CRONACA- Pagina 1116

I Palazzi delle Istituzioni si aprono alla città

In occasione di tre ricorrenze dal profondo valore civico, il 25 aprile (anniversario della Liberazione), il 2 giugno (festa della Repubblica italiana) e il 4 novembre (giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate), cinque istituzioni pubbliche che hanno sede in edifici storici torinesi aprono le loro porte per offrire un percorso insolito, nel cuore della città.

 

L’evento è promosso dalla Città di Torino Presidenza del Consiglio comunale e dalla Prefettura di Torino, con la collaborazione della Città metropolitana di Torino, di Turismo Torino e Provincia, dei Musei Reali e dell’Archivio di Stato di Torino.

 

L’itinerario ha inizio a Palazzo Civico, storica sede del municipio cittadino, inserita nel nucleo originario della Torino di fondazione romana. Il percorso di visita, la cui partenza è prevista dal Cortile d’Onore del Palazzo stesso, di impianto tipicamente barocco, si snoderà attraverso le sue Sale Auliche: lo Scalone d’Onore seicentesco, la neoclassica Sala dei Marmi e il suo loggiato, la Sala delle Congregazioni, la splendida Sala Rossa, cuore della vita amministrativa torinese, per concludersi presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale che, eccezionalmente, aprirà le sue porte ai visitatori.

 

Percorse le vie che collegano il Palazzo di Città con Piazza Castello, si raggiungono i Musei Reali per la visita nelle sale di rappresentanza di Palazzo Reale, centro di comando della dinastia sabauda e prima reggia dell’Italia unita. Si sale al piano nobile attraverso lo Scalone d’Onore, commissionato dal re Vittorio Emanuele II all’architetto Domenico Ferri nel 1861, all’indomani dell’Unità d’Italia, quando per i Savoia si prospettava un ruolo nazionale con Torino capitale del nuovo regno. È un’architettura di gusto eclettico, con una decorazione ispirata a modelli barocchi. Si entra nel grande salone delle Guardie Svizzere, si attraversano numerose sale fastose tra cui quella del trono per giungere nella Galleria Beaumont, che prende il nome dal pittore di corte incaricato di dipingerne la volta. Qui ha sede l’Armeria Reale, che accoglie la raccolta dinastica di armi e armature antiche. Aperta al pubblico nel 1837 è una delle istituzioni culturali che Carlo Alberto promuove insieme alla quadreria di Palazzo Madama, futura Galleria Sabauda, l’Accademia Albertina e la Biblioteca Reale. Al termine lo scalone alfieriano che collega gli appartamenti reali con le costruzioni destinate alle Segreterie di Stato, agli Archivi di Corte e al Teatro.

 

Il Palazzo delle Segreterie, oggi Prefettura, era destinato ad accogliere le funzioni amministrative. Il primo progetto si deve ad Amedeo di Castellamonte ed è contenuto nelle tavole del Theatrum Sabaudiae (1682). Il cantiere fu però interrotto poco dopo l’avvio delle fondazioni, per essere ripreso soltanto nel 1731 da Filippo Juvarra. Il famoso architetto, incaricato da Vittorio Amedeo II, aggiorna il progetto adeguandolo alla nuova funzione dell’edificio, destinato ad accogliere le Segreterie, che costituivano il vertice dell’apparato centrale di governo del sovrano. Nel 1738, due anni dopo la scomparsa di Juvarra, il nuovo architetto regio Benedetto Alfieri assume la direzione della fabbrica, lavorando in continuità col suo predecessore.

La destinazione ministeriale, amministrativa del palazzo rimane tale anche durante la dominazione francese, cosi come durante la restaurazione e nell’epopea risorgimentale.  Dopo l’Unità d’Italia e il trasferimento della capitale nazionale a Firenze, nel 1866, il Palazzo delle Segreterie diviene sede della Prefettura di Torino.

 

La Galleria, ideata da Juvarra ma realizzata da Benedetto Alfieri tra il 1738 e il 1756, è un lungo ambiente di raccordo tra la Galleria Beaumont e gli Archivi di Corte, affacciata sui Giardini Reali. La decorazione della volta risale alla stagione del rinnovamento dei reali palazzi voluto da Carlo Alberto.

 

Dalla Galleria si passa all’aula del Consiglio della Città metropolitana di Torino, già Provincia di Torino.  Nel 1864 Torino non è più capitale. Gli intendenti delle Segreterie vengono sostituiti dai Prefetti ai quali viene collegato un consiglio provinciale. L’ampia sala dedicata alle riunioni del consiglio, con le sue decorazioni, è un’interessante espressione dei modelli eclettici propri del periodo umbertino, ispirati alla tradizione pittorica e architettonica italiana.

 

Dall’aula metropolitana si giunge all’Archivio di Stato le cui sale furono ideate ancora una volta da Juvarra per conservare i documenti dell’Archivio di Corte, tuttora custoditi nelle «guardarobe» che circondano le stanze. Originariamente i Regi Archivi erano uno dei luoghi più segreti dello Stato sabaudo: potevano accedervi solo il re, i suoi ministri e gli archivisti.

L’itinerario attraverso i palazzi delle istituzioni si conclude con la visita della preziosa Biblioteca antica dell’Archivio e termina con lo scalone juvarriano, antica via di accesso e di uscita dalle sale dell’Archivio di Corte.

 

 

Modalità di visita

I gruppi saranno accompagnati nella visita dai volontari delle istituzioni coinvolte, insieme agli studenti dell’Istituto Norberto Bobbio di Carignano impegnati in un progetto di alternanza scuola-lavoro. L’ingresso è gratuito esclusivamente su prenotazione. Per l’accesso in Prefettura è necessario esibire un documento di identità.

 

Informazioni e Prenotazioni: www.turismotorino.org/visite_palazzi_istituzioni

Turno A: partenza da Palazzo Civico ore 14.00; partenza da Palazzo Reale 16.00

Turno B: partenza da Palazzo Civico ore 14.25; partenza da Palazzo Reale 16.15

Turno C: partenza da Palazzo Civico ore 14.50; partenza da Palazzo Reale 16.30

Turno D: partenza da Palazzo Civico ore 15.15; partenza da Palazzo Reale 16.45

Massimo 25 persone per gruppo.

 

Accessibilità

Il percorso è interamente accessibile a persone con disabilità motoria che facciano uso di carrozzina manuale, grazie all’impiego di un montascale cingolato (manovrato da personale dedicato) nello scalone di collegamento tra Armeria Reale e Prefettura. Coloro che utilizzano una carrozzina elettrica possono eventualmente servirsi della carrozzina manuale in dotazione ai Musei Reali. Per coloro che non volessero fare il percorso con la carrozzina e/o con il montascale cingolato, sarà possibile entrare direttamente nella Prefettura, saltando i Musei Reali, che potranno essere visitati in altra data.

Ruba alimentari per 250 euro al supermarket: arrestato

Un 41enne italiano ha rubato articoli alimentari per un valore di 250 euro al supermercato In’s di Nichelino.

Non aveva documenti di riconoscimento ma è stato  identificato dai carabinieri.

L’uomo era inoltre oggetto di ordine di carcerazione del tribunale di sorveglianza ed è stato recluso  nel carcere Torino.

Il 25 aprile il Valsusa Filmfest omaggia Carlo Lizzani al Museo Diffuso della Resistenza

A Torino insieme alle proiezioni dei vincitori del concorso Fare Memoria

 

Lunedì 25 aprile 2022 | ore 16:30

Torino – Museo Diffuso della Resistenza

Proiezione opere vincitrici concorso Fare Memoria e proiezione del film “Il partigiano Carlo. Ricordi resistenti di un maestro del cinema” (omaggio a Carlo Lizzani) di Roberto Leggio.

 

Ingresso gratuito – www.valsusafilmfest.it

 

Lunedì 25 aprile Il Valsusa Filmfest si sposta Torino dove, alle ore 16:30 al Museo Diffuso della Resistenza di Torino – Polo del ‘900 e in collaborazione con le sezioni ANPI della Valle di Susa verranno presentati il film “Il partigiano Carlo. Ricordi resistenti di un maestro del cinema”, un bellissimo omaggio a Carlo Lizzani ad opera di Roberto Leggio, oltre al filmato vincitore e il filmato che ha ottenuto la menzione speciale nella sezione di concorso Fare Memoria.

 

“Il partigiano Carlo – Ricordi resistenti di un maestro del cinema”

Prodotto da Roberto leggio e Jakub Zielinsky

Con Carlo Lizzani e Mario Fiorentini

Scritto da Roberto Leggio

Immagini e montaggio di Jakub Zielinski

Musiche di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni

Sinossi: A settanta anni dalla fine della Liberazione, Carlo Lizzani racconta della sua attività di partigiano durante l’occupazione di Roma. Un omaggio, diverso ad un grande maestro del cinema attraverso i ricordi suoi e quelli dell’amico Mario Fiorentini, partigiano gappista, che svela la loro settantennale amicizia, divisa tra lotta politica, arte, cultura e cinema.

 

L’opera vincitrice della sezione di concorso Fare Memoria è “La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo” dei registi Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo e Davide Morando (durata 10’ 42”; Anno 2021)

Sinossi: Un breve conto alla rovescia e si parte: a Serravalle Langhe inizia la settantaseiesima edizione della partita di nascondino più¹ grande del mondo. Edo, il Cercatore di quest’anno, deve trovare ognuno dei 300 abitanti del paese. 299, in realtà: l’ultimo concorrente sfuggito al Cercatore sarà il vincitore della Nocciola d’Oro. La competizione, che ha fruttato a Serravalle ben due Guinness World Record, è particolarmente sentita da tutta la comunità e rappresenta un’avventurosa occasione per spezzare la quotidianità e trascorrere qualche giorno lontano dalla routine. Grazie al suo tradizionale legame con la Storia, il nascondino di Serravalle Langhe è al contempo una preziosa occasione per riflettere e fare memoria: attraverso il gioco, la comunità ricorda le vicende della Resistenza partigiana, che tanto ha caratterizzato i comuni dell’Alta Langa durante la Seconda Guerra Mondiale.

Motivazione della giuria
per il messaggio universale saputo dare con leggerezza nonostante la serietà della tematica; per la capacità evocativa che rende il filmato coinvolgente. Coinvolgente grazie alla partecipazione corale dell’intera comunità del piccolo paese della Langhe dove è ambientata la storia.

 

La menzione speciale della sezione Fare Memoria è stata destinata a “Il nostro fiume” dei registi di Isabella Valenti, Chiara Maccagni e alunni (Durata15’ 00”, anno 2021).

Sinossi: Tre parole chiave: “Resistenza”, “Memoria”, “Solidarietà “, per definire l’anima di questo luogo. Alfonsine si racconta con gli occhi dei ragazzi, attraverso la letteratura, la storia e le impronte indelebili che la seconda guerra mondiale ha lasciato sul territorio, lo spirito di solidarietà che è nato durante la ricostruzione del paese in macerie e continua ancora oggi, il Fiume che recupera la memoria collettiva e intraprende un percorso di rinascita passando il testimone di generazione in generazione, senza soluzione di continuità.

Motivazione della giuria
Per aver saputo unire generazioni differenti in un’unica narrazione di memoria e territorio.

 

 

IL XXVI VALSUSA FILMFEST

 

Il Valsusa Filmfest è un festival itinerante che nel corso degli anni è diventato un importante presidio culturale per il territorio – grazie al coinvolgimento di scuole, associazioni, cooperative e tante singole persone – con l’obiettivo di promuovere cultura e di dare ampio spazio alle nuove generazioni e ad eventi che aiutino a riflettere e a cogliere i cambiamenti sociali, culturali e politici della contemporaneità.

 

In coerenza con la sua storia e i suoi valori di riferimento, ritenendo che l’essenza di una manifestazione culturale sia data principalmente dalla sua capacità di creare condivisione, socialità, vicinanza, senso di comunità e appartenenza tra tutte le persone coinvolte – organizzatori e pubblico insieme – il tema portante scelto per questa edizione è quello delle COMUNITA’, intese come “modello da seguire per restituirci la capacità di pensare a un modo differente di convivere, per riabituarci a sognare un altro mondo possibile” [cit. Carlo Petrini] o come “grande antidoto agli individualismi che caratterizzano il nostro tempo, a quella tendenza diffusa oggi in Occidente a concepirsi e a vivere in solitudine” [cit. Papa Francesco].

 

 

Negli eventi in programma tra il 29 aprile e il 7 maggio sono in programma altre proiezioni delle opere selezionate nella sezione de concorso cinematografico “Fare Memoria”, presentazioni fuori concorso di film di Nicolò BongiornoDaniele Gaglianone e Gabriele Vacis, con la presenza dei registi, e proiezioni di film sul tema della montagna per la rassegna Cinema in Verticale.

 

L’educazione civica e il suo insegnamento

Un importante convegno di Apidge all’Istituto Cena di Ivrea 

 

L’educazione civica ed il suo insegnamento sono stati al centro di un interessante convegno che si è svolto giovedì pomeriggio all’Istituto di istruzione superiore ‘Cena’ di Ivrea organizzato in collaborazione con Apidge – Associazione professionale insegnanti discipline giuridiche ed economiche.

I lavori sono stati introdotti da Elisabetta Rizzo, coordinatore per il Canavese e la Valle d’Aosta dell’associazione e hanno visto gli interventi del provveditore agli Studi della di Cuneo, Maria Teresa Furci, del sovrintendente agli Studi della Regione Valle d’Aosta, Marina Fey, cui è seguita la presentazione del libro Salus Civitatis. La necessità dell’insegnamento delle materie del Diritto e dell’Economia Politica nella scuola italiana contemporanea di Michele Corradi, docente al centro di formazione professionale ‘Bertazzoni’ di Suzzara.

Il dirigente scolastico Enrico Bruno, dirigente dell’Istituto Cena, nell’introdurre i lavori ha evidenziato come sin dall’inizio del dibattito è stato un sostenitore dell’introduzione dell’educazione civica sottolineando che ‘è un bene che se ne occupino gli insegnanti che provengono dall’area giuridico –economica”. Elisabetta Rizzo ha evidenziato la collaborazione tra Apidge e l’Istituto Cena per aprire un confronto anche con le altre realtà scolastiche del territorio.  Il presidente nazionale di Apidge Ezio Sina ha sottolineato il fatto che ‘diritto, economia politica ed educazione civica entrano nella società ed arricchiscono il bagaglio degli studenti’ ricordando che educazione civica è ‘una materia innovativa, ma nell’innovazione occorre essere chiari, semplici, precisi, perché i destinatari sono gli studenti’.

Massimo Iaretti

 

Corteo del 25 aprile, fischi alla bandiera della Nato

Fischiato  e insultato  a Torino il consigliere comunale Silvio Viale, che si è presentato alla fiaccolata del 25 aprile con un gruppo di attivisti radicali con alcune bandiere della Nato, insieme ai vessilli dell’Europa e dell’Ucraina. Lo slogan dei contestatori è stato “Fuori la Nato dal corteo”.

“La Nato – ha replicato Viale  – sostiene  i valori occidentali ed europei, è antifascista. E un corteo antifascista non può vietare le bandiere ucraine ed europee. La bandiera della Nato non è  una provocazione. Invece a provocare è chi sta dalla parte di Putin dietro un finto neutralismo”.

Alcuni antagonisti hanno bruciato in piazza le bandiere del Pd e della Nato.

Addio alla signora della pizza Era arrivata dal Sud negli anni 60

A 77 anni è deceduta Ida Amatruda, molto conosciuta nel Cuneese, era la ex titolare della Pizzeria Grotta Azzurra di Madonna dell’Olmo.  Era giunta in Piemonte negli anni ’60  da Tramonti, paese dell’ amalfitano. A Fossano, con il marito, aveva aperto  il primo locale. Poi si trasferirono a Cuneo e aprirono la pizzeria Mergellina. Dal 1975 gestirono  “La Grotta Azzurra”, oggi  seguita dai figli. La signora Ida lascia il marito Alfonso Giordano e i figli Marilena, Ivan, Raffaella, Lucia e Bruno con le nipoti Sofia e Dora.I funerali martedì 26 aprile alla chiesa di Madonna dell’Olmo, il rosario alle ore 19 di lunedì 25 aprile.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Nuovi treni da Torino e Piemonte per la riviera romagnola

 

Da Torino, Asti, Alessandria direttamente sulle spiagge della Riviera Romagnola a bordo di un nuovissimo treno Rock, con orari di partenza e tempi di viaggio studiati per sfruttare al massimo ogni giorno di vacanza.

Quattro in totale le corse – due il sabato e due la domenica – presto in vendita, che nei week end dal 18 giugno all’11 settembre offriranno a chi proviene dal Piemonte una nuova opportunità per scegliere le spiagge di Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Cattolica.

La partenza da Torino alle 6.20 (Asti alle 7,01 e Alessandria alle 7,21) e le fermate intermedie solo a Voghera Piacenza e Bologna, consentiranno un collegamento con l’alta velocità ma soprattutto tempi di percorrenza limitatissimi per un arrivo prima dell’ora di pranzo in Romagna, per poi raggiungere Pesaro poco dopo.

Rientri programmati con la medesima logica, in partenza dopo le ore 16, con arrivo a Torino attorno alle 21.00.

I nuovi servizi nascono da una forte collaborazione tra le Regioni Emilia Romagna e Piemonte e saranno effettuati da Trenitalia Tper in cooperazione con la Direzione Regionale Piemonte di Trenitalia.

I nuovi Rock, i primi a circolare in Piemonte da e per la riviera romagnola, potranno offrire fino a 600 posti a sedere e maggiore comfort di bordo, ma anche servizi aggiuntivi quali aree bagagli, più spazi per le bici al seguito, postazioni di ricarica per quelle elettriche, prese elettriche e usb al posto e sistemi di sorveglianza live. Viaggiare sul Rock sarà anche più sostenibile, grazie ai consumi ridotti del 30% rispetto a un treno di precedente generazione.

I turisti che arriveranno in riviera in treno e che vorranno andare alla scoperta del territorio potranno usufruire di Rail Smart Pass, il titolo di viaggio valido 3 o 7 giorni per viaggiare senza limiti sull’intera rete bus di Start Romagna – compreso il Metromare – e sui treni regionali di Trenitalia Tper lungo le tratte Cattolica – Rimini – Ravenna, Rimini – Faenza – Castel Bolognese, Castel Bolognese – Lugo – Ravenna e Faenza – Russi – Ravenna.

 

Voci e immagini della Liberazione su Palazzo Civico il 24 e 25 aprile

Torino celebra il 25 aprile, data simbolo della rinascita del Paese nel suo 77esimo anniversario, con un ricco calendario di eventi e uno speciale appuntamento: Palazzo Civico sarà illuminato con i volti dei partigiani e le immagini della Resistenza.

La narrazione prende vita con la proiezione di XXV Aprile – Voci e immagini della Liberazione, costruita sull’alternanza di sequenze di filmati storici e di letture di preziose testimonianze cui fanno da sfondo fotografie e grafiche che raccontano l’epica di quei giorni.

Sulla facciata di Palazzo di Città i torinesi potranno rivivere attraverso un’originale interpretazione della recente pratica del ‘video mapping’ gli avvenimenti che scandirono le giornate dell’insurrezione e della Liberazione.

Momenti di storia rivisitati dal pluripremiato direttore della fotografia Luca Bigazzi, che ha collaborato con grandi registi italiani tra cui Gianni Amelio, Carlo Mazzacurati, Silvio Soldini e Paolo Sorrentino.

Il racconto di quelle giornate di riscatto, dopo gli anni della dittatura e della guerra, si dipanerà attraverso parole, immagini e suoni. A essere protagonisti del progetto i giovani torinesi.

Saranno le letture degli allievi della scuola per attori del Teatro Stabile di Torino a dare la voce a chi per abbattere il regime ha dato la vita, a cui si alterneranno le immagini di una città che tra le macerie dei bombardamenti rende omaggio ai suoi partigiani. Altri studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti e del Conservatorio Giuseppe Verdi daranno forza visiva e sonora al ricordo. 

La piazza, cuore della città per la Festa della Liberazione si trasformerà in una ideale cassa di risonanza dei suoni della memoria, ma con uno sguardo rivolto al futuro, un tempo che, come il passato, rinnega la violenza della guerra, per costruire un domani migliore grazie alle giovani generazioni.

Dalle 20 alla mezzanotte del 24 e del 25 aprile il Municipio sarà illuminato da voci e immagini originali dell’insurrezione e della Liberazione, accompagnate dalle musiche composte dagli allievi della classe di Musica Elettronica del Conservatorio Giuseppe Verdi. Dalle 10 alle 20 del 25 aprile, protagoniste saranno le letture di testi tratti dalle ‘Lettere dei condannati a morte della Resistenza’ (Einaudi 2015). Ad accompagnare le interpretazioni dei ragazzi saranno le rappresentazioni grafiche di oggi realizzate dagli allievi dell’Accademia Albertina di Belle Arti, i preziosi scatti dell’artista e fotoreporter partigiano Felix de Cavero e l’omaggio che il pittore e illustratore Guillermo Malinowski Formento ha voluto fare al nostro passato con i disegni Veinticinco de Abril e la serie Monticello.

“’XXV Aprile – Voci e immagini della Liberazione’ nasce da un’idea di Luca Bigazzi, premiato direttore della fotografia di registi che si chiamano Soldini, Mazzacurati, Amelio o Sorrentino – dichiara Rosanna Purchia Assessora alla Cultura – e che con una generosa collaborazione ha voluto omaggiare con il suo originale lavoro non soltanto la Torino medaglia d’oro, come ricorda una lapide proprio sulla facciata di Palazzo Civico, ma anche la prospettiva di futuro che deve appartenere anche ai nostri giorni”.

Secondo Luca Bigazzi,  “ciò che più appassiona, nel leggere la storia dell’insurrezione e delle lotte di operai e partigiani di quei 20 mesi di guerra e della Liberazione, è proprio l’energia che ha accomunato tante donne e uomini in un senso di appartenenza che dà valore ancora oggi alle regole del vivere collettivo e un motivo per guardare avanti”.

L’iniziativa è un progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino in collaborazione con ANCR – Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, ISTORETO Archivio privato de Cavero per le fonti documentarie originali.

“Incipit Grand Tour”. Se il giro d’Italia si fa in sella a una “Vespa-libreria”

Riprende lo strano viaggio per tutt’ Italia dello chef – scrittore – libraio – editore e quant’altro Fabio Mendolicchio

Dal 27 aprile al 7 maggio

Lui si presenta come Mendo aka (alias) Fabio Mendolicchio. E scrive di sé: “Sono del 1973 e ho un percorso formativo lungo trent’anni. Mi sono diplomato all’‘Istituto Alberghiero” di Torino e ho lavorato per vent’anni fra alberghi, ristoranti – fra cui il ‘De Amicis’, primo ristorante di ‘Libera contro le mafie’ – e vari progetti strani”. Alcuni: musicista, grafico, dj, scrittore con “Siamo tutti allenatori” per “CartaCanta Editore”. E lui stesso editore con “Miraggi”, casa editrice fondata (con Alessandro De Vito e Davide Reina) a Torino in via Mazzini, nel 2010, “per fare libri che altri non fanno” e vera e propria fucina o tsunami di strane, geniali e improbabili “pensate” legate al mondo della lettura, come “L’IBRIda CENA” (trasformando le librerie in ristoranti per una sera) e l’“Incipit Grand Tour”. Come dire, girare tutta l’Italia con una Vespa 200 GT, attrezzata, in un afflato di magica follia, come libreria viaggiante. E da giorni la Vespa e Fabio “Mendo” stanno scalpitando, in attesa della nuova partenza per il secondo (l’anno scorso il primo) viaggio “letterario”. Con lo stesso mezzo (medaglia d’oro alla povera Vespa! Ma anche a Mendo!) utilizzato per portare quotidianamente i libri alle librerie torinesi. Questo, in cifre, il tour 2022: 4mila chilometri in 11 giorni, dal 27 aprile al 7 maggio, con una media di 363 chilometri al giorno per raggiungere 54 librerie e Biblioteche d’Italia.

Ad ogni tappa, una lettura ad alta voce. Ad ogni presentazione un gioco con le 54 carte del gioco letterario “Incipit Offresi” per indovinare un grande classico e vincere un libro a dimostrare che sempre “vince chi legge”. “Un po’ come Nanni Moretti in ‘Caro Diario’ – spiega Fabio – un po’ Forrest Gump: quando ci si mette in viaggio, ci si mette in gioco. Per questo motivo con la nostra casa editrice abbiamo deciso di partire in Vespa e girare l’Italia a colpi di ‘Incipit’ per portare i nostri libri a spasso per lo Stivale, raccontandoli, vivendoli come compagni di viaggio, facendoli conoscere laddove spesso non trovano spazio e rendendoli protagonisti veri e propri di questa follia”.

Tante tappe, tanti libri, tanti personaggi e tanti librai e lettori da incontrare. Il viaggio parte da Ivrea, “Capitale Italiana del Libro 2022”, attraversa Arona, Novara e arriva a Verbania, da “Alberti Libraio”. Si sconfina quindi in Svizzera, a Locarno, Lugano e poi Como, Milano alla “Libreria Covo della Ladra” e da “Anarres Libreria Bristrot”, si prosegue per Bergamo e Brescia fino a raggiungere la “Libreria Muratori” di Capriolo per incontrare Alan Poloni “libraio di provincia e narratore di periferia”. Il terzo giorno si riparte passando per Mantova, verso la tappa di Vicenza; l’appuntamento è alle ore 18,30 alla “Libreria Traverso” per il firmacopie con l’autrice di “Casadolcecasa” ( libro edito da “Miraggi” nel 2021) e in audiolibro da “Il Narratore”: Antonella Bukovaz, originaria di Topolò-Topolove, borgo sul confine italo-sloveno, che si dedica alla poesia e alle interazioni  tra parola, suono e immagine in forma di lettura, videopoesia e video-audioinstallazione. A Treviso l’incontro è con la “libraia controcorrente” della “Ubik Clara Abatangelo” e a Udine, alla “Libreria Moderna”, con Luca Quarin, al suo secondo romanzo “Di sangue e di ferro” con “Miraggi Edizioni”. Domenica 1° maggio la Vespa di Mendolicchio attraverserà Venezia e Ferrara, per approdare alla “Libreria Atlantide” di Castel San Pietro Terme (Bologna) con Alberto Alberici. Si prosegue ancora per Urbino, Ascoli Piceno con tappa alla “Libreria Rinascita”, Norcia, L’Aquila, Montesilvano alla “Libreria On the Road”, Foggia alla “Libreria Ubik” e infine alla Biblioteca di Trani, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura della Città di Trani, per incontrare Rosanna Gaeta, inventrice e guida dei “Dialoghi di Trani”. Il 5 maggio si riparte dalla “Libreria 101” di Bari, si attraversa Matera e si continua per San Giorgio a Cremano (Napoli) alla Libreria “La Bottega delle Parole”. E il viaggio geografico-letterario continua. Dalla “Libreria Eli” a Roma per un insolito pranzo con i lettori, ci si sposta a Firenze da “Alice&Co.”, per poi approdare il 7 maggio alle 10,30 al “Museo Piaggio” di Pontedera (Pisa), il più grande museo motociclistico d’Italia, e tornare a Torino non prima di aver visitato la Biblioteca sul mare “Fascie Rossi” di Sestri Levante e la Libreria “L’Amico Ritrovato” di Genova. L’intero viaggio sarà raccontato attraverso foto e video su tutti i social networks di “Miraggi Edizioni” e “Lettura Day”. Una domanda. Ritornati a casa, sotto la Mole, della povera Vespa 200 GT che ne sarà? E di “Mendo”? Almeno un anno di sacrosanto riposo ci vuole. E’ il minimo!

Gianni Milani

I clienti del bar si tirano bottiglie, arriva la polizia

La polizia ha chiuso per dieci giorni il locale “La Parada”. Il provvedimento nei confronti del bar di Novara  è stato preso dalla questura dopo numerosi interventi delle forze dell’ordine a causa di liti e presenza di persone “moleste o con pregiudizi di polizia”, spiega una nota. La rissa più recente si è scatenata il 17 aprile quando un uomo è  stato aggredito e colpito dal lancio di bottiglie in vetro mentre si trovava con un amico all’interno del bar.

NOTIZIE DAL PIEMONTE