CRONACA- Pagina 1317

Smascherato traffico di armi antiche

Un’operazione congiunta condotta dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dai Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), con la collaborazione dei funzionari doganali francesi e del personale del Ministero della Cultura, ha permesso di smascherare un traffico di armi antiche illecitamente esportate dall’Italia.

L’attività di indagine è scattata a seguito di un controllo effettuato all’uscita del Traforo del Monte Bianco in località Chamonix (FR) da parte dei funzionari doganali francesi, su un veicolo furgonato VOLVO immatricolato in Italia e condotto da un cittadino italiano titolare di un’armeria in Torino.

Dolosamente occultati sono stati rinvenuti all’interno del veicolo n. 33 fucili ad avancarica, n. 2 affusti lignei per fucili ad avancarica comprensivi del calcio, del grilletto e del cane, n. 3 baionette, n. 1 spadino con custodia, n. 3 canne per armi lunghe e relativi supporti, n. 2 pistole ad avancarica da duello, n. 4 cannoncini ad avancarica e una scultura raffigurante una figura equestre rampante.

I beni, di indubbio interesse storico e di notevole valore commerciale, erano sprovvisti dell’attestato di libera circolazione rilasciato dal Ministero della Cultura che ne consente l’uscita dal territorio nazionale, come previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Per questo motivo, due persone sono state deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Aosta, perché ritenute responsabili, in concorso tra loro, del reato di esportazione illecita.

La Direzione Antifrode e Controlli di ADM e il Ministerodella Cultura, coadiuvati dai militari del Nucleo TPC di Torino, hanno immediatamente preso contatti con la corrispondente amministrazione transalpina al fine di ottenere la restituzione dei beni sopra descritti illegalmente esportati dal territorio nazionale.

Un’operazione sinergica che conferma la consolidata collaborazione tra l’Agenzia delle Dogane e Monopoli e l’Arma dei Carabinieri, nonché una trasversale attività di intelligence condivisa con l’Autorità Doganale francese,che ha reso possibile il successo dell’operazione finalizzata, nel caso specifico, al contrasto del traffico illecito internazionale di beni culturali

Ladro maldestro non riesce ad oscurare l’occhio della telecamera

Due arresti della Polizia

E’ accaduto domenica notte

In due sono entrati dalla porta secondaria di una gioielleria di via Gramsci. Hanno forzato l’ingresso e una volta dentro si sono guardati intorno. Uno dei due, con una bomboletta di vernice spray, ha tentato di oscurare l’occhio di una telecamera ma, non riuscendoci, questa continuava a registrare i suoi spostamenti. L’azione è stata osservata in tempo reale dal titolare del locale commerciale che, una volta ricevuto l’allert di intrusione del sistema di video sorveglianza, ha allertato la Polizia. Gli agenti del Commissariato Barriera Nizza, grazie alle descrizioni dettagliate dei soggetti, sono riusciti ad intercettarli immediatamente. Si stavano dirigendo frettolosamente verso la stazione di Porta Nuova, uno aveva con sé un sacchetto in nylon giallo. Alla vista della Polizia i due si sono separati, prendendo strade differenti e provando invano di nascondersi tra le auto in sosta. Entrambi sono stati trovati in possesso di guanti, torcia e cacciaviti. Uno dei due deteneva anche una bomboletta di vernice spray nera, mentre l’altro custodiva una pinza a pappagallo. I due italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, con precedenti di Polizia, sono stati arrestati per tentato furto aggravato in concorso.

Agenti liberi dal servizio fermano le borseggiatrici di un’anziana

Una donna arrestata, due minori denunciate

Hanno praticamente anticipato il turno di servizio, infatti, l’altra mattina, due poliziotti del Commissariato San Paolo, liberi dal servizio, stanno prendendo un caffè nel dehors di un bar di via Monginevro, prima di recarsi al lavoro, quando vedono tre donne con al seguito due minori mettersi sulle tracce di un’anziana signora, quest’ultima diretta verso casa con la borsa della spesa.

Intuito che può trattarsi dell’approccio per un possibile borseggio, gli agenti seguono gli spostamenti del gruppo di donne. Quando l’anziana signora fa ingresso in uno stabile di corso Ferrucci, una delle donne si stacca dal gruppo ed entra nello stesso portone. Pochi istanti dopo, la donna esce dallo stabile, si riunisce al gruppo e consegna a una sua complice con il passeggino al seguito un oggetto. A questo punto, gli agenti fermano il gruppo di donne. Sotto la copertina del passeggino, i poliziotti trovano denaro contante e il portafogli dell’anziana signora con i suoi documenti. Nei pressi della griglia di un tombino, i poliziotti recuperano altri documenti della vittima del borseggio. Tutti gli oggetti borseggiati verranno poi riconsegnati alla legittima proprietaria.

A seguito dei fatti, una cittadina bosniaca di 36 anni viene arrestata per furto con destrezza, mentre le sue complici, entrambe minorenni, una delle quali l’autrice materiale del furto vengono denunciate in stato di libertà per lo stesso reato.

Gigafactory a Termoli, la delusione di Cirio e Appendino: “Decisione che tradisce Torino e la susa storia”

“Questa decisione tradisce Torino. Tradisce il Piemonte, la sua storia, i suoi lavoratori, le sue Università ed in generale una terra che ha inventato l’auto, ha investito, ha rischiato.

Una terra che ha un credito enorme verso questa azienda e verso questo Stato”: così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e la sindaca di Torino Chiara Appendino sull’annuncio di Termoli come sede italiana per la gigafactory di Stellantis.

“Oggi ci sentiamo traditi – continuano il presidente Cirio e la sindaca Appendino – e chi è tradito prova rabbia. Una rabbia che chi, come noi, ha responsabilità istituzionali deve trasformare in una azione. Attendiamo di avere parole chiare da Roma per capire su che basi questa scelta sia stata condivisa con il Governo. Convocheremo già domani tutte le Istituzioni piemontesi”.

Covid, il bollettino di giovedì 8 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 42 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui dopo test antigenico), pari allo 0,3 % di 15.028 tamponi eseguiti, di cui 9.987 antigenici. Dei 42 nuovi casi, gli asintomatici sono 26 (61,9%).

I casi sono così ripartiti: 12 screening, 21 contatti di caso, 9 con indagine in corso; per ambito: 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 3 scolastico, 37 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 367.198 così suddivisi su base provinciale: 29.619 Alessandria, 17.503 Asti, 11.537 Biella, 52.974 Cuneo, 28.294 Novara, 196.526 Torino, 13.752 Vercelli, 12.993 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.503 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.497 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono (-rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 6(-rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 633.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.549.662(+15.028 rispetto a ieri), di cui 1.804.032 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.697

E’ stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione 1 decesso di persona positiva al test del Covid-19, nessuno verificatosi oggi.

Il totale rimane quindi di 11.69deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.454 Cuneo, 943 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

354.800 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 354.800 (39 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 27.994 Alessandria, 16.777 Asti, 11.049 Biella, 51.460 Cuneo, 27.307 Novara, 190.570 Torino, 13.191 Vercelli, 12.603 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.437 extraregione e 2.412 in fase di definizione.

Avvicina un’anziana al supermercato e le ruba la pensione

I poliziotti rintracciano la responsabile del fatto e recuperano il denaro

Ha avvicinato un’ottantenne, lo scorso giovedì, al termine della spesa in un supermercato di via Stradella, dopo averla vista uscire dall’Ufficio Postale; le ha chiesto quindi di darle la moneta da un euro che era dentro al carrello. L’anziana ha acconsentito alla richiesta della donna, una cittadina rumena accompagnata da una bambina. Ma improvvisamente la rom si è avvicinata pericolosamente all’anziana, che aveva le mani  occupate dalla borsa della spesa, e le ha preso dalla borsa il portafoglio e il cellulare, per poi allontanarsi. La vittima, molto preoccupata perchè nel portafogli custodiva una cifra considerevole, 1350 €, avendo appena prelevato la pensione,  richiedeva quindi aiuto al personale del supermercato e sul luogogiungeva una pattuglia della Squadra Volanti. Ricevute le descrizioni dell’autrice del fatto, i poliziotti hanno svolto immediate indagini volte al suo rintraccio ed hanno ispezionato un’area limitrofa al supermercato.  Proprio qui rintracciavano, nei pressi di un camper, una donna del tutto corrispondente all’autrice del furto appena consumato, che veniva sottoposta a perquisizione. Nella sua borsa gli agenti rinvenivano la somma di 1700 € in contanti. Pertanto, parte della somma, è stata restituita all’anziana derubata, la restante è stata sottoposto a sequestro. La donna, di 44 anni, è stata arrestata per furto pluriaggravato.

 

L’assessore regionale: “Necessario massiccio piano di formazione per infermieri e medici”

COMMISSIONE SALUTE

«Le attività stabilite dal PNRR per potenziare la medicina territoriale  attraverso la realizzazione delle Case della Comunità, delle Centrali Operative Territoriali e degli ospedali di Comunità, richiedono un massiccio piano di formazione degli infermieri e dei medici di medicina generale. La programmazione regionale, da concordarsi con le Università, deve disporre di importanti finanziamenti aggiuntivi, in modo da soddisfare al più presto la domanda di professionisti del Servizio sanitario regionale».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore vicario nazionale della Commissione Salute, Luigi Genesio Icardi, al termine della riunione della Commissione Salute, svoltasi ieri a Roma.

In particolare, l’assessore Icardi ha posto l’accento sulla programmazione delle risorse umane necessaria alla realizzazione del PNRR e alla completa ripresa delle attività ordinarie.

«In questi mesi – ha dichiarato Icardi – la Regione Piemonte si dibatte fra l’assenza di infermieri, che, come noto, non si possono sottrarre alle Rsa a favore delle Asl, e la cronica mancanza di altre figure professionali, fra cui i medici di medicina e chirurgia, di accettazione e d’urgenza (MeCau) indispensabili per la riapertura dei pronti soccorso e per la piena ripresa delle attività. Sono temi su cui è indispensabile, quanto urgente il coinvolgimento dei livelli programmatori nazionali per evitare che la ripartenza della Sanità venga strozzata dagli imbuti formativi».

Sempre in ambito di PNRR, in primo piano nella discussione in Commissione Salute anche il tema delle attrezzature sanitarie e degli interventi in edilizia sanitaria: «La Regione Piemonte – ha aggiunto l’assessore Icardi – ha recentemente riformulato gli aspetti finanziari sull’impegno delle risorse della legge 448 del 1998, art. 71, per nove importanti interventi di edilizia sanitaria, oggetto di incontro presso il Ministero della Salute nelle prossime ore. Con l’occasione, si tratterà anche della necessità di migliorare ulteriormente le norme relative al finanziamento degli investimenti da parte di Inail».

Vaccini, accordo integrativo con i medici di famiglia per incentivare gli “scettici”

Un accordo integrativo per incentivare l’adesione della popolazione piemontese alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19 è stato siglato ieri sera tra la Sanità regionale e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei Medici di medicina generale del Piemonte.

In particolare, ai medici di medicina generale i cui assistiti over 60, entro il 15 settembre 2021, risulteranno vaccinati nella misura uguale o superiore al 90 per cento, verrà riconosciuto un compenso aggiuntivo di 2 euro calcolato sulla quota capitaria annua dei loro assistiti. Se la copertura vaccinale complessiva dei loro assistiti over 60 risulterà compresa tra l’87 e l’89,99 per cento, la remunerazione scenderà a 1,50 euro, sempre sulla quota capitaria annua complessiva.

Qualora, inoltre, la copertura vaccinale complessiva raggiunta dagli assistiti con età superiore a 16 anni in carico al medico di medicina generale, al 31 ottobre 2021, sia superiore al target del 75 per cento, al compenso aggiuntivo verrà applicata una integrazione di 0,50 euro.

«La numerosità, la diffusione capillare sul territorio e il rapporto di fiducia con il proprio assistito – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – sono caratteristiche che rendono il medico di medicina generale capace di favorire la più ampia partecipazione della popolazione al programma vaccinale. Fondamentale è sensibilizzare e informare i cittadini per incrementare il livello di adesione alla campagna vaccinale, soprattutto nei confronti dei soggetti “scettici” e “non responder”, verso i quali il medico di famiglia può svolgere un’attività di counseling di notevole efficacia, fornendo loro gli opportuni ragguagli sull’importanza della somministrazione del vaccino, sulla sua sicurezza e sulle controindicazioni temporanee alla somministrazione. Ringrazio i Medici di medicina generale per aver accolto questa ulteriore richiesta, aiutandoci a raggiungere il più presto possibile l’obiettivo dell’immunità di gregge».

Al 6 luglio 2021, i piemontesi con età superiore ai 16 anni che non hanno ancora espresso la volontà di aderire alla campagna vaccinale anti Covid-19 sono 976 mila.

Secondo l’indagine del Laboratorio Management e Sanità (MeS) della Scuola superiore Sant’Anna e dell’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas) sulla propensione della popolazione italiana ad aderire alla campagna vaccinale, il 64,5% della popolazione piemontese intervistata pensa che i rischi legati alla malattia da Covid-19 siano maggiori dei possibili effetti collaterali del vaccino, mentre il 15% non è d’accordo con questa affermazione e coloro i quali non sono né in accordo né in disaccordo sono pari al 20,5%.

La popolazione italiana intervistata dichiara che vorrebbe maggiori informazioni sulla tematica Covid-19 in prima battuta dalle istituzioni sanitarie (54,6%), quindi dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta (45,5%) e dai medici specialisti (34,5%), con riferimento in particolare al funzionamento dei vaccini anti Covid-19 ed eventuali effetti collaterali della vaccinazione.

Gli indecisi sulla vaccinazione anti Covid-19 sono circa il 20% degli intervistati, mentre i contrari alla vaccinazione sono il 12%. Gli intervistati dichiarano di essere più incentivati a vaccinarsi in presenza di informazioni corrette più che per il timore di limitazioni.

«Dimostriamo ancora una volta con senso di responsabilità che la Medicina generale è in prima linea per rispondere al raggiungimento di obiettivi di salute pubblica – dichiarano congiuntamente i rappresentanti di Fimmg (Roberto Venesia), Snami (Mauro Grosso Ciponte), Smi (Antonio Barillà) -; con questo accordo confermiamo la prosecuzione del nostro impegno a vaccinare la popolazione piemontese, in particolare a completare l’immunizzazione degli over 60 e a raggiungere al più presto l’immunità di gregge. Forti del nostro rapporto fiduciario con i cittadini nostri assistiti e avendo a disposizione con regolarità le forniture necessarie, siamo pronti ad offrire il nostro contributo affinchè tutti i cittadini comprendano la necessità di vaccinarsi per porre fine alla pandemia».

Polfer: in sei mesi controllate 120 mila persone nelle stazioni

Il Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle D’Aosta ha impiegato in sei mesi più di 7.000 pattuglie in attività di vigilanza appiedata in stazione e automontata lungo le linee ferroviarie che ha portato all’identificazione di più di 120.000 persone, di cui 31.926 stranieri, complessivamente 25.176 con precedenti di polizia e 6.020 minori. Le persone arrestate sono 26331 i denunciati a piede libero, di cui 27 minori.

15 i servizi straordinari svolti da gennaio a giugno su input del Servizio di Polizia Ferroviaria da ‘Stazioni sicure’, ‘Rail safe day’, rispettivamente finalizzati alla sicurezza dei viaggiatori e alla prevenzione e repressione dei comportamenti illeciti, assicurata con l’ausilio di personale del Reparto Prevenzione Crimine, di Unità Cinofile antidroga e antisabotaggio; ‘Oro Rosso’ mirato al controllo dei rottamai per il contrasto dei furti di rame, durante i quali sono stati recuperati 1.500 kg di rame ed elevate sanzioni amministrative per un complessivo di oltre 15.000 euro per violazioni alle vigenti normative sulla gestione documentale ambientale in materia di smaltimento di rifiuti metallici.

 Il personale polfer è stato impiegato, inoltre, nei servizi di RAIL ACTION DAY nell’ambito della collaborazione internazionale delle Polizie Ferroviarie Europee RAILPOL, improntate su iniziative di carattere preventivo e repressivo contro i fenomeni criminosi maggiormente diffusi in ambito ferroviario.

4.576 i treni presenziati, tra cui regionali, Alta Velocità e il treno notturno proveniente da Roma,  con 23.608 persone identificate in corsa treno, grazie all’uso dei dispositivi SPAID, per la rilevazione delle impronte digitali, e palmari di ultima generazione.

Nell’espletamento dei servizi specifici sono state sequestrate 10 armi da taglio e sostanze stupefacenti di vario tipo tra cui cannabinoidi, cocaina, eroina e sostanze sintetiche il cui peso complessivo è stato superiore ai 2 kg.

Grazie al progetto ministeriale ‘Train to be cool’ finalizzato alla divulgazione tra gli studenti dei comportamenti corretti da osservare in ambito ferroviario per garantire l’incolumità e la sicurezza personale, gli operatori Polfer in servizio presso la Sezione Polfer di Alessandria appositamente formati, hanno incontrato in videoconferenza 400 studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, sui temi della legalità, della sicurezza ferroviaria e dei specifici compiti della Specialità di polizia.

I servizi di vigilanza quotidiani in tutte le aree ferroviarie di competenza del Piemonte e della Valle D’Aosta, nonché a bordo treno, proseguono per garantire un’estate 2021 in sicurezza!