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“Robe da matt*” La Settimana della Salute Mentale di Torino

L’Orgoglio di Essere Matti con conferenze, laboratori, proiezioni, movimento fisico e mentale.

 

VIII edizione: “Contaminazioni Bio-Psico-Sociali”

Dal 4 al 10 ottobre 2021

Con eventi digitali ed eventi in presenza in vari luoghi di TORINO

Online in diretta su

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La VIII edizione di ROBE DA MATT*, la Settimana della Salute Mentale di Torino si svolge con eventi trasmessi in dirette online e con eventi dal vivo al Cinema Massimo e in altri luoghi di Torino.

Il tema dell’edizione è “Contaminazioni Bio-Psico-Sociali” ed esplorerà la fenomenologia della contaminazione alludendo alla situazione pandemica, ma ribaltando questo concetto di contaminazione e dando ad esso una valenza positiva e inevitabile in ogni aspetto della vita.

Gli eventi online, in streaming e su piattaforma zoom, prevedono presentazioni di libri, letture animate e proiezioni iconografiche dal libro “Gli Abitanti di Arlecchinia“,  meditazioni mindfulnessdialoghi sullo sport con il giornalista Paolo Viberti, sui vaccini nel 700 italiano con il Prof. Elvio Giagnini, di disturbi di panico, di sfondi dell’alterità, della storia del femminismo, della poesia che cura degli Haiku e di altri temi.

Gli incontri dal vivo prevedono un flash mob e un cortometraggio in ricordo di Andrea Soldi, il film “Racconti da Stoccolma” di Anders Nilsson al Cinema Massimo, un laboratorio esperienziale di danza movimento terapia, incontri su vari temi trai quali il sistema immunitario fra specificità individuali e contesto ambientale con il Dott. Federico Audisio Di Somma.

 

Robe da Matt*, kermesse sul tema della follia nell’accezione più ampia e complessa del termine, dal 2014 propone a Torino una serie di eventi scientifici, culturali e di intrattenimento, in collaborazione con enti pubblici e con organizzazioni private che a vario titolo si occupano di salute mentale.

Una manifestazione nata come attività di promozione della consapevolezza e dell’inclusione sociale, con l’obiettivo di far circolare tra operatori, familiari, utenti e cittadini in genere le nozioni e le evidenze scientifiche sul tema, diffondendo esperienze di guarigione dalla “malattia” mentale – testimoniate da pazienti e familiari – ed approcci di “cura” maggiormente efficaci.

Dopo “Il mondo capovolto” dello scorso anno, Il tema di questa edizione è “Contaminazioni Bio-Psico-Sociali” ed esplorerà la fenomenologia della contaminazione, alludendo alla contingente situazione pandemica ma ribaltando questo concetto di contaminazione e dando ad esso una valenza positiva e inevitabile in ogni aspetto della vita.

Nei vari eventi verrà esplorata la complessità delle contaminazioni culturali, di come si combinano benessere e sofferenza, relazioni e solitudine, in un cartellone di appuntamenti multiforme, sfaccettato e… contaminato.

Si parlerà di contaminazioni che stiamo vivendo o immaginando, del loro impatto sulla nostra salute relazionale ed emotiva, ma anche delle opportunità che portano con sé.

Le contaminazioni implicano interrelazioni, scambi, cambiamenti. Sono segno dell’impossibilità di purezza ed espressione dell’imperfezione, del fatto che la vita procede solo grazie a continue impurità e incroci.

Contaminazioni cercate o combattute, più o meno rischiose, cariche di potenzialità e/o di sofferenza.

La VIII edizione di Robe da Matt* è in programma da lunedì 4 a domenica 10 ottobre 2021.

In relazione alle necessità di contenimento epidemiologico, anche questa edizione si svolgerà soprattutto online, con eventi in streaming sulle pagine https://www.facebook.com/Robe-da-Matti-1465302607080841https://www.facebook.com/IPsiGtorino e sul canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCCz3tX8U2vfO3iuYv08xE9Ama anche dal vivo con appuntamenti al Cinema Massimo e in altre location di Torino.

La manifestazione viene organizzata e promossa da un insieme di associazioni e gruppi di persone che vedono come capofila l’IPsiG, Istituto Internazionale di Psicopatologia e Psicoterapia della Gestalt.

GLI EVENTI ONLINE

Gli eventi online, in streaming e su piattaforma zoom, prevedono presentazioni di libri, letture animate e proiezioni iconografiche dal libro “Gli Abitanti di Arlecchinia”, meditazioni mindfulness, dialoghi sullo sport, sui vaccini nel 700 italiano con il Prof. Elvio Giagnini, di disturbi di panico, di sfondi dell’alterità, della storia del femminismo, della poesia che cura degli Haiku e di altri temi.

Lunedì 4 ottobre sono in programma tre appuntamenti: alle ore 9:30 un collegamento con l’Ucraina per parlare di mitologia, letteratura e pandemia con Vadim Hrechka, alle 17:30 un incontro sul tema dello sport con Paolo Viberti e Claudia Alonzi e alle ore 21:00 un evento in cui “Robe da Matt* incontra il Festival dei Matti di Venezia” tra storie, visioni e contaminazioni con Anna Poma, Claudia Alonzi, Gianni Francesetti e Michela Gecele.

Martedì 5 ottobre alle 10:30 avrà inizio l’evento “Risvegliamo il corpo” con un dialogo sulla Danza Movimento Terapia a cura di APID Piemonte e alle 19:00 un incontro su piattaforma zoom dal titolo “Cammino Ergo Sum” a cura di Adesso Mindfulness, su come la meditazione in movimento possa insegnare a camminare non per andare da qualche parte ma per essere.

Mercoledì 6 ottobre sono in programma cinque appuntamenti: alle ore 10:30 incontro dal titolo “Pro e contro del vaccino nel 700 italiano” con il Prof. Elvio Guagnini; alle ore 15:00 letture animate e proiezioni iconografiche dal libro delle Edizioni Forme Libere “Gli Abitanti di Arlecchinia” con Claudia Contin Arlecchino e Luca Fantinutti; alle ore 17:30 la presentazione del libro, edito da Fioriti, “Psicopatologia e Atmosfere. Prima del Soggetto e del Mondo” con i curatori ed autori Gianni Francesetti e Tonino Griffero; alle ore 19:00 – 20:00 l’incontro su piattaforma zoom “Il respiro è una casa”, pratica a cura di Adesso Mindfulness sull’utilizzo del respiro come luogo a cui tornare ogni volta che la mente scappa via. Per finire, alle 21:00 Mara Rotelli, Caterina Gradenigo, Alberto Viberti, Camilla Nannini e Dario Barbato parleranno di Contaminazioni dalla serie televisiva Detective Monk.

Giovedì 7 ottobre alle ore 14:00 si parlerà di “Disturbo di panico: verso una nuova clinica?”, trialogo e contaminazioni fra psicoterapia della Gestalt, neuroscienze affettive e ricerca con Antonio Alcaro, Gianni Francesetti, Michele Settanni e Giovanna Silvestri. Alle ore 18:00 è in programma l’evento su piattaforma zoom “Dalla nascita del femminismo ad oggi”, con Isabella Bonapace, Roberto Poggi e Nunzia Scarlato e alle ore 21:00 “Noi siamo i cani in chiesa” con Piero Cipriano, Pierpaolo Capovilla e altri “riluttanti”.

Venerdì 8 ottobre ultimo appuntamento curato da Adesso Mindfulness su piattaforma zoom intitolato “Sinfonia dal mondo”, una pratica sull’attenzione ai suoni che ci circondano e che cambiano continuamente. Alle ore 21:00 è in programma “La composizione progressiva di un mondo comune”, incontro con Maria Chiara Picinini, Carlo Bondioli, Fabrizio Mandreoli, Leonardo Caterina e Giorgio Marcello

Sabato 9 ottobre alle ore 11:30 si parlerò di “Dividuo, Individuo, Condividuo. Che ne dicono gli psicoterapeuti?” insieme a Francesco Remotti, Gianni Francesetti e Michela Gecele. Alle 15:30 si parlerà invece di “Poesia che cura: l’Haiku nella medicina narrativa” con Simonetta Marucci e Stefano Bolognese.

Domenica 10 ottobre ancora due appuntamenti online: il primo alle ore 17:00 con il Webinar ANIN  (Associazione Nazionale Infermieri Neuroscienze) dal titolo “Dalla crisi alla rinascita: Riflessioni sull’infermieristica di salute mentale oggi” e la sera, alle 21, le Contaminazioni musicali con la partecipazione di Roberto Guglielmetti , Antonio Valle, Dario Valle e conduzione di Angela Rigucci.

GLI EVENTI DAL VIVO

Gli incontri dal vivo prevedono un flash mob e un cortometraggio in ricordo di Andrea Soldi, il film “Racconti da Stoccolma” al Cinema Massimo, un laboratorio esperienziale di danza movimento terapia, incontri su vari temi trai quali il sistema immunitario fra specificità individuali e contesto ambientale con il Dott. Federico Audisio Di Somma

Lunedì 4 ottobre si comincia con due eventi dedicati a Andrea Soldi, 45enne di Torino morto cinque anni fa in seguito ad un tentativo di TSO finito tragicamente. Alle ore 10:30 in Piazzale Umbria è in programma “Noi due siamo unoLe parole di Andrea”, ritrovo e flash mob a cura del Circolo poetico Orfeo (ass. Laburb Mente locale, ass. Il Tiglio, ass. Arcobaleno/Segnali). Alle ore 17:00 al Polo Culturale Lombroso (Via Lombroso 16) vengono presentate le attività dell’Associazione Insieme APS, composta da famigliari di pazienti psichiatrici e cittadini sensibili alle tematiche del disagio psichico che collaborano per la diffusione di una cultura della prevenzione. Alle 20:30 nell’Ex Cimitero di via San Pietro in Vincoli 28 verrà proiettato “L’uomo Lupo”, cortometraggio a cura de Il Tiglio Onlus presentato in collaborazione con la manifestazione Il Granché.

Martedì 5 ottobre, alle ore 17:00 nel Centro studi Sereno Regis (Via Garibaldi 13), è in programma l’incontro dal titolo “Il sistema immunitario fra specificità individuali e contesto ambientale” con intervista al Dott. Federico Audisio Di Somma a cura di Michela Gecele.

Giovedì 7 ottobre alle ore 16:00, presso la Casa Valdese (Corso Vittorio Emanuele II, 21) è in programma l’incontro intitolato “La mediazione interculturale dagli anni ’90 a oggi: esperienze, ruoli, contaminazioni ed evoluzioni” con relatori Lahcen Alla, Blenti Shehaj, Michela Gecele e moderatriceAna Ciuban. Nel corso dell’incontro verrà presentato il libro, edito da Fioriti, “Gli sfondi dell’alterità” di Michela Gecele.

Venerdì 8 ottobre sono in programma due eventi: alle ore 14:30 all’Atelier 32 (Via Saluzzo 32) un “Laboratorio esperienziale di Danza Movimento Terapia” a cura di APID Piemonte; e alle ore 21:00 alla Cascina Roccafranca (Via Edoardo Rubino 45) l’evento dal titolo “Indagine sul Nuovo Mondo di Francesco Toris” a cura dell’artista Massimo Cilli e in collaborazione con Laboratorio Urbano Mente Locale. Un evento sull’opera di Francesco Toris, nato nel 1863 vicino a Ivrea e internato nel 1896 con la diagnosi di paranoia nell’istituto psichiatrico di Collegno dove negli anni creò una bizzarra composizione (definita oggi capolavoro dell’arte irregolare), costituita da ossa di scarto della cucina intagliate e raffiguranti figure umane, idoli, e animali, da lui definita il “Nuovo mondo, destinato a perpetuarsi e forse a sostituirsi a quello attuale”.

Sabato 9 ottobre appuntamento al Cinema Massimo (Via Giuseppe Verdi, 18) con la proiezione del film “Racconti da Stoccolma” di Anders Nilsson con introduzione del film d parte di Grazia Paganelli e  Stefano Boni e confronto-dibattito finale con Michela Gecele e Gianni Francesetti. Uscito nelle sale cinematografiche nel 2006 il film racconta tre storie fra delitti d’onore, violenze domestiche e tentati omicidi. Tre vicende parallele legate da un dramma comune da una la violenza che arriva da persone amate e tra le mura domestiche.

Arrestato spacciatore diciottenne

Torino: Tre arresti per droga a Barriera Milano Tutti effettuati dagli agenti del Commissariato

 

Martedì pomeriggio, gli agenti del Commissariato Barriera Milano, insieme a equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”, hanno effettuato un controllo straordinario del territorio nelle aree del quartiere, finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti in strada.

L’attività si è concentrata in Piazza Bottesini, via Montanaro, corso Vercelli, via Martorelli e corso Palermo. Proprio all’incrocio tra quest’ultimo corso e via Malone, i poliziotti hanno fermato un cittadino senegalese di 18 anni che alla vista della Polizia ha cercato inutilmente di darsi alla fuga a bordo di una bici. Una volta bloccato, lo straniero ha deglutito alcune dosi di stupefacente opponendo resistenza agli agenti.

Per tale ragione, il diciottenne è stato arrestato per spaccio di sostanza stupefacente e resistenza a P.U.

Solo nella serata precedente, sempre gli agenti del commissariato Barriera Milano, avevano arrestato in via Rovigo due cittadini nigeriani, un uomo e una donna, trovati in possesso di 135 grammi di marijuana e quasi mille euro in contanti.

 

La festa regionale di Anap Confartigianato

Casale Monferrato ha ospitato domenica la Festa regionale di Anap – Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato.

I partecipanti, provenienti da tutto il Piemonte si sono ritrovati in piazza Castello per poi trasferirsi al Teatro Municipale, dove si sono succeduti gli interventi di Giuseppe Capra, presidente di Anap Confartigianato Imprese Alessndria, Adelio Ferrari, presidente di Confartigianato Imprese Alessandria, del sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi, del vice questore di Alessandria Carmine bagno, del presidente regionale Anap Piemonte Giuseppe Falcocchio e del presidente nazionale di Anap Confartigianato, Guido Celaschi. Tra i presenti c’erano l’ispettore della Questura di Alessandria, Cristiano Coden per il progetto ‘Più sicuri insieme’, il tenente Piero Pasquino in rappresentanza della Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato, il maresciallo capo Andrea Tonti in rappresentanza della compagnia Guardia di Finanza di Casale Monferrato, il presidente del Foral, Alessandro Traverso, il sindaco di San Giorgio Monferrato, Pietro Dallera, l’assessore del Comune di Ponzano Monferrato, Felice Penazzi, oltre al direttore provinciale di Confartigianato Alessandria, Piero Gulminetti ed al segretario della zona di Casale, Mirco Capra. All’incontro in Teatro sono seguite visite guidate alla Sinagoga, alla chiesa di Santa Caterina ed alla Gipsoteca Bistolfi. La giornata è proseguita a Cereseto con un momento conviviale al Monferrato Resort.

Biker finisce contro una rampa e muore

DAL PIEMONTE / Un uomo di 38 anni di  Pigna (Imperia) è morto a Viola Saint Greè, in provincia di Cuneo  dopo essere andato a sbattere con la sua bici contro una rampa di un percorso della disciplina sportiva di downhill. Era un vigile del fuoco in servizio  a Ventimiglia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e l’elisoccorso, ma sono stati inutili i tentativi dei sanitari di rianimare il biker. La salma è stata trasferita all’obitorio di Ceva.

Cittadino tenace fa arrestare topo d’auto

Viene svegliato nella notte  dall’antifurto della sua auto e subito dopo il cellulare gli notifica, tramite app, anche l’apertura della portiera del suo veicolo. A quel punto, nonostante siano da poco passate le 4.30, l’uomo si riveste di tutta fretta e scende in strada per verificare cosa stia accadendo.

Una volta giunto nei pressi dell’auto in piazza Maria Ausiliatrice, il proprietario del veicolo constata che il finestrino è stato infranto e che all’interno della macchina c’è una persona. Quest’ultima, vistasi scoperta, si dà alla fuga in direzione di via Cigna. La vittima, però, non desiste e insegue il reo riuscendo anche a bloccarlo. Ne nasce una colluttazione nel corso della quale i due cadono per terra. La vittima, a questo punto, estrae il telefono dalla tasca per chiamare la polizia. Il ladro, come contromossa, gli strappa il cellulare di mano e cerca di gettarlo in un tombino, cosa che, però, non gli è riesce per la reattività della vittima. Pur di impedire la telefonata alle Forze dell’Ordine, il reo, un cittadino algerino di 39 anni con diversi precedenti di polizia a carico, lancia lo smartphone a una decina di metri e fugge in via Cottolengo.

La vittima, però, non si arrende: recupera il cellulare, segue il trentanovenne che, però, trova riparo in uno stabile del quartiere e chiama la polizia. Il proprietario del veicolo, nel frattempo, in modo previdente si nasconde dietro i bidoni della spazzatura posizionati nei pressi del portone. Scelta che dopo qualche minuto si rivela azzeccata: infatti, prima scorge la sagoma del reo affacciarsi dal portone con circospezione e poi lo vede uscire per allontanarsi, cosa che non succede perché Il proprietario del veicolo gli piomba addosso e lo blocca. I tira e molla dura alcuni secondi interrotto dall’arrivo degli agenti della Squadra Volante che fermano definitivamente il cittadino straniero arrestandolo per tentata rapina.

Il trentanovenne viene anche denunciato per furto aggravato continuato. I poliziotti, infatti, nel corso del sopralluogo in piazza Maria Ausiliatrice riscontrano la presenza di 5 auto con il finestrino danneggiato

Elezioni comunali, affluenza in calo Alle 23 è stata del 36,50%

A Torino è in calo l’affluenza per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale.

La rilevazione alle ore 23.00 sull’affluenza al voto per l’elezione diretta del Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale e dei Consigli delle Circoscrizioni è stata del 36,50 %.

La rilevazione alle ore 19.00 sull’affluenza al voto per l’elezione diretta del Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale e dei Consigli delle Circoscrizioni è stata del 29,29%.

 

Nelle elezioni amministrative del 5 giugno 2016 (che si sono svolte in un’unica giornata) l’affluenza al voto per l’elezione diretta del Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale e dei Consigli delle Circoscrizioni alla stessa ora era stata del 41,32%.

 

Le urne oggi sono aperte fino alle ore 23.00 e domani dalle ore 7 alle ore 15.

Lunedì alle 15, concluse le votazioni, dopo la rilevazione dei votanti definitivi, inizieranno le operazioni di scrutinio per l’elezione del Sindaco.

L’eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 17 e di lunedì 18 ottobre.

La prossima rilevazione sarà alle ore 23.

I risultati in tempo reale sono consultabili all’indirizzo: www.comune.torino.it/home.shtml

 

Alle  12 è stata del 9,62%, molto più bassa rispetto al 14,06% del 2016.

Allora però si votò solo nella giornata di domenica. Il dato è più basso anche della media nazionale che è del 13,7%.

Diciassettenne al mattino va  scuola, di notte spaccia

Denunciato dagli agenti del Commissariato San Secondo

 

Lo scorso martedì notte, personale del Commissariato San Secondo in servizio di Volante ha notato un ragazzo italiano sostare in modo sospetto in corso Rosselli. Considerato l’orario e l’età del giovane, di 17 anni, i poliziotti hanno proceduto al suo controllo, rinvenendo all’interno di una tracolla che aveva con sé quattro involucri di carta contenenti 5,5 grammi di hashish. Considerato il confezionamento dello stupefacente, verosimilmente destinato allo spaccio,  i poliziotti si sono quindi recati ad effettuare una perquisizione domiciliare della casa in cui il diciassettenne vive coi genitori. Nella sua camera, nascosto in uno zaino, rinvenivano un panetto di hashish di circa 100 grammi ed un bilancino di precisione. Il giovane è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il bibliotecario dell’ex manicomio racconta il suo lavoro tra libri e storie di vita

Intervista a Lillo Baglio. Una testimonianza diretta su un mondo ormai lontano

Un argomento che da sempre ha suscitato il mio interesse è relativo all’ex manicomio di Collegno, in tutti i suoi aspetti, sia storici che umani. Mi sono già occupata di tali tematiche, in un ciclo di articoli dal titolo “C’erano una volta i matti”, pubblicati da questa testata. Nei pezzi ho affrontato la storia dell’istituzione manicomiale fino alla Legge Basaglia, facendo riferimento a vicende letterarie e artistiche di personaggi in massima parte torinesi, come il triste caso di Ida Peruzzi, moglie di Emilio Salgari.
Sono stata particolarmente lieta quando Lillo Baglio, archivista e bibliotecario dell’ex manicomio di Collegno, mi ha contattata per dialogare con me in merito a questa realtà complessa e forse non abbastanza ricordata. Ecco allora la nostra chiacchierata.

Buongiorno Lillo, archivista e bibliotecario dell’ex manicomio di Collegno. Puoi raccontarci qualcosa di più riguardo alla tua storia, a come sei arrivato ad occupare questa posizione?
Buongiorno! In effetti la storia e la vita professionale di ognuno, per molti di noi, assomiglia alla nave Argo, il cui timoniere era convinto di dirigere da solo la nave, dimenticando che era il soffio del vento a mandarla avanti. Ebbene forse il destino c’entra qualcosa. Io arrivai a Collegno trent’anni or sono, dopo pochi mesi fui assunto presso l’azienda sanitaria di allora: l’asl to24 (oggi ASLTo3) dapprima come addetto ai servizi generali. Successivamente venni a sapere che l’allora responsabile della biblioteca medica, cercava un collaboratore, possibilmente diplomato, che avesse un certo grado di istruzione. Colsi subito l’occasione, e dopo un colloquio con il direttore amministrativo venni assegnato alla biblioteca medica, come addetto alla stessa. Frequentai, fin da subito, un corso in biblioteconomia e archiveconomia che mi permise di inserire, nel Sistema Bibliotecario Nazionale, un fondo importante composto di libri di psicoanalisi e psicologia, donato alla biblioteca dal Professore Ferraris. Da allora sono passati trent’anni. Nella metà degli anni Novanta fu creato il Centro di documentazione sulla psichiatria che raggruppa tre sezioni: La Biblioteca Medico Scientifica, l’archivio storico dell’ex manicomio di Collegno, l’archivio delle cartelle cliniche dei cinque ex ospedali psichiatrici riuniti, ovvero, gli ex ospedali psichiatrici di Torino, Collegno, Savonera, Villa Regina Margherita, Grugliasco, compreso il “manicomio dei bambini” Villa Azzurra, sempre di Grugliasco.

Un contesto decisamente particolare quello in cui ci troviamo, non solo un ex manicomio, ma uno dei luoghi che sono stati più attivi e conosciuti, ovvio fino alla Legge Basaglia del 1978. Ci dici qualcosa di più riguardo a che cosa vuol dire lavorare in un ambiente così “sui generis”?
Sono stato definito “il custode della memoria storica dell’ex Ospedale psichiatrico di Collegno”. Se con questa espressione si vuole dire che metto a disposizione, di chiunque ne faccia richiesta, per motivi di studio, di ricerca, di approfondimento etc.., lo straordinario patrimonio librario e documentale, a cominciare dagli “Ordinati” dove troviamo tutta la storia di questa complessa Istituzione che è stata, prima la Certosa di Collegno poi il “Manicomio di Collegno” , se intesa così la parola “custode” ha un senso. Oltre a custodire questo patrimonio culturale, davvero unico, io coadiuvo studenti per le loro tesi, ne sono state scritte centinaia tutte regolarmente catalogate. Indirizzo molti scrittori che hanno scritto libri che parlano di questa dimensione e di questa realtà manicomiale. Pensate che il Centro custodisce la Cartella Clinica dello smemorato di Collegno, un caso di appropriazione di identità che allora fece molto scalpore e che divise gli italiani in “Cannelliani e Bruneriani”. Quasi tutti quelli che hanno scritto su questo aneddoto sono venuti in biblioteca a consultare il materiale storico del caso.

Parliamo ancora della tua esperienza diretta in questo contesto. Hai avuto occasione di conoscere alcuni pazienti? Tra questi, ti ricordi in particolar modo di qualcuno?
Questo è l’aspetto, se vogliamo, più significativo della mia trentennale esperienza lavorativa in un contesto che ha conosciuto il dolore e ha ospitato il mistero della follia. La legge Basaglia, come sappiamo, sanciva legislativamente la chiusura dei manicomi. La legge Basaglia è stata sicuramente una legge di civiltà, i manicomi, gestiti con logiche appunto manicomiali, non potevano più rappresentare dei luoghi di cura ma luoghi di segregazione, dove il più delle volte la dignità umana veniva calpestata. Per ciò che mi concerne posso però dire che la chiusura, e la messa in libertà dei degenti che nel frattempo riacquistavano la libertà e con essa i propri diritti costituzionali, ha presentato delle forti criticità, voglio dire che avrebbero dovuto realizzare alternative abitative e alloggiative per i degenti rimasti senza la famiglia di appartenenza e senza protezione economica. E’ successo che molti degenti non furono in grado di integrarsi nella società e questo comportò il suicidio di centinaia e centinaia di ex ricoverati, molti di loro sono anche scomparsi e non si è saputo più nulla. Molti però rimasero a Collegno e sistemati negli ex padiglioni psichiatrici, diventati nel frattempo delle comunità, in attesa di una futura destinazione nelle strutture che avrebbero realizzato per loro. Pensate che la legge Basaglia è del 1978 mentre l’ultimo ricoverato di Collegno uscirà definitivamente nel 2004, per cui ho conosciuto molti pazienti. Molti di loro venivano tutte le mattine in biblioteca a prendere il caffè. Mi volevano bene, capivano che li rispettavo e non li giudicavo. Da loro paradossalmente ho imparato molto. Posso dire di avere conosciuto un’umanità straordinaria. Me li ricordo tutti, ognuno a proprio modo mi ha lasciato un ricordo indelebile. Mi dicono che abbia una dote che è quella dell’ascolto, so ascoltare. Ho perfino voluto scrivere un libro, dal titolo “E i matti dove li mettiamo? Viaggio nella coscienza del mondo degli altri.” È un dialogo realmente avvenuto tra me e due ex malati psichici dove si discute del mistero della vita e della follia.

Ci troviamo ora nella biblioteca, un luogo importante per testimoniare la storia. Cosa ci puoi dire in proposito?
Quando nel 1973 l’ospedale psichiatrico di Via Giulio viene chiuso, la biblioteca e i libri che si trovavano in via Giulio, nel manicomio di Torino, furono trasferiti a Collegno. I volumi rimasero abbandonati a se stessi fino all’arrivo di un medico, il Dott. Giorgio Tribbioli, un infermiere, Franco Cavaglià, e di un ex ricoverato; insieme salvarono dalla dispersione e distruzione per macero libri e riviste stipati dentro i cassonetti. Fu soprattutto grazie al ricoverato Roberto Contartese, laureato in filosofia, uomo coltissimo e a lui che dobbiamo la salvezza di un patrimonio culturale importantissimo che racchiude tutta la storia della psichiatria dal ‘700 ad oggi. Nel 1987 la Biblioteca venne riaperta ai lettori, come ente di conservazione, senza fondi per ulteriori acquisizioni né di libri né di periodici. Se i libri più di ogni altra cosa sono la sede prescelta per conservare la memoria ed esercitare immaginazione, la Biblioteca diventa il luogo ideale per raccogliere tutto l’insieme dei ricordi e del passato dell’umanità. Data la collocazione all’interno di un ospedale psichiatrico, essa si sviluppa all’insegna dell’alta specializzazione che va formandosi nel corso della seconda metà dell’Ottocento grazie alla gestione di dottori che arricchiscono il patrimonio librario di testi pertinenti la scienza medica e soprattutto la psichiatria; è pertanto possibile oggi tracciare un percorso storico dell’evoluzione di tale scienza attraverso i volumi stessi della Biblioteca. Altresì è possibile tracciare due linee di sviluppo autonome, che danno alla Biblioteca una peculiare fisionomia: da un lato una particolare tradizione di studi e ricerche in campo psichiatrico che si è sviluppata nel corso degli anni, dall’altro l’essersi organizzata fin dalla seconda metà dell’Ottocento come Biblioteca di pubblica lettura per i ricoverati dell’ospedale, l’altra biblioteca la cosiddetta “biblioteca dei ricoverati.”

Oltre i libri, ci sono anche dei quadri. Si tratta di lavori eseguiti da ex pazienti. Che cosa si può evincere, secondo te, da queste creazioni?
Il Centro di documentazione sulla psichiatria custodisce i dipinti realizzati negli anni dagli ex pazienti psichiatrici. Sono dipinti straordinari che confluiscono nella corrente dell’Art Brut letteralmente “arte grezza”, ma tradotto anche come “arte spontanea”. Questo concetto è stato inventato nel 1945 dal pittore francese Jean Dubuffet per indicare le produzioni artistiche realizzate da non professionisti, degenti dell’ospedale psichiatrico che operano al di fuori delle norme estetiche convenzionali (autodidatti, psicotici, schizofrenici, persone completamente digiune di cultura artistica). Egli intendeva, in tal modo, definire un’arte spontanea, senza pretese culturali e senza alcuna riflessione. Sono, se così si può dire, creazioni artistiche che scaturiscono da personali pulsioni emotive.

Tra questi libri, ce n’è uno che ti ha colpito in modo particolare, per importanza e ricchezza di contenuti? Stessa domanda sulle opere: ce n’è una che ritieni più significativa e perchè?
Per quanto riguarda i libri, la biblioteca possiede davvero un patrimonio libraio importantissimo, è una biblioteca storica specializzata nelle scienze psichiatriche, neurologiche, psicologiche e di tutto ciò che riguarda il segreto del comportamento umano. Posso dirti che la lettura di Freud mi ha fatto capire questo misterioso concetto di “inconscio”, in sostanza Freud per me è stato il maestro del “sospetto” vale a dire che la sua intuizione è davvero interessante; noi tutti saremmo agiti da forze e pulsioni che trascendono a volte la nostra volontà e, il paradosso, è che in questo “magma” si troverebbe “la verità” della nostra vera natura…Per quanto riguarda se ci sia un’opera o un artista che mi abbia colpito , a dire la verità ce n’è più di uno, tutti a modo loro sono molto, molto interessanti artisticamente, ma, per rispondere alla domanda ce n’è uno che per me dovrebbe diventare il simbolo, il riferimento, dell’Art Brut in Piemonte ed è Giorgio Barbero. Tempo fa chiesi ad un ricoverato cosa fosse la smemoratezza, chi è, in buona sostanza uno smemorato? La risposta che mi venne data fu questa: “È uno che finge di essere ciò che è veramente”. Una risposta decisamente enigmatica ma, paradossalmente, non priva di senso; esattamente come può essere percepita l’opera di Giorgio Barbero, un’opera ermetica, impenetrabile, inaccessibile a qualsivoglia forma o tentativo di identificazione, tuttavia non priva di senso, di gravitazione intorno all’ignoto, perché ignoti, sono, appunto, l’origine e la vita del cosmo infinito, dei pianeti lontani e sconosciuti, delle galassie e dei mondi muti, dell’universo silenzioso, come è Barbero, taciturno e introverso , allo stesso tempo privo di qualsivoglia senso pratico ma con una fervida e convinta immaginazione, confinante, forse, con il delirio in cui entrano potenze straniere dotate di armi tecnologicamente avanzate, armi sconosciute agli umani. Giorgio dice di vedere dei sputnik, delle navicelle spaziali, satelliti e astronavi provenienti da altri mondi. Lo stesso Barbero afferma: “Nella mia pittura rappresento satelliti spaziali, galassie ai confini del cosmo, momenti di espansione verso il futuro; un cosmo, delle galassie lontane anni luce. Io viaggio ai confini dello spazio, nella quarta dimensione ed esploro i pianeti sopra un razzo a tre propulsori”. Barbero dunque riporta ciò che vede nei suoi disegni, testimonia di paesaggi astrali, di atmosfere lunari, di realtà prive di luce, viceversa di una luce scura e tenebrosa.

Ora che il manicomio è chiuso ed è una realtà un po’ dimenticata, secondo te, che cosa si potrebbe fare affinché la memoria di queste esperienze non vada persa?
Desidero subito dire che chi si occupa di archivi, di biblioteche e di memorie storiche lavora su tre fronti: verso il passato, conservando e offrendo alla consultazione i documenti selezionati per il loro valore storico e giuridico. Verso il presente per quanto riguarda la trasparenza democratica e verso il futuro a salvaguardia della memoria storica per le generazioni future. Il passato dovrebbe insegnarci a migliorare il presente, ognuno di noi, anche chi non è consapevole, incarna la storia dell’umanità. Noi siamo l’estensione psichica e biologica del primo uomo apparso sulla terra, in questo senso la memoria, soprattutto anche quella storica, va conservata e custodita. La follia è una dimensione che riguarda potenzialmente ognuno di noi, i manicomi sono stati luoghi “dell’umanità rubata” queste esperienze umane sono state rimosse ma sono ancora drammaticamente presenti. Non esisteranno più, aggiungo io per fortuna, i manicomi ma i problemi sono ancora tanti, sono ancora troppi…

Alessia Cagnotto

 

 

Il reading di Paolo Rumiz al Grattacielo Sanpaolo

Torino, Auditorium grattacielo Intesa Sanpaolo, corso Inghilterra 3

Ingresso gratuito, prenotazioni dal 1° ottobre sul sito www.grattacielointesasanpaolo.com/news

  Martedì 5 ottobre al grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino è in programma in anteprima nazionale alle ore 21 il reading teatrale e musicale “Canto per Europa” di Paolo Rumiz, con la regia di Franco Però.

 

Lo spettacolo, coprodotto da The Italian Literary Agency e Intesa Sanpaolo, è tratto dal nuovo libro dello scrittore “Canto per Europa”, in uscita per Giangiacomo Feltrinelli Editore il 7 ottobre e farà conoscere al pubblico alcuni dei passaggi più significativi ed emozionanti dell’opera, letti e interpretati dallo stesso scrittore e dagli attori Lara Komar e Giorgio Monte. Gli interventi saranno accompagnati dagli intermezzi musicali a cura degli artisti Aleksandar Sasha Karlic (oud, chitarra, def, duduk, voce) e Vangelis Merkouris (oud, bouzouki, voce).

 

Una cintura di costellazioni ornava le murate della barca come segno d’augurio per il viaggio”. Una giovane siriana, profuga di guerra, fugge sulla barca a vela di quattro uomini assetati di miti. La ragazza si chiama Europa. Da quel momento, rivive in lei la leggenda della principessa fenicia rapita da Giove-toro, mentre il viaggio attraversa le meraviglie del mare aperto ma anche la deriva di un mondo fuori controllo: naufragi, emigrazioni e turismo di massa, conflitti, pestilenze, incendi e alluvioni.

 

Paolo Rumiz richiama il mito della fondazione del nostro continente, si interroga sulle sue origini, sui suoi valori, sui suoi strappi e sulle sue lacerazioni. Un viaggio epico: quattro moderni argonauti e una profuga siriana ridanno vita al mito che ha fondato l’Europa. Un’opera straordinaria, antica nel respiro e contemporanea nella denuncia, realizzata da un autore che da sempre racconta la necessità di essere cittadini del mondo.

 

L’incontro è inserito all’interno del palinsesto culturale del grattacielo della Banca, che si caratterizza per la qualità dei contenuti e la notorietà dei protagonisti (artisti, attori, scrittori, conferenzieri). Dal 2015, anno di apertura, 121 mila persone hanno seguito le attività culturali del grattacielo, diventato in pochi anni un centro di cultura, arte e svago.

 

Paolo Rumiz, triestino, è scrittore e viaggiatore. Con Feltrinelli ha pubblicato La secessione leggera (2001), Tre uomini in bicicletta (con Francesco Altan; 2002), È Oriente (2003), La leggenda dei monti naviganti (2007), Annibale (2008), L’Italia in seconda classe. Con i disegni di Altan e una Premessa del misterioso 740 (2009), La cotogna di Istanbul (2010, nuova edizione 2015; Audiolibri “Emons-Feltrinelli”, 2011), Il bene ostinato (2011), la riedizione di Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia (2011), A piedi (2012), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014), Il Ciclope (2015), Appia (con Riccardo Carnovalini; 2016), Il filo infinito. Viaggio alle radici d’Europa (2019), Il veliero sul tetto (2020) e, nella collana digitale Zoom, La Padania (2011), Maledetta Cina (2012), Il cappottone di Antonio Pitacco (2013), Ombre sulla corrente (2014) e Gulaschkanone (2017).

 

Quando la droga vola via dal finestrino dell’auto

 

La Polizia Stradale arresta cittadino italiano

Gli hanno intimato l’alt la scorsa domenica pomeriggio, all’altezza della barriera autostradale di Falchera della Tangenziale Nord di Torino, ma l’uomo, un quarantaduenne italiano residente in Lombardia, non si è fermato, anzi ha accelerato la marcia. Gli agenti della sezione autostradale Torino si mettevano al suo inseguimento, notando che il quarantaduenne maneggiava un borsone giallo all’interno dell’abitacolo. Pochi istanti dopo, in corrispondenza dello svincolo A5 della Torino- Aosta, l’uomo gettava dal finestrino dell’auto il borsone. La pattuglia fermava poco dopo il fuggitivo, che ammetteva di essersi disfatto di sostanza stupefacente; il borsone, recuperato da altro personale della Polizia Stradale, conteneva infatti ben 5 kg di hashish, suddiviso in 10 panetti da 500 grammi. Il quarantaduenne è stato pertanto arrestato per la detenzione della sostanza.