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Il Sindacato di Polizia LeS chiede la chiusura del C.P.R. di Torino

Il sindacato di polizia LeS (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato) chiede la chiusura del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Torino (già C.I.E).

Ma cosa sta accadendo nel Centro di Permanenza torinese perché un sindacato di polizia ne chieda addirittura la chiusura? Ne parliamo con Daniele Bucci, Segretario Generale Provinciale di Torino del sindacato LeS.
D.: Bucci ci faccia capire:  perché chiedete la chiusura del CPR?
R.: Sinceramente allo stato attuale non riusciamo a capire l’utilità di questa struttura! I centri nascono per il rimpatrio degli extracomunitari irregolari ed in particolar modo per chi si è già macchiato di gravi delitti. Nella struttura di Torino tutto questo sembra una utopia!
D.: Ma perché? I rimpatri non vengono eseguiti?
R.: Vede, secondo i dati forniti dal Dipartimento della pubblica sicurezza ed elaborati dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, il Cpr di Torino risulta ultimo in classifica con una percentuale di rimpatri effettuati stimata al 18,1%, molto distante dall’88% di rimpatri effettuati dal centro di Caltanissetta Pian del Lago o dal 77,7% di quello di Trapani. Vi è anche un altro aspetto da tenere in considerazione, cioè il mancato rimpatrio di queste persone sta creando seri interrogativi, non ultimo dei quali quello che se il confinamento è finalizzato a un obiettivo che nella gran parte dei casi non viene raggiunto, ciò potrebbe comportare è una privazione della libertà “ingiustificata e fine a se stessa”.
D.: Da quello che mi accennava prima potrebbe esserci anche un problema di vita di queste persone trattenute nel centro e un annesso problema di ordine pubblico per la città di Torino?
R.: Si. Infatti sono due aspetti concatenati. Da un po’ di tempo gli ospiti del centro mettono in essere tentativi di suicidio, se ne registrano anche punte di circa 6 al giorno. Questi tentativi costringono a distogliere una importante aliquota di personale deputato al controllo del territorio per garantire la sorveglianza dei soggetti che hanno tentato il suicidio all’interno delle strutture sanitarie. Pare, anche, che la maggior parte di questi ospiti, dopo le dimissioni ospedaliere, venga dichiarata incompatibile con la struttura C.P.R. e quindi invitata solo formalmente a lasciare il Territorio.
D.: Quindi questo potrebbe celare un pretesto grazie al quale i soggetti interessati riuscirebbero ad evitare il procedimento coattivo di espulsione dall’Italia?
R.: Noi non abbiamo elementi certi per affermarlo. Tuttavia, i dati porterebbero a questa conclusione perché, nell’arco di un mese, circa un centinaio di soggetti sono stati liberati e per loro si sono aperte le porte del CPR, così da essere tornati liberi di circolare per Torino, con la sola intimazione di lasciare il paese entro sette giorni. Ovviamente il sistema attuale diventa ingiusto sia per chi è trattenuto presso il C.P.R. che, se vuole ottenere la libertà, si trova costretto ad emulare il gesto degli altri ma anche per i cittadini che si ritrovano con meno forze di Polizia a garantire la sicurezza del territorio! Ovvero una beffa per il sistema.
Chiudendolo risparmieremmo soldi dei contribuenti e daremmo più sicurezza al territorio!

Cambiano gli orari del numero verde Amiat

A causa di motivi tecnici il Numero Verde AMIAT 800 017277 sarà operativo nei seguenti orari:

lunedì martedì giovedì venerdì dalle 8.00 alle 14.00

mercoledì festivo

sabato chiuso

Rimangono operativi i canali mail e  i servizi su prenotazione  via web.

Covid, il bollettino di lunedì 6 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.45

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 776nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 405dopo test antigenico), pari al 1,5% di50.208tamponi eseguiti, di cui45.336antigenici. Dei 776 nuovi casi gli asintomatici sono 511(65,9%).

I casi sono così ripartiti: 406 screening, 306 contatti di caso, 64 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 409.403, così suddivisi su base provinciale: 33.454 Alessandria, 19.783 Asti, 12.950 Biella, 58.660 Cuneo, 31.739 Novara, 217.948 Torino, 15.054 Vercelli, 14.777 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.694 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 3.344 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 40 (+4rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 460 (+20rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.197

I tamponi diagnostici finora processati sono 10.215.422(+ 50.208rispetto a ieri), di cui 2.536.627risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.906

Cinque decessi di persona positiva al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.906deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.593 Alessandria, 726Asti, 441 Biella, 1.471 Cuneo, 954 Novara, 5.686 Torino, 548 Vercelli, 378 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 109 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

383.800GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 383.800(+483rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 31.167 Alessandria, 18.441 Asti, 12.094 Biella, 55.198 Cuneo, 29.937 Novara, 204.868 Torino, 14.184 Vercelli, 13.766 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.542 extraregione e 2.603 in fase di definizione.

Torna in carcere dopo aver forzato un’auto

Lo hanno visto armeggiare in via Gressoney, nella notte fra martedì  e mercoledì, innanzi allo sportello di un’auto parcheggiata, guardandosi  intorno con circospezione; l’uomo,  un 34enne di nazionalità rumena, aveva appena estroflesso il montante dell’auto: all’arrivo dei poliziotti, si è accovacciato per terra per non essere visto; ai suoi piedi, gli agenti rinvenivano, sottoponendolo a sequestro, un cacciavite.  Inoltre, all’interno di uno zaino che l’uomo aveva con sé, venivano rinvenuti numerosi arnesi atti allo scasso, in merito al possesso dei quali per il trentaquattrenne è scattata la denuncia. Numerosissimi i precedenti di polizia del soggetto, la maggioranza dei quali specifici. Per l’uomo è scattato l’arresto per tentato furto aggravato.

 Arrestati in centro  un latitante e un soggetto già noto per diversi reati

Nelle scorse ore, personale del Commissariato Centro ha rintracciato un latitante italiano di 55 anni, ricercato a seguito della emissione nei suoi confronti, da parte dalla Procura Generale della Repubblica di Torino,  di un ordine di carcerazione. Il provvedimento riguarda un cumulo di pene per reati diversi, quali estorsione, furto, violenza privata, e lo condanna alla pena della reclusione per un periodo di 4 anni, 2 mesi e 20 giorni, oltre al pagamento della pena pecuniaria di 1580 €. L’uomo si era reso irreperibile; all’atto dell’arresto è stato trovato in possesso di 2 flaconcini di metadone, la cui etichetta era completamente abrasa e in merito ai quali non è stato in grado di fornire alcuna giustificazione.

Pertanto, è stato anche denunciato per ricettazione.

Inoltre, nella notte fra mercoledì e giovedì, medesimo personale è intervenuto presso un locale di piazza Savoia per un soggetto molesto nei confronti degli avventori. L’uomo, identificato grazie ad alcuni documenti che aveva al seguito, è risultato essere un cittadino marocchino di 25 anni con precedenti di polizia: poco prima, aveva minacciato senza alcun motivo i clienti del locale, tirando fuori dalle tasche anche un sampietrino e mimando il gesto del lanciarlo al loro indirizzo. All’arrivo della Polizia, era apparso collaborativo ma una volta entrato a bordo dell’autovettura per il trasporto negli uffici del Comm.to ha messo in atto una strenue resistenza nei confronti dei poliziotti, con calci, sputi e gomitate al loro indirizzo, tentando anche di danneggiare il mezzo. Pertanto, è stato arrestato per violenza, minacce e resistenza a P.U., nonchè denunciato per minacce aggravate e tentato danneggiamento aggravato.

Il QR code gigante di Satispay per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro

“UN QR GRANDE COSÌ”

  • A Torino, un QR code gigante permette di sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS e l’Istituto di Candiolo-IRCCS
  • Oggi un’iniziativa speciale per supportare la ricerca in collaborazione con Pietro Morello

#beresponsible

Impossibile non vederlo: il QR Code di Satispay, l’innovativo sistema di mobile payment, domina su Piazza San Carlo a Torino, invitando i passanti a inquadrarlo con il proprio smartphone per effettuare una donazione alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS, contribuendo con un piccolo gesto a una grande causa: sostenere l’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Nelle settimane che precedono le feste, Satispay affianca la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS nella lotta contro una malattia per cui lo scorso anno, solo in Italia, sono stati diagnosticati  377.000 nuovi casi, sostenendo un settore che negli scorsi mesi ha sofferto anche a causa della parziale sospensione dei programmi di cura e di screening oncologico a causa della pandemia.

La campagna di donazioni, che per Satispay rappresenta un ulteriore modo di rafforzare il proprio impegno nell’ambito del terzo settore, viene lanciata con una maxi affissione in Piazza San Carlo, al centro della quale un gigantesco QR code chiama a raccolta la community di Satispay e tutti coloro che passeranno per la piazza fino al 15 dicembre, e li invita a partecipare alla raccolta fondi dando il proprio contributo che, anche se piccolo, può fare la differenza.

Per tutti gli utenti di Satispay sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS e l’istituto Candiolo – IRCCS è semplice e smart: basta inquadrare il QR Code con la fotocamera del proprio dispositivo per essere immediatamente indirizzati alla pagina dedicata, selezionare l’importo che si desidera donare e inviare il pagamento.

Oggi, inoltre, Satispay ha reso ancora più magica l’iniziativa, grazie al coinvolgimento del pianista Pietro Morello, musicista, influencer e missionario originario di Moncalieri, già ambassador della città di Torino, che si è fatto promotore della causa. La campagna donazioni è stata sostenuta dalle note del giovane talento, che a ora di pranzo ha accompagnato le persone di passaggio in Piazza San Carlo con un concerto al pianoforte, regalando un momento di poesia e solidarietà a tutti coloro che decideranno di donare alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

 

Satispay

Satispay è un’innovativa piattaforma di mobile payment basata su un network alternativo alle carte di credito o debito. Indipendente, efficiente, estremamente conveniente e sicura, Satispay permette agli utenti di pagare nei negozi fisici e online e scambiarsi denaro tra amici, oltre a offrire una serie di altri servizi come ricariche telefoniche, pagamento di bollettini, pagoPA e bollo auto e moto, donazioni, buste regalo e risparmi. È questo forte focus sui servizi, destinati a crescere, che rendono Satispay una super app, ossia il punto di riferimento a cui accedere per gestire con immediatezza qualsiasi tipo di pagamento o attività legata alla gestione del denaro. Oggi oltre 2 milioni di utenti e più di 170 mila esercenti utilizzano Satispay, tra cui piccoli negozi ma anche grandi brand come Esselunga, Benetton, Carrefour, Trenitalia, Trenord, Eataly, Tigotà, Autogrill e molti altri ancora. Satispay offre a tutti un’esperienza di pagamento semplice, immediata e sicura, e agli esercenti un modello di pricing trasparente e vantaggioso, senza costi di attivazione o canoni mensili, che prevede soltanto con una commissione fissa di 20 centesimi per i pagamenti superiori ai 10€. Con headquarters a Milano e uffici in Lussemburgo e Berlino, l’azienda oggi conta oltre 170 collaboratori e punta a diventare il nuovo network di pagamento di riferimento a livello europeo.

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro è stata costituita nel 1986 per offrire un contributo significativo alla sconfitta del cancro attraverso la realizzazione in Piemonte di un centro oncologico, l’Istituto di Candiolo (Torino), capace di coniugare la ricerca scientifica con la pratica clinica e di mettere a disposizione dei pazienti oncologici le migliori risorse umane e tecnologiche.

 

I nuovi ritardi per la Tav costano 5 miliardi

“Le finali Apt di tennis? Hanno una ricaduta sul territorio di 700/900 milioni di euro.

Due anni di ritardo nei lavori per la Tav significano una perdita di 5 miliardi di euro”. Mino Giachino, l’uomo del Sì Tav Sì Lavoro, riparte in tromba di fronte all’annuncio che i già lunghissimi tempi per la realizzazione del collegamento tra Torino e Lione saranno ulteriormente dilatati.

È come se la capitale subalpina non ci credesse e non credesse, soprattutto, nelle possibili ricadute economiche, occupazionali, di trasformazione epocale di una città in profonda crisi.

Continua a leggere:

I nuovi ritardi per la Tav costano 5 miliardi. Giachino protesta ancora

Esercito: corso di guida sicura con l’Automobile Club d’Italia

Corso di guida sicura per i militari della Brigata Alpina “Taurinense” dell’Esercito

E’ terminato il corso di “Guida Sicura” realizzato dal Reggimento Logistico “Taurinense” e dall’Automobile Club di Torino, con il patrocinio del Comune di Alpignano, a favore di 250 alpini dell’Esercito e dei vigili urbani del comune di Alpignano.

 

Il corso, della durata complessiva di 4 giorni, è consistito in una prima parte teorica relativa ai concetti fondamentali della guida sicura – l’incidentalità stradale, la velocità, la concentrazione alla guida – seguita dallo svolgimento di esercizi pratici sulla corretta posizione di guida, lo slalom tra coni, l’utilizzo del dispositivo ABS ed esercizi di scarto di ostacoli su fondo a bassa aderenza.

L’idea di un corso di guida sicura, rivolto principalmente agli istruttori militari di scuola guida e al personale maggiormente impiegato nei servizi di trasporto sia in territorio nazionale che all’estero, nasce da un’iniziativa del Reggimento Logistico “Taurinense” dell’Esercito per aumentare ulteriormente la cultura della sicurezza stradale tra i militari e ridurre i comportamenti di guida non consapevoli e pericolosi.

Partner privilegiato per la realizzazione del corso è stata la Sezione di Torino dell’Automobile Club d’Italia che, grazie agli ottimi rapporti esistenti con il Reggimento e condividendo le finalità dell’iniziativa, ha reso disponibili gli istruttori di scuola guida ed i materiali tecnici per le simulazioni, a cui si è aggiunto il Comune di Alpignano che ha garantito la disponibilità delle aree di propria competenza individuate per lo svolgimento del corso.

Nell’ottica di ulteriori attività didattiche in collaborazione con l’ACI, è allo studio la fattibilità di ottenere – in comodato d’uso gratuito – il nuovo simulatore in realtà virtuale “ACI ready2go”, con relativa formazione tecnica a favore di personale che a sua volta sarà abilitato quale formatore nell’ambito della Forza Armata.

Come sempre, la collaborazione, l’integrazione e la sinergia tra Esercito, Istituzioni ed Enti Locali hanno portato al raggiungimento di brillanti risultati coniugati ad un incremento dell’efficienza dei servizi a favore dei cittadini.

Il bollettino Covid di domenica 5 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 906 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 368 dopo test antigenico), pari al 2,1% di 42.284 tamponi eseguiti, di cui 35.312 antigenici. Dei 906 nuovi casi gli asintomatici sono 579 (63,9%).

I casi sono così ripartiti: 395 screening, 383 contatti di caso, 128 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 408.627, così suddivisi su base provinciale: 33.431 Alessandria, 19.736 Asti, 12.909 Biella, 58.559 Cuneo, 31.689 Novara, 217.547 Torino, 15.033 Vercelli, 14.730 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.691 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 3.302 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 36 (-rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 440 (+21 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.933

I tamponi diagnostici finora processati sono 10.165.214 (+42.284 rispetto a ieri), di cui 2.532.918 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.901

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.901 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.593 Alessandria, 726Asti, 440 Biella, 1.471 Cuneo, 954 Novara, 5.684 Torino, 547 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 109 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

383.317 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 383.317 (+42rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 31.134 Alessandria, 18.410 Asti, 12.082 Biella, 55.148 Cuneo, 29.869 Novara, 204.637 Torino, 14.160 Vercelli, 13.736 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.541 extraregione e 2.600 in fase di definizione.

Lupo ucciso: i forestali scoprono bracconiere

Ci sono voluti mesi d’indagini dei Carabinieri Forestali e l’ausilio delle analisi balistiche del RIS di Parma, per risalire al bracconiere responsabile dell’uccisione, durante lo scorso inverno, di un giovane lupo in provincia di Cuneo.


In particolare l’attività è stata condotta dalla Stazione Carabinieri Forestale di Mondovì congiuntamente al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Cuneo.

L’imputato, cacciatore residente a Peveragno (CN), grazie all’attività investigativa da poco conclusa, è stato rinviato a giudizio per il delitto di uccisione di animale (art. 544 bis C.P.), per il quale rischia la reclusione da quattro mesi a due anni. Il medesimo è stato chiamato in giudizio per ulteriori reati in materia di detenzione armi e abbattimento specie particolarmente protetta (artt. 2 e 30 L. 157/’92),

L’episodio in questione risale allo scorso gennaio, quando la carcassa del lupo veniva ritrovata nelle vicinanze della strada provinciale che collega Peveragno a Chiusa Pesio. Sul momento la causa del decesso apparve collegata ad un fortuito investimento stradale, tuttavia per migliori accertamenti la carcassa venne inviata all’Istituto Zooprofilattico di Torino che, in collaborazione con la facoltà universitaria di Medicina Veterinaria, effettuò accurata necroscopia. Ne risultò che l’animale era effettivamente morto per una emorragia interna, ma dovuta ad un colpo di arma da fuoco. L’animale era ancora riuscito ad allontanarsi di qualche centinaio di metri dal luogo ove era stato sparato per accasciarsi poi definitivamente sul ciglio della strada provinciale (particolare importante per il prosieguo delle indagini).

Sequestrati i resti della munizione rinvenuti durante la necroscopia, i Carabinieri Forestali avviavano immediatamente le indagini fino a restringere i sospetti su soggetti abitanti nella zona. Nei mesi successivi i militari, in esecuzione dei provvedimenti emanati dall’Autorità Giudiziaria, effettuavano una serie diperquisizioni presso private dimore e veicoli ed accertamenti nei confronti di alcuni cacciatori.

Tali controlli facevano inoltre emergere situazioni di marcataillegalità in materia di porto e detenzione di armi per uso caccia e portavano al sequestro penale di oltre 1500 munizioni e 15 armi (tra carabine, doppiette e fucili); si procedeva anche al ritiro cautelare di ulteriori 10 armi e munizioni, nonché del porto d’armidei soggetti coinvolti. Si rinvenivano di seguito due cartelli magnetici per auto di vigilanza venatoria in azienda faunistica, illegalmente posseduti.

In particolare, inviata l’arma sospette al RIS di Parma per approfondito raffronto balistico, emergeva che era proprio quellache aveva esploso il colpo responsabile della morte del lupo. È la prima volta, almeno in Piemonte, che un’analisi di questo tipo viene con successo applicata nell’ambito del contrasto al bracconaggio.

In itinere una richiesta di patteggiamento da parte del bracconiere.