con contestuale informazione di garanzia, emesso dalla Procura della Repubblica di Torino, nei confronti di due maestre di una scuola materna di Rivoli, nell’hinterland torinese, indagate per maltrattamenti verso i fanciulli.
I fatti risalgono al mese di marzo del 2019, quando ai militari dell’Arma della Stazione di Rivoli erano giunte alcune segnalazioni da parte di genitori dei piccoli alunni, preoccupati per presunti maltrattamenti posti in essere in danno dei loro figli dalle 2 insegnanti.
Le immediate indagini dei Carabinieri hanno consentito di documentare alcuni episodi nei quali le due indagate hanno aggredito verbalmente, strattonato e in un caso anche schiaffeggiato, dei bambini a loro affidati, aventi tutti età compresa tra i 3 e i 5 anni.

Piemonte confermato zona gialla da lunedì, Cirio: “Non abbassiamo l’attenzione”

Il governatore: «Fondamentale per tutti noi non abbassare il livello di attenzione»

 

«Ho appena parlato con il ministro Speranza: il Piemonte da lunedì 11 gennaio continuerà ad essere in zona gialla, almeno fino a sabato 16. Lo confermano i dati dell’ultimo Report validato nel pomeriggio dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità»: lo comunica il presidente della Regione Alberto Cirio.

«Pur avendo un Rt sotto l’1 che ci permette di restare in zona gialla è, però, fondamentale per tutti noi non abbassare il livello di attenzione – continua il Presidente -, perché i dati confermano una circolazione del virus alta in Italia, con valori che in tutte le regioni vanno verso l’arancione. Se oggi il Piemonte ha una situazione epidemiologica migliore di altre regioni è perché raccogliamo i frutti dei sacrifici fatti finora, che è fondamentale non vanificare».

Torino: fermato il pusher del centro città

Arrestato dalla Polizia di Stato. Aveva precedenti specifici

Sosta agli angoli delle vie San Quintino e Gioia mentre si intrattiene al telefono, così insospettisce gli agenti del Commissariato Centro. È lunedì sera, alla vista della volante l’uomo si incammina verso via XX Settembre, nel tentativo di eludere il controllo, ma viene fermato in via dell’Arsenale. Qui, il trentaduenne del Senegal, preso dall’agitazione non riesce nemmeno a rifiutare le diverse chiamate ricevute da un numero salvato in rubrica con “machina roso”, cosi i poliziotti lo sottopongono a controllo. All’interno del borsello, nascosto sotto la giacca, gli agenti trovano 70 involucri di sostanza stupefacente. Si tratta di dosi di cocaina, i differenti colori ne caratterizzano la diversa grammatura. Nelle tasche della giacca detiene invece oltre 700 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio.

Non si spengono ancora le Luci d’artista: proroga al 28 febbraio

La XXIII edizione di Luci d’Artista che avrebbe dovuto concludersi domenica 10 gennaio è stata prolungata fino al 28 febbraio 2021.  

La rassegna – progetto della Città di Torino realizzato da IREN Smart Solutions e Fondazione Teatro Regio Torino, con il sostegno di IREN S.p.A, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT – è nata nel 1998 come esposizione di installazioni d’arte contemporanea realizzate con la luce en plein air nello spazio urbano e, dal 2018, si è arricchita di un percorso educativo-culturale che favorisce l’incontro tra il pubblico e le opere.

“Vista l’eccezionalità dell’anno appena concluso contraddistinto da limitazioni, fatiche e sofferenze per tutti – sottolinea Francesca Leon, Assessora alla Cultura della Città di Torino abbiamo creduto opportuno prorogare l’accensione delle opere di luce ancora per un mese e mezzo, fino al 28 febbraio, sia per consentire la fruizione a un numero maggiore di persone, sia per continuare a dare un messaggio di speranza che possa accompagnarci in questo nuovo anno”.

 

RIEPILOGO INFO LUCI D’ARTISTA 2020/21

In questa edizione si possono ammirare 25 opere (tra allestimenti temporanei e permanenti) di cui 14 nel Centro città e 11 nelle altre Circoscrizioni.

La mostra di opere d’arte contemporanea a cielo aperto oltre a proporre uno speciale percorso che permette al pubblico di cogliere le diverse visioni poetiche espresse dai ‘lavori’ realizzati da artisti accomunati dall’attrazione per la luce, quest’anno presenta alcune novità:

Illuminated Benches’ di Jeppe Hein in piazza Risorgimento (Circoscrizione 4), resterà permanente in via sperimentale così come ‘Il  Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime’ di Nicola De Maria in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina, Circoscrizione 1) il cui allestimento in questa edizione è stato arricchito dopo l’integrazione dell’illuminazione pubblica della piazza stessa; l’opera ‘Amare le differenze’ di Michelangelo Pistoletto in piazza della Repubblica (Circoscrizione 7) è stata restaurata; ‘My Noon’ di Tobias Rehberger è allestita per la prima volta in Borgata Lesna (Circoscrizione 3) nel cortile dell’Istituto Comprensivo King-Mila (via Germonio 12); l’opera Ancora una volta di Valerio Berruti è installata in via Monferrato (in prossimità della Gran Madre, Circoscrizione 8) con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del Borgo Po contribuendo al rilancio delle attività commerciali della zona; una nuova illuminazione artistica valorizza il Monumento 1706 di Luigi Nervo (Circoscrizione 5).

 

Spaccata a scuola: due arresti

Fermati dagli agenti della Squadra Volante

Nella notte, poco prima dell’una, gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti presso la scuola media “Vivaldi e Murialdo” per la segnalazione di un’intrusione in atto. Giunti in via Casteldelfino, i poliziotti hanno visto un uomo gesticolare per avvisare altre persone all’interno della struttura scolastica di darsi alla fuga. Poco dopo, dalla scuola si sono allontanati in tre, in direzione di via Breglio, due uomini e una donna. Quest’ultima, una trentanovenne cittadina italiana, viene arrestata per prima, fermata in un cortile della via. Un secondo componente del gruppo, un trentacinquenne cittadino rumeno viene bloccato poco dopo in via Saorgio: entrambi verranno poi tratti in arrestato per tentato furto.

Gli agenti appurano che i rei si erano introdotti nella scuola utilizzando un badile con il quale avevano forzato e danneggiato una finestra. Entrati nella scuola, si sono dapprima diretti verso i distributori di bevande e alimenti siti al primo piano, prelevando le monetine successivamente ritrovate in loro possesso, quando il tempestivo intervento delle volanti ha interrotto la loro azione criminosa.

Dai successivi accertamenti emergeva che entrambi gli arrestati avevano diversi precedenti di polizia a carico, inoltre il trentacinquenne rumeno era destinatario di un allontanamento dal territorio nazionale emesso a fine dello scorso dicembre.

Il bollettino Covid di venerdì 8 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 869 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 125 dopo test antigenico), pari al 5,3% dei 16.296 tamponi eseguiti, di cui 11.329 antigenici. Degli 869 nuovi casi gli asintomatici sono 383, pari al 44.1%

I casi sono così ripartiti: 258 screening, 405 contatti di caso, 206 con indagine in corso; per ambito: 63 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 47 scolastico, 759 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 208.452, così suddivisi su base provinciale: 18.566 Alessandria, 10.669 Asti, 7260 Biella, 28.870 Cuneo, 16.279 Novara, 108.897 Torino, 7903 Vercelli, 7224 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1090 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1694 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 176 (- rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2757(– rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 16.477

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.106.040 (16.296 rispetto a ieri), di cui 943.101 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8133

Sono 27 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.133 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1242 Alessandria, 518 Asti, 337 Biella, 935 Cuneo, 669 Novara, 3723 Torino, 382 Vercelli, 257 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

180.909 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente180.909 (+1021 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 15.666 Alessandria, 8786 Asti, 6204 Biella, 25.215 Cuneo, 14.118 Novara, 95.636 Torino, 6821 Vercelli, 6136 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 941 extraregione e 1386 in fase di definizione.

Moncalieri, terminato lo screening Covid alla scuola media Nino Costa

300 tamponi effettuati, nessun positivo.  I tamponi rapidi sono stati donati dal Centro Medico CFR di Moncalieri

Nel giorno del ritorno a scuola per gli oltre 5.000 allievi delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie di primo grado di Moncalieri, gli Studenti, i Docenti ed il Personale ATA della scuola secondaria di primo grado (medie) “Nino Costa” di Moncalieri hanno potuto fare il tampone gratuitamente. 

Ciò nel primo giorno di rientro a scuola dopo le vacanze natalizie (e, soprattutto, dopo circa 2 mesi in cui le classi seconde e terze non erano in aula) al fine di garantire le lezioni in presenza con la massima sicurezza possibile.

Infatti, durante i mesi scorsi, a causa del COVID, in varie scuole di Moncalieri, molti sono risultati positivi e varie classi sono state messe in quarantena.

La “Nino Costa” era stata la più colpita (con 11 classi chiuse per i contagi): la dirigente Prof.ssa Valeria Fantino l’ha scelta per un’importante iniziativa, utilissima per ripartire in sicurezza e serenità. La dirigente era stata infatti contattata dal Dott. Pierpaolo Perrone, AD del Centro Medico  CFR di Moncalieri, che ha prospettato un dono di circa 300 tamponi rapidi per  la scuola.

Il Consiglio di Istituto ha valutato l’opportunità molto utile per avere una visione generale della situazione del plesso, per proteggere la “Costa” da nuove chiusure e  come test sul territorio. Un caso esemplare di sinergia tra sanità e scuola.

La scuola ringrazia il CFR per il generoso gesto e per  l’attenzione  alla comunità.

Tutto si e’ svolto  in sicurezza, previa autorizzazione  delle famiglie, grazie all’AD del CFR Pierpaolo Perrone, a Fabio Cantini di ALEA, all’otorinolaringoiatra dottoressa Ricci, al personale infermieristico del CFR,

alla presenza della dirigente Valeria Fantino, del Sindaco Paolo Montagna, Dell’assessore alla cultura Laura Pompeo, dell’assessore all’istruzione Davide Guida.

Ciò nell’arco di due ore e mezza, risultati compresi: tutti negativi!

Esito non scontato e molto confortante, per gli studenti e per circa 300 famiglie moncalieresi.

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Blocco degli sfratti: la posizione di Ape Confedilizia Torino

Alla luce delle proteste scritte e verbali che da tutta Italia stanno arrivando alle sedi locali di Confedilizia, compresa la sede di Torino, l’Ape Confedilizia di Torino e Provincia sottolinea come l’ulteriore proroga disposta con il Decreto Legge n. 183 del 31 dicembre 2020  fino al 30 giugno 2021, porti la sospensione dell’esecuzione degli sfratti a quasi un anno e mezzo per immobili appartenenti, nella massima parte, a famiglie di piccoli risparmiatori che integrano la pensione già insufficiente, con il canone di locazione dell’immobile, frutto dell’investimento della liquidazione alla fine del rapporto lavorativo

Un provvedimento che limita il diritto di proprietà privata, visto che di fatto si requisiscono immobili privati, di piccoli proprietari, privi di un adeguato meccanismo di risarcimento e obbligati a pagare l’IMU.

Una misura senza buonsenso e che mette indistintamente sullo stesso piano tutti gli sfratti per morosità, anche quelli antecedenti allo stato di emergenza, annullando di fatto provvedimenti dei giudici spesso risalenti ad anni fa. Situazioni che nulla hanno a che fare con la pandemia. I giudici avevano già ordinato di restituire gli immobili ai loro proprietari, ma la legge ha fatto carta straccia di questi provvedimenti.

Una norma che colpisce in egual misura morosità colpevole e volontaria relativa a qualsiasi tipo di immobile residenziale o commerciale e non compie alcuna distinzione fra chi è davvero in difficoltà economica e chi sta approfittando della situazione.

Il proprietario dopo i sacrifici sostenuti per l’acquisto,  non solo perde la rendita, ma deve far fronte al pagamento delle tasse e svolgere un’attività assistenziale non di sua competenza.

Sarebbe, infatti, compito dello Stato, nel caso di difficoltà dell’inquilino, di individuare interventi di sostegno e non scaricare l’incombenza sui privati cittadini.

Il blocco degli sfratti indurrà molti proprietari ad abbandonare l’affitto tradizionale, a svantaggio delle famiglie in cerca di casa e il mercato immobiliare sarà paralizzato. Si preferirà tenere la loro casa vuota, in attesa di cederla a un figlio e altri ancora proveranno a vendere il proprio immobile, con effetti sociali negativi. Gli effetti drammatici sono descritti nelle proteste di tanti cittadini, che continuano a inondare la casella di posta elettronica nazionale (bloccosfratti@confedilizia.it) e quelle di giornali e televisioni.

Il danno sarà grave per l’intera economia, anche per il comprimersi della mobilità sul territorio: le persone non si fidano di uno Stato che non le tutela e si muovono di conseguenza. I più fortunati si tufferanno nel settore degli affitti brevi, quando finalmente torneranno i turisti.

La strada da seguire non è il blocco degli sfratti, che incoraggia di fatto l’illegalità e danneggia gli stessi inquilini onesti, ma l’individuazione, in concreto, delle difficoltà collegate alla pandemia, per far seguire interventi di sostegno a carico dello Stato e non di privati cittadini.

In ogni caso Confedilizia sta studiando l’ipotesi di ricorrere alla Corte Costituzionale essendo la norma affetta dal sospetto di grave vizio di incostituzionalità”.

I trasporti si attrezzano per la riapertura delle scuole

Potenziamento del servizio urbano ed extraurbano con 4.300 corse aggiuntive in tutto il Piemonte. Autobus di rinforzo anche per il servizio ferroviario.


Sono circa 4.300 le corse in più alla settimana previste per il servizio autobus urbano ed extra urbano per un totale di quasi 96.000 chilometri percorsi. Per il servizio ferroviario sono previste 600 ore alla settimana di servizio aggiuntivo da parte di bus pronti ad effettuare 105 corse dai principali nodi. Questi i numeri del potenziamento del trasporto pubblico scolastico regionale in Piemonte per poter trasportare in sicurezza gli studenti delle superiori che riprenderanno le lezioni in presenza a partire dal 18 gennaio.

In particolare, per i servizi urbani ed extraurbani a Torino sono previste 1.625 corse autobus settimanali in più, 789 per la Città metropolitana di Torino, 145 per l’Astigiano, 187 per l’Alessandrino, 100 per il Biellese, 622 per il Cuneese, 375 per il Novarese, 115 per il VCO e 256 per il Vercellese.


Il piano di trasporti è frutto dell’intenso lavoro dei Tavoli Tecnici presieduti dai Prefetti in ogni provincia, che, dopo tre settimane di confronti serrati con tutte le parti coinvolte, hanno individuato la sintesi tra le esigenze della scuola e le possibilità dei servizi di trasporto nell’avvio della didattica in presenza per le scuole superiori al 50% a rotazione. «Siamo contenti – sottolinea l’assessore abbiamo evidenziato che il nodo dei trasporti di tutti gli alunni, sul quale lavoriamo fin dalla scorsa estate, si possa risolvere solo modificando gli orari scolastici. È importante ricordare che il lavoro con i Prefetti non finisce qui, ma prosegue nelle prossime settimane per verificare la risposta del sistematrasportistico pubblico ed affinare l’offerta se dovessero emergere nuove esigenze».


L’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte e l’Agenzia della Mobilità piemontese hanno lavorato fin dalla scorsa estate con scuole e aziende di trasporto e, a partire dal mese di dicembre, con le Prefetture provinciali per individuare esattamente quale siano le necessità e, di conseguenza, attivare i servizi aggiuntivi necessari. «Sono stati disegnati diversi scenari e proposti i relativi piani realizzativi – spiega l’assessore Gabusiper essere pronti ad affrontare il trasporto degli studenti nel momento in cui ripartirà la didattica in presenza. Due in particolare gli scenari proposti: il primo ipotizza una didattica in presenza al 75% per la quale diventa indispensabile impostare gli ingressi e le uscite su due turni distanziati di due ore, mentre il secondo punta sulla presenza in aula del 50% degli studenti a rotazione. Entrambi gli scenari, approvati dai tavoli, consentono ai trasporti di reggere il flusso di passeggeri inserendo un consistente pacchetto di servizi aggiuntivi, che nel primo caso hanno un costo stimato di 2 milioni di euro alla settimana e nel secondo di 800.000 mila euro».


Per dare un’idea della mappatura dei bisogni piemontesi,escludendo i ragazzi che frequentano le scuole a Torino e utilizzano anche la metropolitana e i tram, gli studenti in Piemonte sono complessivamente 130 mila, dei quali circa il 60% utilizza l’autobus: sono perciò 78 mila gli studenti che nell’ora di punta prendono i mezzi pubblici su gomma. Tenendo conto della capacità massima media di 35 posti per ogni mezzo, dovuta alla limitazione di carico al 50%, per trasportare i soli studenti sarebbero necessari 2.258 autobus contro i 1.289 oggi impiegati tra urbano ed extra urbano. In considerazione, inoltre, del fatto che gli autobus da noleggio hanno una capacità inferiore, mediamente pari a 25 posti, gli autobus aggiuntivi da noleggio risulterebbero 1.339 per trasportare i soli studenti, senza tener conto degli altri utenti del trasporto pubblico. «Tutti quei mezzi non sono disponibili, né nei depositi, né sul mercato – sottolinea l’assessore Gabusi –. Chiaramente dimezzando il flusso di passeggeri la necessità di servizi aggiuntivi si riduce significativamente e diventa un tema affrontabile sia per la Regione sia per le aziende erogatrici dei servizi. Per quanto riguarda il servizio ferroviaria e metropolitano il discorso è ancora più stringente, poiché non si possono aggiungere carrozze o treni ed è complicatissimo apportare variazioni di orario significative: ecco che dimezzare il carico di passeggeri diventa fondamentale per non lasciare a terra chi ha scelto di usare quei mezzi».

Le aziende di trasporto sono tenute ad avere una scorta tecnica di mezzi pari al 20% dei veicoli in esercizio, che sono a disposizione per i servizi aggiuntivi e che saranno integrati con autobus a noleggio soprattutto nei percorsi extraurbani. In particolare, GTT può contare su una flotta di 945 veicoli con una scorta di 189 e la possibilità di carico al 50% di circa 55 posti in media (60 sui bus urbani, 57 sui suburbani e 38 sugli interurbani) mentre tutte le altre aziende di trasporto che operano in Piemonte hanno 1.289 mezzi circolanti più 258 di scorta e la possibilità di carico al 50% di 35 posti in media (43 sui bus urbani, 37 sui suburbani e 33 sugli interurbani).


«Grazie al lavoro portato avanti dai Prefetti con tutti i soggetti coinvolti – conferma l’assessore Gabusi possiamo guardare con maggiore serenità alla ripresa della scuola. Spiace che spesso si sia puntato il dito contro i trasporti pubblici come responsabili del rinvio della ripresa delle lezioni in presenza, quando è noto che sono le esigenze di prevenzione del contagio a determinare le aperture e le chiusure. In questi mesi non è stato perso nemmeno un minuto per individuare soluzioni realistiche nell’ambito di un quadro che cambia di giorno in giorno, tanto è vero che alla riapertura delle scuole, da metà settembre a fine ottobre, sono state realizzate 15.782 corse aggiuntive in tutta la regione. Credo che a questo punto tutti abbiano capito che ognuno ha un pezzo di responsabilità nella filiera della sicurezza: dobbiamo avere tutti un atteggiamento collaborativo in modo che i mezzi che mettiamo a disposizione vengano utilizzati in maniera uniforme tenendo conto che dopo un primo bus ne seguirà un altro, ed eventualmente un altro ancora, per accogliere tutti i passeggeri in sicurezza. Il sistema di trasporto scolastico è pronto ed è disponibile ad ulteriori variazioni se necessario: è desiderio di tutti far tornare in classe i nostri ragazzi, ma non potremo assolutamente derogare alla sicurezza se il quadro epidemiologico dovesse peggiorare. E questo è anche nelle mani di chi i mezzi li utilizza».