Coronavirus- Pagina 66

Oltre 6500 guariti in Piemonte, altre 30 vittime

Il bollettino della Regione di martedì 5 maggio delle ore 17

6.564 PAZIENTI GUARITI E 2.671 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 6.564: 518 (numero di guarigioni invariato rispetto a ieri) in provincia di Alessandria, 267 (+6 ) in provincia di Asti, 346 (+6) in provincia di Biella, 721 (+17) in provincia di Cuneo, 538 (+1) in provincia di Novara, 3.437(+192) in provincia di Torino, 296 (+6) in provincia di Vercelli, 372(+16) nel Verbano-Cusio-Ossola, 69 (+2 ) provenienti da altre regioni.

Altri 2.671 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.216

Sono 30 decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.216 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 583 ad Alessandria, 189 ad Asti, 165 a Biella, 263 a Cuneo, 273 a Novara, 1.433 a Torino, 164 a Vercelli,  113 nel Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 27.774 (+152) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.606  in provincia di Alessandria, 1.629 in provincia di Asti, 993 in provincia di Biella, 2.559 in provincia di Cuneo, 2.394 in provincia di Novara, 14.018 in provincia di Torino, 1.149 in provincia di Vercelli, 1.067 nel Verbano-Cusio-Ossola, 247 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 112 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 155.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2307.

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.861.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 181.316 , di cui 98.750 risultati negativi.

 

La protesta di estetiste e parrucchieri: “Fateci lavorare!”

Questa mattina indossando  mascherina, guanti e camice, e rispettando le distanze di sicurezza collegati fra loro da un nastro rosso, estetiste e parrucchieri hanno inscenato un flash mob, davanti al palazzo della Regione di piazza Castello

L’evento è stato coordinato da Federvie Piemonte per sensibilizzare e chiedere garanzie per il loro settore colpito dalla crisi dovuta al Coronavirus. Alcune decine di  professionisti hanno esposto cartelli per dire  che ”l’Italia muore per la burocrazia” e  ‘non ripartire significa morire”. La categoria sollecita  la Regione ad attivarsi con il Governo affinché la riapertura dei centri venga  anticipata al 19 maggio.

(foto: il Torinese)

La giornata mondiale del lavaggio delle mani

Mai come quest’anno è importante ricordare che le mani curano, dando assistenza e conforto, ma vanno anche curate, perché sono la prima arma a disposizione per la difesa contro le infezioni, a partire dal Coronavirus.

L’Istituto Superiore di Sanità, in occasione della Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani che si svolge oggi, ha realizzato un video, diffuso sui canali social con l’hashtag #nonsolomascherine.

https://www.iss.it/web/guest/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5361623

Un messaggio che l’Assessorato regionale alla Sanità, condivide e rilancia sui propri canali istituzionali.

Lavarsi le mani con frequenza, indossare la mascherina (in Piemonte è obbligo l’uso in tutti i luoghi chiusi aperti al pubblico, trasporti inclusi) ed i guanti monouso, mantenere la giusta distanza sociale, sono i comportamenti che consentono di ridurre in modo significativo i contagi. Raccomandazioni che sono state indicate fino dall’inizio dell’epidemia e che devono continuare ad esserlo anche oggi ed in futuro, per tutelare la nostra salute e quella degli altri, in particolare delle persone più a rischio.” dice l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, anche nel suo ruolo di coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.

In Italia ogni anno vengono stimati 10.000 decessi per infezioni da batteri resistenti agli antibiotici, 200.000 casi di infezioni da germi multi-resistenti, 4 persone ogni 100 nelle lungodegenze hanno una infezione correlata all’assistenza, 6 pazienti ogni 100 presenti in ospedale e nell’assistenza domiciliare hanno una infezione correlata all’assistenza.

La media del consumo di soluzioni idro-alcoliche per l’igiene delle mani in Italia è però di 15 ml per paziente al giorno, al di sotto del minimo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (20 ml per paziente al giorno). Il 30-50 % delle infezioni correlate all’assistenza di queste potrebbero essere prevenibili e uno dei caposaldi è proprio l’igiene delle mani.

Come si lavano le mani e gli errori più comuni

Bisogna lavarsi le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per 40-60 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol con almeno il 60% di alcol. Il virus entra nel corpo attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non lavate, come spesso succede come gesto naturale.

Non bisogna invece lavare solo il palmo e il dorso delle mani, ma occorre eseguire un lavaggio completo di tutte le parti compresi gli spazi tra le dita. I guanti non devono sostituire la corretta igiene delle mani. Alla fine del lavaggio non si devono toccare i rubinetti per richiudere l’acqua ma utilizzare un fazzoletto o la piega del gomito per evitare che le mani pulite entrino a contatto con superfici sporche. Dopo essersi lavate le mani non bisogna toccare oggetti (es. maniglia della porta). Si può usare un fazzoletto di carta per aprire la porta.

In Piemonte, il messaggio dell’Istituto superiore di Sanità è stato recepito tra gli altri dall’Ospedale Mauriziano di Torino che, in collaborazione con il Lions Club del distretto torinese, ha varato un progetto di teatro sociale destinato ai bambini delle scuole dell’infanzia e delle scuole elementari per insegnare loro a lavarsi le mani.

Info: https://www.youtube.com/watch?v=V72HF814P-Y

Regole rispettate e flusso di passeggeri non oltre il 20 per cento sui mezzi gtt

I carichi di utenti nel primo giorno (ieri) di ripartenza non sono superiori al 20% sui mezzi di tutte le linee Gtt

L’azienda di trasporto pubblico torinese ha rilevato il 30-35% solo sulla linea del tram 4 nel tratto piazza Derna-via Bertola, dalla zona nord al centro storico.

In  metropolitana, la media è del 10%. Nessun assembramento alle fermate. Gtt -comunica che si è manifestato un “buon rispetto delle regole di salita e discesa e dei posti da lasciare liberi”.

Il personale ha rammentato ai passeggeri le nuove norme senza  difficoltà o problemi di alcun tipo.

 

(foto: il Torinese)

“Riaprire il Maria Adelaide per fronteggiare il coronavirus”

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato ieri un ordine del giorno (firmato dai consiglieri Raffaele Petrarulo e Aldo Curatella) con il quale si chiede a Sindaca e Giunta di adoperarsi presso la Regione Piemonte affinché possa essere riaperto l’ospedale Maria Adelaide di lungo Dora Firenze come struttura destinata ai pazienti Covid.

Il documento evidenzia come la struttura, dismessa nel 2016, ma ancora in condizioni accettabili, potrebbe essere ripristinata in tempi brevi e messa a disposizione dei malati del torinese, operando come ospedale di secondo livello, liberando posti in altre strutture sanitarie della Città.

Recentemente, l’ospedale era stato utilizzato nell’ambito del piano Emergenza Freddo.

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Viviana Ferrero, Fabio Versaci, Eleonora Artesio, Osvaldo Napoli, Francesco Tresso, Silvio Magliano.

La polizia municipale in campo con 400 agenti per la Fase 2

Sono stati oltre 400 gli agenti della polizia municipale impegnati ieri a Torino nei controlli durante il primo giorno della Fase 2

In particolare sono state impegnate 119 pattuglie con 238 agenti, 47 delle quali nei mercati, anche a Porta Palazzo appena riaperto. Nei  nei parchi della città, di nuovo aperti al pubblico,  10 pattuglie, 52 quelle per i controlli in strada e negli esercizi commerciali per il rispetto delle disposizioni di contenimento del contagio da coronavirus. Altre 10 hanno  effettuato servizi di presidio fisso alle fermate delle linee di bus e tram Gtt. In orario notturno sono state impegnate 18 pattuglie.

“Riparti Piemonte”, in arrivo 800 milioni Semplificazioni alla burocrazia

La Giunta regionale ha approvato ieri il disegno di legge Riparti Piemonte, lo ha annunciato il governatore Alberto Cirio in video conferenza. Il provvedimento definisce le misure “per mettere benzina in questa nostra Regione che ha bisogno di ripartire”, ha detto il presidente

Costituito da 60 articoli  stanzia oltre 800 milioni di euro per la ripartenza del Piemonte e una serie di disposizioni che semplificano le procedure della pubblica amministrazione.  437 milioni di euro sono fondi della Regione, 354 sono fondi europei, 18 milioni rappresentano il fondo sanitario che spetta alla Regione Piemonte.

Prima dell’approvazione si è tenuto un dibattito in videoconferenza della Prima Commissione (Bilancio), presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

L’assessore ai rapporti con il Consiglio Maurizio Marrone ha aperto i lavori, chiedendo “venia perché il testo non è ancora stato adottato in Giunta. Si pensava di concludere per l’ora di pranzo, per incardinarlo subito. Ma le interlocuzioni di alcuni assessori con le parti sociali non ci hanno permesso di votare il provvedimento, che comunque verrà approvato nella giornata di oggi.  La Commissione è comunque utile per l’eventuale gruppo di lavoro e per calendarizzare le prossime sedute”.

Il presidente della Prima Riva Vercellotti ha auspicato “il contributo di tutto il Consiglio affinché questo provvedimento possa essere condiviso e approvato celermente, per poter aiutare i tanti piemontesi che attendono queste risorse. Spero si trovi una convergenza, affinché tutti siamo parte attiva di questo percorso”.

Domenico Ravetti (Pd) ha sottolineato: “Abbiamo dato disponibilità al presidente Cirio per affrontare questo percorso con responsabilità. Il Piemonte ha bisogno che siano messe in circolo risorse. Noi siamo disponibili a far approdare il provvedimento in Aula rapidamente: ci saranno punti che condivideremo, altri meno. Però vogliamo il documento. Si parte quando si incardina il Disegno di legge. Che oggi dopo le conferenze stampa non si abbia ancora il documento, è grave. Chiediamo che il nostro provvedimento a prima firma Gallo, sia attratto da questo Ddl. Siamo basiti perché non abbiamo nemmeno ricevuto una telefonata per avvertirci che il testo non c’era. E stasera c’è un’altra conferenza stampa: non ci sono le condizioni per farci lavorare”.

Anche Sean Sacco (M5s) si è detto “perplesso. Siamo venuti a conoscenza del provvedimento con una conferenza stampa. Prima di discuterne non solo nel Consiglio, ma nemmeno in conferenza dei Capigruppo, come se fosse stato già approvato. Peraltro in quel provvedimento mancano tante categorie, senza capire la ratio per le scelte operate. Ora mi sarei aspettato di vedere il testo prima della conferenza stampa annunciata già oggi pomeriggio”.

Per Marco Grimaldi (Luv) “gli errori si possono commettere, sarebbe meglio non reiterarli. È stato fatto anche con le mascherine e oggi siamo allo stesso punto. Ci sono già le campagne social che spiegano a chi arriveranno i fondi, ma non c’è il provvedimento in Commissione. Chiedo di sospendere la Commissione, a questo punto inutile proseguire”.

Silvio Magliano (Moderati) ha domandato: “Perché chiedere il gruppo di lavoro, a questo punto? Avreste potuto fare da soli. Avete già le veline pronte, i comunicati pronti e poi qui non arrivate con il documento. Francamente non lo capisco: da un lato si chiede di collaborare e poi si fa una cosa di questo tipo”.

In senso critico sono intervenuti anche Maurizio Marello, Raffaele Gallo, Diego Sarno (Pd), Giorgio Bertola, Francesca Frediani (M5s).

E’ intervenuto anche Paolo Bongioanni (Fdi), facendo appello al senso di responsabilità di ciascuno al fine di far arrivare al più presto i fondi ai piemontesi. “Faccio notare dai banchi della maggioranza l’importanza della comunicazione di Giunta, che sottolinei come questo Disegno di legge dovrà passare in Aula, con il contributo dei consiglieri, il nostro e quello dell’opposizione”.

L’assessore Marrone ha replicato, ricordando “di essere stato io il primo a chiedere scusa per il ritardo. Però queste polemiche sono eccessive: la Giunta fa la sua parte e lo comunica ai media, come è sempre avvenuto. Poi naturalmente il provvedimento va in Commissione e va in Aula. Questa non credo possa essere una scusa per minare un percorso importante per il Piemonte. Non mi stupisco per i toni polemici, comprendo le esigenze dell’opposizione e conosco la dialettica democratica, tuttavia non vedo motivi di scontro reale. L’interesse generale è riuscire a distribuire quanto prima i fondi a disposizione per i piemontesi: un giorno di ritardo è un conto, una settimana in più visto il contesto sarebbe grave”.

Il provvedimento avrà circa 70 articoli. La discussione proseguirà nelle prossime sedute.

(foto archivio)

Test sierologico agli Asili Notturni per volontari e senza fissa dimora

La Onlus Asili Notturni Umberto I di Torino è da sempre, per sua natura, al servizio dei più deboli: senza tetto, barboni e senza fissa dimora; una distinzione che un tempo non avrebbe avuto alcun senso, ma che oggi paradossalmente un senso ce l’ha perché è frutto di una società che genera nuove categorie di emarginati e di persone che vivono alla periferia del mondo.

In questo difficile momento storico – ci dice Sergio Rosso, presidente degli Asili Notturni di Torino – è
ovvio che l’attenzione verso le fasce più fragili della nostra società implica uno sguardo ancora più ampio
finalizzato a comprendere la gravità che il COVID 19 costituisce per costoro e per i volontari che se ne
occupano e che, vivendo in una sorta di promiscuità, rappresentano incolpevolmente delle vere e proprie
mine vaganti del tanto temuto contagio.

È per questo motivo che Sergio Rosso, a sua volta sempre a contatto con le persone a più alto rischio
sanitario, si è fatto promotore e fautore di un progetto che entro martedì 5 maggio realizzerà i primi 150 test
ai quali ne seguiranno altri 1000 entro la fine di giugno, al fine di testare i senza fissa dimora, i volontari e
gli ospiti in generale, sia della storica sede in via Ormea che in quella nuova di via Ravenna 8.

In questa ultima sede, che gli Asili Notturni gestiscono da poco più di 10 giorni, è stata avviata nella fase
emergenziale un progetto rivolto all’accoglienza di fasce deboli e protette, compresi nuclei familiari di
genitori e bambini, contemplando 40 posti letto in camere da 2 e 4 letti per dei soggetti no COVID che
necessitano di quarantena, o no COVID in anamnesi o non testati con contatti dubbi per positività COVID o
con sintomatologia aspecifica.

La prima fase di effettuazione del test sierologico ha avuto inizio il 30 aprile e si concluderà martedì 5
maggio.

Il dottor Maurizio Onoscuri, Pneumologo, spiega che questi test, qualitativi o rapidi, si basano sulla tecnica
di immunocromatografia e danno una risposta, positiva o negativa, in tempi molto brevi, solitamente entro
15 minuti. Sebbene non validati per la diagnosi di malattia attiva da COVID (per formulare con certezza
questa diagnosi è indispensabile eseguire il tampone naso-faringeo, al momento non facilmente effettuabile),
i test sierologici possono rilevare la presenza di anticorpi anti Corona Virus nel sangue: gli anticorpi precoci,
definiti IgM, sono prodotti nella fase iniziale dell’infezione e si ritrovano nel sangue a partire, in media, da 4
a 12 giorni dopo la comparsa dei sintomi, tendono a scomparire nel giro di qualche settimana. Altri
anticorpi, detti IgG, sono prodotti più tardivamente e si ritrovano nel sangue a partire da 2-3 settimane dopo
l’infezione o la malattia e permangono poi per molto tempo.

La positività per gli anticorpi IgM può far sospettare che un individuo sia contagioso e permette di
indirizzarlo ad eseguire il tampone, ancorché asintomatico.

La positività delle IgG evidenzia una pregressa malattia/contagio. La negatività di tutti gli anticorpi
escluderebbe precedenti malattie/contagi, tenendo però conto del limite di questi test che possono dare
risultati falsi negativi, in particolare nel periodo iniziale della malattia.

Per saperne di più: www.asilinotturni.org

Nasce #Maninalto, un progetto  per insegnare ai bambini a lavarsi le mani

Mai come quest’anno la Giornata mondiale dell’igiene delle mani ha un senso, se si pensa al periodo di grave emergenza legata al Covid-19. Il Ministero della Salute ha emanato alcune disposizioni per difenderci e contenere la diffusione di COVID-19: primo tra tutti il “lavaggio delle mani”. L’O.M.S. ci ricorda che lavarsi le mani è l’arma più efficace per ridurre le infezioni ed il 5 maggio è stata scelta come data per la Giornata Internazionale dell’igiene delle mani.

Ora nasce #MANINALTO, un progetto dell’ospedale Mauriziano e dei Lions Club destinato alle scuole dell?infanzia e delle Primarie per insegnare ai bambini a lavarsi le mani, ovvero un’azione educativa rivolta ai piccoli delle scuole, che coinvolge genitori ed insegnanti sotto forma di gioco del teatro sociale per abituare i nostri figli al gesto del lavarsi le mani in modo corretto ed efficace.

#MANINALTO ha per attori alcuni simpatici ed originali personaggi, quali il Dottor Gel, Sherlock Soap e le sue due agenti “Milavo” e “Lemani”, nati da un’idea dell’Associazione culturale Compagnia del Caffè di Torino (fondatrice Sara Bagnato) ed ora anche reinterpretata da operatori sanitari del gruppo salutearte che accompagnano i piccoli protagonisti in una avvincente indagine.

Il progetto, articolato in tre incontri formativi, è stato riadattato alle urgenti misure sanitarie restrittive che hanno obbligato alla sospensione degli incontri scolastici. Si è però sfruttato con successo il nuovo format di educazione a distanza.

Utilizzando un video appositamente creato dal gruppo salutearte https://www.youtube.com/watch?v=V72HF814P-Y (in cui Dottor Gel, Sherlock Soap e gli agenti Milavo e Lemani fanno vedere i corretti movimenti del lavaggio delle mani), nonché il materiale didattico in formato power point, gli insegnanti hanno creato, per i loro piccoli alunni, delle video-lezioni incentrate sul lavaggio delle mani.

Ideatore del progetto il dottor Salvatore Piazza, chirurgo vascolare dell’ospedale Mauriziano di Torino e socio del Lions Club Torino Solferino, che, insieme ad altri nove club del distretto 108 IA1 (Governatore dottor Libero Zannino), promuovono e sostengono #MANINALTO.

Le scuole aderenti all’iniziativa sono state:  Istituto comprensivo statale Alvaro – Gobetti di Torino, Istituto Comprensivo statale Vivaldi – Murialdo di Torino, Istituto Comprensivo statale Aristide Gabelli di Torino, Scuola Primaria Pestalozzi di Torino, Scuola paritaria materna San Michele Arcangelo di Mappano, Scuola Primaria Don Fontan di Bardonecchia, Scuola BEST (Bilingual European School) di Torino, Scuola paritaria Protette San Giuseppe di Torino, Istituto Comprensivo di Cumiana.

Segue il progetto l’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino (Direttore Generale dottor Maurizio Dall’Acqua) col gruppo aziendale salutearte Mauriziano (referente dottor Pino Fiumanò), garante per la metodologia di teatro sociale e di comunità, best practice europea, anche nei contesti sanitari ed educativi, per le buone pratiche che promuovono la salute ed il ben-essere attraverso l’arte ed il teatro.

#MANINALTO nasce attorno ad una consapevolezza emersa dai recenti progressi scientifici delle neuroscienze: il nostro cervello è fatto per trarre maggiore profitto più da quello che “facciamo”, meglio se in un contesto giocoso e di condivisione (il fare, l’esperienza condivisa), che non da quello che sentiamo e ascoltiamo (la lezione frontale, la teoria).

La drammatica esperienza sanitaria Covid 19 ha cambiato il nostro modo di vivere; il semplice gesto del lavaggio delle mani rimarrà di importanza fondamentale nelle nostre misure di prevenzione; il progetto #MANINALTO proseguirà negli anni con la formazione educativa dei nostri bambini, i futuri adulti, anche eventualmente con delle video – lezioni mediate dagli insegnanti.

Coronavirus: in Piemonte i pazienti guariti sono oltre 6300, altre 22 vittime

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 17 di lunedì 4 maggio

Da oggi i dati forniti nel bollettino quotidiano saranno quelli rilevati dalla piattaforma COVID PIEMONTE alle ore 12.00, anziché alle ore 17.00, come avvenuto fino a ieri. Il cambiamento è dettato dall’esigenza di uniformare i dati forniti quotidianamente al Dipartimento nazionale della Protezione civile e al Ministero della Salute a quelli comunicati agli organi di informazione. Pertanto i dati di oggi non sono raffrontabili con quelli di ieri. Da domani sarà di nuovo possibile un confronto preciso dei numeri.

6.318 PAZIENTI GUARITI E 2.556 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 6.318: 518 in provincia di Alessandria, 261 in provincia di Asti, 340 in provincia di Biella, 704 in provincia di Cuneo, 537 in provincia di Novara, 3.245 in provincia di Torino, 290 in provincia di Vercelli , 356 nel Verbano-Cusio-Ossola, 67 provenienti da altre regioni.

Altri 2.556 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.186

Sono 22 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.186 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 577 ad Alessandria, 188 ad Asti, 165 a Biella, 259 a Cuneo, 265 a Novara, 1.422 a Torino, 164 a Vercelli, 113 nel Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 27.622 le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.593 in provincia di Alessandria, 1.623 in provincia di Asti, 992 in provincia di Biella, 2.553 in provincia di Cuneo, 2.377 in provincia di Novara, 13.916 in provincia di Torino, 1.145 in provincia di Vercelli, 1.065 nel Verbano-Cusio-Ossola, 247 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 111 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 161.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2391.

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.010.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 176.078 , di cui 96.021 risultati negativi.