CRONACA- Pagina 1437

Fase 2, in metropolitana anche con la carta di credito

Si potrà viaggiare in  metropolitana a Torino anche passando  la carta di credito davanti a un lettore, il primo  è stato installato ieri nella stazione di piazza Rivoli.

Per ora non può essere usato dai passeggeri  ma serve come  test affinchè gli addetti di  Gtt siano  pronti a posizionare per fine giugno un lettore di card  per ogni stazione.

La tipologia di pagamento si amplierà  progressivamente anche ai mezzi di superficie. Il nuovo mertodo potrebbe essere adottato inizialmente nelle stazioni più frequentate. In metro sarà sufficiente avvicinare la tessera al lettore per far aprire il tornello.

In calo i ricoveri in terapia intensiva, ma altri 24 morti e 105 nuovi contagi

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 18 di giovedì 21 maggio

13.754 PAZIENTI GUARITI E 3.784 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 13.754 (+660) rispetto a ieri: 1307 (+92 ) in provincia di Alessandria, 583 (+ 29) in provincia di Asti, 587 (+22 ) in provincia di Biella,1420 (+75 ) in provincia di Cuneo, 1231 (+78) in provincia di Novara, 7198 (+293) in provincia di Torino, 627 (+47) in provincia di Vercelli, 681 (+19 ) nel Verbano-Cusio-Ossola, 120 (+5) provenienti da altre regioni.

Altri 3.784 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.742

Sono 24 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.742 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 626 Alessandria, 223 Asti, 199 Biella, 355 Cuneo, 322 Novara, 1652 Torino, 204 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, 36 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 29.990 (+ 105 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3829 in provincia di Alessandria, 1761 in provincia di Asti, 1028 in provincia di Biella, 2715 in provincia di Cuneo, 2645 in provincia di Novara, 15294 in provincia di Torino, 1263 in provincia di Vercelli, 1101 nel Verbano-Cusio-Ossola, 258 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 96 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 83 (-13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1479 (- 34 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7148

I tamponi diagnostici finora processati sono 271.286, di cui 149.721 risultati negativi.

 

Mascherine regionali, completata la fornitura al Comune

È partito oggi dalla Protezione civile l’ultimo carico di mascherine regionali destinate al Comune di Torino, completando così la fornitura di 882 mila pezzi per tutti i cittadini del capoluogo piemontese.

«Abbiamo consegnato al Comune – spiega l’Assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi – tre tranche di mascherine affinché le distribuisca ai propri cittadini. Il quantitativo è sufficiente a soddisfare il 100% della popolazione, bambini inclusi. Sono tutte mascherine in tessuto, lavabili e quindi riutilizzabili, destinate ad un uso ‘sociale’. Sono cioè da indossare laddove è obbligatorio e dove non si può mantenere il distanziamento di sicurezza di almeno un metro».

Le mascherine consegnate a Torino fanno parte degli oltre 4 milioni di pezzi che la Regione Piemonte ha fatto realizzare a tre aziende piemontesi da dare gratuitamente a tutti i cittadini della regione.

Ora la Città di Torino provvederà alla distribuzione ai cittadini, come già fatto per le precedenti tranche, seguendo la modalità che ha ritenuto migliore. «Abbiamo ricevuto dai cittadini numerose segnalazioni di mancata o insufficiente consegna – sottolinea l’Assessore Gabusi –. Il cronoprogramma, garantito entro il mese di maggio, è stato rispettato ed ora il fabbisogno del capoluogo è completamente coperto. Il Comune potrà perciò ora procedere al rinforzo laddove la consegna è stata carente e alla distribuzione nelle zone non ancora coperte. Abbiamo insistito e messo premura alle aziende affinché producessero rapidamente le mascherine ordinate, le abbiamo consegnate in tempo reale man mano che le ricevevamo e adesso il Comune potrà distribuirle in maniera rapida e capillare».

 

Coronavirus: in condizioni disperate, salvato con la terapia ossigeno-ozono

Nei giorni scorsi è stato salvato un uomo di 76 anni, affetto da Covid-19, quando le sue condizioni erano ormai considerate disperate, con la terapia dell’ossigeno-ozono, presso l’ospedale Mauriziano di Torino. Ora l’uomo è miracolosamente guarito ed è tornato a casa.

Il signor Ernesto (nome di fantasia) è un uomo di 76 anni. Nonno di un nipotino di tre anni. A fine marzo, dopo giorni di febbre, inizia a mancargli il fiato. Poi la sirena dell’ambulanza. La corsa verso un Pronto soccorso e la solita diagnosi di quei giorni: insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale da SARS CoV-2.

Viene iniziata la terapia farmacologica e la ventilazione non invasiva. Dopo un’iniziale ripresa, però, le cose riprendono a non andare bene e, per un ulteriore peggioramento del respiro, viene sottoposto ad intubazione e ventilazione invasiva. E’ una corsa contro il tempo. Va meglio quasi subito, viene estubato e trasferito nel reparto di Sub-Intensiva 4A COVID 19. Viene ancora ventilato con il casco, ma parla, mangia e riesce anche a fare una videochiamata alla figlia. Tuttavia si è imparato una cosa di questa malattia: il repentino peggioramento. Spesso senza preavviso. E’ una storia comune e purtroppo Ernesto non fa eccezione. Dopo 4 giorni quella luce di speranza, che tanta gioia aveva donato, torna a spegnersi. Il timore, vedendo la TC torace, è che possa spegnersi per sempre. I polmoni sono severamente e completamente compromessi. Le sue condizioni sono ormai disperate e pare non ci sia più nulla da fare. Ernesto torna a ventilare con il casco e, nonostante ciò, i suoi scambi respiratori peggiorano, ora dopo ora. Tutto quello che si poteva somministrare era già stato somministrato. Le frecce nell’arco erano finite. E le speranze dei giorni precedenti lasciavano spazio a tristezza e rassegnazione. L’ultima spiaggia era la terapia ossigeno-ozono. Ottenuto il consenso informato, vengono somministrati corticosteroidi ed ossigeno-ozono per via sistemica. E dopo qualche giorno un miracolo, Ernesto migliora progressivamente al punto di sospendere la ventilazione con il casco. Gli esami ematochimici non evidenziano più infiammazione e la TC torace di controllo risulta significativamente migliorata. L’11 maggio Ernesto torna a casa dalla sua famiglia. Lo aspetta il compleanno del suo nipotino. Quello che si temeva non avrebbe più riabbracciato.

L’ospedale Mauriziano di Torino, dopo autorizzazione del Comitato Etico Interaziendale, ha aderito, tra i pochi Centri in Italia, allo studio di ossigeno – ozono terapia con messa a punto di un protocollo terapeutico. E’ stato l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine il promotore di questo studio nazionale multicentrico interventistico randomizzato per l’impiego dell’ozono in fase precoce nell’infezione da SARS CoV-2.

La storia raccontata evidenzia la possibilità che l’ozonoterapia sistemica possa contribuire a potenziare la risposta dell’organismo, rallentando l’infiammazione e riducendo i danni a livello polmonare, risultando così un efficace supporto alla terapia farmacologica per il trattamento di questa infezione. Si tratta di un potenziale beneficio e l’innocuità della terapia ha incoraggiato – pur con un background scientifico ancora insufficiente – ad esplorare questa possibilità terapeutica.

Il Mauriziano è dotato di generatore di ozono, fornito dalla Odontostomatologia (diretta dal dottor Paolo Appendino) e lo studio è condotto su pazienti  ricoverati nel reparto di Sub-Intensiva COVID, gestito dalla Medicina Interna (diretta dal dottor Claudio Norbiato) e dalla Pneumologia (diretta dal dottor Roberto Prota). La gestione dei pazienti sottoposti alla terapia è stata affidata ad un team multidisciplinare, costituito dalla dottoressa Stefania Marengo, internista, e dal dottor Piermarco Babando, odontoiatra ed ozonoterapeuta della SIOOT ( Società  Italiana Ossigeno Ozonoterapia ).

La procedura con ossigeno-ozono terapia per via sistemica prevede – previo il consenso informato del paziente – il prelievo, a cadenza giornaliera, di circa 200 ml di sangue da una vena periferica; il sangue prelevato, senza alcuna disconnessione dal paziente, viene mescolato con pari volume di miscela di ossigeno ozono 96-4% con tecnica sterile. Per garantire l’adeguata diffusione dei gas nel sangue raccolto, si procede a delicata rotazione della sacca per 10 minuti, alla quale segue la reinfusione. La procedura viene ripetuta per un totale di 3 sedute. Al momento sono una quindicina i pazienti arruolati.

(foto archivio)

 

La Guardia di Finanza scopre falso gel disinfettante

Era venduto come gel antibatterico disinfettante, ma della sostanza liquida contenuta all’interno del flacone si conosce ben poco. 

È quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino nel corso di un intervento in uno store dell’hinterland torinese, gestito da un’imprenditrice di origini cinesi. 

Quando i Finanzieri del Gruppo Orbassano sono arrivati all’interno del punto vendita, centinaia erano i flaconi di “gel disinfettante” posti sugli scaffali a disposizione della clientela, in questo momento storico interessata più che mai a questo genere di articoli.

Le perquisizioni degli inquirenti si sono estese anche ai magazzini della società dove i finanzieri hanno rinvenuto oltre un migliaio di confezioni “dell’antibatterico” poi sequestrato.

Nessuna autorizzazione del Ministero della Salute, nessuna certificazione di conformità, un’etichettatura riportante le indicazioni circa la composizione del prodotto poco chiara. In sostanza, un disinfettante che tale non lo era, tanto da indurre i Finanzieri ad approfondire l’intera vicenda. 

Non solo gel antibatterici, nel corso delle perquisizioni sono anche state rinvenute centinaia di mascherine chirurgiche sprovviste delle opportune certificazioni che ne attestino l’affidabilità quando indossate. 

Ora, per la frode in commercio, l’imprenditrice, una trentenne gestore del market, è stata denunciata alla Procura della Repubblica. Mentre tutti i prodotti sono stati sequestrati.

Alghero e Catania le nuove rotte da Caselle

Quest’estate, il nuovo collegamento verso la Sicilia avrà frequenza giornaliera, mentre sarà possibile decollare verso la Sardegna 2 volte a settimana 

Volotea potenzia il suo network, offrendo un totale di 40 nuove rotte nazionali in Italia, Francia, Spagna e Grecia

 Volotea, la compagnia aerea low-cost che collega tra loro città di medie e piccole dimensioni e capitali europee, ha annunciato oggi l’avvio di due nuovi collegamenti in partenza da Torino per Catania e Alghero per l’estate 2020. La nuova rotta per la Sicilia sarà operativa 7 giorni su 7, mentre sarà possibile decollare per la Sardegna 2 volte a settimana. Entrambe le rotte sono già disponibili sul sito www.volotea.com e presso le agenzie di viaggio.
Il nuovo collegamento rientra in un progetto più ampio, che vede la compagnia impegnata nell’ampliare il suo network 2020 con l’avvio di 40 nuove rotte nazionali, 15 delle quali in esclusiva, in Italia, Francia, Spagna e Grecia. In questi Paesi, inoltre, la compagnia punta a intensificare i collegamenti tra le isole e la terraferma, offrendo ai suoi passeggeri la possibilità di raggiungere ancora più comodamente alcune tra le più accattivanti mete vacanziere.
Tutti i dettagli relativi ai nuovi voli sono disponibili da oggi sul sito www.volotea.com.
“Vogliamo continuare a offrire ai nostri passeggeri ciò che sappiamo fare meglio, agevolando gli spostamenti tra città di medie e piccole dimensioni con grande flessibilità e nella massima sicurezza. Siamo orgogliosi di lanciare queste nuove rotte che, in questa fase di ripartenza del comparto turistico e di tutto il Paese, oltre a offrire nuove opportunità di viaggio, rappresentano un messaggio positivo e di speranza. Volotea continua a investire in Italia, supportando il tessuto economico locale. Infine, stiamo valutando la possibilità di incrementare le frequenze su alcune delle nostre rotte domestiche, per permettere viaggi ancora più comodi ai nostri passeggeri” – ha commentato Valeria Rebasti, Commercial Country Manager Italy & Southeastern Europe di Volotea.
“Volotea continua a credere nell’Aeroporto di Torino e la scelta di aprire due nuove rotte in questo periodo dimostra che la compagnia è al nostro fianco per far tornare a volare Torino e il Piemonte. I collegamenti annunciati oggi ci permetteranno di riavvicinare Torino alle due isole maggiori italiane che, sicuramente, saranno anche tra le mete più desiderate per le vacanze di quest’anno. Volotea guarda insieme a noi al ritorno alla normalità e sono pertanto fiducioso sulla ripresa e sul potenziamento dei voli per le altre destinazioni già servite dalla Compagnia. Un segnale positivo per tutti i passeggeri che troveranno un aeroporto preparato e accogliente per continuare a spostarsi in massima sicurezza e tranquillità” – ha aggiunto Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport.
Tutte le nuove rotte Volotea sono disponibili sul sito www.volotea.com e nelle agenzie di viaggio

Aggredisce condomina con fucile d’assalto elettrico per soft-air

Disarmato e arrestato dai Carabinieri

Continui litigi per futili motivi con una condomina sono degenerati al punto da presentarsi davanti alla porta di casa imbracciando un fucile d’assalto elettrico per soft-air modificato e senza tappo rosso
E’ accaduto ieri sera nel quartiere cittadino di Mirafiori, dove un italiano di 50 anni, già noto alle forze dell’ordine, si è reso protagonista di un raid salendo armato al piano di sopra per intimorire l’inquilina con la quale i rapporti erano da tempo degenerati. Alcuni vicini di casa, allertati dalle grida che provenivano dalle scale, hanno chiamato la centrale operativa del comando provinciale dei Carabinieri che ha inviato immediatamente sul posto tre gazzelle del Nucleo Radiomobile per segnalazione di persona armata all’interno di un appartamento.
I militari dell’Arma, entrati nello stabile suonando ad altri condomini, hanno bloccato l’uomo al quarto piano, mettendo in sicurezza il fucile, poi risultato essere invece una fedele riproduzione elettrica per soft-air di quello del tipo “Assault Rifle” modello g608-4 completo di custodia, batteria e carica batteria. La successiva perquisizione domiciliare al piano di sotto ha, inoltre, consentito di rinvenire e sequestrare 1 manganello artigianale ed un sacchetto contenente proiettili in plastica per soft air.
L’aggressore, arrestato dai carabinieri, dovrà ora rispondere di atti persecutori e minaccia aggravata

I monopattini di Lime tornano in città

 Lime, leader mondiale della micromobilità, riavvia il servizio a TORINO e VERONA dopo la temporanea sospensione delle operazioni a causa della pandemia COVID-19. 

 

Area di servizio e disponibilità

Dopo una pausa di alcune settimane, Lime ha riavviato il servizio nelle città di Torino e Verona il 19 maggio 2020. Attualmente, nelle due città sono disponibili per prenotazione tramite app rispettivamente 500 e 400 monopattini. Adesso più che mai gli italiani hanno bisogno di opzioni di mobilità sicure, ecologiche ed economiche per muoversi all’interno delle città. “Siamo felici di servire le città di Torino e Verona e aiutare le nostre comunità a superare questa crisi” spiega Benjamin Barnathan, General Manager di Lime in Italia.

 

Misure di sanificazione rafforzate

Lime ha intensificato tutte le misure di sanificazione per proteggere i propri utenti e collaboratori. Tutti i monopattini sono approfonditamente disinfettati sia nei magazzini sia quando vengono distribuiti nelle città. I metodi di sanificazione sono stati migliorati e la frequenza d’igienizzazione è stata aumentata. Tutti i collaboratori indossano guanti e mascherine, e hanno seguito training appositi per adempiere alle nuove disposizioni di igiene – in particolare nel rispetto del distanziamento sociale. I team di Lime seguono le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei governi per assicurarsi che le misure messe in atto siano aggiornate e complete. Inoltre, gli utenti riceveranno, tramite email e tramite l’applicazione, un reminder a cadenza regolare contenente disposizioni di sicurezza stradale, indicazioni di parcheggio e misure di precauzione consigliate dalle autorità sanitarie.

 

La mobilità sostenibile è adesso più che mai una priorità

In questa fase di ripresa da una crisi sanitaria senza precedenti si fanno più forti le richieste di piani di rilancio sostenibili e di una società più resiliente.  Queste circostanze creano un’opportunità per prioritizzare mezzi di trasporto sostenibili e per considerare la micromobilità una componente fondamentale della ripresa post COVID-19. Oltre a rispondere a necessità rese urgenti dal cambiamento climatico, i monopattini elettrici garantiscono il mantenimento del distanziamento sociale necessario per la sicurezza dei cittadini. Con il graduale allentamento delle misure di lockdown, molte città italiane come Roma e Milano stanno prendendo misure straordinarie per ripensare i paesaggi urbani per una migliore condivisione degli spazi pubblici. Queste importanti iniziative sottolineano il ruolo essenziale della micromobilità in tempi di crisi, ma è importante che siano accompagnate da regolamentazioni che garantiscano la sicurezza degli utenti e incoraggino più persone a cambiare modalità di trasporto.

(foto: il Torinese)

I pazienti guariti sono oltre 13 mila. Altri 21 morti e 158 contagi

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 18 di mercoledì 20 maggio

13.094 PAZIENTI GUARITI E 3.922 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 13.094 (+418) rispetto a ieri: 1.215 (+30) in provincia di Alessandria, 554 (+35) in provincia di Asti, 565 (+3) in provincia di Biella, 1.345 (+36) in provincia di Cuneo, 1.153 (+36) in provincia di Novara, 6.905 (+245) in provincia di Torino, 580 (+15) in provincia di Vercelli, 662 (+13) nel Verbano-Cusio-Ossola, 115 (+5) provenienti da altre regioni.

Altri 3.922 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.718

Sono 21 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

In seguito al riallineamento in corso dei dati richiesto alle Asl, sono inoltre risultati ulteriori 18 decessi risalenti ai mesi di marzo e aprile che le stesse Asl non avevano ancora registrato sulla piattaforma informatica regionale.

Il totale è ora di 3.718 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 624 Alessandria, 221 Asti, 198 Biella, 352 Cuneo, 319 Novara, 1.640 Torino, 203 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, 36 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 29.885 (+158 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.813 in provincia di Alessandria, 1.758 in provincia di Asti, 1.026 in provincia di Biella, 2.706 in provincia di Cuneo, 2.632 in provincia di Novara, 15.237 in provincia di Torino, 1.261 in provincia di Vercelli, 1.100 nel Verbano-Cusio-Ossola, 257 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 95 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 96 (+0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.513 ( -66 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7.542

I tamponi diagnostici finora processati sono 264.624, di cui 147.038 risultati negativi.

Presunzione di innocenza anche per gli “antipatici”

18 maggio:  udienza preliminare per l’eventuale rinvio a giudizio di Roberto Rosso ed altri. Seguiranno altre tre  udienze e poi, se ho capito bene, il Gip deciderà sul prosieguo.

Accolte le richieste di Regione Piemonte, Comune di Carmagnola, Fratelli d’Italia e Libera come parti civili. Complesso sarà il processo per le sue diverse implicazioni. Criminalità organizzata, voto di scambio e rapporto tra politica ed organizzazioni criminali. Sempre da quello che ho capito ci saranno due comportamenti processuali.

La richiesta di rito abbreviato che garantisce agli imputati la riduzione di pena di un terzo. Concretamente senza dibattimento con una ammissione di colpa. E chi professando la propria innocenza è disponibile ad affrontare tutti le tre fasi di giudizio. Giorgio Piazzese proprio non ci sta. Avvocato di Roberto Rosso, sostiene che è un processo politico e l’ammissione di queste parti civili lo dimostra. Alessandro Paolini è avvocato di Enza Colavito e non ha dubbi: non solo Enza è totalmente estranea, anzi è parte lesa perché minacciata. Si vedrà nel corso dell’eventuale dibattimento. Eventuale perché, teoricamente, in questi giorni, il giudice potrà decidere di tutto, anche se il termine teorico è fondatissimo. La Colavito non si da per vinta, trascorrendo i giorni del carcere nell’aiutare le sue compagne nello studio. Indubbiamente sta male, è  depressa, ma non vuole mollare. Troppo alta la posta in gioco. Ed arriviamo al punto, che francamente ho solo capito ora. Chi patteggia ne esce fuori e magari se la cava con pene irrisorie e se prevista la detenzione in carcere la può scontare ai domiciliari. Chi si professa innocente rischia di rimanere in carcere. Qualcosa non torna. Vero che i capi d imputazione sono pesantissimi, ma bisogna aspettare almeno due gradi di giudizio per poter riparlare di detenzione. Appunto, qualcosa non torna.  Fiducia nella magistratura e nessuno può o vuole sostituirsi. Hanno anche fatto un esame, si dice difficilissimo, per diventare magistrati. E prima dell’esame, dopo la laurea, scuole specialistiche difficilissime e fortemente selettive. Insomma diventare magistrato non è uno scherzo. Dobbiamo a loro riconoscenza per quel che fanno, in particolare nella lotta al crimine organizzato. Detto questo anche i detenuti e/o indagati hanno i loro diritti. Il primo tra tutti la presunzione d’ innocenza. Prevista dalla nostra principale legge che è la Costituzione. Tra i motivi nel rimanere in carcere c’è il pericolo di inquinamento delle prove. Anche qui, non ci pare che sussista questo pericolo. Ragionando da ” bar”, alcuni sostengono che Roberto Rosso è antipatico e un po’ sbruffone. Dunque? La giustizia si esprime sui fatti dibattimentali, non sulle possibili simpatie od antipatie. Magari è difficile essere obbiettivi, ma indispensabile cercare di esserlo per chi fa di mestiere il magistrato giudicante. Poi, ancorché qualcuno o qualcosa sia antipatico, i diritti sono per tutti e non solo per  i simpatici.

Patrizio Tosetto