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Il caso / Studentessa bocciata due volte in quarta

La scuola replica alla richiesta di chiarimenti. Il TAR sospende la decisione del Consiglio di Classe

Torino, 4 settembre 2025 – Il decreto del TAR Piemonte ha imposto all’Istituto scolastico di depositare, entro le ore 11 dell’indomani (2 settembre 2025), una relazione di chiarimenti sulla deliberazione di non ammissione, con riferimento alla verbalizzazione della votazione collegiale, alla composizione del Consiglio di Classe e all’applicazione delle misure previste dal PDP; la scuola ha ottemperato depositando la relazione alle ore 10:53 dello stesso giorno.

La ragazza, con una media finale pari a 6,42 e numerosi voti positivi in materie come Filosofia, Storia ed Educazione civica, era stata dichiarata non ammessa alla classe quinta a seguito degli scrutini del 9 giugno 2025. Una decisione che, trattandosi della seconda bocciatura consecutiva nello stesso anno di corso, rischiava di compromettere in modo definitivo il suo percorso scolastico.
I legali della studentessa (Avv.ti Giuseppe e Davide Gallenca e Stefano Callà) hanno presentato ricorso al TAR Piemonte, denunciando gravi vizi procedurali: assenza di una vera e propria votazione formalizzata dal Consiglio di Classe, partecipazione irregolare del docente di religione nonostante l’alunna seguisse l’attività alternativa, motivazioni ridotte a sigle e prive di valutazione globale, mancata applicazione del Piano Didattico Personalizzato e concentrazione di verifiche in un periodo troppo ravvicinato.
Il TAR Piemonte, con decreto monocratico del 2 settembre 2025, ha accolto l’istanza cautelare e ordinato al Consiglio di Classe di riesaminare la posizione dell’alunna entro il 4 settembre, rilevando “difetto di verbalizzazione” e “carenze motivazionali sull’applicazione del PDP”.
In questo scenario si contrappongono dunque due ricostruzioni opposte. Da un lato la difesa della studentessa, che richiama il diritto alla personalizzazione sancito dalla L. 170/2010 e dal DM 5669/2011 e denuncia un provvedimento sproporzionato e privo di motivazione. Dall’altro, la scuola che ribadisce la gravità delle insufficienze, l’assenza di un PDP definitivo e la correttezza delle procedure seguite.
Il caso sarà discusso nella camera di consiglio collegiale fissata dal TAR per il 23 settembre 2025. La decisione assumerà particolare rilievo non solo per il futuro scolastico della studentessa, ma anche per l’interpretazione dei rapporti tra obblighi di personalizzazione, tempi di certificazione, discrezionalità del Consiglio di Classe e criteri fissati dal PTOF degli istituti scolastici.
La pronuncia conferma un orientamento sempre più consolidato della giurisprudenza amministrativa in materia scolastica: la bocciatura è misura estrema e deve essere sorretta da motivazioni puntuali e da un’istruttoria completa; il PDP non può restare un atto formale, ma deve trovare effettiva applicazione, pena l’illegittimità della valutazione; le delibere collegiali devono rispettare le regole di composizione, verbalizzazione e voto, altrimenti sono affette da nullità o annullabilità.

Studio Legale Scuola

Sicurezza a Torino: 103 rimpatri di criminali stranieri grazie all’attività della Questura

La sicurezza dei cittadini resta al centro dell’impegno quotidiano della Polizia di Stato. Dall’inizio dell’anno al 31 agosto 2025 la Questura di Torino ha infatti eseguito 103 rimpatri di cittadini stranieri irregolari, grazie all’intensa attività dell’Ufficio Immigrazione, in collaborazione con le altre forze di polizia.

Le persone allontanate non erano semplici irregolari: si trattava di soggetti con gravi precedenti penali, responsabili di reati che avevano destato forte allarme sociale, tra cui violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, lesioni, rapine, furti, danneggiamenti, porto abusivo di armi, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. Tra costoro, anche diversi partecipanti a risse nel corso delle quali sono stati segnalati gravi ferimenti e danneggiamenti. Con il loro rimpatrio si è garantito che individui pericolosi non potessero più restare sul nostro territorio, rafforzando così la percezione di sicurezza della comunità torinese. Molti di loro sono stati intercettati nei quartieri di Barriera di Milano, Nizza, Madonna di Campagna e Mirafiori, aree dove la presenza delle pattuglie è costante e mirata per incrementare la percezione di sicurezza dei residenti.

Le attività hanno visto una grande sinergia con i servizi di controllo del territorio svolti dalla Polizia di Stato e dalle altre Forze dell’Ordine.

Wizz Air annuncia volo Torino – Chișinău

Wizz Air rafforza ulteriormente il suo network da Torino introducendo una nuova rotta internazionale per Chișinău, la terza novità della stagione Winter 2025/2026.

I voli saranno operati a partire dal 13 dicembre 2025 con due frequenze settimanali il martedì e il sabato. I biglietti sono già in vendita su wizzair.com e tramite l’app ufficiale WIZZ, con tariffe a partire da soli €19,99.

 

Chișinău, la capitale della Moldavia, è una città vivace e ricca di storia, la cui attrattività è particolarmente sentita nella catchment area dell’aeroporto di Torino in virtù del forte collegamento culturale e commerciale tra i due territori. La comunità moldava residente in Piemonte costituisce un’importante fascia della popolazione e, a partire dal 13 dicembre, un nuovo volo porterà maggiore flessibilità nei collegamenti diretti.

L’annuncio del nuovo collegamento da Torino segue due importanti novità: i voli per Budapest e Sofia, entrambi operativi dal 28 ottobre 2025 con tre frequenze settimanali nei giorni di martedì, giovedì e sabato. Il vettore continua così ad investire in Piemonte ampliando il network voli e rafforzando la sua presenza nell’aeroporto di Torino. Saranno otto le destinazioni collegate da Wizz Air durante la stagione Winter 2025/2026: le novità Budapest, Chișinău e Sofia, la ski route Varsavia e i voli per Bucarest, Catania, Iasi e Tirana. Le nuove connessioni sono in linea con il Customer First Compass, il piano strategico della compagnia aerea che prevede 14 miliardi di euro di investimenti nei prossimi tre anni, volti a migliorare l’esperienza dei passeggeri, espandendo continuamente il network con nuove rotte e innovando i servizi forniti.

 

“Siamo lieti di continuare a offrire nuove destinazioni da e per Torino, rafforzando il nostro impegno nel connettere il Piemonte con le principali destinazioni europee,” ha affermato Salvatore Gabriele Imperiale, Corporate Communications Manager di Wizz Air. “Il collegamento Chisinau-Torino segue i recenti annunci di nuove rotte con Sofia e Budapest, evidenziando ulteriormente sia le opportunità offerte da Torino sia il ruolo rilevante della città come porta d’accesso per il Nord Italia. Con il lancio di questo nuovo servizio, offriamo ai nostri passeggeri l’opportunità di scoprire due città affascinanti, in linea con il nostro slogan ‘Let’s WIZZ!’. Questa nuova rotta fa parte della nostra strategia di espansione internazionale, guidata dall’iniziativa Customer First Compass, che mira a offrire sempre più collegamenti e servizi innovativi per un’esperienza di viaggio eccellente e personalizzata.”

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha commentato: “Siamo lieti di annunciare il collegamento Torino-Chișinău operato da Wizz Air. Questo volo testimonia la crescente attrattività del nostro territorio, facendo seguito a due nuove destinazioni annunciate recentemente da Wizz Air: Budapest e Sofia, che saranno collegate a Torino a partire dalla prossima stagione Winter. Questi collegamenti andranno a soddisfare la domanda di chi viaggia per piacere, rispondendo anche alle esigenze di coloro che si spostano per motivi di lavoro e studio. Anche grazie ai nuovi voli Wizz Air, la stagione Winter 2025/2026 promette numeri molto positivi, con un totale di 22 nazioni collegate e oltre 65 rotte.”

 

Il Santa Croce di Moncalieri guida l’innovazione con la chirurgia per il reflusso

Una tecnica mininvasiva riduce i sintomi e migliora la qualità della vita nei pazienti

«Non era solo un “mal di stomaco”, ma una condizione di disagio e sofferenza che condizionava negativamente tutti gli aspetti della mia vita – racconta Luca (nome di fantasia) paziente del reparto di Chirurgia dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri – Dopo anni di sofferenza per una malattia da reflusso gastroesofageo refrattaria alle terapie mediche e già sottoposta a precedenti procedure, tra cui una endoscopica stretta con risultati insoddisfacenti, sono stato sottoposto con successo al posizionamento di un nuovo dispositivo e, a distanza di mesi dall’intervento, posso confermare un netto miglioramento della qualità della vita, la completa risoluzione dei sintomi e un pieno ritorno alle normali attività quotidiane, senza più necessità di terapie farmacologiche».

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), si verifica quando l’acido dello stomaco ritorna nell’esofago irritando e danneggiando il tessuto dell’esofago e portando a bruciore di stomaco, difficoltà a deglutire e dolore toracico generale. La MRGE è tra le malattie croniche più diffuse al mondo, con un impatto sul 17% della popolazione dell’Unione Europea.

Per risolvere i problemi causati dalla MRGE, accanto alla classica chirurgia mininvasiva antireflusso, negli ultimi anni si è sviluppato un filone di ricerca nell’ambito dei dispositivi impiantabili, con l’obiettivo di ottenere una standardizzazione della procedura chirurgica, garantendo l’ottimizzazione dei risultati, riducendo gli effetti collaterali come disfagia, distensione addominale, difficoltà di eruttazione e vomito.

Già nel 2022 l’equipe della Chirurgia di Moncalieri ha iniziato a impiantare un dispositivo che rinforza la barriera antireflusso mediante un anello di microsfere, una soluzione efficace e mininvasiva, che viene applicata con successo anche a pazienti affetti da MRGE post sleeve gastrectomy, una condizione notoriamente difficile da trattare chirurgicamente.

Tuttavia questo sistema non è adatto a tutti i pazienti affetti da malattia da reflusso, in quanto alcuni di loro, affetti da disordini motori dell’esofago, se non accuratamente selezionati e studiati, potrebbero sviluppare eventi avversi tra cui la disfagia.

A offrire a questa fetta di pazienti l’opportunità di una “cura” chirurgica è la stata la nascita, nel 2018, di un nuovo sistema in silicone sviluppato in Svezia: una tecnica che permette di ricostruire, mediante punti di sutura in materiale non riassorbibile, l’angolo di His tra esofago e stomaco, ricostituendo così uno dei principali meccanismi che contribuiscono alla prevenzione del reflusso gastroesofageo.

Il dispositivo, posizionato con tecnica laparoscopica in un intervento della durata di circa un’ora, permette al paziente di riprendere già dal giorno successivo le normali attività quotidiane: «Abbiamo iniziato a impiantare il dispositivo nel 2023 e ad oggi abbiamo superato i 20 pazienti trattati con risultati clinici molto positivi – commenta Gabriele Pozzo, direttore della struttura di Chirurgia di Moncalieri – Il nostro centro è attualmente l’unico in Piemonte ad offrire questa procedura, ricevendo numerose richieste di mobilità attiva da altre Regioni italiane. Vogliamo poter offrire ai nostri pazienti una soluzione completa, personalizzata e allineata con i più alti standard europei, per questo siamo in costante collaborazione con il gruppo della European Foregut Society, con cui condividiamo esperienze e strategie clinico-chirurgiche all’avanguardia nel trattamento delle patologie funzionali dell’esofago e dello stomaco».

«L’impegno dell’Asl TO5 è da sempre rivolto all’innovazione responsabile, orientata al miglioramento concreto della qualità della vita dei cittadini – dichiara il Direttore Generale, Bruno Osella – L’introduzione di questo nuovo sistema è un esempio di come la sanità pubblica possa raggiungere livelli di avanguardia, grazie a una visione strategica, alla competenza dei professionisti e alla collaborazione con realtà scientifiche di rilievo internazionale».

A Moncalieri vengono eseguiti oltre 100 interventi chirurgici l’anno per il trattamento della MRGE, ponendosi come uno dei pochi centri in Italia in grado di offrire tutte le opzioni oggi disponibili, dalle tecniche tradizionali (fundoplicatio) alle soluzioni più innovative.

«Le eccellenze della sanità pubblica piemontese sono molte e il sistema adottato dall’Asl TO5 sul reflusso lo dimostra – sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi – Innovazione, condivisione delle conoscenze e professionalità, infatti, sono al centro di questo interessante approccio a una patologia che può intaccare la vita quotidiana di chi ne soffre. Un plauso quindi all’Azienda e ai professionisti che hanno adottato questo interessante sistema».

Frassati e Acutis, due Santi e due francobolli

Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, i primi canonizzati da Papa Leone XIV, saranno Santi domenica 7 settembre. La solenne Messa si terrà alle ore 10.00 in piazza San Pietro in una grande celebrazione che richiamerà migliaia di fedeli tra cui moltissimi giovani e studenti. Era stato Papa Bergoglio ad annunciare la canonizzazione di Acutis e Frassati nell’udienza generale del 20 novembre 2024. Acutis e Frassati avranno i loro francobolli, illustrati con i ritratti dei due santi e validi per la posta ordinaria spedita in Europa. Al Politecnico di Torino è allestita una mostra su Frassati, figlio del fondatore de La Stampa, con documenti e immagini inedite. Laici e beati, morti entrambi giovanissimi, sono un punto di riferimento per migliaia di fedeli in tutto il mondo. Nato a Torino nel 1901 e morto ad appena 25 anni per una poliomielite fulminante, Pier Giorgio Frassati è stato un filantropo, studente, laico dell’Ordine domenicano, membro della Società San Vincenzo de’ Paoli e dell’Azione Cattolica. Di famiglia borghese e nobile Frassati si dedicò intensamente alla carità verso i poveri e gli emarginati. Il miracolo, riconosciuto dalla Chiesa, è la guarigione di Domenico Sellan, un friulano che aveva contratto negli anni Trenta la tubercolosi. Ancora più breve è stata la vita di Carlo Acutis, nato nel 1991 e morto nel 2006, a soli 15 anni, per leucemia. Appassionato di computer, Acutis ha usato il web per diffondere la sua mostra “Segni” dedicata ai miracoli eucaristici e diventata famosa in tutto il mondo. Dopo la riesumazione del corpo molti fedeli hanno gridato al miracolo ma le autorità cattoliche hanno spiegato che non si tratta assolutamente di miracolo e che sul volto di Carlo è stata applicata una maschera di silicone. Questo spiega perché il corpo di Acutis sembra non essere stato toccato dalla morte. Acutis è considerato santo per due miracoli riconosciuti dalla Chiesa cattolica e per la sua profonda fede in Gesù testimoniata attraverso l’utilizzo di internet. I miracoli attribuiti a Carlo Acutis sono la guarigione inspiegabile di Matheus, un bambino brasiliano di 6 anni gravemente malato, e quella di Valeria Valverde, una studentessa costaricana con un grave trauma cranico. Durante una benedizione con una reliquia di Carlo Acutis i sintomi della malattia di Matheus cessarono improvvisamente e gli esami medici confermarono la scomparsa completa della malformazione congenita.                                  Filippo Re

Stretta sui monopattini, più sanzioni per comportamenti pericolosi e guida senza casco

Proseguono i controlli della Polizia Locale sul rispetto delle norme di comportamento che regolano l’uso dei mezzi di mobilità leggera e, in modo particolare, dei monopattini, utilizzati con sempre maggiore frequenza per spostarsi all’interno della città.

Al 31 agosto ammontano a 6.454 le violazioni accertate da inizio anno. Di queste, 4.180 sono da ricondurre alla sosta irregolare dei veicoli e 2.274 a comportamenti pericolosi dei conducenti e al mancato rispetto delle norme di circolazione. Tra queste ultime, 1.495 hanno riguardato conducenti di monopattino alla guida senza casco.

Numeri in crescita rispetto al passato e anche all’inizio dell’anno. In tutto il 2024 le sanzioni comminate a conducenti di biciclette e monopattini erano state 4.097, di cui 2.592 per soste irregolari e 1505 per violazione di norme di comportamento alla guida.

Al 30 maggio di quest’anno le sanzioni totali erano 2291.

Un incremento dovuto certamente ad un maggiore utilizzo di questi mezzi ma anche all’ intensificazione dei controlli con servizi dedicati da parte delle pattuglie della Polizia Locale, attivate dai Comandi territoriali, dall’Aliquota Pronto Impiego e dal Reparto Radiomobile.

“Le attività di controllo vengono programmate settimanalmente, secondo la disponibilità – spiega l’assessore alla Polizia Locale Marco Porcedda -. Le verifiche avvengono nelle zone più trafficate, lungo i marciapiedi, specie quelli più attraversati da pedoni, sotto i portici. Particolare attenzione viene anche dedicata a luoghi dove sono già avvenuti incidenti che hanno visto coinvolti biciclette e monopattini. L’obiettivo come sempre non è sanzionare in sé, ma educare al rispetto delle regole per garantire la sicurezza di chi guida questi mezzi e di tutti gli utenti della strada. Numerose sanzioni riguardano la sosta dei mezzi, purtroppo vi è ancora una scarsa sensibilità da parte degli utilizzatori che spesso li abbandonano sui marciapiedi, creando pericolo e intralcio per i pedoni e per le persone con disabilità. Con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada poi è diventato obbligatorio l’uso del casco per chi si mette alla guida di un monopattino. Un’abitudine che molti non hanno ancora

recepito, come dimostra il numero di sanzioni, in crescita esponenziale, e che invece è importantissima per tutelare la sicurezza di chi guida in caso di urti”.

TORINO CLICK

Da Roma più fondi al Politecnico di Torino

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato nei giorni scorsi il Decreto di assegnazione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) 2025, principale fonte di finanziamento ministeriale per le Università: il Politecnico di Torino ha primeggiato, confermandosi al vertice del sistema universitario, registrando quest’anno un incremento pari al 6% relativo all’assegnazione dei fondi complessivi, ordinari e straordinari. Relativamente al fondo ordinario, per il Politecnico di Torino questo è cresciuta del 14,05%, a fronte del 11,56% di aumento dello stanziamento ministeriale, con un incremento complessivo di 21,1 Milioni di euro rispetto al 2024.

 

“Questo risultato è per noi molto importante perché testimonia come il nostro continuo e attento controllo di gestione di tutti gli aspetti di governo di Ateneo, dalle voci di bilancio al reclutamento, porti al rilevamento oggettivo della qualità e razionalità delle azioni in attuazione del programma di mandato  – commenta il Rettore Stefano Corgnati – Il lavoro fatto da tutti gli uffici e dagli Organi di Governo consente infatti di mettere in atto delle politiche pienamente sostenibili quindi valutate positivamente dagli indicatori prestazionali ministeriali che conducono alle assegnazioni dei fondi. Attuare politiche di qualità e sostenibili con un monitoraggio costantemente basato sull’analisi dei dati caratterizza il nostro modello di lavoro.”

Nel dettaglio operativo, il finanziamento ministeriale del MUR si compone di una Quota base, che rispecchia prevalentemente l’aspetto dimensionale degli atenei (numerosità degli studenti) e che pesa per il 60% nella definizione dei risultati globali, e da una Quota premiale che è invece legata maggiormente alla performance su alcuni indicatori (principalmente risultati VQR – Valutazione Qualità della Ricerca, qualità del reclutamento e ulteriori indicatori trasversali). A queste si affianca una voce di Intervento Perequativo che ha l’obiettivo di evitare che gli Atenei siano sovra finanziati o sotto finanziati in misura eccessiva rispetto all’anno precedente.

La Quota base del Politecnico, pur rimanendo stabile come peso sul sistema (2,4%), registra un incremento di 16,7 milioni di euro rispetto al 2024, dovuto principalmente a circa 10 milioni di euro legati al consolidamento di voci di finanziamento straordinarie di anni precedenti e alla crescita del peso della “Quota Base Costo Standard” da 2,61% a 2,63% relativa all’aspetto più dimensionale, cioè alla numerosità degli studenti regolari entro il primo anno ‘fuori corso’ della Laurea Triennale e Magistrale e i Dottorandi con Borsa.

La Quota Premiale, maggiormente legata alle performance dell’Ateneo, registra un incremento di 4,2 milioni di euro rispetto al 2024. A tale quota contribuiscono tre voci di finanziamento. Il suo miglioramento si deve principalmente a un indicatore di performance delle ‘Politiche di reclutamento’ che valuta sia la qualità della ricerca dei soggetti che nell’ultimo triennio sono stati reclutati dall’Ateneo sia gli avanzamenti di carriera, e che ha portato una crescita del peso del nostro Ateneo sul sistema da 1,99% a 2,23%, con un aumento di 1milione di euro.

A questo si affianca il miglioramento di un indicatore composito denominato ‘riduzione diVARi’ che ha visto per l’Ateneo una crescita di peso sul sistema da 2,75% nel 2024 a 2,92% nel 2025 con un aumento di 1,4 milioni di euro. SI tratta di un indicatore che misura la performance, in quasi tutti i casi una buona crescita, su cinque ambiti legati a Internazionalizzazione, Ricerca e Trasferimento tecnologico – tra i pilastri del Piano strategico di Ateneo –, Didattica, Servizi agli Studenti e Politiche di reclutamento.

“Questo risultato è stato possibile anche grazie a una gestione attenta e mirata delle risorse dell’Ateneo nel 2024. Abbiamo rispettato i limiti fissati dal Ministero, raggiungendo il pareggio tra risorse spese previste e spese, quasi il 100% dell’utilizzo delle risorse disponibili (99,95%), il valore migliore a livello nazionale. Questo ci ha permesso di ottenere l’intera quota di finanziamento dedicata alla valorizzazione della ricerca, risultato davvero eccellente”, ha specificato il Vicerettore alla Pianificazione delle risorse Stefano Zucca.

“L’incremento del finanziamento ordinario è il frutto anche del grande impegno di tutta la struttura tecnico amministrativa e del personale docente e ricercatore. Grazie al lavoro di tutta la nostra comunità abbiamo potuto migliorare gli indicatori che determinano l’allocazione del FFO, nella direzione segnata dal piano strategico”, annota il Direttore Generale del Politecnico, Vincenzo Tedesco.

Complessivamente, nel confronto con alcuni Atenei di riferimento (Roma La Sapienza, Bologna, Padova, Napoli Federico II, PoliMI, UniTO, UniMI) il Politecnico di Torino registra l’incremento percentuale maggiore del peso della Quota premiale (+4,25%) mentre per la Quota base risulta l’unico Ateneo a confermare lo stesso peso del 2024 alle spalle di Padova che registra l’unico miglioramento (+1,1%): questo significa che il Politecnico di Torino ha la crescita della Quota Premiale più alta tra le università considerate e ha mantenuto stabile la Quota Base.

La città di Kharkiv prende in consegna i cinque bus donati da Torino

Sono arrivati in Polonia, ai confini con l’Ucraina, i primi cinque autobus che la Città di Torino ha donato alla città di Kharkiv.

I mezzi sono stati messi a disposizione di Gtt, che li ha recentemente dismessi dalla propria flotta. Caricati su autoarticolati resi disponibili da un donatore privato, sono stati portati fino al confine ucraino, dove oggi li hanno presi in carico i tecnici e gli autisti dell’azienda dei trasporti della città di Kharkiv (Municipal Enterprise “Saltivske Tramvaine Depo”). Serviranno per riattivare il servizio di trasporto pubblico, rimasto pesantemente danneggiato dal conflitto in corso, a beneficio della popolazione rimasta in città.

Dopo l’incontro a Torino con il sindaco di Kharkiv Ihor Terekhov, che aveva raccontato gli effetti devastanti della guerra sulla città ucraina, molto rilevanti in diversi settori e in modo particolare sul trasporto pubblico locale, il sindaco Stefano Lo Russo aveva deciso di offrire l’aiuto della Città e a giugno, nel corso del Summit internazionale delle città europee e delle regioni a Kiev, gli aveva annunciato la disponibilità di una flotta di autobus. Da lì avevano preso il via le attività amministrative e le interlocuzioni diplomatiche per assicurarne la consegna.

A questi primi cinque autobus ne seguiranno altri cinque, in partenza domenica 7 settembre. Una prima flotta di dieci, pronta ad entrare in servizio, cui potrebbero se necessario aggiungersene altri nei prossimi mesi, con la possibilità di metterne a disposizione fino a 60.

Nella foto i tecnici dell’azienda dei trasporti della città di Kharkiv con i tecnici di Gtt che hanno accompagnato i mezzi fino al confine.

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Massimiliano Zechender comandante del Gruppo Orbassano della Guardia di finanza

Nell’ambito dei periodici avvicendamenti disposti dal Comando Generale del Corpo, il Tenente Colonnello Massimiliano Zechender è da oggi il nuovo Comandante del Gruppo Orbassano della Guardia di finanza.

L’ufficiale subentra al parigrado Alessandro De Luca che, dopo quattro anni alla guida del Reparto, ha lasciato il comando per andare a ricoprire un prestigioso incarico alla sede di Torino. Originario di Milano, 55 anni e con un figlio, il Ten. Col. Zechender, laureato in Giurisprudenza e Scienze della sicurezza economico finanziaria, nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi operativi prestando servizio in Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria dove, dopo un primo periodo con incarichi di staff al Comando Provinciale di Genova e successivamente al Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria alla stessa sede, negli ultimi quattro anni ha retto il comando del II Gruppo Genova, Reparto che ha competenza operativa diretta su uno dei porti più importanti del Mediterraneo, nonché, per il tramite della dipendente Compagnia di Genova Sestri, sullo scalo aeroportuale internazionale del capoluogo ligure.

Il Tenente Colonnello De Luca lascia il comando del Gruppo Orbassano dopo un quadriennio caratterizzato da significativi risultati operativi ad ampio raggio e nel quale ha diretto in prima persona, in un contesto territoriale di rilievo, attività di servizio riguardanti contesti di polizia tributaria e polizia giudiziaria delicati e impegnativi.

Il Comandante Provinciale Torino, Gen. B. Carmine Virno, ha espresso al Tenente Colonnello Zechender i migliori auspici per il nuovo e sfidante incarico e ha, nello stesso tempo, ringraziato il Tenente Colonnello De Luca per il lavoro svolto e i risultati conseguiti alla guida delle Fiamme Gialle orbassanesi.

Un lettore segnala: “Prostituzione nel parco”

LETTERA AL GIORNALE

Caro direttore, 

vorrei fare una segnalazione riguardo alla presenza di attività di prostituzione dentro il Parco Pubblico “I Tronchi” di Nichelino in pieno giorno e incuranti della presenza di donne con bambini e anziani o gente seduta sulle panchine. Segnalo la presenza di prostitute anche attorno alle rotatorie della Circonvallazione di Borgaretto di Beinasco e della rotonda principale della Tangenziale di Torino (nel territorio di Nichelino). Ho  segnalato la situazione anche al Comune ma, attualmente, non è stato preso nessun provvedimento per contrastare tale fenomeno di degrado. Il problema in quei luoghi è molto vecchio, si parla dei primi anni 2000 (quasi 25 anni).

Lettera firmata