CRONACA- Pagina 1349

Compro oro, revocate licenze e chiusi 25 negozi

Nell’ambito dei controlli ad esercizi di compravendita di oggetti preziosi

Nel corso di specifici e mirati controlli, finalizzati alla verifica dei requisiti di legge richiesti ad esercizi di compravendita di oggetti preziosi, ai quali, in questo particolare momento storico, alcune persone si rivolgono per vendere beni di valore posseduti, la squadra investigativa della Divisione PAS della Questura di Torino ha accertato una serie di irregolarità da parte di una società, con sede legale a Milano, operante nel settore dei “compro oro”.

E’ emerso, infatti, che la stessa, esercitava in 25 punti dislocati nell’area urbana torinese, disponendo di regolari licenze solamente per 9 negozi, svolgendola, pertanto, in maniera abusiva, negli altri “store”. Il sistema era regolato in maniera tale che i clienti, suonando al citofono presente all’esterno del negozio, ricevessero assistenza da un call center ubicato a Milano che contattava telefonicamente il personale dipendente, non autorizzato però a rappresentare la società, che si spostava da una sede all’altra al fine di valutare gli oggetti preziosi e concludere la trattativa.

Le modalità descritte consentivano alla società di operare in tutti i punti presenti pur essendo questi sprovvisti di autorizzazione da parte del Questore, come stabilito dalla normativa vigente, ed in assenza di iscrizione al registro degli operatori tenuto presso l’OAM (organismo degli agenti e mediatori creditizi).

Per le violazioni accertate sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria la titolare delle licenze della società, il presidente del Consiglio di Amministrazione e il consigliere della stessa società.

Viste le numerose irregolarità accertate dagli investigatori e valutata la gravità dei fatti, il Questore di Torino ha revocato le licenze e disposto l’immediata chiusura di tutti i negozi.

(foto archivio)

Imprenditore torinese suicida nel Tevere. In ospedale l’amico che ha tentato di salvarlo

Un imprenditore torinese del mondo della comunicazione, Paolo Piccardo, si è lanciato nel Tevere dalla  riva del fiume. Il gesto estremo è stato compiuto  ieri  a Roma e l’uomo, 53 anni, è morto annegato  nonostante i tentativi di un amico di salvarlo

La decisione di togliersi la vita sarebbe dovuta a problemi economici.

La ricostruzione dei  carabinieri della compagnia di Trastevere dice che si sarebbe gettato all’altezza del Ponte Garibaldi, dopo aver pranzato con l’amico e le due rispettive fidanzate.

L’amico è entrato in acqua  ed è riuscito a portarlo  a riva.

E’ poi intervenuto il 118  ma per Piccardo non c’è stato nulla da fare. L’amico è ora ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli dell’isola Tiberina per un principio di assideramento.

 

 

 

 

Ikea dona 1800 pasti e prodotti alimentari alle famiglie in difficoltà

Un progetto che, in occasione del Natale, ha coinvolto Banco Alimentare

Il 2020 è stato un anno senza precedenti e in un anno come questo il Natale può assumere un significato ancora più importante.

Il desiderio è che grazie a semplici gesti possa diventare un momento di vicinanza e condivisone anche con le persone più vulnerabili in questo momento. Così IKEA Italia ha deciso di coinvolgere tutti i suoi co-workers in un progetto di donazione di prodotti alimentari, con il supporto di numerose associazioni nazionali e locali.

A Torino i co-workers di IKEA hanno dedicato parte del loro orario di lavoro alla preparazione di  1.800  pasti caldi e 850 pacchi con prodotti alimentari natalizi che, grazie a Banco Alimentare, verranno distribuiti in città.

Banco Alimentare si occuperà della distribuzione dei pasti caldi e dei pacchi con i prodotti alimentari.

Le Fiamme gialle sventano traffico di droga

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Torino ha scoperto un traffico di sostanze stupefacenti nell’ambito del quale venivano utilizzati, per far entrare nel territorio nazionale marijuana e hashish, i collegamenti autostradali per il capoluogo piemontese, via autobus, dalla Spagna.

Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, sono state condotte dai Finanzieri della Squadra Cinofili del Gruppo Pronto Impiego Torino, i quali hanno predisposto mirati controlli presso il terminal di corso Vittorio Emanuele allo scopo di individuare eventuali soggetti dediti all’introduzione nel territorio nazionale di sostanze stupefacenti.

Grazie al fiuto di Joy, giovane pastore belga “Malinois”, sono stati rinvenuti, durante uno dei controlli ai pullman provenienti dal territorio iberico, oltre 8,5 chilogrammi di marijuana.

La droga era stata abilmente nascosta all’interno di una valigia, a cui, peraltro, erano state rimosse le etichette identificative, che si presentava simile per dimensioni, colore e forma ad un’altra anch’essa presente nel vano portabagagli del mezzo.

Nonostante lo stratagemma messo in atto, i militari sono riusciti, attraverso l’esame delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti sull’autobus, messe a disposizione dalla società che gestisce il servizio di trasporto, ad identificare la proprietaria della valigia, una ventenne originaria del Gambia, che nonostante la giovane età era già nota agli inquirenti per fatti analoghi.

La donna, dopo gli approfondimenti investigativi, è stata rintracciata in Germania e, grazie alla collaborazione internazionale fra le Forze di Polizia, è stata arrestata ed è tuttora detenuta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria tedesca.

Solo pochi giorni prima, le Fiamme Gialle avevano arrestato un quarantenne di origini albanesi proveniente anch’esso, via pullman, da Barcellona: all’interno del suo bagaglio era stato rinvenuto, occultato tra gli effetti personali, oltre un chilogrammo di hashish.

Le attività della Guardia di Finanza a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti si inseriscono nell’ambito della costante azione di monitoraggio e controllo del territorio, tesa a prevenire e reprimere ogni forma di illecito al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legalità.

Topo d’appartamento arrestato sul balcone

E’ sera quando un conoscente contatta l’inquilina di un stabile di via Moncrivello riferendole che su uno dei balconi del palazzo c’è un uomo che sta tentando di accedere nell’alloggio.

Dal proprio balcone, la donna sente dei passi e dei colpi e appura la presenza dell’intruso su uno dei balconi sottostanti, motivo per il quale chiama la Polizia.

Sul posto, gli agenti del Commissariato Centro trovano l’uomo sul balcone del piano rialzato che tenta di accedere all’interno dell’abitazione. Alla vista degli agenti, il ventenne cittadino rumeno, con precedenti di polizia a carico, cerca di allontanarsi ma il tentativo resta vano e gli agenti lo arrestano per tentato furto. Il cittadino straniero è stato anche sanzionato amministrativamente, in relazione alle norme anti Covid-19, poiché trovato a circolare senza giustificato motivo.

Lunedì chiusi molti uffici comunali

APERTI SOLO QUELLI ESSENZIALI   In un’ottica di limitare il più possibile la circolazione sul territorio cittadino, per contenere il rischio contagio Covid-19, lunedì 7 dicembre sarà sospesa ogni attività negli uffici del Comune di Torino fatta eccezione per quelle dei presìdi necessari a garantire la continuità dei servizi essenziali alla cittadinanza.

Nello specifico rimarranno aperti gli uffici:

– attività di sportello pubblico dell’Area Commercio, dell’Area Tributi e Catasto, dell’Area Servici Civici dell’Anagrafe e dello Stato Civile;

– Servizi dell’Area Sistema Sicurezza e Pronto intervento;

– Servizi dell’Area Protezione Civile e Gestione emergenze;

– Servizi Sociali e Socio Sanitari;

– Servizi operativi e territoriali del Corpo di Polizia Municipale;

– Ufficio Deposito Atti Giudiziari;

– ulteriori uffici a salvaguardia dei servizi aperti al pubblico per i quali i Direttori competenti sono tenuti a garantire l’apertura alla cittadinanza con apposite comunicazioni di servizio.

Infermieri, Nursing Up: lunedì 7 dicembre flash mob di protesta

Da mesi chiediamo rispetto, assunzioni, adeguamento e valorizzazione economica che non ci viene riconosciuta. Ora basta!

 

Riceviamo e pubblichiamo

Lunedì 7 dicembre il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, tornerà a manifestare in piazza Castello a Torino, a partire dalle ore 10.30, davanti agli uffici della Prefettura, con un Flash Mob per chiedere RISPETTO E CONSIDERAZIONE  DA PARTE DEL GOVERNO E L’USCITA DL COMPARTO SANITA’.

 

Dopo la grande manifestazione del 15 ottobre scorso, con migliaia di infermieri e professionisti della sanità che hanno manifestato a Roma, e lo sciopero del 2 di novembre durato 24 ore, scendiamo ancora una volta in piazza. Ad oggi, rispetto alle nostre sacrosante richieste, solo da parte del Ministro della Salute è arrivato un timido segnale di valorizzazione della nostra professione attraverso il riconoscimento di una minima indennità professionale che, tuttavia, non essendo sostenuta da adeguati finanziamenti ci lascia profondamente amareggiati e delusi.

 

Noi non molliamo e proseguiamo con lo stato di agitazione, perché dobbiamo fare di tutto per rendere giustizia e al valore di migliaia di infermieri e professionisti della sanità che rappresentiamo.

 

Chiediamo:

 

  • Un’area contrattuale autonoma e la valorizzazione economica della specificità di ogni professionista sanitario
  • Assunzioni stabili per l’adeguamento delle dotazioni organiche
  • Risorse per l’aggiornamento professionale
  • Riconoscimento della malattia professionale in caso d’infezione
  • Aggiornamento della normativa sulla direzione delle aziende di servizi alla persona e superamento del vincolo di esclusività
  • L’istituzione dell’infermiere di famiglia o di comunità per le cure territoriali con un piano assunzioni adeguato e messo in atto in tempi brevissimi
  • Il riconoscimento di indennità specifiche per gli infermieri e tutte le professioni sanitarie

 

Il Flash mob avverrà dalle ore 10.30 alle 13 in piazza Castello e nell’arco della mattinata il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, salirà dal sig. Prefetto di Torino per consegnare una lettera con le nostre richieste indirizzate al Governo.

 

Spiega Delli Carri: “Siamo costretti a continuare nello stato di agitazione e nella nostra lotta al fianco di tutti i colleghi che rappresentiamo perché ancora una volta alle parole non seguono i fatti. Possibile che le situazioni drammatiche a cui abbiamo assistito non abbiano insegnato nulla alla politica? In Piemonte il piano assunzioni si muove con una lentezza esasperante. Dobbiamo mettere a punto la questione delle prestazioni aggiuntive da retribuire a 50 euro l’ora, visto che per coprire i turni molte aziende vi fanno ricorso. A oggi, dalla Regione, ci hanno risposto che se ne parlerà solo dal 15 dicembre in poi. Ma sappiamo già che per portare la retribuzione dai poco più di 20 euro l’ora di oggi ai 50 che chiediamo, non sono ancora state stanziate le cifre da Roma. Un passaggio che probabilmente necessiterà di tempi lunghissimi. E allora perché la differenza non la mette, subito, con un atto di coraggio la Regione?

Forse gli infermieri e i professionisti della sanità non hanno dimostrato coraggio in questi giorni di nuovo picco di contagi Covid, rimanendo al loro posto, in prima linea, ammalandosi e contagiandosi a centinaia ma proseguendo sempre a fare il proprio dovere anche se con turni massacranti, sacrificando la propria vita e spesso anche la propria famiglia? Forse queste persone valorose non meritano rispetto e un atto di coraggio anche dalla Regione?”.

 

Prosegue Delli Carri: “Riamane poi ancora aperto il capitolo assunzioni che ancora oggi stentano ad arrivare. Se il Piemonte vuole dare un serio impulso alla medicina di territorio è imprescindibile che venga istituita la figura dell’infermiere di famiglia o di comunità, supportando questa strategia con un piano di assunzioni adeguato con contratti ad ampio respiro almeno triennali, che possa portare stabilità a tutto il sistema sanitario.

 

Al Prefetto chiederemo di accogliere le nostre richieste e di sostenere le nostre istanze attraverso una  compiuta ed incisiva attività di sensibilizzazione nei confronti del Governo Italiano, intervenendo, in particolare, sensibilizzando il  Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro della Salute, affinché gli stessi adottino finalmente i provvedimenti risolutivi di propria competenza, che sono necessari ed opportuni per dare risposte favorevoli ai nostri desiderata.

 

La nostra professione e abnegazione merita RISPETTO: solo noi da sempre al fianco dei pazienti, sappiamo cosa significhi avere il coraggio di iniziare ogni giorno una lotta contro questo maledetto virus nella speranza di non essere contagiati e di non diventare un pericolo per le nostre famiglie.

Ora chiediamo solo che ci venga dato ciò che correttamente ci spetta. Che venga rotto il muro dell’indifferenza verso di noi e verso le nostre richieste. È giunto il momento che una volta per tutte il RISPETTO che da mesi chiediamo ci venga riconosciuto”.

Covid, i guariti superano i contagi. Nuovi morti ma continua il calo dei ricoveri

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.269 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 13,5% dei 9.386 tamponi eseguiti.

Dei 1.269 nuovi casi, gli asintomatici sono 508, pari al 40%.

I casi sono così ripartiti: 295 screening, 625 contatti di caso, 349 con indagine in corso; per ambito: 205 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 55 scolastico, 1.009 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 177.788, così suddivisi su base provinciale: 15.487 Alessandria, 8372 Asti, 6152 Biella, 24.553 Cuneo, 13.722 Novara, 94.349 Torino, 6708 Vercelli, 5888 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 962 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1595 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 359 (-7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.239 (37 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 61.440

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.665.145 (+ 9.386 rispetto a ieri), di cui 822.823risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6.623

Sono 55i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 6.623 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 985 Alessandria, 398 Asti, 292 Biella, 710 Cuneo, 576 Novara, 3.077 Torino, 315 Vercelli, 204 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 66 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

105.127 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 105.127 (+1.939 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8185 Alessandria, 5558 Asti, 3295 Biella, 12.721 Cuneo, 7299 Novara, 59.575 Torino, 4075 Vercelli, 3342 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 531 extraregione e 546 in fase di definizione.

Studente sedicenne tenta di rapinare supermercato

I carabinieri hanno arrestato per tentata rapina uno studente di Torino, di 16 anni. È successo in via Breglio, nel quartiere Borgo Vittoria

Il ragazzo con il volto coperto e armato di manganello telescopico ha minacciato e colpito più volte un cittadino del Bangladesh, titolare di un minimarket.
Il rapinatore pretendeva l’incasso della giornata ma l’uomo ha reagito dando modo ai carabinieri del Nucleo Radiomobile, richiamati da alcuni passanti che hanno assistito alla colluttazione, di intervenire e bloccare il giovane. Il minorenne, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, è stato sottoposto alla misura cautelare della permanenza in casa.

La cocaina era nascosta nel salvavita

Doppia operazione degli agenti del Commissariato Barriera Milano contro lo spaccio di sostanza stupefacente nelle aree del quartiere.

Mercoledì sera, gli agenti del commissariato hanno arrestato due cittadini senegalesi, una donna di 42 anni e un uomo di 33. Grazie ad attività info-investigativa gli agenti erano venuti a conoscenza che la coppia riforniva alcuni pusher loro connazionali. Dopo un’attività di osservazione, i poliziotti hanno fermato la coppia per strada, riuscendo a risalire al loro domicilio in via Cecchi. Nel corso della perquisizione dell’alloggio, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato 145 grammi tra cocaina, eroina e crack occultati in un calzino posizionato all’interno della scatola salva vita della corrente elettrica. Gli agenti hanno anche trovato e sequestrato 545 euro in contanti. Altri 580 euro sono stati sequestrati a carico della coppia nel corso della perquisizione personale, 430 in possesso del trentatreenne e 150 della quarantaduenne.

Una seconda operazione era stata compiuta solo il giorno precedente quando nel corso di una perquisizione domiciliare in un alloggio di via Monte Rosa, gli agenti del Commissariato avevano trovato quasi 19000 euro in denaro contante e oltre una trentina di grammi di cocaina e crack. L’uomo che occupaval’alloggio, un trentaseienne cittadino nigeriano è stato arrestato per spaccio di sostanza stupefacente.