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Muore bimbo di due mesi: “un caso di morte in culla”

Si è probabilmente trattato di un caso di Sids – Sudden infant death syndrome  

Così sarebbe morto il bambino di due mesi,  a Bardonecchia il 2 gennaio, mentre era in braccio alla mamma, nei pressi degli impianti sciistici a Campo Smith.

Lo dimostrerebbe il risultato dell’autopsia  effettuata dal medico legale della procura di Torino.

E’ la cosiddetta  “morte in culla”, che  può verificarsi anche in altri momenti, oltre a quando i bambini riposano adagiati.

Il corpo del piccolo è stato restituito  alla famiglia per celebrare i funerali.

“Il Risveglio della Principessa” In tv il cortometraggio dedicato alla OM 469 Sport del Mauto

Visibile in TV durante la puntata di Gentleman Driver in replica fino al 6 gennaio su Sky Sport canale 229 MS Motortv, Tivùsat canale 55 e Digitale Terrestre.

“Il risveglio della Principessa”, cortometraggio ideato e prodotto da Adrenaline24h, agenzia di comunicazione italiana dedicata al motorismo storico e dal Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, è un omaggio alla splendida e unica” OM 469 Sport del 1922 del MAUTO e alla sua partecipazione alla 1000 Miglia 2021

Un vero e proprio documentario emotivo che testimonia tutte le fasi di preparazione della vettura e i quattro giorni di gara, che si sono svolti dal 16 al 19 giugno 2021, attraverso i borghi e le città tra le più belle d’Italia.

L’avventura della “Principessa” OM 469 Sport è iniziata quando Ermanno De Angelis, Co Founder di Adrenaline24h, l’ha notata al MAUTO e ha pensato di interrompere il suo lungo “sonno” durato 70 anni e farla tornare nel suo habitat naturalela stradae le competizioni.

Il “risveglio” della vettura è iniziato con l’arrivo presso l’officina di Bontà Classic Garage (Viterbo) dove Gianluca Bontà, titolare dell’azienda e tutto il suo staff, hanno iniziato il restauro completo e minuzioso, durato circa 2 anni, con la supervisione del Centro di Restauro del Museo.

Un compito decisamente arduo e faticoso che ha visto riportare all’ antico splendore le parti meccaniche della OM, seguendo metodi di lavorazione specifici in modo tale da rispettare l’originalità della vettura.

Con questo metodo e criterio lavorativo, è stato affrontato anche il rifacimento totale degli interni intrapreso da Trinchero 1957(Venaria Reale Torino) che, grazie ai suoi “sarti” e alla documentazione offerta dal MAUTO, ha potuto ricostruire l’interno dell’abitacolo e i 4 sedili come erano all’epoca, utilizzando materiali e pellame coerenti con l’età della macchina.

Grazie alla loro esperienza e competenza, sono riusciti a preparare la vettura per la 1000 Miglia 2021, dove è risultata essere l’auto più anziana che abbia partecipato e terminato la gara.

Infatti, la OM 469 Sport, sapientemente guidata dall’equipaggio di Adrenaline24h composto da Ermanno De Angelis e Nunzia Del Gaudio, è riuscita a concludere tutte le tappe della gara e a tagliare il traguardo finale di Brescia.

In questo docufilm è raccontata e racchiusa, l’essenza del motorismo storico: storia, cultura, passione, sfida, emozione. Estata una grande avventura durata due anni tra mille difficoltà, sembrava una sfida impossibile, che invece grazie alla passione di tutti, è stata superata. Dichiara Ermanno De Angelis – Co Founder di Adrenaline24h, Il docufilm che è stato possibile realizzare in virtù del progetto media strutturato da Adrenaline24h, è messo a disposizione di tutti i club, organizzazioni, che vorranno proiettarlo, divulgarlo ed utilizzarlo come strumento di comunicazione e condivisione, proprio nei confronti dei giovani.

Il cortometraggio è ora visibile in TV durante la puntata di Gentleman Driver Tv in onda fino al 6 gennaio su Sky Sport canale 229 MS Motortv, Tivùsat canale 55 e Digitale Terrestre.(per sapere gli orari visitare il sito www.adrenaline24h.com)

Tutti i club, associazioni, sodalizi e circoli che condividono la passione per il motorismo storico, possono richiedere ai produttori la disponibilità gratuita del cortometraggio “Il Risveglio della Principessa” per organizzare attività presso i propri club e/o sodalizi.

Il risveglio della Principessa on-line

Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=aeuST5IROC4

Adreneline24h.com: https://www.adrenaline24h.com/2021/12/il-cortometraggio-il-risveglio-della-principessa/

Facebook: https://fb.watch/acmbCQ7vAV/

Città della Salute, scoperto enzima che provoca la Sla

La carenza di un enzima, la ciclofillina A, induce la sclerosi laterale amiotrofica (SLA)

Uno Studio pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Brain dall’Istituto Mario Negri e dalla Città della Salute di Torino apre nuovi scenari terapeutici

Lo studio, effettuato presso l’Istituto Mario Negri di Milano e presso la Città della Salute di Torino, ha messo in luce uno dei meccanismi che provoca la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), dimostrando che la carenza di un enzima (la ciclofillina A) nelle cellule induce la malattia. La Sla è una grave malattia neurodegenerativa progressivamente invalidante che colpisce individui adulti, caratterizzata dalla compromissione dei motoneuroni (le cellule responsabili della contrazione dei muscoli volontari) di tutto il corpo, fatto che conduce alla paralisi dei muscoli volontari fino a coinvolgere anche quelli respiratori.

Studi precedenti avevano già evidenziato che la stragrande maggioranza dei pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) presentano anomalie nella proteina TDP-43, che ha un ruolo importante nei processi cellulari e se mutata causa la SLA. Il nuovo studio, condotto su modelli animali e pazienti, ha evidenziato che l’enzima ciclofillina A (PPIA) è fondamentale per il corretto funzionamento di TDP-43. Infatti, l’assenza di ciclofillina A (PPIA) nel modello animale induce una malattia neurodegenerativa che è simile alla SLA e provoca l’accumulo anomalo della proteina TPD-43 .
Lo studio, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Brain, è stato disegnato e coordinato da Valentina Bonetto dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS con il gruppo di ricerca del Centro regionale esperto per la SLA (CRESLA) dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e Dipartimento di Neuroscienze Università di Torino, coordinato dal professor Andrea Calvo.
“Abbiamo osservato – spiega Laura Pasetto dell’Istituto Mario Negri, primo autore del lavoro – che quando PPIA è assente il modello animale sviluppa i sintomi della SLA con demenza frontotemporale, cioè una progressiva disfunzione motoria, disinibizione ed alterazioni del comportamento in associazione alla morte dei motoneuroni ed alterazioni di TDP-43. “Questi dati sono in accordo – aggiunge Valentina Bonetto – con quanto visto in un gran numero di pazienti SLA con e senza demenza frontotemporale che mostrano di essere carenti di PPIA”.
“Inoltre abbiamo identificato un paziente SLA con una rara mutazione nel gene PPIA – spiega Andrea Calvo, del CRESLA della Città della Salute di Torino e Dipartimento di Neuroscienze Università di Torino¬ – che rende la proteina disfunzionale. Questa mutazione, pur non rappresentando una causa comune di SLA, è importante perché ci dà delle indicazioni su quali possano essere i processi cellulari alterati nei pazienti”. “La mutazione, le evidenze sui pazienti e quelle sul modello animale vanno tutte verso la stessa direzione, cioè che nella SLA le funzioni protettive di PPIA sono deficitarie – conclude Valentina Bonetto – quindi come prospettiva futura abbiamo pensato di sviluppare un approccio terapeutico che miri a ripristinare queste funzioni. Ora dobbiamo tornare in laboratorio e valutare se questa è la strada giusta per fermare l’insorgenza e la progressione della malattia. Se così fosse sarebbe un primo passo importante verso lo sviluppo di una terapia per la SLA”.
La ricerca è stata finanziata principalmente dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica di Regione Lombardia (Progetto TRANS-ALS) ed il Ministero della Salute (Progetto di Ricerca Finalizzata GR-2018-12365614).
La notizia arriva subito dopo l’annuncio da parte della Fondazione Italiana di ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica (AriSLA) che il progetto della dottoressa Bonetto su PPIA (GATTALS) è tra quelli selezionati dal Bando AriSLA 2021 ed ha ricevuto anche un contributo dall’Associazione “Io Corro con Giovanni”.

Qualità dell’aria in Piemonte e a Torino, miglior risultato in assoluto

Da una prima valutazione dei dati relativi al PM10 nel 2021 fatta da Arpa si rilevano concentrazioni medie annue inferiori a quelle dell’anno precedente. Cirio e Marnati: “La salute dei piemontesi è una priorità per la nostra Giunta”

Migliora, ben oltre le previsioni, la qualità dell’aria in Piemonte e a Torino: da una prima valutazione dei dati relativi al particolato PM10, misurato nel corso del 2021, si rilevano in generale concentrazioni medie annue inferiori a quelle dell’anno precedente.

“Un grande risultato – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore all’Ambiente Marnati – che conferma il nostro impegno ma anche la bontà delle azioni messe in campo che stanno portando significativi benefici. La salute dei piemontesi è una priorità per la nostra Giunta”

“Il dato non solo è il migliore in assoluto sulla media annuale in Piemonte da quando esistono i rilevamenti – aggiunge Marnati – ma anche il miglior dato in assoluto di sempre, così come il numero di giornate che hanno sforato i limiti di legge è il più basso in assoluto”.

“La stazione della qualità dell’aria di Arpa di Torino Rebaudengo – aggiunge il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto – una delle stazioni automatiche di traffico che rileva i dati peggiori del Piemonte, nel 2021 ha registrato 65 superamenti. Superiori ai 35 giorni stabiliti dalla legge, ma è il dato migliore dalla data di installazione del campionatore. Siamo passati da 94 superamenti annui nel 2014 o 118 nel 2017 a 65. E anche la media annuale ha visto un decremento importante: da 40 nel 2009 o 46 nel 2017 a 33 microgrammi al metro cubo. Dati che indicano quanto è stato fatto e quanto è migliorata la qualità dell’aria negli ultimi anni”.

https://www.arpa.piemonte.it/news/prime-valutazioni-sulla-qualita-dellaria-nel-2021

Rientra da un viaggio e trova la moglie morta in casa

E’ probabilmente morta a causa di un infarto la 58enne di nazionalità polacca, da anni residente a Nole (To).

Il marito era rientrato da  un viaggio all’estero, ha provato a rianimare la donna ed ha chiamato la polizia locale.Ma non è stato possibile salvare la moglie.

Sul posto, con la polizia municipale è intervenuto il medico legale dell’Asl To4: si dovrebbe trattare di morte naturale ma la procura di Ivrea, per fugare ogni dubbio, ha disposto un’autopsia nei prossimi giorni.

Il corpo della donna è stato  trasferito nelle camere mortuarie dell’ospedale di Ciriè.

Infermieri pediatrici: “la Regione faccia in modo che le aziende assumano”

“Subito per chi entra in graduatoria, con contratti di almeno un anno”

 

Riceviamo e pubblichiamo

Oggi si concluderà il bando per la creazione delle graduatorie per la figura degli infermieri pediatrici. È imperativo che nel minor tempo possibile le aziende sanitarie di tutta la regione e in special modo il Regina Margherita di Torino, si attivino per proporre a chi entrerà in graduatoria contratti a tempo determinato di almeno un anno. La necessità di infermieri pediatrici, infatti, è altissima, acuita dal numero sempre maggiore di piccoli pazienti che finiscono in ospedale in questo periodo sia per malattie respiratorie varie sia per il Covid.

A lanciare l’appello per l’assunzione immediata di infermieri pediatrici con contratti a più lungo respiro è il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie.

Spiega il segretario regionale Nursing Up, Claudio Delli Carri: “Il problema della carenza di infermieri pediatrici in rapporto alle sempre maggiori necessità, dovute all’aumento dei reparti e alla maggiore richiesta per un numero alto di piccoli pazienti, è generalizzata in tutta la Regione. E si fa ancora più pressante nei grandi ospedali come il Regina Margherita di Torino. Domani, si concluderà il bando per la formazione delle graduatorie per queste figure professionali. Noi chiediamo a tutte le aziende sanitarie e in special modo al Regina Margherita, ma soprattutto alla Regione in modo che faccia pressione sulle aziende sanitarie, che immediatamente, già nei prossimi 3 o 4 giorni, appena i tempi tecnici lo permetteranno, vengano proposti contratti di almeno un anno alle persone che sono entrare nella graduatoria.

Procedere, dunque, alle assunzioni rapidamente per andare a coprire quelle lacune che si fanno sempre più evidenti nei reparti, giorno dopo giorno, sia per l’aumento di piccoli pazienti con malattie respiratorie tipo le bronchioliti, sia per i piccoli ammalati di Covid.

Se il problema della carenza di personale è generale in tutte le aziende sanitarie piemontesi e in quasi tutte le specialità, esso diventa ancora più pressante per quel che riguarda gli infermieri pediatrici vista la delicatezza del loro compito, la particolarità dei loro piccoli pazienti, e le caratteristiche uniche di centri come il Regina Margherita di Torino”:

 

Vigili del fuoco volontari, arrivano i fondi regionali

L’assessore Gabusi: “Abbiamo ereditato una graduatoria e ci siamo impegnati a finanziare tutti i distaccamenti perché riteniamo fondamentale il supporto dei vigili del fuoco nel sistema integrato di Protezione civile. La capacità della componente volontaria del sistema si basa sulla disponibilità, competenza e puntuale conoscenza del territorio di tutti coloro che dedicano migliaia di ore al servizio ma anche sulla dotazione che viene messa loro a disposizione. Grazie a questo finanziamento implementiamo proprio quest’ultimo asse”.

La Regione Piemonte completa l’erogazione di contributi a favore degli Enti locali sede di Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari del Piemonte. Una tranche da 346.000 euro andrà a favore dei Comuni di Fossano, Busca, Santena, Rivoli, Bosconero, Morozzo, Grugliasco, Cossato, Villadossola, Nizza Monferrato, Gravellona Toce, Baceno, Romagnano Sesia, Racconigi, Macugnaga, Montanaro, Santhià, Varzo, Cravagliana, Vinovo.

I Comuni riceveranno contributi regionali da 13.000 a 20.000 euro per finanziare attività di potenziamento della logistica, acquisti e manutenzione straordinaria dei mezzi e delle sedi di proprietà pubblica, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di mezzi e sedi.

“L’impegno condiviso di Giunta e Consiglio regionale ci ha consentito questo risultato – sottolineano l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi e il consigliere regionale Paolo Ruzzola – Abbiamo finanziato tutti i distaccamenti, ma siamo già al lavoro affinché nel 2022 ci possa essere una nuova forma di aiuto della Regione Piemonte al sistema dei Vigili del Fuoco Volontari».

Il limite delle risorse a disposizione dei Distaccamenti volontari, dipendenti dal Ministero degli Interni, ha indotto la Regione Piemonte ad intervenire direttamente a sostegno di questa fondamentale componente con importanti risorse proprie.

“Un grazie a tutti coloro che quotidianamente si mettono al servizio dei piemontesi e che lo faranno ancora nel 2022”, concludono Gabusi e Ruzzola.

Il bollettino Covid di mercoledì 5 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 16.937 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 14.624 dopo test antigenico), pari al 20,16% di 84.369 tamponi eseguiti, di cui 70.025 antigenici. Dei 16.937 nuovi casi gli asintomatici sono 12.156 (71,8%).

I casi sono così ripartiti: 13.919 screening, 2248 contatti di caso, 770 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 550.839, così suddivisi su base provinciale: 46.329 Alessandria, 26.332 Asti, 18.829 Biella, 77.936 Cuneo, 42.855 Novara, 285.629 Torino, 19.041 Vercelli, 20.279 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.524 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 11.085sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.460 (+49 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 122 (+5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 109.352

I tamponi diagnostici finora processati sono 12.076.132 (+84.369rispetto a ieri), di cui 2.764.654 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.107

Sono 14, 3 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.107 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.603 Alessandria, 731 Asti, 451Biella, 1.492 Cuneo, 968 Novara, 5.803 Torino, 558 Vercelli, 384Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 117 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

427.798 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 427.798 (+4.849rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 34.243Alessandria, 20.870 Asti, 14.114 Biella, 60.556 Cuneo, 34.402Novara, 227.282 Torino, 15.270 Vercelli, 15.959 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.659 extraregione e 3.443 in fase di definizione.

Disponibile anche in Piemonte la pillola contro il Covid allo stadio iniziale

Molnupinavir è la pillola che combatte il virus quando l’infezione è allo stadio iniziale. In Piemonte sono per ora pronte  739 dosi. La prescrizione sarà disponibile per i pazienti covid con sintomi lievi entro i primi cinque giorni dalla comparsa.

“È arrivata in Piemonte e sarà  distribuita attraverso il sistema delle Usca”, ha detto Alberto Cirio, governatore della Regione Piemonte, “Le pillole possono essere anche somministrate ai vaccinati. La cura aiuta a prevenire  l’aggravamento della malattia e aiuterà ulteriormente a tenere liberi gli ospedali”.

La Squadra mobile scopre arsenale e mezzo quintale di droga nel garage

Nelle prime ore del 29 e del 30 dicembre 2021, personale della Squadra Mobile di Torino, nell’ambito dell’attività investigativa finalizzata a far luce sulle dinamiche criminali di tipo associativo riconducibili alla presenza della ndrangheta nel territorio di questo Capoluogo e condotta sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di D. V. di 33 anni, P. D. di 29 anni, entrambi originari della Provincia di Reggio Calabria, e T. S., torinese di 27 anni.

  1. V. e P.D. sono ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di detenzione illegale di diverse armi da fuoco e di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente mentre il terzo uomo dell’acquisto, in concorso con altri, di circa 15 chili di marijuana e 2 kg di hashish.

In particolare il 9 ottobre scorso gli investigatori avevano arrestato in flagranza di reato D. V. in quanto all’interno di box ubicati in Corso Traiano, a lui in uso, erano stati rinvenuti e sequestrati circa 53 kg di hashish, 1 kg di marijuana e numerose armi.

Nel dettaglio venivano sequestrati due fucili semiautomatici modello AKS 47 calibro 7,62X39, due fucili semiautomatici cal. 12, marca Beretta, quattro fucili a canne sovrapposte, un fucile a pompa marca MAG-TECH mod. 586.2, cal. 12, un fucile semiautomatico cal. 12, marca “FN” Brownig, un fucile semiautomatico marca Beretta mod. BM59, un fucile a canne giustapposte mozzate, cal. 12, due pistole tipo revolver e due pistole tipo semiautomatica cal. 7,65, circa 200 munizioni e due granate cd. “bombe a mano” mod. MK2 disinnescate.

Dalla susseguente attività investigativa era emerso che i citati box erano in uso anche a P. D. e che all’interno degli stessi avevano occultato, nei mesi precedenti e poi venduti al dettaglio, anche circa 5 kg di cocaina.

Peraltro quest’ultimo si era reso irreperibile alla data dell’esecuzione del provvedimento restrittivo e veniva rintracciato da personale della Squadra Mobile il successivo 30 dicembre in questo Capoluogo.

T.S. è, invece, gravemente indiziato di aver acquistato dai due indagati calabresi un consistente quantitativo di hashish e marijuana unitamente ad un complice, S.G., di 35 anni e originario della Provincia di Agrigento, a propria volta tratto in arresto il 9 ottobre u.s., nell’immediatezza dei fatti.

Sono in corso accertamenti al fine di verificare eventuali collegamenti degli arrestati con esponenti di spicco della criminalità organizzata calabrese, anche stanziali sul territorio piemontese.