CRONACA- Pagina 1145

Vandali dei negozi di via Roma, 21 condanne

Sono 21 le  condanne al processo per l’assalto ai negozi del centro storico di Torino, in via Roma,  il 26 ottobre 2020 durante la manifestazione contro le misure del governo per l’emergenza sanitaria.

Le condanne, eccetto un paio di posizioni considerati meno gravi, vanno dai 2 anni e 4 mesi ai 3 anni e 8 mesi.

L’accusa di devastazione e saccheggio è caduta: si è trattato di furti aggravati. La sentenza è stata pronunciata al termine di un processo con rito abbreviato.

Il bollettino Covid di martedì 1 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 9.988 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 8.520 dopo test antigenico), pari al 10,4% di 95.798 tamponi eseguiti, di cui 84.401antigenici. Dei 9.988 nuovi casi gli asintomatici sono 8.752 (87,6%).

I casi sono così ripartiti: 7904 screening, 1742 contatti di caso, 342 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 887.880, così suddivisi su base provinciale: 72.448 Alessandria, 40.777 Asti, 33.986 Biella, 121.929 Cuneo, 68.514 Novara, 468.062 Torino, 31.490 Vercelli, 32.058 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.331 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.285 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono132 (+5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.081(-30 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 127.379

I tamponi diagnostici finora processati sono 14.390.216 (+ 95.798rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.629

Sono 28, nessuno di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.629 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.662 Alessandria, 769Asti, 483 Biella, 1.554 Cuneo, 1.021 Novara, 6.026 Torino, 581 Vercelli, 411 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 122 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

745.679GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 745.679 (+20.629 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 62.944 Alessandria, 35.875 Asti, 28.285 Biella, 105.102 Cuneo, 60.806 Novara, 389.968 Torino, 26.456 Vercelli, 27.991 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.776 extraregione e 5.576 in fase di definizione.

Addio a Roberta, una vita dedicata all’avvocatura

DAL PIEMONTE


È deceduta ad Alessandria in seguito ad una grave malattia l’avvocato Roberta Canoria

Aveva  68 anni, era moglie dell’avvocato Giuseppe Lanzavecchia. La passione per la professione di legale fu ereditata dal padre Luciano, magistrato e presidente del Tribunale di Tortona.

Laureata con lode presso l’Università degli Studi di Torino, patrocinante in Corte di Cassazione,  era fondatrice dello studio legale con il marito. Operò soprattutto in campo  penalistico in procedimenti in Corte d’Assise, passando al Diritto Civile, negli ambiti del diritto di famiglia e delle successioni. Vasto cordoglio in città, dove era molto conosciuta.

 

Passione asciugamani: li ruba dal barbiere. Ventenne arrestato (anche per droga)

Sabato pomeriggio personale della Squadra Volanti raggiunge il salone di un parrucchiere in zona Aurora dove il titolare aveva segnalato poco prima il furto di alcuni asciugamani.

L’uomo racconta ai poliziotti di essere solito stenderli su uno stendino posizionato nel cortile interno dello stabile, e di aver già subito un furto degli stessi nei mesi precedenti. Il titolare, inoltre, riferisce di alcuni screzi avuti precedentemente con un cittadino italiano di 20 anni, residente nel palazzo.

Gli operatori raggiungono l’appartamento del ventenne e, una volta all’interno, notano nel bagno un asciugamano del tutto identico a quelli di proprietà del parrucchiere. Nel controllare anche la camera da letto, vengono rinvenuti altri 2 asciugamani del coiffeur e 4 barattoli contenenti oltre 2 etti di sostanza stupefacente, tra marijuana ed hashish. Inoltre, all’interno di un armadio, i poliziotti scoprono una scatola recante sul retro la scritta “contabilità” dove erano custoditi oltre 6000 euro, ed un bilancino di precisione.

Il soggetto è stato tratto in arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e denunciato per tentato furto.

Il Siulp: “No alle strumentalizzazioni sulla polizia”

Rassicuriamo tutti se mai ce ne fosse bisogno: i poliziotti non hanno desideri reconditi di manganellare i cittadini che manifestano legittimamente, basta con le strumentalizzazioni!!!

Siamo d’accordissimo con il Sindaco di Torino Lo  Russo e anche noi, come lui, vorremmo una città dove non volino sempre i manganelli, come ha dichiarato sul giornale La Repubblica; peccato che il primo cittadino dimentica di aggiungere che per arrivare a questo grande risultato è necessario che le manifestazioni non vengano gestite, condizionate o indirizzate  da esponenti infiltrati di alcune aree antagoniste,  il cui scopo è esclusivamente quello di andare contro le forze dell’ordine, com’è successo nella manifestazione studentesca  di venerdì scorso. Come non aiutano le dichiarazioni di alcuni esponenti politici che senza conoscere i fatti nel dettaglio, anziché prediligere l’obiettività’ , sentono il dovere di schierarsi con i manifestanti a prescindere, e condannare le forze dell’ordine. 

Ricordiamo solo che un poliziotto è stato ferito con un pugno sul volto all’inizio degli scontri di piazza. 

La verità è che il diritto di manifestare legittimamente è sacrosanto, ma le infiltrazioni di elementi perturbatori nelle manifestazioni il cui scopo non è la rivendicazione, ma ingenerare scompiglio, tumulti, disordini e feriti, richiede da parte degli organizzatori di manifestazioni una inevitabile scelta di campo, impedendo che individui di questo tipo si aggreghino alle loro legittime manifestazioni finanche capeggiandole,  e denunciare eventuali atti di violenza. 

Se non si comincia con il rispetto delle regole e di chi le fa osservare come i tutori dell’ordine, ma lo “sport” più praticato è quello di aggredire, offendere e contestarle sempre e comunque è difficile che tutto questo possa essere consentito nel nome della democrazia o della libertà di manifestare poiché significherebbe trasformare le manifestazioni in inevitabili tumulti di piazza, con aree urbane alla mercé di violenze sfrenate.

A queste violenze e violazioni di legge le forze dell’ordine devono necessariamente rispondere per ripristinare la pacifica convivenza e se necessario con l’uso della forza prevista per legge dallo Stato.

Il Segretario Generale del Siulp di Torino Eugenio Bravo

Covid, il Piemonte punta anche sulle cure

“Dal 20 al 26 gennaio il Piemonte è al terzo posto per prescrizioni giornaliere e utilizzo dell’antivirale Molnupivarir, dopo Liguria e Lazio e al quarto posto per prescrizioni e utilizzo degli anticorpi monoclonali, dopo Veneto, Lazio e Marche. Potremmo essere decisamente più avanti, ma al momento usiamo tutte le scorte che ci vengono distribuite”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’aggiornamento in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, sulla situazione pandemica.

“Abbiamo chiesto all’Aifa una revisione delle modalità distributive che ci auguriamo avvenga a breve – ha aggiunto l’assessore – e nel frattempo continuiamo a implementarne l’uso che, insieme alle cure domiciliari, sta dando buoni risultati”.

L’assessore e i suoi consulenti hanno confermato che dagli ultimi dati sembra che il picco della pandemia sia superato e sia cominciata la fase discendente anche se il numero dei contagi rimane alto.
In attesa che vengano emanate nuove imminenti direttive governative per le scuole, rispondendo a Francesca Frediani (M4o) l’assessore ha dichiarato che “si farà parte diligente, con l’Assessorato all’Istruzione, affinché sia rispettata la circolare interministeriale che prevede anche per gli studenti portatori di handicap la didattica in presenza”.

Con Stecco (Lega) ha convenuto sulla possibilità di valutare e identificare, a seconda dei periodi, i principali soggetti vettori del contagio, rappresentati per lo più da chi ha frequenti contatti interpersonali come i lavoratori e gli studenti. Rispondendo a Marco Grimaldi (Luv) Icardi ha riferito che “i 960 posti letto, in parte pubblici e in parte privati, a disposizione della Regione e suddivisi su tutto il territorio regionale, sono da considerarsi ‘attivabili’ per erogare cure Covid”.

La Commissione ha poi iniziato l’esame delle quattro proposte di legge sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, presentate dai primi firmatari Silvio Magliano (Moderati), Domenico Rossi (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fdi) e Sara Zambaia (Lega). I commissari hanno convenuto di procedere all’esame del testo unificato dei quattro provvedimenti licenziati dal gruppo di lavoro presieduto dal vicepresidente Rossi, che verrà esaminato nelle prossime sedute per poi approdare in Aula.

In apertura dei lavori, su proposta di Daniele Valle (Pd) sonio stati auditi i rappresentanti del Comitato Famiglie 162 per un approfondimento sull’attività del Comitato e sull’applicazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Il presidente del Comitato Claudio Gilardi e Clara Salvador hanno insistito sulla necessità che “anche in Piemonte, come in Sardegna, in Friuli Venezia Giulia e in Toscana, venga data piena attuazione alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità attraverso l’attivazione di ‘progetti di vita’ personalizzati e coprogettati tra la persona con disabilità, la famiglia e i Servizi sociali, previa adeguata formazione degli operatori”.

Rispondendo a MaglianoGilardi ha affermato che “la delibera di Giunta 51-2019 prevede ‘progetti di vita’ indipendente per tutte le disabilità, ma mentre è relativamente facile ottenere assegni di cura per disabilità motoria, nei casi di disabilità sensoriale e intellettiva è tutto più complicato”.

“Abbiamo bisogno – ha risposto Salvador a Valle e Stecco – che i progetti di vita indipendente siano gestiti dai Servizi socioassistenziali anche nell’ottica del ‘dopo di noi’ e che si provveda a una riprogrammazione delle risorse economiche per dar loro continuità”.

Commercialista suicida a Torino, cordoglio anche dai colleghi di Milano

«Il suicidio della collega commercialista di Torino al nono mese di gravidanza ha evidenziato in modo tragico come per le libere professioniste non siano previste forme di tutela e supporto nel momento in cui decidano di avere un figlio», dichiara Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano.

«Tutto l’Ordine di Milano è vicino alla famiglia per un avvenimento che, a nostro avviso, può, a tutti gli effetti, essere considerato una “morte bianca”. Un’indennità riconosciuta dalla Cassa di previdenza e parametrata al reddito (che nelle donne è mediamente molto inferiore a quello maschile) non può essere ritenuta sufficiente – sottolinea la Presidente Caradonna – poiché non esistono agevolazioni che consentano alla donna di rallentare il proprio lavoro o la possibilità di diluire l’attività senza subirne conseguenze».
«È un tema urgente che va affrontato aprendo un tavolo di confronto che giunga ad una modifica normativa – prosegue Marcella Caradonna – perché le libere professioniste sono centinaia di migliaia in Italia e, se non hanno un aiuto dalla famiglia, il periodo di gravidanza diventa estremamente gravoso, soprattutto se in esso si accavallano, come nel caso di noi commercialiste, scadenze e adempimenti che rendono il lavoro particolarmente stressante».
«Sarebbe importante che nel PNRR si ipotizzino investimenti anche per queste maternità, vissute, nella maggior parte dei casi, in salita – conclude la Presidente dell’ODCEC Milano – e auspico che la Ministra Bonetti avvii progetti dedicati che consentano di colmare il gap di trattamento esistente fra le mamme che vivono un lavoro dipendente e chi, invece, ha un lavoro autonomo».

E’ morto lo storico cartolaio: il suo negozio luogo d’incontro e di cultura

DAL PIEMONTE

E’ morto a 94 anni, a Pallanza, Luigi Minioni.

Talentuoso nel disegno, sia tecnico che artistico, insegno’ nella scuola di disegno a Pallanza nel 1949. Negli anni Cinquanta iniziò  l’attività del negozio-laboratorio di Piazza S. Giuseppe, oggi  gestito dai figli, dedicato  alla cartoleria, filatelia e legatoria. Ha sempre partecipato alla vita della comunità della Chiesa di San Giuseppe. Ha scritto diverse pubblicazioni:  “I miei ricordi” e “Il VCO e la Resistenza”.  Il suo negozio è sempre stato punto di incontro culturale.

Felice Anno della Tigre. Un augurio dalla Mole

Un video augurale e un’esposizione di “carte intagliate” a cura dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino

 

Il 1° febbraio inizia l’Anno della Tigre, secondo il Calendario tradizionale della Cina e di tutti i paesi dell’Asia orientale.

 

L’Istituto Confucio dell’Università di Torino ha fornito la grafica per la realizzazione dell’immagine augurale per il Capodanno Cinese che comparirà sulla Mole la sera del 31 gennaio, vigilia di Capodanno. L’iniziativa, lanciata e patrocinata dalla città di Torino, vede collaborare con la Città l’Istituto Confucio del nostro Ateneo e le Associazioni cinesi della città.

 

L'”ideogramma” cinese che sarà proiettato, FU, è un augurio di felicità per il Capodanno, altrimenti conosciuto come Festa di Primavera. La ricorrenza è condivisa da cinesi, giapponesi, coreani, vietnamiti, thailandesi, e questo simbolo è riconoscibile da chiunque appartenga a una di queste popolazioni. Come vuole la tradizione, l'”ideogramma” di FU sarà proiettato a rovescio. In cinese, l’espressione “il fu – ovvero la felicità – è al rovescio” si pronuncia come “il fu – ovvero la felicità – è arrivata”.

 

Inoltre, in occasione del Nuovo Anno della Tigre, l’Istituto Confucio ha realizzato un breve video che pone in scherzoso dialogo due giganti delle culture italiana e cinese, Dante e Tao Yuanming, salutando così anche la conclusione dell’anno dantesco. Il filmato sarà proiettato sulle piattaforme di carattere educativo in Cina, e in particolare sul sito della Fondazione per la Diffusione della Lingua e della Cultura Cinese.

 

Il video è pubblicato su sito web, canale YouTube e canali social dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino:

 

Sito web Istituto Confucio: https://istitutoconfucio.torino.it/capodanno-cinese-tra-dante-e-taoyuanming/

Canale Youtube:

Facebook:

.       versione cinese https://fb.watch/aKpF3e1nSL/

 

A completare le iniziative per il Capodanno Cinese, l’Istituto Confucio ha realizzato una esposizione temporanea presso Torino Outlet Village; l’iniziativa è patrocinata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino.

 

A partire da martedì 1 febbraio, primo giorno del nuovo anno, e per le prime due settimane successive, sarà esposta presso l’InfoPoint di Torino Outlet Village una selezione di “carte intagliate”, una antica forma di artigianato la cui ricchezza iconografica si esprime con particolare vivacità nelle immagini augurali dedicate al Capodanno Cinese.

 

Questi manufatti dall’aspetto apparentemente ingenuo e naïf testimoniano di una pratica artigianale antichissima, talvolta di straordinaria raffinatezza, che nel 2006 è stata inclusa tra le forme di arte popolare riconosciute come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

 

Per l’occasione, l’Istituto Confucio ha realizzato un breve video esplicativo che sarà proiettato negli spazi dell’Outlet e che è anche visibile sul canale YouTube e sui canali social dell’Istituto.

 

In collaborazione con l’Aula Confucio del Liceo Linguistico Internazionale Grazia Deledda di Genova, affiliata all’Istituto Confucio dell’Università di Torino, il filmato sarà visibile sul quotidiano digitale genovese www.fivedabliu.it e proiettato nel corso di una intervista online dedicata al Capodanno cinese, in onda il 31 gennaio. L’iniziativa si estenderà anche alla Sicilia, dove, in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università UniKore di Enna, il video sarà proiettato presso l’Ateneo e presso l’Aeroporto di Catania-Fontanarossa.

Covid e infortuni sul lavoro I dati di Inail Piemonte

Il 23esimo report della Consulenza statistico attuariale Inail rileva che nel mese di dicembre 2021 sono pervenute all’Inail Piemonte 611 denunce di infortuni da Covid; da inizio pandemia si registrano oltre 24.000 casi

Risalgono in Piemonte i casi di infortunio sul lavoro da Coronavirus: secondo le rilevazioni Inail sono infatti 611 i nuovi contagi segnalati nel mese di dicembre 2021, a fronte dei 210 casi del mese precedente e dei 104 di ottobre 2021. Dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021 i casi registrati complessivamente in regione ammontano a 24.564, pari al 12,9% delle denunce pervenute a livello nazionale (191.046). Sono 62 i casi mortali occorsi in Piemonte (+1 rispetto a novembre), pari al 7,6% dei decessi da Covid registrati in Italia (811).

Il fenomeno nel 2021 è molto più contenuto rispetto all’anno precedente. L’analisi nella regione mostra che l’83,8% di tutti i contagi professionali è riconducibile all’anno 2020 (percentuale più elevata rispetto a quella media nazionale del 77,7%), il restante 16,2% al 2021. Il picco regionale si registra in corrispondenza di novembre 2020, con un quarto di tutte le denunce pervenute da inizio pandemia, altro picco si osserva ad aprile 2020 (il 15,7% di contagi). “I dati di fine anno consentono di tracciare un primo bilancio del biennio 2020-2021 dimostrando che, nonostante negli ultimi 3 mesi si registri una risalita, il fenomeno nel 2021 è molto più contenuto rispetto allo scorso anno, con un andamento tendenzialmente decrescente fino a settembre” commenta Giovanni Asaro, Direttore regionale Inail. “Riceviamo ancora una volta la conferma che la copertura vaccinale dei lavoratori rimane la strada maestra per ridurre al minimo l’impatto della pandemia nei luoghi di lavoro e consentire il normale svolgimento delle attività economiche. L’Inail Piemonte ha pertanto coerentemente proseguito in questa direzione contribuendo alla campagna vaccinale nei confronti di uno specifico target di lavoratori e di lavoratrici i cui datori di lavoro non siano tenuti alla nomina del medico competente secondo il d.lgs. 81/2008 (categoria aperta comprendente ad esempio colf e badanti dipendenti da datori di lavoro privati ecc.) e/o appartenenti ad aziende che non abbiano convenzioni con strutture sanitarie private; dopo aver organizzato nei mesi estivi sei Open Days Inail in tutto il territorio regionale presso gli hub vaccinali messi a disposizione dalla Regione, nel mese di ottobre l’Inail Piemonte ha attivato con le medesime modalità quattro nuovi Open Days Inail presidiati da personale sanitario dell’Istituto appositamente formato”.

Il Piemonte è la seconda regione più colpita dai contagi. Il Piemonte con il 12,9% dei casi totali detiene il secondo posto tra le regioni più colpite dal contagio, dopo la Lombardia (25,3%). Seguono il Veneto (10,5%), l’Emilia Romagna (8,3%), e il Lazio (6,8%).

Per i casi mortali il Piemonte è al quarto posto (con una percentuale dei decessi da Covid registrati a livello nazionale del 7,6%), preceduto dalla Lombardia (24,5% dei casi totali), dalla Campania (13,3%) e dal Lazio (10,7%).

Tra le province italiane con il maggior numero di contagi da inizio pandemia il primato negativo spetta a Milano, con il 9,8% del totale delle denunce, Torino è la seconda (6,9%) seguita da Roma (5,4%), Napoli (4,0%), Brescia e Varese (2,5% ciascuna). Nel mese di dicembre Torino, con 345 nuove denunce, è in seconda posizione tra le province che hanno registrato il maggior numero di contagi professionali nel corso del mese, preceduta dalla provincia di Milano. Per quanto riguarda invece i decessi da Covid contratto sul lavoro da inizio pandemia, Torino si attesta in quinta posizione con la percentuale del 4,1%, preceduta nell’ordine da Napoli (8,0%), Roma (7,8%), Milano (6,5%) e Bergamo (6,3%).

Più della metà delle denunce del Piemonte concentrata in provincia di Torino. L’aumento delle denunce relativo al mese di dicembre ha riguardato tutte le province della regione, ma in particolare in termini assoluti Torino e in termini relativi Cuneo.

Analizzando nel dettaglio la situazione infatti emerge che nel periodo 1° gennaio 2020 – 31 dicembre 2021 è sempre nella provincia di Torino che si concentra oltre la metà delle denunce: 13.127, pari al 53,4% dei casi del Piemonte (345 le denunce registrate a dicembre 2021, a fronte dei 116 casi relativi al precedente mese di novembre). Seguono la provincia di Cuneo (3.414 casi totali, 126 casi in più rispetto all’ultima rilevazione), quella di Alessandria, 2.494 denunce (+ 65 rispetto a novembre), di Novara (1.895 casi, 28 in più del mese precedente). Nell’Astigiano da inizio pandemia le denunce sono 1.290 (12 casi in più rispetto a novembre); nel Verbano-cusio-ossola 960 (+9); nel Vercellese 846 (+10); chiude la graduatoria il Biellese con 608 denunce dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021 (16 in più rispetto all’ultima rilevazione).

Il decesso segnalato nel mese di dicembre è riferibile alla provincia di Torino che passa da 32 a 33 casi mortali (periodo 1° gennaio 2020 – 31 dicembre 2021).

Il maggior numero di casi nel settore della sanità e assistenza sociale. Rimangono stabili le percentuali che emergono dall’analisi per attività economica. Nell’ambito della gestione assicurativa dell’Industria e servizi dove si concentra la maggioranza dei casi (98,9%), il 60,0% delle denunce codificate per settore di attività economica (Ateco) riguarda il settore della “Sanità e assistenza sociale”, in particolare il 51,1% dei casi l’assistenza sanitaria.

Il settore dell’“Amministrazione pubblica” rappresenta il 20,5% dei contagi professionali, in particolare gli organismi predisposti alla sanità come le Asl, e le amministrazioni regionali, provinciali e comunali.

Il settore “Noleggio e servizi alle imprese” registra il 5,5% delle denunce codificate, in particolare le attività di ricerca e fornitura del personale con il 47,4% dei casi e di supporto alle imprese 36,3% (vigilanza, pulizia e call center). Tra i più colpiti gli addetti alle pulizie e i lavoratori interinali “prestati” a svariate attività e professionalità (comprese quelle di natura sanitaria e di pulizia). Nel settore dei Servizi di alloggio e ristorazione, presente con il 3,2% delle denunce, secondo l’ultimo report i casi sono concentrati prevalentemente nel comparto della ristorazione (79,2%).

Il settore delle “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale) conta il 2,2% delle denunce, in particolare nell’ambito della consulenza aziendale e di direzione (49,0% dei casi).

Il settore “Trasporti e magazzinaggio” conta il 2,0% delle denunce, di cui il 66,4% nei servizi postali e attività di corriere.

Il comparto “Manifatturiero” (addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare) registra l’1,9% dei casi, il 38,4% ha coinvolto il settore alimentare.

La gestione per conto dello Stato (amministrazioni centrali dello Stato, scuole e università statali) registra l’1,0% dei casi; l’Agricoltura riporta lo 0,1% delle denunce.

 

Infermieri, operatori sanitari e medici le professioni più colpite. L’analisi per professione evidenzia sempre la categoria dei tecnici della salute (infermieri, fisioterapisti ecc.) come quella più coinvolta da contagi, con il 37,2% delle denunce complessive, il 78,0% delle quali relative a infermieri mentre il 6,4% riguarda assistenti sanitari e il 3,7% fisioterapisti.

Seguono le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (26,3% delle denunce complessive, di queste il 99,7% riguardano gli operatori socio-sanitari); i medici (8,1%) di cui il 36,0% sono medici generici e internisti; le professioni qualificate nei servizi personali e assimilati con il 5,1% delle denunce (di queste l’82,3% provengono da operatori socioassistenziali, il 4,9% sono assistenti socio-sanitari, in prevalenza con funzioni di sostegno in istituzioni); con il 4,4% delle denunce il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (di queste il 71,7% sono di ausiliari ospedalieri, il 14,8% di ausiliari sanitari e portantini e il 7,8% di inservienti in case di riposo); sempre con il 4,4% delle denunce gli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali (di queste il 34,1% sono di impiegati amministrativi, il 22,0% di assistenti amministrativi, il 17,0% di coadiutori amministrativi).

Per quanto riguarda i decessi l’87% dei casi riguarda la gestione assicurativa dell’Industria e servizi, in particolare il settore della “Sanità e assistenza sociale” (poco più di un caso ogni cinque tra i codificati), il restante 13% la gestione per conto dello Stato; i lavoratori più colpiti: medici, infermieri e operatori sanitari, con il 31% dei decessi.

Oltre sette su 10 contagiati sono donne; quattro contagiati su 10 nella fascia di età 50-64 anni. Il 76,2% dei contagiati sono donne e il 23,8% uomini: il Piemonte continua a essere la prima grande regione con la maggior percentuale di lavoratrici colpite dal virus, preceduta soltanto dalla Valle d’Aosta e dalla Provincia autonoma di Trento che presentano rispettivamente il 77,7% e il 77,3% di donne contagiate sul lavoro da inizio pandemia. Rimane stabile la ripartizione delle denunce per classe di età e genere: il 43,0% dei casi denunciati è concentrato nella fascia di età 50-64 anni, seguita da quella 35-49 anni (36,8%) e 18-34 (18,3%).