CRONACA- Pagina 1356

Il bollettino Covid di sabato 22 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 400 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 29 dopo test antigenico), pari all’1,6% di 25.284 tamponi eseguiti, di cui 18.082 antigenici. Dei 400 nuovi casi, gli asintomatici sono 166 (42%).

I casi sono così ripartiti: 40 screening, 273 contatti di caso, 87 con indagine in corso; per ambito: 11 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 80 scolastico, 309 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 362.216 così suddivisi su base provinciale: 29.228 Alessandria, 17.301 Asti, 11.344 Biella, 52.226 Cuneo, 27.808 Novara, 193.963 Torino, 13.497 Vercelli, 12.846 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.486 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.517 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 105 (-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 893 (45 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7211.

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.809.789 (+25.284 rispetto a ieri), di cui 1.603.658 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.577

Sono 4 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.577 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.562 Alessandria, 701 Asti, 428 Biella, 1.438 Cuneo, 938 Novara, 5.528 Torino, 517 Vercelli, 369 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

342.430 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 341.430 (+743 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.158 Alessandria, 16.348 Asti, 10.472 Biella, 49.470 Cuneo, 26.340 Novara, 184.033 Torino, 12.610 Vercelli, 12.214 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.399 extraregione e 2.386 in fase di definizione.

Lascia a piedi un rider, ladro di bici fermato dalla Polizia

Poche ore prima era stato denunciato per spaccio e resistenza a P.U.

Giovedì sera un rider, con zaino in spalla, si ferma ad un bar tabacchi di corso Giulio Cesare per acquistare le sigarette. Nel mentre, un ragazzo gli ruba la bici che lo stesso aveva posteggiato fuori pochi istanti prima. Il fattorino lo insegue a piedi in direzione Porta Palazzo e quando incrocia una volante, attira l’attenzione della Polizia che, immediatamente, insegue il ladro: un 26enne marocchino irregolare sul Territorio Nazionale, riconosciuto dagli agenti del Commissariato Barriera di Milano perché denunciato nella stessa mattinata per spaccio e resistenza a Pubblico Ufficiale. Il giovane nella stessa mattinata era stato trovato in possesso di 3 frammenti di hashish e, alla vista dei poliziotti, aveva provato a disfarsi dello stupefacente dandosi a repentina fuga. Il ragazzo si gettava anche contro il poliziotto che lo aveva raggiunto nel tentativo disperato di fuggire.

Lo straniero viene stato arrestato per furto aggravato poiché trovato a bordo della bici rubata

 

Continuava da anni a subire violenze per non allontanare il padre dal figlio

Ha trovato il coraggio di denunciare anni e anni di maltrattamenti in famiglia

La telefonata di minacce fatta alla sorella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’uomo, al termine dell’ennesimo litigio per futili motivi con la compagna, al suo allontanarsi da casa per trovare un rifugio sicuro, ha pensato di chiamare la sorella di lei per avvisarla che questa volta era troppo: avrebbe comprato un coltello e avrebbe ucciso la donna. Immediatamente, si è attivata una rete di protezione nei confronti della vittima che, avuta la notizia, si è rivolta al 112 NUE per l’invio di una pattuglia a casa. Il figlio, intanto, era entrato nell’appartamento con la scusa di prendere un libro, trovando il padre addormentato sul divano e in soggiorno, in bella vista sul tavolo, un coltello da caccia di ben trenta cm. Gli agenti del commissariato Mirafiori intervenuti tempestivamente hanno raccolto la denuncia della donna, testimonianza di anni di violenze fisiche e psicologiche in nome della superiorità maschile, alla quale lei doveva semplicemente “obbedienza”. Negli ultimi tempi, anche in considerazione del lockdown per la pandemia, la situazione in casa si era fatta sempre più tesa.  I poliziotti hanno proceduto all’arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia.

 

I negozi dei centri commerciali riaprono nel weekend

Da sabato 22 maggio iniziano le  prime riaperture.

Aprono i negozi  nei mercati, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali che erano  chiusi ormai da mesi nei fine settimana. Da lunedì 24 maggio sarà consentita la riapertura delle palestre. A Torino e provincia  nel week-end, negozi aperti nel Centro Commerciale Lingotto, nel Centro Porte di Moncalieri e Le Fornaci.

A Viali Shopping Park aperti tutti i negozi tutti i giorni dalle 9 alle 20 e il Carrefour aperto dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 21 e domenica dalle 8 alle 20.

Settimo Cielo Retail Park apre ora anche il sabato, la domenica e giorni festivi con orario 9.30 – 21. Food Court dalle 10 fino alle 23 dal lunedì alla domenica e Festivi. Il Retail park sarà aperto anche il 2 giugno 2021.

Mondojuve apre i suoi 100  negozi, 7 megastore, 1 iper e 1 area food. Nei bar e nei ristoranti  sprovvisti di posti a sedere all’esterno è attivo esclusivamente il servizio d’asporto e delivery.

Fino alla fine di maggio l’ipermercato Bennet seguirà i consueti orari: lunedì – sabato dalle 8.30 alle 21, domenica dalle 8.30 alle 20.

A Volpiano buoni spesa alle famiglie in difficoltà per la crisi Covid-19

Domanda online, sul sito del Comune di Volpiano, entro lunedì 31 maggio

L’Unione NET, della quale il Comune di Volpiano fa parte, promuove l’erogazione di contributi per i nuclei familiari in difficoltà economica a seguito della crisi Covid-19, con l’obiettivo di intercettare nuove necessità e bisogni, ulteriori rispetto ai tessuti sociali più vulnerabili e alle situazioni di maggiore fragilità; di conseguenza la misura, denominata «Sostegno al bilancio familiare», prevede che possano usufruirne coloro che non sono già in carico ai servizi sociali per forme di assistenza economica o che non percepiscono il Reddito di cittadinanza, la Pensione di cittadinanza o la Naspi; inoltre, è necessario avere una disponibilità patrimoniale (saldo del conto corrente bancario o postale, o altri titoli di deposito), non superiore a 2mila euro per componente del nucleo familiare, fino a un massimo di 8mila euro complessivi (da documentare allegando estratto conto).

Il contributo, eventualmente ripetibile, varia da 150 500 euro in base ai componenti del nucleo familiare e viene erogato sotto forma di buoni spesa per la fornitura di prodotti alimentari (con esclusione bevande alcoliche), prodotti per igiene personale e pulizia della casa, prodotti igienici ed alimenti per bambini e neonati, prodotti parafarmaceutici e farmaci da banco, articoli di cancelleria e cartoleria a garanzia del diritto allo studio.

Per accedere al contributo è necessario autocertificare di trovarsi in difficoltà economica per interruzione o riduzione dell’attività lavorativa in seguito alla crisi Covid-19 (indicando la tipologia di attività svolta, l’importo e la percentuale di riduzione del reddito), presentando domanda online (dall’avviso presente sul sito del Comune di Volpiano) entro lunedì 31 maggio.

Escursionisti al San Giors di Piossasco ricordando il giovane Bertrand

Sono passati più di 20 anni ma quella tragedia, a Piossasco e dintorni, la ricordano ancora molto bene. Era il 6 febbraio del 1999: un terribile incendio devastò il Monte San Giorgio a Piossasco e un giovane volontario perse la vita lottando contro le fiamme. David Bertrand, 23 anni, apparteneva alla squadra di volontari anti-incendio (Aib) di Roletto.

Fu avvolto dalle fiamme e morì bruciato vivo. La notizia trovò spazio anche nei Tg nazionali e commosse l’Italia intera. L’allora presidente della Repubblica Scalfaro conferì a Bertrand la medaglia d’oro al valor civile alla memoria. L’incendio divorò in pochi giorni la vegetazione del versante sud del Monte San Giorgio. Il forte vento e la presenza di centinaia di pini, ricchi di resina, favorirono l’estensione delle fiamme e dopo tre giorni di fuoco il panorama mutò radicalmente.
Ma, come detto, i danni non furono solo ambientali. Oggi il Monte è rinato, di nuovo rigoglioso e verdeggiante come prima, e un sentiero ricorda quel ragazzo che non c’è più, un sentiero percorso da molti escursionisti perché il Mont San Giors, a pochi chilometri da Torino, è una meta preferita da gitanti e camminatori. Ed è questo il momento e la stagione per approfittarne. È poco più alto di una collina e da lassù, autentico paradiso per i deltaplanisti, si gode un panorama favoloso sulla pianura e su tutto l’arco alpino, dalle Alpi marittime alle Cozie fino al Monte Rosa. Per arrivare in vetta, 837 metri, è necessario fare un’escursione relativamente facile anche se, in certi tratti, è piuttosto impegnativa. Non bisogna però partire da casa pensando di fare una allegra passeggiata in mezzo a un bosco. Intanto è consigliabile indossare un paio di robuste scarpe da ginnastica o meglio un paio di scarponcini e portarsi dietro una borraccia d’acqua con qualcosa da mangiare strada facendo. Dal centro di Piossasco si sale a San Vito e si parcheggia la macchina nel piazzale davanti alla chiesa o nei dintorni sperando di trovare posto. Per un breve tratto la strada è asfaltata e poi diventa un sentiero che sale alla Croce dei Castelli. Il percorso mette a dura prova gambe e muscoli ma per fortuna non è l’unico tragitto per arrivare al traguardo. La fatica si fa sentire. Dopo pochi chilometri di ascesa è facile incontrare qualcuno che abbandona e torna a valle. La salita è stretta, accidentata e decisamente ripida, in particolare la prima parte. Ci sembrerà di trovarci proprio su una vera montagna tra larici, pini e lecci. Il cammino fino alla vetta non è dei più semplici e bisogna fare attenzione ai cartelli dei sentieri e alle tacche di vernice su pietre e alberi. Il tratto è lungo una decina di chilometri ed è possibile fare delle pause approfittando di piacevoli aree di sosta con tavoli e panchine per un pic nic ma non ci sono fontanelle. Portare una riserva d’acqua è quindi più che raccomandabile. C’è comunque una salita alternativa, meno faticosa e alla portata di tutti. Dalla chiesa di San Vito si imbocca via Monte Grappa fino a raggiungere una vecchia caserma. A quel punto la strada diventa sterrata, si sale dolcemente e si arriva in vetta passando per il Colle della Serva. In cima al monte, oltre a una chiesa romanica del X secolo, si trova un’alta croce e quasi sempre staziona un gruppo di appassionati di volo con parapendio e deltaplano. Monte San Giorgio è frequentato anche d’inverno: numerosi sono infatti i ciaspolatori che si avventurano da queste parti nei mesi freddi. Per gli appassionati di mountain bike si percorre invece lo sterrato che passa accanto alla chiesetta di San Valeriano e raggiunto il colle della Serva a 728 metri si sale alla cima con vari tornanti lungo il versante nord. Al giovane Bertrand è stato intitolato un sentiero che parte da Roletto, il paese di David, attraversa il parco del Monte Tre Denti-Freidour, la montagna di Cumiana, e giunge alla località Casa Martignona nel parco Monte San Giorgio dove il ragazzo perse la vita.
Filippo Re

Il bollettino Covid di venerdì 21 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 393 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 22 dopo test antigenico), pari al 1,7 % di22.933 tamponi eseguiti, di cui 14.906 antigenici. Dei 393 nuovi casi, gli asintomatici sono 165 (42%).

I casi sono così ripartiti: 37 screening, 272 contatti di caso, 84 con indagine in corso; per ambito: 0 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 51 scolastico, 342 popolazione generale.

 Il totale dei casi positivi diventa quindi 361.816 così suddivisi su base provinciale: 29.189 Alessandria, 17.291 Asti, 11.330 Biella, 52.170 Cuneo, 27.780 Novara, 193.750 Torino, 13.489 Vercelli, 12.821 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.483 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.513 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 I ricoverati in terapia intensiva sono 106 (-15 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 938 (- 63rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7.512

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.784.505 (+ 22.933 rispetto a ieri), di cui 1.598.322 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.573

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.573 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.562 Alessandria, 701 Asti, 428 Biella, 1.438 Cuneo, 938 Novara, 5.525 Torino, 517 Vercelli, 369 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 95 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

340.827 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 341.687 (+860 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.094 Alessandria, 16.324 Asti, 10.434 Biella, 49.360 Cuneo, 26.283 Novara, 183.655 Torino, 12.591 Vercelli, 12.166 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.396 extraregione e 2.384 in fase di definizione.

Il Sigillo della Regione Piemonte a Michele Colombino

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Lo storico presidente dell’Associazione dei Piemontesi nel mondo, Michele Colombino, 95 anni,  è stato insignito del Sigillo della Regione Piemonte.

La consegna del massimo riconoscimento regionale – prevista per coloro che si sono distinti attraverso attività professionali, volontarie o benefiche – è avvenuta questa mattina a Palazzo Lascaris (nel pieno rispetto di tutte le disposizioni anti-Covid) alla presenza del presidente dell’Assemblea regionale Stefano Allasia, el vicepresidente Mauro Salizzoni, dell’assessore regionale all’Emigrazione Maurizio Marrone, dei componenti dell’Ufficio di presidenza Giorgio Bertola, Gianluca Gavazza e Michele Mosca. Sono intervenuti il dirigente della Prefettura di Torino Paolo Cosseddu, l’assessore al Bilancio del Comune di Torino Sergio Rolando, i sindaci di San Pietro Val Lemina e Frossasco, Anna Balangero e Federico Comba, il presidente del Museo regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel mondo Elvi Rossi. Presenti anche i consiglieri regionali Alessandra Biletta, Paolo Bongioanni, Alberto Preioni,Raffaele Gallo e Sean Sacco.

L’evento è stato visto in streaming in diverse sedi delle varie Associazioni di Piemontesi nel mondo, dall’Argentina all’Australia: si sono collegati in videoconferenza con Palazzo Lascaris Jean-Philippe Bianco, presidente Association des Piémontais du Pais d’Aix et de leurs Amis di Aix en Provence, e Elvio Sandrone, il presidente della Fapa, la Federazione delle Associazioni Piemontesi in America Latina.

Il conferimento del Sigillo a Colombino, che è anche stato consigliere regionale nella seconda legislatura, era stato deciso dalla mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Piemonte nella seduta di martedì 24 novembre 2020. La proposta, avanzata da Marrone, era stata sottoscritta anche dal presidente Allasia e da tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione.

“Ringrazio Michele Colombino per avere dedicato la propria esistenza ad accrescere il legame tra la nostra Regione e i Piemontesi che si sono trasferiti altrove, assolvendo al difficile compito di mantenere viva l’appartenenza identitaria e favorire l’integrazione, attraverso la straordinaria attività dell’Associazione e del Museo dell’Emigrazione. È stato l’ispiratore di quel capillare tessuto di rappresentanze piemontesi che operano all’insegna del più appassionato e genuino volontariato, impegnate a preservare il legame tra la nostra terra e i paesi di insediamento. Opera quanto mai preziosa nel segnare il passaggio di testimone tra la prima generazione dell’emigrazione e i giovani”, ha dichiarato Allasia.

“La storia di Michele Colombino, e della rete di Associazioni che ogni anno mantengono contatti con la nostra Regione, è dimostrazione che l’identità e l’attaccamento alla propria terra sono legami che possono superare anche gli oceani. Dalle comunità piemontesi all’estero sono emersi esempi illustri che hanno brillato nello sport, nella letteratura, nella musica nel lavoro, dimostrando che l’emigrazione italiana e piemontese è una storia fatta di fatica, rispetto delle regole e integrazione conquistata senza mai dimenticare l’orgoglio della lingua, dell’identità e della tradizione. Le radici profonde non gelano”, ha commentato Marrone, che ha anche letto il messaggio del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

“Il conferimento del Sigillo, tramite la mia persona, per quanto la nostra Associazione ha realizzato negli anni, in collaborazione con la vasta rete mondiale del volontariato associazionistico piemontese nel mondo, assume e conferma l’impegno nel preservare e rafforzare il legame fra il Piemonte e i Piemontesi nel mondo. Continueremo pertanto in questa missione con entusiasmo e vigore, in collaborazione con la Regione Piemonte che può contare, in ogni nazione del mondo, su alfieri della piemontesità, talvolta incomprensibilmente dimenticati, ma che invece con orgoglio si sentono parte viva ed integrante della nostra terra. Ringrazio per questo inatteso riconoscimento, che estendo a tutti i collaboratori e ai piemontesi nel mondo” ha affermato Colombino.

L’Associazione dei Piemontesi nel mondo preserva il grandissimo contributo che il Piemonte ha dato e dà all’emigrazione italiana, a cominciare da quella storica in Argentina, Uruguay, nel Sud del Brasile, in America del Nord e in Australia nell’Ottocento e nel secolo scorso. L’attività svolta da Colombino – che ha fortemente voluto il Museo Regionale dell’Emigrazione a Frossasco, e il Monumento ai Piemontesi nel mondo a San Pietro Val Lemina – ha sempre puntato a non dimenticare il ruolo dei Piemontesi emigrati che, oltre ad aver dimostrato una mirabile laboriosità, hanno creato una piemontesità diffusa che oggi si traduce in una ricca attività di scambi, dalla cultura all’imprenditorialità.

 

 “Monumenti e radici piemontesi nel mondo” esposti all’Urp

Dal 21 maggio al 18 giugno la mostra “Monumenti e radici piemontesi nel mondo” è esposta nelle vetrine dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale (via Arsenale 14/G a Torino). I pannelli presentati nelle vetrine dell’Urp fanno parte di una mostra più ampia curata dall’Associazione Piemontesi nel Mondo nel 2019, in occasione del 45° anniversario dell’inaugurazione del monumento “Ai Piemontesi nel mondo” a San Pietro Val Lemina (To) avvenuta ii 13 luglio 1974.

L’Associazione, in collaborazione con le numerose comunità di piemontesi all’estero e vari Comuni italiani, ha ideato i pannelli che rappresentano, con fotografie e brevi note, i vari monumenti all’emigrazione piemontese realizzati nei paesi di emigrazione e anche monumenti legati ai gemellaggi tra Comuni del Piemonte e dell’Argentina, nazione dove l’emigrazione dalla nostra regione è molto radicata e ha conservato in maniera particolare la cultura e le tradizioni piemontesi.

Le immagini ci portano soprattutto in Argentina: La Pampa, Santa Fe, Cordoba, Rafaela ma anche in Brasile a Osasco e nel Rio Grande, per poi tornare a Malesco nel Vco, al museo di Caselle Torinese, al murale realizzato a Vinovo (To) e naturalmente a Frossasco, dove ha sede l’Associazione Piemontesi nel Mondo con il suo museo.

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Torino: nuovo caso di candidato che fa l’esame di guida al posto dell’amico (e supera la prova)

Come nel caso precedente, denunciato dopo aver superato l’esame Era già accaduto lo scorso febbraio quando un ventisettenne senegalese era stato denunciato per sostituzione di persona e truffa aggravata, questa volta a sostituirsi all’amico è stato un cittadino nigeriano di 26 anni.

Stesso scenario, stesso contesto: gli uffici della Motorizzazione Civile di via Bertani dove avevano luogo gli esami per il conseguimento della patente di guida. Mercoledì mattina, la persona preposta al controllo dei documenti degli esaminandi si rende conto che la fisionomia del candidato è diversa da quella dei documenti consegnati. La discrepanza porta il personale della Motorizzazione a chiamare la Polizia di Stato, mentre il candidato termina la prova scritta.

Agli agenti della Squadra Volante intervenuti prima della prova di guida, l’uomo declina le stesse generalità presenti nei documenti forniti. Tuttavia, una volta tolta la mascherina la discrepanza appare ancora più marcata. Il candidato arriva a dire di non conoscere l’identità della persona presente suoi documenti trovati in suo possesso che attestano la sua vera identità. Poco dopo, però, il ventiseienne ammette di aver svolto l’esame per conto di un suo amico. A seguito di ciò, lo straniero viene denunciato per sostituzione di persona, falsa attestazione sull’identità personale, falso ideologico e falso materiale.

Come nel caso dello scorso febbraio, il falso candidato aveva anche superato la prova!

Il generale Miglietta della Nato alla Scuola di Applicazione

Il Comandante di NRDC-ITA in visita a Torino Il Generale di Corpo d’Armata Guglielmo Luigi  Miglietta al Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito.

 Il Comandante del NATO Rapid Deployable Corps Italy, Generale di Corpo d’Armata Guglielmo Luigi Miglietta, ha visitato il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito.

La visita del Generale Miglietta rientra nell’ampio programma di appuntamenti legati alle celebrazioni del 20° Anniversario della costituzione del Comando, per sottolineare il contributo fornito da NRDC-ITA nel prevenire e risolvere le crisi internazionali e nella promozione della stabilità a livello globale.

Accolto a Palazzo Arsenale dal Comandante dell’Ente di Formazione, Generale di Divisione Salvatore Cuoci, l’Alto Ufficiale ha reso omaggio alla Bandiera d’Istituto, decorata di Medaglia d’Argento al Valore Militare.

Dopo l’office call con il Generale Cuoci, il Generale Miglietta ha incontrato il personale del quadro permanente e gli Ufficiali frequentatori appartenenti all’Arma di Cavalleria. Nell’occasione ha incoraggiato i giovani Ufficiali di Cavalleria a proseguire il proprio percorso professionale con entusiasmo ed orgoglio.

Successivamente, il Generale Miglietta ha assistito ad un briefing nel quale sono state illustrate le attività didattico-addestrative in corso e i principali progetti futuri del Comando, ha visitato l’aula VBS3 e la biblioteca monumentale. La firma dell’Albo d’Onore ha concluso la visita istituzionale.

Nel pomeriggio, gli Ufficiali frequentatori del 199° corso “Osare” e del 200° corso “Dovere”, alcuni dei quali in video collegamento, in un primo momento hanno assistito ad un briefing su “Leadership and Command within Multinational Organizations and NATO” tenuto dal Deputy Commander NRDC, Major General (UK Army) Will Bramble e successivamente il Major (LTU Army) Irina Snitko-Dottarelli ha illustrato il ruolo e la missione di NRDC ITA.

È stata una occasione per illustrare le peculiarità dell’HQ Nato di Solbiate Olona, un Comando ad “alta prontezza” che può essere rapidamente impiegato per dirigere operazioni all’interno e all’esterno del territorio degli Stati membri della NATO per la difesa collettiva dell’Alleanza.

“Shaping the change”, in italiano “guidare il cambiamento”, il motto scelto per quest’anno di celebrazioni di NRDC-ITA che riassume la propensione del Comando al cambiamento e la sua attitudine a trasformare le sfide in opportunità. Un chiaro riferimento al continuo processo di adattamento all’evoluzione dello scenario geopolitico globale..

 Leadership e comando all’interno delle Organizzazioni Multinazionali e della NATO”.