Un 50enne, italiano, è stato arrestato per tentato furto aggravato dalla Polizia Ferroviaria nella stazione di Torino Porta Nuova. I poliziotti sono intervenuti nel piazzale esterno dello scalo, a seguito della segnalazione da parte dei militari dell’Esercito Italiano, di un uomo che stava rubando una bicicletta. Il 50enne è stato colto sul fatto intento a recidere con una tenaglia il cavetto d’acciaio con cui il mezzo era assicurato alla rastrelliera. Accompagnato negli Uffici della Polfer per ulteriori accertamenti, l’uomo è risultato avere a carico precedenti di polizia per reati specifici, tra cui il furto di numerose bici. Arrestato, è in carcere.
Covid, il bollettino di sabato 26 giugno
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 18.00
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 37 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 4 dopo test antigenico), pari allo 0,2% di 23.753 tamponi eseguiti, di cui 19.403 antigenici. Dei 37 nuovi casi, gli asintomatici sono 19 (51,4%).
I casi sono così ripartiti: 13 screening, 18 contatti di caso, 6 con indagine in corso; per ambito:1 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 2 scolastico, 34 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 366.846 così suddivisi su base provinciale: 29.577 Alessandria, 17.490 Asti, 11.526 Biella, 52.934 Cuneo, 28.258 Novara, 196.350 Torino, 13.736 Vercelli, 12.979 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.501 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.495 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 17 (+1 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 180 (- 15 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 907.
I tamponi diagnostici finora processati sono 5.377.472 (+23.753 rispetto a ieri), di cui 1.755.331 risultati negativi.
I DECESSI RIMANGONO 11.694
Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.
Il totale è quindi di 11.694 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.454 Cuneo, 943 Novara, 5.588 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
353.914 GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 354.048 (+134 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 27.921 Alessandria, 16.744 Asti, 11.023 Biella, 51.381 Cuneo, 27.244 Novara, 190.141 Torino, 13.155 Vercelli, 12.590 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.436 extraregione e 2.413 in fase di definizione.
Il trapianto di cuore è una terapia avanzata per pazienti con gravi malattie cardiache.
La più pericolosa complicazione è rappresentata dal rigetto, vale a dire la risposta immunitaria del ricevente che riconosce come estraneo l’organo trapiantato. Almeno un paziente su tre rischia di avere un episodio di rigetto acuto durante il primo anno. Per questo ogni trapianto viene monitorato con attenzione, al fine di cogliere i primi segni di rigetto, ed eventualmente iniziare una terapia mirata.
Nel caso dei trapianti cardiaci, dove il rigetto è la complicanza più temibile, il metodo standard consiste nella cosiddetta “biopsia endomiocardica”, che consente, attraverso una sonda inserita nei vasi che arrivano al cuore, di raccogliere un frustolo del muscolo cardiaco, che viene esaminato al microscopio per evidenziare le alterazioni tipiche del rigetto. È intuitivo che questa indagine, ripetuta ad intervalli regolari dopo il trapianto, risulta invasiva, complessa e non esente da rischi.
Uno studio tutto torinese, realizzato presso la Città della Salute di Torino ed appena pubblicato sulla più prestigiosa rivista scientifica internazionale di trapianto, il Journal of Heart and Lung Transplantation, ha aperto la strada ad una nuova metodica per riconoscere il rigetto, più semplice e veloce ed altrettanto sensibile. Si tratta dell’analisi del DNA del donatore che circola libero nel sangue del ricevente. È il frutto della collaborazione di 3 strutture dell’ospedale Molinette di Torino: il Centro Trapianti di cuore (diretto dal professor Mauro Rinaldi), il Servizio di Anatomia patologica (diretto dal professor Mauro Papotti) ed il Servizio di Immunogenetica (diretto dal professor Antonio Amoroso).
“Il DNA non si trova soltanto dentro le cellule, ma può essere presente in piccoli frammenti anche nel sangue. Lo studio del DNA libero circolante fetale nel sangue materno ha già trovato da tempo applicazioni nella diagnosi prenatale non invasiva di malattie genetiche fetali” – spiega Silvia Deaglio, genetista dell’Università di Torino e medico del Servizio di Immunogenetica e Biologia dei Trapianti dell’ospedale Molinette. “Sviluppi importanti si sono avuti anche in campo oncologico, analizzando il DNA circolante originato dalle cellule tumorali – la cosiddetta biopsia liquida. Nella nostra ricerca abbiamo applicato le tecnologie di analisi del DNA libero circolante alla medicina dei trapianti, dimostrando che l’aumento del DNA derivato dall’organo trapiantato nel sangue del ricevente è un biomarcatore specifico di rigetto. Il suo aumento è infatti correlato al danno delle cellule del trapianto, causato dalla risposta immunitaria del rigetto”.
“Questo studio, eseguito su circa 30 riceventi di trapianto di cuore, ha consentito di dimostrare come un semplice prelievo di sangue, al posto della più complessa biopsia endomiocardica, consente di riconoscere in maniera veloce ed affidabile la presenza del rigetto nei nostri pazienti e di avviare precocemente le terapie per combatterlo”, spiega Massimo Boffini, cardiochirurgo del Centro di Trapianto cardiaco universitario delle Molinette. Nel caso dei trapianti, come per ogni disciplina medica, la diagnosi precoce permette di avviare tempestivamente ed in maniera più efficace la giusta terapia.”
“Questo studio è stato frutto del lavoro congiunto di molti ricercatori” – ricorda Monica Sorbini, primo autore dello studio e dottoranda presso il Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino. “Dai chirurghi che hanno seguito i pazienti a chi come la sottoscritta che lavora in laboratorio sui campioni biologici raccolti è stato un lavoro emozionante e gratificante, perché ha permesso a chi lavora in laboratorio di fare avanzare ulteriormente le conoscenze a favore di questi pazienti che trovano nel trapianto un’altra vita grazie al dono di un organo”.
Commenta infine il professor Antonio Amoroso: “In Italia la Città della Salute di Torino non è solo il riferimento delle attività cliniche collegate alla medicina dei trapianti, risultando il primo ospedale per numero di trapianti eseguiti ogni anno, ma anche delle attività di ricerca ed innovazione in questo settore. Tutto questo anche per offrire sempre cure migliori ed innovative ai nostri pazienti”.
“Questo è il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”.
Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini da piazza castello a Torino, dove si tiene una delle tre manifestazioni nazionali a difesa del mondo del lavoro.
Presenti molto lavoratori, anche gli operai della ex Embraco. Landini ha chiesto la proroga del blocco dei licenziamenti. “Ripartiamo, insieme.
Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani” è lo slogan delle manifestazioni unitarie di Cgil, Cisl, Uil.
(foto Facebook Cgil Piemonte)
Il governatore Cirio vaccinato nell’hub di Verduno
Ieri il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha ricevuto la prima dose di vaccinopresso l’hub dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno (CN): “Dopo aver lavorato tanti mesi perché la vaccinazione fosse in ordine di fragilità, finalmente è arrivato anche il mio turno, un turno che ha rispettato il fatto che io sia stato malato e sia guarito nel 2020. Oggi per me è un momento importante come uomo, come padre e come cittadino. I vaccini sono scienza e la scienza è quella che da sempre salva la vita delle persone”.
Il presidente si è presentato all’ospedale di Verduno indossando la maglietta del Dirmei, il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive: “Ho voluto indossare questa maglietta perché il Dirmei si occupa da quasi un anno e mezzo dell’emergenza Covid. Dietro questo simbolo ci sono tante donne, tanti uomini che lavorano, che non hanno fatto i sabati e le domeniche, che ancora adesso stanno facendo orari complicati per garantire la maggior capacità vaccinale del Piemonte. Un segno di riconoscenza verso tutti gli operatori del nostro sistema sanitario che ci stanno permettendo di essere un Piemonte che veleggia verso la sicurezza e che punta per la fine dell’estate alla cosiddetta immunità di gregge, cioè la possibilità di ripartire senza più doversi fermare. L’immunità di gregge a fine agosto è anche il motivo per cui ieri ho voluto essere a Roma dal generale Figliuolo, dal quale ho avuto come sempre parole di rassicurazione e di apprezzamento, come dal presidente Mattarella per quello che le Regioni e il Piemonte stanno facendo”.
Sul fatto che da lunedì si potranno togliere le mascherine all’aperto, il presidente Cirio ha voluto evidenziare che “questo non vuol dire abbassare il livello di attenzione, ma tornare ad una maggiore libertà, che dobbiamo vivere sempre con responsabilità e, soprattutto, vaccinandoci. Il nostro dovere, ed è il motivo per cui sono orgoglioso di essere il presidente della Regione Piemonte, è di vaccinare il più possibile e il più in fretta possibile. E questo il Piemonte lo sta facendo bene. Siamo una delle regioni maggiormente forti, maggiormente performanti: siamo vicini a 3 milioni e mezzo di dosi somministrate, con un target che si attesta in media su 37-38 mila vaccinazioni al giorno, che supera l’obiettivo della struttura commissariale, proprio perché vogliamo mettere in sicurezza il Piemonte entro la fine di agosto”.
Consegna di pacchi alimentari in via Cellini
È prevista per sabato 26 giugno alle 16.30, in via Cellini 22 a Torino, una consegna di pacchi alimentari per aiutare le
famiglie italiane bisognose da parte di Sol.id Onlus.
“Siamo attivi in ambito nazionale ed internazionale da oltre cinque anni
– dichiara Sol.id in una nota – e supportiamo, con cadenza mensile,
sulla base del modello ISEE, decine di famiglie torinesi in grave stato
di indigenza. Sabato vogliamo dare una boccata d’ossigeno a tante
persone che, a causa di una crisi economica che pare interminabile, si
sono ritrovate a ‘non arrivare a fine mese’. Grazie a numerosi volontari
e a raccolte alimentari periodiche – prosegue la nota di Sol.Id –
riusciamo a fornire generi a lunga conservazione e non deperibili nel
breve periodo a più di 50 famiglie e siamo certi di riuscire
nell’intento di aiutarne molte di più.”
Caro direttore, dopo varie segnalazioni di cittadini, abbiamo effettuato un sopralluogo insieme ad essi in corso Toscana angolo corso Molise dove abbiamo riscontrato che lo spartitraffico, che divide la strada dalla linea tranviaria numero 3 è rotto e molto pericoloso per i pedoni che attraversano.
L’avvio dell’estate rappresenta il periodo tipico del passaggio di consegne tra i Presidenti nei Club rotariani.
Nella suggestiva cornice del Castello di Casalborgone si è svoltomercoledì 23 giugno scorso il passaggio di consegne tra il Presidente uscente del Rotary Club Torino Duomo, il Maestro Antonmario Semolini, e il Presidente entrante, l’Avvocato Marco Novara.
L’affetto e la stima reciproca tra il Presidente uscente e quello ora in carica erano evidenti durante il passaggio del collare, quando il Maestro Semolini ha espresso con sincere e sentite parole il suo augurio per un anno di presidenza felice e in armonia.
A suggellare il clima festoso, i due Presidenti si sono uniti nella nomina a socio onorario del Rotary Club Torino Duomo dellGovernatore Michelangelo De Biasio, presente all’evento.
In un ispirato discorso, il nuovo Presidente ha citato le parole di Shekhar Meta, “Fare di più. Crescere di più”, tendendo così una mano verso la tradizione e la continuità e indicando, al tempo stesso, l’apertura verso nuove idee e collaborazioni che caratterizzerà il suo mandato. È quindi passato a raccontare le origini del Rotary, nato grazie alla lungimirante visione di un giovane avvocato, Paul P. Harris, che ha desiderato unire gli intenti degli imprenditori e dei professionisti americani in un clima di amicizia e cordialità.
“I soci del Rotary agiscono facendo forza sulle loro passioni, energia e intelligenza” – ha sottolineato il Presidente MarcoNovara – “si coopera. Si lavora insieme unendo idee e realizzando progetti, al fine di poter migliorare il mondo in cui viviamo”.
In un clima festoso e partecipe, ha quindi ribadito l’importanza della collaborazione e della solidarietà tra soci e ha concluso affermando: “Sono certo che, unendo le forze di ciascuno di noi,possiamo creare progetti che miglioreranno la vita di chi ci circonda e certamente la nostra”, promettendo così di mantenere lo spirito Rotariano vivo e ardente, nel rispetto di elevati principi etici, per costruire un mondo di armonia e di pace.
Garden lessons al Parco Arte Vivente
I workshop organizzati dalla Pinacoteca Albertina al PAV
Danneggiano un’auto in sosta per divertimento
Autori del gesto due minori
Il fatto è avvenuto intorno alle 23 nel quartiere Parella. Un cittadino chiama la Polizia dopo aver visto due giovani danneggiare un’auto in sosta in corso Monte Grappa angolo via Servais. Mentre uno dei due funge da palo, l’altro con un cacciavite buca gli pneumatici dell’auto in sosta. Poco dopo i due si allontanano in direzione di via Gravere. Gli agenti del Commissariato San Donato giunti sul posto, li rintracciano e li denunciano in stato di libertà per danneggiamento aggravato. Ai poliziotti i due giovani diranno di averlo fatto per mero divertimento.