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Moto e palloncini bianchi ai funerali del piccolo Andrea

 Il funerale del padre omicida-suicida, Claudio, di 47 anni, si è tenuto in forma privatissima. Mentre nel parco di villa Ogliani, a Rivara, diverse centinaia di persone hanno preso parte alle esequie del piccolo Andrea, ucciso a 11 anni da suo papà con un colpo di pistola.

Il genitore aveva scritto un lungo messaggio su Facebook spiegando che non ce la faceva più ad andare avanti per una forte depressione e aveva anche addossato molte colpe alla ex moglie.

Iris, la madre del bambino, al funerale ha indossato una maglietta con la foto del figlio  e la scritta: “Andrea è sempre con noi”. Il feretro del ragazzino  è stato accolto da una cinquantina di bikers e dal rombo delle loro moto: quella della Harley Davidson era una passione di Andrea e di suo padre.

Tanti palloncini bianchi si sono levati in cielo. Sulla piccola bara la cintura arancione delle arti marziali praticate dal ragazzino ucciso.

Molti motociclisti non hanno voluto presenziare alla cerimonia funebre del padre di Andrea.

Borgata Lesna dimenticata

La Borgata Lesna è un bel quartiere di Torino composto da 12 vie ed abitata da  10mila abitanti circa

Siamo nella terza circoscrizione e 24esimo ed ultimo quartiere torinese, da non confondere con il territorio Lesnese di Grugliasco.


I confini sono ben delineati,praticamente un fortino:la ferrovia Torino Modane,Grugliasco,caserma Cavour e strada della Pronda.Nonostante la crisi sopravvivono ancora negozi,la polisportiva Lesnagold e la bocciofila Lesna che svolgono un grande ruolo sociale per bambini ed anziani.

La parrocchia Madonna della Guardia si adopera molto  soprattutto per le persone bisognose di alimenti e vestiti.Ritengo necessario che a livello politico la borgata Lesna debba sempre esser rappresentata da un suo consigliere circoscrizionale che vive il quotidiano Lesnese, indipendentemente dal  colore politico,come già accade negli altri 23 quartieri di Torino.
Purtroppo accade sovente d’esser dimenticati sia dal comune che dalla circoscrizione.Borgata Lesna:non solo Grugliasco ma anche Torino!.

Vincenzo Grassano

Donne picchiate e minacciate, due arresti

 I carabinieri hanno arrestato due uomini per maltrattamenti in famiglia e una rapinatrice che ha nascosto la refurtiva sotto i vestiti.

I carabinieri della Compagnia di Moncalieri hanno rintracciato e notificato a un italiano di 45 anni, abitante a Trofarello, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa da GIP di Torino, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti dell’ex compagna. Per gli stessi reati gli era stato notificato, tempo fa, un divieto di avvicinamento all’ex. I fatti sono avvenuti dal 2018 al mese di giugno scorso. L’uomo maltrattava la propria compagna, con lui convivente da circa 20 anni, insieme ai due figli di 12 e 19 anni, determinandone lo stato di costante avvilimento, di paura e di sofferenza. Sottoponeva la convivente a vessazioni, umiliazioni e violenze fisiche e minacciandola di farle del male se avesse interrotto il rapporto. Per minacciare la donna, l’ex marito inviava messaggi minatori, tramite terze persone che a volte si spacciavano per dipendenti di uno studio legale, ai familiari della sua ex e ai suoi figli. Nonostante il divieto di avvicinamento all’ex moglie, l’uomo ha continuato a minacciarla e a pedinarla, ignorando, di fatto il provvedimento dell’AG.
Con le ultime denunce della donna è scattato l’aggravamento del provvedimento e quindi l’arresto dell’uomo..

Il secondo arresto è avvenuto a Beinasco (TO). I carabinieri della Stazione di Orbassano hanno notificato a un romeno di 37 anni, abitante a Beinasco, un ordinanza di sostituzione della misura di allontanamento dalla casa familiare con quella della custodia cautelare in carcere, emessa da GIP del Tribunale di Torino. Il provvedimento scaturisce da una richiesta di aggravamento avanzata dai carabinieri a seguito di reiterate violazioni della misura dell’uomo che ha continuato a minacciare e a pedinare la sua ex compagna alla ricerca disperata di un suo amante.

Il terzo arresto è avvenuto a Moncalieri, dove una donna ha rubato una smerigliatrice, nascondendola sotto i vestiti, ma è stata arrestata dai carabinieri della Compagnia di Moncalieri.
E’ accaduto a Moncalieri (TO), al Brico Self. Una donna spagnola, di 38 anni, senza fissa dimora, ha provato a rubare una smerigliatrice, del valore 100 euro, oltrepassando le casse con la refurtiva nascosta sotto i vestiti. E’ stata bloccata da un addetto alla sicurezza, ma è riuscita a scappare dopo averlo colpito al volto con un pugno L’immediato intervento di una pattuglia della Sezione Radiomobile Carabinieri, allertata da alcuni testimoni che hanno chiamato al 112, ha permesso di fermare la donna in fuga e di recuperare la refurtiva. L’addetto alla sicurezza, un tunisino di 61 anni, è andato all’Ospedale di Moncalieri e dimesso con una prognosi di 15 giorni per una distorsione alla mano sinistra.

Donna muore travolta dal treno. Il corpo trascinato per duecento metri

A Magliano Alpi una donna è stata travolta dal treno regionale proveniente da Fossano verso Mondovì, tra la stazione di Magliano-Crava-Morozzo e il ponte sul torrente Pesio.

Pertanto la linea ferroviaria Torino-Savona è bloccata da questa mattina

Il convoglio ferroviario  era partito alle 8.44 da Magliano e l’incidente è avvenuto quasi subito. Il macchinista ha azionato il freno d’emergenza e si è fermato, e il corpo della donna è stato trovato a circa 200 metri. Il treno è rimasto bloccato sul ponte.

Il Comune fotograferà chi getta l’immondizia per strada

Avviene già a Grugliasco e Moncalieri, e a ottobre arriveranno anche sotto la Mole le telecamere per combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti

L’idea era venuta al capogruppo dei Moderati, Silvio Magliano, accolta poi dai 5stelle. L’assessore all’Ambiente, Alberto Unia, ha dato l’ok ieri rispondendo all’interpellanza in Sala Rossa.
Il comandante della polizia municipale, Emiliano Bezzon, in collaborazione con  Amiat ha già elaborato una mappatura delle postazioni fotografiche (applicate a pali o alberi, ad esempio) che dovrebbe restare top secret.

Filiera della marijuana: coltivazione e spaccio, sequestri e due arresti

Nell’ambito dei servizi di controllo antidroga del territorio, i carabinieri del Comando provinciale hanno scoperto un laboratorio specializzato nella produzione, nel confezionamento e nella vendita di marijuana.  I carabinieri hanno arrestato nel fine settimana, in due operazioni distinte, due spacciatori, un italiano di 51 anni e un albanese di 40 anni.

La prima attività, eseguita dai carabinieri della Compagnia di Pinerolo, ha avuto origine dalla segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato uno strano via vai nei pressi dell’abitazione del 51enne. Dopo una breve verifica investigativa, i carabinieri hanno proceduto alla perquisizione della casa, scoprendo una vera e propria filiera della cannabis: dalla produzione alla vendita. Nella casa di Cavour, infatti, sono state rinvenute due serre, di cui una contenente 19 piantine di marijuana, alte 50 cm, e un’altra contenente  15 piante alte più di 3 metri, irradiate dalla luce di lampade alogene collegate al contatore generale tramite un impianto elettrico improvvisato, e un impianto di irrigazione a goccia. Nello stesso locale sono stati rinvenuti decine di barattoli, alcuni contenti marijuana, pronti alla vendita, e altri ancora da riempire, e una cassetta di legno contenente inflorescenze della stessa pianta per un peso complessivo di circa 215 grammi.
Poche ore dopo, i carabinieri della Compagnia di Moncalieri hanno arrestato un albanese di 40 anni, abitante a Torino.  Seguendo alcuni consumatori di cocaina di Moncalieri, i militari dell’Arma sono riusciti a identificare lo spacciatore albanese che è stato fermato sotto casa a Torino subito dopo aver venduto una dose a un cliente.
In casa, i carabinieri hanno sequestrato 135 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento dello stupefacente e 3300 euro in contanti.
(foto archivio)

Bonus luce e gas Quando la truffa bussa alla porta di casa

A seguito degli episodi di truffa che si stanno verificando in questi giorni, la Regione Piemonte informa i cittadini che non sono in corso contatti telefonici e visite a domicilio da parte di sedicente personale regionale per l’erogazione di un presunto Bonus Covid dedicato alle utenze di luce e gas.

Si precisa, inoltre, che tutti i bonus e le misure di sostegno per le imprese e i cittadini messe in campo in questi mesi dalla Regione non prevedono in nessun modo che personale regionale si presenti a casa del cittadino.
La truffa inizia con una telefonata da parte di una persona che sostiene di chiamare per conto della Regione Piemonte e informa il cittadino di un presunto contributo legato alle utenze domestiche. Nel corso della telefonata viene fissato un appuntamento a casa per finalizzare la procedura.Una volta stabilito l’appuntamento, una signora, che viene descritta come giovane, intorno ai 25 anni, munita di mascherina e ben vestita, si reca direttamente a casa per spiegare come dovrebbe funzionare il presunto bonus, sostenendo che è stato annunciato anche nei telegiornali. Prima di congedarsi chiede copia delle bollette e del documento d’identità.
Si tratta chiaramente di una truffa che fa leva sull’autorevolezza dell’istituzione regionale e che danneggia direttamente i cittadini e indirettamente la Regione Piemonte minandone la credibilità.
Si ribadisce che la Regione Piemonte non sta né telefonando, né inviando addetti nelle case dei cittadini. Si raccomanda perciò di diffidare di proposte, anche similari, e in ogni caso di non rilasciare i propri dati a sconosciuti.

Antinfluenzale e Covid: “La Regione conferma aiuto ai medici”

Riceviamo e pubblichiamo / In merito alle polemiche riportate dagli organi di informazione sull’audizione della Commissione di indagine conoscitiva del Consiglio regionale sulla gestione dell’emergenza Covid, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi scrive  che “in più passaggi si rileva una mistificazione della realtà”. Ecco quanto sostiene l’assessore: 

In particolare, non corrisponde a verità la valutazione secondo cui i medici di medicina generale siano lasciati soli di fronte alle imminenti incombenze della campagna vaccinale, tant’è che il tema è al centro di incontri specifici promossi dallo stesso Assessorato fin dal luglio scorso proprio con le Organizzazioni dei Medici di medicina generale (MMG) e le direzioni delle Aziende sanitarie locali.

In una nota del 21 agosto scorso, l’Assessorato ha formalmente fornito a medici di medicina generale Asl le indicazioni concordate per la campagna di vaccinazioni.

E’ stato richiesto che ogni Asl predisponga un piano condiviso con i MMG (molte lo hanno già fatto, altre lo stanno facendo) che contempli la messa a disposizione di quanto necessario per poter svolgere al meglio le vaccinazioni (strutture aggiuntive, personale e DPI), alla luce delle prevedibili criticità della stagione che si andrà ad affrontare.

Tali misure sono ribadite nel provvedimento di imminente approvazione da parte della Giunta regionale nel quale si estende la vaccinazione gratuita alla fascia 60-64 anni (180 mila cittadini in più, con uno stanziamento aggiuntivo di 2,5 milioni di euro), confermando, nel contempo, il supporto ai MMG da parte delle Asl e la disponibilità di DPI.

Nel piano di potenziamento della sorveglianza sanitaria del 2 settembre, inoltre, sono previsti i tamponi gratuiti anche per i MMG, proprio in considerazione della loro maggiore esposizione al rischio di contagio.

Vengono pertanto stigmatizzate le dichiarazioni del presidente della Commissione di indagine del Consiglio regionale che non risultano  rispondenti ai doveri di correttezza e imparzialità richiesti a chi ricopre tale incarico, un problema di fiducia che l’assessore regionale alla Sanità chiede venga posto all’attenzione dello stesso Consiglio, per evitare che lo strumento della Commissione si trasformi in arena politica perdendo qualunque oggettività nella diffusione delle informazioni istituzionali.

“Torino, case ATC occupate: ora è emergenza vera”

Riceviamo e pubblichiamo / “Via Aosta 31/37 e via Bologna 267 sono due degli epicentri del fenomeno: al problema degli appartamenti abusivamente occupati si somma quello degli accampamenti improvvisati, delle aggressioni e del degrado. Ho presentato due interpellanze, una in Consiglio Comunale e una in Consiglio Regionale, per provare a cambiare le cose”.

Gli appartamenti ATC vuoti e non assegnabili (perché da ristrutturare o per altre ragioni) finiscono per essere occupati: una dinamica non solo puntualmente confermata dai fatti che, negli ultimi mesi, si sta verificando con frequenza sempre crescente. Particolarmente preoccupanti, per esempio, sono i casi di via Aosta 31/37 e di via Bologna 267 a Torino: in entrambi i complessi, diversi appartamenti ATC risultano abusivamente occupati, mentre altre unità abitative sono a rischio occupazione. Alle occupazioni fa da corollario la presenza costante di decine e decine di soggetti (almeno cinquanta, si calcola, nella sola via Bologna, circa altrettanti in via Aosta) dai comportamenti talora aggressivi, accampati nei dintorni su camper e furgoni. I residenti in regola sono intimiditi o insultati. Il contesto generale è di degrado e illegalità: si segnalano, per esempio, numerosi furti nelle cantine, degrado e sporcizia degli spazi comuni, aggressioni e intimidazioni, talora spaccio o consumo di droga. L’occupazione abusiva di immobili è un atto gravissimo, anche perché significa privare di un diritto qualcun altro che, invece, ne avrebbe titolo. Si discuteranno prossimamente in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris due mie interpellanze già protocollate sul tema. Il problema va risolto al più presto.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris

“Attenzione al ciclista”, Paola Gianotti inaugura i cartelli stradali

Con l’Assessore alle Mobilità Maria La Pietra, l’ultracycler piemontese Paola Gianotti, detentrice di 3 Guinness World Record, ha inaugurato a Torino,  il primo di 16 cartelli di ATTENZIONE AL CICLISTA sulle strade.

I cartelli verranno posizionati in questi giorni nelle zone a maggior traffico “ciclistico” e sono un invito a rispettare la distanza di sorpasso di 1,5 m tra veicoli.

Paola Gianotti, che a luglio ha corso il suo Giro del Piemonte, pedalando per 1500 km nella regione e posizionando circa 500 cartelli in 80 diversi comuni, si è detta “Onorata e felice che il nostro capoluogo abbia dato il suo appoggio al progetto che porto avanti insieme a Marco Cavorso e a Maurizio Fondriest. Ogni 35 ore muore un ciclista sulle strade d’Italia. Occorre sensibilizzare tutti: gli automobilisti ma anche i ciclisti, a prestare la massima attenzione! A luglio ho fatto il Giro del Piemonte e in questi giorni ho portato a termine quello della Toscana (35 comuni – 200 cartelli – 800 km). Prossimamente sarà la volta della Sicilia. Ho un progetto ambizioso: nei prossimi due anni vorrei che la nostra bella Italia fosse disseminata di cartelli di attenzione al ciclista! ”.

 

L’assessore La Pietra ha espresso supporto per l’iniziativa, ribadendo quanto il comune stia già facendo in materia di viabilità e piste ciclabili in città e sottolineando quanto la sicurezza dei ciclisti sia da sempre una priorità per Torino.

La campagna sulla sicurezza di Paola parte nel 2014 al suo rientro dal Giro del Mondo, durante il quale fu investita da una macchina in fase di sorpasso. L’incidente le causò la frattura della quinta vertebra cervicale. Da allora, insieme a Marco Cavorso, padre del ciclista quattordicenne Tommy, ucciso nel 2010 da una macchina, e a Maurizio Fondriest, campione mondiale di ciclismo, Paola porta avanti una campagna di sensibilizzazione e di attenzione alla sicurezza sulle strade.