CRONACA- Pagina 1300

“Incidenti sul lavoro, coinvolti sempre più infermieri”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Sanità, Nursing Up: «Decessi sul luogo di lavoro nei primi sei mesi del 2021. Impietosi i dati INAIL: a morire di più, tra i lavoratori Italiani, sono ancora una volta gli infermieri»

«Da un lato dovremmo sentirci confortati dal report del primo semestre Inail del 2021, in merito ai decessi sul luogo di lavoro, che sono certo in diminuzione rispetto all’anno nero del Covid (2020), ma che, nel contempo, si rivelano in aumento rispetto al biennio precedente 2018-2019. Dall’altra parte, ciò che emerge è la realtà desolante di un paese dove in assoluto, la categoria di lavoratori che oggi paga il maggior prezzo in termini di vite umane è proprio quella degli infermieri. Senza nulla togliere ai rischi che ogni giorno corrono gli operai che lavorano sulle impalcature a centinaia di metri di altezza, o coloro che rischiano costantemente nella gestione di macchinari pericolosi, è proprio quella degli infermieri, ancora una volta, la professione più a rischio nel complesso panorama del mondo del lavoro, nel nostro Paese.

Se solo si vuole dare un’occhiata alle denunce di infortunio, quelle con conseguenze non mortali, l’INAIL rivela che i tecnici della salute rappresentano il picco, con il 37,6% del totale. Di questi l’82,7% sono infermieri. Il dato è schiacciante: ci ammaliamo sul posto di lavoro, ogni giorno.

Inoltre guardiamo con attenzione alla curva dei contagi tra i professionisti della salute: indubbiamente è calata dal 39,3% degli ultimi mesi dello scorso anno al 24,5% dei primi cinque del 2021.

Ma abbiamo visto come solo nell’ultimo mese, tra luglio e agosto, si sia registrato un aumento di contagi, che passano da 250 a ben 1951. Non è cosa da poco.

Ma veniamo ai decessi, la parte più triste, l’argomento che non vorremmo toccare mai: nei primi sei mesi del 2021 i tecnici della salute rappresentano il picco tra coloro che hanno perso la vita sul lavoro, con il 10,3%. Di questi il 68% sono infermieri».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«E’ bene che i cittadini, per i quali noi ogni giorno i nostri infermieri combattono nelle stanze e nelle corsie di un ospedale, sappiano quanto accade. E’ bene che la nostra classe politica non faccia più orecchie da mercante o che nasconda la testa sotto la sabbia.

Noi rappresentiamo le elevate professionalità della sanità italiana, il presente e il futuro del sistema. E in questi giorni di trattativa per il rinnovo contrattuale, in questi giorni in cui ci accompagna la speranza legittima di ottenere quella valorizzazione economica che meritiamo da tempo, ci sentiamo in dovere, come sindacato delle professioni sanitarie, di voler ricordare a tutti, nessuno escluso, che afferisce proprio agli infermieri la percentuale più alta di decessi nel mondo del lavoro italiano. Qualcuno ci dirà che non è affatto una sorpresa, qualcun altro sottolineerà che è tutta colpa della pandemia.

Ma lasciateci dire, con rabbia e dolore, che tra precariato, carenza di personale cronica e stipendi tra i più bassi d’Europa, stiamo davvero pagando un tributo altissimo, i cui effetti devastanti ricadranno sui cittadini e sui malati. Il quesito allora ci appare legittimo: quanto potrebbero fare, oggi, Governo e Regioni, in termini di impegno e pragmatismo, per agire d’anticipo rispetto a dati sconfortanti come questi?»

Il Referente del Nursing Up per la stampa 

Alfredo Iannaccone

Partenza in sicurezza del nuovo anno scolastico: piano Scuola sicura e potenziamento trasporti

L’attuazione del piano Scuola sicura e il potenziamento del trasporto degli studenti sono le misure messe a punto dalla Regione Piemonte per la partenza in sicurezza del nuovo anno scolastico.

Ad illustrarle  nel corso di una videoconferenza stampa sono stati il Presidente della Regione Albero Cirio e gli Assessori alla Sanità, all’Istruzione e ai Trasporti, insieme al Commissario dell’area Giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi.

Presenti anche il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, esponenti delle organizzazioni sindacali della scuola, il Consulente strategico Covid e una rappresentanza del Gruppo di epidemiologi della Regione.

Il Presidente della Regione ha precisato che l’intero percorso è stato condiviso con tutte le realtà interessate, dato che il rischio di contagio non c’è solo a scuola ma anche durante i viaggi di andata e ritorno, ed è supportato da valutazioni di carattere scientifico espresse dal gruppo di epidemiologi. L’obiettivo è garantire la scuola in presenza, perché non c’è niente di più doloroso che firmare ordinanze di chiusura delle scuole. L’accesso diretto per i ragazzi è stato un successo e l’obiettivo ambizioso è vaccinarli tutti entro metà settembre almeno con la prima dose. Il Presidente ha poi ricordato che rimane valida l’ordinanza per la verifica a scuola della misurazione della temperatura emanata un anno fa.

SCUOLA SICURA

Il Piano Scuola sicura 2021-2022, validato dal gruppo di epidemiologi della Regione, intende favorire il mantenimento della didattica in presenza.

Per ottenere questo risultato si vuole fare in modo che entro metà settembre gli studenti dai 12 ai 19 anni siano vaccinati almeno con la prima dose e che sia completata la vaccinazione del personale scolastico.

Per l’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte grazie a questo progetto, ampliato e potenziato nella sua organizzazione, si potrà garantire una “ripartenza pulita” e una continuità delle attività per tutto il mondo della scuola.

L’assessore alla Sanità ringrazia il personale scolastico, che ha risposto con alto senso di responsabilità alla campagna vaccinale del Piemonte contribuendo in modo determinante alla ripresa in presenza delle lezioni. Grazie ai vaccini, agli screening e alle misure di prevenzione, la Sanità regionale garantisce alla scuola piemontese un sistema di sicurezza di indubbia affidabilità.

Attualmente ha già aderito oltre il 92% del personale scolastico, 117.300 docenti e non docenti su una platea complessiva di 127.000. È stato così ampiamente superato l’obiettivo dell’85% stabilito dalla struttura commissariale nazionale. A ricevere la prima dose sono stati 114.000 (90% della platea potenziale e 98% degli aderenti) e 99.400 (78% della platea potenziale e 84,6% aderenti) hanno completato il ciclo vaccinale.

Per quanto riguarda i 311.000 studenti tra i 12 e i 19 anni, le adesioni alla campagna vaccinale sono state finora 185.000, corrispondenti al 60%: di questi, 169.000 hanno ricevuto una dose (54,5% della platea potenziale e 91,5% degli aderenti) e 80.000 hanno completato il ciclo vaccinale (26% della platea potenziale e 43,5% degli aderenti).

Per facilitare la loro adesione dal 26 luglio, quindi tre settimane prima dell’avvio dell’iniziativa a livello nazionale voluta dal generale Figliuolo dal 16 agosto, in Piemonte è stata resa possibile la vaccinazione ad accesso diretto e senza prenotazione in numerosi centri ubicati su tutto il territorio. Ad oggi sono stati in 60.000 a sfruttare questa opportunità (su base provinciale 2.000 ad Asti, 5.000 ad Alessandria, oltre 1.800 a Biella, oltre 8.000 a Cuneo, 6.500 a Novara, 30.000 a Torino, oltre 2.100 a Vercelli e 1.700 nel VCO), che si aggiunge alla registrazione su www.ilPiemontetivaccina.it per ricevere un appuntamento con data e ora.

Per un ripartenza sicura il Piano prevede, inoltre, dal 6 al 19 settembre la possibilità per gli studenti dai 6 ai 19 anni, il personale scolastico e della formazione professionale (docente e non docente), gli autisti e i controllori del trasporto scolastico locale di sottoporsi gratuitamente ad un tampone antigenico rapido o molecolare negli hotspot che saranno riportati dal 6 settembre sul sito della Regione Piemonte.

A partire da fine settembre invece verranno avviati dei programmi di screening gratuiti su base volontaria:
– per le scuole primarie (con un test salivare effettuato a scuola ogni 15 giorni)

– per le scuole medie (con un tampone o un test salivare da effettuare settimanalmente sul 25% di ogni classe aderente presso un hotspot)

– per il personale docente e non docente delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado e della formazione professionale (con un test ogni 15 giorni presso un hotspot).

Inoltre, è compreso un ulteriore potenziamento delle attività di tracciamento dei contatti e di gestione dei casi Covid-19, unitamente ad un costante monitoraggio.

Il piano della Regione Piemonte è complementare al monitoraggio previsto a livello nazionale a campione su alcune scuole sentinella che coinvolgerà in tutta Italia 110.000 studenti

TRASPORTO SCOLASTICO

Consentire la ripresa della didattica in aula a tutti gli studenti in condizione di massima sicurezza è stato l’obiettivo di un intenso lavoro di squadra, coordinato dai Prefetti e che ha coinvolto le istituzioni e gli enti del territorio, accanto a tutti i rappresentanti del mondo scolastico che ha analizzato ed approfondito le complesse problematiche organizzative delle scuole e delle aziende di trasporto. È stato così predisposto un piano regionale per i trasporti, inviato, come richiesto, il 2 settembre al Governo.

Come ha sottolineato l’Assessore regionale ai Trasporti, è stato sostanzialmente approfondito e perfezionato il piano utilizzato per la ripresa della scuola in presenza nella scorsa primavera e, parallelamente, si è pronti a sviluppare il tema dei controlli a bordo e a terra, per il quale si attendono dal Governo i chiarimenti ufficialmente richiesti in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Tre i punti principali del piano: potenziamento delle corse, capacità di riempimento dei mezzi, monitoraggio e implementazioni quotidiane.

Sulla base dell’esperienza maturata nella primavera scorsa, il potenziamento delle corse è stato approfondito e affinato in base alle esigenze emerse. Pertanto, dal 13 settembre verranno effettuate ogni settimana 5.353 corse aggiuntive di autobus e altre 174 tra bus e treni aggiuntivi al servizio ferroviario, per un totale di oltre 110.000 chilometri percorsi e con un costo settimanale di 950.000 euro. Saranno anche riattivati 25 treni attualmente sospesi, per un totale di 109 corse settimanali.
La divisione delle corse di autobus su base provinciale è la seguente: Alessandria 180, Asti 260, Biella 315, Cuneo 735, Novara 535, Torino 2.928 (1.775 nel capoluogo e 1.153 nell’area della Città metropolitana), Vercelli 140, Verbano-Cusio-Ossola 260.

Sugli autobus potranno salire passeggeri fino all’80% della capacità di carico indicata sulla carta di circolazione del mezzo. Ad esempio, un autobus extraurbano potrà trasportare 60 persone (49 sedute e 11 in piedi), un autobus urbano potrà trasportare 122 persone (28 sedute e 94 in piedi).
Le famiglie possono consultare gli orari sui portali delle singole aziende di trasporto locale. È stata inoltre migliorata la piattaforma digitale di dialogo tra le scuole e l’Agenzia della Mobilità piemontese, che consente un monitoraggio costante del servizio per adeguarlo alle ulteriori esigenze che potranno verificarsi.

Cerca di nascondere la droga nell’auto della polizia

Stazionava con fare sospetto in via Sesia attorno alle 23.30; una pattuglia della Squadra Volante in transito notava lo straniero, di nazionalità senegalese, e si fermava per un controllo. Il giovane era privo di documenti, pertanto gli agenti gli dicevano di accomodarsi all’interno della Volante al fine di accompagnarlo in Questura e sottoporlo ai dovuti accertamenti. In questa fase, i poliziotti si accorgevano che, con un gesto repentino, tentava di nascondere qualcosa che aveva celato nel cavo orale sotto il cuscinetto rigido della seduta posteriore. I poliziotti constavano che si tratta di 19 frammenti di crack. Il ragazzo, che aveva dichiarato di essere minorenne in occasione di precedenti controlli, ma che in realtà risulta maggiorenne, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Stava per portare via 90 kg di ferro Arrestato dalla Squadra Volante

E’ stato bloccato alle 5 del mattino da una pattuglia della Squadra Volante: l’uomo, sessantatre anni, stava accatastando del materiale ferroso fuori dal cantiere volto alla costruzione di una rotatoria e della nuova sede tranviaria in via Venaria angolo corso Grosseto. Indossava dei guanti da lavoro ed era riuscito a portare fuori dal cantiere 5 piattine metalliche ciascuna del peso i 15 kg, per poi caricarle nella propria auto. Il sessantatreenne ha alcuni precedenti per reati contro il patrimonio e in considerazione del grave danno che il furto del materiale avrebbe potuto arrecare al cantiere, è stato arrestato per tentato furto aggravato e posto agli arresti domiciliari.

 

Studenti e personale scolastico, ecco gli hotspot per i tamponi gratuiti

La Regione ha reso noti  gli hotspot dove fare i tamponi gratis per una ripartenza sicura della scuola

E’ disponibile su https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021-09/hotspot_tamponi_ripartenza_sicura.pdf l’elenco degli hotspot dove dal 6  al 19 settembre sarà possibile per gli studenti dai 6 ai 19 anni, il personale scolastico e della formazione professionale (docente e non docente), gli autisti e i controllori del trasporto scolastico locale sottoporsi gratuitamente ad un tampone antigenico rapido o molecolare per una ripartenza sicura.

Covid, domenica 5 settembre: la situazione in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 173 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 10 dopo test antigenico), pari all’1,1% di 16.169 tamponi eseguiti, di cui 12.101 antigenici. Dei 173 nuovi casi, gli asintomatici sono 68 (39.3%).

I casi sono così ripartiti: 16 screening, 109 contatti di caso, 48 con indagine in corso; 2 quelli importati (1 dall’estero, 1 da altra regione italiana).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 377.810, così suddivisi su base provinciale: 30.844 Alessandria, 17.837 Asti, 11.903 Biella, 54.534 Cuneo, 29.445 Novara, 201.409 Torino, 14.111 Vercelli, 13.511 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.552 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.664 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 22 (-rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 164 (+5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.680.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.541.850 (+16.169 rispetto a ieri), di cui 2.051.489 risultati negativi.

I DECESSI SALGONO A 11.724

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19, nessuno di oggi, è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale sale quindi a 11.72deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.570 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.455 Cuneo, 946 Novara, 5.604 Torino, 528 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

362.220 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 362.220 (+161 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.936 Alessandria, 16.983 Asti, 11.329 Biella, 52.348 Cuneo, 28.275 Novara, 193.947 Torino, 13.449 Vercelli, 13.017 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.463 extraregione e 2.473 in fase di definizione.

Procedono i lavori di messa in sicurezza del palazzo incendiato

I vigili del fuoco stanno proseguendo  con l’opera di messa in sicurezza dell’edificio di piazza Carlo Felice gravemente danneggiato dall’incendio di venerdì

Ieri i condomini sono stati accompagnati  nei loro alloggi incendiati per cercare di recuperare qualche oggetto e intanto i commercianti attendono di poter riaprire i loro negozi.

Nel frattempo il NIAT (nucleo investigativo antincendio) cerca di capire la dinamica dei fatti. Si ipotizza che la causa del rogo sia una fiammata sfuggita dalla saldatrice di un fabbro che stava eseguendo dei lavori.
L’artigianato, sentito in procura, è indagato per incendio colposo.
(foto S. Pacchiotti)

Raccomandate e pacchi: alle Poste ritiro più semplice dopo le vacanze

Al rientro dalle vacanze per facilitare il ritiro della corrispondenza (raccomandate e assicurate) e pacchi giacenti presso gli Uffici Postali per assenza del destinatario, è possibile prenotare l’accesso agli sportelli tramite l’App Ufficio Postale o via WhatsApp.

Per prenotare l’operazione tramite l’App Ufficio Postale è sufficiente scaricare gratuitamente l’applicazione sul proprio smartphone, tablet o pc e selezionare il giorno e l’orario preferito per svolgere l’operazione. All’interno dell’ufficio, un’apposita segnaletica indicherà il punto di attesa per accedere al primo sportello disponibile.

Per richiedere il ticket elettronico con WhatsApp è necessario memorizzare sul proprio smartphone il numero 3715003715. Il cittadino dovrà avviare una chat e un operatore virtuale di Poste Italiane risponderà proponendo, tra le varie opzioni, la prenotazione del ticket.
Digitando poi il Comune, indirizzo e numero civico di riferimento, al cliente sarà proposto l’Ufficio Postale più vicino con l’indicazione del primo appuntamento disponibile per la prenotazione. Se il cittadino accetta, riceverà un codice di prenotazione che verrà mostrato sul display dell’ufficio postale al momento dell’appuntamento.

I sistemi di prenotazione a distanza che consentono di riservare l’accesso anche per altre operazioni tra cui lo SPID sono disponibili in 122 Uffici Postali della provincia di Torino.

Nel sottolineare la costante attenzione alle esigenze della clientela, coglie l’occasione per rinnovare l’invito a recarsi presso gli Uffici Postali muniti di appositi strumenti di protezione individuali.

 

Via dalla città! I contributi della Regione a chi sceglie di andare a vivere in montagna

LA REGIONE PIEMONTE LANCIA UNA CAMPAGNA NAZIONALE

CON INCENTIVI PER CHI SCEGLIE DI ANDARE A VIVERE TRA LE SUE MONTAGNE

Contributi da 10 a 40 mila euro per acquistare o ristrutturare una casa

Il bando è uscito  il 1° settembre con un investimento di 10 milioni di euro



Voglia di ritmi più lenti e in armonia con la natura? Di luoghi incontaminati in cui respirare a pieni polmoni e far crescere i propri figli in libertà? Di un posto diverso dove continuare il proprio lavoro, sempre più connesso e smart, o in cui iniziare magari una nuova attività?

Cambiare vita si può. E la Regione Piemonte ti aiuta a farlo, lanciando una campagna nazionale che offre incentivi a chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni di montagna incastonati tra le Alpi piemontesi.

La montagna non è e non va vista come una riserva inaccessibile, ma come un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Penso che, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura, siano valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne”.

L’iniziativa punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane, anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria.

Chi risiede in un centro urbano in Italia e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5.000 abitantida rendere prima casa trasferendovi la propria residenza, potrà aderire ad un bando della Regione Piemonte che offre contributi da 10 a 40 mila euro. Il bando stanzia complessivamente 10 milioni di euro.

Una promessa mantenuta e l’offerta di una scelta di vita nuova – dichiara Fabio Carosso, vicepresidente e assessore alla Montagna della Regione Piemonte –. Conosco le nostre montagne: abbiamo comprensori sciistici di fama mondiale accanto a valli e borghi da riscoprire che pagano lo spopolamento. Durante i primi mesi del mio mandato ho visitato molte delle Unioni montane, incontrato i sindaci di piccoli Comuni e subito ho chiesto al settore Montagna di lavorare alla realizzazione di un’iniziativa che potesse aiutare i giovani a scegliere la montagna per viverci”.

Il bando è stato pubblicato il 1° settembre su https://bandi.regione.piemonte.it e all’inizio di novembre verrà aperta la piattaforma per le domande; per presentarle ci sarà tempo fino a fine di dicembre 2021.

Una misura che non resterà isolata e che si aggancia in modo sinergico ad un altro bando che la Regione Piemonte lancerà in autunno per incentivare la nascita delle “botteghe dei servizi” con specifici contributi per sostenere le attività nei territori montani che offrono servizi alla cittadinanza.

Insieme al bando residenzialità afferma ancora il vicepresidente Carosso – stiamo lavorando con le Unioni montane all’individuazione di importanti azioni per le nostre ‘botteghe dei servizi’, volte a contrastare la desertificazione commerciale nei paesi montani e, di conseguenza, a garantire agli abitanti di queste zone la fruizione di beni e servizi che ne migliorino la qualità della vita”.

In tutto sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5 mila abitanti protagonisti del bando (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli). È possibile consultarli sul sito della Regione Piemonte.

Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955 e, per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto.

Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci  anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.

https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/gallery/tutte-immagini-della-campagna-comunicazione è il link dove è possibile vedere e scaricare le immagini della campagna. Tra i testimonial ci sono anche persone e famiglie che hanno già scelto di vivere nelle montagne del Piemonte.

Droga, quattro  arresti in poche ore

Sequestrato un chilo di cannabinoidi e 10 dosi di crack

I poliziotti del Commissariato Barriera Milano, nel contesto di specifici servizi di controllo del territorio nell’area di competenza volti a contrastare la microcriminalità diffusa, hanno individuato nelle scorse ore  4 cittadini stranieri che, in differenti contesti, si sono resi responsabili di reati inerenti agli stupefacenti.

Martedì sera, un cittadino marocchino di 39 anni e un gabonese di 22 sono stati arrestati, il primo in via Porpora e il secondo in via Scarlatti. Il primo  aveva  addosso una modica cifra di hashish, ma essendosi mostrato agli operatori molto reticente rispetto alla propria residenza, ha destato particolari sospetti; individuato l’alloggio ove lo stesso vive, è stata eseguita una perquisizione domiciliare che ha consentito di recuperare ben 460 grammi di hashish, nascosti nella fodera del cuscino del letto.

Il Gabonese, invece, imbattendosi in una pattuglia di polizia, si era dato a precipitosa fuga; inseguito e raggiunto, aveva tentato di prendere a calci gli agenti. Pertanto, è stato arrestato per resistenza a P.U. e per essere stato trovato in possesso di 10 dosi di crack del peso di 8 grammi.

Un terzo cittadino extracomunitario, senegalese, che dichiarava di essere minorenne ma è certamente maggiore dei 22 anni, è stato arrestato poche ore prima all’intersezione fra Corso Palermo e via Sesia a  seguito del tentativo di evitare il controllo degli agenti. Il giovane era in sella ad una bici ed è scappato; una volta raggiunto dai poliziotti, ha portato alla bocca diversi frammenti di colore bianco, ingoiandoli. I poliziotti sono riusciti a recuperare solo pochi grammi di cocaina.

L‘ultimo arresto è di mercoledì pomeriggio: personale del Comm.to è all’interno di uno stabile di Strada del Cascinotto per alcune verifiche; un uomo esce di casa e al vederli fa repentinamente dietro front, cercando di chiudersi la porta alle spalle. Intuito che lo stesso possa nascondere qualcosa, i poliziotti lo bloccano; dentro il suo appartamento, trovano quasi mezzo chilo di hashish e 730 € in contanti. L’uomo, 52 anni, di nazionalità marocchina, disoccupato ed irregolare sul territorio nazionale è stato dunque arrestato.

Inoltre, i poliziotti del Comm.to hanno controllato, la sera del 31 Agosto, alcune attività commerciali; in un minimarket, sito in  via Montanaro, gestito da una cittadina bengalese, sono state riscontrate diverse carenze igieniche, presenza di merce scaduta, assenza di prezzatura sui prodotti; la titolare è stata denunciata anche per la mancanza del certificato D.V.R. e degli estintori, nonchè per la vendita di alcolici privi di etichettatura dei monopoli di Stato; elevate sanzioni per 5000 €.

22 (foto)