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Le famiglie piemontesi al tempo del Covid si affidano ai finanziamenti

L’esposizione media ammonta a €33.437 per una rata media mensile pari a €336. I prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi costituiscono il 44,2% del totale, davanti a prestiti personali (34,0%), e mutui per acquisto di abitazioni (21,8%)

PIEMONTE: CRESCE AL 44,7% LA PERCENTUALE DI POPOLAZIONE CON UN FINANZIAMENTO ATTIVO. NONOSTANTE IL COVID, NEL 2020 RESTA ELEVATA LA SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA DELLE FAMIGLIE

 

 La pandemia di Covid-19 ha confermato l’atteggiamento tradizionalmente prudente delle famiglie italiane sul fronte dell’indebitamento per finanziare consumi o investimenti sulla casa.

Come emerso dallo studio di Mister Credit, l’area di CRIF , azienda  specializzata in sistemi di informazioni creditizie che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori, nel 2020 si registra in Italia un lieve allargamento (+3,7% vs 2019) della platea dei cittadini che hanno un credito attivo, che arriva al 42,2% della popolazione maggiorenne, mentre la rata rimborsata a livello pro-capite ogni mese è stata pari a 324 euro (-3,8% vs 2019).

Anche l’esposizione residua – intesa come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare per estinguere i contratti in essere – è in calo (-1,2% vs 2019) a 32.231 euro in virtù del peso ancora rilevante dei mutui ipotecari, che continuano ad avere un’incidenza significativa nel portafoglio delle famiglie italiane.

“L’Italia risulta tra i Paesi occidentali con i cittadini ancora meno propensi a ricorrere ad un finanziamento per sostenere i propri consumi e progetti di spesa e l’emergenza Covid-19 non ha invertito questo trend. Dall’ultimo aggiornamento della Mappa del Credito è possibile trarre una fotografia aggiornata della dinamica in atto, che nel 2020 è stata profondamente condizionata dal diffondersi della pandemia, con le famiglie che hanno adottato un atteggiamento prudente cercando di ridurre quanto più possibile l’esposizione verso gli istituti di credito per far fronte a una situazione di incertezza sul fronte lavorativo e reddituale – illustra Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF  Nel complesso, la platea di consumatori che hanno attivato un mutuo o un prestito è cresciuta ulteriormente, ma sempre ponendo grande attenzione alla sostenibilità degli impegni assunti, optando per rate mensili non troppo pesanti rispetto al reddito disponibile e piani di rimborso più lunghi. Questo ha consentito di tenere sotto controllo la rischiosità del comparto, con il tasso di default che si è mantenuto sostanzialmente stabile, seppur con un lieve rialzo registrato nell’ultima rilevazione, anche grazie alla moratoria varata dal Governo per la sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti accesi”.

 

La Mappa del Credito in Piemonte

Entrando nel dettaglio regionale, dallo studio emerge che in Piemonte, la platea di consumatori che ricorrono al credito nel 2020 è cresciuta al 44,7% del totale (+1.8% vs 2019).

Per quanto riguarda la distribuzione delle tipologie di contratti di credito, l’incidenza dei mutui all’interno del portafoglio delle famiglie è leggermente più alta rispetto alla media nazionale (21%), con un peso pari al 21,8% sul totale.

prestiti personali, invece, rappresentano il 34,0% del totale dei contratti di credito attivi, dato che colloca la regione al 4° posto del ranking dietro a Basilicata (35,1%), Sicilia (34,8%) e Molise (34,3%), mentre i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi spiegano il restante 44,1%, che collocano la regione al penultimo posto, davanti solo al Friuli-Venezia Giulia (41,0%).

A livello provinciale, Asti guida la classifica regionale sia per quanto riguarda i mutui, con una quota del 24,3%, sia relativamente ai prestiti personali, con il 36,8% sul totale dei contratti di credito attivi. Torino si distingue invece per l’incidenza dei prestiti finalizzati, con il 47,1%.

PROVINCE

% mutui

% prestiti personali

% prestiti finalizzati

ALESSANDRIA

21,7%

34,2%

44,0%

ASTI

24,3%

36,8%

38,9%

BIELLA

19,2%

36,0%

44,8%

CUNEO

24,2%

34,5%

41,3%

NOVARA

21,8%

31,3%

46,8%

TORINO

22,7%

30,2%

47,1%

VERCELLI

19,1%

35,4%

45,5%

VERBANO-CUSIO-OSSOLA

21,3%

33,6%

45,0%

PIEMONTE

21,8%

34,0%

44,2%

TOTALE ITALIA

21,0%

31,2%

47,8%

Fonte: la Mappa del Credito – Mister Credit-CRIF

 

L’importo della rata media mensile pro-capite

Dallo studio realizzato da MisterCredit-CRIF emerge anche che la regione in cui i cittadini nel corso del 2020 hanno sostenuto la rata mensile più elevata è stata il Trentino-Alto Adige con 429 euro, seguita dalla Lombardia, a pari merito con il Veneto, con 366 euroIl Piemonte si colloca al 6° posto assoluto, con una rata media mensile di 336 euro, al di sopra della media nazionale (324 euro). Va comunque segnalato come nell’anno 2020 la rata media rimborsata ogni mese risulti in calo (-4,3%) rispetto all’anno precedente.

Entrando nel dettaglio provinciale spicca Verbano-Cusio-Ossola, con una rata media mensile pari a 369 euro; seguono Cuneo Asti, rispettivamente con 368 euro e 358 euro.

PROVINCE

RATA MEDIA MENSILE

ALESSANDRIA

€   313

ASTI

€   358

BIELLA

€   315

CUNEO

€   368

NOVARA

€   330

TORINO

€   318

VERCELLI

€   318

VERBANO-CUSIO-OSSOLA

€   369

PIEMONTE

€ 336

TOTALE ITALIA

€ 324

Fonte: la Mappa del Credito – Mister Credit

 

L’esposizione residua ancora da rimborsare

Anche per l’importo residuo che resta da rimborsare per estinguere i contratti in essere troviamo il Trentino-Alto Adige al primo posto del ranking nazionale, con 44.160 euro pro capite, mentre il Piemonte di colloca all’ottavo posto, con 33.437 euro, in linea con la media nazionale (32,231 euro), malgrado una flessione del -2,1% rispetto all’anno precedente.

La provincia con l’esposizione residua più elevata risulta essere Cuneo, con €38.116, che la colloca al 23° posto assoluto nel ranking nazionale guidato da Bolzano con €52.986. Al contrario, quella che risulta meno esposta è Biella, con un indebitamento medio di €26.688.

PROVINCE

ESPOSIZIONE MEDIA

ALESSANDRIA

€           30.076

ASTI

€           35.680

BIELLA

€           26.688

CUNEO

€           38.116

NOVARA

€           34.471

TORINO

€           36.174

VERCELLI

€           29.265

VERBANO-CUSIO-OSSOLA

€           37.028

PIEMONTE

€           33.437

TOTALE ITALIA

€           32.231

Fonte: la Mappa del Credito – Mister Credit-CRIF

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CRIF è un’azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, analytics, servizi di outsourcing e processing nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking. La mission di CRIF è creare valore e nuove opportunità per i consumatori e le imprese, fornendo informazioni e soluzioni che consentono decisioni più consapevoli e accelerano l’innovazione digitale. Lavoriamo responsabilmente per offrire soluzioni innovative a supporto dei nostri clienti per migliorare l’accesso al credito in conformità con la normativa vigente, consentendo alle persone finora escluse e meno servite di accedere ai servizi finanziari e l’inclusione digitale.

Attualmente CRIF è il primo gruppo nell’Europa continentale nel settore delle credit information bancarie e uno dei principali operatori del mercato globale dei servizi integrati di business & commercial information e di credit & marketing management. Grazie all’innovazione continua, all’utilizzo delle tecnologie più avanzate e a una solida cultura di Information Management, supportiamo istituti finanziari, confidi, assicurazioni, telco e media, utilities e società energetiche, imprese e consumatori in oltre 50 paesi. Inoltre, nell’ambito delle soluzioni end-to-end, CRIF ha realizzato una linea di servizi per privati cittadini e PMI dedicata al benessere finanziario e alla prevenzione e protezione da frodi e rischi cyber mentre CRIF Ratings, agenzia di rating del credito autorizzata da ESMA e riconosciuta come ECAI, fornisce valutazioni su imprese non finanziarie residenti in UE.

Oggi, oltre 10.500 banche e società finanziarie, più di 1.000 assicurazioni, 80.000 imprese e 1.000.000 di consumatori utilizzano i servizi CRIF in 4 continenti. Inoltre, CRIF è inclusa nella prestigiosa IDC FinTech Rankings Top 100, la classifica dei principali fornitori di soluzioni tecnologiche globali per il settore dei servizi finanziari, e nel 2019 ha completato la sua copertura come AISP in 31 paesi europei dove è applicabile la direttiva PSD2 per l’open banking.

Per maggiori informazioni: www.crif.it

Nella città della pandemia dov’è finito l’uomo?

Deserto e desertificazione. Due termini che costituiscono, secondo me, un binomio purtroppo strettamente attuale in un mondo come quello in cui al giorno d’oggi, quotidianamente, ci troviamo a vivere, in particolar modo durante questo terzo lockdown, esteso a livello nazionale. I due sostantivi, che non sono sinonimi, paiono assomigliarsi.

L’uno indica, però, un paesaggio naturale dal quale l’uomo (i turisti soprattutto) risultano per lo più attratti per il fascino delle sue distese e delle sue dune, che paiono suggerire l’idea di spazi infiniti; il secondo vocabolo indica, invece, un processo di graduale trasformazione in deserto di aree semiaride, a causa di periodi prolungati di siccità e, spesso, anche di un incontrollato sfruttamento dell’humus per fini agricoli.

Questa definizione richiama la metafora della desertificazione delle città attuali, in tempi di lockdown,  dovuta al Covid e contiene, già in se stessa, tutta l’aridità spirituale e quella componente malinconica, che suggerisce anche solo la vista di piazze deserte, in cui la risultante umana non pare più esserne parte integrante. Di fronte alla visione di alcuni spaccati esterni urbani in tempo di lockdown sorge spontanea la domanda “Ma dove è finito l’uomo?”. Questa interrogazione non nasce, invece, di fronte alla visione del deserto,  poiché qui la mancanza della componente umana e arborea ne rappresenta una caratteristica peculiare. Il deserto può, infatti, metaforicamente essere abitato quale luogo dell’anima. Una città desertificata, invece, non potrà mai trasformarsi in un luogo dell’anima, perché è priva di qualsiasi componente spirituale. Abitare il deserto è possibile perché, metaforicamente, l’espressione indica l’atto del congedarsi, in modo temporaneo, dal mondo per vivere un’esperienza di raccoglimento in se stessi, alla scoperta degli aspetti essenziali della vita. In un’epoca in cui dominano linguaggi omologanti, abitare metaforicamente il deserto, già in tempi pre Covid, ma ancor più in epoca di Covid, può diventare un prezioso esercizio per prendere temporaneamente congedo dal mondo e riflettere in se stessi, ascoltare la voce del cuore e riattivare quegli occhi interiori, che risultano i soli davvero capaci di cogliere l’invisibile e la forma originaria del mondo. Soltanto allora, attraverso questo procedimento, potremo compiere un percorso che ci renderà in grado di scandagliare la parte più  profonda della nostra anima e ci condurrà a riscoprire una nuova umanità, tanto più preziosa in questi tempi di forzato distanziamento fisico. E con occhi e anima nuovi anche le piazze di una città, privata della presenza abituale dell’uomo, ci appariranno in una luce rinnovata e meno angosciante, aperte alla prospettiva di raccogliere l’umanità, in un futuro non troppo lontano.

Mara Martellotta

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Covid, martedì 16 marzo: la situazione in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2074 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 421dopo test antigenico), pari al 7,5 % dei 27.698 tamponi eseguiti, di cui 16.578 antigenici. Dei 2074 nuovi casi, gli asintomatici sono 776 (37,4%).

I casi sono così ripartiti: 364 screening, 1112 contatti di caso, 598 con indagine in corso; per ambito: 31 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 152 scolastico, 1.891 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 281.323 così suddivisi su base provinciale: 23.497 Alessandria, 13.732 Asti, 9.150 Biella, 38.679 Cuneo, 21.772 Novara, 149.921 Torino, 10.552 Vercelli, 10.508 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.307 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.205 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 299 ( +23 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.169 (+99 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 27.316

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.365.984 (+27.698 rispetto a ieri), di cui 1.262.807 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.725

Sono 43 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatosioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.725 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.444 Alessandria, 611 Asti, 392 Biella, 1.156 Cuneo, 804 Novara, 4.463 Torino, 440 Vercelli, 329 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

240.814 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 240.814 (+1447 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.721 Alessandria, 12.285 Asti,8.179 Biella, 32.727 Cuneo, 18.744 Novara, 127.162 Torino, 8.804 Vercelli, 9.173 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.165 extraregione e 1.854 in fase di definizione.

La richiesta dei Moderati: personale ostetrico per vaccinare 

Caro direttore, in questa fase sarebbe fondamentale il contributo di questa categoria professionale, che però non è al momento coinvolta nella campagna vaccinale. Già presentata un’interrogazione a risposta urgente in Consiglio Regionale per chiederne l’impiego, come già avviene in Liguria, Puglia e Veneto. A più riprese la Giunta ha lamentato carenza di personale.

Il personale ostetrico sia impegnato anche in Piemonte nella campagna vaccinale anti Covid-19: questa la richiesta dei Moderati a Palazzo Lascaris.

Già presentata in Consiglio, a riguardo, un’interrogazione a risposta urgente. La terza ondata pandemica sta entrando nella sua fase più drammatica e mai come in questo momento urge accelerare la campagna vaccinale. Più volte questa Giunta ha lamentato carenza di personale: non vediamo perché non avvalersi di una categoria che possiede tutta la necessaria professionalità per questo tipo di funzione.

In Regioni come la Liguria, la Puglia e il Veneto il personale ostetrico è già attualmente impegnato nella campagna vaccinale. Anche il Piemonte può e deve seguire la stessa strada. La professione ostetrica non è al momento compresa tra le figure sanitarie coinvolte nell’esecuzione dei vaccini e la stessa Federazione Nazionale Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO) ha ripetutamente richiesto un coinvolgimento del personale ostetrico: il Piemonte risponda presente.

Onorevole Giacomo Portas – Leader dei Moderati.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Carlotta Salerno – Coordinatrice Provinciale dei Moderati

Covid, rivoluzione negli affitti a Torino

Fiaip: Il 10% va in vendita. Il 50% delle case per studenti e lavoratori fuori sede resta sfitto

Con la pandemia il mercato degli affitti subisce un profondo cambiamento. Non solo c’è un maggior numero di abitazioni in offerta con un calo dei canoni, ma anche la tipologia dei contratti è stravolta. Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) evidenzia una cruciale trasformazione del mondo locativo in città e registra una particolare conversione dell’uso a cui sono destinati gli immobili in affitto. Con il turismo messo al palo dal Covid, lo smart working e le lezioni on line, la locazione breve e quella transitoria hanno subito le trasformazioni maggiori.

“In generale il 10% di chi traeva un reddito da un’abitazione ha deciso di vendere, perché in difficoltà nel fronteggiare le spese”, precisa Luca Portinaro, delegato all’Osservatorio Fiaip Torino. “Nello specifico – prosegue – almeno il 60% dei proprietari di abitazioni affittate a turisti (contratto breve ndr.), studenti o lavoratori fuori sede (transitorio ndr.), ha cambiato tipo di affitto”.

L’affitto transitorio è quello che più di tutti subisce il calo di domanda. “Nel 50% dei casi gli alloggi locati a studenti e trasfertisti – spiega Portinaro – sono rimasti vuoti, come congelati in attesa di tempi migliori. L’altra metà invece è confluita nel residenziale a lungo termine. Si ricerca quindi un conduttore che non sia più un universitario o un lavoratore fuori sede, bensì qualcuno che viva la casa più stabilmente. Una locazione di lungo periodo con un canone più basso”. L’affitto può essere di tipo concordato, il classico 4+4 o 3+2 e riguarda soprattutto i trilocali o gli alloggi dalla metratura medio-ampia.

Mentre la locazione transitoria si converte a residenziale, quella breve rivolta ai turisti slitta nel transitorio. “Circa due terzi degli alloggi affittati come casa vacanze sono confluiti nel mercato transitorio”, sottolinea il delegato Fiaip. “Chi dispone di un bilocale, che prima della pandemia destinava al turismo, per recuperare parte delle spese e non lasciare l’immobile inutilizzato, è passato al contratto transitorio. Si tratta di alloggi di alto livello, ben arredati, accessoriati, in zone centrali o semi centrali, comunque ben servite. Entrando nella fascia della media durata – aggiunge Portinaro – questi immobili tendono a conquistare le preferenze in un mercato già ridotto all’osso. Per competere in questo comparto, i proprietari o investono sulla qualità del loro immobile o ne restano fuori”.

Quindi oggi negli affitti, oltre esserci una maggiore scelta, l’offerta è qualitativamente più alta. Nel nuovo scenario, complessivamente i canoni calano e chi cerca una casa in affitto o pensa di cambiare quella in cui abita, può trovare interessanti soluzioni a prezzi convenienti.

Bollettino Covid di lunedì 15 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.742 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 158dopo test antigenico), pari al 12,3% dei 14.163tamponi eseguiti, di cui 7.156 antigenici. Dei 1.742 nuovi casi, gli asintomatici sono 649 (37,2%).

I casi sono così ripartiti: 352 screening, 901 contatti di caso, 489 con indagine in corso; per ambito: 24 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 145 scolastico, 1.573 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 279.249 così suddivisi su base provinciale: 23.424 Alessandria, 13.661 Asti, 9.096 Biella, 38.159 Cuneo, 21.581 Novara, 148.876 Torino, 10.515 Vercelli, 10.477 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.297 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.163 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 276 ( +9 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.070 (+184 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 26.854

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.338.286 (+14.163 rispetto a ieri), di cui 1.254.268 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.682

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.682 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.440 Alessandria, 609 Asti, 389 Biella, 1.148 Cuneo, 797 Novara, 4.451 Torino, 436 Vercelli, 326 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

239.367 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 239.367 (+1175 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.639 Alessandria, 12.240 Asti,8.116Biella, 32.492 Cuneo, 18.633 Novara, 126.372 Torino, 8.767 Vercelli, 9.115 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.149 extraregione e 1.844 in fase di definizione.

AstraZeneca, riprese le vaccinazioni

Lo comunica l’Unità di crisi della Regione Piemonte

INDIVIDUATO IL LOTTO SU CUI EFFETTUARE GLI ACCERTAMENTI. RIPRENDONO REGOLARMENTE LE VACCINAZIONI CON I LOTTI DIFFERENTI

Sono riprese regolarmente in Piemonte le somministrazioni di vaccino AstraZeneca, dopo la sospensione precauzionale di un paio d’ore finalizzata a individuare e isolare il lotto del quale faceva parte la dose somministrata all’insegnante biellese deceduto. Il lotto è stato individuato e
proseguono ora regolarmente le somministrazioni di vaccini AstraZeneca appartenenti a lotti diversi, in attesa delle decisioni dell’Aifa e della Commissione piemontese per la farmaco vigilanza, che è stata già convocata.

 

Sospesa temporaneamente a Torino e in Piemonte la vaccinazione AstraZeneca

SOSPENSIONE TEMPORANEA IN VIA PRECAUZIONALE  

A seguito della morte, avvenuta nelle scorse ore a Biella, di un docente a cui era stato somministrato il vaccino AstraZeneca, in attesa degli esiti dei riscontri per verificare l’eventuale nesso di causa, in via precauzionale il commissario dell‘Area giuridico-amministrativa dell’Unità di crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo, ha disposto immediatamente la sospensione su tutto il territorio regionale della somministrazione del vaccino AstraZeneca per i dovuti accertamenti sul lotto coinvolto. È stata subito convocata la Commissione piemontese sulla farmaco-vigilanza per l’attivazione di tutte le procedure previste dalla legge. Si riunirà nel pomeriggio.

“Si tratta – specifica l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi – di un atto di estrema prudenza in attesa di verificare se esista un nesso di causalità tra la vaccinazione e il decesso. Ad oggi in Piemonte non era mai stata segnalata nessuna criticità particolare dopo la somministrazione dei vaccini”.

Il bollettino Covid di domenica 14 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.530 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 137 dopo test antigenico), pari al 10% dei 15.288 tamponi eseguiti, di cui 6.875 antigenici. Dei 1.530 nuovi casi, gli asintomatici sono 574 (35,7%).

I casi sono così ripartiti: 176 screening, 868 contatti di caso, 486 con indagine in corso; per ambito: 25 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 144 scolastico, 1.361 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 277.507 così suddivisi su base provinciale: 23.323 Alessandria, 13.549 Asti, 9.079 Biella, 37.977 Cuneo, 21.453 Novara, 147.783 Torino, 10.475 Vercelli, 10.423 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.291 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.154 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 267( +16 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.886(+96 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 26.499

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.324.123(+1.530 rispetto a ieri), di cui 1.251.324 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.663

Sono 3 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.663 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.440 Alessandria, 609 Asti, 389 Biella, 1.142 Cuneo, 797 Novara, 4.439 Torino, 436 Vercelli, 325 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

238.192 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 238.192 (+552 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.575 Alessandria, 12.196 Asti, 8.091 Biella, 32.352 Cuneo, 18.550 Novara, 125.663 Torino, 8.731 Vercelli, 9.045 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.149 extraregione e 1.840 in fase di definizione.

Vaccinazioni: da lunedì le preadesioni per gli ultra 70enni e persone affette da gravi patologie

Lunedì 15 marzo inizieranno alcune nuove fasi del piano vaccinale della Regione Piemonte.

Chi ha un’età compresa tra 70 e 79 anni (tutti i nati nel 1951 compresi) potrà esprimere la preadesione alla vaccinazione sul portale www.ilPiemontetivaccina.it

La richiesta arriverà in modo automatico al medico di famiglia, che si accorderà con l’assistito per fissare la data della vaccinazione ed eseguirla con il vaccino AstraZeneca nel suo ambulatorio, oppure in un ambulatorio di medicina di gruppo o in uno messo a disposizione dall’azienda sanitaria del territorio.
In Piemonte la fascia 70-79 anni comprende 480.000 cittadini, 17.000 dei quali già vaccinati in quanto ospiti di una Rsa.

Sempre lunedì 15 marzo partirà la prenotazione delle vaccinazioni anche per le persone che si trovano in condizione di estrema vulnerabilità.

Rientrano in questa condizione coloro che sono affetti da una delle 13 patologie indicate dal piano nazionale: malattie respiratorie; malattie cardiocircolatorie; condizioni neurologiche e disabilità fisica, sensoriale, intellettiva, psichica; diabete e altre endocrinopatie severe quali il morbo di Addison; fibrosi cistica; pazienti sottoposti a dialisi; malattie autoimmuni e immunodeficienze primitive; malattie epatiche; malattie cerebrovascolari; patologie onco-ematologiche ed emoglobinopatie; sindrome di Down; trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche, grave obesità.

In questo caso la propria adesione va espressa direttamente al proprio medico di famiglia. La vaccinazione verrà fatta presso uno dei punti vaccinali della propria Asl attraverso i vaccini Pfizer e Moderna. La comunicazione della data e del luogo della somministrazione verrà inviata dalla Regione via sms e/o posta elettronica.

Dalla prossima settimana inoltre si partirà anche con l’adesione alla vaccinazione dei caregiver, ovvero coloro che convivono con pazienti affetti da alcune specifiche patologie: sclerosi laterale amiotrofica; sclerosi multipla; paralisi cerebrali infantili; trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive; miastenia gravis; patologie neurologiche disimmuni; grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza; malattie autoimmuni con associata immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico; pazienti onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; genitori di pazienti onco-ematologici ed emoglobinopatie sotto i 16 anni di età; pazienti con trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche (in lista di attesa e sottoposti a trapianto emopoietico dopo 3 mesi dal trapianto ed entro 1 anno dalla procedura) o trapiantati al di fuori di queste tempistiche che abbiano sviluppato complicazioni.

Il 16 marzo inizierà invece la vaccinazione degli oltre 6000 disabili presenti all’interno delle comunità residenziali e semiresidenziali del Piemonte.

Intanto prosegue la vaccinazione delle persone con più di 80 anni con i vaccini Pfizer e Moderna. Sono più di 130.000 gli over80 vaccinati in Piemonte (oltre 20.000 all’interno delle Rsa). Tutte le persone che hanno preaderito (in totale 306.000) verranno chiamate man mano che arriveranno i vaccini da Roma.

“Abbiamo somministrato l’87% delle dosi disponibili per il nostro territorio e siamo la prima, tra le grandi regioni d’Italia, per percentuale di popolazione già vaccinata – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Ma non basta. L’Italia deve andare più veloce e per farlo bisogna potenziare la dotazione di vaccini. Chiediamo al Governo di darcene di più”.

Intanto, è giunto dal Ministero della Salute un aggiornamento delle patologie, i cui malati sono da considerarsi “estremamente vulnerabili”.

«Credo – sottolinea l’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi – che sia molto corretto l’approccio che ha avuto questo governo di dare priorità alle categorie di persone che se dovessero contrarre il virus avrebbero un’alta probabilità di sviluppare forme severe di malattia con conseguenze gravi».

Qui di seguito l’elenco dettagliato. Per le patologie segnalate con asterisco è prevista la vaccinazione contestuale anche dei loro conviventi:

– fibrosi polmonare idiopatica;

 altre malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia;

– scompenso cardiaco in classe avanzata (III-IV NYHA);

 pazienti post shock cardiogeno;

 sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone;

 sclerosi multipla;

– distrofia muscolare;

 paralisi cerebrali infantili;

– pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive*;

– miastenia gravis;

 patologie neurologiche disimmuni;

 soggetti con diabete di tipo 1;

– soggetti con diabete di tipo 2 che necessitano di almeno 2 farmaci per il diabete o che hanno sviluppato complicanze;

 soggetti con morbo di Addison;

– soggetti con panipopituitarismo;

– pazienti affetti da fibrosi cistica, da considerare per definizione ad alta fragilità per le implicazioni respiratorie tipiche della patologia di base;

– pazienti sottoposti a trattamento dialitico cronico;

– pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza*;

 pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico*;

– pazienti con diagnosi di cirrosi epatica;

evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto;

– persone che hanno subito uno “stroke” nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3;

– pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione;

pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure*;

pazienti affetti da talassemia, anemia a cellule falciformi;

– tutti i pazienti con sindrome di Down in ragione della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie congenite;

– pazienti in lista d’attesa o trapiantati di organo solido*;

– pazienti in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (CSE) dopo i 3 mesi e fino ad un anno, quando viene generalmente sospesa la terapia immunosoppressiva*;

– pazienti trapiantati di CSE anche dopo il primo anno, nel caso che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica, in terapia immunosoppressiva*;

pazienti obesi con BMI maggiore di 35;

pazienti con diagnosi di AIDS o con <200 CD4

Nel caso di minori che non possano essere immunizzati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia di età, saranno vaccinati i loro genitori o i relativi tutori/affidatari.

Il nuovo documento ministeriale, inoltre, stabilisce che, insieme agli “estremamente vulnerabili”, vengano vaccinati, con le stesse modalità, anche i disabili gravi, così come definiti dalla legge 104/1992, art. 3 (“Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”). Prevista l’immunizzazione anche di familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa, in forma gratuita o a contratto.