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Il 25 aprile al monumento dedicato ai caduti polacchi

IL PARTITO RADICALE E L’ASSOCIAZIONE PANNELLA CELEBRANO IL 25 APRILE DAVANTI AL MONUMENTO DEI CADUTI POLACCHI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Lunedì mattina, 25 aprile il Partito Radicale e l’Associazione Marco Pannella hanno tenuto una cerimonia davanti al monumento dei Caduti polacchi che sono caduti nella seconda guerra mondiale sul suolo italiano, situato in Piazza Polonia, area rotatoria antistante l’ospedale Regina Margherita. Slogan della manifestazione è stato ‘Grazie per averci liberato. Libertà per l’Ucraina ed il popolo russo’. Ci sono stati gli interventi di rappresentante del consolato polacco, di Mario Brunazzi, presidente dell’Istituto Salvemini, di Mario Barbaro della segreteria del Partito Radicale, di Sergio Rovasio, presidente dell’Associazione Marco Panella Torino, di Pier Franco Quaglieni direttore del Centro Pannunzio, mentre sono stati letti messaggi pervenuti dal consolato dell’Ucraina di Torino, Angelo Pezzana, fondatore del Fuori, Bruno Segre, partigiano e perseguitato dai nazi-fascisti e dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Il vescovo in visita a Brozolo

Il 25 aprile 2022 è stata una giornata memorabile per Brozolo. La visita del Vescovo di Casale Mons. Gianni Sacchi con la celebrazione della Messa solenne presso la Parrocchia di San Giorgio è stata il fulcro della giornata; Mons. Sacchi ha poi scoperto, con il Sindaco Giovanni De Michelis, la targa attestante l’intitolazione della piazza della Chiesa a Padre Raffaele Giachino, Missionario di San Vincenzo nativo di Brozolo. A Padre Giachino è stata anche dedicata la mostra “Uno di noi”,  allestita a cura dell’Associazione Culturale La Boscaglia nella sua sede, presso i locali parrocchiali: la mostra  è stata  visitata e apprezzata da tutti coloro che avevano gremito la  Chiesa per l’occasione. Come da tradizione è stato anche benedetto e distribuito il “pane di San Giorgio”, evento che si ripete da centinaia di anni e che, ricordando  la sopravvivenza della popolazione dallo sterminio dovuto alla peste del ‘600, ripropone ogni anno il sentimento di unità e solidarietà della popolazione nei momenti del bisogno.

Ileana Macagno
Volontaria Biblioteca addetta alla Comunicazione

Torinese seminudo per strada si prende a colpi di martello

Ci sono volute due pattuglie di Carabinieri della Compagnia di Cossato per bloccare un individuo seminudo che girava per strada nel Biellese. Brandiva un martello con il quale si colpiva ripetutamente le gambe.L’uomo, torinese, era sanguinante ed in evidente stato di agitazione, continuava a martellarsi e a urlare frasi sconnesse. Ben quattro Carabinieri hanno dovuto ricorrere all’utilizzo dello spray al peperoncino per permettere al medico presente di somministrare un sedativo ed effettuare una prima medicazione. L’uomo è stato portato all’Ospedale di Ponderano. Si tratta di un cinquantenne recatisi nel Biellese per una trattativa immobiliare.

“Il fascismo degli antifascisti”

Radicali: Sede Torinese vandalizzata per ritorsione contro le bandiere portate in corteo.

“Non bastava essere stati accerchiati, spintonati, insultati per l’intera durata della manifestazione e aver dovuto discutere animatamente perché ci fosse consentito di prendere parte al corteo da chi non aveva il diritto di vietarcelo, adesso la nostra sede è anche stata vandalizzata da chi si definisce orgogliosamente antifascista, ma che, i metodi fascisti di ritorsione contro chi la pensa diversamente, non ha alcun problema a utilizzarli”. Lo dichiarano il Consigliere Comunale di +Europa e Radicali Italiani, Silvio Viale, insieme ai coordinatori dell’associazione Radicale Adelaide Aglietta, Andrea Turi, Daniele Degiorgis e Patrizia De Grazia.
“Ieri sera, al corteo del 25 Aprile, abbiamo marciato sventolando le bandiere Ucraine, dell’Unione Europea e della NATO. Nel cuore della nostra Europa, c’è una nuova resistenza, ci sono dei nuovi partigiani che una mattina di due mesi fa, si sono svegliati e hanno trovato l’invasor. Un invasore il cui obiettivo non è il Donbass, o l’Ucraina, ma l’Europa intera, il suo modello democratico, i suoi valori, le regole del suo stato di diritto. In altre parole: tutti noi. Chi in Ucraina combatte contro Putin, anche a costo della propria vita, per liberarsi e liberarci da quell’invasore, è a tutti gli effetti un partigiano. Sventolare la bandiera dell’Ucraina, insieme a quelle dell’Unione Europea e della NATO (due ombrelli che, anche nelle loro imperfezioni, ci rendono più forti di fronte a quell’invasore), significa difendere i valori dell’antifascismo nel presente del mondo in cui viviamo. Porre sullo stesso piano NATO e Putin è folle. Anche grazie all’Alleanza Atlantica è stato possibile un processo di democratizzazione, al riparo dalle mire imperialiste del dittatore russo. La guerra in Ucraina ha un nome e un cognome: Vladimir Putin. La NATO non ha svolto alcun ruolo, se non quello di provare in tutti i modi ad aiutare l’Ucraina a difendersi e a difenderci. Avevamo il diritto di partecipare con quelle bandiere era un corteo pubblico. Il pensiero unico, l’intimidazione, la censura, le ritorsioni, non sono strumenti democratici. Ricordano qualcos’altro. Qualcosa che un 25 Aprile fummo in grado di sconfiggere, ma che durante questo 25 Aprile è tornato a manifestarsi contro di noi in modo agghiacciante. L’antifascismo non è una bandiera, ma un metodo. Un metodo che ieri e questa notte è stato schiacciato dalla violenza degli antifascisti”.
Oggi, a Roma il convegno organizzato da Radicali Italiani, dal titolo “25 aprile anche per l’Ucraina”, visibile al link:
https://www.facebook.com/events/929650184370241

Qui invece, il link per firmare l’appello Putin all’Aja:
https://radicali.it/putin-allaja/

25 aprile, imbrattate le sedi del Pd e dei Radicali

Ieri bandiere della Nato e del Pd bruciate  al corteo del 25 Aprile, a Torino

Invece la scorsa notte una sede del Partito Democratico, in via Oropa, e quella dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta in via san Dalmazzo sono state imbrattate con scritte in vernice rossa ”servi della Nato e della guerra”.

Il commento di Silvio Viale, esponente dei Radicali Italiani e consigliere comunale di maggioranza nel gruppo Lista Civica per Torino: “I pacifisti nostalgici del Patto di Varsavia hanno le mani insanguinate del popolo ucraino: non perdono occasione per confermarlo. E piaccia o non piaccia i nuovi partigiani sono gli Ucraini e i nuovi nazi-fasci sono i Russi. E in Italia noi difendiamo i valori di libertà anche per loro, quelli che fossilizzati nella storia ci odiano da quarant’anni”.

 

Notti della movida torinese, locali controllati e multati

Nella notte fra sabato e domenica, personale della Polizia di Stato ha coordinato un servizio straordinario interforze disposto con ordinanza del Questore nelle zone del centro cittadino maggiormente interessate dalla movida, in particolare nell’area di Piazza Santa Giulia, San Salvario, Piazza Vittorio Veneto e via Matteo Pescatore.

 

Complessivamente sono stati controllati 25 esercizi commerciali e un centinaio di persone. Nel corso dell’attività sono state diverse le sanzioni. In via Rossini un locale è stato sanzionato per la vendita di alcolici oltre l’orario consentito, un secondo in piazza Santa Giulia per la violazione di diverse norme amministrative. Due sanzioni anche in via Matteo Pescatore per violazione del regolamento di polizia urbana.

Scontro sulla tangenziale, due feriti

Sulla  tangenziale di Torino, nel comune di Rivoli, sull’interscambio direzione nord-Milano nelle scorse ore si sono scontrate due auto.

Feriti lievemente i  conducenti, trasportati  in codice verde all’ospedale di Rivoli.

Il personale Ativa è intervenuto con la  polizia stradale per i  rilievi e per sbloccare il traffico.

Lo Russo: “Il 25 aprile ci chiede ancora una volta da che parte stare”

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo ha detto che “Il 25 aprile è sempre stata una data molto sentita dai torinesi, legata alla carne viva delle famiglie dei tanti partigiani che hanno lottato e dato la vita per una libertà mai scontata. Ma quest’anno la giornata ha un valore in più di riflessione, perché ci chiede ancora una volta da che parte stare”.

Il primo cittadino ha aggiunto: “per quanto sta accadendo in Ucraina è difficile trovare una posizione esente da controindicazioni,  tutti vogliamo la pace, e non è facile trovare le strade giuste per arrivarci. Per questo vedo nel 25 aprile una grande opportunità di riflessione sulla nostra storia e di unione sui nostri valori fondanti”.

I Palazzi delle Istituzioni si aprono alla città

In occasione di tre ricorrenze dal profondo valore civico, il 25 aprile (anniversario della Liberazione), il 2 giugno (festa della Repubblica italiana) e il 4 novembre (giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate), cinque istituzioni pubbliche che hanno sede in edifici storici torinesi aprono le loro porte per offrire un percorso insolito, nel cuore della città.

 

L’evento è promosso dalla Città di Torino Presidenza del Consiglio comunale e dalla Prefettura di Torino, con la collaborazione della Città metropolitana di Torino, di Turismo Torino e Provincia, dei Musei Reali e dell’Archivio di Stato di Torino.

 

L’itinerario ha inizio a Palazzo Civico, storica sede del municipio cittadino, inserita nel nucleo originario della Torino di fondazione romana. Il percorso di visita, la cui partenza è prevista dal Cortile d’Onore del Palazzo stesso, di impianto tipicamente barocco, si snoderà attraverso le sue Sale Auliche: lo Scalone d’Onore seicentesco, la neoclassica Sala dei Marmi e il suo loggiato, la Sala delle Congregazioni, la splendida Sala Rossa, cuore della vita amministrativa torinese, per concludersi presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale che, eccezionalmente, aprirà le sue porte ai visitatori.

 

Percorse le vie che collegano il Palazzo di Città con Piazza Castello, si raggiungono i Musei Reali per la visita nelle sale di rappresentanza di Palazzo Reale, centro di comando della dinastia sabauda e prima reggia dell’Italia unita. Si sale al piano nobile attraverso lo Scalone d’Onore, commissionato dal re Vittorio Emanuele II all’architetto Domenico Ferri nel 1861, all’indomani dell’Unità d’Italia, quando per i Savoia si prospettava un ruolo nazionale con Torino capitale del nuovo regno. È un’architettura di gusto eclettico, con una decorazione ispirata a modelli barocchi. Si entra nel grande salone delle Guardie Svizzere, si attraversano numerose sale fastose tra cui quella del trono per giungere nella Galleria Beaumont, che prende il nome dal pittore di corte incaricato di dipingerne la volta. Qui ha sede l’Armeria Reale, che accoglie la raccolta dinastica di armi e armature antiche. Aperta al pubblico nel 1837 è una delle istituzioni culturali che Carlo Alberto promuove insieme alla quadreria di Palazzo Madama, futura Galleria Sabauda, l’Accademia Albertina e la Biblioteca Reale. Al termine lo scalone alfieriano che collega gli appartamenti reali con le costruzioni destinate alle Segreterie di Stato, agli Archivi di Corte e al Teatro.

 

Il Palazzo delle Segreterie, oggi Prefettura, era destinato ad accogliere le funzioni amministrative. Il primo progetto si deve ad Amedeo di Castellamonte ed è contenuto nelle tavole del Theatrum Sabaudiae (1682). Il cantiere fu però interrotto poco dopo l’avvio delle fondazioni, per essere ripreso soltanto nel 1731 da Filippo Juvarra. Il famoso architetto, incaricato da Vittorio Amedeo II, aggiorna il progetto adeguandolo alla nuova funzione dell’edificio, destinato ad accogliere le Segreterie, che costituivano il vertice dell’apparato centrale di governo del sovrano. Nel 1738, due anni dopo la scomparsa di Juvarra, il nuovo architetto regio Benedetto Alfieri assume la direzione della fabbrica, lavorando in continuità col suo predecessore.

La destinazione ministeriale, amministrativa del palazzo rimane tale anche durante la dominazione francese, cosi come durante la restaurazione e nell’epopea risorgimentale.  Dopo l’Unità d’Italia e il trasferimento della capitale nazionale a Firenze, nel 1866, il Palazzo delle Segreterie diviene sede della Prefettura di Torino.

 

La Galleria, ideata da Juvarra ma realizzata da Benedetto Alfieri tra il 1738 e il 1756, è un lungo ambiente di raccordo tra la Galleria Beaumont e gli Archivi di Corte, affacciata sui Giardini Reali. La decorazione della volta risale alla stagione del rinnovamento dei reali palazzi voluto da Carlo Alberto.

 

Dalla Galleria si passa all’aula del Consiglio della Città metropolitana di Torino, già Provincia di Torino.  Nel 1864 Torino non è più capitale. Gli intendenti delle Segreterie vengono sostituiti dai Prefetti ai quali viene collegato un consiglio provinciale. L’ampia sala dedicata alle riunioni del consiglio, con le sue decorazioni, è un’interessante espressione dei modelli eclettici propri del periodo umbertino, ispirati alla tradizione pittorica e architettonica italiana.

 

Dall’aula metropolitana si giunge all’Archivio di Stato le cui sale furono ideate ancora una volta da Juvarra per conservare i documenti dell’Archivio di Corte, tuttora custoditi nelle «guardarobe» che circondano le stanze. Originariamente i Regi Archivi erano uno dei luoghi più segreti dello Stato sabaudo: potevano accedervi solo il re, i suoi ministri e gli archivisti.

L’itinerario attraverso i palazzi delle istituzioni si conclude con la visita della preziosa Biblioteca antica dell’Archivio e termina con lo scalone juvarriano, antica via di accesso e di uscita dalle sale dell’Archivio di Corte.

 

 

Modalità di visita

I gruppi saranno accompagnati nella visita dai volontari delle istituzioni coinvolte, insieme agli studenti dell’Istituto Norberto Bobbio di Carignano impegnati in un progetto di alternanza scuola-lavoro. L’ingresso è gratuito esclusivamente su prenotazione. Per l’accesso in Prefettura è necessario esibire un documento di identità.

 

Informazioni e Prenotazioni: www.turismotorino.org/visite_palazzi_istituzioni

Turno A: partenza da Palazzo Civico ore 14.00; partenza da Palazzo Reale 16.00

Turno B: partenza da Palazzo Civico ore 14.25; partenza da Palazzo Reale 16.15

Turno C: partenza da Palazzo Civico ore 14.50; partenza da Palazzo Reale 16.30

Turno D: partenza da Palazzo Civico ore 15.15; partenza da Palazzo Reale 16.45

Massimo 25 persone per gruppo.

 

Accessibilità

Il percorso è interamente accessibile a persone con disabilità motoria che facciano uso di carrozzina manuale, grazie all’impiego di un montascale cingolato (manovrato da personale dedicato) nello scalone di collegamento tra Armeria Reale e Prefettura. Coloro che utilizzano una carrozzina elettrica possono eventualmente servirsi della carrozzina manuale in dotazione ai Musei Reali. Per coloro che non volessero fare il percorso con la carrozzina e/o con il montascale cingolato, sarà possibile entrare direttamente nella Prefettura, saltando i Musei Reali, che potranno essere visitati in altra data.

Ruba alimentari per 250 euro al supermarket: arrestato

Un 41enne italiano ha rubato articoli alimentari per un valore di 250 euro al supermercato In’s di Nichelino.

Non aveva documenti di riconoscimento ma è stato  identificato dai carabinieri.

L’uomo era inoltre oggetto di ordine di carcerazione del tribunale di sorveglianza ed è stato recluso  nel carcere Torino.