CRONACA- Pagina 1435

Quasi 6 chili di hashish sequestrati dagli agenti della Squadra Volante

 Arrestato un quarantasettenne

 

Venerdì pomeriggio, introno alle 16, transitando in corso Regina Margherita gli agenti della Squadra Volante notano la presenza di un uomo che si guarda intorno con fare nervoso. Alla vista degli agenti, il soggetto si mostra ancor di più agitato, ragion per cui i poliziotti lo fermano per un controllo.

È in questo frangente che gli agenti trovano una sorpresa, alla base del nervosismo dell’uomo: all’interno del suo zaino ci sono 50 panetti di hashish per un peso complessivo di 5 chili.

Altri 800 grammi della stessa sostanza verranno poi trovati a casa dell’uomo, un quarantasettenne italiano con precedenti di polizia a carico, per il quale scatterà l’arresto per la detenzione dello stupefacente.

Sex offenders, maltrattanti e carcere

“Il modo migliore per evitare che il tempo di detenzione sia un ‘tempo sprecato’ è fare in modo che il detenuto, pur sapendo di essere in detenzione, non senta di esserlo”. Con questa riflessione di Fedor Dostoevskij ha preso il via il convegno “Tempo perso? Il ruolo del carcere nei percorsi trattamentali di sex-offenders e maltrattanti”, organizzato e moderato dal garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano.

“Un’occasione – ha sottolineato Mellano – per riflettere su esperienze e buone pratiche nell’ambito dei trattamenti previsti in ambito carcerario per le persone detenute per reati da ‘codice rosso’, anche alla luce del fatto che la legge finanziaria nazionale ha previsto nel bilancio 2 milioni di euro annui, per il triennio 2021-2023, per garantire e implementare la presenza di professionalità psicologiche esperte all’interno degli Istituti penitenziari per consentire un trattamento intensificato cognitivo-comportamentale nei confronti degli autori di reati contro le donne e per la prevenzione della recidiva”.

È intervenuta la responsabile dell’Ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria regionale Catia Taraschi, che ha fatto presente come al momento, nelle carceri piemontesi “siano presenti complessivamente 373 maltrattanti e sex offenders: 173 al Lorusso e Cutugno di Torino, 106 a Biella, 49 a Vercelli, 11 a Ivrea, 10 a Cuneo, 6 rispettivamente al San Michele e al Don Soria di Alessandria, 4 a Verbania, 3 rispettivamente a Fossano e a Novara e 2 ad Asti. E ha sottolineato “l’importanza dello stanziamento statale, che consentirà di implementare gli interventi già attivi sul territorio e, soprattutto, di prevederne di nuovi per averne almeno uno in ogni sezione che ospita questa tipologia di detenuti”.

Dea Demian Pisano, assistente sociale ed esperta presso l’Ufficio del garante regionale della Campania ha raccontato un progetto messo in atto con 17 sex offenders del carcere di Poggioreale (Na) osservando che “in alcuni casi non si rendevano pienamente conto del male compiuto per via dei pregiudizi e delle mentalità in cui sono cresciuti. “Avere avuto la possibilità di avvicinarli e confrontarsi – ha concluso – ha contribuito a modificare il loro punto di vista”.

La coordinatrice della formazione e dei progetti speciali del dipartimento di salute mentale dell’Asl Roma 1 Adele Di Stefano ha sottolineato che “non è detto che tutti i trattamenti siano validi per tutti i tipi di detenuti che hanno commesso questi tipi di reato, ma per l’Italia l’importante è cominciare, dal momento che è ancora piuttosto indietro rispetto a molti Paesi d’Europa” e la necessità “di imparare a lavorare in rete a cominciare dai Tribunali, dagli avvocati e dal Servizio sanitario regionale. Se non cominciamo ora che ci sono le possibilità, anche economiche, per farlo, rischiamo di perdere un’occasione importante”.

Il presidente del Centro italiano di promozione della mediazione (Cipm) di Milano Paolo Giulini ha evidenziato la necessità che “la pena, soprattutto in questo ambito, sia utile ed efficace. E l’Ue insiste sulla necessità che la pena non sia solo retributiva, ma ‘riparativa del sé e delle relazioni future che l’autore del reato intratterrà al termine della pena’ e miri a far comprendere appieno il male commesso nei confronti delle vittime”.

Georgia Zara, docente del dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e vicepresidente dell’Ordine degli psicologi del Piemonte, ha sottolineato che “il reato sessuale non è una ‘questione privata’, non ha nulla a che fare con il desiderio di contatto con la vittima” e ha illustrato il progetto pilota “Sorat” destinato a chi ha commesso reati sessuali ed è recluso nell’Istituto Lorusso e Cutugno di Torino.

Al portavoce dei garanti territoriali Stefano Anastasia, garante dei detenuti del Lazio e dell’Umbria e docente del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Perugia, cui è stata affidata la conclusione dei lavori, ha messo in guardia sul fatto che “si tratta di una sfida ardua, poiché non di rado la pena detentiva è ‘condanna al tempo perso’, ma non impossibile, orientando la prospettiva entro cui operare alla rieducazione dell’autore di reato, alla tutela della vittima del realto e alla prevenzione di comportamenti d’inciviltà una volta scontata la pena.

Ragazza annega nel lago Grande di Avigliana

Forse a causa di un malore una ragazza di 19 anni oggi pomeriggio ha fatto il bagno nel lago Grande di Avigliana e non è più riemersa.

I soccorritori sono ancora al lavoro per ritrovare la giovane, di origine straniera e con problemi psichiatrici.

Alcuni  testimoni hanno  visto la ragazza tuffarsi  e poi scomparire.

Scattato l’allarme sono immediatamente intervenuti i  sommozzatori, i vigili del fuoco e  i carabinieri di Avigliana.

Covid, il bollettino di sabato 24 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 821 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 101 dopo test antigenico), pari al 3,3% di 25.008 tamponi eseguiti, di cui 16.016 antigenici. Degli 821 nuovi casi, gli asintomatici sono 360 (43,8%).
I casi sono così ripartiti: 1
06 screening, 512 contatti di caso, 203 con indagine in corso; per ambito: 14 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 101 scolastico, 706 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi
343.901 così suddivisi su base provinciale: 27.758 Alessandria, 16.582 Asti, 10.541 Biella, 49.347 Cuneo, 26.502 Novara, 184.256 Torino, 12.813 Vercelli, 12.188 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.433 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2481 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono
267 (- 8 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono
2.443 ( 4 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono
14.941
I tamponi diagnostici finora processati sono
4.264.295 (+ 25.008 rispetto a ieri), di cui 1.469.319 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.124
Sono
20 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di
11.124 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.524 Alessandria, 683 Asti, 416 Biella, 1.357 Cuneo, 914 Novara, 5.289 Torino, 491 Vercelli, 359 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

315.126 GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente
315.126 (+ 1.595 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.168 Alessandria, 15.253 Asti, 9.602 Biella, 44.923 Cuneo, 24.447 Novara, 168.913 Torino, 11.773 Vercelli, 11.435 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.338 extraregione e 2.274 in fase di definizione.

Blatte e sporcizia nella panetteria

Chiusura per l’esercizio e denuncia per il titolare

 

Ieri pomeriggio, personale del Commissariato Barriera Nizza, insieme ad agenti della Polizia Municipale Sezione 8 San Salvario e a unità dell’ASL.TO1 S.I.A.N. hanno controllato un’attività commerciale sita in via Madama Cristina 62/C.

 

Nel corso dell’ispezione, è stata riscontrata diffusa sporcizia accumulata nel tempo e la presenza di larve e blatte, morte e vive, anche in prossimità di alimenti. Lo stato dei locali presentava carenze igieniche, con la presenza di muffe, ragnateli e scarti di lavorazione sui pavimenti. Alla luce dei riscontri, l’unità immobiliare e i macchinari presenti sono stati sottoposti a sequestro penale.

 

Contestualmente sono stati sequestrati 43 chili di alimenti in cattivo stato di conservazione: 35 di farina e 8 di prodotti da forno. La Polizia Municipale, per le diverse violazioni amministrative accertate, ha elevato sanzioni per 22.700 euro. Personale dell’ASL S.I.A.N., invece, a causa delle irregolarità igienico-sanitarie ha intimato la chiusura immediata dell’attività fino al completo rispristino degli ambienti con la conseguente sanzione di 1000 euro. Il titolare dell’esercizio è stato deferito all’autorità giudiziaria in stato di libertà per la cattiva conservazione del cibo.

 

Nel corso dell’attività, la Polizia Municipale ha controllato altre tre attività commerciali ubicate in via Nizza. Due di queste sono state sanzionate, nella misura di 400, euro per le inosservanze dei protocolli di sicurezza anti COVID, un terzo locale, a causa dell’apertura abusiva, è stato sanzionato per oltre 5000 euro. 

Controlli antidroga dei Carabinieri, arrestati marito e moglie

Nell’ambito dei controlli del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri hanno arrestato due coniugi.

In particolare a Moncalieri, nell’hinterland torinese, i militari della locale Compagnia hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione della coppia, una 46enne italiana e un 38enne senegalese, dove era stato segnalato un sospetto via vai di persone. Nell’appartamento sono stati rinvenuti e sequestrati 50 grammi di crack e 10 grammi marijuana, già suddivisi in dosi, nonché un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente. La coppia è ora ristretta in carcere.

Intelligenza artificiale, progetto di Esercito e Leonardo

Utilizzo innovativo di sistemi unmanned e applicazione dell’intelligenza artificiale in contesto operativo

 

 Per il secondo anno consecutivo, Leonardo ed il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino hanno avviato il progetto denominato “Utilizzo innovativo di sistemi unmanned e applicazione dell’intelligenza artificiale in contesto operativo”.

Il progetto, a cui hanno partecipato 120 Ufficiali frequentatori della Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, si pone come obiettivo quello di individuare soluzioni innovative per soddisfare le necessità operative della Forza Armata tramite l’utilizzo di sistemi senza pilota, a guida autonoma, operanti nei tre domini: terrestre, aereo e marittimo e applicazione dell’intelligenza artificiale.

Nell’ambito del Contest, gli Ufficiali hanno sviluppato progetti nel campo delle comunicazioni, della bonifica mine, passando per la sorveglianza all’attività di ricerca con drone, fino alla logistica e al trasporto. Valutazione e analisi delle esigenze operative, dunque, per ricercare soluzioni efficaci ed aderenti ai diversi contesti nazionali e internazionali, nei quali l’Esercito è chiamato a operare.

Il Contest “Esercito e Open Innovation”, alla presenza di Laurent Sissmann, Unmanned Systems Manager di Leonardo, si è concluso con l’esame e la valutazione dei numerosi progetti da parte di una Commissione, composta da membri militari e dell’azienda, secondo parametri quali idea, originalità, applicabilità, realizzabilità, grado di necessità, interesse industriale. “Siamo lieti di aver contribuito alla creazione di questa iniziativa” ha commentato Sissmann e ha aggiunto “Ringraziamo tutti i partecipanti per lo spirito innovatore espresso e per la qualità delle proposte presentate, così come gli organizzatori e il comitato dell’Esercito Italiano per l’opportunità unica di poter collaborare all’ideazione delle soluzioni del futuro”.

Il Generale di Divisione Salvatore Cuoci, Comandante dell’Istituto di formazione dell’Esercito, nel suo intervento ha sottolineato la necessità di affidarsi all’innovazione quale elemento imprescindibile per una sempre più spinta competitività poiché “la continua ricerca è un elemento chiave per il progresso.”

 

Raccoglieva piante per il suo orto, anziano soccorso dopo una caduta

I fatti accaduti martedì sera a Ivrea

 

Sono le 21 in piazza 1° Maggio quando la pattuglia del commissariato Ivrea e Banchette viene fermata da alcuni cittadini.

Il gruppo si rivolge agli operatori chiedendo aiuto nelle ricerche dell’anziano padre di una loro conoscente, di cui non si avevano più notizie dalla mattina. I poliziotti acquisiscono più informazioni possibili al fine di rintracciarlo.

La figlia riferisce di numerose telefonate fatte al genitore, senza ottenere alcuna risposta.

Le ricerche effettuate dai familiari all’interno dell’abitazione dell’uomo, nel garage e nelle zone limitrofe si erano concluse senza successo.

Improvvisamente gli agenti sentono dei rumori provenire dalla vicina boscaglia. Addentrandosi nella fitta vegetazione, i poliziotti trovano l’anziano riverso a terra. Allertati immediatamente i soccorsi, l’anziano racconterà in seguito agli operatori di essere caduto mentre tentava di raccogliere alcune piante per il suo orto.

La Polfer controlla 5 mila persone nelle stazioni

15 indagati, 4.936 persone controllate, di cui 1.225 persone con precedenti. 265 pattuglie impegnate nelle stazioni e 11 in abiti civili per attività antiborseggio. 83 i servizi di vigilanza a bordo treno per un totale di 205 treni presenziati. 29 i servizi lungo linea e 69 di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale, dal 12 al 18 aprile, del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta. 

 

Durante la settimana sono stati disposti mirati servizi di prevenzione, vigilanza e contrasto alla  microcriminalità presso alcune stazioni nella provincia di Torino, non presidiate dal personale di Polizia, tra cui Carmagnola, Collegno, Pinerolo e Torre Pellice, con l’impiego di personale nelle ore pomeridiane e serali, anche a bordo treno.

 

A Torino nella stazione di Porta Nuova gli operatori Polfer hanno rintracciato un cinquantacinquenne maltese e un quarantaseienne romeno, entrambi destinatari di un divieto di accesso all’intera area ferroviaria, pertanto, dopo essere stati controllati, sono stati denunciati per violazione della misura di sicurezza prevista dal ‘Daspo Urbano’.

Un ventisettenne nigeriano è stato sanzionato per possesso di sostanza stupefacente tipo marijuana. Segnalato da un cane poliziotto durante i servizi congiunti con le unità cinofile della Questura di Torino, è stato accompagnato negli uffici di polizia, dove è stato trovato lo stupefacente, pertanto a seguito di specifico controllo, il giovane è stato sanzionato.

Sempre a Porta Nuova, è stato denunciato un salvadoregno di 30 anni per false attestazioni sulla propria identità, il quale, dopo i rilievi fotodattiloscopici, è stato messo a disposizione del locale Ufficio Immigrazione, per regolarizzare la sua posizione sul territorio nazionale.

Nella stazione di Carmagnola (TO) è stato denunciato un ventunenne italiano per violazione alla misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Torino, in corso di validità e valevole fino al 2023.

 

Gli operatori del Settore Operativo di Torino Porta Nuova hanno rintracciato un quarantasettenne bulgaro, senza fissa dimora, responsabile di aver creato disagi su un convoglio regionale sulla tratta Genova-Torino, durante la corsa. Il capotreno, allertato dai viaggiatori sulla presenza di un uomo molesto, lo ha rintracciato per poi indicarlo al personale Polfer, all’arrivo nella stazione di Torino Lingotto. I poliziotti, dopo averlo bloccato vincendone la viva resistenza, lo hanno accompagnato negli uffici di polizia dove l’uomo è stato controllato e sanzionato per ubriachezza molesta e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.

 

Ad Alessandria, il personale Polfer ha rintracciato nel piazzale antistante la stazione un minore di nazionalità somala. Durante il turno serale, gli operatori hanno notato il giovane che si aggirava in stato confusionale nell’area all’ingresso della stazione, pertanto è stato accompagnato negli uffici di polizia dove, dal controllo in banca dati, è risultata una denuncia di scomparsa da una comunità di accoglienza della provincia di Verona. Il ragazzo è stato temporaneamente affidato a una Comunità della provincia di Alessandria, in attesa del rientro presso la struttura di prima accoglienza.

Torino e Piemonte in zona gialla lunedi 26 aprile

? AGGIORNAMENTO: È UFFICIALE, DA LUNEDÌ 26 APRILE IL #PIEMONTE PASSA IN ZONA GIALLA ?
Per la provincia di #Cuneo la misura sarà valida a partire da giovedì 29 aprile, per completare il periodo di permanenza in arancione di 14 giorni previsto dalle indicazioni nazionali.


In Piemonte migliora il quadro epidemiologico e dal  26 aprile Torino e il territorio regionale diventano gialli con la validazione del Report di venerdì.  

Il pre-report indica, nella settimana 12-18 aprile, una nuova riduzione dei casi segnalati di circa il 20%.

La percentuale di positività dei tamponi cala dal 10.7% a 9%. Diminuisce il numero dei focolai attivi e il tasso di occupazione dei posti letto ordinari cala da 61% a 47%, i posti letto in intensiva da 50% a 45%.
    L’Rt puntuale diminuisce ulteriormente (da 0.75 a 0.66) e l’Rt medio scende  da 0.76 a 0.7.