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Viabilità e trasporti, in arrivo 135 milioni per quattro progetti “bandiera” del Piemonte

Semaforo verde dalla seduta preparatoria del Comitato Interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile a quattro opere strategiche attese da anni dai cittadini piemontesi: si tratta della Novara-Vercelli, della Lombardore-Front,del terzo ponte sul Tanaro di Alba e della tangenziale Sud-Ovest di Asti.

Il valore complessivo è di 135 milioni di euro, che saranno finanziati tramite il Fondo Coesione e Sviluppo.

Particolarmente soddisfatti il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alle Infrastrutture Marco Gabusi: “È uno degli stanziamenti più rilevanti nella storia delle infrastrutture piemontesi, che dà il via ad opere sognate per anni e che oggi possono  diventare realtà. Viene premiato anche il metodo di lavoro impostato sin dal primo giorno del nostro mandato, che si basa sulla sinergia tra le Regione e il territorio. Accanto all’impegno che ci ha consentito di sbloccare le grandi infrastrutture come la Tav, l’Asti-Cuneo, il Terzo Valico e la Pedemontana, abbiamo voluto individuare insieme alle Province le 30 opere strategiche per la mobilità da sottoporre all’attenzione di Roma e, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, non ci siamo fermati continuando a sollecitare il Governo e i Ministeri sull’importanza di questi interventi. Questo via libera – hanno aggiunto – inizia a premiare il lavoro di tante persone che hanno dedicato professionalità ed energia a decine di riunioni, approfondimenti e discussioni per portare a casa questo risultato, che ci permette finalmente di dare una prospettiva ai tanti cittadini ed imprenditori che per troppo tempo hanno pagato il prezzo di questo gap sulle infrastrutture. Continueremo adesso a lavorare affinché tutte le opere necessarie al nostro territorio abbiano un futuro, perché il Piemonte lo merita”.

I finanziamenti, frutto di ai numerosi incontri con gli uffici del ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna e con quelli del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, ammontano a 50 milioni per la superstrada Novara-Vercelli, a 25 milioni per la variante Lombardore-Front, a 20 milioni per il terzo ponte sul Tanaro ad Alba ed a 40 milioni per la tangenziale Sud-Ovest di Asti, per cui si dovrà definire lo studio di fattibilità ai fini del perfezionamento della concessione.

Il bollettino Covid di venerdì 18 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16


LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.569 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 2.060 a test antigenico), pari al 5,6% di 45.719 tamponi eseguiti, di cui 40.306 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 962.536, così suddivisi su base provinciale: 78.929 Alessandria, 44.120 Asti, 37.339 Biella, 129.666 Cuneo, 73.208 Novara, 511.183 Torino, 34.186 Vercelli, 34.251 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.705 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.949 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 54 (-2 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.314 (-100 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 55.494

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.311.353 (+ 45.719 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.936

Sono 16, tra i quali 3 di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 12.936 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.724 Alessandria, 777 Asti, 493 Biella, 1.585 Cuneo, 1.042 Novara, 6.168 Torino, 598 Vercelli, 420 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 129 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

892.738 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 892.738 (+4.836 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 73.461 Alessandria, 41.513 Asti, 34.707 Biella, 121.946 Cuneo, 69.705 Novara, 476.039 Torino, 31.733 Vercelli, 32.071 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.521 extraregione e 8.042 in fase di definizione.

Camion investe donna e scappa: ferita grave, rischia di perdere un braccio

Un pirata della strada  ieri pomeriggio a bordo di un camion ha investito  una donna di 50 anni che attraversava la strada tra via Corradino e via Zara (già territorio di Moncalieri). Il conducente è fuggito in direzione Moncalieri. La donna è alle Molinette in gravissime condizioni e rischia l’amputazione di un braccio. La polizia  municipale sta svolgendo le indagini.

Incidente in azienda: operaio ustionato dall’acido solforico

DAL PIEMONTE

E’ accaduto in una azienda di San Pietro Mosezzo, nel Novarese: ieri sera un  operaio è stato ustionato da acido solforico.

Prontamente intervenuti i soccorsi del 118, che hanno trasportato l’uomo all’ospedale Maggiore di Novara, dove è stato ricoverato e registrato in codice giallo.

Riprende l’attività in presenza con il 3° Congresso di Oncologia Dermatologica

 “Non solo melanoma: terapie innovative in dermo-oncologia” a Torino il 18 ed il 19 febbraio 2022

 

Riprende l’attività congressuale in presenza con il 3° Congresso di Oncologia Dermatologica dal titolo “Non solo melanoma: terapie innovative in dermo-oncologia”, in programma a Torino venerdì 18 (dalle ore 10) e sabato 19 febbraio 2022 (dalle ore 8,30), presso lo StarHotels Majestic (corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino).

Ad organizzarlo è la Dermatologia chirurgica della Città della Salute di Torino (responsabile dottoressa Virginia Caliendo) ed il dottor Franco Picciotto del Dipartimento di Chirurgia della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Mario Morino).

Il melanoma in Italia ed in modo particolare a Torino continua a mostrare un significativo incremento di incidenza, che rende cruciale il corretto management di tale patologia sia come diagnosi precoce sia come gestione integrata multidisciplinare.

Il Congresso si propone di sviluppare le tematiche emergenti in ambito oncologico, non solo concernenti il melanoma, ma anche le altre neoplasie cutanee, non ultimo alla luce degli effetti pandemici.

La pandemia da COVID 19 ha avuto un impatto significativo sulla cura del cancro. Alcuni studi hanno previsto un aumento fino al 10% della mortalità per tumori maligni, dovuta ai ritardi nei percorsi assistenziali causati dalla pandemia.

Ad oggi l’impatto della pandemia sul melanoma deve essere ancora completamente definito. È noto tuttavia che l’effetto COVID ha provocato una riduzione dell’attività di screening. Di fatto ad oggi non è facile valutare l’impatto effettivo della pandemia sulla stadiazione, sopravvivenza e mortalità.

Oggi assistiamo a casi clinici più invasivi e metodi di ricostruzione più complessi. Vi è la necessità, pertanto di ripartire e di recuperare il tempo perduto. Lo sviluppo e l’impiego di metodiche di diagnostica non invasiva più sensibili e specifiche, l’implementazione di terapie skin-directed e lo sviluppo di nuovi farmaci sono solo una parte dei temi che verranno affrontati durante i lavori congressuali. L’evento si propone di affrontare tematiche emergenti relative al melanoma ed ai non melanoma skin cancer, coniugandole con le rispettive implicazioni di carattere clinico-terapeutico e, soprattutto, filtrandole attraverso il lavoro integrato e multidisciplinare della Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta.

Stop al bullismo e al cyberbullismo

A  Torino si è tenuto il convegno “Stop al bullismo e al cyberbullismo”, organizzato dal CSI Piemonte in collaborazione con l’Associazione Bullismo No Grazie e la Regione Piemonte.

L’incontro, che si è tenuto presso la Casa delle Tecnologie Emergenti e contemporaneamente tramesso on line, ha visto esperti e professionisti confrontarsi sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo che ogni giorno sta assumendo dimensioni sempre più rilevanti e una diffusione preoccupante, come si apprende ormai quotidianamente anche dai mezzi di informazione.

Una ricerca dell’Osservatorio (in)difesa rivela che il 61% degli adolescenti italiani tra i 13 e i 23 anni è stato vittima di episodi di bullismo o cyberbullismo. Il 42,23 % esprime sofferenza per episodi di violenza psicologica da coetanei, mentre il 44,57% delle ragazze segnala un forte disagio nel ricevere commenti di carattere sessuale on line. Di contro, c’è un 8,02% di ragazze che ammette di aver compiuto atti di bullismo o cyberbullismo, e un 14,76% di ragazzi che ammette di avere fatto altrettanto.

6 ragazzi su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro online. Tra i rischi maggiori sia i maschi che le femmine pongono al primo posto il cyberbullismo (66,34%) che con l’utilizzo della tecnologia può colpire anche in maniera anonima, 24 ore su 24, in qualsiasi luogo e con un pubblico potenzialmente enorme con una estrema difficoltà nel rimuovere i contenuti offensivi che restano on line nel tempo.

Perché le vittime sono prese di mira? In primo luogo per le caratteristiche fisiche, per la timidezza e per l’orientamento sessuale. Seguono poi l’essere straniero, l’estrazione sociale e l’avere delle disabilità.

I bulli e i cyberbulli perseguitano le loro vittime sui social network anche creando pagine “contro”, diffondono foto senza il consenso della persona, mandano messaggi aggressivi o minacciosi o rendono pubblici messaggi privati.

Cosa possiamo fare per aiutare chi si trova sotto attacco? L’ascolto è il primo passo. Si dovrebbe provare ad aiutare la vittima in un percorso innanzitutto di comprensione, facendogli capire che non è l’unico, perché la consapevolezza che altri si trovano nella stessa situazione aiuta a gestire le emozioni e contrasta il senso di colpa. Più in generale occorre rivolgersi ad enti, associazioni del territorio che promuovono progetti volti al supporto delle vittime e alla scuola che è in prima linea su questo tema: tutte le componenti scolastiche (alunni, docenti, collegio docenti, consiglio di classe, genitori) sono infatti coinvolte a vario titolo e con obiettivi diversi al contrasto e alla prevenzione

“Cosa possiamo fare per fermare il bullismo e il cyberbullismo? È una domanda che come padre mi sono posto più volte – ha sottolineato Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte -. L’antidoto migliore che abbiamo a disposizione è l’educazione: educare al dialogo, al rispetto, educare e formare i ragazzi e gli insegnanti per riconoscere e affrontare insieme la violenza in ogni sua forma. Il nostro grazie va tutte le realtà che ci aiutano in questo lavoro così importante”.

Per Elena Chiorino, Assessore Istruzione, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario Regione Piemonte “È evidente che bullismo e cyberbullismo sono temi di cui non si discute abbastanza: si percepisce ancora troppo il pudore della denuncia, anche solo nel parlarne, sia in casa sia all’esterno. Ma il rischio del danno irreversibile è troppo alto e, mai come oggi, non ce lo possiamo permettere. L’intervento delle associazioni diventa fondamentale per sensibilizzare e supportare le famiglie per trovare il coraggio di denunciare episodi o presunti tali. Nonostante gli sforzi importanti che abbiamo messo in campo a livello regionale, sappiamo che è necessario fare di più: abbiamo raccolto progetti di rilievo, ma mancano all’appello ancora aree importanti come la città di Torino che non ha risposto alla nostra chiamata. È indispensabile unire le forze, consapevoli che la politica deve assumersi anche questa responsabilità insieme alla scuola, che è il primo luogo di formazione dell’individuo, contemporaneamente alla famiglia.”

“Con questa iniziativa – ha affermato Letizia Maria Ferraris, Presidente del CSI Piemonte – il CSI conferma il suo ruolo di supporto per la diffusione e la promozione di una cultura digitale, per un uso consapevole degli strumenti informatici. Formazione e informazione sono due parole chiave che ci devono accompagnare in questa era digitale in cui accanto alle infrastrutture diventano fondamentali le conoscenze e le competenze adeguate. Il CSI è impegnato su questo fronte e continuerà nella sua azione di sensibilizzazione, che si rivela ancor più importante di fronte a quei fenomeni di grande impatto sociale, affrontati oggi durante il convegno”.

“Siamo orgogliosi – ha dichiarato Fabio De Nunzio, Presidente Associazione Bullismo No Grazie – di avere partecipato al convegno organizzato dal CSI Piemonte in collaborazione con la Regione Piemonte. È la concreta testimonianza di quanto sia sentito il problema del bullismo e del cyberbullismo e di come le istituzioni lungimiranti siano impegnate e fattivamente coinvolte nel supportare le iniziative volte a formare ed informare il pubblico e a prevenire e combattere tali fenomeni.”

All’incontro hanno partecipato in qualità di relatori: Lisa Sella Vice Presidente Comitato UISP Ciriè Settimo Chivasso, Ylenia Serra Garante per l’infanzia e l’adolescenza Consiglio Regionale Piemonte, Stefano Callipo Presidente Osservatorio Violenza e Suicidio, Maurizio Siracusa Hacker etico, Marina Mancini coordinatrice PA social Sicilia e segretario nazionale Gus Gruppo Uffici stampa di Fnsi, Francesco Bacco Commissario Capo Polizia Postale e delle comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta, Pietro Pacini Direttore Generale CSI Piemonte.  L’incontro è stato moderato da Annalisa D’Errico Responsabile Comunicazione Unioncamere Piemonte e autrice di “Figli Virtuali. Percorso educativo alla tutela e alla complicità nella famiglia digitale”.

Da lunedì Piemonte in zona gialla

DAL 21 FEBBRAIO: CONTINUA IL CALO DEL CONTAGIO E DELLA PRESSIONE OSPEDALIERA

Pre-Report settimanale Ministero Salute – Istituto Superiore di Sanità

Il presidente Cirio e l’assessore Icardi: “La curva del contagio continua a migliorare, ma continuiamo a essere responsabili e vacciniamoci”

Nella settimana 7-13 febbraio in Piemonte il numero dei nuovi casi risulta in netta riduzione rispetto alla settimana precedente.

L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi resta pressoché costante (è 0.58) e migliora anche l’incidenza che passa a 506,95 casi ogni 100 mila abitanti (era 819,64). La percentuale di positività dei tamponi si riduce dal 19% al 17%.

Migliora anche il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva che si abbassa dal 15,8% all’8,9% e anche quello dei posti letto ordinari che passa dal 26,4% al 20,8%, entrambi sotto la soglia di allerta.

Da lunedì 21 febbraio il Piemonte sarà in zona gialla.

“La curva del contagio e i ricoveri ospedalieri continuano a migliorare, da lunedì saremo gialli con dati che da oggi ci avvicinano già verso il bianco, ma continuiamo a essere responsabili e vacciniamoci”, sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi.

Ferisce la ex al volto con una pistola e va dai carabinieri: “ho fatto una cavolata”

L’ha ferita fortunatamente in modo lieve al volto con una pistola a piombini. L’uomo, l’ex marito, si è poi costituito ai carabinieri.

I fatti sono accaduti intorno all’ora di pranzo in via Baltea, a Torino.

La stessa donna ha dato l’allarme dopo essere riuscita a fuggire, ed è stata portata all’ospedale San Giovanni Bosco: non è in pericolo di vita. L’uomo è andato a costituirsi ai carabinieri di Settimo Torinese: “Ho fatto una cavolata”, così avrebbe dichiarato. La polizia, sta ricostruendo l’aggressione e le motivazioni.

 

Cane fugge da cortile e stacca il naso a un passante

Un cane è fuggito da una casa e ha staccato a morsi il naso a un passante che stava camminando nella strada adiacente . È accaduto a Benna, nel Biellese. La prognosi è di novanta giorni per il malcapitato 53enne. L’uomo è stato trasferito al Cto di Torino. I carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente.

Anche a Torino il Breakfast club per bambini fragili

RADDOPPIA IL NUMERO DEI “BREAKFAST CLUB” DI KELLOGG E CROCE ROSSA ITALIANA.L’OBIETTIVO È DISTRIBUIRE PIU’ DI 80.000 COLAZIONI A 600 BAMBINI IN TUTTA ITALIA

Kellogg raddoppia il numero dei Breakfast Club: l’azienda ha coinvolto scuole elementari a Milano, Torino, Caserta, Isernia, Catania e Caltanissetta
L’obiettivo per l’anno scolastico 2022 è distribuire più di 80.000 colazioni e raggiungere più di 600 bambini appartenenti alle fasce più fragili della popolazione
I “Breakfast Club” hanno l’obiettivo di fornire ai bambini una colazione nutriente e bilanciata e sensibilizzarli all’importanza di una corretta alimentazione

 Kellogg e Croce Rossa Italiana annunciano la ripartenza del Breakfast Club. L’iniziativa, alla sua quarta edizione, raddoppia il suo impatto coinvolgendo 4 nuovi istituti scolastici. L’obiettivo è offrire più di 80.000 colazioni a 600 bambini in 6 città Italiane.

Il Breakfast Club è un progetto unico di Kellogg e Croce Rossa Italiana volto a donare il primo pasto della giornata a bambini appartenenti alle fasce più fragili della popolazione su tutto il territorio nazionale che per svariati motivi arrivano a scuola senza aver fatto colazione.

L’iniziativa – partita nel 2017 con un progetto pilota nella periferia di Milano – è cresciuta anno dopo anno ed oraraddoppia il suo impatto: alle città di Milano e Torino (già raggiunte dal programma nelle scorse edizioni) si aggiungono infatti altre quattro scuole elementari nelle città di Caserta, Isernia, Catania e Caltanissetta. Per tutta la durata dell’anno scolastico, i bambini riceveranno la colazione offerta da Kellogg e distribuita dai volontari CRI prima dell’inizio delle lezioni.

I Breakfast Club, che hanno l’obiettivo di contribuire concretamente ad alleviare il problema dell’indigenza alimentare nei bambini, coniugano al puro scopo benefico anche una dimensione di educazione alimentare. Durante il momento della colazione, i volontari coinvolgono i bambini in attività formative che favoriscono le relazioni sociali el’integrazione, e sensibilizzano i partecipanti all’importanza diuna alimentazione corretta.

Diamo concretezza al nostro impegno verso le comunità grazie alla partnership con Croce Rossa Italiana, e siamo orgogliosi di essere riusciti a coinvolgere 4 nuovi istituti scolastici e centinaia di bambini commenta Piera Regina, Communications Lead di Kellogg Italia L’impatto del programma non è solo quantitativo ma soprattutto qualitativo. L’Università di Leeds ha esaminato una serie di evidenze che dimostrano gli effetti positivi a vantaggio degli studenti partecipanti ai programmi di colazione scolastica da un punto di vista nutrizionale, educativo e sociale. Oltre ad accedere ad un pasto nutriente e bilanciato, la colazione offerta aiuta gli studenti a migliorare le funzioni cognitive e la memoria, il comportamento in classe nonché il rendimento scolastico e la frequenza. Per quanto riguarda le relazioni sociali, si creano maggiori opportunità di interazione sociale, l’abbattimento di barriere sociali e la riduzione di episodi di bullismo.

“La nostra collaborazione di lungo periodo ci permette di ottenere risultati sempre più significativi a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione dando continuità all’impegno verso i temi relativi all’educazione alimentare e della corretta nutrizione – spiega Matteo CamporealeVicepresidente della Croce Rossa Italiana. Siamo riusciti a costruire un programma di collaborazione articolato all’insegna della concretezza, di cui i Breakfast Club sono solo una delle iniziative: quest’estate, infatti, Kellogg e Croce Rossa hanno realizzato 14 Summer Camp in tutta Italia, coinvolgendo 350 bambini; senza dimenticare il contributo di Kellogg a “Il Tempo della Gentilezza”, che ha permesso di aiutare più di 2.000 famiglie in difficoltà.”

I Breakfast Club, così come le altre iniziative di Kellogg in ambito CSR, permettono all’azienda di essere sempre più vicina alle comunità e fornire cibo a più di 30 milioni di persone in stato di necessità in Europa entro il 2030. Una visione consolidata anche nel “Manifesto del Benessere” lanciato dall’azienda a livello Europeo lo scorso maggio, che pone in evidenza come impegno sociale, benefici ambientali e nutrizionali vadano di pari passo, in una visione olistica dello stare bene a vantaggio di singoli, comunità e pianeta.