Un diciasettenne è stato arrestato dagli agenti della Squadra Volante domenica sera per tentata rapina.
Poco dopo le 20, in via Nizza il minore, dopo essersi avvicinato, ha improvvisamente colpito al volto un ragazzo che era in compagnia di amici impossessandosi poi del borsello e dandosi alla fuga. Recuperati i suoi occhiali da vista, caduti per terra dopo l’aggressione, la vittima si è resa conto del furto e ha inseguito il reo il quale vistosi inseguito ha gettato per terra la refurtiva continuando la sua fuga che però non è durata a lungo. Gli agenti della Squadra Volante, infatti, allertati dalla vittima e ricevute le descrizioni hanno intercettato il diciassettenne in via Nizza angolo via Vado, non lontano dal luogo dei fatti.
Per il minore, oltre all’arresto, per rapina è scattata anche la denuncia per il possesso di un coltello a serramanico.
I fatti accaduti scorso in zona Centro
E’ quasi l’una di notte quando un residente segnala al 112 NUE musica alta e schiamazzi provenire dall’interno di un esercizio commerciale. Agli agenti del commissariato Centro giunti sul posto il locale si presenta chiuso dall’esterno, fatta eccezione per una flebile luce che fa capolino dalle imposte nella parte superiore. Gli operatori bussano ripetutamente alla porta dell’attività, al fine di attirare l’attenzione dei presenti, ma solo dopo alcuni minuti la musica, udibile anche dall’esterno, cessa. Una voce maschile dall’interno del locale domanda chi abbia bussato, i poliziotti si qualificano. L’interlocutore nega loro l’accesso, nonostante le ripetute intimazioni ad agevolare l’accesso nel locale. La voce continua a proferire frasi di dissenso. Nel frattempo si distingue chiaramente il rumore metallico prodotto da una spranga in ferro che qualcuno all’interno sta utilizzando per bloccare la porta ed il trambusto riconducibile a persone che cercano di allontanarsi. Personale del commissariato si affaccia allora da un cancello chiuso, attiguo al locale, dal quale si intravedevano due soggetti uscire da una porta secondaria. Gli agenti, fatto accesso al vicino condominio, entrano nel cortile e bloccano i due individui. Uno di questi, cittadino italiano di 39 anni, viene riconosciuto come “la voce” che poco prima aveva impedito l’accesso. Una volta all’interno dell’esercizio, i poliziotti appurano l’effettivo bloccaggio della porta, al fine di ritardare il più possibile il loro ingresso e permettere contestualmente un rapido allontanamento delle persone presenti, come suggerito dai numerosi bicchieri contenenti rimanenze di bevande alcoliche e il rinvenimento di alcuni effetti personali abbandonati degli avventori.
Il trentanovenne è stato denunciato per resistenza a P.U.
È sempre il solito annoso problema.Vengono prese decisioni importanti dalla politica cittadina e dalla GTT senza conoscere il territorio ma soprattutto senza coinvolgere le persone che lo abitano.
Entro il 2023 Borgata Lesna,un piccolo territorio di Torino nella circoscrizione 3 composto da 11 vie interne più quelle che determinano i confini,abitato da 10 Mila abitanti, perderà il capolinea del tram 15 creando un disagio di proporzioni enormi ai suoi cittadini.Andiamo con ordine con una piccola cronistoria:nel maggio del 2020 GTT firma un contratto con Hitachi Raul ed acquista,con contributi governativi,70 nuovi tram dotati di pianale ribassato, ultra moderni,bellissimi,capienti ma lunghi 28 metri!
A partire dal 2023, quando entrerà in funzione il nuovo piano del trasporto pubblico varato dalla giunta comunale, cambierà il capolinea del tram 15,quindi non ci sarà più l’attuale in via Brissogne ed il tragitto della linea verrà accorciato con conclusione all’ospedale Martini, in via Tofane Questo perché l’attuale terminal non permette l’attestamento di due mezzi del nuovo tipo, prodotto da Hitachi che accodati sarebbero troppo lunghi.
Le domande immediate sono: perché si prendono queste decisioni senza coinvolgere il territorio cittadino che usufruisce quotidianamente del tram linea 15 con tutte le fasce d’età possibili ed immaginabili? perché la politica si sveglia in ritardo a cose già fatte senza informare i “suoi elettori” buoni e consultabili solo quando bisogna andare in cabina elettorale?
La Borgata non si arrende!lasciata sola a “combattere questa battaglia”ed essendo abituata a subire questo genere di soprusi siamo certi che farà valere le sue ragioni in campagna elettorale:l’autunno caldo è già cominciato!
Vincenzo Grassano
Troppi pregiudicati: chiuso un bar per 10 giorni
Provvedimento notificato venerdì pomeriggio
Un bar di largo Toscana è stato chiuso per 10 giorni. Il Questore di Torino ha disposto la sospensione immediata della validità delle licenze dell’esercizio poiché ritenuto abituale ritrovo di persone pregiudicate e /o pericolose. Gli agenti del Commissariato Madonna di Campagna avevano segnalato il locale in quanto nei precedenti controlli di Polizia avevano identificato diverse persone con precedenti per reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, ed erano intervenuti su segnalazione per la presenza di avventori oltre l’orario stabilito dalle vigenti normative in materia di contenimento del rischio epidemiologico. Qualche giorno fa, a seguito di un ulteriore controllo gli operatori hanno denunciato due cittadini per oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale. I due, nello specifico un ragazzo ed una delle esercenti del locale, avevano avuto un comportamento non consono all’atto del controllo sghignazzando e sbeffeggiando gli operatori durante le attività di controllo al fine di dare man forte ai presenti che tentavano di opporsi al controllo incoraggiati anche da alcuni condomini che si erano affacciati ai balconi.
Bosconero: oltre 17 chili di sostanza vegetale
A seguito di attività investigativa, gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia hanno perquisito un’abitazione di Bosconero, avendo notizia che chi vi era domiciliato coltivasse e detenesse marijuana.
Nel corso dell’attività gli agenti hanno rinvenuto oltre 2400 euro in contanti, una decina di grammi di cocaina, materiale idoneo alla produzione e allo stoccaggio di marijuana, tra questo una lavatrice da campeggio modificata per estrarre polline e resina dalle piante di marijuana coltivate. Complessivamente gli agenti hanno sequestrato: 17 chili e mezzo di sostanza vegetale da cui si ricava il polline e/o la resina della marijuana; 270 grammi di infiorescenze e 140 grammi di polline/resina della stessa sostanza, oltre a 533 piante.
Gli agenti hanno poi appurato che l’uomo, un trentasettenne italiano, aveva modificato l’impianto elettrico al fine di ottenere in modo furtivo l’energia elettrica per alimentare la serra. Alla luce dei fatti, il trentasettenne è stato arrestato per la coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente e per il furto di energia elettrica. Il reo è stato anche denunciato in stato di libertà per falsità materiale commessa da privato in merito a documenti contraffatti trovati nella sua disponibilità.
Arrestato dagli agenti del Commissariato Madonna di Campagna
Quando gli agenti della Squadra Volante lo hanno fermato aveva appena scippato il cellulare a una donna che stava parlando al telefono. L’uomo, un trentaduenne cittadino marocchino, a bordo di una bici si è avvicinato alla donna e le tolto di mano lo smartphone, non pago del gesto ha anche salutato la persona all’altro capo del telefono, presentandosi e dicendole “bye, bye”.
Peccato, però, che pochi minuti dopo lo straniero si è imbattuto negli agenti del Commissariato Madonna di Campagna che transitavano in via Giachino. I poliziotti hanno visto il trentaduenne nei pressi di un centro commerciale che si allontanava a passo svelto tenendo con sé una bicicletta. Il comportamento ha insospettito i poliziotti che hanno fermato l’uomo trovandolo in possesso del cellulare sul quale poco dopo è giunta una chiamata che confermava che lo smartphone era provento di furto visto che se ne lamentava il furto poco prima avvenuto.
Il trentaduenne è stato arrestato per rapina e denunciato per ricettazione per il possesso della bicicletta del quale l’uomo non è riuscito a spiegare le ragioni del possesso.
I Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari,
emessa dal Gip di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica – Gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana – nei confronti di 2 giovani, di 18 e 19 anni, ritenuti gravemente indiziati di rapina in concorso ai danni di un rider della società “Glovo”.
La vittima, il 25 novembre 2020, era stata contattata da uno degli indagati per effettuare una consegna a domicilio di generi alimentari ma giunta nei pressi dell’abitazione, in via Sansovino, veniva accerchiata, minacciata e spinta da alcuni giovani che la derubavano del cibo nonché del portafoglio contenente carte di pagamento e denaro contante. L’attività d’indagine, condotta dai militari della Compagnia To-San Carlo, ha consentito di individuare nell’immediatezza l’utenza telefonica dalla quale era partito l’ordine e l’account di posta elettronica registrato presso la Società “Glovo”, necessari per usufruire del servizio. Entrambi erano riconducibili ad uno dei due arrestati che aveva preso parte attiva nel reato. Successivi accertamenti hanno permesso di risalire al complice.
Condanna in primo grado al Comune di Torino per una causa civile: dovrà risarcire 29 abitanti di San Salvario per presunti danni subiti a causa dei rumori della movida. La denuncia era riferita al periodo dal 2013 al 2018, dalla precedente all’attuale consiliatura di Palazzo Civico.
L’amministrazione civica sta ipotizzando di fare appello. Per il Comune i problemi collegati alla movida “non sono riconducibili esclusivamente alla mancata adozione di un Piano dell’inquinamento acustico, come affermato nella decisione del tribunale, ma hanno carattere ben più ampio, con aspetti di ordine pubblico e di tutela delle attività economiche del territorio”.
La Città di Torino ricorda di avere “adottato nel tempo ordinanze e regolamenti e anche stipulato accordi con associazioni di categoria del commercio”
Anche un Canadair per domare le fiamme sul Musiné
E’ stato impiegato anche un aereo Canadair per spegnere l’ incendio che da ieri pomeriggio ha bruciato le pendici del monte Musinè a Caselette
Il velivolo ha effettuato lanci di acqua sui due fronti del rogo alimentato dal forte vento.
In azione anche un elicottero che scarica grosse quantità di acqua da un serbatoio da mille litri.