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Auto fuori strada in bilico sul guard rail, conducente sbalzato dall’abitacolo

Un incidente è avvenuto all’alba  sul raccordo della Torino-Pinerolo, nel comune di Scalenghe.

Un  uomo 37enne di Luserna San Giovanni a bordo di una Toyota Land Cruiser è uscito di strada

E’ stato sbalzato dalla sua vettura poco dopo l’uscita per Piscina. L’auto è rimasta in bilico sul guarda rail.

Il conducente è stato portato in codice giallo all’ospedale di Pinerolo. Sul posto la polizia stradale per accertamenti.

L’auto crolla ma il Governo punta sulle due ruote a Torino

FRECCIATE   In arrivo quasi 10 milioni di euro dal governo destinati a piste  ciclabili e  interventi per la mobilità sostenibile a Torino e nel  territorio della città metropolitana. 

La sindaca Chiara Appendino punta ad ottenere  il 15 per cento degli spostamenti totali nel capoluogo compiuti  in bicicletta. Il ministero delle Infrastrutture  ha già approvato il trasferimento di 4,9 milioni al Comune per la realizzazione delle ciclovie urbane e la sicurezza dei ciclisti.

Tutto quel che arriva, in tempi di magra, è grasso che cola.

Una considerazione, però. Tutti siamo d’accordo sulla necessità di “ripulire” l’aria inquinata, anche a costo di vedere attempati monopattinisti sfrecciare sulle piste e sotto i portici. Il paradosso è che l’emergenza Covid ha affossato il settore dell’auto (un crollo anche del 90 per cento nelle vendite). Non sarebbe forse meglio se il governo, anziché puntare su monopattini e due ruote, varasse provvedimenti intelligenti sull’auto, anche in ottica di rispetto ambientale e di mobilità sostenibile, incentivando al rinnovo del parco auto circolante? Più auto ma più “pulite”.

L’arciere

Il virus cancella anche la processione della Consolata

Ieri, 20 giugno,  non si è svolta la tradizionale  processione della Consolata 

Le misure di protezione dal coronavirus hanno cancellato una degli eventi storici  più sentiti a Torino. Non è quindi stato possibile portare per le vie cittadine la statua della Madonna in rame.

L’ arcivescovo Cesare Nosiglia alle 21,30 ha recitato  un rosario davanti alla basilica, in presenza delle autorità cittadine.

“Questa fase dell’epidemia ci sollecita a farci più visibili e presenti nel tessuto concreto della vita sociale con quel compito di testimonianza e di proposta dell’annuncio di Gesù, che solo può dare vigore e speranza di rendere sempre più umano, giusto e solidale, ogni ambiente di lavoro”, ha detto il vescovo.

(Foto A. Pellegrini – La Voce e il Tempo”)

Il solstizio d’estate porta 30 gradi e allontana la pioggia

Il primo giorno d’estate l’anticiclone si espande dalle Azzorre e porta a Torino e in  Piemonte le prime giornate calde.

Ieri la massima rilevata dalla stazione meteo Arpa nel centro di Torino  è stata di 27.3 gradi, e oggi si raggiungeranno i 30.

Le piogge sono quasi del tutto assenti, tranne qualche goccia possibile in montagna, sulle Alpi Cozie, Marittime e Liguri e sull’Appennino. Nel  mese di maggio è stato registrato rispetto alla media un +9% di precipitazioni, per  143,2 millimetri di pioggia.

Lavavetri trasforma incrocio con semafori in piazza di spaccio

È’ stato arrestato dai Carabinieri, sequestrati 24 panetti di hashish con il logo di un alieno

 Incontrava i propri clienti simulando l’attività di lavavetri nei pressi di un semaforo di Corso Garibaldi a Venaria Reale, nell’hinterland torinese. Si appartava con gli acquirenti per pochi secondi per non destare alcun sospetto e spacciava a ripetizione dosi di stupefacente. Quel semaforo si era così trasformato in una piazza di spaccio, molto attiva dalle 8 alle 14. La cosa non è però sfuggita all’intuito investigativo di una pattuglia dei carabinieri della locale Stazione che, insospettiti dal continuo via vai di giovani, hanno deciso di fare un servizio di appostamento insieme ad altri colleghi in borghese. Una volta che si è avvicinato l’ennesimo cliente è scattato il blitz dei militari dell’Arma ed il lavavetri – pusher è stato sorpreso dopo aver ceduto a un operaio di Torino 4 grammi di hashish. La perquisizione ha permesso di trovare 600 euro in tasca del fermato, sicuramente non guadagnati con la pulizia dei vetri delle vetture. Le indagini sono proseguite alla ricerca del deposito di droga dell’abile pusher, individuato in un garage condominiale nel centro di Venaria Reale, dove i carabinieri ha sequestrato 24 panetti di hashish, tutti con il logo di un alieno, per un peso complessivo di kg 2,5, nonché contanti pari a 1500 euro. Per il lavavetri, un cittadino marocchino 52 anni , regolare su territorio italiano e residente in corso Regina Margherita di Torino, sono scattate le manette per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.

Nasce la piattaforma per i servizi di welfare dedicata ai torinesi

Con la riapertura delle regioni e l’allentamento delle misure restrittive messe in campo dal Governo per contrastare il virus, le famiglie italiane riacquistano piano piano un po’ di normalità. La pandemia ha però modificato in modo repentino, e forse duraturo, la nostra quotidianità obbligando i cittadini ad assumere stili di vita che richiedono nuovi modelli di protezione sociale.

Per questo motivo Gruppo Cooperativo CGM e Moving, hanno messo a servizio della comunità la loro esperienza maturata in ambito di welfare aziendale sviluppando piattaforme personalizzate di servizi alla persona. Dopo le prime esperienze nei piccoli comuni la piattaforma è ora operativa per servire le grandi città. Oltre a Napoli e Milano, da oggi anche Torino potrà usufruire della piattaforma per i servizi di welfare dedicata ai cittadini con “Torinowelfare” www.torinowelfare.it

Si tratta di un ulteriore segnale positivo dell’Italia cooperativa che nell’emergenza è stata in grado di riorganizzarsi offrendo una risposta adeguata ai nuovi bisogni. La piattaforma, realizzata in collaborazione con la cooperativa sociale Giuliano Accomazzi e ESSERCI, offre servizi alla persona che abbracciano diverse fasce d’età e necessità: da quelle ludiche, a quelle educative, a quelle assistenziali e abitative.

All’interno della piattaforma gli utenti potranno scegliere servizi ludico-educativi per i bambini come attività di arteterapia, musicoterapia e laboratori espressivi, ma anche assistenza pedagogica all’apprendimento e al metodo di lavoro e consulenza educativa. Per le famiglie e neogenitori sono disponibili molteplici servizi, come percorsi di sostegno all’allattamento, mediazione familiare, micronidi e attività di yoga in famiglia. Per studenti e giovani lavoratori fuori sede non manca l’offerta di residenze temporanee per soluzioni abitative a canoni calmierati e più sostenibili economicamente.

Torinowelfare è un vero e proprio spazio virtuale dove i cittadini possono acquistare online servizi capaci di rispondere ai nuovi bisogni emersi. Una piattaforma costruita intorno alle esigenze delle persone che abitano il territorio e che nel breve periodo sarà potenziata con ulteriori servizi. Non si tratta soltanto di un’infrastruttura tecnologica, ma di un’infrastruttura anche sociale perché gestita da imprese comunitarie radicate e conosciute localmente e con le quali è facile mettersi in relazione.

Da anni al servizio della comunità, in questo momento particolare, abbiamo deciso di investire in una nuova opportunità per i nostri territori, rendendo accessibili i nostri servizi e le nostre professionalità. Questo è il momento di accompagnare i cittadini a ‘capitalizzare’ ciò che tutti insieme abbiamo appreso durante l’emergenza pandemica: grazie alle possibilità che il digitale mette a disposizione, possiamo rispondere ai molti bisogni emergenti, sperimentando un nuovo modo per raggiungere chi ha bisogno mettendolo nella condizione di scegliere direttamente da casa propria” spiegano Margherita Francese, Presidente Coop G.Accomazzi e Daniela Ortisi, Presidente Coop Esserci.

I servizi sono stati modificati sia nei contenuti che nelle modalità di acquisto ed erogazione per poter rispondere alle nuove esigenze e secondo le modalità stabilite dalle autorità. I prezzi, inoltre, sono stati il più possibile calmierati per garantire la massima accessibilità a tutte le fasce di reddito e sono eventualmente rimborsabili secondo le modalità stabilite dai decreti emanati o in corso di emanazione da parte del Governo nazionale.

Al centro di questa operazione è in primo piano anche la qualità dei servizi, che rimane requisito centrale per tutta l’offerta di welfare che CGM mette a disposizione in piattaforma e che viene certificata grazie alle direttive della prassi tecnica sui servizi alla persona, di cui CGM si è fatto promotore insieme a UNI.

Grazie a un layout intuitivo è possibile navigare tra i vari servizi offerti, trovare quello più indicato e perfezionare l’acquisto direttamente con carta di credito o pagamento digitale.

Corrente elettrica, troppe interruzioni in collina

Dal Piemonte / Da qualche tempo la Valcerrina è interessata ad un fenomeno di interruzioni di corrente piuttosto fastidioso. Queste durano, è vero, pochi secondi o frazioni di secondi, talvolta alcuni minuti, ma sono tali da generare pericolo di danno per le apparecchiature elettriche, sia ai privati che alle industrie.

E segnalazioni di questo tipo di inconveniente non si limitano alla Provincia di Alessandria ma arrivano anche da Brusasco, centro della Città Metropolitana di Torino. Altre invece hanno riguardato centri come Sala Monferrato, Serralunga di Crea, Ozzano Monferrato. In quest’ultimo comune l’amministrazione ha emesso un recente comunicato alla cittadinanza nella quale informa che, in seguito ai continui cali di tensione sulla rete elettrica di distribuzione, ha evidenziato il fatto a Enel Distribuzione Spa. Quest’ultima ha risposto di essere a conoscenza della problematica e di stare lavorando per una soluzione. Ma non è l’unica presa di posizione: Enzo Gino, capogruppo di Gabiano Inmonferrato, nel comune di Gabiano, in una nota ha evidenziato l’intenzione di promuovere una class action invitando gli utenti che avessero subito forme di danno nella somministrazione di questo servizio pubblico essenziale a scrivere a posta@gabianoinmonferrato.it  per organizzare, appunto, l’azione. Nell’Unione dei Comuni della Valcerrina, invece il consigliere Massimo Iaretti ha depositato un’interpellanza in merito e spiega che:   “Le interruzioni di corrente, di pochi secondi o di alcuni minuti, sono diventate ormai una costante in Valcerrina, non solo nei paesi dell’Unione, ma anche in zone attigue, come a Serralunga di Crea, Ozzano Monferrato o Sala Monferrato. Ed è un fenomeno del quale non si riesce a venire a capo. Per questo ho scelto la strada istituzionale attraverso un atto ufficiale, un’interpellanza al presidente Fabio Olivero, che non ha alcuno spirito polemico ma vuole essere l’occasione per una presa di posizione forte dell’Unione dei Comuni della Valcerrina nel richiedere spiegazioni all’ente che fornisce l’energia elettrica, con l’auspicio che si arrivi ad una soluzione perché se è vero che le interruzioni sono brevi, non vuole dire che non siano dannose. Se ci sarà una condivisione, come auspico e come c’è sempre stata tra le varie componenti del Consiglio Unionale, l’interpellanza potrà venire trasformata in una mozione per arrivare ad un intendimento unitario”.

Massimo Iaretti

 

Coronavirus, 226 guariti in più. Altri 6 morti e 27 contagi in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30 DI SABATO 20 GIUGNO

23.573 PAZIENTI GUARITI E 1.509 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.573 (+ 226 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2722 (+29) Alessandria, 1370 (+21 ) Asti, 808(+3) Biella, 2235 (+7) Cuneo, 2.130 (+34) Novara, 12.242 (+124) Torino, 989 (+6) Vercelli, 925 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1.509 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 4.045

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4.045 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 668 Alessandria, 251 Asti, 208 Biella, 393 Cuneo, 355 Novara, 1.783 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.215 (+ 27 rispetto a ieri, di cui 20 asintomatici. Dei 27: 14 screening, 8 contatti e 5 casi sospetti sintomatici) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4046 Alessandria, 1871 Asti, 1042 Biella, 2847 Cuneo, 2772 Novara, 15.840 Torino, 1.318 Vercelli, 1124 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 17 (-5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 358 (-5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1713.

I tamponi diagnostici finora processati sono 387.713, di cui 213.556 risultati negativi.

Gli infermieri: “Vogliamo la verità sulle morti e sui contagi dei nostri colleghi”

Riceviamo dal sindacato Nursing Up e pubblichiamo / DE PALMA: «VOGLIAMO TUTTA LA VERITA’ SUI CONTAGI E SUI DECESSI DEGLI INFERMIERI ITALIANI DURANTE IL COVID 19. ABBIAMO DIRITTO DI CONOSCERE I NUMERI REALI DI UN DRAMMA CHE HA CAMBIATO LE NOSTRE VITE PER SEMPRE».

Nostra inchiesta promossa dal Sindacato: «Non ci resta che provare a far luce da soli»

«Il momento è arrivato, non concediamo più proroghe o appelli. Questo Governo ci deve relazionare sui numeri effettivi dei colleghi infermieri deceduti durante il Covid-19 e deve soprattutto fornirci i dati reali dei contagiati suddivisi per categorie di attività. Abbiamo diritto di sapere, esordisce Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up: in un Paese civile, una classe dirigente che si rispetti, ha il sacrosanto compito di andare fino in fondo. E se neanche il Premier Conte e il Ministro della Salute, clamorosamente, non fossero al corrente delle cifre, promuovano subito una inchiesta interna per fare luce su quanto accaduto. Gli organismi di categoria come il nostro, che da sempre si battono per “rendere evidenti” le qualità dei nostri infermieri, professionisti forti, leali coscienziosi, carichi di umanità e doti professionali che mettono in campo a disposizione della salute pubblica, e anche la Fnopi, Federazione Nazionale Ordini Professioni Infemieristiche, vanno messe al corrente prima possibile su quanto è accaduto».
Già a marzo, come Sindacato, avevamo avuto il coraggio, e non ci risulta che lo abbiano fatto altri sindacati, di diffidare Conte, i Ministri Speranza e Dadone e tutti i governatori delle Regioni: alla diffida avevamo aggiunto una costituzione di mora indirizzata proprio al Presidente del Consiglio. Di fronte a quello che si registrava come un aumento costante e allarmante del numero di operatori sanitari contagiati, siamo subito intervenuti con una azione forte e significativa. Ad oggi, però, sbotta De Palma, nessuno si è fatto vivo con noi, nessuno ci ha guardato negli occhi per raccontarci la verità. I laconici comunicati dell’Inail o dell’IIS non ci bastano, non forniscono tutti i numeri che vogliamo conoscere, non rendono giustizia a tutto quello che gli infermieri hanno subito. Soprattutto non danno un senso ai colleghi che hanno perso la vita».

I numeri dell’Escalation di contagiati e morti ci proietta oggi, con il senno di poi, in un vero e proprio film horror. I numeri che abbiamo a nostra disposizione sono da bollettino di guerra, ma non ancora sufficienti a capire, ad avere un quadro reale.
«Non ci resta che provare a far luce da soli, e per questo abbiamo promosso una nostra inchiesta sindacale», continua De Palma:
4 aprile 2020 – 25 infermieri deceduti, oltre 5.500 contagiati
7 aprile 2020 (appena tre giorni dopo) 26 infermieri deceduti, oltre 6500 contagiati (mille in più in tre giorni).
30 aprile 2020 – 39 infermieri deceduti, 8800 contagiati.
12 maggio 2020 – 40 infermieri deceduti, oltre 12 mila contagiati.

«Ad oggi, secondo i dati Fnopi, gli infermieri iscritti all’Ordine sono circa 450mila, circa la metà del numero degli operatori sanitari complessivi. Di questi 270mila lavorano nel settore sanitario nazionale, il resto sono divisi tra case di cura private, centri per anziani, liberi professionisti ed altri.
Guardiamo solo i dati del Lazio, allarmanti a dir poco. E’ quanto emerge da una relazione della Regione di inizio maggio: su 470 casi di contagiati di operatori sanitari, oltre il 50 per cento sono infermieri. E’ ora di farla finita con le mezze parole e le mezze verità, dice il Presidente del Nursing Up. I deceduti ufficiali secondo fonti autorevoli non sarebbero nemmeno 40 bensì ad oggi 42. Tra cui non dimentichiamo i morti per suicidio, 4 e non 2, come si pensava. Ben 4 colleghi si sono tolti la vita perchè non hanno retto allo stress, alla paura, forse alla sopravvenuta malattia.
Ma caro Premier Conte, continua De Palma, non possiamo certo mettere un punto di definitività su questi numeri, di per sé già “ballerini”.
Bisogna scavare a fondo anche nel “mondo ancora sommerso” – ma ci piacerebbe tanto sbagliarci su questo – come quello degli infermieri e degli altri operatori sanitari che lavorano fuori dal contesto del sistema sanitario nazionale, ma anche quelli che sono morti durante il periodo di emergenza per cause apparentemente diverse dal Covid 19 e che potrebbero non essere stati nemmeno sottoposti al tampone. E poi ci sono gli asintomatici, che pure infettati sono, e che rappresentano un altro micromondo quasi completamente nascosto: siete sicuri di averli tutti censiti? Quanti colleghi si sono ammalati e sono pure guariti proprio nei lunghi periodi durante i quali i tamponi non venivano effettuati? Cosa vogliamo fare di queste evidenze?

ANCHE LA STAMPA INTERNAZIONALE TACCIA L’ITALIA TRA I PAESI CHE HANNO GESTITO NEL PEGGIOR MODO LA PANDEMIA, E GLI INFERMIERI HANNO PAGATO CON LA LORO VITA LE MANCANZE DEL NOSTRO PAESE…

Quanti infermieri sono morti realmente? Quanti contagiati ha avuto L’ ITALIA tra i nostri professionisti e tra gli altri operatori sanitari anche non medici? Vogliamo saperlo adesso, lo chiedono i cittadini e le famiglie di chi ha perso la vita. Lo pretendono quei colleghi che oggi portano ancora sulla pelle i segni della malattia, nonché il trauma da stress, la paura, il dolore.
Questo Governo, conclude De Palma, si metta una mano sul cuore, e racconti ai cittadini italiani i numeri reali di un conflitto contro un nemico invisibile che nessuno potrà mai dimenticare».

Nursing Up

Autostrade per la Liguria, troppi cantieri frenano il turismo

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / L’Autostrada dei Fiori e l’Autostrada Savona – Torino e viceversa  sono difficilmente percorribili a causa dei continui cantieri che generano code. Da Albenga a Savona occorre circa un’ora 

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E’ evidente che le criticità di quei percorsi autostradali sono arrivate tutte insieme all’attenzione dei  concessionari che forse avevano sottovalutato la manutenzione. Certamente appare strano che non abbiano colto i tre mesi di pandemia per lavorare su autostrade deserte. In  in questo modo si intralcia il recupero del turismo. Solo il vice sindaco di Alassio si è mosso tempestivamente nella direzione di chiedere adeguati interventi. La Liguria e’ già stata penalizzata gravemente perché isolata dal Piemonte e dalla Lombardia  da  dove proviene  la maggioranza dei suoi turisti. In molte realtà liguri quasi a fine giugno non hanno ancora programmato iniziative turistico- culturali, se non escludendo i grandi eventi che  provocano assembramento. Un minimo di coraggio e di fantasia sarebbe necessario perché chi arriverà da luglio vorrebbe avere un calendario sia pure  minore  di manifestazioni. Bisogna che tutti si risveglino dal letargo del lockdown  che ci ha salvati ma ha distrutto l’economia. Appare più preparata la città di Loano e le realtà del Levante. Per avere turisti bisogna offrire calendari di incontri , sia pure ridotti ,ma ricchi di valore. L’idea che i ricchi vadano al ristorante e i poveri sulla passeggiata con un ghiacciolo ci fa tornare tristemente agli Anni Cinquanta dove brillava solo Bordighera con il Salone internazionale dell’umorismo, scomparso ormai da molti anni.
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scrivere a quaglieni@gmail.com