Coronavirus- Pagina 79

Ripresi in sicurezza i cantieri della linea 1 della metropolitana

In base al ‘Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 nei cantieri edili’,  sono ripresi i lavori per i prolungamenti sud, Lingotto-Bengasi, e ovest, Collegno-Cascine Vica, della linea 1 della metropolitana torinese

L’emergenza sanitaria impone il  rilevamento della temperatura corporea dei lavoratori, l’utilizzo di mascherine, l’impiego di disinfettanti per le mani, il rispetto della distanza di sicurezza, la  sanificazione periodica degli ambienti di lavoro. Lo stop ai cantieri era scattato  il 22 marzo in base alle disposizioni del Decreto della Regione Piemonte.

Ripartire? Cirio: “Dal 4 maggio una ‘nuova normalità'”

Il governatore, Alberto Cirio, parla con l’agenzia Ansa della Fase 2:”Aspettare a braccia conserte che il virus se ne vada via per ripartire come prima è il più grande errore che si possa fare”

E aggiunge: “Parlare di normalità sarebbe imprudente, ma credo che il 4 maggio si possa iniziare una nuova normalità”, sulla linea intrapresa da Regione Lombardia e dalla Regione Veneto.

“Dobbiamo attrezzarci in questa fase di coda del virus epidemico per ripartire con una nuova normalità, per ripartire in sicurezza: è il grande sforzo di responsabilità e di lungimiranza che la politica tutta deve fare. Dovremo imparare a convivere col coronavirus e con le misure necessarie a contenerlo”, ha sottolineato Cirio che ha spiegato:  “Il Politecnico di Torino e gli atenei piemontesi hanno elaborato linee guida che potranno aiutare il Piemonte a farlo”.

Per il governatore del Piemonte serve “una cultura che deve insegnarci a vivere una nuova normalità, fatta di maggiore attenzione, evidentemente anche di minori contatti. Perchè la salute e la vita sono un bene primario”.

 

(foto archivio)

Altri 815 contagi da ieri e 82 morti in Piemonte. I pazienti guariti sono 1860

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di giovedì 16 aprile 

1.860 PAZIENTI GUARITI E 1.486 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 1.860 (232 in più di ieri): 139 (+27) in provincia di Alessandria, 80 (+1) in provincia di Asti, 88 (+1) in provincia di Biella, 179 (+16) in provincia di Cuneo, 140 (+31) in provincia di Novara, 1.003 (+134) in provincia di Torino, 100 (+6) in provincia di Vercelli, 106 (+16) nel Verbano-Cusio-Ossola, 25 provenienti da altre regioni.

Altri 1.486 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2.146

Sono 82 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 30 al momento registrati nella giornata di oggi. Occorre ricordare che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi covid.

Il totale complessivo è ora di 2.146 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 424 ad Alessandria, 108 ad Asti, 137 a Biella, 149 a Cuneo, 205 a Novara, 888 a Torino, 119 a Vercelli, 92 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 19.261 (+815 complessivi rispetto a ieri, di cui circa il 60 per cento riscontrati nelle case di riposo dove sono state segnalate forti criticità e presenza di pazienti sintomatici, mentre il restante 40 per cento riguarda il resto della popolazione piemontese) le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 2.632 in provincia di Alessandria, 946 in provincia di Asti, 721 in provincia di Biella, 1.820 in provincia di Cuneo, 1.834 in provincia di Novara, 9.173 in provincia di Torino, 913 in provincia di Vercelli, 915 nel Verbano-Cusio-Ossola, 209 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 98 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 345 (-13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.254

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.170

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 83.130, di cui 42.815 risultati negativi.

Via libera all’acquisto di 5 milioni di mascherine da distribuire

La Commissione Bilancio del Consiglio regionale, presieduta dal commissario Carlo Riva Vercellotti, ha approvato oggi all’unanimità in seduta legislativa la modifica alla legge regionale 7/2003 in materia di Protezione civile autorizzando la Giunta ad apportare le variazioni di bilancio necessarie per l’acquisto delle mascherine, importante presidio per la protezione di tutta la popolazione piemontese, alla quale saranno distribuite gratuitamente. Per la copertura delle spese sarà utilizzata una quota delle donazioni versate dalle imprese piemontesi per l’emergenza Coronavirus.

Come ha spiegato il presidente della Giunta, Alberto Cirio, si è voluto inserire questa previsione di acquisto all’interno di una legge affinché rimanga come gesto di responsabilità verso i cittadini e anche per garantire la trasparenza e tracciabilità circa l’impiego delle liberalità ricevute durante l’emergenza.

I consiglieri Marco Grimaldi (Luv), Francesca Frediani (M5s) e Silvio Magliano (Moderati) hanno chiesto delucidazioni in merito ai meccanismi di distribuzione delle mascherine, alle politiche di prezzo di quelle sul libero mercato e alle caratteristiche di tali dispositivi di protezione, mentre il consigliere Domenico Ravetti (Pd), oltre ad auspicare un incontro in Commissione Sanità con un tecnico che possa illustrare le caratteristiche e specifiche delle mascherine, ha suggerito che si preveda di destinare un contributo straordinario a favore degli operatori sanitari che sono oggi in prima linea per l’emergenza, anche utilizzando una parte dei contributi raccolti come donazioni.

Cirio ha spiegato che attraverso una gara bandita da Scr sono state individuate tre aziende che provvederanno alla produzione di 5 milioni di mascherine. Si tratta di dispositivi di protezione delle vie aeree, lavabili e riutilizzabili per 10 volte, che potranno essere utilizzati nella quotidianità. L’obiettivo è quello di ottenere 1,2 milioni di mascherine a settimana, partendo dopo il 25 aprile con la prima distribuzione, per raggiungere tutti i cittadini entro la prima decade di maggio. Quanto ai prezzi dei dispositivi in commercio,Cirio è convinto che sia necessario trovare un meccanismo di calmieramento che, senza inquinare la libertà del mercato, ponga un limite al possibile ricarico applicato da chi vende.

Per quanto riguarda la distribuzione delle mascherine è intervenuto l’assessore alla Protezione civile, Marco Gabusi, spiegando che dopo aver interpellato Poste italiane, farmacisti e sindaci è apparso evidente come il sistema di distribuzione migliore perché capillare e direttamente al domicilio dei cittadini, sia quello che prevede l’intervento diretto dei Comuni affiancati dalla Protezione civile. Qualora però, soprattutto i Comuni più piccoli riscontrassero difficoltà organizzative potranno segnalarlo alla Città metropolitana e alla Consulta delle Province per ottenere un supporto, mentre in altri casi la Regione potrà farsi tramite per coinvolgere anche Poste italiane.

La Regione cerca nuovi infermieri e operatori sanitari

L’Unità di crisi della Regione Piemonte, nell’ambito dell’emergenza Covid 19, ha aperto un nuovo bando di ricerca di personale a tempo determinato per infermieri e per collaboratori socio sanitari   con disponibilità di lavorare in reparti strutturati a svolgere le mansioni lavorative con turni 24 ore su 24.

Le strutture sanitarie che hanno richiesto gli infermieri professionali sono: Asl Città di Torino, Asl TO3, Asl TO4, Asl TO5, Asl AT, Asl VC, Asl NO, Asl VCO, Asl BI, Aou San Luigi Orbassano, Aou Maggiore della Carità di Novara, Ao SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria.

Gli operatori socio sanitari sono stati richiesti dalle aziende: Asl TO3, Asl TO4, Asl TO5, Asl VC, Asl  NO, Asl VCO, Aou Maggiore della Carità di Novara.

I candidati potranno optare per una sola delle suddette Aziende.

Le domande dovranno pervenire entro le ore 23:59:59 di lunedì 20 aprile 2020 e dovranno essere inoltrate telematicamente all’indirizzo https://aslcittaditorino.iscrizioneconcorsi.it/ .

I dettagli dei bandi sono pubblicati agli indirizzi:

https://bandi.regione.piemonte.it/avvisi-beni-regionali/infermieri-emergenza-covid-19-reclutamento-personale

https://bandi.regione.piemonte.it/avvisi-beni-regionali/operatore-socio-sanitario-emergenza-covid-19-reclutamento-personale

Mascherine illegali, la GdF ne sequestra 400 mila

400.000 mascherine: a tanto ammonta il sequestro effettuato  dalla Guardia di Finanza di Torino.

Una vera e propria montagna di dispositivi di protezione importata illecitamente dai varchi doganali-aeroportuali (Malpensa e Ciampino) e illecitamente commercializzata in tutta Italia.

Torino, quartieri “Aurora” e “Parella”, Moncalieri, Orbassano, comuni della prima cintura torinese e Maddaloni nel casertano, questo è il teatro delle operazioni che ha visto i Finanzieri del Comando Provinciale Torino individuare gli ingenti quantitativi.

4 imprenditori cinesi sono finiti nei guai dopo aver, in concorso tra loro, introdotto in Italia containers di mascherine protettive tipo FFP2 e/o chirurgiche approfittando della situazione emergenziale connessa alla diffusione dell’epidemia da COVID 19.

La loro idea era quella di importare con le stesse modalità 5.000.000 di mascherine, nell’arco di una settimana; questo è quello che ha raccontato ai Finanzieri uno dei soggetti coinvolti nell’inchiesta (S.K., anni 26 laureatosi al Politecnico di Torino) che in caserma si è presentato a bordo di un’auto di grossa cilindrata, con vetri scuri e tanto di autista e interprete.

Sul punto basti pensare che due delle imprese coinvolte, infatti, hanno aperto la Partita Iva per il commercio all’ingrosso di dispositivi medici o protesi ortopediche proprio all’inizio del “periodo nero” ed in breve tempo, dichiarando falsamente in sede di controllo frontaliero che il materiale fosse destinato a “servizi essenziali” ovvero “pubblica utilità” hanno usufruito dello “svincolo diretto”.

Sedi legali e operative inesistenti, anzi nella stanzetta vuota del quartiere “Parella”, e precisamente in Via Giacomo medici, ove risulta la sede legale dell’azienda che ha importato merci per centinaia di migliaia di Euro, era presente solo uno scatolone con dentro 700 kit per diagnosticare il contagio da Covid-19, non conformi alla normativa in vigore relativamente alla produzione ed alla importazione.

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torno, pedinando i vari spostamenti dei soggetti coinvolti e monitorando costantemente il flusso delle importazioni, grazie al contributo di personale del Nucleo Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Torino, hanno rinvenuto e sequestrato in poche ore l’ingente quantitativo citato.

A Moncalieri, presso il magazzino di un noto market cinese le prime 100.000 mascherine sequestrate, poi altrettante in un Ristorante Sushi di Orbassano, ovviamente chiuso per gli obblighi di questi giorni, dove al posto dei clienti, adagiati sopra le sedie, c’erano ben allineati numerosi scatoloni pieni di “Chirurgiche”.

E intanto un altro carico viaggiava in direzione di Napoli, ma ad aspettarlo a Maddaloni, c’erano i finanzieri campani, in stretto contatto con il reparto torinese, che lo hanno intercettato e posto sotto sequestro.

Ora tutto il carico finirà alla Protezione Civile grazie ai provvedimenti emessi dai Pubblici Ministeri Vincenzo Pacileo, Marco Gianoglio e Alessandro Aghemo della Procura della Repubblica di Torino, che hanno coordinato le indagini.

L’operazione quindi, oltre ad evitare che il flusso commerciale finale fosse dirottato su speculatori economici, ha permesso di rifornire con l’enorme quantitativo di “mascherine”, grazie ai provvedimenti di requisizione del delegato dal Commissario per l’Emergenza Covid-19 sul territorio piemontese, gli Enti pubblici e/o assistenziali maggiormente in crisi in questo momento.

Uno striscione di speranza al Regina Margherita

Dai giovani pazienti della Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale  di Torino

I giovani pazienti della Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino hanno realizzato uno striscione con un messaggio di speranza legato al periodo di emergenza Covid-19, posto davanti all’ingresso principale del nosocomio.

Io sto con il Regina Margherita Onlus è vicina ai ragazzi della Neuropsichiatria, soprattutto in questo momento di smarrimento e difficoltà che colpisce tutti, non solo i più fragili.

La Onlus ha voluto aiutarli a dar voce alla loro creatività, alla loro energia, al desiderio di guardare avanti con fiducia ad un mondo che si colora come un arcobaleno sul quale lasciarsi scivolare con gioia.

Sono state cucite lenzuola e, con i colori donati, i ragazzi della NP hanno realizzato questo striscione che è un autentico messaggio di speranza: saliamo questi duri gradini, arriviamo in cima e dopo la fatica del distacco e della lontananza potremo giocare di nuovo liberi. Un grande insegnamento.

Io sto con il Regina Margherita Onlus desidera ringraziare i ragazzi, i loro genitori, gli educatori, la Direzione sanitaria, il Dipartimento OIRM, gli operatori OSS, gli infermieri e tutti quanti hanno contribuito a realizzare questo progetto.

E’ stato possibile rendere concreto un desiderio che è anche un augurio.

Fede, pandemia ed altre occasioni

La fede, quella cattolica perlomeno, si basa su tre pilastri esistenziali: relazione, corporeità e parola. La pandemia ne ha portati via due su tre. Dell’Eucarestia, il centro della vita spirituale, non resta che una immagine digitale, la comunità non si raduna più, la carità è fatta con la mascherina o anonimizzata dai cartoni chi può lasci chi ha bisogno prenda. Restano le parole e la Parola.

Per me, prete di parrocchia, cappellano universitario e docente, l’odore delle pecore è diventato elettromagnetico, immateriale, al massimo gel disinfettante. Ma Cristo che attraversa la morte insegna che Covid 19 può essere attraversato, come scrive Paolo, combattendo la buona battaglia e conservando la fede. O addirittura ritrovandola.

Le parole: se ne spendono tante, se ne scrivono di più, se ne urlano troppe. Le parole, oggi, sono preziose: non abbiamo altro per accarezzare le ferite, consolare i cuori, aprire le finestre sul mondo, continuare ad educare. Credere, oggi, significa scegliere le parole con più cura, condividerle con attenzione e parsimonia, rendere prezioso e mai banale quello che ieri davamo per scontato e perennemente disponibile. La Parola oggi è il modo per rendere presente Cristo nelle nostre case, vere chiese domestiche. Per noi consacrati spezzare la Parola, rivelandone l’anima profonda, una missione tanto difficile quanto affascinante. La Parola ossia la Bibbia, non è un libro di formule magiche, né un manuale di sopravvivenza: è la narrazione di una storia in cui è possibile leggere ogni storia, la Storia tutta intera. La fede, in tempo di pandemia, è scoprire allora nella Parola, facendosi accompagnare, quelle parole con cui dare senso al presente per disegnare già oggi il futuro. Così possiamo dare corpo alle relazioni e sconfiggere il male.

don Luca Peyron

Politica, economia, vita quotidiana. Le difficoltà dell’era covid

Magari la colonna sonora di queste settimane, di questi mesi sarà la canzone di Vasco Rossi: eh già io sono ancora qua… sembrava la fine del Mondo ma io sono ancora qua.

Basta sostituire io con noi ed il gioco è fatto. Magari non proprio la fine del mondo. Qualche riflessione (poi) su un virus che ha messo in ginocchio, o perlomeno a dura prova il nostro sistema, si dovrà fare. Altro che armi o proclami deliranti. Solo organizzazione ed intelligenza.

Intanto la coatta di Garbatella dà del bullo a Conte Presidente del Consiglio furibondo con l’opposizione. La sua sceneggiata ha ottenuto un risultato interno alla maggioranza: azzittire i cinque stelle contrari all’accordo con l’Europa. Anzi è il covid 19 che li ha azzittiti. Ed intanto, zitti , zitti i Veneti , forse ne stanno uscendo. La loro formula è presto detta: fare l’ opposto del protocollo. Tutti hanno potenziato gli ospedali loro e facendo da subito i tamponi hanno privilegiato il territorio. In Piemonte aumentano i positivi, per il semplice fatto che si stanno facendo più tamponi. E i leghisti e Cirio polemizzano con i medici di base. Precisamente sono i medici di base che non ci stanno e vanno all’attacco . Poi arriva l’ ammissione del dottor Testi capo tecnico del comitato scientifico: molte mail dei medici di base che segnalavano casi, sono state cancellate dal sistema informatico. Vero? Mi sa tanto di quelle società che non volendo una verifica sui libri contabili ne denunciano la scomparsa. Forse Cirio ed i suoi collaboratori erano invidiosi dell’Inps dove il sistema informatico è saltato dopo due ore. Sta di fatto che la figuraccia è assicurata e non solo. Quasi sicura l’indagine dell magistratura su omissioni di atti d’ ufficio. Nel Piemonte in controtendenza aumentano i decessi con la situazione delle case di riposo per anziani fuori controllo. In compenso il nostro popolo ha fatto il suo dovere. Pasquetta sui terrazzi di casa, per chi poteva permetterselo, ovviamente. Strade deserte e poche fughe verso le seconde case. Coppie di persone anziane che hanno conciliato senza protestare. E sono arrivate le prime bollette dell era covid. Per ora sconti e rateizzazioni ipotizzate inesistenti. La giustizia, sia civile che penale, bloccata. Ogni giorno che si perde ci vorrà più di un mese recuperare, se non anni. Altra nota dolente: ripresa economica. Accordo con l’Europa. Che fare ? Rifiutare? Alternative? Per riprendersi ci vogliono soldi ed efficienza. Ammettiamolo, su tutti e due gli aspetti siamo deboli.  Dunque cerchiamo di far fuoco con la legna che abbiamo, politica compresa. Dopo le relative polemiche politiche cosa rimane? Niente. Sarò in controtendenza ma tutte queste polemiche sono inutili. Non è stato inutile, anzi il lavoro fatto dal Politecnico di Torino. Tocca alla politica, agli industriali e ai sindacati applicarlo. Speriamo. Ci vuole coesione, non polemica. Non mi sembra tanto difficile da capire e condividere. Eppure vince , soprattutto sul web , questa voglia di colpevolizzare l’ altro indicato come unico responsabile dell’accaduto. Il più delle volte si vogliono coprire i propri fallimenti o sconfitte. Siamo un motore ingrippato. Lo siamo tutti indistintamente. Il motore si rifà. Non facile, ma indispensabile. Diversi dicono che solo un esercizio commerciale su tre riaprirà. Molte fabbriche vogliono riaprire senza poter garantire sicurezza sul lavoro. Ma ci dobbiamo pensare, tentare ed uscire. Quel popolo che è rimasto a casa ha fatto il proprio dovere. Ma è un popolo che vuole, desidera un futuro. L’unico futuro è riprendere con intelligenza.

Patrizio Tosetto

Dalla Polonia succhi e confetture biologiche alle Molinette

Destinati agli operatori sanitari dei reparti Covid dell’ospedale di Torino

 

Dalla Polonia sono arrivati succhi di prima spremitura e confetture biologiche di super-frutta destinati agli operatori sanitari dei reparti Covid dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. I coltivatori della Polonia hanno deciso di dividere con gli italiani quello che hanno di più prezioso: i frutti del loro lavoro.

E non è un modo di dire, perché questa volta proprio di frutta si tratta. Anzi, di quella che viene chiamata super-frutta, perché particolarmente carica di vitamine che contribuiscono a rinforzare le difese immunitarie.

I coltivatori bio polacchi hanno infatti voluto destinare parte di quanto da loro prodotto a medici, infermieri ed altri operatori sanitari, impegnati in prima linea nei reparti per malati di Covid-19, a dimostrazione del sostegno e della profonda ammirazione per l’inesauribile forza e lo spirito di sacrifico del personale sanitario italiano. Per esprimere la loro vicinanza a coloro che hanno definito “gli eroi dei nostri giorni”, gli agricoltori hanno voluto accompagnare i loro prodotti da un messaggio di solidarietà ed incoraggiamento rivolto al personale sanitario italiano inviato su youtube https://youtu.be/0pvyQ_duSzI: “Vi mandiamo quello che abbiamo di più prezioso. Vorremmo che rendessero felici coloro di cui il lavoro oggi suscita la nostra ammirazione. In questo modo vogliamo dirvi che siamo con voi!”

I succhi di prima spremitura e le confetture biologiche di mirtilli, aronia, bacche di kamchatka, ribes, lamponi, uva spina e mini kiwi, dalle note proprietà antiossidanti, sono arrivati in Italia oggi e stanno per essere distribuiti negli ospedali più colpiti: una parte all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino ed una parte andrà a Bergamo, all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Lì verranno divisi tra coloro che ogni giorno fronteggiano il coronavirus, curando con dedizione e passione i malati nei reparti Covid-19.

In questo momento di emergenza e di difficoltà la Polonia è ben lieta di dar nuovamente prova del grande affetto e vicinanza che nutre per l’Italia e far vedere che non ha dimenticato la solidarietà dimostrata dagli amici italiani nei momenti difficili della storia recente.