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Unità cinofile antidroga a Barriera Nizza

Negli scorsi giorni,  su disposizione del Questore di Torino, anche in risposta alle segnalazioni pervenute dal territorio riguardanti episodi di microcriminalità e lo spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere San Salvario, personale del Commissariato Barriera Nizza, coadiuvato da pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte” e dalla squadra Cinofila dell’UPG, ha svolto due servizi straordinari di controllo del territorio, in orario serale, che hanno insistito particolarmente nell’area di via Berthollet/Saluzzo.

Complessivamente, durante l’attività sono state identificate una sessantina di persone ed effettuate verifiche in 4 esercizi pubblici; in uno di questi, gli operatori hanno elevato una sanzione amministrativa di 333,33 € per somministrazione di bevande alcoliche a minori degli anni 18.

Nel corso delle operazioni, inoltre, l‘unità cinofila ha rinvenuto e sequestrato a carico di ignoti circa 150 grammi di cannabinoidi, nascosti lungo il marciapiede e fra alcune autovetture in sosta in via Berthollet. Sempre nello stesso crocevia, è stato fermato e tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacente un ventottenne di nazionalità marocchina che avrebbe ceduto circa 2,6 grammi di hashish a un cittadino italiano.

Durante i controlli, infine, il personale di polizia ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un cittadino egiziano irregolare sul territorio nazionale, gravemente indiziato di una rapina aggravata avvenuta lo scorso 28 Maggio in via Berthollet ai danni di un cliente di un negozio di alimentari.

Croce Verde Torino, nuova ambulanza grazie al Rotary

Il Rotary Club Torino Nord ha donato alla Pubblica Assistenza Anpas Croce Verde Torino un sostanziale contributo per l’acquisto di una nuova ambulanza, allestita per il soccorso in emergenza. L’inaugurazione del nuovo mezzo è avvenuta presso l’Unione Industriali Torino. La Croce Verde Torino nel 2016 ha conferito al Rotary Club Torino Nord lo status di Socio Onorario per i numerosi progetti di servizio realizzati in favore della Croce Verde.

Mario Paolo Moiso, presidente Croce Verde Torino: «Siamo felici di aver ricevuto dal Rotary Club, in concomitanza con il 115° anniversario di fondazione della Croce Verde Torino, l’importante contributo per la nuova autoambulanza, un segno tangibile della vicinanza del Rotary al territorio e alla nostra associazione. Per i prossimi dieci anni questo automezzo potrà servire 30mila nostri concittadini. Un doveroso ringraziamento al Rotary e a tutti coloro che, come il Rotary, ci sostengono e ci vogliono bene».

 

«Il Rotary Torino Nord e Croce Verde Torino collaborano da molti anni – ha commentato Domenico Appendino, presidente Rotary Club Torino Nord – Una sinergia partita con la mia precedente presidenza, oggi siamo alla quarta ambulanza allestita dal Rotary per Croce Verde Torino. Occuparci di chi è al servizio del territorio, come Croce Verde, è una cosa in cui crediamo. Un proposito che speriamo di portare avanti ancora nel futuro».

La Croce Verde Torino aderente all’Anpas, Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze grazie ai suoi 1.437 volontari, di cui 590 donne, e 100 dipendenti effettua oltre 78mila servizi annui. Si tratta di trasporti in emergenza urgenza 118, prestazioni convenzionate con le Aziende sanitarie locali, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni sportive con una percorrenza di oltre 1.400.000 chilometri. La Croce Verde Torino conta cinque sedi operative distaccate nei comuni di Alpignano, Borgaro-Caselle, Ciriè, San Mauro Torinese e Venaria Reale, dispone di 55 ambulanze, 5 mezzi attrezzati al trasporto disabili e 20 autoveicoli per servizi socio sanitari e di protezione civile.

L’Anpas Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 10 sezioni distaccate, 10.425 volontari (di cui 4.062 donne), 5.753 soci, 640 dipendenti, di cui 71 amministrativi che, con 436 autoambulanze, 226 automezzi per il trasporto disabili, 261 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 534.170 servizi con una percorrenza complessiva di 17.942.379 chilometri.

E’ morta “Neta”, la storica negoziante della polleria

E’ morta  Loridanna Vaccino, conosciuta come “Neta”, di 90 anni, vedova di Giuseppe Marinone. I coniugi gestivano la nota e storica  polleria in via Foa a Vercelli. I funerali si terranno venerdì alle 11 nella chiesa  di Pezzana, suo paese di origine.

Loridanna era la mamma di Fabrizio Marinone, sportivo conosciuto e apprezzato  nel mondo del calcio e del tennis,  animatore e presentatore di diverse edizioni del Carnevale di Vercelli.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

(foto archivio)

Rafforzare la rete idrica per ridurre l’emergenza. I piani della Regione

Salgono a oltre 250 le ordinanze da parte dei Comuni per un uso responsabile dell’acqua

La Regione: “Nello stato d’emergenza vanno considerati anche i bisogni delle colture”

 

Le brevi piogge non hanno purtroppo portato sollievo ad una situazione che continua a crescere nella sua criticità, colpendo in particolare la Pianura Padana.

Ad oggi sono oltre 250 i Comuni piemontesi che hanno emesso o stanno per emanare ordinanze relative all’emergenza idrica e per un uso responsabile dell’acqua: 83 nelle province di Novara e VCO, 9 in quelle di Biella e Vercelli, 93 in provincia di Torino, 9 nel Cuneese e 58 in provincia di Alessandria, mentre non risultano al momento ordinanze sul territorio astigiano.

 

Dalla ricognizione effettuata dalla Regione i concessionari dei bacini idroelettrici hanno dato la propria disponibilità a rilasciare per l’agricoltura circa 2,5 milioni di metri cubi d’acqua al giorno, come quota massima che consente di non intaccare i contratti delle forniture di energia in essere, avendo loro stessi al momento solo il 50% in media delle normali riserve.

 

Nel pomeriggio di ieri , intanto si è svolto a Roma l’incontro tra la Conferenza delle Regioni e il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per affrontare il tema dell’emergenza idrica dopo la richiesta dello stato di emergenza per siccità, avanzata dal Piemonte per prima in Italia e seguita da tutte le regioni del Nord.

 

Dall’incontro con il Capo Dipartimento – commentano il Presidente della Regione e gli assessori regionali alla Difesa del Suolo, all’Ambiente e all’Agricoltura – è stato riconosciuto che il Piemonte, che versa in condizioni difficili soprattutto dal punto di vista idropotabile, ha tutti i requisiti per poter ottenere lo stato di emergenza. La richiesta è ben composta e darà la possibilità di mettere in campo anche alcune misure derogatorie fondamentali, dal momento che lo status di emergenza da solo non può essere risolutivo. Rappresenta, piuttosto, il primo step del percorso di una programmazione più articolata da parte dei Ministeri, che possa prevedere anche interventi infrastrutturali di urgenza, talvolta già pronti a livello progettuale e che potrebbero beneficiare di deroghe specifiche per una realizzazione immediata. La Regione Piemonte procederà perciò ad una ricognizione urgente delle infrastrutture per individuare quelle progettualità che possono essere avviate subito per potenziare e rafforzare la rete idrica e mitigare l’emergenza.

 

La necessità più immediata è la possibilità per la Regione di decidere come utilizzare i bacini idrici, il Lago Maggiore e il Lago di Garda. Bacini che sono dei concessionari, ma che la dichiarazione dello Stato di Emergenza e una figura commissariale che ragiona in termini nazionali possono sbloccare per dare acqua alle nostre coltivazioni e agli allevamenti.

 

Fermo restando che la priorità va all’uso idropotabile per l’uso umano, spiegano infatti il Presidente e gli Assessori, è altrettanto vero che è importante considerare che certi territori, specie a cavallo tra Piemonte e Lombardia, hanno una particolare specificità agricola e colturale e la gestione delle risorse in maniera oculata per 10-15 giorni può consentire di mitigare il danno e consentire almeno il primo raccolto. Il percorso dello stato di emergenza deve, perciò, essere affiancato da quello relativo alla richiesta dello stato di calamità per l’agricoltura e dovrà contenere le misure di ristoro per le spese sostenute dai Comuni e per quegli interventi in grado di mitigare il fenomeno, fino ai danni dovuti all’uso di autobotti, ma anche per gli interventi infrastrutturali da realizzare rapidamente e che hanno un’efficacia quasi immediata.

 

Il Capo Dipartimento della Protezione civile ha recepito la necessità di inglobare nel ragionamento complessivo anche la specificità di alcune colture, nella consapevolezza che le analisi vanno fatte puntualmente sui territori e non solo in modo generalizzato da Roma. Il caso della coltura del riso è, in questo senso, emblematico, dal momento che è pidrodipendente e rappresenta la quasi totalità della  produzione nazionale.

Alle Molinette: per la prima volta salvato con un trapianto di fegato per insufficienza epatica fulminante da ‘colpo di calore’

Nei giorni scorsi, all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, per la prima volta un paziente è stato strappato da morte certa grazie ad un trapianto di fegato eseguito in emergenza nazionale per una gravissima insufficienza epatica insorta nelle sequele di un colpo di calore patito 3 giorni prima in quest’estate all’insegna del caldo e della siccità senza precedenti.
L’uomo, 57 anni, corporatura da ex atleta corridore, residente nell’astigiano, era stato colto da malore nei pressi di casa sua in un rovente pomeriggio della settimana scorsa, essendo però ancora in grado di gridare ‘Aiuto!’. I soccorritori del 118 al loro arrivo l’hanno rinvenuto riverso a terra, privo di sensi, vicino ad un rogo di rovi e sterpaglie verosimilmente appiccato da lui stesso. La prima temperatura corporea rilevata sull’uomo in sede di intervento è stata di 41 gradi, a prova di uno stato di cosiddetto ‘colpo di calore’. Le condizioni cliniche dell’uomo sono apparse immediatamente critiche, tali da necessitare l’intubazione tracheale sul posto ed il trasporto in elisoccorso verso la Rianimazione dell’ospedale di Alessandria. Nelle ore successive, dopo il raffreddamento del corpo con mezzi fisici (ghiaccio sul corpo ed infusioni endovenose fredde) e l’applicazione di terapie volte a sostenere le funzioni vitali, le condizioni del paziente si sono progressivamente stabilizzate, con iniziali segni di miglioramento. Tuttavia gli indici relativi allo stato del fegato a partire da 24 ore dopo l’evento acuto hanno registrato un evidente e progressivo peggioramento. A poco più di 36 ore il paziente non dava alcun segno di risveglio dal coma e si trovava in uno stato di grave insufficienza epatica acuta. I dottori Mauro Bruno e Silvia Martini della Gastro-Epatologia dell’ospedale Molinette di Torino ed il professor Renato Romagnoli, Direttore del Centro Trapianto Fegato Molinette, sono stati quindi contattati per valutare l’opzione salva-vita di un trapianto epatico. Dopo ulteriori accertamenti testimonianti una compromissione neurologica su base metabolica ancora compatibile con l’esecuzione di un trapianto di fegato, il paziente è stato quindi trasferito (nuovamente in eliambulanza) verso la Rianimazione 2 delle Molinette diretta dal dottor Roberto Balagna, ed inserito in lista d’attesa per trapianto di fegato in ‘super-urgenza nazionale’ a circa 48 ore dall’iniziale colpo di calore.
La Rete Trapianti italiana si è immediatamente attivata e, grazie al Coordinamento del Centro Regionale Trapianti del Piemonte-Valle d’Aosta (diretto dal professor Antonio Amoroso) e del Centro Nazionale Trapianti, dopo pochi minuti è stato individuato un donatore d’organi compatibile, da poco resosi disponibile ad Udine. L’équipe dei chirurghi del Centro Trapianto di Fegato di Torino si è quindi mobilitata, recandosi nell’ospedale friulano per eseguire il prelievo d’organi. Il trapianto epatico è stato eseguito nella terza giornata dopo l’evento iniziale nelle sale operatorie delle Molinette ad opera del dottor Damiano Patrono sotto la supervisone del professor Romagnoli.
Attualmente il paziente si trova ancora degente presso la terapia intensiva del dottor Balagna, ma ha già normalizzato i valori della funzione epatica e sta dando significativi, seppur iniziali, segni di risveglio dal coma. “Per la sua estrema rarità, il quadro di severo danno epatico secondario a colpo di calore pone particolari criticità nella sua valutazione e nella sua scelta di trattamento. Quando il grado di compromissione funzionale epatica supera i limiti di non ritorno, allora inizia una vera corsa contro il tempo, alla quale solo l’eccellenza del sistema trapianti a livello locale e nazionale permette di dare una risposta efficace” commenta il dottor Giovanni La Valle, Direttore Generale della Città della Salute di Torino.

Pestaggi violenti al bar e al campo sportivo: lesioni gravissime. Tre misure cautelari

I carabinieri di Ciriè hanno eseguito  tre misure cautelari (una custodia in carcere e due obblighi di dimora nel territorio comunale)  emesse dal giudice del Tribunale di Ivrea su richiesta della Procura della Repubblica , nei confronti di tre giovani italiani ritenuti responsabili, a vario titolo, di due violenti pestaggi avvenuti a Ciriè a causa di liti per futili motivi.

Il primo episodio nel mese di marzo, durante una partita di calcetto. Il secondo in aprile nei pressi di un bar cittadino. Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre soggetti.  In particolare la persona incarcerata avrebbe aggredito con violenza due  italiani procurando loro  lesioni gravissime.

Festeggiamenti di San Giovanni: “parola d’ordine penalizzare i commercianti”

Venerdì 24 giugno  l’ordinanza n. 39 del Sindaco  obbliga i gestori e gli esercenti dei locali del centro di Torino a rimuovere dehors, piante, panchine, causa sospensione della concessione del suolo pubblico.

“Un’ordinanza intempestiva e mai vista nella nostra Città soprattutto relativamente all’estensione del territorio interessato – commenta il Vice Capogruppo di Torino Bellissima, Giuseppe Iannò – che obbligherà i locali del centro di Torino ad un’operazione contro il tempo ed alla riduzione della propria attività lavorativa durante il giorno di festa patronale della città”.

“Un’ordinanza già criticabile per le ripercussioni economiche sulle centinaia di attività interessate, ancor più inconcepibile perché emanata a 72 ore di distanza – prosegue Iannò”.

“In queste ore siamo stati contattati da diversi titolari delle attività di somministrazione del centro di Torino, allarmati per la scarsità di tempo a disposizione per ottemperare all’ordinanza, preoccupati per la necessità di ritrovare spazi in cui depositare i materiali da rimuovere, e legittimamente arrabbiati per la nuova occasione persa per risollevare un settore in forte crisi da tempo”.

Lo spettacolo pirotecnico in occasione della festa patronale è una tradizione consolidata, ma è la prima volta che ai locali ubicati al di fuori di piazza Vittorio Veneto o piazza Gran Madre, venga imposta un’operazione simile. Quasi tutto il centro di Torino viene sottoposto ad un’ordinanza emanata fuori tempo massimo.

Una richiesta assurda e tardiva, che mette in difficoltà le decine di attività della zona, costrette a rimuovere e sistemare velocemente tutto ciò che insiste sul suolo pubblico, con 72 ore di tempo a disposizione e dovendo rinunciare per l’ennesima volta ad un’occasione di rilancio.

L’ennesimo episodio che dimostra la scarsa attenzione, che la Giunta pone su questo settore, sul quale si spendono sempre belle parole in campagna elettorale ma nei fatti concreti, solo tanti bla bla.

Siccità, le richieste del Piemonte al Governo: realizzare invasi per fronteggiare l’emergenza

Oggi pomeriggio la Conferenza delle Regioni incontra Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile. E all’incontro Regione Piemonte porterà sul tavolo richieste precise per fronteggiare, sia nell’immediato che nella prospettiva del medio – lungo periodo, la grave emergenza idrica che sta colpendo in modo particolare il territorio regionale.

Chiederemo al Governo, sottolinea il Presidente della Regione Alberto Cirio insieme all’Assessore all’Ambiente, Matteo Marnati coordinatore delle attività del tavolo permanente del Piemonte per l’emergenza idrica, che si intervenga, nell’immediato, per trovare le migliori soluzioni possibili per poter dare subito sostegno all’agricoltura in un momento in cui le colture sono in una fase cruciale. L’acqua così come le misure straordinarie – sottolineano – servono ora.

Stiamo già lavorando da mesi, aggiungono ancora insieme all’Assessore alla Difesa del Suolo, ad una pianificazione di medio periodo che ci consenta la realizzazione di piccoli invasi in grado di poter rilasciare acqua in casi di emergenza come quello che stiamo attraversando, ma anche di mitigare le esondazioni nei periodi storicamente più soggetti ad alluvioni.
Gli ultimi eventi impongono di accelerare questa pianificazione e per tale motivo chiederemo che a questi specifici progetti e in generale a queste infrastrutture – in Italia ci sono 1000 richieste – vengano destinate ingenti risorse, a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fino a 4 miliardi di euro (attualmente sono destinati 400 milioni).

Controlli antispaccio in Barriera: identificate 70 persone

Personale del Commissariato Barriera Milano, coadiuvato dal Reparto Mobile di Torino e da pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”, ha svolto due servizi straordinari di controllo del territorio, in orario serale, nella giurisdizione di competenza. In particolare, è stata controllata la zona di corso Palermo, via Malone, via Sesia, Corso Giulio Cesare, il Parco Sempione, piazza Derna. Complessivamente, sono state identificate oltre 70 persone ed effettuate verifiche nei confronti di 5 esercizi pubblici, ove non sono state riscontrate irregolarità.

Nel corso dell’attività, i poliziotti del Comm.to hanno individuato un alloggio in uso a due cittadini nigeriani, di 28  e 27 anni, irregolari sul territorio nazionale: i due si sarebbero resi responsabili di spaccio di sostanza stupefacente. I poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato una quantità di marijuana di oltre 700 grammi, nonchè materiale vario utile al confezionamento della stessa.

Un terzo arresto, sempre per spaccio, ha riguardato un venticinquenne di nazionalità gabonese, che avrebbe ceduto, all’angolo fra via Malone e corso Palermo, una dose di marijuana a un altro cittadino straniero; a suo carico, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato un pacchetto di nylon  contenente altri 12 grammi della stessa sostanza.

Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati, sino alla sentenza definitiva.

Auto si scontrano nel sottopasso: cinque feriti

Ieri sera per cause ancora all’esame della polizia locale due auto si sono scontrate nei pressi  del semaforo tra il sottopassaggio e via Oxilia a Novara, in corso Risorgimento. Nello scontro sono rimaste ferite cinque persone, ma nessuna in modo grave. Il traffico è rimasto bloccato per diverso tempo per permettere i soccorsi e i rilievi del caso.
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