Coronavirus- Pagina 31

Con il piano di controllo 750 mila tamponi a ospiti e personale delle Rsa

Fino al 1° marzo 2021 gli ospiti ed i dipendenti delle RSA e residenze per anziani sono sottoposti a tampone rapido a scadenza quindicinale:

è quanto prevede il massiccio piano di controllo e monitoraggio predisposto dalla Regione Piemonte ed illustrato  dal presidente Alberto Cirio e dagli assessori alle Politiche sociali Chiara Caucino e alla Sanità Luigi Genesio Icardi.

Lo stesso procedimento viene utilizzato a cadenza mensile nelle strutture riservate a minori, disabili, malati psichiatrici e affetti da dipendenze.

Nel dettaglio, il cronoprogramma comprende:

– 700.000 tamponi rapidi nelle Rsa e residenze anziani con uno screening ogni 15 giorni (la prima partita da 70.000 è stata consegnata il 26.10, le altre sempre da 70.000 lo saranno il 9 novembre, 23 novembre, 7 dicembre, 21 dicembre, 4 gennaio, 18 gennaio, 1° febbraio, 15 febbraio, 1° marzo)

– 15.000 nelle residenze per disabili

– 12.500 nelle residenze per minori

– 20.000 nelle residenze psichiatriche

– 5.000 nelle residenze per persone affette da dipendenza.

Si tratta di tamponi naso-faringei del tipo che si autoprocessa, e a occuparsene sarà il personale di ciascun ente. In 15 minuti consentono di avere il risultato, che è certo nel caso di esito negativo mentre richiede un tampone molecolare di verifica se l’esito è positivo.

“Questa attività di controllo preventivo si aggiunge e non sostituisce quella in carico alle aziende sanitarie, che prosegue normalmente, perché ci interessa tutelare le strutture che ospitano le persone più fragili – ha dichiarato il presidente Cirio – Le residenze per anziani saranno testate ogni quindici giorni, le comunità protette una volta al mese, perché gli studi dicono che il rischio per gli anziani è doppio rispetto alle altre realtà. Il Piemonte – ha aggiunto – non ha aspettato il Governo e ha comprato in estete 2,4 milioni di test rapidi, 1 milione dei quali già nella disponibilità del Dirmei e delle aziende sanitarie”.

L’assessore Icardi ha ricordato che “a livello nazionale le Regioni hanno richiesto la possibilità di ristorare le strutture socio-assistenziali per i maggiori costi sostenuti per l’acquisto dei dispositivi di protezione” ed ha precisato che “l’Assessorato alla Sanità della Regione ha stanziato 13 milioni di euro che verranno erogati sulla base dei costi sostenuti durante la pandemia e consentire ai vari enti mantenere l’equilibrio economico-finanziario”.

“In questi mesi, non abbiamo mai smesso di porre attenzione al mondo delle Rsa – ha dichiarato l’assessore Caucino – Da fine agosto abbiamo svolto cabine di regia con i singoli territori e incontri dell’osservatorio regionale per seguire al meglio l’evoluzione della situazione nelle strutture per anziani. Il lavoro artigianale di monitoraggio di marzo, nella prima fase acuta di epidemia, si è evoluto ed è stato sostituito da una piattaforma telematica che oggi offre uno strumento di lavoro fondamentale per la sorveglianza rispetto all’evoluzione della diffusione del virus. Il punto di svolta essenziale è stata l’adozione dello screening rapido per anziani e ospiti delle strutture, che testimonia l’attenzione della Regione nei confronti dei nostri anziani”.

Un forte apprezzamento per l’attività svolta insieme è arrivato dalle associazioni delle residenze (Confindustria Sanità, Api Torino, Anaste Piemonte, ANSDIPP Piemonte, UNEBA Piemonte, Lega Coop Piemonte, AGCI Piemonte, Confcooperative, AGESPI, ARIA), che hanno evidenziato come per la prima volta la Regione li abbia resi coprotagonisti delle scelte effettuate, anziché subire provvedimenti senza essere consultati come avveniva negli anni scorsi.

E’ stata illustrata anche l’evoluzione della piattaforma telematica predisposta dal CSI_Piemonte insieme alla Regione, che oggi consente agli operatori sanitari di caricare tutti i dati sul monitoraggio e sulla cura dei pazienti positivi e che permette di avere una quadro completo e aggiornato dell’andamento della situazione.

Alcuni dati

A settembre sono stati effettuati nelle Rsa e nelle Ra del Piemonte 55.000 tamponi molecolari, ad ottobre 82.000.

Nell’ultima settimana ne sono stati fatti 25,000, 12.000 agli ospiti e 13.000 al personale. È stato trovato positivo il 3% del personale e il 5,5% degli ospiti, contro un dato medio che fra marzo e aprile era invece del 28%.

L’ordine dei medici chiede un lockdown drastico e immediato

Lockdown ? Si’, e deve essere “immediato, un provvedimento drastico ma assolutamente necessario a causa dell’aggravarsi dell’emergenza sanitaria”.

La richiesta giunge dall’Ordine dei Medici di Torino,  a fronte delle numerosissime richieste e segnalazioni ricevute nelle ultime ore da medici ospedalieri e di medicina generale. “Siamo consapevoli che il provvedimento causa enormi disagi – commenta il presidente Guido Giustetto – ma è in gioco la stessa tenuta del sistema sanitario”.

Il bollettino: 11 vittime e oltre 2000 contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

33.852 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 33.852 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3893, Asti 1841, Biella 1100, Cuneo 3541, Novara 3100, Torino 17.429, Vercelli 1568, Verbano-Cusio-Ossola 1152, extraregione 228.

I DECESSI SONO 4394

Sono 11 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4394 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 715 Alessandria, 267 Asti, 227 Biella, 425 Cuneo, 422 Novara, 1926 Torino, 234 Vercelli, 135 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 43 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 72.660 (+2.024 rispetto a ieri), di cui 839 (41%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 983 screening, 543 contatti di caso, 498 con indagine in corso: per ambito: 121 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 238 scolastico, 1665 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 6852 Alessandria, 3589 Asti, 2390 Biella, 8922 Cuneo, 5826 Novara, 39.007 Torino, 2736 Vercelli, 2059 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 509 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 770 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 179 (+5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.844 (+161 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 31.391.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.039.308 (+10.249 rispetto a ieri), di cui 571.169 risultati negativi.

Torino verso il lockdown?

Il premier Giuseppe Conte questa  mattina si confronterà con le Regioni per decidere nuove misure restrittive a fronte dei contagi in crescita nel Paese.

Per quanto riguarda il Piemonte, Torino presenta un numero di ricoveri molto elevato rispetto alle altre province della Regione.

Alcuni giornali nazionali, informatisi da fonti di Palazzo Chigi, hanno già scritto che con Milano, Genova, Napoli e Roma, anche il capoluogo piemontese, di fatto “zona rossa”, potrebbe essere oggetto di ulteriori chiusure.

Sono in particolare sotto osservazione Lombardia, Piemonte, Liguria, Umbria e Puglia, le Regioni con il maggior numero di contagi. I nuovi provvedimenti potrebbero anche ripristinare il divieto di circolazione tra le regioni.

Nel frattempo la Regione Piemonte ha già destinato 16 ospedali piemontesi (compresi il Martini e una parte del Cto) a Covid Hospital.

Comune di Torino e Regione si confronteranno domani sulle iniziative da adottare, anche a fronte di quanto deciderà il governo.

Cosa non ha funzionato?

Perché ci ritroviamo punto a capo con il lockdown, seppur parziale? Cosa non ha funzionato da giugno a settembre?

C’è stato un liberi tutti con la compiacenza governativa nazionale e regionale, coadiuvata dal parere di alcuni virologi ed immunologi, italiani e stranieri. È stata  brevissima  la famosa «fase 2» – in cui il governo ha provato a indicare regole più stringenti, ricordate? E per un po’ ha quasi funzionato. Nei locali i posti a uno stesso tavolo erano sfalsati e debitamente distanziati  e qualcosa del genere si faceva anche sui trasporti pubblici .Il guaio è che è durato pochissimo. Un attimo dopo, si è deciso che i posti a tavola potevano tornare esattamente come prima, con numero di commensali aumentato e tutti senza mascherina e lo stesso si è fatto con quasi tutto il resto: ecco, a mio parere, quello è l’esatto momento in cui le cose hanno cominciato ad andare in malora.
Ci sono state le elezioni comunali e regionali e per non perdere consensi è stato dato il “liberi tutti”. Così oggi ne paghiamo le conseguenze e chissà per quanto tempo ancora. L’economia è affondata e con essa tutta il resto, attendiamo il vaccino come il nuovo messia: basterà?
Un’ultima constatazione: l’app immuni, altro fallimento totale. L’abbiamo scaricata soltanto in 8 milioni e mezzo su una popolazione di 56 milioni di persone  per un totale di 47 milioni di smartphone in dotazione al popolo italiano. Aggiungere altro mi pare superfluo.

Vincenzo Grassano

In Piemonte 16 ospedali diventano Covid hospital

 L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «SCELTA INEVITABILE, DOBBIAMO CREARE PERCORSI DEDICATI»

Alla luce della necessità crescente di posti di ricovero e al fine di destinare ai pazienti Covid strutture ospedaliere dedicate, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha dato disposizione di convertire 16 presidi ospedalieri del territorio in Covid Hospital.

A Torino l’Ospedale Martini (con chiusura del DEA) e parzialmente il CTO (conversione della Medicina del lavoro, parte della Rianimazione e dell’Ortopedia) mentre in provincia di Torino il San Luigi di Orbassano (con una conversione del 50% dei posti letto e Dea aperto) e gli ospedali di Venaria, Giaveno, Cuorgnè, Lanzo e Carmagnola.

Nel Cuneese gli ospedali di Saluzzo e Ceva, in provincia di Alessandria la Clinica Salus e l’ospedale di Tortona, in provincia di Asti l’ospedale di Nizza Monferrato, nel Novarese l’ospedale di Galliate, nel Vercellese quello di Borgosesia (con Punto di primo intervento – PPI – aperto h24) e nel VCO il presidio COQ di Omegna.

«È una scelta difficile, ma inevitabile, per riuscire a fronteggiare la necessità crescente di posti Covid e dare una risposta immediata che decongestioni i nostri pronto soccorso – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi -. La conversione di questi presidi ci consente di destinare ai pazienti Covid dei percorsi ospedalieri completamente dedicati e separati da quelli dei pazienti non Covid. Il sistema sanitario piemontese sta facendo lo sforzo massimo per potenziare il più possibile l’intera rete ospedaliera e territoriale, che l’evoluzione della pandemia sta mettendo a dura prova in tutto il nostro Paese»

Contagi in crescita: altri 2887 Le nuove vittime sono 28

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

33.429 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 33.429 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3860, Asti 1803, Biella 1083, Cuneo 3503, Novara 3091, Torino 17.154, Vercelli 1560, Verbano-Cusio-Ossola 1147, extraregione 228.

 

I DECESSI SONO 4383

Sono 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 10 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4383 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 712 Alessandria, 266 Asti, 226 Biella, 424 Cuneo, 420 Novara, 1923 Torino, 234 Vercelli, 135 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 43 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 70.636 (+2.887 rispetto a ieri) di cui 1199 (42%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 989 screening, 859 contatti di caso, 1039 con indagine in corso; per l’ambito: 174 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 394 scolastico, 2319 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 6773 Alessandria, 3456 Asti, 2305 Biella, 8651 Cuneo, 5757 Novara, 37.767 Torino, 2656 Vercelli, 2039 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 501 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 731 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 174 (+15 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2. 683 (+136 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 29.967

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.029.059 (+15.575 rispetto a ieri),di cui 565.672 risultati negativi.

“I tamponi rapidi li facciano gli infermieri”

Riceviamo e pubblichiamo / Apprendiamo dai media che il servizio dei test rapidi per le farmacie non partirà a causa della mancanza di infermieri, una circostanza ampiamente prevedibile.

Anche il progetto di esecuzione dei tamponi negli studi medici è stato trattato con troppa superficialità, perché se gli stessi ospedali faticano a garantire la sicurezza delle procedure, non saranno certamente i medici di base a poterlo fare nei loro studi, che chiuderebbero seduta stante al primo riscontro positivo.
La Regione Piemonte disponga che le aziende sanitarie autorizzino questi professionisti alle prestazioni sul territorio, le strategie anti contagio richiedono un massiccio dispiegamento di infermieri per eseguire tamponi, tracciamenti e monitoraggi,
Si investano risorse economiche da destinare alle prestazioni di questi professionisti che daranno la loro disponibilità, su base volontaria e al di fuori del normale orario di lavoro.  su comuni di residenza, territori e quartieri a loro più vicini e raggiungibili facilmente ed in poco tempo,  Solo poche ore moltiplicate per migliaia di infermieri residenti sul territorio piemontese significherebbe potere eseguire un numero importante di test che nessuna altro tipo di organizzazione permetterebbe.
Si convolgano nell’operazione i sindaci, i comuni e i distretti per le misure organizzative e per la logistica. Lo faccia anche rapidamente perché non è detto che funzioni, ma se oltre ventimila professionisti piemontesi provvedessero anche solo al tracciamento delle proprie famiglie, del proprio condominio, del loro quartiere o del loro piccolo comune, l’espansione dei contagi potrebbe forse rallentare.
Invitiamo la Regione ad abbandonare il retaggio dell’isolamento dei professionisti per recuperare una logica di sistema e di organizzazione integrata. Da più parti sentiamo ripetere che bisogna coinvolgere medici di famiglia e pediatri di libera scelta, ma nessuno ha ancora detto come intende raccordarli sotto il profilo organizzativo.
Nessuno ha ancora sciolto il nodo cruciale oggi evidente su tutti i quotidiani: la mancanza di infermieri, quei professionisti che nessuno si è mai degnato di interpellare, da qui deriva la nostra proposta, in attesa che qualcuno ci ascolti.
Francesco Coppolella
Segretario Regionale
Nursind Piemonte

I medici ospedalieri chiedono il lockdown totale in Piemonte: “Siamo al limite del collasso”

In Piemonte la situazione è una delle “più problematiche a livello nazionale”

Ed “è prevedibile  un collasso del Sistema Sanitario Regionale”. E’ quanto afferma la Segreteria Regionale Anaao Assomed Piemonte, l’associazione  dei medici ospedalieri.

In una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e al governatore Alberto Cirio, scrive che è  “necessario introdurre un lockdown totale per la regione” perchè “la situazione piemontese è tra le più problematiche a livello nazionale e la  crescita esponenziale dei casi nelle ultime settimane ne è la palese ed inconfutabile dimostrazione”.

Le nuove vittime sono 23, altri 2719 contagi in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

33.006 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 33.006 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3795, Asti 1786, Biella 1046, Cuneo 3442, Novara 3077, Torino 16.936, Vercelli 1557, Verbano-Cusio-Ossola 1139, extraregione 228.

 

I DECESSI SONO 4355

Sono 23 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4355deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 710 Alessandria, 265 Asti, 226 Biella, 423 Cuneo, 413 Novara, 1909 Torino, 233 Vercelli, 134 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 42 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 67.749 (+2719 rispetto a ieri) di cui 1230 (45%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1194 screening, 764 contatti di caso, 761 con indagine in corso; per l’ambito: 233 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 352 scolastico, 2134 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 6477 Alessandria, 3337 Asti, 2192 Biella, 8438 Cuneo, 5621 Novara, 35.989 Torino, 2573 Vercelli, 1945 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 490 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 687casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 159(+13rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.547(+166rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 27.682

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.013.484 (+15.977rispetto a ieri),di cui 555.780risultati negativi.