Coronavirus- Pagina 55

Nel ponte del 2 giugno la mascherina potrebbe essere obbligatoria anche all’aperto

Potrebbe essere obbligatorio a Torino e in Piemonte indossare la mascherina anche all’aperto nei giorni del prossimo ponte del 2 giugno. 

Ne ha parlato nel corso della trasmissione ‘Centocittà’ di Radio Rai il governatore Alberto Cirio. Il presidente tra l’altro ha rammentato che l’ordinanza già  in vigore prevede l’obbligo della mascherina all’aperto dove non si può garantire la distanza di sicurezza”.

“Purtroppo  ciò che abbiamo visto (gli assembramenti per le frecce Tricolori, ndr) è che la gente tende a non metterla, nonostante ci siano luoghi di potenziale assembramento. Bisogna  quindi essere tutti più attenti, – ha detto Cirio –  a iniziare naturalmente dalle istituzioni, e bisogna essere più chiari. Per questo stiamo ragionando con le prefetture di introdurre l’ordinanza che valga nel ponte lungo che va da venerdì a martedì obbligando in tutti i centri abitati a indossare la mascherina anche all’aperto”.

L’indagine di siero-prevalenza promossa da Istat e ministero

Sono 8099 in Piemonte i cittadini che, a partire da mercoledì 27 maggio, si sottoporranno all’indagine di siero-prevalenza della popolazione sul SARS-COV-2, promossa dal Ministero della Salute in collaborazione con l’ISTAT: in totale il campione, su scala nazionale, è di 150.000 persone.

Lo studio permetterà di determinare l’estensione e la prevalenza dell’infezione nella popolazione generale, individuare la proporzione di persone nella popolazione che ha sviluppato una risposta di anticorpi e delineare le differenze di siero-prevalenza tra le varie fasce di età, di localizzazione territoriale e di professione, così da meglio comprendere le caratteristiche epidemiologiche e la patogenesi del virus.

Ad oggi la sorveglianza del SARS-COV-2, basata sull’impiego dei tamponi naso-faringei, si è concentrata principalmente su pazienti sintomatici, sospetti o contatti ad alto rischio di casi confermati in gruppi di popolazione specifici.

Rimane di difficile valutazione la frazione di infezioni paucisintomatiche o asintomatiche che non richiedono assistenza medica; inoltre, il ruolo delle infezioni asintomatiche o sub-cliniche nella trasmissione da persona a persona di COVID-19 non è ancora ben compreso e non è ancora chiaro se soggetti asintomatici possano essere in grado di contagiare altri individui e quando nel decorso subclinico della malattia.

Per la comprensione della diffusione dell’infezione virale e per determinarne la vera prevalenza sono necessari estesi test sierologici; è da sottolineare che la sola presenza di anticorpi nel sangue non si traduce necessariamente in immunità, poiché non tutti gli anticorpi sono in grado di neutralizzare il virus.

E’ fondamentale però dimostrare per quanto tempo gli anticorpi persistono dopo l’infezione, sia nei casi lievi che gravi di COVID-19; al momento non è chiaro per quanto tempo rimangano anticorpi contro SARS-CoV-2 nel siero, anche se studi preliminari suggeriscono che potrebbero durare 49 giorni o più.

Questa indagine di siero-prevalenza è promossa dal Ministero della Salute e dall’ISTAT, e realizzata in collaborazione con le Regioni, le Province Autonome e la Croce Rossa Italiana, con il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di libera scelta, e prevede a livello nazionale l’arruolamento di un campione di 150.000 persone, di tutte le età, scelte in modo casuale.

La Regione Piemonte partecipa con un campione di 8099 soggetti distribuiti fra tutte le ASL del territorio.

Un servizio di Call center con personale della Croce Rossa Italiana (CRI) adeguatamente formato contatterà i soggetti campionati, fornirà una sintetica illustrazione delle finalità del progetto, verificando la disponibilità all’effettuazione del prelievo di sangue venoso e assegnerà il relativo appuntamento per il prelievo presso i Punti Prelievo individuati in Piemonte. La CRI si occuperà esclusivamente di effettuare i prelievi domiciliari.

Al momento dell’effettuazione del prelievo alle persone campionate verrà richiesto di leggere attentamente e sottoscrivere un modulo di consenso informato al trattamento sanitario che sarà controfirmato dal personale sanitario, raccolto e conservato presso le Unità di prelievo.

I campioni di sangue saranno successivamente processati dai quattro Laboratori regionali individuati per l’indagine.

Se il test sierologico risulterà positivo, cioè rileverà la presenza di anticorpi specifici, il risultato verrà notificato immediatamente al Medico di Medicina Generale/Pediatra di Libera Scelta e alla Azienda Sanitaria competente che provvederà al temporaneo isolamento domiciliare e a effettuare un tampone nasofaringeo. In caso di positività al tampone, il soggetto verrà preso in carico come caso confermato e continuerà l’isolamento; in caso contrario non vi sarà necessità di prolungare ulteriormente l’isolamento domiciliare.

L’intervento dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta risulta cruciale in quanto dovranno sostenere l’importanza dell’indagine per la collettività, tramite una adeguata informazione e sensibilizzazione dei soggetti campionati. Verrà loro fornito l’elenco nominativo dei soggetti selezionati affinché informino i propri assistiti rientranti nel campione dell’indagine in corso e dell’importanza di partecipare.

Info:  http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=4805

In piazza gli operatori delle Rsa: “non siamo professionisti di serie B”

I  lavoratori e le lavoratrici delle Rsa guadagnano poco più di mille euro al mese e affermano di essere  sottoposti a “ricatto occupazionale” se decidono di denunciare le condizioni in cui lavorano

Venerdì 29 maggio si terrà in segno di protesta un presidio simbolico a Torino, davanti alla sede della Regione, in piazza Castello, dalle 13.30 alle 14.30.

Gli operatori manifesteranno con la fascia di lutto per le vittime e i loro cari. “In prima linea ci sono, gli invisibili. Si parla giustamente di premi per gli operatori della sanità pubblica, ma gli operatori delle strutture socio sanitarie e socio assistenziali private vengono considerati professionisti di serie B”. Così Elena Palumbo (Fp Cgil), Cristiano Montagnani (Fisascat Cisl), Tiziana Tripodi (Fp Cisl), Nicolino Conconi (Uil Fpl), Luigi Gambale (Uiltucs Uil). Anche davanti all’ospedale di Settimo Torinese, dalle 10.30 alle 11.30, si terrà un presidio simbolico.

Infermieri, le proposte del Nursind

Presentata  questa mattina da parte del Nursind la  proposta per stabilire i criteri di ripartizione del fondo destinato alla premialità del personale del comparto sanità

Riceviamo e pubblichiamo – Questa mattina, dopo la manifestazione di mercoledì 20.05.2020 , abbiamo incontrato l assessore alla sanità  Luigi Icardi e il direttore regionale dott. Aimar, ai quali abbiamo potuto presentare la nostra proposta per la ripartizione dei 41 milioni di euro da destinare agli operatori del comparto sanità della nostra regione
Un tavolo separato dagli altri sindacati che hanno chiesto alla regione di escluderci dai loro incontri in quanto non firmatari del contratto.
Riteniamo di aver portato le istanze della prima linea, l’ unica prima linea che ha permesso al Piemonte di gestire ed uscire da questa emergenza.
Abbiamo chiesto come pregiudiziale di premiare in maniera prevalente chi si é occupato dell’ assistenza diretta, della presa in carico del paziente e della continuità assistenziale, erogando il 90,24% del fondo, 37 milioni dei 41 previsti, ai 23007 infermieri e 6009 oss per un totale di 29016 unitá, il 63% del personale del comparto.
Una indennità legata alla presenza, con una percentuale di differenziazione tra i servizi più a rischio e quelli meno, senza escludere chi si é ammalato per via del covid.
Per il restante personale sanitario e tecnico, 9073 unità, destinare 8,5% del fondo,  3,5 milioni, premiando maggiormente chi ha effettuato prestazioni dirette sui pazienti.
Infine, per 6462 unità di personale amministrativo destinare l’  1,2% del fondo, 500 mila euro con una media pro capite di circa 70 euro,  premiando maggiormente chi ha lavorato nei reparti e servizi a contatto diretto con i pazienti e/o con l’utenza.
Questa è il perimetro della proposta che abbiamo avanzato e che chiediamo di accogliere per riconoscere una giusta premialità a chi ha vissuto maggiormente rischio e disagio e chi del paziente se ne occupato direttamente, integralmente e continuamente.
Inoltre, abbiamo chiesto per i prossimi anni, risorse aggiuntive regionali per il personale, di intervenire sulla questione della cumulabilitá delle indennità e ricordato che molte aziende non hannuo ancora approvato un piano di ferie estive.
Ringraziamo l ‘assessore per la disponibilità  e l’attenzione mostrateci.
Nursind Piemonte

In Piemonte guariti verso quota 16 mila. Rallentano vittime e contagi

Il bollettino della Regione delle ore 17 di martedì 26 maggio

15.935 PAZIENTI GUARITI E 3.626 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.935 (+374 rispetto a ieri): 1.553 (+90) in provincia di Alessandria, 740 (+34) in provincia di Asti, 675 (+2) in provincia di Biella, 1.579 (+1) in provincia di Cuneo, 1.388 (+14) in provincia di Novara, 8.398 (+219) in provincia di Torino, 683 (+14) in provincia di Vercelli, 797 (+1) nel Verbano-Cusio-Ossola, 122 (-1) provenienti da altre regioni.

Altri 3.626 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.812

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.812 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 634 Alessandria, 228 Asti, 203 Biella, 363 Cuneo, 329 Novara, 1.685 Torino, 208 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.314 (+86 rispetto a ieri, di cui 24 rilevati nelle Rsa) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.874 in provincia di Alessandria, 1.790 in provincia di Asti, 1.032 in provincia di Biella, 2.752 in provincia di Cuneo, 2.664 in provincia di Novara, 15.460 in provincia di Torino, 1.288 in provincia di Vercelli, 1.106 nel Verbano-Cusio-Ossola, 254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 70 (-2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.162 (-65 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 5.709

I tamponi diagnostici finora processati sono 293.473, di cui 163.476 risultati negativi.

Assembramenti: per le Frecce sì, nei ristoranti no

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni  / Appare davvero irresponsabile la decisione del ministro della Difesa di far sorvolare delle città italiane ancora in lotta con il Coronavirus   dalle “Frecce tricolori”

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Forse voleva essere un segno di serenità, di ripresa  e anche di patriottismo condivisibile, ma a Torino, ad esempio, questa sorvolata ha avuto effetti devastanti con assembramenti vietati che contraddicono la severità adottata nei confronti di cinema e teatri chiusi e che, se riapriranno, dovranno soggiacere a norme difficilmente praticabili. Gli stessi ristoranti combattono per la loro sopravvivenza a causa di restrizioni spesso incompatibili con i locali. In questo caso ogni norma contenitiva non è stata fatta rispettare.
In piazza Vittorio, sul ponte Vittorio, nella stessa via Po e soprattutto sui gradini della Gran Madre c’ è stato un affollamento del tutto illegale ,molto peggiore della già deprecabile  movida provocata da giovani che arrogantemente e impietosamente ritengono che il virus colpisca solo gli anziani. Cosa ha deciso il presidente della Regione, cosa il prefetto, cosa il questore, cosa il sindaco di Torino (che adesso si lagna tardivamente)? Sembra nulla per prevenire quanto è accaduto. Ma andava fatto un  rapido passo presso il ministro per evitare il sorvolo del tutto non necessario.I torinesi non avevano bisogno di “Frecce tricolori”, ma di più mascherine e tamponi, di più efficienza delle strutture sanitarie. E invece è stata loro offerta un’occasione che può allargare il contagio. Una situazione davvero incomprensibile ed emblematica dello sbandamento della fase 2. Se il 3  giugno non potremo recarci in Liguria, dovremo dir grazie a chi non ha prevenuto atti e violazioni davvero irresponsabili che hanno dimostrato l’immaturità di parte dei torinesi, ma soprattutto di chi dovrebbe impedire che accadano fatti come questo.
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(foto C. Bernardinelli)

Senzatetto, emergenza nell’emergenza

Il Consiglio comunale ha discusso ieri pomeriggio sul tema della gestione delle persone senza fissa dimora in questo periodo di emergenza sanitaria. La vicesindaca Sonia Schellino ha risposto a un’interpellanza generale sottoscritta da otto consiglieri comunali di minoranza (primo firmatario, Aldo Curatella, gruppo misto di minoranza).

Schellino ha ricordato come il trasferimento dei soggetti da piazza palazzo di Città al Padiglione 5 al Valentino sia stato concordato con la Questura, la Prefettura e l’Assessorato comunale: “Il padiglione 5 al Valentino è stato usato per 36 ore per le verifiche sanitarie necessarie alla tutela dei soggetti interessati e si è provveduto ad eseguire la ricollocazione in strutture idonee di accoglienza.

La struttura era già stata sanificata in precedenza ed è stata nuovamente pulita nei giorni successivi al ricovero dei senza fissi dimora. Dal giorno della chiusura di piazza d’Armi al 19 maggio sono state registrate 103 persone: novanta sono state collocate in strutture idonee anche grazie agli esiti dei tamponi resi disponibili in breve tempo, mentre le tredici persone rimanenti hanno preferito una sistemazione autonoma o hanno rifiutato la proposta. Ricordo infine che già prima del 13 maggio (giorno di chiusura del padiglione 5) e nei giorni successivi anche diversi altri soggetti senza fissa dimora sono stati collocati.

Dopo l’intervento della vicesindaca, ha fatto seguito il dibattito

Aldo Curatella (Gruppo misto di minoranza): l’assessora Schellino e la sindaca Appendino hanno perso oggi l’occasione di chiedere scusa a tutte le persone che si sono ritrovate per strada dopo la loro scellerata scelta di chiudere la struttura di Piazza D’Armi. La soluzione per le persone senza fissa dimora in presidio sotto Palazzo Civico è stata sì trovata e attuata in “soli 2 giorni” ma ci si dimentica di dire che è arrivata dopo otto giorni in cui le persone erano state lasciate sole in mezzo alla strada, senza bagni e un minimo di assistenza.

Elide Tisi (Pd): é stata sottovalutata l’emergenza sanitaria, dichiarata peraltro già il 31 gennaio. Non si capisce perchè sia stata chiusa la struttura di piazza D’Armi, un errore del quale si dovrà fare tesoro anche per il futuro. Il rischio Covid-19 non si è esaurito, sarà importante continuare a porre attenzione e a rafforzare la rete territoriale. Ci sono ancora tanti soggetti senza fissa dimora da assistere.

Fabio Versaci (M5S): l’argomento è stato affrontato a lungo in IV Commissione e sono stati ascoltati tutti i soggetti. La Città si occupa del tema 365 giorni l’anno, ma la crisi sanitaria ha messo inevitabilmente in difficoltà la gestione del servizio. Sono stati potenziati i posti di accoglienza, ma non essendoci turnazione il problema si è sentito, anche perchè molte persone senza fissa dimora sono giunte da fuori Torino.

Maria Grazie Grippo (Pd): non si ammette la sottovalutazione del problema generato dalla chiusura di piazza D’Armi. Sono state trovate soluzioni con diversi giorni di ritardo, ma occorrerebbe riconoscere gli errori di valutazione fatti da parte dall’amministrazione comunale. Una decisione politica sbagliata con conseguenze tutt’altro che piacevoli. Ora monitoreremo che l’emergenza sia rientrata davvero, la città deve essere in grado di intervenire immediatamente.

Francesco Tresso (Lista civica per Torino): È stata una situazione emblematica per il forte richiamo a restare a casa nei giorni dell’emergenza rivolta a coloro che una casa non ce l’hanno. Si è smantellata piazza d’Armi senza avere valutato in modo efficace le conseguenza sanitarie, visti gli assembramenti sotto Palazzo civico. Non bisognerà commettere gli stessi errori in futuro, ma occorre ammettere gli sbagli, al di là di futuri tavoli di lavoro.

Alberto Morano (Lista civica Morano): Richiamo l’attenzione della sindaca e della vicesindaca a fatti analoghi che stanno crescendo nel centro cittadino, in particolare in piazza San Carlo e in Galleria San Federico. Ieri si sono visti episodi emblematici in questi due luoghi simbolo della città, il degrado continua a imperare nella nostra Torino.

La vicesindaca Schellino in replica agli interventi dei consiglieri ha ribadito come sia in atto un confronto continuo con tutte le istituzioni coinvolte a vario titolo in questa difficile fase. Riguardo le affermazioni del consigliere Morano, la vicesindaca ha spiegato che le persone senza fissa dimora citate dal consigliere sono state invitate più volte a trovare ricovero in altri spazi, senza mai  dichiararsi disponibili a trasferimenti in altri luoghi della città.

(dall’ufficio stampa di Palazzo Civico)

Covid – 19, raccolta fondi del Comitato Aurora

Il Coordinamento nasce da un’idea dell’Associazione Arteria Onlus sostenuta da ActionAid Italia, in collaborazione con Cecchi Point, AuroraLAB del Politenico di Torino, Centro Studi Sereno Regis e Cooperativa Labins. Aderiscono associazioni, comitati, singoli cittadini e insegnanti di Aurora che dall’inizio del lockdown si sono mobilitati per cercare di dare risposte ai bisogni della popolazione di Aurora.

 

Riceviamo e pubblichiamo – L’obiettivo è sperimentare nuove forme di collaborazione tra realtà e cittadini attivi di Aurora e Porta Palazzo, favorire lo scambio di idee, mappare i bisogni della popolazione attraverso la condivisione di informazioni tra le realtà socio-educative che partecipano al Coordinamento e in raccordo con i Servizi territoriali.

In queste settimane, diverse associazioni hanno dato sostegno alimentare e di beni di prima
necessità a più di 700 nuclei, molti con minori a carico, del quartiere Aurora e delle aree
limitrofe.

Sono stati consegnati ad alunni dell’Istituto comprensivo Torino II, 280 pacchi di materiale
didattico (libri e materiali di cancelleria) rimasto chiuso nelle scuole.

Nell’I.C. Torino II circa 700 allievi su 1100 seguono la didattica a distanza utilizzando
esclusivamente un cellulare, quasi sempre di proprietà di un genitore, e in condivisione
con altri fratelli.

Per far fronte a questi bisogni, il Coordinamento promuove l’avvio di una raccolta fondi, per
l’acquisto di beni di prima necessità destinati alle persone più fragili del quartiere, in
particolare chi non ha ancora avuto accesso alle misure di sostegno attivate dalle istituzioni
(buoni spesa, pacchi degli snodi), compresi i soggetti “invisibili”, come le persone senza
residenza e senza documenti.

Oltre che all’acquisto di cibo e beni di prima necessità – con un’attenzione ai prodotti per la
prima infanzia – i fondi serviranno anche per acquistare prodotti di cancelleria e device
tecnologici (es. connessioni internet), per facilitare l’accesso alle attività didattiche a
distanza.

La proposta gestionale del fondo vuole essere innovativa: sarà infatti un fondo comune
gestito dalle associazioni del Coordinamento in modo collegiale.

Servirà a sostenere le attività delle diverse organizzazioni che, dall’inizio dell’emergenza,
hanno riorganizzato la propria attività avviando in modo autonomo diverse iniziative di
raccolta fondi destinate all’acquisto e alla distribuzione di cibo e beni di prima necessità da
distribuire alle famiglie di Aurora.

E possibile donare sul conto corrente dedicato intestato a Associazione Fuori di Palazzo –
Banca CRS – IBAN IT79U0630501000000110158062
info: www.cecchipoint.it – coordinamentoaurora2020@gmail.com

In questo momento di grande difficoltà noi volontari, nel nostro piccolo, cerchiamo di
collaborare andando incontro alle esigenze di tante famiglie in situazione di disagio
economico nell’affrontare le problematiche quotidiane, non solo per quanto riguarda la spesa
ma anche cercando di coinvolgere la società con donazioni di materiale utile per le attività
scolastiche dei più piccoli. Denise – volontaria dello Spazio Alimentare Cecchi Point.

Grazie alla collaborazione di volontari e maestre ed alle azioni di coordinamento condotte, si
è potuto far fronte, almeno in parte, ad una situazione del tutto inaspettata che ha lasciato
alunni, famiglie ed insegnanti sospesi nell’isolamento e privi, molto spesso, di riferimenti e
risorse. L’intervento (…) ha fatto sì che a moltissime famiglie e bambini del territorio
provenissero aiuti di vario genere. È stato possibile recuperare e recapitare i libri scolastici e
reperire fondi e strumentazioni per le famiglie prive di devices (per la didattica online).
Liliana Bono – insegnante di Scuola Primaria presso ICTorino2.

PARTECIPANTI AL COORDINAMENTO:
Casa del Quartiere Cecchi Point, Fondazione di Comunità Porta Palazzo, Arteria,
Educadora, Eco dalle Città, Ufficio Pastorale Migranti, ASAI, Camminare Insieme,
Associazione Pakistan Piemonte, ACFIL , Panafricando, Mosaico, Associazione Islamica
delle Alpi, Comitato CCQA, AuroraLAB – Politecnico di Torino, Piemondo – progetto VivoIn –
Rete di Comunità Barriera/Aurora, Comitato Oltrelabarriera, CasArcobaleno, insegnanti delle
scuole del quartiere, Almaterra, ARQA, Zhi Song, Fondazione UCI, Collettivo Ultramondo,
Bricocenter Via Cigna, Eatnico, YEPP Porta Palazzo, coabitazione Sorgente – Acmos,
Comunet Officine Corsare, Frati Madonna di Campagna, Spazio Alimentare del Cecchi
Point, Fuori di Palazzo, Officine Creative Torino, QuintaTinta, Videocommunity, Tekhnè,
Associazione Gambiani Torino, Orizzonti in Libertà – Casa Umanista

A Ivrea prove di scuola all’aperto

Da martedì 26 e fino al 29 maggio scuola all’aperto a Ivrea per aiutare le famiglie dopo il  lockdown.

La sperimentazione è dell’amministrazione comunale che attiva il servizio per i bambini residenti in città tra i 3 e i 6 anni. L’iniziativa si tiene nei giardini delle scuole Don Milani e Sant’Antonio, dalle 8 alle 13, al costo di 10 euro al giorno. Si effettuerà il controllo della temperatura per consentire l’accesso in sicurezza degli alunni, seguiti da insegnanti degli asili nido comunali a gruppi di cinque

Bonus Piemonte: “Erogati ieri 7,5 milioni”

Effettuati 3.549 bonifici e definita una quarta tranche di beneficiari  che porta lo stanziamento complessivo del Bonus a 131 milioni di euro 

 

Sono 3.549 per un valore di 7.5 milioni di euro Bonus Piemonte già erogati alle 14 di oggi. I bonifici proseguiranno con un ritmo di 5 mila al giorno, mentre continua anche l’invio della comunicazione a tutti i beneficiari del contributo a fondo perduto voluto dalla Regione per sostenere le attività piemontesi colpite dal lockdown per l’emergenza Coronavirus.
Il Bonus Piemonte è infatti uno dei pilastri di Riparti Piemonte , il Piano da oltre 800 milioni di euro per aiutare imprese e famiglie nella Fase 2.

 

«Aggiorneremo quotidianamente il conteggio dei bonifici effettuati – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore al Commercio Vittoria Poggio e alla Semplificazione Maurizio Marrone – . Oltre 7 milioni di euro accreditati in un solo giorno sui conti correnti delle attività piemontesi sono la dimostrazione dell’immediatezza e tempestività con cui stiamo mantenendo l’impegno che ci eravamo assunti».

 

Cresce ancora, inoltre, il numero delle attività che potranno accedere alla misura pensata per sostenere le attività del commercio e dell’artigianato nella ripartenza e anche per le spese di adeguamento alle nuove norme anti Covid.
È stato inserito in legge l’emendamento che prevede una ulteriore dotazione di 15 milioni di euro per un bonus da 1500 euro ad altre 10 mila imprese del commercio al dettaglio (tra cui prodotti tessili, mobili, elettrodomestici, articoli per la casa, illuminazione, strumenti musicali, articoli sportivi, giocattoli, fiori e piante, gioiellerie, gallerie d’arte, oggetti d’artigianato, bomboniere, bigiotteria, riparazione di beni per uso personale e per la casa, articoli di seconda mano, altri servizi di assistenza turistica e altri).

 

Il fondo del Bonus Piemonte sale così a 131 milioni di euro che andranno a beneficio di oltre 70 mila realtà del territorio .

 

Per tutte le info sul Bonus Piemonte: 

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