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Ricercato per lesioni aggravate arrestato a Porta Susa

Un cittadino rumeno di 43 anni, residente a Torino, è stato arrestato dagli agenti della Polizia Ferroviaria nella stazione di Torino Porta Susa in quanto destinatario di un Ordine di Carcerazione, emesso dal Tribunale Ordinario di Torino.

L’uomo è stato controllato in stazione durante i quotidiani servizi di vigilanza. Accompagnato dagli agenti presso gli uffici di polizia, è risultato destinatario di un Ordine di Carcerazione emesso nel mese di marzo 2019 dal Tribunale di Torino a seguito di una condanna definitiva per il reato di lesioni aggravate dovendo espiare la pena complessiva di 5 mesi e 17 giorni di reclusione, nonché la multa di 60 euro.

L’uomo, con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è stato arrestato ed associato presso la locale Casa Circondariale.

Due arresti per spaccio nel quartiere Mirafiori

Gli agenti del commissariato fermano due pusher

Mercoledì, la polizia giudiziaria del Commissariato Mirafiori ha fermato un senegalese che aveva appena ceduto varie dosi a due acquirenti nei pressi della passerella olimpica. Erano solo le 11 e aveva già incassato quasi 1000 euro. L’uomo arrestato, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia per reati connessi agli stupefacenti, in più era ricercato: su di lui pendeva un mandato di cattura per scontare una pena di 7 mesi in carcere.

Nel pomeriggio, invece, sempre nel quartiere di Mirafiori, la volante del commissariato intercetta una vecchia conoscenza: un cittadino nigeriano del 2001, con precedenti di polizia per spaccio, rapina e lesioni. All’atto del controllo, in via Pio VII il ragazzo tenta la fuga dentro un condominio, ma viene fermato e arrestato. In Commissariato lo conoscono bene, viene due volte a settimana per adempiere ad un obbligo di firma per reati commessi quando era ancora minorenne. Pochi giorni fa i poliziotti lo avevano anche sanzionato amministrativamente perché si era presentato dai poliziotti con addosso uno spinello. Ieri gli è andata peggio: dalla perquisizione domiciliare sono stati trovati e sequestrati oltre 3 etti tra hashish, marijuana e cocaina, un cellulare, materiale per il confezionamento delle dosi e 150 euro in contanti.

Tentano furto di rame e ghisa, 13 kg pronti per essere trasportati

Un arresto della Polizia di Stato

È accaduto martedì mattina. Erano pronti per scappare con la refurtiva “nei sacchi” quando è sopraggiunta la Polizia, a seguito di una segnalazione. All’interno della piscina abbandonata di via Gottardo, adiacente il Parco Sempione, i due credevano di agire indisturbati. Avevano riempito due interi bustoni di quelli neri XXL da giardinaggio, uno con ben 6 kg di tubature in rame, l’altro con un cavo plastico e un pezzo in ghisa, riconducibile ad un macchinario utilizzato per aspirare sul fondo delle piscine, di circa 7 kg. La tubatura, in origine un pezzo unico, era stata accuratamente tagliata in piccoli pezzi che avevano anche ripiegato su sé stessi, utilizzando lo spigolo di un muro, per riuscire a trasportarli più facilmente.

I due, alla vista dei poliziotti, si sono dati alla fuga a mani vuote. Hanno scavalcato la recinzione del campo sportivo e una volta all’interno del parco si sono diretti verso la stazione ferroviaria Rebaudengo. Grazie alle descrizioni fornite dal testimone, gli agenti hanno rintracciato immediatamente uno dei due soggetti, un 35enne rumeno, nella zona retrostante la stazione. L’uomo, con diversi precedenti per reati contro il patrimonio, resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento è stato arrestato per tentato furto aggravato. Il trentacinquenne aveva tentato di impossessarsi di materiali che gli avrebbero garantito entrate facili.

Coronavirus: il bollettino di domenica 7 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 624 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 52 dopo test antigenico), pari al 7,7% degli 8.068tamponi eseguiti, di cui 3625 antigenici. Dei 624 nuovi casi, gli asintomatici sono 227 (36,4%).

I casi sono così ripartiti: 94 screening, 339 contatti di caso, 191 con indagine in corso; per ambito: 24 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 72 scolastico, 528 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 232.307 così suddivisi su base provinciale: 20.671 Alessandria, 12.087 Asti, 7985 Biella, 31.795 Cuneo, 18.207 Novara, 121.590 Torino, 8607 Vercelli, 8364 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1166 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1835 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 140 ( invariati rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2017 (+10 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.148.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.611.416 (+ 8068 rispetto a ieri), di cui 1.055.447 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9002

Sono i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9002 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1360 Alessandria, 584 Asti, 373 Biella, 1066 Cuneo, 748 Novara, 4090 Torino, 407 Vercelli, 292 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

211.000 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 211.000 (+ 476 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.403 Alessandria, 10.878 Asti,7207Biella, 29.375 Cuneo, 16.565 Novara, 110.317 Torino, 7849 Vercelli, 7644 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1075 extraregione e 1687 in fase di definizione.

Torino: rovista tra le auto e minaccia i passanti

Ventisettenne italiano arrestato

Nel primo pomeriggio di mercoledì scorso gli agenti del commissariato San Donato ricevono la segnalazione di un soggetto che, dopo aver tentato di aprire alcune auto in sosta, sta rovistando all’interno di una di queste. Giunti sul posto, i poliziotti trovano il veicolo aperto, senza però notare alcun individuo nei paraggi. Pochi minuti dopo, due cittadini si rivolgono agli operatori, segnalando la presenza della stessa persona alcuni metri più avanti, impegnata nella medesima attività delittuosa. Raggiunta l’auto in questione trovano l’uomo, un cittadino italiano di 27 anni, con un paio di forbici in mano, rovistare tra i sedili. Gli agenti richiamano la sua attenzione, invitandolo a posare l’oggetto in suo possesso. Al suo diniego, questi viene disarmato e bloccato. Nel tentativo di darsi alla fuga, il ventisettenne inizia a spintonare i poliziotti, proferendo loro svariati insulti e minacce. Perquisito, viene trovato in possesso di un set di chiavi a brugola, e di un paio di auricolari con una chiavetta usb, provento di furto. Il soggetto viene arrestato e condotto da un’altra pattuglia presso gli uffici del commissariato. Agli agenti rimasti sul posto per ulteriori accertamenti, si avvicina un cittadino, raccontando di aver riconosciuto nell’uomo fermato poco prima, il suo aggressore. La vittima riferisce di essere stata precedentemente avvicinata dall’italiano e, mentre legava la propria bici alla rastrelliera, questi l’aveva afferrata con forza minacciando di portargliela via se non avesse lasciato dei soldi. L’uomo aveva provato a tranquillizzare il reo, senza successo. Nel tentativo di mitigare la situazione, la vittima si era poi proposta di accompagnarlo al bar per offrirgli qualcosa. Dopo essersi rifocillato, l’aggressore era però tornato a rivolgere minacce sempre più insistenti per poi infine desistere dal suo intento ed allontanarsi.

Scattate le manette per furto, minaccia e resistenza a P.U e denunciato per oltraggio a P.U, estorsione, possesso ingiustificato di chiavi alterate e per aver fatto ritorno nel comune di Torino nonostante avesse all’attivo un foglio di via obbligatorio della durata di 3 anni emesso dal Questore di Torino.

Più di 160 dosi di crack, cocaina ed eroina a Barriera Milano

Due cittadini extracomunitari arrestati, tre denunciati, rinvenuti 9200 € in contanti

 
Un cittadino cinquantenne di nazionalità senegalese è stato arrestato lo scorso lunedì dagli agenti del Comm.to Barriera Milano in via Bra. L’uomo non ha opposto alcuna resistenza al controllo degli agenti, ammettendo di avere con sé dello stupefacente. Nelle sue tasche, infatti, 53 ovuli di cocaina ed eroina oltre alla somma in contanti di oltre 500 €. Dai controlli effettuati successivamente è emerso però che lo stesso si fosse reso irreperibile dal 2017, essendo colpito da un ordine di carcerazione. 
Appena qualche ora prima, invece, nel pomeriggio di domenica, personale del medesimo Comm.to ha controllato un ventunenne gambiano; il giovane inizialmente appare tranquillo e collaborativo, alla richiesta degli agenti mostra il contenuto delle tasche, ma all’improvviso si dà a repentina fuga lungo via Pinerolo. I poliziotti lo inseguono e lo fermano proprio mentre sta cercando di disfarsi di un calzino contenente 109 dosi di crack (oltre 100 grammi di stupefacente).  Il giovane, ha a suo carico numerosissimi precedenti penali per violazione della legge sugli stupefacenti; ed è irregolare sul t.n. Sul suo cellulare centinaia di messaggi inerenti all’illecita attività di spaccio. Oltre all’arresto per la detenzione del crack è stato denunciato perché inottemperante all’ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale.
Infine, venerdì pomeriggio, durante un controllo nell’alloggio ove vivono una coppia di senegalesi e un gabonese, gli agenti del Comm.to Barriera Milano hanno rinvenuto 5 grammi di cocaina e la somma di 8700 € in contanti, composta per la maggior parte di banconote di piccolo taglio. I tre sono stati denunciati per violazione della legge sugli stupefacenti in concorso.

Cerca di ferire i poliziotti con una siringa

Sono circa le 12 nei giardini pubblici di piazza Carlo Felice quando gli agenti del commissariato Centro, impegnati in un servizio di pattugliamento, notano un soggetto che, alla loro vista, cambia improvvisamente direzione, dileguandosi verso la stazione Porta Nuova.

Sospettando che l’uomo, cittadino italiano di 50 anni, voglia sottrarsi ad un eventuale controllo, i poliziotti lo raggiungono e gli chiedono di esibire un documento. Questi riferisce di esserne sprovvisto, declinando a voce i propri dati. L’insofferenza dell’uomo appare evidente sin da subito: ripete senza sosta agli operatori di non avere nulla da nascondere. Invitato alla calma, il cinquantenne decide d’iniziativa di vuotare le proprie tasche come gesto dimostrativo. Tra gli effetti personali emergono 2 ovuli di sostanza stupefacente ed una siringa. Nel chiedere contezza di quanto appena mostrato, i poliziotti tentano nuovamente di riportarlo alla tranquillità ma il reo, con uno scatto fulmineo, si impadronisce degli ovuli con la siringa ed inizia a correre. La fuga dura solo pochi metri ma, una volta fermato, l’italiano ingaggia una violenta colluttazione con gli operatori, colpendoli. Non pago della resistenza messa in atto, inizia a brandire la siringa che aveva in mano, nel tentativo di attingerli. Dopo averlo immobilizzato ed avergli impedito di deglutire la droga in suo possesso, vengono rinvenuti nella tasca della giacca i documenti dell’uomo, potendo così appurarne la reale identità.Il reo, con numerosi precedenti di Polizia ed un provvedimento di libertà vigilata in atto, è stato arrestato per resistenza a P.U, denunciato per false attestazioni e sanzionato per possesso di sostanze stupefacenti.

Gli Asili Notturni Umberto I accolgono gli amici a 4 zampe degli ospiti senza fissa dimora

L’inevitabile abbandono del proprio amico a 4 zampe ha spesso contribuito a rendere più penoso il ricovero o la convalescenza di coloro che si sono confrontati con il  COVID 19.

Ecco perché in via Ravenna 8, dove gli Asili Notturni Umberto I di Torino ad Aprile 2020 hanno dato vita a un nuovo spazio – frutto di un protocollo d’intesa con il Comune di Torino  inizialmente teso a coadiuvare la fase emergenziale connessa al COVID 19 – è stata organizzata anche una residenza canina in grado di ospitare gli eventuali fedeli amici di coloro che in caso di ricovero in questa sede non  avrebbero più dovuto lasciare il loro cane da solo e senza padrone. Sono stati pertanto predisposti dei box, con le cucce persino riscaldate, e delle aree attrezzate per realizzare un modernissimo canile con una zona di passeggio e un prato per farli correre o per farli interagire tra loro. A tale proposito Sergio Rosso – presidente degli Asili Notturni di Torino – ci spiega di aver voluto contemplare anche questo importante servizio, che sotto il profilo umano può rivestire un gran sollievo per i soggetti senza fissa dimora che vengono ospitati in Via Ravenna. La zona identificata per creare i box si trova nell’angolo più remoto del giardino, ha uno spazio che può facilmente diventare la toilette ed ha un prato di fronte dove, al guinzaglio, il cane può passeggiare anche con il proprietario. Questo luogo – aggiunge Sergio Rosso – è ideale perché oltre ad avere le dimensioni necessarie, è ben ombreggiato, è riparato dal vento ed è schermato dal verde in modo che i cani non abbiano troppi stimoli esterni. La scelta di creare questi spazi per gli amici a 4 zampe è nata – ci dice Sergio Rosso – dalla istintiva attenzione che noi degli Asili Notturni cerchiamo di rivolgere a quegli ospiti che, tolti dalla strada, hanno un compagno che amano visceralmente e che non possono e non vogliono abbandonare. Nel corso della nostra esperienza abbiamo cercato, infatti, di comprendere fino in fondo i problemi di questi emarginati, comprese le ragioni per le quali non riescono a considerare una vita normale. Tentare di aiutare a risolvere i complessi problemi di chi dorme sotto i portici, significa anche prendere in considerazione l’importanza che arreca loro il distacco dal proprio cane, uno dei maggiori affetti della loro vita. Come si può pensare, infatti, che un senza fissa dimora accetti un rifugio per se stesso abbandonando in strada il suo affetto più caro? Pertanto è con questo spirito che, a prescindere dalle considerazioni recentemente emerse a Torino – e che ipotizzano l’esistenza di un racket dietro la presenza di un cane che affianca un senzatetto – noi abbiamo visto unicamente l’aspetto umano ed emotivo, che è il solo che da sempre ci interessa e ci coinvolge, insieme agli autentici bisogni di queste persone delle quali ci occupiamo integralmente cercando di assisterle a 360 gradi. Ed è in questo specifico scenario che abbiamo scelto di realizzare in ambito socioassistenziale, la prima ed unica struttura che accoglie ed ospita sia il senza fissa dimora che il suo inseparabile amico a 4 zampe con la certezza di aver ancora una volta contribuito a guardare, focalizzare e tentare di alleviare sofferenze e problemi dei cosiddetti “invisibili” della nostra società.

Per saperne di più: www.asilinotturni.org

I ristoranti torinesi pronti a riaprire fino alle 22

A Torino e in Piemonte si potrebbe tornare in tempi brevi al ristorante a cena fino alle 22.

in questo giorno prosegue infatti il confronto di Ascom e Confesercenti con il Comitato Tecnico Scientifico procede ed emergono spiragli a fronte del massimo rigore nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria: il distanziamento di un metro tra i tavoli e anche nelle aree di passaggio, l’utilizzo  dei dispositivi di protezione individuale per gli addetti al servizio, l’esposizione di una chiara informativa all’esterno dei locali con l’indicazione della capienza massima consentita.

Oltre 5 tonnellate di alimenti sottoposte a sequestro, multe per 16 mila euro

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Venerdì mattina, personale della Polizia di Stato del Comm.to Barriera Nizza, congiuntamente ad agenti della Polizia Locale, Comando Sezione VIII, hanno svolto un servizio finalizzato alla verifica dei titoli autorizzativi e delle norme  che regolano i pubblici esercizi, volto la tutela del consumatore, nel quartiere San Salvario.

A concorrere ai controlli anche personale dell’ASL S.I.A.N e dello S.Pre.S.AL.

Il personale di Polizia impiegato ha sottoposto a controllo complessivamente 5 esercizi pubblici: due panifici, due esercizi di vicinato e un’attività artigianale di acconciatore: in quest’ultimo non sono stati riscontrati illeciti amministrativi.

In un esercizio di vicinato/internet point di via Galliari è stata riscontrata l’apertura abusiva, con conseguente sanzione amministrativa di oltre 5000 €.

Sempre in via Galliari, in un secondo esercizio di vicinato extralimentare, sono stati riscontrati diversi illeciti amministrativi relativi all’indicazione dei prezzi posti in vendita, condizioni igienico-sanitarie precarie e violazioni relative al Covid 19, per un totale di sanzioni elevate 2432 €.

 

All’interno di un panificio sito in via Ormea, personale dell’ASL SIAN ha riscontrato irregolarità di natura strutturale e autorizzative, diffidando la titolare dal prosieguo dell’attività, in attesa del provvedimento di sospensione, e sanzionandola per la somma di 1000 €.

 

Infine, durante il controllo di un secondo panificio, di fatto abusivo, sito in via Canova angolo Ormea, gestito da un cittadino marocchino di 48 anni, gli agenti hanno trovato una diffusa e consolidata sporcizia, accumulata nel tempo, e disordine nella lavorazione. I locali si presentavano infatti in pessimo stato, con muffa su tutte le pareti, una pessima condizione igienica sulle assi di legno su cui venivano riposte le forme di pane e sulle attrezzature da lavoro; carrelli e teglie usate per infornare il pane risultavano arrugginite con sporco incrostato da tempo. L’impianto elettrico, privo di qualsiasi certificazione, era di fattura precaria, con alto rischio di corto circuito ed elettrocuzione per i lavoratori e pertanto ad alto rischio per la vita umana. Nel deposito, ben 211 sacchi di farina, (per un peso complessivo superiore alle 5 tonnellate) in pessimo stato di conservazione: sia a terra che sui muri veniva riscontrata la presenza di blatte morte e larve di insetti della farina vivi. Pertanto, considerati i rischi per la salute umana data dagli alimenti e le farine contaminate da muffe e infestanti, l’alto rischio d’incendio dovuto a sovraccarico elettrico e dal rischio di esplosione, gli agenti hanno provveduto al sequestro penale del laboratorio di panificazione e del deposito farine, con tutte le masserizie e gli alimenti presenti.  Ulteriori 200 kg, di alimenti in cattivo stato di conservazione già lavorati, quali pane, pizze, focacce, olio e sacchi di farina che erano presenti nel laboratorio sono stati sottoposti a sequestro.

La Polizia Locale accertava e contestava l’apertura abusiva di panificazione in quanto mancante il titolo autorizzativo, per un totale di 5164 € di sanzioni.

L’ASL SIAN intimava la chiusura immediata dell’attività fino al completo ripristino degli ambienti, con conseguente sanzione amministrativa per la mancata autorizzazione sanitaria, per un totale di 3000 €. Inoltre, numerose irregolarità anche per quanto attiene alla sicurezza sui luoghi di lavoro (impianti elettrici non a norma, mancanza del piano antincendio, mancanza impianto meccanizzato di ricambio di aria). Il proprietario è stato dunque denunciato poiché deteneva sostanze alimentari, destinate alla vendita e alla somministrazione al pubblico, in cattivo stato di conservazione e per le irregolarità riscontrate in merito alla sicurezza negli ambienti di lavoro.