Coronavirus- Pagina 102

Unione consumatori: “Ecco come ottenere il rimborso dei treni”

Un vademecum dedicato ai consumatori per accedere correttamente alle procedure previste

 

Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana, interviene a tutela dei consumatori, esponendo le prassi da seguire per accedere, in tempo di Coronavirus, ai rimborsi dei biglietti ferroviari.

“Sul versante Italo, per i viaggi da e per Lombardia, Veneto e Emilia Romagna sono rimborsabili i biglietti acquistati entro il 2 marzo 2020, mentre per i viaggi da e per qualsiasi altra zona del territorio nazionale sono rimborsabili i biglietti acquistati fino al 9 marzo 2020 incluso”, spiega il legale, che prosegue: “In aggiunta a quanto sopra, tutti i passeggeri interessati dalla rimodulazione dell’offerta per emergenza sanitaria potranno richiedere il rimborso come di seguito descritto: il cliente potrà richiedere il rimborso integrale del biglietto tramite Voucher utilizzabili per nuovi acquisti di biglietti relativi a viaggi da effettuarsi entro un anno dall’emissione del Voucher stesso. Tale richiesta può essere effettuata direttamente sul sito web accedendo al form Reclami nella sezione ‘Assistenza’ disponibile al seguente link www.italotreno.it/rimborsoemergenza. Nel form bisogna selezionare la Categoria “Rimborso per emergenza sanitaria 2020. E’ bene sapere che – precisa Patrizia Polliotto – in caso di richiesta per più viaggi o per viaggi andata e ritorno sullo stesso codice biglietto, è necessario fare una richiesta per ogni viaggio indicando il relativo numero di treno”.
Ma c’è di più: “In alternativa, è possibile effettuare la richiesta di rimborso chiamando il canale di contatto telefonico 060708. Il cliente potrà infine richiedere in autonomia sul sito www.italotreno.it il rimborso secondo le proprie condizioni tariffarie di contratto”.

Sul fronte Trenitalia, invece, “E’ in vigore la proroga per rimborso biglietti dopo disposizioni legate al Coronavirus acquistati dopo il 23 febbraio, indipendentemente dalla tariffa, presentando la richiesta entro i termini indicati nelle disposizioni nazionali in materia e giustificando il mancato viaggio con i seguenti motivi: per quarantena, permanenza domiciliare e per tutti i viaggi con arrivo o partenza nelle aree indicate dal provvedimento; per viaggi programmati per partecipare a gite scolastiche, concorsi, manifestazioni, eventi o riunioni che sono stati annullati, rinviati o sospesi; per viaggi programmati verso l’estero dove è impedito o vietato l’arrivo secondo le disposizioni emanate”, prosegue la Presidente di UNC Piemonte.
Che specifica: “Per i treni a media e lunga percorrenza, il rimborso integrale è in bonus utilizzabile entro un anno. La richiesta può essere effettuata compilando l’apposito web form disponibile su trenitalia.com o presso qualsiasi biglietteria. Per i treni regionali, il rimborso integrale è in denaro. La richiesta può essere effettuata compilando l’apposito modulo on line o presso le biglietterie. Tali misure si sommano a quelle già adottate, in via autonoma e per sensibilità sociale, da Trenitalia che ha garantito alla propria clientela il rimborso integrale, richiesto entro il 1° marzo 2020, di qualsiasi tipologia di biglietti, anche di quelli di solito non rimborsabili, con qualsiasi data di viaggio e con qualunque destinazione”, conclude l’Avvocato Patrizia Polliotto.
Fino a qui riportate sono le ultime disposizioni ma in ogni caso si invitano coloro i quali fossero interessati a richiedere il rimborso di consultare i siti internet delle diverse società ferroviarie al fine di essere sempre aggiornati sulle procedure attive.

Per qualsiasi informazione o necessità, è attivo lo sportello di UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI PIEMONTE in orario d’ufficio chiamando lo 011 5611800 o scrivendo una mail a unc.piemonte@gmail.com.

Covid 19: in attesa della sperimentazione del farmaco Avigan

Le indicazioni arriveranno dall’Aifa

La Direzione Sanità della Regione Piemonte ha invitato le Aziende sanitarie a manifestare la propria disponibilità alla sperimentazione del farmaco Avigan, secondo le indicazioni che verranno emanate dall’Agenzia italiana per il farmaco, in modo da favorire il coordinamento delle attività e il dialogo con le autorità nazionali.

Finanza e risparmi ai tempi del coronavirus

Molti amici, preoccupati per i crolli delle azioni, mi hanno detto: “Bisognerebbe chiudere la Borsa per evitare altre perdite!”

Provvedimento di una disarmante ingenuità: è come se un malato di polmonite, controllando la temperatura arrivata a 40, provasse a guarire spezzando il termometro…

Non è spezzando il termometro che si guarisce, così come non è chiudendo un mercato finanziario che si risolve una crisi, ma agendo sulle cause, prendendo i provvedimenti giusti, attivandosi per rianimare il “paziente”, non solo iniettando liquidità nel sistema, ma creando opportunità per la crescita del reddito individuale e nazionale
Purtroppo siamo circondati da spezzatori di termometri e non da medici…Il fatto è che di colpo 60 milioni di italiani che discettavano di calcio (siamo tutti potenziali allenatori della nazionale…) si sono trasformati in 60 milioni di medici infettivologi (sappiamo tutto di pandemia, sanificazione, quarantena, ecc.). E naturalmente ci sono anche 60 milioni di economisti che pontificano sulle conseguenze dell’infezione sulla produzione mondiale e sulle Borse…

Cerchiamo di fare chiarezza, partendo da alcuni dati di fatto.
Sicuramente l’epidemia mondiale ha conseguenze sul sistema economico, perché riduce molte attività produttive (in primis turismo, viaggi, ristorazione, spettacoli, ma anche fabbriche), riduce il commercio internazionale, fa lievitare i costi del sistema sanitario, aumenta la necessità di sostenere i lavoratori che rischiano di perdere il lavoro.
Tutti gli esperti prevedono che il PIL mondiale si ridurrà, soprattutto a causa della Cina che potrebbe perdere almeno due punti di crescita; e siccome il colosso asiatico pesa per il 20% del PIL mondiale, l’effetto si preannuncia pesante. L’Europa soffrirà più di Cina o Stati Uniti, perché non ha un sistema coordinato d’interventi; e l’Italia soffrirà ancor di più perché ha un’economia che da anni stenta a crescere.

Ciò premesso, cosa fare per fronteggiare il rischio di un disastro finanziario?
Il governo ha approvato un piano da 25 miliardi che prevede vari interventi “tampone” (sospensione del pagamento dei mutui, delle bollette, delle imposte, cassa integrazione in deroga, ecc.), il tutto finanziato con “flessibilità di bilancio”; il che significa che vedremo aumentare il nostro già elevatissimo debito. A questo punto s’impone una riflessione che porta ad una proposta innovativa che andrebbe valutata. Indebitarsi per chiudere le falle del sistema produttivo non è la soluzione migliore per un Paese che, di debiti, ne ha fin sopra i capelli: è come chiedere un prestito ad una banca per pagare le rate di un mutuo ottenuto da un’altra banca. Se si assume un debito bisogna avere le risorse per rimborsarlo (pagando non solo gli interessi ma anche il capitale, altrimenti si maschera un’insolvenza!), ed oggi l’Italia non ha risorse perché non produce abbastanza ricchezza. Non basta indennizzare (con soldi pubblici) famiglie ed imprese, occorre creare reddito, creare occupazione (bene il progetto di opere pubbliche, sperando che non rimanga sulla carta…) e ridurre i debiti.

Facciamo uno sforzo di fantasia: lanciamo un “BTP Italia perpetuo” sollecitando tutti i risparmiatori ed investitori istituzionali italiani e stranieri a sottoscrivere titoli pubblici privi di scadenza (sul modello dei prestiti lanciati dopo la grande crisi del 1929, che hanno contribuito efficacemente a raccogliere soldi senza vincolo di restituzione).
Un prestito che offra una bella cedola del 3% (che, beneficiando dell’aliquota agevolata riservata ai titoli di Stato, sconta un’imposta del solo 12,50%) in eterno. Una bella rendita che potrebbe interessare sia ai privati per integrare la pensione, sia agli investitori istituzionali, specie le compagnie assicurative (che hanno necessità di garantire ai clienti le prestazioni delle polizze sulla vita).
I titoli, essendo quotati in Borsa, consentirebbero ampia possibilità a chi necessitasse del capitale, di venderli ricuperando l’investimento; con una cedola del 3% non esisterebbero problemi di avere quotazioni penalizzate.

Benefici per i risparmiatori: investire in titoli sicuri, con un buon reddito, facilmente liquidabili, esenti da imposta di successione e con tassazione ridotta.
Benefici per lo Stato: raccogliere capitali senza obbligo di restituzione, alleggerendo il peso del debito ed impegnandosi solo al pagamento degli interessi.
Alcuni esperti hanno calcolato che, per l’emergenza, occorrerebbero 100 miliardi: vogliamo provare, per sei mesi, ad emettere 5 miliardi al mese di questo “BTP Italia perpetuo”, facendo leva su un po’ di sano “patriottismo finanziario”? Anziché elemosinare la “flessibilità” (che pagheremo cara), conquistiamo l’indipendenza finanziaria, almeno per le emergenze…
demarketing2008@libero.it

 

Gianluigi De Marchi

Fdi: “Test rapidi, economici, efficaci”

“Comprendiamo che l’Unita di crisi piemontese incontri difficoltà per i laboratori e i reagenti e che si sia attenuta alle prescrizioni dell’Istituti Superiore di Sanità, ma l’esempio del Veneto dimostra chiaramente l’efficacia di effettuare tamponi a tappeto per contenere il contagio, come da indicazioni dell’OMS:

sempre più Regioni ne stanno prendendo atto” ripetono ancora una volta Augusta Montaruli e Maurizio Marrone, parlamentare e capogruppo regionale di Fratelli d’Italia

I due esponenti politici lanciano una proposta “Potremmo tentare di seguire la strategia che stanno valutando altre regioni: test rapidi a tappeto a tutti i soggetti a rischio per contatti con contagiati, sottoponendo poi solo i positivi anche a tampone per avere conferma del risultato.

Si potrebbe cominciare almeno da chi risulta con la febbre dalle misurazioni di temperatura oggi obbligatoria per decreto e ordinanza regionale agli ingressi dei supermercati e aziende ancora aperte. Sicuramente dobbiamo mettere al sicuro chi sta in prima linea e non possiamo più aspettare ”.

Sequestro di mascherine non conformi

Dal Piemonte / Nei giorni scorsi, i militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Casale Monferrato hanno sequestrato 74 mascherine facciali in un negozio di articoli sanitari commercializzati in assenza dei requisiti di conformità

I finanzieri a seguito di attività info-investigativa hanno individuato un negozio di articoli sanitari che
su prenotazione vendeva mascherine su misura in cotone “pelle d’uovo” al prezzo di 15,00 Euro
cadauna.

In particolare venivano prodotti dispositivi di protezione individuale di seconda categoria
(mascherine) non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza di cui all’apposito regolamento.
Il titolare dell’attività commerciale si è pertanto reso responsabile della condotta prevista e punita
con  la pena dell’arresto sino a sei mesi o dell’ammenda da 10.000 a 16.000 Euro
trattandosi di reato di natura contravvenzionale.

L’attività va inquadrata nel contesto emergenziale attuale che sta spingendo la cittadinanza a
ricercare freneticamente i dispositivi di protezione individuale rischiando di acquistare prodotti non
conformi e del tutto inidonei a garantire la sicurezza degli utilizzatori.

La Guardia di Finanza, oltre a concorrere alle attività disposte dalla Prefettura di Alessandria circa i
controlli da effettuare per garantire il rispetto dei provvedimenti governativi, nell’ambito delle proprie
attribuzioni di Polizia Economico Finanziaria, sta assicurando la vigilanza del territorio tutelando la
cittadinanza da ogni possibile fenomenologia illecita legata all’emergenza COVID-19

Gli industriali: “Chiudere subito è un problema per la sicurezza degli impianti”

Il  presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, commentando con l’agenzia Ansa le nuove misure per contenere il coronavirus afferma:

“Per molti  imprenditori chiudere immediatamente lunedì può essere un grave problema. Sarebbe fondamentale che almeno per un giorno,  anche le aziende dei settori considerati non essenziali possano restare aperte. E’ un problema di sicurezza degli impianti e chiudere immediatamente potrebbe rivelarsi dannoso”.

A livello nazionale le organizzazioni sindacali si sono dette pronte allo sciopero generale se non si farà della tutela della salute dei lavoratori la priorità assoluta.

Ticket reddito, proroga esenzione fino al 31 marzo 2021

Il cittadino può presentare l’autocertificazione in via telematica, attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID) o in alternativa con credenziali di tessera sanitaria con microchip (Tessera sanitaria – Carta nazionale dei servizi) o qualsiasi altra Carta Nazionale Servizi

PER L’EMERGENZA COVID-19, PROROGATA SINO AL 30 GIUGNO 2020 L’ESENZIONE E02 PER I DISOCCUPATI E I LORO FAMILIARI A CARICO

 

Su proposta dell’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, la Giunta regionale ha confermato fino al 31 marzo 2021 la validità delle autocertificazioni di esenzione per reddito dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per la specialistica riguardanti le seguenti categorie:

  • cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a euro 36.151,98 (il minore al compimento del sesto anno non potrà più usufruire di tale esenzione); codice E01

  • titolari di assegno (ex pensione) sociale e loro familiari a carico; codice E03

  • titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant’anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a euro 8.263,31, incrementato fino a euro 11.362,05 in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori euro 516,46 per ogni figlio a carico; codice E04

In considerazione dell’emergenza Covid 19 e quindi della necessità di evitare gli affollamenti agli sportelli delle Asl, la Giunta regionale ha deciso la proroga sino al 30 giugno 2020, per i cittadini in possesso dell’autocertificazione di esenzione con il codice E02: disoccupati e  loro familiari a carico, con un reddito complessivo inferiore a euro 8.263,31, incrementato fino a euro 11.362,05 in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico, in possesso di auto-certificazione valida sino al 31 marzo 2020.

Il cittadino può presentare l’autocertificazione in via telematica, attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID) o in alternativa con credenziali di tessera sanitaria con microchip (Tessera sanitaria – Carta nazionale dei servizi) o qualsiasi altra Carta Nazionale Servizi.http://www.sistemapiemonte.it/cms/privati/salute/servizi/924-autocertificazione-esenzioni-da-reddito)

Si precisa che, in caso di eventuale perdita dei requisiti di reddito che danno diritto all’esenzione, l’assistito è tenuto a darne tempestiva comunicazione all’ASL, anche attraverso la funzionalità telematica, per la cessazione del diritto all’esenzione e, pertanto, a non utilizzare più il certificato di esenzione per reddito.

Si ricorda che eventuali abusi di utilizzo del certificato di esenzione, in mancanza dei requisiti prescritti dalla legge, comportano responsabilità amministrative e penali.

Sospesa a Torino la vendita nei mercati all’aperto

Da lunedi 23 marzo, a Torino, sono sospese le attività di vendita di generi alimentari esercitate nei mercati cittadini all’aperto, comprese quelle nelle aree mercatali provviste di tettoia come copertura.

Verranno nel frattempo individuati i dispositivi e le modalità organizzative che assicurino efficacemente un afflusso regolato con rispetto delle distanza tra le persone: misure che, nel rispetto delle disposizioni regionale per il contenimento del contagio da Coronavirus, possano consentire a breve la ripresa delle attività di vendita.

Il Piemonte si autoprodurra’ i reagenti per i tamponi


Saranno prodotti in Piemonte i reagenti per completare le analisi dei tamponi del COVID-19. Ad annunciarlo l’Assessore regionale con delega alla Ricerca, Innovazione e rapporti con gli Atenei, Matteo Marnati

«Mi sono confrontato questa mattina con le Università di Torino e del Piemonte Orientale. Metteremo subito in piedi una filiera in grado di produrre kit per eseguire i test del COVID-19 che rischiano di andare esauriti nei prossimi giorni. In assenza di risposte da parte dello Stato ce li faremo da soli».

«Ho chiesto alle Università di Torino e del Piemonte Orientale la loro disponibilità a produrre i reagenti in Piemonte – ha aggiunto Marnati -, e sono orgoglioso che la risposta sia stata positiva. A tempo di record metteremo in campo una filiera di produzione del kit, che nei prossimi giorni rischia di essere introvabile. In questo momento – sottolinea Marnati – possiamo affermare che le nostre università svolgeranno un ruolo chiave alla lotta al Covid-19. Nonostante la situazione sia drammatica, dimostreremo alla nazione e all’Europa le capacità tecnico scientifiche dei nostri atenei».

L’iniziativa ha lo scopo di mettere in campo tutte le azioni utili ad arginare l’emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del Virus Covid-19. Gli Assessori alla Sanità Luigi Icardi e alla Ricerca Marnati avevano chiesto nei giorni scorsi la collaborazione delle Università per individuare laboratori da attivare subito per produrre i reagenti necessari all’analisi dei tamponi e test in house.

Poesia dalla quarantena

Dileguo le icone ultime dello sfarzo nelle rilegature del giorno.

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L’atto si fa cornice,
gli estuari del buio agonizzano le araldiche fasi del sonno.
Accarezzo il crudo battito dell’algoritmo,
tralascio la nuda convergenza dello specchio,
spalanco l’alba alle palpebre ancora incrostate nel sollazzo di un sogno,
Giulia J dice che anche i cadaveri sono soggetti alla quarantena.
Sputo la cenere fenice, scorgo il punto in cui tutto riluce.
È tempo di incontrarsi nel soma del paradosso.
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Alessia Savoini