CRONACA- Pagina 1332

L’ultimo omaggio a Gino Strada

Sabato a partire dalle 16 e poi domenica e lunedì  in via Santa Croce 19, a Milano, sede di Emergency, verrà allestita la camera ardente di Gino Strada.

Chi vorrà potrà dare l’ultimo saluto all’urna contenente le ceneri giunte dalla Francia, dove Strada è morto venerdì scorso, mentre era in vacanza con la moglie Simonetta. Emergency ha deciso di commemorare il proprio fondatore sabato e domenica (10-22) e lunedi (10-14). Siamo certi che saranno presenti anche molti torinesi e piemontesi. Anche sul nostro territorio – questo giornale  ne da’ sempre conto attraverso comunicati stampa e articoli – l’Ong di Strada è infatti molto attiva. Emergency dal 1994 ha seguito le storie di vita di oltre 11,5 milioni di persone. Soltanto in Afghanistan, paese tornato tragicamente d’attualità, gestisce 3 ospedali e una cinquantina di postazioni di primo soccorso i cui medici   e infermieri hanno deciso di rimanere: ecco, è questo lo “stile” che il fondatore ha sempre abbracciato nel suo agire. Mai abbandonare chi è in pericolo. Per tale ragione abbiamo nei giorni scorsi scritto che Strada è una sorta di “santo laico” o “santo ateo”, perché ateo egli si professava. Controverso come tutti i grandi personaggi, amato o detestato, lascia però a tutti indistintamente  una sua eredità civile e morale. L’eredità dei fatti, che consiste nell’aver salvato un’infinità di vite umane. Un lascito universale che non scomparirà con lui, ma vivrà in futuro grazie al coraggioso lavoro delle donne e degli uomini di Emergency.

Il Torinese

Distrutto il monumento alle vittime di Nassirya

Nella notte a Torino, in piazza d’Armi,  è stato fatto a pezzi il monumento ai carabinieri vittime di Nassirya.

La struttura di corso IV novembre, è stata divelta alla base. Sul posto carabinieri, polizia e polizia municipale, oltre ai vigili del fuoco.

E’ stata staccata dalla base di marmo la scultura in bronzo. Ora, mentre si stanno svolgendo gli accertamenti, il Comune sta esaminando la possibilità di ripristino della scultura.

Unanime la condanna da parte del mondo politico e istituzionale:

“Il pensiero mio e della città torna alle famiglie delle vittime”, dice la  sindaca Chiara Appendino.

“Esprimo sdegno e condanna per questo vile gesto – dichiara  il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – un atto ripugnante e vergognoso. La strage di Nassiriya è una ferita ancora aperta in cui morirono 19 italiani e molti rimasero feriti. Un tributo di sangue che il  nostro Paese ha pagato per la pace, la libertà e sicurezza dei popoli. Mi auguro che gli inquirenti individuino i responsabili e che il monumento venga al più  presto ripristinato”.

“Bene ripristinare immediatamente il monumento ai caduti di Nassyria a Torino. Torino sia unita nel cancellare questa vergogna con cui si è tentato ancora una volta di macchiare la nostra città. Per la memoria, il rispetto e l’onore che dobbiamo ai nostri caduti e per la vicinanza alle loro famiglie ci auguriamo che vengano individuati al più presto i delinquenti di questo atto  disgustoso”, così la parlamentare torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

“Queste ferite alla memoria sono inferte a tutti i noi, a chi crede nel nostro Paese e al suo ruolo nel mondo. Un grande dolore” . Così il candidato sindaco di Torino del centrosinistra Stefano Lo Russo.

“Disgusto, sconcerto e tristezza per l’atto di vandalismo a opera di ignoti ai danni del Monumento alle Vittime di Nassiriya: una nuova ferita inferta ai nostri caduti e alle loro famiglie. Mi auguro che l’opera di Osvaldo Moi, attualmente ritirata per la valutazione dei danni in vista degli interventi di ripristino, sia al più presto restituita ai torinesi e che i responsabili di un gesto vigliacco che ci colpisce tutti siano presto identificati”, commenta
Silvio Magliano Capogruppo dei Moderati in Consiglio Comunale.

(foto: il Torinese)

 

Proseguono i lavori di pavimentazione della Statale dei Laghi di Avigliana

Prosegue il ripristino della pavimentazione avviato da Anas lungo la strada statale 589 “dei Laghi di Avigliana”.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, a partire da lunedì 23 e fino a giovedì 26 agosto sarà in vigore il senso unico alternato all’altezza del km 49,350, nel comune di Barge (CN), in prossimità della rotatoria Crocera di Barge. Venerdì 27 agosto la limitazione sarà attiva nella sola fascia oraria 6:00 – 14:00.

Programmati anche i ripristini nel comune di Cavour (TO), per un tratto di circa 400 metri all’altezza del km 44. In questo caso il senso unico alternato sarà in vigore mercoledì 25 e giovedì 26 agosto mentre venerdì 27 agosto la limitazione sarà attiva dalle 6:00 alle 14:00. Sospesi i lavori per il fine settimana, gli interventi proseguiranno la settimana successiva da lunedì 30 agosto fino a venerdì 3 settembre con le medesime modalità di cantiere.

La statale 589 “dei Laghi di Avigliana” è rientrata nel perimetro di gestione Anas a maggio. Gli interventi in programma sono finalizzati a elevare il livello di servizio dell’infrastruttura.

Il bollettino Covid di sabato 21 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 225 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 20 dopo test antigenico), pari all’1,0 % di 22.008 tamponi eseguiti, di cui 17.969 antigenici. Dei 225 nuovi casi, gli asintomatici sono 90 (40,0 %).

I casi sono così ripartiti: 37 screening, 125 contatti di caso, 63 con indagine in corso; 2 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali; 6 importati ( 4 dall’estero, 2 da altre regioni italiane).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 374.409 così suddivisi su base provinciale: 30.532 Alessandria, 17.693 Asti, 11.777 Biella, 53.875 Cuneo, 29.171 Novara, 199.797 Torino, 14.010 Vercelli, 13.377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.546 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.631 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 12 (- 1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 133 ( + 5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.436.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.259.202(+ 22.008 rispetto a ieri), di cui 1.976.901 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.709

Due decessi ( nessuno oggi) di persona positiva al test del Covid-19 sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi 11.70deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.567 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 945 Novara, 5.595 Torino, 528 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

359.119 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 359.119 (+ 16rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.615 Alessandria, 16.904 Asti, 11.168 Biella, 52.086 Cuneo, 27.908 Novara, 192.371 Torino, 13.332 Vercelli, 12.845 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.451 extraregione e 2.439 in fase di definizione.

A Settimo un centinaio di profughi afghani in attesa di essere smistati nei Comuni

Al centro polivalente ‘Teobaldo Fenoglio’ di Settimo Torinese arriveranno un centinaio di profughi dell’Afghanistan tra quelli giunti  in Italia. 

Sono soprattutto famiglie, che resteranno  nel centro di emergenza gestito dalla Croce Rossa, per il  periodo di quarantena sanitaria.

Da Settimo saranno successivamente  smistati nei Comuni che hanno offerto accoglienza.

Il centro polivalente di Settimo, realizzato dove  erano ospitati gli operai impegnati nella costruzione dell’alta velocità  ferroviaria Torino-Milano,  dal 2010 è gestito dalla Croce Rossa Italiana.

Il Sentiero Nello

DAL PIEMONTE / Ogni anno, nell’ultimo sabato di agosto, in ricordo del comandante partigiano Nello Olivieri si svolge la camminata che da Boleto (Vb) arriva all’alpe Cambocciolo, per poi proseguire fino alla sella della Crosiggia alle pendici del monte Briasco e scendere infine, passando per Piana dei Monti, alla Merlera, frazione di Cellio (Vc) in Valsesia.

Il programma della 18° edizione del “Sentiero Nello” prevede per sabato 28 agosto il ritrovo e la partenza dei partecipanti alle 8 del mattino  in Piazza Nello  a Boleto (comune di Madonna del Sasso). Alle 9.30, viceversa, partiranno i partecipanti a Castagneia e da lì si incammineranno verso il monte Briasco lungo il  “Sentiero della Libertà”. L’arrivo è previsto verso mezzogiorno e dopo il pranzo (al sacco o alla baita, previa prenotazione) ci sarà alle 14.oo il ricordo della partigiana Wanda Canna. Nel pomeriggio i partecipanti proseguiranno per Castagneia e Breia per poi trasferirsi a Valpiana-Merlera dove, alle 17.oo, si terrà la commemorazione del prof. Alessandro Orsi, presidente dell’Anpi di Borgosesia. Nello Olivieri è stato una figura di spicco nell’ambito della Resistenza valsesiana. Giunto dalla Lunigiana a Rimella, dove aveva sede il comando partigiano, si arruolò nelle formazioni partigiane della Valsesia, alle quali portò il fondamentale contributo della sua esperienza militare, maturata in dodici anni di servizio nell’esercito, trasformando il “gruppo del Cellio” in una ordinata formazione militare, composta da ragazzi differenti per provenienza ed estrazione sociale.La formazione di Nello si mise in luce in particolare per la battaglia che costituì l’atto conclusivo dell’esperienza della “zona libera”, con la quale impedì ai nazifascisti il rientro in Valsesia dalla Cremosina il 2 luglio del 1944, opponendo una efficace resistenza che li costrinse a spostarsi verso Borgosesia e posticipò così al 5 luglio la fine del governo partigiano della zona. Caduto in una imboscata il 27 agosto alla frazione Merlera di Cellio venne ferito da una raffica a un ginocchio e morì per dissanguamento. In sua memoria la brigata partigiana assunse il nome di 6a Brigata d’assalto Garibaldi “Nello”. La manifestazione si svolge nell’arco di una giornata ed è organizzata dai comuni del territorio, dall’Anpi e dagli Istituti storici della Resistenza di Novara e della Valsesia, dalla Casa della Resistenza di Fondotoce e dai comuni di Madonna del Sasso e di Cellio con Breia.

Marco Travaglini

 

Preso con la droga nel pacchetto di sigarette

Arrestato dalla Polizia di Stato

 

E’ quasi scattata la mezzanotte del Ferragosto. Un’auto percorre a bassa velocità Corso Palermo: alla guida una donna, al suo fianco un cittadino straniero. Considerata l’ora e la zona, nota per le cessioni di sostanza stupefacente spesso effettuate anche a bordo di autovetture, la pattuglia della Squadra Volante ferma la macchina in via Baltea. La conducente si dimostra nervosa, ma le sue tasche sono vuote. Il passeggero, un cittadino senegalese di 25 anni, ha invece con sé un pacchetto di sigarette. Al suo interno, 10 pezzi solidi che accertamenti successivi riveleranno essere  cocaina. Il giovane, che ha precedenti di polizia specifici, ha inoltre con sé due lamette, solitamente utilizzate per la suddivisione delle dosi. E’ stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Covid, il bollettino di venerdì 20 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 250 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 33 dopo test antigenico), pari all’1,2 % di 20.891 tamponi eseguiti, di cui 16.596 antigenici. Dei 250 nuovi casi, gli asintomatici sono 118 (47,2%).

I casi sono così ripartiti: 40 screening, 154 contatti di caso, 56 con indagine in corso; 2 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali; 3 importati ( 2 dall’estero, 1 da altra regione italiana).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 374.184 così suddivisi su base provinciale: 30.506 Alessandria, 17.688 Asti, 11.765 Biella, 53.856 Cuneo, 29.143 Novara, 199.674 Torino, 14.002 Vercelli, 13.370 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.543 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.637 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 13 (- 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 128 ( – 11 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.380.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.237.194(+ 20.891 rispetto a ieri), di cui 1.971.456 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.707

Un decesso ( nessuno oggi) di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi 11.707 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.567 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 945 Novara, 5.594 Torino, 527 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

358.956 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 358.956 (+ 164 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.589 Alessandria, 16.896 Asti, 11.167 Biella, 52.070 Cuneo, 27.887 Novara, 192.291 Torino, 13.328 Vercelli, 12.835 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.451 extraregione e 2.442 in fase di definizione.

Damilano, Porta Nuova e la Tangenziale Est

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Premetto che egoisticamente un’ ipotetica chiusura di Porta Nuova come stazione ferroviaria centrale di Torino mi creerebbe evidenti  vantaggi nella mia quotidianità di vita.  

Quando studiai un po’ di storia del quartiere San Salvario  per una lezione che tenni  nella sede del quartiere e il cui testo è rimasto  in rete, constatai che uno dei motivi, se non il principale, di degrado  della zona circostante la stazione è stata ed è la stazione stessa . Non si tratta  certo  di un unicum perché in tutte le grandi città è così. A Napoli, è opportuno, arrivando in treno, infilarsi subito in un taxi, magari abusivo, perché l’aria stessa della stazione è irrespirabile. Io che abito  a qualche centinaio di metri da Porta Nuova, potrei migliorare le mie condizioni di vita, ma questo è un discorso individualistico che non ha nessun valore, anche se una parte di città potrebbe trarre un giovamento della chiusura della stazione, anche per la zona di via Sacchi sempre più abbandonata a sè stessa. Anche l’urbanista e deputato comunista Alberto Todros, uomo colto ed anche ironico (virtù quasi sconosciuta nel Pci) sosteneva con passione la tesi della città futura costruita sugli spazi liberati dai binari di Porta Nuova. I comunisti nel 1985 andarono al potere ma tra i mille errori che commisero in dieci anni,  non ci fu quello di chiudere Porta Nuova come stazione centrale. Commisero l’errore storico di bloccare la costruzione della Metro , condannando la città ad una mobilità sempre più insoddisfacente. Ma non seguirono Todros che  pure era allora un leader importante.
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Persi i contatti con Todros e non so se era rimasto sempre della sua vecchia idea fino alla sua scomparsa avvenuta nei primi anni Duemila. Il nuovo assessore  all’urbanistica post comunista del Sindaco Fassino, Ilda Curti, da quanto ricordo una simpatica e colta persona, ma del tutto digiuna della materia, ritirò  fuori dal cassetto l’idea di chiudere Porta Nuova , facendo di Porta Susa e del Lingotto le due stazioni cittadine. Un’operazione colossale che la crisi del 2008 obbligo‘  comunque ad accantonare  anche solo come un’ ipotesi  che  per altri versi non fu neppure  presa in considerazione dalle Ferrovie . Credo che il sano  realismo di Piero Fassino avesse obbligato a  ripensare ad un progetto faraonico che la stessa Curti oggi  definisce irrealistico“. Tra il resto è un’ipotesi che non considera il passante ferroviario, neppure terminato, che ha avuto dei costi altissimi; inoltre comprometterebbe gli sviluppi dell’alta velocità che risulta un obiettivo irrinunciabile per Torino. L’accenno che ha fatto Paolo  Damilano, candidato sindaco del Centro- destra,   alla chiusura di Porta Nuova destinata ad altro uso, in una intervista al “Corriere Torino“, andrebbe spiegato ed approfondito perché lanciato quasi come uno slogan rischia di creare delle perplessità e si presta a strumentalizzazioni. C’è già chi ci imbastisce sopra una polemica, parlando di possibile  speculazione immobiliare sull’area liberata dalle Ferrovie.
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Dedicare Porta Nuova  ad un hub culturale  con grandi eventi, a mercato dei fiori, ad Artissima, al turismo appare un’idea piuttosto discutibile che solo qualche architetto sognatore può  aver generato. Torino ha  già Torino Esposizioni inutilizzata da molti anni  e il Lingotto che sta morendo con al massimo due eventi annui in tempi pre -COVID. Penso che le parole di  Paolo Damilano, imprenditore concreto e non politico velleitario, siano state male interpretate. Nessuno che si sia occupato di trasporti, leggendo cosa scrivono gli esperti, può avere dei dubbi in proposito.  Tra l’altro, a  Porta Nuova è fissato  il punto di scambio tra le due linee del metro. Invece Damilano ha lanciato l’idea  della  Tangenziale Est di cui si discute da 50 anni. La tangenziale libererebbe  corso Moncalieri e Casale da traffico e inquinamento, dando finalmente compimento all’anello tangenziale rimasto incompiuto negli Anni 70. Questa è una proposta assai importante di Damilano che non ha stranamente  sollevato polemiche e neppure interesse. Invece rappresenta una scelta vincente che la città attende da decine d’anni. Una scelta strategica di grande importanza non solo per Torino, ma per tutta l’area collinare. Sarà interessante anche sapere il terzo sogno rimasto nel cassetto di Damilano, annunciato nell’intervista di Ferragosto.
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I partiti che sostengono la coalizione di centro – destra hanno l’obbligo di esprimersi su un programma comune. Non basta chiedere un voto contro grillini e Pd . Occorre assoluta chiarezza programmatica se si vuole trasformare le simpatie in voti. Mi permetto infine di esprimere un mio sogno nel cassetto, un sogno da semplice elettore: basta con la ZTL che voleva Appendino, basta con  le piste ciclabili che impediscono la circolazione, basta con  le zone pedonali folli  come quella di via del Carmine,  basta con i monopattini selvaggi. Al contrario, vorrei vedere  un piano dei trasporti fondato su una revisione radicale  del trasporto pubblico voluto dai grillini e su investimenti per una terza linea di Metro , non essendo sufficiente  la seconda che è rimasta lettera morta per cinque anni.
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scrivere a quaglieni@gmail.com
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(La foto di Porta Nuova è di Vincenzo Solano)