ARTE- Pagina 95

“Le donne nell’arte” alla galleria La Telaccia

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Sono quattro le artiste in mostra alla galleria d’arte Malinpensa by Telaccia, che convergono nell’esposizione dal titolo “Le donne nell’arte”.

 

La prima delle artiste le cui opere sono esposte è Federica Caprioglio, laureata in Scienze Naturali che, sin da piccola, è stata attratta dal richiamo della natura e delle sue meraviglie, comprendendo che si trattava di un punto di partenza per sognare luoghi e paesaggi immaginari, dentro ai quali muoversi per esplorarne i dintorni.

 

Si tratta di opere che esprimevano la frustrazione di non riuscire a dare forma a quanto avesse in mente, esprimendo il desiderio di voler comunicare qualcosa a se stessa e al mondo esterno.

Le opere di Maria Luisa Piccoli sono, in particolare, costituite da collage e tecniche miste su carta. L’artista esprime i suoi soggetti in una forma di particolare interazione fantastica, descrivendo una luce altamente poetica in cui i tratti sicuri e il colore incisivo sono estremamente significativi.

Conseguita la maturità classica e frequentata l’Accademia di Belle Arti di Bari, l’artista risulta una personalità variegata quale pittrice, scultrice, poeta e scenografa.

Professoressa di Arte e Immagine, è una viaggiatrice e ricercatrice sociale e spirituale.

L’intera visione pittorica fa emergere singolari cromatismi, fantasia di composizione e azione formale capaci di offrire alle opere una ricchezza di valori pittorici notevole. Il gioco delle figure vive in perfetta simbiosi con i vari materiali utilizzati dall’artista. I soggetti si avvalorano di uno stile unico che si esprime con un linguaggio estremamente comprensibile.

Una terza artista in mostra è Séline, che fa uso di un linguaggio tecnico-stilistico, in cui convergono anni di ricerca e di studi, che infondono al fruitore una notevole abilità espressiva.

La natura si è trasformata per via della manipolazione umana, dei problemi ambientali e dello squilibrio ecologico, diventando una chiave di lettura di valida narrazione, attraverso una metafora ricca di vulnerabilità e forza.

Séline è un’artista che è nata a Foggia nel 1976, vive e lavora in Toscana. Dopo gli studi Accademici in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti ha proseguito il suo percorso di Alta Formazione Artistica e Culturale conseguendo Titoli di Specializzazione, di Perfezionamento e Master.

Abilitata ai Corsi COBASLID, affianca all’attività artistica l’insegnamento di Discipline Grafiche e Pittoriche presso il Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino, n provincia di Firenze.

Séline fonde, in una costante ricerca, lo studio di materiali e tecniche con la sua forte creatività.

Fonte ispiratrice centrale per questa artista risulta essere la natura, madre e generatrice di forme, colori e emozioni, che l’artista risulta capace di trasporre in arte.

Séline intende esaltare la bellezza e l’importanza del mondo naturale, anche in virtù ei cambiamenti climatici in corso, anche a causa del devastante impatto dell’uomo sulla natura.

La pittura dell’artista Anna Maria Terracini risulta, invece, carica di dignità tecnica e di consistenza contenutistica, capace di evidenziare un’interpretazione intrisa di sensibilità lessicale e di una rara tensione emotivo-espressiva. L’artista era una donna molto solitaria, con grandi difficoltà nell’approccio con il prossimo. Di religione ebraica, nata a Algeri, ha vissuto la sua vita da esule, viaggiando per l’Europa e l’Africa.

Anna Maria Terracini utilizza in modo magistrale alcune tecniche tra le quali quella dell’olio su tela, l’acquerello, la china, la tempera, delineando una ricerca attenta alla stesura materica e a una notevole manualità.

 

Il sentimento dell’opera risulta immediato e ben evidente, segnando immagini altamente evocative e al tempo stesso suggestive. La sua ricerca è particolarmente attenta alla stesura materica e a una notevole manualità.

 

Orario galleria 10.30-12.30; 16-19

Mara Martellotta

Orario galleria 10.30-12.30; 16-19

Chiusura lunedì e festivi.

Corso Inghilterra 51. Torino

Tel 0115628220; 3472257267

 

Con “Domenica al Museo” il nuovo anno inizia all’insegna della Cultura

 Il 1° gennaio 2023, torna l’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura “Domenica al museo”.

Ogni prima domenica del mese, ingresso gratuito nei musei statali della città. Musei Reali e le Gallerie d’Italia hanno aderito all’iniziativa

 

Mostre in corso

In questa pagina sono elencate le principali mostre in corso a Torino.

Per scoprire i musei più importanti della città visita

https

://www.turismotorino.org/it/esperienze/cultura/musei-e-fondazioni/i-musei-piu-visti


Orari giorni festivi

Di seguito gli orari di apertura dei principali musei in occasione delle festività natalizie. Verificare sui siti dei diversi musei gli eventuali aggiornamenti di orario.

GAM (Galleria Civica d’Arte Moderna)

  • 24 dicembre: dalle 10 alle 14 con ultimo ingresso alle ore 13 (chiuso il pomeriggio)
  • 25 dicembrechiuso
  • 26 dicembre: dalle 10 alle 18
  • 31 dicembre: dalle 10 alle 14 con ultimo ingresso alle ore 13 (chiuso il pomeriggio)
  • 1 gennaio: dalle 14 alle 18 (chiuso il mattino)

Palazzo Madama

  • 24 dicembre: dalle 10 alle 14 con ultimo ingresso alle ore 13 (chiuso il pomeriggio)
  • 25 dicembrechiuso
  • 26 dicembre: dalle 10 alle 18
  • 31 dicembre: dalle 10 alle 14 con ultimo ingresso alle ore 13 (chiuso il pomeriggio)
  • 1 gennaio: dalle 14 alle 18 (chiuso il mattino)

MAO (Museo d’Arte Orientale)

  • 24 dicembre: dalle 10 alle 14 con ultimo ingresso alle ore 13 (chiuso il pomeriggio)
  • 25 dicembrechiuso
  • 26 dicembre: dalle 10 alle 18
  • 31 dicembre: dalle 10 alle 14 con ultimo ingresso alle ore 13 (chiuso il pomeriggio)
  • 1 gennaio: dalle 14 alle 18 (chiuso il mattino)

Musei Reali

  • 24 dicembre: dalle 9 alle 19
  • 25 dicembre: chiuso
  • 26 dicembre: dalle 9 alle 19
  • 31 dicembre: dalle 9 alle 19
  • 1 gennaio: dalle 9 alle 19, con ingresso gratuito
  • 2 gennaio: dalle 9 alle 19

Museo Egizio
  • 24 dicembre: dalle 9 alle 14
  • 25 dicembre: chiuso
  • 26 dicembre: dalle 9 alle 20
  • 31 dicembre: dalle 9 alle 20
  • 1 gennaio: dalle 9 alle 20
  • 6 gennaio: dalle 9 alle 20* Fino al 7 Gennaio apertura prolungata (9:00 – 20:00)

Museo Nazionale del Cinema

  • 24 dicembre: dalle 9 alle 18
  • 25 dicembre: dalle 14 alle 19
  • 26 dicembre: dalle 9 alle 19
  • 31 dicembre: dalle 9 alle 18
  • 1 gennaio: dalle 14 alle 19
  • 3 gennaio: dalle 9 alle 19
  • 6 gennaio: dalle 9 alle 19* Dal 22 dicembre tornerà ad essere disponibile il servizio Ascensore Panoramico.

MAUTO

  • 24 dicembre: dalle 10 alle 14
  • 25 dicembre: dalle 14 alle 19
  • 31 dicembre: dalle 10 alle 14
  • 1 gennaio: dalle 14 alle 19

CAMERA

  • 24 dicembre: CHIUSO
  • 25 dicembre: CHIUSO
  • 26 dicembre: dalle 11 alle 19
  • 31 dicembre: dalle 11 alle 15
  • 1 gennaio: dalle 15 alle 19

Gallerie d’Italia

  • 24 dicembre: dalle 9:30 alle 18:00
  • 25 dicembre: chiuso
  • 26 dicembre: dalle 9:30 alle 19:30
  • 31 dicembre: dalle 9:30 alle 18:00
  • 1 gennaio: dalle 14:00 alle 19:30, con ingresso gratuito
  • 2 gennaio: dalle 9:30 alle 19:30
  • 6 gennaio: aperto con consueto orario dalle 9:30 alle 19:30

Museo del Risorgimento italiano

Chiusi il 24 e il 25 dicembre e il 1° gennaio.
Tutti gli altri giorni, compresi lunedì 26 dicembre e 2 gennaio, apertura con consueto orario dalle 10 alle 18.


MEF (Museo Ettore Fico)

Chiuso per riallestimento.


Fondazione Accorsi Ometto

Sabato, Domenica e Festivi dalle 10 alle 19.


Mostre in programma

  • CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Robert Doisneau

  • Mastio della Cittadella

Frida Kahlo

  • GAM – Galleria d’Arte Moderna

HIC SUNT DRACONES

  • GAM – Galleria d’Arte Moderna

Ottocento

 

Il Duca d’Aosta a vent’anni

I monumenti di Torino  / La statua in bronzo fu  trasportata, nel giugno del 1900, dalle fonderie Sperati (corso Regio Parco) al Parco del Valentino e per compiere quel tragitto di circa tre chilometri furono necessarie più di sei ore a causa appunto delle ingenti dimensioni del monumento

Il monumento è situato all’interno del Parco del Valentino, in asse con corso Raffaello e nel centro del piazzale nel quale confluiscono i viali Boiardo, Ceppi e Medaglie D’Oro. La statua che raffigura, sul cavallo ritto sulle zampe posteriori, il poco più che ventenne Amedeo di Savoia Duca d’Aosta durante la battaglia di Custoza, è posta su un dado di granito che poggia a sua volta su un basamento contornato da una fascia di coronamento in bronzo,rappresentante (in altorilievo) 17 figure tra cui numerosi personaggi celebri della dinastia sabauda. Ai gruppi di cavalieri si alternano vedute paesaggistiche come la Sacra di San Michele, il Monviso e Torino con il colle di Superga sullo sfondo.Sul fronte del basamento, poggiata sulla chioma di un albero al quale è appeso lo stemma reale di Spagna, un’aquila ad ali spiegate regge tra gli artigli lo scudo dei Savoia.Nato il 30 maggio 1845 da Vittorio Emanuele (il futuro re Vittorio Emanuele II) e da Maria Adelaide Arciduchessa d’Austria, Amedeo Ferdinando Maria Duca d’Aosta e principe ereditario di Sardegna, crebbe seguendo una rigida educazione militare.Nel 1866 gli venne affidato il comando della brigata Lombardia e partecipò alla battaglia di Custoza nella quale, nonostante fosse stato ferito da un proiettile di carabina, continuò a battersi distinguendosi così per il suo coraggio ed il suo valore.In seguito alla rivoluzione del 1868 e alla cacciata dei Borboni, in Spagna venne proclamata la monarchia costituzionale e nonostante la situazione risultasse molto difficile, Amedeo di Savoia accettò l’incarico così, il 16 novembre 1870, venne eletto Re di Spagna con il nome di Amedeo I di Spagna.Ma la situazione politica risultò ancora più instabile di come lui se la fosse prospettata e davanti a rivolte e congiure (nel 1872 sfuggì miracolosamente ad un attentato), nel 1873 abdicò rinunciando per sempre al trono.Tornato in Italia, venne nominato Tenente Generale e Ispettore Generale della Cavalleria; si spense il 18 gennaio 1890 a causa di una incurabile broncopolmonite.

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Signorilmente affabile con tutti, sempre pronto a prodigarsi per il bene della sua amata città, fu (anche durante il periodo della sua sovranità in Spagna) un personaggio molto popolare e ben voluto tanto che, neanche una settimana dopo la sua morte, la città di Torino costituì un comitato promotore per l’erezione di un monumento a lui dedicato, sotto la presidenza del conte Ernesto di Sambuy. Venne aperta una sottoscrizione internazionale alla quale, la stessa città di Torino, partecipò con la somma di L. 25.000 e in seguito, il 6 marzo 1891, venne bandito un concorso tra gliartisti italiani per stabilire chi sarebbe stato l’autore dell’imponente opera. Tra i ventinove bozzetti presentati ne furono scelti sei che vennero esposti nei locali della Società Promotrice di Belle Arti, in via della Zecca 25 ed in seguito, tra i sei artisti vincitori, venne bandito un nuovo e definitivo concorso che vide come vincitore (nel dicembre del 1892) Davide Calandra. La decisione, secondo le parole della Giuria, fu motivata “dal poetico fervore immaginoso della concezione, dall’eleganza decorativa dell’insieme, dalla plastica efficacia del gruppo equestre e dalla vivace risoluzione del difficile motivo della base“. Inizialmente l’ubicazione del monumento avrebbe dovuto essere, secondo la proposta del Comitato Esecutivo approvata dalla Città di Torino nella seduta del Consiglio Comunale dell’11 giugno 1894, il centro dell’incrocio dei corsi Duca di Genova e Vinzaglio, ma a causa delle dimensioni maestose del basamento si decise che fosse necessario uno spazio più ampio per ospitare l’opera. Dopo avere effettuato delle prove con un simulacro di grandezza naturale in tela e legname (costato alla Città la somma di L. 2480), si decise di collocarla nel Parco del Valentino sul prolungamento dell’asse di Corso Raffaello, presso l’ingresso principale dell’Esposizione Generale Italiana tenutasi del 1898: il 9 novembre 1899 il ConsiglioComunale approvò la scelta della Giunta di tale ubicazione.

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La statua in bronzo fu dunque trasportata, nel giugno del 1900, dalle fonderie Sperati (corso Regio Parco) al Parco del Valentino e per compiere quel tragitto di circa tre chilometri furono necessarie più di sei ore a causa appunto delle ingenti dimensioni del monumento. Il monumento venne inaugurato il 7 maggio 1902, in occasione della Prima Esposizione Internazionale di Arte Decorativa e Moderna di Torino, durante la quale lo scultore fu anche premiato per aver inserito nell’opera elementi di “Art Noveau”. Nel corso dell’inaugurazione il conte Ernesto di Sambuy, a nome del Comitato, consegnò l’opera al Sindaco di Torino. Originariamente il monumento venne circondato da una cancellata in ferro dell’altezza di circa 130 centimetri, disegnata dallo stesso Calandra, che venne rimossa probabilmente a causa delle requisizioni belliche durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 2004 il monumento è stato restaurato dalla Città di Torino. Per fare un piccolo accenno al Parco del Valentino, di cui certamente parleremo in modo più approfondito prossimamente, bisogna ricordare che ilmonumento ad Amedeo di Savoia è situato nell’area nella quale, fra Ottocento e Novecento, si tennero a Torino alcune tra le più importanti rassegne espositive internazionali. Nel 1949, proprio a fianco del monumento, sorse il complesso di Torino Esposizioni, un complesso fieristico progettato da Pier Luigi Nervi che, durante le Olimpiadi Invernali di Torino 2006, ha ospitato un impianto per l’hockey su ghiaccio dove sono state giocate circa la metà delle partite dei tornei maschili e femminili. Al termine delle Olimpiadi, la struttura è tornata all’originario uso abituale ripredisponendo un padiglione come palaghiaccio per i mesi invernali. Cari lettori anche questa ennesima passeggiata tra le “bellezze torinesi” termina qui. Mi auguro che il monumento equestre ad Amedeo di Savoia vi abbia incantato ed incuriosito proprio come ha fatto con me; nel frattempo io vi do appuntamento alla prossima settimana alla scoperta o meglio “riscoperta” della nostra città.

Simona Pili Stella

Dopo Natale si torna nei musei

MERCOLEDI 28 DICEMBRE

 

Mercoledì 28 dicembre ore 15

A SPASSO CON MARGHERITA

Palazzo Madama – attività per le famiglie sulla mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia

(riservata possessori Abbonamento Junior Bella Stagione)

È stata Regina d’Italia e il suo nome è ricordato da strade, scuole ospedali, biscotti e dalla pizza. Ma cosa faceva Margherita quando non era impegnata a fare la Regina? Era un’esperta alpinista e si lanciava in camminate all’aria aperta percorrendo lunghi sentieri a piedi o a dorso di mulo per raggiungere alte vette e ghiacciai.

La veduta di Gressoney-La-Trinité dipinta da Cosola ed esposta nella mostra Margherita di Savoia. Regina d’Italia, ci guiderà nella composizione di un paesaggio montano con effetto 3D da realizzare con cartoncini, colla e fantasia.

Costo: € 7 a bambino per attività; adulti accompagnatori ingresso ridotto in mostra (gratuito con Abbonamento Musei).

Prenotazione obbligatoria: t. 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

GIOVEDI 29 DICEMBRE

 

Giovedì 29 dicembre ore 16

ORIGAMI PER LE FESTE

MAO – attività per famiglie riservata possessori Abbonamento Junior

Attività gentilmente offerta da Abbonamento Musei.

L’attività prevede la visita della galleria giapponese con particolare attenzione alle opere in carta e con un accenno alle ricorrenze, feste e usanze che caratterizzano il mese di dicembre in Giappone. In laboratorio si realizzeranno origami con soggetti legati al tema della festa e degli auguri.

Da 6 anni in su.

Costo: attività gratuita per bambini possessori di Abbonamento Junior; adulti accompagnatori ingresso ridotto alle collezioni € 8 (gratuito con Abbonamento Musei).

Prenotazione obbligatoria t. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Festività natalizie alla Reggia di Venaria

Sere di Natale e Concerto di Capodanno alla Reggia

In occasione delle festività natalizie, dal 26 dicembre all’8 gennaio (escluso il 31 dicembre) la Reggia di Venaria apre anche in orario serale a una tariffa speciale, per vivere l’atmosfera magica del Natale nell’incanto dei suoi ambienti barocchi, elegantemente allestiti per le festività.

Oltre alla suggestiva proiezione luminosa che anima la Torre dell’Orologio all’ingresso della Reggia, le eleganti architetture settecentesche ospitano a partire dalle 17.30 momenti musicali e animazioni teatrali legati al tema del Natale.

La sera di domenica 1° gennaio 2023 La Venaria Reale celebra il nuovo anno con il Concerto di Capodanno alla Reggia, un concerto corale di musica Gospel curato dal noto jazz club Blue Note Milano e ospitato nella Cappella di Sant’Uberto, che vedrà esibirsi Eric Waddell & The Abundant Life Gospel Singers: una formazione di voci e timbri dalle sfumature profonde e potenti, che raccoglie i migliori talenti della città di Baltimora negli Stati Uniti.

Spazio 44 for art lovers

Si è inaugurata a Torino ai primi di dicembre una nuova galleria d’arte nel quartiere di Borgo Nuovo, dal nome “Spazio 44 for art lovers”

È nato un nuovo luogo creativo nel centro storico torinese. Si tratta della galleria Spazio 44, pensato per l’arte e i suoi linguaggi. Si presenta in una dimensione accogliente e informale, nata in uno dei palazzi più caratteristici del quartiere Borgo Nuovo, cuore pulsante della vita culturale e sociale torinese.
Spazio 44, inaugurato venerdì 2 dicembre scorso, ha recuperato un locale da tempo inutilizzato con l’intenzione di rivitalizzare l’ambiente artistico torinese e le sue dinamiche, proponendosi come un salotto d’altri tempi che ospiterà esponenti dell’arte contemporanea riconosciuta sia a livello nazionale sia internazionale, promuovendo anche talenti e realtà emergenti e favorendo la circolazione di idee e dialogo fra gli artisti. Alla base di tutto questo vi è la profonda convinzione che l’arte possa contribuire a migliorare la qualità della vita, diffondendo sensazioni, riflessioni e spazi per uno sguardo nuovo.
Claudia e Angela dello Spazio 44 sono state felici di accogliere Edoardo Di Mauro, Direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, che è intervenuto in occasione della presentazione della prima mostra ospitata nella galleria, e dedicata all’artista Bruno Zanichelli.
La sua prolifica e promettente carriera artistica è stata tragicamente interrotta, ma ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario di chi lo ha conosciuto. Bruno Zanichelli ha rappresentato una delle figure di maggior spicco nella pratica artistica negli anni Ottanta, grazie alla sua capacità di azzerare, all’apparenza, ogni differenza tra gli elementi culturali cosiddetti “alti” e quelli “bassi”, dal fumetto all’illustrazione, fino alla pubblicità, sullo sfondo della seconda fase della postmodernità. Il suo primo periodo artistico si è sviluppato tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, un momento nel quale si andava esaurendo la carica propulsiva dell’avanguardia novecentesca e, dopo l’azzeramento linguistico del concettuale, gli artisti si impossessavano nuovamente di strumenti e tecniche tradizionali, in primo luogo in campo pittorico.
La seconda fase dell’opera artistica di Bruno Zanichelli si colloca tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, espressione di un eclettismo stilistico in cui convivono pittura, fotografia, installazioni e video, in un confronto continuo tra la tecnologia e i miti della creatività giovanile. Emergono in particolar modo la scena postpunk e new wave.
A partire dal 1986, l’artista ha dato corpo a una svolta stilistica repentina, caratterizzata da una sopraggiunta maturità. Nulla viene rinnegato delle fasi artistiche precedenti, ma le immagini assumono un rilievo a tutto tondo. La vivacità coloristica e la capacità di cogliere il dettaglio si mutano in una dimensione poetica, calando le immagini della comunicazione di massa su scenari senza tempo, pregni di un’atmosfera magica. Bruno Zanichelli, conscio della sua fine prematura a causa di una malattia incurabile, negli ultimi anni della vita si dedicò febbrilmente all’attività produttiva, volendo lasciare una traccia di sé il più possibile significativa.
La mostra in corso presso la galleria Spazio 44 presenta anche lavori inediti, dalle prime sperimentazioni al confine tra arte e illustrazione fino alle opere successive che raramente vennero esposte, fino a approdare ai lavori precedenti alla prematura scomparsa, avvenuta nei primi mesi del 1990.

Labar, la nostalgia del mare

Tra i tanti temi e soggetti trattati da Labar, geniale artista siciliano da molti anni residente in Monferrato a Villadeati in un palazzo secentesco in cui si dedica con la stessa passione e bravura a pittura, scultura ed incisioni, il mare si fa protagonista della prestigiosa mostra nel Museo Montanari di Moncalvo.

La nostalgia della terra natale, pur alleviata dallo splendore del paesaggio collinare che gli offre infinite nuove sollecitazioni, gli resta costantemente nel cuore suscitando l’esigenza di trasferirne il ricordo in immagini di un realismo che non è veridicità bensì vagheggiamento del vero ampliato in aspetti ancor più belli in quanto sognati come aspirazione al miglior mondo possibile.

Ogni particolare preciso, purificato e avvolto in un clima atemporale e universale va oltre la contingenza raggiungendo una perfezione assoluta che si può trovare solo nel sogno, se è vero che questo è realizzazione di un desiderio come afferma la psicanalisi.

Il desiderio di Labar è il raggiungimento e la comunicazione della Bellezza attraverso un percorso mitico-simbolico che tiene viva la nostra tradizione millenaria riservando l’unione di forma e Idea tradotta in immagine.

Fedele al genere figurativo non si assoggetta a mode aniconiche e a leggi di mercato procedendo attraverso immagini cariche di significati simbolici convinto che occorra far dialogare l’interiorità dell’artista con l’esteriorità che gli sta intorno.

Bellezza è sinonimo di armonia ed equilibrio, il mare è reso con pennellate levigate, purissime e sublimate nell’azzurro, mai sconvolto da romantiche procelle bensì simbolo di approdo sicuro; i sassi, tersi e vellutati invitano a camminarvi sopra; il cormorano sta dall’alto immobile vedetta e custode dell’armonia; l’agave si erge come sacrale oggetto totemico a creare ancestrali vincoli di appartenenza alla terra e al mare.

Sempre affiora il mito, la sua Messina, adagiata sulle rive marine della Magna Graecia, viene rievocata, nella pittura, al pari della Zacinto di Foscolo, in poesia, distesa sulle sponde del “Greco mar” da cui era nata Venere dea della bellezza.

Al modus operandi, accanto allo slancio intuitivo dell’immaginazione, concorre il mestiere, il lavoro faticoso che lo rende abilissimo artigiano nel costruire l’opera in modo lento, assiduo e scrupoloso facendo tesoro delle esperienze dei grandi del passato.

La gestione del lavoro può durare giorni e giorni finché non ottiene il risultato che ritiene sia la consacrazione del compito che si è assunto.

Le marine, esposte in mostra, sono una dichiarazione d’amore per la natura facendo uscire il senso del divino che c’è in essa poiché fare arte è qualcosa di sacrale, unificante il bello e il buono, il famoso kalòs kai agathos greco.

Sono anche dimostrazione di come in esse riaffiorino suggestioni dei grandi maestri del passato: “L’acquitrino e le ninfee” accolgono la teoria di Leonardo sulla applicazione dei colori primari e secondari al fine di ottenere il rilievo; “Acqua chiara”, con la distesa dei sassi, rivela la precisione fiamminga del dettaglio “La spiaggia” del 2019 è un capolavoro di Labar che, essendo anche un matematico, conosce perfettamente le regole della prospettiva attenendosi al trattato di Luca Pacioli “De divina proportione”.

Una particolare attenzione è rivolta alla scelta di materiali, utensili, tele e colori che devono essere i migliori per concorrere al risultato.

La stessa attenzione è rivolta all’incisione, che esercita personalmente nelle sale della sua dimora, adibite a questa disciplina, dove troneggiano rari torchi litografici e calcografici del 700 e dell 800 che ricreano la seducente atmosfera respirata nelle botteghe di Colmar e di Norimberga.

Gli stessi strumenti, bulini, inchiostratori, rotelle, sgorbi, tagliacarte, scovati avventurosamente in mercatini e botteghe antiquarie, sprigionano il fascino del pensiero di tante mani di artisti sconosciuti, e forse importanti, che li hanno usati.

Tra tanto rigore è singolare e desta emozione” La barchetta di carta va al mare”, nostalgico ritorno all’infanzia quando di fronte al mare sentiva il desiderio di avventurarsi tra le onde.

Il sogno si è poi avverato navigando tanti anni come skipper esperto e al tempo stesso trovando meravigliose suggestioni per la propria arte.

Giuliana Romano Bussola

Fondazione Torino Musei, gli appuntamenti culturali di Natale a Torino

Ecco l’agenda degli appuntamenti in programma alla GAM, a Palazzo Madama e al MAO nella settimana dal 23 al 29 dicembre 2022.

Orari di apertura:

da martedì a domenica dalle 10 alle 18
Lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.

 

Orari durante le festività natalizie:

 

24 dicembre: dalle 10 alle 14 con ultimo ingresso alle ore 13 (chiuso il pomeriggio)

25 dicembre: chiuso

26 dicembre: dalle 10 alle 18

31 dicembre: dalle 10 alle 14 con ultimo ingresso alle ore 13 (chiuso il pomeriggio)

1 gennaio: dalle 14 alle 18 (chiuso il mattino)

 

AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

23-29 dicembre 2022

 

 

 

VENERDI 23 DICEMBRE

 

Venerdì 23 dicembre ore 16.30

SOVRANITÀ, STILE ED ELEGANZA

Palazzo Madama – visita guidata tematica

La Regina Margherita tra moda e abbigliamento. Stoffe, merletti, trine. Lampassi, sete, velluti, pizzi e ricami. Corsetti, mantelli, strascichi.

La mostra allestita nelle sale di Palazzo Madama offre svariati spunti per analizzare l’eleganza al tempo della prima Regina d’Italia. Sono diversi gli abiti presentati e ben rappresentano le tendenze in voga.

Interessante quindi scoprire come vestivano, quali abiti scandissero le ore della giornata, quali look fossero previsti per feste, serate, matrimoni o speciali avvenimenti.

Una visita specialistica mirata a svelare le abitudini e la moda tra fine Ottocento e inizi Novecento.

Tagli, stoffe, e tecniche di lavorazione esaminate con precisione da un esperto conoscitore dei tessuti che condurrà con taglio specialistico e preciso ogni dettaglio e rifinitura. Una visita “cucita” per affascinare il visitatore.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

MERCOLEDI 28 DICEMBRE

 

Mercoledì 28 dicembre ore 15

A SPASSO CON MARGHERITA

Palazzo Madama – attività per le famiglie sulla mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia

(riservata possessori Abbonamento Junior Bella Stagione)

È stata Regina d’Italia e il suo nome è ricordato da strade, scuole ospedali, biscotti e dalla pizza. Ma cosa faceva Margherita quando non era impegnata a fare la Regina? Era un’esperta alpinista e si lanciava in camminate all’aria aperta percorrendo lunghi sentieri a piedi o a dorso di mulo per raggiungere alte vette e ghiacciai.

La veduta di Gressoney-La-Trinité dipinta da Cosola ed esposta nella mostra Margherita di Savoia. Regina d’Italia, ci guiderà nella composizione di un paesaggio montano con effetto 3D da realizzare con cartoncini, colla e fantasia.

Costo: € 7 a bambino per attività; adulti accompagnatori ingresso ridotto in mostra (gratuito con Abbonamento Musei).

Prenotazione obbligatoria: t. 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

GIOVEDI 29 DICEMBRE

 

Giovedì 29 dicembre ore 16

ORIGAMI PER LE FESTE

MAO – attività per famiglie riservata possessori Abbonamento Junior

Attività gentilmente offerta da Abbonamento Musei.

L’attività prevede la visita della galleria giapponese con particolare attenzione alle opere in carta e con un accenno alle ricorrenze, feste e usanze che caratterizzano il mese di dicembre in Giappone. In laboratorio si realizzeranno origami con soggetti legati al tema della festa e degli auguri.

Da 6 anni in su.

Costo: attività gratuita per bambini possessori di Abbonamento Junior; adulti accompagnatori ingresso ridotto alle collezioni € 8 (gratuito con Abbonamento Musei).

Prenotazione obbligatoria t. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Parata di luci del MAO Museo d’Arte Orientale in piazza della Repubblica

22 dicembre ore 17.30

Nell’ambito del 25° anniversario delle Luci d’artista, i Servizi Educativi del MAO, in collaborazione con Yizhong e il Mercato Centrale Torino e con la partecipazione dei bambini delle scuole primarie Lessona, XXV aprile e Sclopis, daranno vita a una parata di luci animata dalle percussioni dei Mixtura e a un’azione performativa in dialogo con l’opera di Grazia Toderi installata sulla cupola Mauriziana affacciata su piazza della Repubblica.

L’installazione luminosa dell’artista Grazia Toderi, un grande punto interrogativo rosso, che cambia grazie a un programma di animazione delle luci, è viva, pulsante, sempre diversa. Dalla sommità della Basilica, l’opera …?… svetta sulla piazza brulicante e sembra un invito silenzioso a porre domande destinate – forse – a non trovare risposte definitive: un segno poetico che svela il valore del dubbio e dell’esitazione di fronte alla complessità cosmica.

PARATA DI LUCI – PROGRAMMA
giovedì 22 dicembre
ore 17.30
 – Partenza dal MAO
ore 18 azione performativa in Piazza della Repubblica
L’attività è aperta gratuitamente a tutta la cittadinanza.

Foto: Federico Masini

Ritratti di fotografi in un interno. Alla Famija Turinèisa

Cinque fotografi dell’area metropolitana torinese, Valerio Bianco, Franco
Bussolino, Emilio Ingenito, Giorgio Veronesi e Pier Paolo Viola, durante il
periodo del “lockdown duro” tra marzo e maggio 2020, ormai storicizzato, hanno
voluto raccontare con queste progetto come hanno vissuto questo periodo di
clausura forzata tra le loro quattro mura domestiche. La genesi di questo progetto,
è avvenuta durante incontri in video chat, per tenersi compagnia, ma anche per
confrontarsi e trovare nuove idee su cui lavorare. L’approccio metodologico ha
rispecchiato quello di precedenti lavori, dove i singoli autori hanno lavorato alla
tematica in modo autonomo, con la più completa libertà stilistica e tecniche di
rappresentazione, proprio per rimarcare che questo periodo è stato vissuto in
modo diverso, come diversa è la personalità dei singoli autori de Il Terzo Occhio
photography. Questo esercizio di stile ha già visto in passato, in 25 anni di
attività, produrre lavori che su una medesima tematica, ma con diversità stilistica
sono riusciti ad ottenere unitarietà di risultato. “Ritratti di fotografi in un
interno” è una continua citazione colta, che mutua le proprie immagini dal
mondo delle arti figurative, del cinema e dei fumetti. Un lavoro autobiografico in
cui ognuno potrà riconoscersi. Gli autori di questo lavoro invece, hanno saputo
raccontare con sentimento ed ironia, le loro giornate quotidiane, strette nella
morsa di un momento storico drammatico, come poche volte è dato vedere
soprattutto per la nostra generazione. Il valore semantico di queste fotografie è
nella lettura socio-psicologica che gli autori hanno voluto dare loro ma, rivisto
nel tempo, il suo carattere intimistico e minimalista, acquisterà il valore storico
della memoria: come eravamo, come siamo stati.
La Famija Turinèisa con “Il Terzo Occhio photography” vuole
presentare questa mostra come chiusura di un periodo buio ma
con il sorriso per un nuovo corso della vita che ci auguriamo
migliore anche se le prospettive non ci aiutano,
ma noi desideriamo essere positivi.

RITRATTI DI FOTOGRAFI IN UN INTERNO
Fino al 23 dicembre 2022
Sala mostre al secondo piano
Salire con l’ascensore
Famija Turinèisa
via Po 43
Torino
apertura: GIOVEDÌ, VENERDÌ, SABATO ore 16,00 – 19,30

(foto Liguori)