Saranno donati per salvare vite gli organi di Giuseppe, il bambino di 9 anni di Orbassano che ha avuto un arresto cardiaco in spiaggia ad Albenga martedì 5 agosto ed è morto nelle scorse ore. Per le gravi condizioni era stato subito portato all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova. Dopo il ricovero di 2 giorni in terapia intensiva Giuseppe è deceduto.
Ordini sanitari: bene il Piano, ora atti concreti
Negli ultimi mesi la Regione Piemonte ha avviato un ampio percorso di ascolto e confronto con gli Ordini delle Professioni Sanitarie e tutti i principali stakeholder del sistema, finalizzato all’aggiornamento e alla stesura definitiva del nuovo Piano Sociosanitario 2025–2030. Un processo partecipato, che ha coinvolto oltre 300 associazioni, rappresentanze professionali, organizzazioni sindacali e istituzioni, con l’obiettivo di dare risposte concrete ai bisogni emergenti di salute e di modernizzare il sistema regionale dopo oltre trent’anni dall’ultimo piano strutturale. In questi mesi, anche gli Ordini professionali hanno portato il proprio contributo, avanzando proposte e sollecitazioni volte a rafforzare il ruolo delle professioni sanitarie e a innovare i modelli organizzativi e gestionali della sanità piemontese.
Con l’approvazione della versione definitiva del Piano, gli Ordini delle Professioni Sanitarie del Piemonte – Infermieri, Ostetriche, Fisioterapisti, Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione – esprimono soddisfazione per il riconoscimento e la valorizzazione delle professioni sanitarie contenuti nel documento.
Il Piano, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Federico Riboldi, accoglie molte delle proposte avanzate dagli Ordini professionali, determinando particolare apprezzamento per il recepimento delle proposte relative al rafforzamento e alla centralità dell’infermiere di famiglia e di comunità, figura fondamentale per garantire una presa in carico proattiva, integrata e continuativa delle persone nei contesti territoriali e domiciliari, specialmente per le situazioni di fragilità, cronicità e non autosufficienza. Inoltre, non di poco conto, il Piano dedica grande attenzione ai ruoli manageriali e all’autonomia organizzativa delle professioni sanitarie, prevedendo tra l’altro l’istituzione del Dipartimento Assistenziale guidato da professionisti sanitari non medici, e una governance più partecipata e multidisciplinare dei percorsi di cura.
La Polizia di Stato ha arrestato a Torino un cittadino italiano di 35 anni per un tentato furto in un bar del centro città.
Nella notte di lunedì, la segnalazione al 112 NUE da parte di un residente in corso Palestro, che aveva udito rumori di vetri infranti provenire dalla strada, permetteva il tempestivo intervento delle Volanti sul territorio.
Il personale di polizia intercettava e fermava un uomo che era stato visto nitidamente dal richiedente tentare di forzare la saracinesca di un bar di corso Palestro tramite un piede di porco, per poi allontanarsi al sopraggiungere delle Forze dell’Ordine.
L’uomo, un trentacinquenne italiano, era ferito a un braccio, proprio a causa del tentativo di effrazione appena perpetrato: infatti, i poliziotti riscontravano sul vetro della finestra scorrevole del bar tracce di sangue.
In sede di sopralluogo gli operatori recuperavano anche il registratore di cassa sottratto presso l’esercizio pubblico ed abbandonato a terra durante il tentativo di fuga.
Gli operatori di polizia hanno dunque arrestato il trentacinquenne per tentato furto aggravato; l’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto per l’uomo l’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. dopo la scarcerazione.
Il Padiglione misterioso di Palazzo Carignano
Palazzo Carignano, il mistero del padiglione sotterraneo dimenticato
Di Pier Franco Quaglieni*
Il numero di maggio 2017 del mensile “Torino storia” “dedica il suo principale articolo ad un fatto scandaloso: l’esistenza di un padiglione creato negli anni ’80 dall’architetto Andrea Bruno, progettista di fama internazionale, sotto il cortile di palazzo Carignano “sepolto e dimenticato” da molti anni. Si tratta di un padiglione modernissimo da 300 posti a sedere o 700 persone in piedi. Era un’idea che aveva iniziato a prendere forma per iniziativa del Presidente della Regione Aldo Viglione, così attento al restauro e al rilancio del patrimonio storico-artistico del Piemonte, a cominciare dalle residenze sabaude e dal Museo del Risorgimento. Ne parlò lo stesso prof. Bruno, quando venne a ricordare Viglione al Centro “Pannunzio” una decina di anni fa. Il lavoro costò 13.945.000 euro e si protrasse dal 1987 al 1994,scoperchiando il cortile di palazzo Carignano e scavando fino a 11 metri. Viglione morì nel dicembre 1988. E’ diventato un pezzo modernissimo di archeologia sommersa, come ironicamente afferma il prof. Bruno. Venne infatti ricoperto da pesanti lastroni di metallo per occultare i lucernari, in modo da impedire che si potesse vedere dall’esterno la sua esistenza. La spesa dell’opera, il suo non utilizzo per tanti anni che ha privato palazzo Carignano di una struttura molto importante, l’occultamento del lavoro ci portano necessariamente a pensare a precise responsabilità. Non sappiamo di chi siano state, ma sicuramente ci sono. Se l’opera non venne utilizzata neppure un giorno, non fu un fatto casuale, ma il frutto di una scelta . Chi fece questa questa scelta? Quali sono stati i motivi dell’occultamento? Qualcuno si accorse che il lavoro era inutile e che furono gettati al vento ingenti fondi pubblici? E perché ,invece di far porre lastroni, non ha segnalato la cosa alla Procura della Repubblica ? Noi chiediamo che il Consiglio Regionale si faccia carico, in primis, di far chiarezza. Il Museo del Risorgimento rimase chiuso per anni per lavori di rifacimento per presentarsi con un nuovo allestimento in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia nel 2011.Si spesero fondi ingenti. Sarebbe importante-ribadiamo – stabilire chi fece mettere i lastroni metallici per occultare il padiglione sotterraneo inutilizzato. Ad un certo momento la dott. Cristina Vernizzi direttrice del Museo per molti anni venne improvvisamente sostituita, non si è mai saputo in base a quali motivi. La sua rimozione suscitò scalpore. La democrazia comporta chiarezza e non consente zone d’ombra. Noi chiediamo che il numero di “Torino Storia” n. 18 venga acquisito agli atti e venga ascoltato in seduta pubblica il prof. Andrea Bruno. Grazie per l’attenzione e molti cordiali saluti. Siamo certi che un fatto del genere non verrà sottovalutato nella sua gravità.
* Direttore del Centro “Pannunzio”
Detenuto si toglie la vita nel carcere di Torino
Un detenuto di 45 anni, originario di Genova, questo pomeriggio si è impiccato nella prima sezione del padiglione C del carcere torinese. Avrebbe utilizzato un cappio ricavato da un lenzuolo. La sua condanna era diventata da poco definitiva. Il corpo senza vita è stato scoperto dagli agenti di polizia penitenziaria in servizio.
Il tunnel è sempre monitorato e presidiato dal personale sul posto e dalla Sala Operativa di Torino
Ecco come sarà la nuova piazza Bengasi
Ad oggi, piazza Bengasi (con l’accento sulla “e” come si dice a Torino) è una delle zone rosse della città per ragioni legate alla sicurezza. Proprio in quest’area, strategica per la mobilità cittadina, è stato da poco avviato un importante intervento di riqualificazione che prevede la realizzazione di un parcheggio sotterraneo di interscambio da 605 posti auto, gestito da GTT e collegato direttamente alla fermata della metropolitana. In superficie, invece, è previsto il ritorno delle bancarelle del mercato, che da 13 anni sono state trasferite in via Onorato Vigliani.
L’intervento ha un costo complessivo di 32 milioni e 263 mila euro, interamente finanziati dal bilancio comunale di Torino.
Il cantiere, appena aperto, interesserà l’area tra Torino e Moncalieri e si svilupperà nell’arco di due anni. Salvo imprevisti, la conclusione dei lavori è prevista per il 2027. Tuttavia, il Comune assicura che le bancarelle potrebbero tornare in piazza già dall’autunno del 2026, mentre i lavori per l’autorimessa proseguiranno nel sottosuolo.
Sui 14mila metri quadri della futura piazza pedonale troveranno spazio 173 banchi, immersi in 2mila metri quadri di aree verdi. Il progetto prevede inoltre 15 stalli — con possibilità di estensione fino a 80 — per la ricarica di auto elettriche, 80 posti dedicati a moto e ciclomotori, due depositi coperti per biciclette e monopattini, oltre a due aree di sosta bici esterne direttamente sulla piazza.
A settembre il cantiere entrerà nel vivo, con la chiusura della piazza al traffico veicolare per consentire l’avvio dello scavo.
I militari della Compagnia di Moncalieri supportati da personale specializzato delle Aliquote di Primo Intervento (API) del Comando Provinciale di Torino e del Nucleo Cinofili di Volpiano (TO), hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di cittadini di nazionalità albanese e italiana, dediti al traffico di sostanze stupefacenti.
L’operazione, convenzionalmente denominata “cuore di ghiaccio” – dal nome salvato nella rubrica telefonica di uno degli acquirenti e poi ricollegato a uno degli indagati, una donna di 42 anni – è stata condotta dalla Sezione Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Moncalieri e coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Asti.
La complessa ed articolata attività investigativa – realizzata anche mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali – si è sviluppata nell’arco temporale di circa un anno e ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo criminale ben organizzato, radicato nel territorio e “a gestione familiare”, volto allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia di Torino, prevalentemente nel territorio di Carmagnola (TO) e comuni limitrofi.
Nel corso dell’indagine sono stati:
– accertati oltre 500 episodi di compravendita di sostanza stupefacente, in prevalenza cocaina, con consegne che avvenivano ad ogni ora del giorno, sia a domicilio che in luoghi pubblici o aperti al pubblico (come supermercati), molte delle quali anche di notte e in presenza della figlia di due degli indagati, all’epoca dei fatti di pochi mesi;
– effettuati ulteriori due arresti in flagranza di reato per spaccio;
– recuperati e sequestrati 1 kg di “cocaina” più altri tipi di sostanze stupefacenti varie.
L’indagine ha quindi portato all’attuazione di misure cautelari personali in carcere a carico di 9 soggetti, di cui 7 uomini e 2 donne. I soggetti coinvolti, 6 italiani e 3 di origine albanese, sono tutti residenti nel Comune di Carmagnola; il più giovane ha 22 anni.
Giorgetto Giugiaro, un compleanno diverso
Un compleanno diverso, che profuma di vita, di coraggio e di quella meravigliosa ostinazione a continuare a scrivere – e riscrivere – la storia.
Il 7 agosto, per molti italiani, segna l’inizio delle ferie: una pausa, un momento di riposo, una parentesi di leggerezza. Ma in Piemonte – e, in verità, in tutta Italia – questa data meriterebbe ben altro rilievo. Perché troppo spesso celebriamo compleanni e anniversari legati al ricordo di chi non c’è più, di chi la vita ci ha tolto. È giusto, è umano. Ma quanto sarebbe importante imparare a onorare anche chi è ancora tra noi? Chi, giorno dopo giorno, con il proprio genio e la propria determinazione, ha plasmato il nostro tempo?
Sappiamo tutti quando è nato Leonardo Da Vinci. Gli abbiamo intitolato la giornata del Made in Italy – un gesto nobile, simbolico, necessario. Ma se iniziassimo a fare lo stesso con chi ha cambiato il mondo nel nostro presente, con chi ha saputo ridisegnare le forme del futuro quando il futuro era ancora un sogno?
Oggi è il compleanno di Giorgetto Giugiaro.
Non un semplice designer, ma il “Designer del Secolo”. Un uomo che con le sue matite e la sua visione ha disegnato il mondo. Le sue linee sono diventate icone, le sue intuizioni simboli del progresso, della funzionalità, della bellezza senza tempo. Non si tratta solo di automobili: si tratta di un modo di pensare. Di un’estetica del vivere, dell’abitare, del muoversi. Di un approccio alla tecnologia e alla mobilità che ha saputo coniugare emozione, accessibilità e rivoluzione.
Pensare che l’estate – quella del 2025 – stava per portarcelo via. Un attimo, una preoccupazione, poi una voce che torna a parlare. Non per sé, ma per la gente. Per quelle donne e quegli uomini che hanno imparato a guidare con una Panda. Per coloro che non si muovono a bordo di auto dai valori esorbitanti, ma che vivono la propria macchina come una compagna indispensabile, un’estensione della propria possibilità di esistere. Per chi l’auto non la ostenta, ma la utilizza. Perché senza di essa non lavora, non si sposta, non vive.
Oggi non festeggiamo solo un compleanno.
Celebriamo la storia italiana nella sua forma più pura: quella che non si ferma, che non si compiace, ma che evolve. Celebriamo la tenacia di un uomo che, a 87 anni, ha ancora voglia di creare, di disegnare, di sorprendere. Un uomo che non ha mai confuso il successo con la fine del percorso, ma lo ha sempre vissuto come stimolo a fare di più, meglio, ancora.
Giorgetto Giugiaro è la prova vivente che la grandezza non sta solo nel talento, ma nella volontà di continuare a mettersi in discussione.
Che la bellezza non è solo estetica, ma è funzione, è accesso, è pensiero democratico. Che la creatività, quella vera, non ha età. Oggi, in questo compleanno speciale, celebriamo la vita di un uomo che ha cambiato le nostre strade, i nostri paesaggi, il nostro modo di vedere le cose. Un uomo che, dopo aver fatto la storia del design, ha ancora “tanta voglia di disegnare”.
Ed è questo che ci insegna, più di tutto: che il tempo non si misura in anni, ma in idee. E che la storia, a volte, si può ancora scrivere con una matita in mano.
Buon compleanno, Maestro!
PIETRO RUSPA