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Covid e infortuni sul lavoro I dati di Inail Piemonte

Il 23esimo report della Consulenza statistico attuariale Inail rileva che nel mese di dicembre 2021 sono pervenute all’Inail Piemonte 611 denunce di infortuni da Covid; da inizio pandemia si registrano oltre 24.000 casi

Risalgono in Piemonte i casi di infortunio sul lavoro da Coronavirus: secondo le rilevazioni Inail sono infatti 611 i nuovi contagi segnalati nel mese di dicembre 2021, a fronte dei 210 casi del mese precedente e dei 104 di ottobre 2021. Dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021 i casi registrati complessivamente in regione ammontano a 24.564, pari al 12,9% delle denunce pervenute a livello nazionale (191.046). Sono 62 i casi mortali occorsi in Piemonte (+1 rispetto a novembre), pari al 7,6% dei decessi da Covid registrati in Italia (811).

Il fenomeno nel 2021 è molto più contenuto rispetto all’anno precedente. L’analisi nella regione mostra che l’83,8% di tutti i contagi professionali è riconducibile all’anno 2020 (percentuale più elevata rispetto a quella media nazionale del 77,7%), il restante 16,2% al 2021. Il picco regionale si registra in corrispondenza di novembre 2020, con un quarto di tutte le denunce pervenute da inizio pandemia, altro picco si osserva ad aprile 2020 (il 15,7% di contagi). “I dati di fine anno consentono di tracciare un primo bilancio del biennio 2020-2021 dimostrando che, nonostante negli ultimi 3 mesi si registri una risalita, il fenomeno nel 2021 è molto più contenuto rispetto allo scorso anno, con un andamento tendenzialmente decrescente fino a settembre” commenta Giovanni Asaro, Direttore regionale Inail. “Riceviamo ancora una volta la conferma che la copertura vaccinale dei lavoratori rimane la strada maestra per ridurre al minimo l’impatto della pandemia nei luoghi di lavoro e consentire il normale svolgimento delle attività economiche. L’Inail Piemonte ha pertanto coerentemente proseguito in questa direzione contribuendo alla campagna vaccinale nei confronti di uno specifico target di lavoratori e di lavoratrici i cui datori di lavoro non siano tenuti alla nomina del medico competente secondo il d.lgs. 81/2008 (categoria aperta comprendente ad esempio colf e badanti dipendenti da datori di lavoro privati ecc.) e/o appartenenti ad aziende che non abbiano convenzioni con strutture sanitarie private; dopo aver organizzato nei mesi estivi sei Open Days Inail in tutto il territorio regionale presso gli hub vaccinali messi a disposizione dalla Regione, nel mese di ottobre l’Inail Piemonte ha attivato con le medesime modalità quattro nuovi Open Days Inail presidiati da personale sanitario dell’Istituto appositamente formato”.

Il Piemonte è la seconda regione più colpita dai contagi. Il Piemonte con il 12,9% dei casi totali detiene il secondo posto tra le regioni più colpite dal contagio, dopo la Lombardia (25,3%). Seguono il Veneto (10,5%), l’Emilia Romagna (8,3%), e il Lazio (6,8%).

Per i casi mortali il Piemonte è al quarto posto (con una percentuale dei decessi da Covid registrati a livello nazionale del 7,6%), preceduto dalla Lombardia (24,5% dei casi totali), dalla Campania (13,3%) e dal Lazio (10,7%).

Tra le province italiane con il maggior numero di contagi da inizio pandemia il primato negativo spetta a Milano, con il 9,8% del totale delle denunce, Torino è la seconda (6,9%) seguita da Roma (5,4%), Napoli (4,0%), Brescia e Varese (2,5% ciascuna). Nel mese di dicembre Torino, con 345 nuove denunce, è in seconda posizione tra le province che hanno registrato il maggior numero di contagi professionali nel corso del mese, preceduta dalla provincia di Milano. Per quanto riguarda invece i decessi da Covid contratto sul lavoro da inizio pandemia, Torino si attesta in quinta posizione con la percentuale del 4,1%, preceduta nell’ordine da Napoli (8,0%), Roma (7,8%), Milano (6,5%) e Bergamo (6,3%).

Più della metà delle denunce del Piemonte concentrata in provincia di Torino. L’aumento delle denunce relativo al mese di dicembre ha riguardato tutte le province della regione, ma in particolare in termini assoluti Torino e in termini relativi Cuneo.

Analizzando nel dettaglio la situazione infatti emerge che nel periodo 1° gennaio 2020 – 31 dicembre 2021 è sempre nella provincia di Torino che si concentra oltre la metà delle denunce: 13.127, pari al 53,4% dei casi del Piemonte (345 le denunce registrate a dicembre 2021, a fronte dei 116 casi relativi al precedente mese di novembre). Seguono la provincia di Cuneo (3.414 casi totali, 126 casi in più rispetto all’ultima rilevazione), quella di Alessandria, 2.494 denunce (+ 65 rispetto a novembre), di Novara (1.895 casi, 28 in più del mese precedente). Nell’Astigiano da inizio pandemia le denunce sono 1.290 (12 casi in più rispetto a novembre); nel Verbano-cusio-ossola 960 (+9); nel Vercellese 846 (+10); chiude la graduatoria il Biellese con 608 denunce dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021 (16 in più rispetto all’ultima rilevazione).

Il decesso segnalato nel mese di dicembre è riferibile alla provincia di Torino che passa da 32 a 33 casi mortali (periodo 1° gennaio 2020 – 31 dicembre 2021).

Il maggior numero di casi nel settore della sanità e assistenza sociale. Rimangono stabili le percentuali che emergono dall’analisi per attività economica. Nell’ambito della gestione assicurativa dell’Industria e servizi dove si concentra la maggioranza dei casi (98,9%), il 60,0% delle denunce codificate per settore di attività economica (Ateco) riguarda il settore della “Sanità e assistenza sociale”, in particolare il 51,1% dei casi l’assistenza sanitaria.

Il settore dell’“Amministrazione pubblica” rappresenta il 20,5% dei contagi professionali, in particolare gli organismi predisposti alla sanità come le Asl, e le amministrazioni regionali, provinciali e comunali.

Il settore “Noleggio e servizi alle imprese” registra il 5,5% delle denunce codificate, in particolare le attività di ricerca e fornitura del personale con il 47,4% dei casi e di supporto alle imprese 36,3% (vigilanza, pulizia e call center). Tra i più colpiti gli addetti alle pulizie e i lavoratori interinali “prestati” a svariate attività e professionalità (comprese quelle di natura sanitaria e di pulizia). Nel settore dei Servizi di alloggio e ristorazione, presente con il 3,2% delle denunce, secondo l’ultimo report i casi sono concentrati prevalentemente nel comparto della ristorazione (79,2%).

Il settore delle “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale) conta il 2,2% delle denunce, in particolare nell’ambito della consulenza aziendale e di direzione (49,0% dei casi).

Il settore “Trasporti e magazzinaggio” conta il 2,0% delle denunce, di cui il 66,4% nei servizi postali e attività di corriere.

Il comparto “Manifatturiero” (addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare) registra l’1,9% dei casi, il 38,4% ha coinvolto il settore alimentare.

La gestione per conto dello Stato (amministrazioni centrali dello Stato, scuole e università statali) registra l’1,0% dei casi; l’Agricoltura riporta lo 0,1% delle denunce.

 

Infermieri, operatori sanitari e medici le professioni più colpite. L’analisi per professione evidenzia sempre la categoria dei tecnici della salute (infermieri, fisioterapisti ecc.) come quella più coinvolta da contagi, con il 37,2% delle denunce complessive, il 78,0% delle quali relative a infermieri mentre il 6,4% riguarda assistenti sanitari e il 3,7% fisioterapisti.

Seguono le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (26,3% delle denunce complessive, di queste il 99,7% riguardano gli operatori socio-sanitari); i medici (8,1%) di cui il 36,0% sono medici generici e internisti; le professioni qualificate nei servizi personali e assimilati con il 5,1% delle denunce (di queste l’82,3% provengono da operatori socioassistenziali, il 4,9% sono assistenti socio-sanitari, in prevalenza con funzioni di sostegno in istituzioni); con il 4,4% delle denunce il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (di queste il 71,7% sono di ausiliari ospedalieri, il 14,8% di ausiliari sanitari e portantini e il 7,8% di inservienti in case di riposo); sempre con il 4,4% delle denunce gli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali (di queste il 34,1% sono di impiegati amministrativi, il 22,0% di assistenti amministrativi, il 17,0% di coadiutori amministrativi).

Per quanto riguarda i decessi l’87% dei casi riguarda la gestione assicurativa dell’Industria e servizi, in particolare il settore della “Sanità e assistenza sociale” (poco più di un caso ogni cinque tra i codificati), il restante 13% la gestione per conto dello Stato; i lavoratori più colpiti: medici, infermieri e operatori sanitari, con il 31% dei decessi.

Oltre sette su 10 contagiati sono donne; quattro contagiati su 10 nella fascia di età 50-64 anni. Il 76,2% dei contagiati sono donne e il 23,8% uomini: il Piemonte continua a essere la prima grande regione con la maggior percentuale di lavoratrici colpite dal virus, preceduta soltanto dalla Valle d’Aosta e dalla Provincia autonoma di Trento che presentano rispettivamente il 77,7% e il 77,3% di donne contagiate sul lavoro da inizio pandemia. Rimane stabile la ripartizione delle denunce per classe di età e genere: il 43,0% dei casi denunciati è concentrato nella fascia di età 50-64 anni, seguita da quella 35-49 anni (36,8%) e 18-34 (18,3%).

Vaccini record in Piemonte: 1,3 milioni in un mese

Il presidente Cirio: “Raggiunto l’obiettivo di vaccinare in tempo chi  rischiava di restare senza Green pass”

“Ieri abbiamo raggiunto un altro obiettivo importante, quello di vaccinare entro il 31 gennaio tutti coloro che da oggi, con le nuove regole di durata del Green pass a 6 mesi, rischiavano di trovarsi senza certificazione verde valida – ha sottolineato il presidente Cirio -. In un mese, da quando il Governo ha annunciato le nuove disposizioni, il Piemonte ha somministrato 1,3 milioni di vaccini. Una cifra record, merito dello sforzo enorme di tutti i nostri operatori che non si sono fermati un giorno, festività comprese. Resta ora il nodo degli over50 che, pur avendo l’obbligo vaccinale, non hanno ancora manifestato la volontà di vaccinarsi, circa 153 mila persone in Piemonte. Tutti coloro che nelle scorse settimane hanno preaderito sono stati convocati in modo da essere in regola con la scadenza di metà febbraio, quando chi ha più di 50 anni per lavorare dovrà mostrare il Super Green pass”.

Covid, il bollettino di sabato 29 gennaio

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COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 9.568 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 7.736 dopo test antigenico), pari al 10,5% di 91.558 tamponi eseguiti, di cui 81.615 antigenici. Dei 9.568 nuovi casi gli asintomatici sono 8.363 (87,4%).

I casi sono così ripartiti: 7.439 screening, 1629 contatti di caso, 500 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 865.407, così suddivisi su base provinciale: 70.693 Alessandria, 39.761 Asti, 32.797 Biella, 119.393 Cuneo, 66.975 Novara, 455.760 Torino, 30.649 Vercelli, 31.362 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.229 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 13.788 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 121 (-11 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.079 (-31 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 148.660

I tamponi diagnostici finora processati sono 14.166.331(91.558 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.572

Sono 26 (1 di oggi)i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.572deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.656 Alessandria, 766 Asti, 478 Biella, 1.553 Cuneo, 1.011 Novara, 6.002 Torino, 578 Vercelli, 406 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 122 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

701.975 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 701.975 (+15.224 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 59.681 Alessandria, 34.015 Asti, 26.238 Biella, 99.615 Cuneo, 57.755 Novara, 365.516 Torino, 24.927 Vercelli, 26.707 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.570 extraregione e 4.951 in fase di definizione.

In Piemonte oltre i due terzi dei pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva non sono vaccinati

Dai dati aggiornati al 28 gennaio

In Piemonte oltre i due terzi dei pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva non sono vaccinati (ovvero si tratta di persone che non hanno aderito alla campagna vaccinale o hanno ricevuto soltanto una dose e quindi non hanno completato il ciclo primario).
In particolare, sui 132 ricoveri della giornata di oggi 99 riguardano pazienti non vaccinati (72 uomini e 27 donne), 33 sono invece pazienti vaccinati (22 uomini e 11 donne), ma con un quadro clinico serio per patologie pregresse.

Il bollettino Covid di venerdì 28 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 10.979 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 8.488 dopo test antigenico), pari al 11.6% di 94.608 tamponi eseguiti, di cui 82.553antigenici. Dei 10.979 nuovi casi gli asintomatici sono 8.621 (78,5%).

I casi sono così ripartiti: 8.193 screening, 2.010 contatti di caso, 776 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 855.839, così suddivisi su base provinciale: 70.005 Alessandria, 39.378 Asti, 32.353 Biella, 118.271 Cuneo, 66.317 Novara, 450.435 Torino, 30.283 Vercelli, 31.082 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.181 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 13.534 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 132 (-5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.110 (-1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 154.300

I tamponi diagnostici finora processati sono 14.074.793(+ 94.608rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.546

Sono 14 (3 di oggi), idecessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.546 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.648 Alessandria, 766Asti, 476 Biella, 1.553 Cuneo, 1.009 Novara, 5.990 Torino, 576 Vercelli, 406 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 122 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

686.751 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 686.751 (+15.888 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 58.567 Alessandria, 33.361 Asti, 25.654 Biella, 97.608 Cuneo, 56.791 Novara, 357.100 Torino, 24.361 Vercelli, 26.218 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.504 extraregione e 4.587 in fase di definizione.

Il Piemonte resta arancione ma migliorano i dati dei contagi e delle terapie intensive

Pre-Report settimanale Ministero Salute – Istituto Superiore di Sanità

Il presidente Cirio e l’assessore Icardi: “Superato il momento di picco, la curva è finalmente in discesa”

Nella settimana 17-23 gennaio in Piemonte il numero dei nuovi casi risulta in lieve riduzione rispetto alla settimana precedente.

Si abbassa sotto la soglia di 1 l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi, che scende da 1.07 a 0.9, e migliora anche l’incidenza, che passa a 2.064,12 casi ogni 100 mila abitanti (era 2.259,10). La percentuale di positività dei tamponi resta del 29%.

Migliora anche il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva, che si abbassa di un punto dal 22,8% al 21,8%, mentre quello dei posti letto ordinari sale dal 30,3% al 31,1%.

“I dati ospedalieri sono ancora sopra soglia e questo mantiene la nostra regione in zona arancione, ma registriamo il miglioramento nelle terapie intensive e anche nella situazione epidemiologica generale – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Significa che il virus continua a circolare, ma abbiamo ormai superato il momento di picco e la curva, per la prima volta dall’inizio di questa quarta ondata, è finalmente in discesa. L’augurio è che questo possa tradursi al più presto anche in un alleggerimento della pressione ospedaliera, su cui come sappiamo incidono molto i ricoveri di chi ha scelto di non vaccinarsi. La nostra speranza è che coloro che sono ancora indecisi superino la paura e si vaccinino proteggendo loro stessi, i loro cari e la nostra comunità”.

Il bollettino Covid di giovedì 27 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 11.089 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 8.071 dopo test antigenico), pari al 14,2% di 77.845 tamponi eseguiti, di cui 64.590  antigenici. Dei 11.089 nuovi casi gli asintomatici sono 9.005 (81,2%).

I casi sono così ripartiti: 8.168 screening, 2.076 contatti di caso, 845 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 844.860, così suddivisi su base provinciale: 69.148 Alessandria, 38.920 Asti, 31.905 Biella, 117.001 Cuneo, 65.553 Novara, 443.989 Torino, 29.894 Vercelli, 30.790 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.137 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 13.523 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono137 (-rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.111 (-8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 159.217

I tamponi diagnostici finora processati sono 13.980.165(+ 77.845 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.532

Sono 16 (1 di oggi), i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.532  deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.645 Alessandria, 766  Asti, 476 Biella, 1.550 Cuneo, 1.008 Novara, 5.985 Torino, 576 Vercelli, 406 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 120 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

670.863  GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 670.863(+16.526  rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 57.410 Alessandria, 32.646 Asti, 24.984 Biella, 95.588 Cuneo, 55.731 Novara, 348.079 Torino, 23.782 Vercelli, 25.769 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.433 extraregione e 4.441 in fase di definizione.

Il bollettino Covid di mercoledì 26 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 14.207 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 12.097 dopo test antigenico), pari al 15,0% di 94.497 tamponi eseguiti, di cui 82.755 antigenici. Dei 14.207 nuovi casi gli asintomatici sono 12.137 (85,4%).

I casi sono così ripartiti: 11.662 screening, 2.002 contatti di caso, 543 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 833.771, così suddivisi su base provinciale: 68.428 Alessandria, 38.482 Asti, 31.428 Biella, 115.670 Cuneo, 64.729 Novara, 437.551 Torino, 29.498 Vercelli, 30.509 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.083 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 13.393 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 139 (-5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.119 (+4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 164.660

I tamponi diagnostici finora processati sono 13.902.320 (+94.497 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.516

Sono 12 (7 di oggi), i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.516 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.645 Alessandria, 766 Asti, 475 Biella, 1.548 Cuneo, 1.005 Novara, 5.976 Torino, 575 Vercelli, 406 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 120 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

654.337 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 654.337 (+17.041 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 56.153 Alessandria, 32.110 Asti, 24.091 Biella, 93.555 Cuneo, 54.632 Novara, 338.865 Torino, 23.126 Vercelli, 25.255 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.340 extraregione e 4.210 in fase di definizione.

Scuola, aumentano focolai e quarantene

Dal monitoraggio condotto dalla Regione Piemonte, nella settimana dal 17 al 23 gennaio, la situazione del contagio nelle scuole registra un notevole aumento dei focolai e delle quarantene, rispetto alla scorsa settimana, caratterizzata dalla riapertura delle scuole dopo il periodo delle festività di fine anno.

Nel dettaglio, i focolai aumentano a 1486 da 227 : 39 nei nidi (età 0-2 anni), 185 nelle scuole dell’infanzia (3-5 anni), 614 nelle scuole primarie (6-10 anni), 287 nelle scuole secondarie di 1°grado (11-13 anni), 361 nelle scuole superiori (14-18 anni).

Suddivisi su base provinciale: 125 Alessandria (10 nido, 20 infanzia, 65 primarie, 10 medie, 20 superiori), 38 Asti ( 4 nido, 5 infanzia, 17 primaria, 10 medie, 2 superiori), 41 Biella (2 nido, 3 infanzia, 16 primaria, 4 medie, 16 superiori), 180 Cuneo (4 nido, 8 infanzia, 74 primaria, 28 medie, 66 superiori), 122 Novara (7 nido, 31 infanzia, 61 primaria, 10 medie, 13 superiori), 277 Torino città ( 7 nido, 37 infanzia, 140 primaria, 26 medie, 67 superiori), 596 Torino città metropolitana (5 nido, 71 infanzia, 190 primaria, 174 medie, 156 superiori), 43 Vercelli (3 infanzia, 16 primaria, 13 medie, 11 superiori), 64 VCO ( 7 infanzia, 35 primaria, 12 medie, 10 superiori).

Le quarantene aumentano invece a 3242, erano 912 la scorsa settimana: 117 nei nidi, 757 nelle scuole dell’infanzia, 1650 classi nelle scuole primarie, 341 classi nelle scuole secondarie di 1° grado, 377 classi nelle scuole superiori.

Suddivise su base provinciale, le classi in quarantena sono 244 nell’Alessandrino (11 nidi, 84 infanzia, 107 primarie, 12 medie, 30 superiori), 103 nell’Astigiano (7 nido, 24 infanzia, 57 primarie, 12 medie, 3 superiori), 269 nel Biellese (2 nido, 45 infanzia, 146 primarie, 32 medie, 44 superiori), 632 nel Cuneese (39 nidi, 171 infanzia, 256 primarie, 72 medie, 94 superiori), 216 nel Novarese (21 nidi, 71 infanzia, 101 primarie, 10 medie, 13 superiori), 455 Torino città (8 nidi, 81 infanzia, 355 primarie, 9 medie, 2 superiori), 1154 Torino città metropolitana (22 nidi, 223 infanzia, 573 primarie, 169 medie, 167 superiori), 75 nel Vercellese (5 nido, 30 infanzia, 16 primaria, 13 medie, 11 superiori), 94 nel VCO (2 nidi, 28 infanzia, 39 primaria, 12 medie, 13 superiori).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nella settimana dal 17 al 23 gennaio, l’incidenza, ovvero i nuovi casi settimanali su 100 mila per le specifiche fasce di età, è in aumento, in particolare nelle classi di età da 0 a 5 anni per le quali non è prevista attualmente la vaccinazione.

La fascia 3-5 anni registra un’incidenza di 4202.1 casi, con l’aumento maggiore (+91,9%).

Nella fascia tra i 6 ed 10 anni si attesta a 4894.2 (+50,8%). Nella fascia 0-2 anni, l’incidenza è di 2083.2 nuovi casi (+ 40,1%).

Nella fascia 11-13 anni, l’incidenza è di 4005.3 (+ 22,1%)

Soltanto nella fascia tra i 14 ed i 18 anni si registra una diminuzione: l’incidenza è di 3191.9 (-10,9%).

FOCUS VACCINAZIONE STUDENTI 12-19 ANNI

Sulla platea complessiva di 313.000 studenti dai 12 ai 19 anni, sono 261 mila gli aderenti alla campagna vaccinale, ovvero l’83%. Di questi, oltre 255.000 hanno ricevuto la prima dose (quasi il 98% degli aderenti e all’81,5% della platea potenziale). Sono invece oltre 243.000 i giovani che hanno completato il ciclo (93,1% degli aderenti e il 77,6% della platea potenziale).

FOCUS VACCINAZIONE STUDENTI 5-11 ANNI

Sulla platea complessiva di 246.000 bambini dai 5 agli 11 anni, sono circa 76.000 ad oggi gli aderenti alla campagna vaccinale, ovvero circa il 30%. Di questi, 43.500 hanno già ricevuto la prima dose (circa il 60% degli aderenti).

Tutti gli aderenti nella fascia 5-11 anni hanno già la convocazione per il vaccino entro il 7 febbraio.
Per incentivare il completamento della vaccinazione per la fascia 12-19 anni è previsto l’accesso diretto agli hub dedicati consultabili sul sito della Regione Piemonte.
Nel caso di bambini o ragazzi in isolamento o quarantena che in questi giorni non possono presentarsi agli appuntamenti previsti, la Regione riprogramma la somministrazione del vaccino immediatamente non appena usciti dal provvedimento contumaciale.

Bambino di 10 anni muore per Covid Non era vaccinato per “precauzioni di salute”

Oggi un bambino di dieci anni è morto  per Covid nella Terapia intensiva del Regina Margherita di Torino.

Il ragazzino, affermano fonti sanitarie non era vaccinato per “precauzioni di salute in una famiglia di vaccinati”. Secondo le prime informazioni da piccolo era stato soggetto ad epilessia.

Ieri era stato trasferito a Torino  dall’ospedale di Mondovì (Cuneo) in gravi condizioni.

E’ giunto in ospedale con  ipotermia, rabdomiolisi, dolori muscolari agli arti inferiori e sospetta miocardite a causa del virus, ed  è iniziato immediatamente il trattamento specifico contro il Covid, fino alla dialisi. I tentativi di  salvare il bambino si sono rivelati inutili. si tratta del primo minore a morire per Covid in Piemonte.

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dell’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi :

“È una notizia che non avremmo mai voluto apprendere, una tragedia per la famiglia a cui ci stringiamo forte, ma anche per la nostra regione che sta mettendo in campo ogni forza per proteggere da questo maledetto virus ogni cittadino, a cominciare dai più piccoli. Sappiamo dall’ospedale Regina Margherita che i genitori sono entrambi vaccinati, ma che non avevano ancora potuto richiedere la vaccinazione del bambino per ragioni legate al suo stato di salute. Una circostanza drammatica e profondamente dolorosa, che speriamo con tutto il cuore possa far riflettere chi invece non ha impedimenti per vaccinare subito i propri figli. Pur nelle preoccupazioni comprensibili di ogni genitore, è fondamentale capire l’importanza di vaccinare i nostri bambini”.