Coronavirus- Pagina 68

Alle Molinette visiere in 3D prodotte in proprio

Il laboratorio della chirurgia maxillo-facciale  del professor Guglielmo Ramieri alle Molinette è stato riconvertito per la stampa di  visiere protettive in 3d da destinare al dipartimento di scienze chirurgiche

Grazie alle nuove tecnologie,  un ingegnere da remoto è in grado di progettare le visiere e stamparle a distanza direttamente in reparto. Gli stessi file sono già stati “esportati” in altre strutture ospedaliere del mondo.

Il laboratorio è sorto lo scorso anno proprio per sperimentare nuove metodiche chirurgiche con il 3D in supporto, ad esempio per la ricostruzione dei volti, ma oggi si dedicherà alle necessità dovute all’emergenza covid.

Le tecnologie informatiche hanno permesso di trasformare il lavoro normalmente svolto da un ingegnere fisicamente presente in ospedale in una postazione virtuale che consente di realizzare in remoto l’elaborazione dei progetti 3D e la modellazione dei dispositivi, mentre la stampa additiva continua invece ad essere realizzata all’interno del reparto.
In questo modo, grazie alla presenza di due stampanti 3D è stata avviata la produzione di visiere protettive, immediatamente disponibili una volta assemblate, destinate al personale medico ed infermieristico dei reparti chirurgici.
Queste visiere non sostituiscono le indispensabili mascherine, ma rappresentano una prima barriera in grado di proteggere gli occhi e le mucose della bocca, creando una schermatura per tutto il volto contro le infezioni da contatto.
Un piccolo contributo che può essere particolarmente prezioso per supportare il personale del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e che rappresenta un segno di solidarietà del laboratorio 3D verso il personale sanitario impegnato in prima linea.

Mascherine, ingressi separati e “pallini” sulle banchine. Ecco come cambia la metropolitana

Da lunedì obbligo di mascherina e ingressi differenziati per chi viaggerà sulla metropolitana di Torino

In questi giorni i tecnici Gtt stanno allestendo un percorso segnalato da frecce collocate sul pavimento in entrata ed uscita che indicano i sensi unici pedonali.

La freccia di colore verde è riservata a chi scende, quella  blu per salire. Nelle varie fermate appositi  pallini colorati sulle banchine  indicheranno la distanza di sicurezza tra un utente e l’altro.

Anche su bus e tram sarà obbligatorio l’uso delle mascherine e saranno predisposte porte in entrata e in uscita.

Le aspettative del 4 maggio

Lasciato alle spalle il Primo Maggio si cerca di guardare avanti. Difficile, molto difficile. Primo Maggio  anomalo con le domande di ieri che sono e saranno per molto tempo quelle di oggi.

Domande anche di carattere esistenziale. Emergenza esistenziale e soprattutto emergenza povertà. Mancherà il lavoro e molti sostengono che non sanno bene come campare. Indubbiamente sarà dura. Conoscenti gestori di bar e ristoranti  sostengono che non ripartiranno.

O piccole coop di produzione lavoro e di servizi pressate per la riapertura del 4 maggio in difficoltà nel reperire mascherine o guanti per la sicurezza dei lavoratori. Poi una classe politica a più livelli decisamente confusa. Purtroppo Mauro Salizzoni ha rifiutato la proposta dell ex Ministro Fazio di entrare nell’unità di crisi anti covid del Piemonte. Peccato, veramente peccato, ma difficile biasimarlo. Dopo gli insulti leghisti, la proposta è arrivata troppo tardi. Direi proprio fuori tempo massimo e certamente passerà alla storia come un’ occasione mancata. Due mesi fa sarebbe stata un’ altra cosa ma qualcuno era troppo impegnato nel dire che la situazione era sotto controllo e l’Assessore Icardi era un genio della Sanità.

Mauro Salizzoni non accetta ma conferma che vuole collaborare con la maggioranza facendo il suo dovere di medico. Non ne avevamo dubbi ma ci sfugge il come. Salizzoni ha rinunciato a 100 mila dollari ad operazione negli States per rimanere in Italia. Con una media di tre operazioni al mese per 10 anni fate il conto di quanto ha economicamente perso. Ha rinunciato per convinzioni politiche, si intende. Non penso che ci siano molti altri al mondo come lui. Come capacità e come convinzioni. Difficile pensare che abbia dei retropensieri che lo abbiano indotto a questa scelta. Come è quasi impossibile pensare che l’abbia fatto per ordini di partito del PD. Un partito oggettivamente impossibilitato nel dare ordini a chicchessia. Ancorché fosse stato possibile Salizzoni risponde alla sua morale, alla sua etica. La sua vita testimonia la sua abnegazione per gli altri. Per questo speriamo in un suo ripensamento.

Gli ospedalieri hanno manifestato contro la giunta piemontese. Brutto segno. Vorrei rincontrare l ‘hostess del volo Torino Roma del  primo marzo. Sosteneva che quella chiusura parziale dell’Italia era una buffonata. Reduce dalla Spagna sosteneva che viceversa gli spagnoli, francesi ed inglesi avevano capito tutto non facendo inutili allarmismi. Poi tutti sono stati travolti. Incontrarla per sapere cosa pensa adesso. Positivo il contributo di 2000 2500 euro a fondo perduto della Regione Piemonte per attività commerciali. Basterebbe una sola Pec. Lo speriamo vivamente. La prossima settimana sapremo se il provvedimento ha funzionato. Per il 4 maggio apprensione e speranza, anche se, buttando l’occhio oltre l’ uscio di casa qualcosa mi sembra allentato tra la gente. Con la solita ed unica certezza: senza vaccino si naviga a vista sperando nel civismo delle persone e nella prontezza delle scelte successive.

Patrizio Tosetto

Fase 2, il trasporto pubblico locale riparte a metà

Il 50% del trasporto pubblico riparte lunedì 4 maggio in corrispondenza con la prima fase di riapertura delle attività. Regione Piemonte, Trenitalia e Agenzia della Mobilità Piemontese hanno terminato di mettere a punto le misure per la prima ripartenza e mettono a disposizione dei viaggiatori tutte le informazioni per viaggiare in sicurezza.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico ferroviario Trenitalia fornisce informazioni aggiornate sui treni circolanti sul proprio sito. Sulla pagina di Infomobilità www.trenitalia.com/content/tcom/it/informazioni/Infomobilita/notizie-infomobilita.html alla sezione “Trasporti regionali Piemonte: rimodulato il servizio” sono elencate tutte le tratte attive e i treni disponibili.

I sistemi di vendita Trenitalia sono già aggiornati con la nuova offerta e i viaggiatori sono invitati ad acquistare i biglietti e abbonamenti sui canali on line. Trenitalia, inoltre, ha attivato sui treni le misure di sicurezza previste dal Dpcm del 26 aprile e informerà adeguatamente a bordo i viaggiatori sulle norme comportamentali da adottare: tutte le carrozze sono sanificate giornalmente con l’igienizzazione di tutte le superfici, sono potenziate le attività di igiene e pulizia a bordo treno durante il viaggio e sono stati installati dispenser di soluzione disinfettante su tutti i convogli. Inoltre, al fine di garantire il distanziamento sociale saranno progressivamente posizionati specifici marker che segnaleranno i sedili su cui sarà vietato sedersi e saranno identificate le porte di salita e quelle di discesa.

Per le linee del Servizio Ferroviario Metropolitano è disponibile un analogo aggiornamento sul sito www.sfmtorino.it in homepage. Anche per le linee SFM sono in atto le misure di sanificazione e di sicurezza previste dal Dpcm e i sistemi di informazione per i viaggiatori.

Sul fronte del trasporto su gomma, le aziende che gestiscono il servizio in Piemonte si sono messe a disposizione per fornire informazioni puntuali rispetto a linee e orari a partire da lunedì. Si invitano perciò tutti i viaggiatori a consultare i siti delle aziende di trasporto o a telefonare per verificare lo stato del servizio di proprio interesse e non rischiare di rimanere a terra lunedì, primo giorno di ripresa di alcune attività.

Come i treni anche i bus saranno sanificati giornalmente e allestiti per rispettare le misure di sicurezza. L’Agenzia della mobilità piemontese sta fornendo materiale informativo a riguardo che le aziende potranno esporre sui mezzi.

Lettera di un ristoratore in crisi per il decreto ammazzaimprese

Caro Direttore, mi perdoni se Le scrivo, ma dopo il discorso  del Presidente del Consiglio, mi sento profondamente preso in giro e sento la necessità di raccontare, utilizzando un episodio capitato al sottoscritto, qual è la vera situazione in Italia.

Sono un ristoratore, ho 54 anni, ho dipendenti assunti, un affitto per i muri del ristorante e un finanziamento bancario che ho acceso 3 anni fa per “aggiornare” il mio locale… a causa di questa pandemia, lo Stato mi obbliga a chiudere, io da buon cittadino, tiro giù la serranda… ma lo Stato, da buono Stato cosa fa per me? La cassa integrazione per i dipendenti? Ad oggi non è arrivata e io non ho la liquidità per anticiparla…

Il canone di locazione del ristorante purtroppo continuo a pagarlo (la mia padrona di casa si è rifiutata di applicarmi uno sconto anche perché il canone per lei è l’unica fonte di reddito)…

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Lettera di un ristoratore, in crisi per il decreto ammazza imprese

Coronavirus, verso quota seimila guariti. Ma non si fermano ancora vittime e contagi

Il bollettino della Regione delle ore 18

 

5.944 PAZIENTI GUARITI E 2.512 IN VIA DI GUARIGIONE

 

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 5944 (272 in più di ieri): 518 in provincia di Alessandria (+ 32), 249 in provincia di Asti (+23 ), 319 in provincia di Biella (+13), 671 in provincia di Cuneo (+47), 528 (+31) in provincia di Novara, 3003 (+ 105) in provincia di Torino, 283 (+ 10 ) in provincia di Vercelli, 303(+10 ) nel Verbano-Cusio-Ossola, 70 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 2512 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.144

Sono 33 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 17 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3144 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 574 ad Alessandria, 182 ad Asti, 165 a Biella, 253 a Cuneo, 264 a Novara, 1400 a Torino, 161 a Vercelli, 112 nel Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 27.317 (+ 550 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3579 in provincia di Alessandria, 1617 in provincia di Asti, 979 in provincia di Biella, 2532 in provincia di Cuneo, 2369 in provincia di Novara, 13.202 in provincia di Torino, 1140 in provincia di Vercelli, 1049 nel Verbano-Cusio-Ossola, 245 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 178 (- 1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2487 (-62 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.052

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 170.109 , di cui 92.136 risultati negativi.

I trasporti nella Fase 2: più corse, mascherine, controllo degli accessi

“Il trasporto pubblico subirà un ulteriore cambiamento, dovendo passare da una fase di estrema riduzione del servizio ad una fase di graduale rispristino”. L’assessore ai Trasporti Marco Gabusi ha illustrato in Seconda Commissione regionale in videoconferenza, presieduta da Mauro Fava, le misure che si stanno studiando per far fronte alla Fase2 della pandemia Coronavirus.

“Le modalità del servizio di trasporto pubblico andranno di pari passo con la riapertura delle attività – ha proseguito – Abbiamo fatto incontri con le grandi aziende che riaprono, FCA ad esempio ha cambiato gli orari di lavoro: 8 turni con ingressi sfalsati ogni mezz’ora. Apriremo un tavolo con le aziende di tutti i territori, Anci e i mobility manager per coordinare le riaperture di uffici e aziende. L’organizzazione del trasporto seguirà le esigenze delle imprese e delle attività”.

Un primo step della riorganizzazione è previsto per la prossima settimana, dal 4 maggio. Per i treni l’assessore sta ragionando con Trenitalia per un ripristino del 45 – 50% delle corse ordinarie. Anche i servizi su gomma ripartiranno con un servizio minimo.

“Più complesso – ha proseguito Gabusi – il ragionamento sull’allestimento dei mezzi: le linee guida a livello nazionale consentono l’utilizzo di un posto su tre sia sui bus sia sui treni. Abbiamo immaginato di applicare queste indicazioni ad un bus cittadino: da circa 100 posti scendiamo a 13, un numero poco gestibile alla luce del traffico previsto. Nei prossimi giorni potenzieremo i sistemi di monitoraggio e cercheremo di dare anche un impulso maggiore alla digitalizzazione dei servizi. Per i rimborsi degli abbonamenti stiamo dialogando con il Governo per sbloccare la situazione. Quella in arrivo sarà una fase importante perché ci permetterà di calibrare le successive, fino a settembre, quando riapriranno le scuole e il flusso di passeggeri darà decisamente più corposo”.

Il consigliere Alberto Avetta (Pd) ha proposto anche di avviare una campagna di comunicazione per contrastare il crollo della domanda sul trasporto pubblico, che avrebbe un effetto negativo sia economico che per l’inquinamento dato dall’eccessivo uso dell’auto privata. I numerosi consiglieri intervenuti hanno posto domande all’assessore ed al direttore dell’Agenzia della Mobilità, ingegner Paonessa, sul distanziamento dei passeggeri, il numero delle corse dei mezzi pubblici, il rimborso degli abbonamenti non utilizzati e sui costi necessari per avviare e gestire tutta la fase 2 della pandemia dal punto di vista dei trasporti.

Sull’aspetto economico l’assessore ha detto: “Ci sono problemi di cassa per tutte le aziende di trasporto pubblico, stiamo centellinando le risorse cercando un equilibrio per tutti i soggetti interessati in modo da dare il servizio ai cittadini senza far crollare le aziende. Abbiamo chiesto al Ministro 600 milioni ma per ora non abbiamo certezze: vedremo se ci saranno buone notizie nel decreto di maggio”.

Ai lavori della Commissione hanno partecipato i consiglieri: Ivano Martinetti (M5s), Sean Sacco (M5s), Marco Grimaldi (Luv), Domenico Rossi (Pd), Alberto Avetta (Pd), Maurizio Marello (Pd), Raffaele Gallo (Pd), Paolo Ruzzola (Fi), Carlo Riva Vercellotti (Fi), Gianluca Gavazza (Lega), Valter Marin (Lega), Daniele Valle (Pd), Diego Sarno (Pd).

 

Da lunedì mascherina obbligatoria nei luoghi chiusi con accesso al pubblico

Sarà obbligatorio indossarla in tutti i luoghi chiusi con accesso al pubblico

Anche in Piemonte, da lunedì, scatta l’obbligo della mascherina da indossare in tutti i luoghi chiusi con accesso di pubblico.  Lo ha annunciato il governatore Alberto Cirio anticipando quanto contenuto nell’ordinanza per la Fase 2 oggi alla firma. La mascherina sarà obbligatoria negli uffici e sui mezzi pubblici: qui  saranno disponibili gratis per chi sale senza, così pure  nei negozi e nei supermercati. Protezione obbligatoria anche per
chi fa visita a famigliari e congiunti, dove bisognera’ mantenere la distanza.

Gli infermieri: “Ci hanno dato sacchi da macellaio come protezione”

Nursing Up: “Distribuiti per coprire infermieri e operatori dell’Asl Torino. Continua la vergogna delle protezioni non adeguate”

Riceviamo e pubblichiamo / Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, denuncia l’ennesimo e a questo punto decisamente incredibile, oltreché inaccettabile, caso in cui al personale sanitario è stato dato come dispositivo per la protezione personale, per chi opera con pazienti Covid, un sacco da macellaio con due tubi di nylon come manica.

Si tratta di una inammissibile violazione del diritto di infermieri e professionisti della sanità ad avere sicurezza mentre sono al lavoroQuesti sacchi sono stati distribuiti ieri a tutti gli operatori dell’Amedeo di Savoia, che è “solo” la struttura punto di riferimento per l’emergenza Covid, e poi anche ai reparti Covid e non Covid degli altri presidi ospedalieri dell’Asl TorinoSi tratta dei sacchi che utilizzano i macellai sopra i vestiti quando trasportano le carni, senza le maniche. A parte, poi, sono stati consegnati anche dei “tubi sacchetto”, in nylon, per fare le maniche!! Ma siamo impazziti?

A due mesi e più dall’inizio della pandemia ancora non sono disponibili in numero adeguato i dispositivi di protezione adeguati e necessari per tutti i professionisti che operano nella sanità?

Ancora una volta siamo costretti a protestare per la sicurezza di infermieri e professionisti della sanità e sulla necessità di Dpi. Segnaleremo alla Procura, che ha già aperto dei fascicoli su quanto accaduto nella gestione dell’emergenza Covid a Torino, anche questa vergogna.

Spiega il Segretario Regionale Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing UP, Claudio Delli Carri: “Sono attonito e arrabbiato per la leggerezza con cui ancora oggi si tratta la questione della sicurezza dei colleghi. Le segnalazioni che abbiamo ricevuto da chi opera all’Asl Torino, che ha ricevuto questi sacchi da macellaio per coprirsi, lasciano senza parole. È una vergogna inaccettabile! A ciò si somma il fatto che, alla Città della Salute, ci è stato segnalato che come copertura sulle divise per il pre-triage, sono stati distribuiti dei grembiulini di stoffa, simili ai poncho a righe che vengono utilizzai per la distribuzione del pasto giornaliero. Ma ci stiamo prendendo in giro? Sono settimane che diciamo che è imperativo dotare gli operatori dei dispositivi di protezione necessari, adeguati e certificati. E ancora oggi vengono distribuite questi materiali inadeguati?

Non tollereremo ulteriormente scelte di questo tipo da parte della Regione o da chi prende tali decisioni. La Procura ha già aperto delle indagini su quanto avvento in queste settimane nella gestione dell’emergenza coronavirus. Invieremo loro anche questa segnalazione a dimostrazione che la sicurezza per noi, che rischiamo la vita in questo momento di emergenza, nonostante i tanti discorsi e gli annunci, è ancora molto scarsa”.

Il Segretario Regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta

Claudio Delli Carri

Ecco il rapporto del Poli: “Scuole aperte, Società protetta”

Il gruppo di lavoro coordinato dal Politecnico di Torino che sta aggiornando i primi risultati del progetto “Imprese aperte, lavoratori protetti” con nuovi approfondimenti tematici per aree di applicazione delle modalità proposte per le riaperture delle attività nella Fase 2, ha pubblicato il Rapporto “Scuole aperte, Società protetta”.

La scuola e i servizi educativi per la prima infanzia sono infatti altrettanto cruciali delle attività produttive per la ripresa del Paese. Il sistema educativo risponde a problemi di conciliazione famiglia-lavoro per i genitori, ma soprattutto ai diritti costituzionali dei bambini e ragazzi a ricevere un’istruzione e ad avere accesso alle risorse per il pieno sviluppo delle proprie capacità. Esigenze e diritti che sono stati, forse inevitabilmente, compressi in queste settimane con conseguenze negative che hanno allargato le disuguaglianze sociali tra bambini. La letteratura internazionale è unanime nel sottolineare l’importanza per tutti i bambini, ma soprattutto per i più svantaggiati economicamente e socialmente, o con qualche disabilità, di esperienze educative extra familiari precoci.

Il rapporto prende dunque in considerazione queste dimensioni, oltre ad affrontare sotto il profilo tecnico-scientifico la prevenzione e mitigazione del rischio di trasmissione del contagio da SARS-CoV-2 nell’ambito del sistema scolastico dall’obbligo ma anche nel sistema educativo per la fascia 0-6 anni, che ormai fa parte a pieno titolo del sistema istruzione anche a livello normativo.

Potete leggere il rapporto al link: http://www.impreseaperte.polito.it/i_rapporti/scuole_aperte_societa_protetta