ARTE- Pagina 24

Al Museo MIIT una personale dedicata allo scultore Fernando Delìa

 

 

Il Museo MIIT di Torino presenta la mostra antologica dedicata allo scultore Fernando Delìa, dal titolo “Artistico guazzabuglio”, in programma da sabato 25 maggio a domenica 2 giugno prossimi. L’inaugurazione sarà sabato 25 maggio alle ore 18.

Saranno in mostra una cinquantina di sue opere, tra sculture in terracotta, bronzo, altorilievi e pannelli.

Fernando Delìa era non solo a Torino, ma per tutti “l’avvocato scultore”. Il ricordo del museo MIIT e di Italia Arte, unitamente alla famiglia dell’artista e alla Fondazione Faro, a cui è dedicata la raccolta fondi organizzata in occasione dell’esposizione, intende omaggiare la figura di uomo e di creatore di sogni, di quegli “artistici guazzabugli”, come recita il titolo dell’esposizione, che lui amava comporre dapprima nella sua immaginazione e poi plasmando e modellando le crete con fare rapido e istintivo, come se si corresse il rischio che quei personaggi e quelle forme immaginate potessero svanire del tutto all’improvviso.

La genesi dell’opera, il suo essere concepita, pensata e poi realizzata descrive al meglio l’attività del maestro e la sua attenzione meditata al messaggio artistico, attraverso un procedimento che si sviluppa in seguito ad un fare immediato, istintivo, gestuale, nel modellare la materia e nel plasmare forme, volumi e idee.

L’arte di Fernando Delìa è un’arte quotidiana e intimista, caratterizzata fortemente da uno sguardo interiore e profondo sull’uomo, sulla sua storia e sul suo destino.

Nato a Trieste, fin da piccolo ha manifestato una spiccata attitudine per il disegno e la scultura, tanto da frequentare a Bologna privatamente anatomia artistica e tecnica del modellato. A Torino ha conseguito la laurea in Giurisprudenza e vi ha esercitato la professione forense. La prima mostra personale risale al 1975, presso la galleria della Conchiglia e, da allora, ha partecipato a diverse importanti mostre collettive a Roma, Milano e Torino. Ha organizzato mostre personali a Finalborgo e Saint Vincent e a Torino, tra le altre, presso la Società Promotrice di Belle Arti, il Piemonte Artistico, la Fondazione Fulvio Croce presso palazzo Capris, Villa Gualino e la Galleria Fogliato.

I personaggi immortalati da Delìa potrebbero essere i nostri vicini di casa o chi la casa non ce l’ha più, come “Gli sfrattati”, tristemente in cammino sulla scala di un’esistenza tra alti e bassi, lo sconosciuto osservato nel parco, seduto su una panchina a meditare sulla sua vita, il collega di lavoro frustrato e sommerso da scartoffie, il perenne insoddisfatto, l’annoiato.

Delìa osserva il mondo, le persone che incontra sul suo cammino, ne scandaglia pregi e difetti, caratteri, ne coglie l’essenza e la trasforma in maschere universali. La sua è una commedia dell’arte contemporanea, specchio di una società spesso confusa e disorientata, mascherata e ipocrita, che l’artista è capace a cogliere nelle espressioni, nelle pose, nei gesti, nella verità del momento, nell’anima dell’Essere.

La sua tecnica è volutamente quella del non finito, dell’abbozzato e sembra volerci comunicare che tutto è effimero e passeggero, che la vita può mutare all’improvviso, senza guardare in faccia nessuno, in uno scorrere degli anni vorticoso e affannato.

Il tempo nell’Opera di Delìa assume una valenza concettuale profonda e la realtà diventa istante vissuto, ma anche immagine dello spirito, in un moto interiore subitaneo, che passa rapidamente per lasciare spazio ad altri affanni o ad altre gioie.

Sarebbe errato definire l’arte di Delìa malinconica o solitaria, a volte abitata da incubi, come alcune sculture indubbiamente ci inducono a pensare.

“Verso il baratro”, “Davanti un’intera giornata da affrontare”, “L’attesa”, “La deposizione” narrano lo stato d’animo universale e condiviso in una società sospesa e ineluttabilmente condannata. Nelle sue creazioni non mancano, però, sfumature ironiche, divertenti, sarcastiche e argute, quasi una sorta di vignette storiche da gustare con gli amici, riconoscendo in un personaggio o in un altro qualche parente o conoscente.

La terracotta modellata da Delìa, come i bellissimi bronzi a cera persa, fanno rinascere ogni volta l’Uomo, plasmato da un Dio benevolmente, come noi, di carne e di spirito, consapevole di tutti i difetti e di tutta la piccolezza della nostra specie, ma anche capace di gesti e di atti eroici, sacrali, quotidiani e immortali.

Basti considerare le opere celebrative di Delìa, quali i busti dedicati a Bruno Caccia e a Fulvio Croce nell’atrio d’ingresso e nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Torino, o quello che ricorda il papa Emerito Benedetto XVI presso la casina Pio IV.

A volte in Delìa si accende anche la scintilla divina che riaccende la speranza in un futuro migliore come nelle opere “L’importante è non arrendersi’” e “Sogni di adolescente”, o nei ritratti affettuosi e palpitanti dei nipotini, mentre in altri lavori non manca mai il sorriso dolceamaro dell’artista, una firma che sancisce il destino di ognuno.

“Trovo difficile spiegare – affermava Fernando Delìa – come sia nato in me il desiderio di modellare e per quale motivo. È una necessità che ho sempre avuto e che non riesco a definire razionalmente. Posso cercare di spiegarlo guardando quello che più spesso è l’oggetto delle mie opere, cioè la figura umana, di preferenza il volto e le mani, nella quale non è il bello che mi attira, ma la caratterizzazione, forse la deformazione, mai la deformità.

Se questo è il mio motivo ricorrente posso ipotizzare che la mia “ricerca” sia quella di rappresentare, attraverso l’esasperazione dei lineamenti, il modo di essere, il vissuto, l’originalità di ciascuno di noi. Non penso che nella rappresentazione dei miei personaggi ci sia la cattiveria necessaria perché li si possa definire grotteschi. Forse c’è la semplice ironia, il divertimento triste di ridere di noi stessi. E ai miei personaggi mi affeziono, forse perché in fondo non fanno altro che rappresentarmi. Mi dicono che, secondo la psicoanalisi, sognare la casa significhi rappresentare la propria interiorità. Penso che la sensazione che provo quando riesco a chiudermi nel mio luogo dove mi fermo a modellare, il mio studio, sia la stessa. È il luogo dove ( a differenza di Machiavelli che, prima di prendere la penna in mano, si paludava da antico romano) riesco a spogliarmi di tutti i personaggi, le convenzioni, dietro le quali mi nascondo nella vita quotidiana. È come se quello spazio costituisse una prosecuzione immaginaria della mia persona. Uno spazio che, oltre che delle mie opere, ho riempito di vecchi ricordi e oggetti di affezione. Confesso che, forse, proprio per questo, aprire il mio studio a estranei un poco mi spaventa come farmi sorprendere scoperto nella mia intimità”.

MARA MARTELLOTTA

Italia Arte. Museo MIIT Corso Cairoli 4

Tel. 0118129776

Info@italiaarte.it

Apertura da martedì a sabato 15.30-19.30, domenica 26 maggio e domenica 2 giugno orario 15.30-19.30.

Lettura di pensieri di Fernando Delìa con Cristiana Voglino giovedì 30 maggio alle ore 18.

“Viaggiando oltre il perimetro dell’immagine”. Ultima settimana

In mostra nel settecentesco edificio le opere di cinque artisti davvero “speciali”, piacevolmente giocosi nel contrasto con l’austerità del luogo

Fino al 26 maggio

L’atmosfera è “pop”, ironica e sarcastica, nei giusti limiti. L’intento primo è quello di proporre attimi di riflessione, un “dibattito”, una critica all’evoluzione – involuzione e ai facili perbenismi dei tempi che corrono, attraverso immagini scultoree ed installative(che acquisiscono il valore di “intervento site-specific” come rilettura a posteriori di lavori già ben datati nel tempo) in grado di tener campo, a volte con chiassosa piacevolezza, agli spazi fortemente connotati dell’“Appartamento Padronale” del settecentesco “Palazzo Saluzzo Paesana” di Torino, prestigiosa opera di Gian Giacomo Plantery.

Compito non facile. Che i cinque artisti coinvolti, tutte figure di spicco nel panorama dell’arte italiana, assolvono con indubbia facilità, approfondendo alcune delle loro “comuni attitudini”, come l’esigenza di “fuoriuscire dal perimetro del quadro” (ecco spiegato il titolo della rassegna) per meglio osservare ed osservarsi nel puntare il dito, mai a vanvera, contro bersagli di natura socio-politica che l’arte può servire a mettere giocosamente “alla gogna”. Senza mai alzare la voce, ma con l’arma potente dell’ironia e pur anche con intuizioni di sano e godibile divertissement.

Visibile fino a domenica 26 maggio e curata da Lorenzo Bruni – con il sostegno del “Gruppo Zenit” e la collaborazione del “Centro Studi Piero Gilardi” – l’esposizione mette in mostra le ricerche, realizzate in differenti anni e attraverso differenti media installativi, di artisti quali Corrado Bonomi, Gianni Cella, Piero Gilardi, “Plumkake” (Romolo Pallotta, Claudio Ragni e lo stesso Cella che si staccherà dal Gruppo nel gennaio 2000, per continuare in solitaria) e Aldo Spoldi. Fil rouge univoco per tutti , sottolinea il curatore Lorenzo Bruni “una lettura sovversiva e spiazzante ‘dell’ordinario nel possibile’”. “Intenti comuni – prosegue – che vanno dall’attenzione ai temi ambientali a quelli della costruzione di una comunità di esperienze, dallo smascheramento delle ipocrisie sociali alla ricostruzione di un’idea di storia dell’arte non del tutto dipendente alle logiche del mercato”.

Esemplare, in tal senso, la sala dedicata al “progetto corale” della Banca di Oklahoma” ideato dal ludico e teatrale cremasco Aldo Spoldi nel corso degli anni ’80, per “instillare una critica all’economia finanziaria che stava divenendo sempre più influente proprio in quegli anni”. L’installazione, oltre ad esporre l’oggetto/panchina, l’assegno, la scultura dello “sponsor messaggero”, comprende anche i “Brunelli” – tra cui quelli dei “Plumcake” del 1988, di Piero Gilardi del 1989, la versione in ceramica di Aldo Spoldi del 1990 e quelli del 2024 di Corrado Bonomi che sono realizzati per l’occasione – ovvero “monete giganti”, create dai singoli artisti, “con cui hanno interpretato la loro personale adesione a questa nuova visione possibilista delle cose”. L’iter spazia ancora dal classico “tappeto natura” del “Tronco sonoro” del ’92 di Piero Gilardi(Torino 1942 – 2023) all’“America prima dell’immigrazione del 2019” realizzata dal pavese Gianni Cella (una serie di maschere in resina che rimandano all’immaginario delle varie tribù nord americane prima della colonizzazione occidentale), fino al bizzarro intervento di Corrado Bonomi negli spazi della cucina con le opere pittoriche del ciclo “Mare” raffiguranti creature marine dipinte direttamente nelle confezioni vuote di latta e le sculture dedicate ai dittatori del secolo passato.

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In via del tutto eccezionale, troviamo anche una sala dedicata all’immaginario fotografo Met Levi, personaggio virtuale” (al pari dell’artista Cristina Show, al filosofo Andrea Bortolon e al critico Angelo Spettacoli) di Aldo Spoldi, con le immagini straordinarie realizzate dal 1968 con la sua “Rolleiflex con planar 3,5” che documentano, in un commovente ed energico bianco e nero, i cambiamenti sociali, politici e artistici di quegli anni. Insomma, a “gentilmente” violare la sacralità della storica location di via della Consolata, c’è davvero da stupirsi e sbizzarrirsi passeggiando fra opere in grado di fornire (ancor più attraverso la volontà di “uscire” dai loro perimetri o supporti materiali per meglio  arrivare allo spettatore) molteplici letture “quante le sfaccettature – conclude Bruni – che hanno sempre fatto emergere gli artisti in mostra, rispondendo con spirito critico e pungente ai cambiamenti della loro contemporaneità, dal ’68 ad oggi”.

Gianni Milani

“Viaggiando oltre il perimetro dell’immagine”

“Palazzo Saluzzo Paesana”, via della Consolata 1bis; tel. 347/0103021 o www.palazzosaluzzopaesana.it

Fino al 26 maggio

Orari: giov. – dom. 11/19

 

Nelle foto:

–       Parte allestimento, ph. Leo Gilardi

–       Aldo Spoldi: “Banca di Oklaoma – Sponsor messaggero”, legno, 1994

–       “Plumkake”: “Brunello”, vetroresina smaltata, 1988

–       Piero Gilardi: “Tronco sonoro”. Poliuretano espanso, 1992

–       Corrado Bonomi: “Mare”, olio su scatoletta metallica, 1987-2024

Erwin Olaf. Scatti di ordinaria solitudine

Nell’ambito dell’“Extend Programme” di “EXPOSED Torino Foto Festival”, la Galleria “metroquadro” di Torino ricorda il celebre fotografo olandese

Fino al 1° giugno

Credo di non sbagliare. All’interno dei lavori fotografici di Erwin Olaf Springveld, in arte solo Erwin Olaf (Hilversum, 1959 – Groningen, 2023), sono parecchie  e insistenti le citazioni e i riferimenti (tributo) a quel senso di ovattata, triste e inquietante solitudine, propria del grande, realistico cantore dell’“Amercan Way”, Edward Hopper. Di quel profondo, spirituale, “realismo americano”, in parte sbirciante alla più “intimististica” e “romantica” (ma per Olaf meno pregnante) architettura narrativa dell’altrettanto celebre pittore e illustratore statunitense Norman Rockwell.

Di fronte agli scatti sospesi in un deserto di silenzio ed attesa, propria delle opere di Olaf raccolte in un’interessante retrospettiva (l’artista è di recente scomparso) organizzata da Marco Sassone, fino a sabato 1° giugno, nella “metroquadro” di corso San Maurizio, a Torino, non si può non andare con occhi e mente agli interni – universi senza voci e scatole del tutto chiuse all’empatia umana, fino alla celeberrima “I nottambuli” pagina aperta su una notte di solitudine a New York – opere del grande Hopper. Che pare fosse solito ripetere “non dipingo quello che vedo, ma quello che provo”. Ed Olaf “dovrebbe esserci un enigma in ogni immagine potente, che ti incuriosisca e ti inviti a guardare più e più volte”. Come dire. A te, spettatore, per ogni mia opera, la tua storia. Per la giovane nuda di colore, affogata in un oceano di tormenti e silenziosamente seduta ai bordi di un letto in una misera stanza di albergo o per la distinta signora di antica eleganza appesa al filo della memoria o ad una chiamata dal bianco telefono che sembra per lei non aver più voce … a te, spettatore, il filo della storia. Sono quattro le serie di fotografie messe insieme, nell’ambito del mese dedicato da Torino alla Fotografia, da Marco Sassone: “Rain” (2004), “Hope”(2005), Grief (2007) ed “Hotel” (2010). E proprio in quest’ultima, Olef trasmette con maggiore intensità quel senso di “distacco dal mondo esterno” che diventerà il suo massimo segno distintivo.“La serie ‘Hotel’ – diceva lo stesso artista – riguarda l’alienazione e la sottile gamma di oscure emozioni che essa provoca in una persona. Le stanze di hotel in cui dormo quando viaggio sono tutte diverse, ma la sensazione che trasmettono è sempre la stessa, ha luogo una sorta di distacco”. Camere simili a rifugi anonimi, senz’anima, in cui i personaggi (quasi sempre donne) appaiono intrappolati in un’annoiata e inquieta attesa. Scrive bene Marco Sassone: I bellissimi nudi femminili delle foto sono avvolti in sofisticate atmosfere di velluto che evocano sottilmente le diverse città in cui le camere d’albergo si trovano. L’ambiguità e il senso di nostalgica frustrazione che le immagini trasmettono contrastano con la perfezione meticolosa dei dettagli della rappresentazione, confermando ancora una volta l’abilità dell’artista nel ricostruire il contesto e la scena fin nei minimi dettagli, con un’attenzione quasi cinematografica al trucco, all’acconciatura, all’abito, all’oggetto d’arredo, alla luce dell’ambiente”.


Se n’è andato troppo presto Erwin Olaf. A soli 64 anni, nel settembre del 2023, per un enfisema polmonare che lo aveva portato, qualche settimana prima, al trapianto di un polmone. E qualcuno afferma lo avesse predetto. Nella Galleria newyorkese “Hasted Kraeutler”, in occasione della presentazione della sua serie di “autoritratti” del 2009, si ferma davanti alla parete che espone il trittico “I Wish/I am/I Will Be” … si gira lentamente verso il giovane fotografo che lo sta ritraendo e diventa così il quarto ritratto della serie. “Ovvero un momento già passato all’interno di una storia che va avanti”.

Contemporaneamente alla retrospettiva di Erwin Olaf, prosegue, fino a sabato 22 giugno, alla Galleria “metroquadro”, la mostra “Marks and Traces” di Shinya Sakurai, che con questa rassegna (venti le opere esposte) celebra il ventennale del suo arrivo sotto la Mole.  Nato a Hiroshima nel 1981e laureatosi ad Osaka in “Belle Arti”, Shinya si divide oggi fra l’isola di Honshu e la nostra (ma ormai anche sua) Torino, dove ha studiato “Scenografia” all’“Accademia Albertina”, portando avanti con parametri tutti suoi una pittura di evidente “chiave astratta”, in cui s’intrecciano, su monocrome superfici di raffinato “velluto” e in un perfetto connubio di segno e colore (olio, resine e colle traslucide), citazioni stilistiche, piacevolmente contese ed ammiccanti alla serialità neo-pop, fra cifre di matrice orientale ed occidentale, capaci di tenere ben insieme echi della tradizione e della più audace contemporaneità.

Gianni Milani

Erwin Olaf

Galleria “metroquadro”, corso San Maurizio 73/f, Torino

Fino al 22 giugno

Orari: giov. – sab. 16/19

Nelle foto: Erwin Olaf: “Hope Portrait”, 2005; “Hotel Winston Salem, Room 304”, 2010; “Hotel Paris, Feline Portrait”, 2010; Shinya Sakurai: “Marks & Traces n. 17”, tecnica mista su velluto, 2023

Gianni Spaterna, emozione acquerello

Informazione promozionale

Gianni Spaterna è nato a Perugia, si considera torinese di adozione in quanto ha frequentato il liceo scientifico e la facoltà di Architettura a Torino, dove svolge la sua attività professionale.

Il suo interesse per l’arte figurativa si è manifestato sin dall’infanzia e, nel 2016, ha deciso di frequentare un corso di pittura, con il pittore naturalista Lorenzo Dotti, per apprendere la particolare tecnica dell’acquerello, scoprendo che accanto all’interesse e alla capacità c’era una grande passione per questa tecnica, spesso sottovalutata, nel circuito dell’arte. Da allora ha realizzato ben 260 opere, partecipando a mostre collettive, mostre personali e concorsi nazionali e internazionali. Negli anni del Covid ha poi seguito un corso di pittura online della pittrice naturalista Cristine Girard.

La sua prima mostra personale risale al 2019 ed è stata allestita nello studio del fotografo Giancarlo Tovo, lo Studio 17, in via Cesare Battisti 17, a Torino. La seconda mostra, incentrata sugli animali (non domestici), risale al 2022. Per la terza mostra, intitolata “Torino” e presentata nel novembre 2023, ha scelto uno show room di arredamento, chiamato “Metroquadro”, in corso Matteotti 17/c, a Torino, durante la quale i suoi quadri, risultato di un lavoro di osservazione della città attraverso uno sguardo artistico e i suoi colori, sono stati molto apprezzati anche per l’inserimento di un contesto che non era quello della classica galleria d’arte ma di uno show room di arredamento contemporaneo.

Il soggetto scelto è stato la città di Torino, che l’ha accettato dal punto di vista umano e professionale, di cui ha dipinto luoghi noti ai torinesi e ai turisti. Ha esposto 34 acquerelli inediti che sono il risultato di una scelta sul campo di particolari fotografici, oltre ai primi schizzi a matita, finalizzati a far emergere la vivacità cromatica del notevole patrimonio architettonico e l’atmosfera della città mediante l’uso di colori decisi, meno diluiti in acqua, nel primo caso, e maggiormente nel secondo. Ha impiegato anche forti contrasti ed effetti chiaroscurali generati dalla luce, ricordando le parole dell’architetto Le Corbusier, che disse: “L’architettura è il gioco sapiente e rigoroso dei volumi sotto la luce”.

Spaterna ritiene che la persona creativa non sia una, ma una moltitudine di persone capaci di esprimere un’ampia gamma di emozioni, ed è anche per questo motivo che ha scelto di cimentarsi su soggetti diversi anziché prediligere un tema specifico ripetitivo, poiché limitante. Nel suo portfolio si possono ammirare acquerelli raffiguranti animali, persone, paesaggi terrestri, paesaggi marini, mezzi di trasporto, imbarcazioni e architetture.

Le sue opere, dal 2016, grazie a mostre collettive e personali, hanno toccato città come New York, Londra, San Pietroburgo, Charlotte, Figueres, Venezia, Milano, Sanremo e Arles.

Mara Martellotta

 

Giornata Internazionale dei Musei, iniziative a Torino

Sabato 18 maggio 2024 i Musei Reali di Torino e la Fondazione Torino Musei propongono una varietà d’iniziative studiate per una larga fascia di pubblico. Il programma di Gallerie d’Italia.

 

Si parte alle ore 11.00, nella Corte d’Onore di Palazzo Reale, con l’apertura dell’esposizione dei lavori finalisti di The sharing table, il concorso artistico per le scuole secondarie del Piemonte, ideato dai Musei Reali in occasione della mostra Africa. Le collezioni dimenticate e ispirato all’installazione site-specific The smoking table dell’artista etiope Bekele Mekonnen, che ha visto la partecipazione di oltre 250 studenti e studentesse in un percorso che li ha impegnati per oltre quattro mesi.

Le opere finaliste sono state selezionate dalla giuria tecnica composta da Mario Turetta, Segretario generale del Ministero della Cultura e Direttore avocante dei Musei Reali, Lucrezia Cippitelli, curatrice e docente di estetica presso l’Accademia di Brera, Erika Grasso, curatrice del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università degli Studi di Torino, Paola Zanini, Responsabile Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con la partecipazione dell’artista Bekele Mekonnen.

I lavori saranno anche pubblicati sul sito dei Musei Reali (https://museireali.beniculturali.it). Sarà il pubblico a decretare le classi vincitrici mediante una votazione – in modalità online – che si aprirà proprio sabato 18 maggio, secondo le regole che verranno pubblicate sul sito del museo.

 

Alle ore 16.00, nella Sala da ballo al secondo piano di Palazzo Reale, si tiene la presentazione del saggio dell’archeologo e divulgatore storico Giorgio Franchetti, dal titolo A TAVOLA CON GLI ETRUSCHI. Viaggio alla scoperta dei Rasenna attraverso il loro rapporto con il cibo.

L’appuntamento, che si svolge nell’ambito delle iniziative per i festeggiamenti dei 300 anni del Museo di Antichità di Torino, è introdotto da Elisa Panerochief curator delle collezioni archeologiche e numismatiche dei Musei Reali, ed è arricchito dalle performance dal vivo del gruppo dei musici antichi Phonomachoi – Musica e danza dall’antichità, e dalla presenza dei rievocatori storici in abiti etruschi dell’Associazione Antichi Popoli di Firenze.

Segue una degustazione di pietanze “all’etrusca” elaborate dall’archeocuoca Cristina Conte, e una di vino invecchiato in anfora sotterrata a cura del viticoltore Francesco Mondini.

Ingresso con biglietto speciale a 1 euro fino a esaurimento dei posti disponibili (per prenotazioni:
mr-to.edu@cultura.gov.it).

 

Dalle 19.30 alle 22.30 è in programma la Notte Europea dei Musei, evento promosso dal Ministero della Cultura che prevede l’apertura serale dei musei e dei luoghi della cultura statali con ingresso speciale a 1 euro.

I Musei Reali aderiscono all’iniziativa nazionale e, con il biglietto speciale, alle 21.30 si può assistere anche allo spettacolo di arte performativa a cura della Fondazione Cirko Vertigo, con numeri di bal di corda, tessuti aerei, cinghie aeree e cerchio aereo.

***

GAMMAO e Palazzo Madama aderiscono come di consueto alla Notte Europea dei Musei organizzata dal Ministero della Cultura francese e patrocinata dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’ICOM.

La storica manifestazione è nata con l’intento di valorizzare l’identità culturale europea e coinvolge i musei di tutta Europa.

Sabato 18 maggio i musei saranno straordinariamente aperti fino alle ore 22 (ultimo ingresso ore 21) e, a partire dalle 18, si potranno visitare le collezioni permanenti e le mostre in corso con tariffe speciali.

La tariffa speciale di 1€ sarà applicata anche ai possessori di Abbonamento Musei.

La Fondazione Torino Musei e Theatrum Sabaudiae propongono inoltre in ogni museo una serie di visite guidate alle collezioni e alle mostre temporanee, oltre a workshop serali.

Cosa si può visitare

 

Alla GAM | Collezioni Permanenti: 1€; Mostra Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte: 1 €;

Mostra Expanded – I paesaggi dell’arte: 1 €

Al MAO | Collezioni Permanenti: 1€; Mostra Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded: 1€

A PALAZZO MADAMA | Collezioni Permanenti: 1 €; Mostra Max Pinckers. State of Emergency: 1 €;

Mostra Liberty. Torino Capitale: 5 €

Dalle 18:00 alle 21:00 le tessere di Abbonamento Musei saranno valide solo per la mostra Liberty. Torino Capitale a Palazzo Madama, mentre le tessere Torino+Piemonte Card sono valide su tutte le mostre in tutti i musei.

Le visite guidate e workshop serali

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

ore 18:00
VISITA GUIDATA alla mostra EXPANDED – I paesaggi dell’arte
Costo della visita guidata:  7 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

dalle 19:00 alle 20:00 – dalle 20:30 alle 21:30

LETTERE DALLA NOTTE. Workshop

In occasione della Notte Europea dei Musei la GAM propone un workshop in orario serale. L’attività si svolge a flusso continuo, dando la possibilità di sperimentare la tecnica del collage. A partire da diverse immagini che riproducono opere della GAM esposte in museo e visitabili durante la serata, il pubblico è invitato a ritagliare, comporre e ibridare le diverse parti delle opere per creare una personale cartolina da portare via. Questa potrà essere spedita, conservata o donata, come testimonianza della creazione di un messaggio “proibito”, da custodire o donare. Il tema sarà quello della notte: da intendere in maniera figurata, ma anche simbolica. Le opere scelte rimandano infatti a un immaginario di divertimento, di libertà e di mistero, di oscuro e inconscio, realizzate da artisti attratti da tematiche spigolose, misteriose… notturne.

Costo del workshop: 5 € (+ biglietto di ingresso 1 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

MAO Museo d’Arte Orientale

ore 18:00
VISITA GUIDATA alla mostra TRAD U/I ZIONI D’EURASIA RELOADED
Costo della visita guidata:  6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

ore 19:30

TRA ANTICHI RACCONTI E PREZIOSI MANOSCRITTI. Suggestioni letterarie nelle collezioni del MAO

MAO – visita guidata a cura di Theatrum Sabaudiae

I visitatori verranno guidati in un itinerario dedicato all’ambito letterario, ai libri e alla scrittura attraverso alcune testimonianze presenti in museo, a partire dai miti e racconti evocati dalla statuaria che si incontra nella collezione dell’Asia Meridionale e Sud-est Asiatico, passando per i riferimenti letterari legati alla collezione cinese, curiosando tra le colorate xilografie nella galleria dedicata al Giappone, fino alle raffinate pagine di manoscritti finemente decorati della Regione Himalayana e dei Paesi Islamici dell’Asia. Il percorso propone ai partecipanti una particolare chiave di lettura delle collezioni permanenti del MAO raccontando le opere che meglio esemplificano la relazione tra i mondi dell’immagine e della parola nelle diverse culture dell’Asia rappresentate in museo.

Costo della visita guidata: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

ore 18:00
APPUNTAMENTO IN MUSEO – DA PORTA ROMANA A CASTELLO A MUSEO

Visita guidata al Palazzo

Costo della visita guidata: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

ore 19:30

VISITA GUIDATA alla mostra LIBERTY. TORINO CAPITALE

Costo della visita guidata: 8 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 5 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Tutte le info: https://www.fondazionetorinomusei.it/it/evento/notte-eureopea-dei-musei-2024/

 

Le Gallerie d’Italia – Torino, museo di Intesa Sanpaolo, aderiscono sabato 18 maggio alla Giornata Internazionale dei Musei e, in occasione della Notte Europea dei musei, la sede di Piazza San Carlo sarà straordinariamente aperta dalle 20 alle 24 (ultimo accesso ore 23:00) con ingresso ridotto a 1 euro per tutti i visitatori.

Sarà possibile visitare la mostra Cristina Mittermeier. La Grande Saggezza a cura di Lauren Johnston e in collaborazione con National Geographic. La mostra, prima retrospettiva in Europa dedicata alla fotografa, espone circa 90 fotografie e offre una panoramica sull’importante lavoro di ricerca di Cristina Mittermeier, fotografa, biologa marina e attivista che, nel corso degli anni, ha documentato la bellezza del nostro pianeta, dai paesaggi alla fauna selvatica in continua evoluzione, alle diverse culture e tradizioni delle popolazioni che vivono in simbiosi con la natura.

Dalle 20:00 alle 21:00, viene proposta una visita guidata della mostra. La visita è gratuita, escluso il biglietto d’ingresso, e sarà avviata al raggiungimento di un numero minimo di iscritti. La prenotazione è necessaria scrivendo a torino@gallerieditalia.com.

 

 

“International Museum Day 2024” Il Castello di Rivoli risponde “Sì”

E tiene aperto fino alle 22 Sabato 18 maggio

Rivoli (Torino)

Sarà in prima fila il “Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea” nella celebrazione, sabato 18 maggio, dell’“International Museum Day 2024” (la “Giornata Internazionale dei Musei”), promossa dal 2020 da “ICOM – Consiglio Internazionale dei Musei”, al fine di evidenziare – secondo principi collegati agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile propri delle Nazioni Unite – l’importanza del ruolo dei Musei come “istituzioni al servizio della società e del suo sviluppo”. Le attività in programma per la “Giornata”, che avrà un’apertura prolungata fino alle 22, rientrano nel nuovo programma “Museo dal vivo”, volto a promuovere “forme di sperimentazione transdisciplinare in cui arti visive, musica e cinema si fondono con le dinamiche della vita”. La riflessione al centro del programma di questa edizione verte sulla duplice natura della parola (parolona) “live” – “dal vivo” e “vivere” – per  mettere bene in luce l’indivisibile legame fra arte e “vita partecipata al Museo”.

Per l’occasione verrà presentata la storica performance “Entrevidas” (“Tra le vite”) di Anna Maria Maiolino. Appositamente riconfigurata per gli spazi esterni del Museo, la performance è stata realizzata dall’artista (origini calabresi, classe  ’42, emigrata a Caracas nel ’54 e nel ’60 in Brasile a Rio de Janeiro) per la prima volta in Brasile nel 1981 durante un periodo nel quale la dittatura militare iniziava a cedere il passo a processi di democratizzazione, restando tuttavia al potere.

Per celebrare la “Giornata”, le “Artenaute” del “Dipartimento Educazione” propongono inoltre una serie di visite guidate alle mostre recentemente inaugurate negli spazi del Castello.

Alle 11 è prevista la visita guidata a “Paolo Pellion di Persano. La semplice storia di un fotografo”, mostra a cura di Marcella Beccaria e Andrea Viliani, allestita nella “Sala 18” al secondo piano. Alle 14 saranno le opere fotografiche della nuova mostra “Expanded With” allestita in “Manica Lunga” (e pensata da Marcella Beccaria, insieme ad Elena Volpato – curatore e conservatore alla “GAM” – in occasione di “Exposed”, il “Festival Internazionale della Fotografia di Torino”) a essere protagoniste della narrazione. Alle 16 si prosegue con la visita guidata alla mostra della barese di Molfetta (oggi residente ed operante ad Amsterdam) Rossella Biscotti, “Titolo primo, Ho sognato, Clara e altre storie”, allestita al terzo piano e curata da Marianna Vecellio. A seguire, alle 17, nel “Teatro” del Museo sarà presentata una rassegna di “opere filmiche”, sempre di Rossella Biscotti che “documentano i processi che si formano attorno ai luoghi, agli eventi e alla scultura”.


Alle 18, come detto, nell’“atrio juvarriano” i visitatori saranno accolti dalla performance “Entrevidas” di Anna Maria Maiolino, vincitrice del “Leone d’Oro alla Carriera” alla “Biennale di Venezia” di quest’anno e presente nella mostra fotografica “Expanded With”, con l’omonima opera fotografica “Entrevidas” (della serie “Fotopoemação” 1981-2010), originariamente presentata a Rio de Janeiro nel 1981, con il coinvolgimento dell’artista medesima che, in equilibrio precario, camminava lungo un selciato cosparso da centinaia di uova bianche fresche cercando di avanzare senza calpestarle. “Ricca di valori simbolici, a partire dal riferimento alla vita, all’espressione comune pisar em ovos’ (camminare sulle uova) fino, in ambito artistico, all’uovo di Lucio Fontana, la performance rappresentava anche un’azione di resistenza e adattamento nel complesso contesto politico del Brasile degli anni ottanta”. Per la presentazione al “Castello di Rivoli”, la performance vedrà la partecipazione della “Compagnia EgriBiancoDanza”, diretta da Susanna Egri e Raphael Bianco, con i danzatori Gianna BassanVincenzo Criniti e Oksana Romaniuk. Saranno gli stessi ballerini a coinvolgere il pubblico nel percorso performativo dell’opera.

Dalle 19 alle 22, presso il Ristorante del Castello si terrà un “DJ set” dell’artista e music producer (residente a Londra) Agostino Quaranta che proporrà brani di “Tecnopizzica”, una forma di sperimentazione sonora che mescola campionamenti ritmici e linguistici della danza popolare salentina, arricchendoli con la ritmicità distintiva del genere “techno”.

Dalle 18 alle 22 il pubblico potrà accedere al “Museo” e partecipare agli eventi acquistando il biglietto d’ingresso al prezzo speciale di 2 Euro.

Per info: “Castello di Rivoli”, piazza Mafalda di Savoia, Rivoli (Torino); tel. 011/9565222 o www.castellodirivoli.org

Gianni Milani

Nelle foto: Anna Maria Maiolino “Entrevidas – della serie“Fotopoemação”, 1981-2010; Anna Maria Maiolino (Ph. Livia Gonzaga); Paolo Pellion di Persano “Marisa Merz”, 1973 e Agostino Quaranta

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

17 – 23 maggio 2024

 

SABATO 18 MAGGIO

Sabato 18 maggio
LA NOTTE EUROPEA DEI MUSEI
ORARIO PROLUNGATO E TARIFFE SPECIALI ALLA GAM, MAO E PALAZZO MADAMA
Apertura straordinaria fino alle 22 e ingresso a 1€ dalle 18 alle 22
ultimo ingresso alle 21. Visite guidate e workshop in orario serale.

GAMMAO e Palazzo Madama aderiscono come di consueto alla Notte Europea dei Musei organizzata dal Ministero della Cultura francese e patrocinata dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’ICOM. La storica manifestazione è nata con l’intento di valorizzare l’identità culturale europea e coinvolge i musei di tutta Europa.
Sabato 18 maggio i musei saranno straordinariamente aperti fino alle ore 22 (ultimo ingresso ore 21) e, a partire dalle 18, si potranno visitare le collezioni permanenti le mostre in corso con tariffe speciali.

La tariffa speciale di 1€ sarà applicata anche ai possessori di Abbonamento Musei.

La Fondazione Torino Musei e Theatrum Sabaudiae propongono inoltre in ogni museo una serie di visite guidate alle collezioni e alle mostre temporanee, oltre a workshop serali.

Cosa si può visitare:

–          Alla GAM | Collezioni Permanenti: 1€; Mostra Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte: 1 €;

Mostra Expanded – I paesaggi dell’arte: 1 €

–          Al MAO | Collezioni Permanenti: 1€; Mostra Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded: 1€

–          A PALAZZO MADAMA | Collezioni Permanenti: 1 €; Mostra Max Pinckers. State of Emergency: 1 €;

Mostra Liberty. Torino Capitale: 5 €

Dalle 18:00 alle 21:00 le tessere di Abbonamento Musei saranno valide solo per la mostra Liberty. Torino Capitale a Palazzo Madama, mentre le tessere Torino+Piemonte Card sono valide su tutte le mostre in tutti i musei.

Le visite guidate e workshop serali:

 

GAM

ore 18:00
VISITA GUIDATA alla mostra EXPANDED – I paesaggi dell’arte
Costo:  7 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

dalle 19:00 alle 20:00 – dalle 20:30 alle 21:30

LETTERE DALLA NOTTE

In occasione della Notte Europea dei Musei la GAM propone un workshop in orario serale. L’attività si svolge a flusso continuo, dando la possibilità di sperimentare la tecnica del collage. A partire da diverse immagini che riproducono opere della GAM esposte in museo e visitabili durante la serata, il pubblico è invitato a ritagliare, comporre e ibridare le diverse parti delle opere per creare una personale cartolina da portare via. Questa potrà essere spedita, conservata o donata, come testimonianza della creazione di un messaggio ‘proibito’, da custodire o donare. Il tema sarà quello della notte: da intendere in maniera figurata, ma anche simbolica. Le opere scelte rimandano infatti a un immaginario di divertimento, di libertà e di mistero, di oscuro e inconscio, realizzate da artisti attratti da tematiche spigolose, misteriose… notturne.

Costo del workshop: 5 € (+ biglietto di ingresso 1 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

MAO

ore 18:00
VISITA GUIDATA alla mostra TRAD U/I ZIONI D’EURASIA RELOADED
Costo:  6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

ore 19:30

TRA ANTICHI RACCONTI E PREZIOSI MANOSCRITTI. Suggestioni letterarie nelle collezioni del MAO

MAO – visita guidata a cura di Theatrum Sabaudiae

I visitatori verranno guidati in un itinerario dedicato all’ambito letterario, ai libri e alla scrittura attraverso alcune testimonianze presenti in museo, a partire dai miti e racconti evocati dalla statuaria che si incontra nella collezione dell’Asia Meridionale e Sud-est Asiatico, passando per i riferimenti letterari legati alla collezione cinese, curiosando tra le colorate xilografie nella galleria dedicata al Giappone, fino alle raffinate pagine di manoscritti finemente decorati della Regione Himalayana e dei Paesi Islamici dell’Asia. Il percorso propone ai partecipanti una particolare chiave di lettura delle collezioni permanenti del MAO raccontando le opere che meglio esemplificano la relazione tra i mondi dell’immagine e della parola nelle diverse culture dell’Asia rappresentate in museo.

Costo: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com


PALAZZO MADAMA

ore 18:00
APPUNTAMENTO IN MUSEO – DA PORTA ROMANA A CASTELLO A MUSEO

Visita guidata al Palazzo

Costo: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

ore 19:30

VISITA GUIDATA alla mostra LIBERTY. TORINO CAPITALE

Costo: 8 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 5 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Sabato 18 maggio ore 16.30

PROFUMI – LEGNO – Sotto l’oro, il cipresso

MAO – Visita guidata in collaborazione con Orchestra Filarmonica di Torino

Arte e musica: un abbinamento dal quale sprigiona bellezza. Ispirati dai concerti della Stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino, i musei della Fondazione Torino Musei ogni sabato precedente il concerto propongono a rotazione un ciclo di visite guidate al proprio patrimonio museale.

LEGNO – Sotto l’oro, il cipresso

Nella galleria del museo dedicata al Giappone, il percorso di visita parte dalla statuaria lignea di soggetto buddhista che spazia dalle rappresentazioni di Buddha e bodhisattva, figure compassionevoli oggetto di un’intensa devozione, alla formidabile espressività del guardiano del tempio e di altre figure che emanano forza. Seguendo il profumo del legno, materiale particolarmente apprezzato e utilizzato nella produzione di oggetti religiosi e profani come nell’architettura, il focus si sposta poi su oggetti nei quali il legno si presta a un uso sapiente e curato insieme alla carta e a tessuti preziosi.

Visita guidata a pagamento. Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com  • è possibile effettuare l’acquisto online https://www.arteintorino.com/

 

 

LUNEDI 20 MAGGIO

 

Lunedì 20 maggio ore 17

UN SALOTTO LIBERTY A TORINO. ANNIBALE RIGOTTI E MARIA CALVI IN VIA OROPA

Palazzo Madama – conferenza con Chiara Rigotti e Marco Corona

Ultima conferenza del ciclo che approfondisce alcuni dei temi presentati nella mostra Liberty. Torino Capitale, in corso a Palazzo Madama fino al 10 giugno 2024. Al centro della riflessione Torino e l’Europa, attraverso lo specchio dell’architettura, dell’urbanistica e delle arti figurative.

Le conferenze sono a cura di SIAT – Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino.

Maria Calvi (1874-1938) è stata una pittrice attiva tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo a Torino. Consegue il diploma in fisica e matematica nel 1896 a Valenza (AL) ma, attratta dal disegno, entra all’Accademia Albertina di Torino dove incontra Annibale Rigotti (1870-1968). Si sposano nel 1900. Insieme, nella propria casa, tra progetti e ricami, creano un salotto di discussione e riflessione sull’arte e l’architettura a cui partecipano Casorati, Fontana e il giovane Sartoris. La conferenza ripercorre l’attività di Rigotti e Calvi negli anni maggiormente caratterizzati dall’Art Nouveau, fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, anche attraverso lo studio dei materiali presenti nell’archivio Rigotti, sito in via Pietro Micca a Torino, che conserva la raccolta completa dei progetti dell’architetto Annibale Rigotti, i dipinti e le opere di ricamo di Maria Calvi e i progetti di arredamento e urbanistici del figlio, l’ingegnere/urbanista Giorgio Rigotti.

 

Chiara Rigotti

Architetto. Titolare dello studio BioArchi che si fonda su principi di architettura bioclimatica, tecnologie ed energie rinnovabili e promozione di materiali locali, con il suo lavoro ha creato un ponte tra il Piemonte e l’Africa, dove ha operato in progetti di ONG internazionali ed è stata docente universitaria. È inoltre curatrice dell’Archivio Architetti Rigotti 3aR

Marco Corona

Architetto. Consegue il dottorato di ricerca presso il Politecnico di Torino nel 2023 con una tesi sull’architettura municipale del Tardo Ottocento. Collaboratore didattico al Politecnico di Torino e all’Università di Alghero. Membro dell’Associazione Archivio Architetti Rigotti 3aR dalla fondazione

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 9.30-13; 14-16)

madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

MERCOLEDI 22 MAGGIO

 

Mercoledì 22 maggio ore 16.30

FIORI E IMPOLLINATORI

Palazzo Madama – Lezioni botaniche “Primavera nel Giardino Botanico Medievale” (nell’ambito del Festival del Verde – seconda edizione)

Insetti utili e piante che aiutano piante! Impariamo ad apprezzare le fioriture non solo per colori e profumi, ma anche per il ruolo che svolgono nel rendere equilibrato uno spazio verde. Il tema degli organismi utili ci porta a capire meglio l’azione di insetti come api e coccinelle e a comprendere il ruolo degli organismi nocivi; il nostro compito è quello di rendere le piante coltivate più forti e pronte a superare ogni difficoltà.

Costo per ogni incontro: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ ogni incontro

Durata: 1 ora

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Prenotazione consigliata.

 

 

GIOVEDI 23 MAGGIO

 

Giovedì 23 maggio ore 18

PAESAGGI AFGHANI DI UNA TERRA IMMAGINATA

MAO – proiezione e talk di presentazione dell’opera di Farid Rahimi a cura di Luca Cerizza.

Con la partecipazione di Davide Quadrio Direttore del MAO, Luca Cerizza, Curatore di Progetto, Mohammad Dawood Tawana, rifugiato in Italia dal 2021, sociologo delle relazioni internazionali.

 

AFGHANISTAN di Farid Rahimi è vincitore della dodicesima edizione dell’Italian Council del Ministero della CulturaIl progetto, a cura di Luca Cerizza, è una video installazione a più canali. L’opera è il risultato di una lunga ricerca attraverso la quale l’artista ha riconnesso persone e memorie legate al paese di origine del padre dell’artista, l’Afghanistan appunto. Attraverso una serie di viaggi, incontri e dialoghi, Rahimi ha ricostruito una mappatura geografica ed emotiva di questa rete di contatti in un itinerario che va dall’Italia, alla Svizzera, alla Germania, fino agli Stati Uniti, per poi arrivare in Australia e Giappone.

Farid Rahimi – nato in Svizzera, ma cresciuto e residente in Italia – ha coperto grandi distanze fisiche, interiori ed emotive. Ha condotto un giro intorno al mondo per confrontarsi e ricostruire la sua identità, frammentata tra legami familiari distanti e il senso di appartenenza a un Paese, l’Afghanistan, che non ha mai visitato. Una riflessione che, partendo da un’esigenza individuale, giunge a indagare il concetto universale di diaspora. 

Il progetto presentato da Centro Itard Lombardia in partnership con: Ar/Ge Kunst, Kunstverein di Bolzano; MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, Archive Kabinett e.V. di Berlino e MUFOCO, che acquisirà l’opera.

Accesso libero fino a esaurimento posti disponibili.


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Ad Asti l’arazzo con l’opera di Gribaudo, dai Diari di New York

Giovedì 16 maggio, Arazzeria Scassa

 

L’Arazzeria Scassa, ad Asti, presenterà giovedì 16 maggio l’arazzo di Ezio Gribaudo, tratto dai Diari di New York.

La calata di un arazzo dal telaio rappresenta un autentico vernissage, durante il quale l’opera d’arte viene consegnata al mondo. Se si considera la laboriosità di questa forma d’arte, che richiede 500 ore di lavoro per la realizzazione di un metro quadro, si comprende la rarità e la portata della cerimonia per l’arazzo tratto da un dipinto dell’artista Ezio Gribaudo, che si svolgerà giovedì 16 maggio alle 18 ad Asti, nell’antica Certosa di Valmanera, sede di Arazzeria Scassa. C’è molta attesa e trepidazione nel mondo del collezionismo per il taglio dei fili di ordito dal liccio del telaio su cui ha preso forma la trama del prezioso arazzo (134×169cm) tratto da una delle opere di Gribaudo raccolte nei Diari di New York.

A seguire una conferenza moderata dal filosofo, curatore e critico d’arte Roberto Mastroianni. Interverranno a parlare di “Arazzi ad alto liscio oggi. Prospettive e sfide dell’arte contemporanea “ la figlia dell’artista Paola Gribaudo, presidente dell’Archivio Gribaudo, la storica dell’arte Silvana Cincotti e Massimo Bilotta, ad di Arazzeria Scassa.

La conferenza sarà anche l’occasione per conoscere più approfonditamente i segreti della tecnica di tessitura inventata da Ugo Scassa per rendere al meglio le sfumature dell’arte contemporanea e per scoprire la poetica e la sensibilità artistica di Ezio Gribaudo, uno tra i più acclamati artisti ed editori d’arte del Novecento, scomparso nel 2022, le cui opere sono conservate in numerosi musei quali il Moma, il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Imagination di Hudson a New York, la Peggy Guggenheim Collection e Cá Pesaro di Venezia, il Museu di arte moderna di Rio De Janeiro.

L’incontro permetterà di approfondire le opportunità che gli arazzi contemporanei offrono agli artisti, le sfide tecniche della loro realizzazione e l’interesse del collezionismo per questa forma d’arte applicata, oltre che scoprire i dettagli del sodalizio tra Scassa e Gribaudo, che ha portato alla realizzazione di numerosi arazzi tratti dai lavori dell’artista torinese.

L’ingresso è libero.

Torino, il pubblico premia la mostra di Toulouse -Lautrec 

Al Mastio della Cittadella con 15 mila presenze in soli 15 giorni dall’apertura

 

E venerdì 17 alle ore 19.30, serata spettacolo dal titolo Note di Belle Époque  a cura dell’artista Francesco Bergamasco. Biglietto unico con visita della mostra a 20 euro

 

        Sono bastati 15 giorni per registrare un record di presenze, al Museo Storico Nazionale D’Artiglieria – Mastio della Cittadella a Torino, con oltre 15mila visitatori che hanno affollato la mostra Henri de Toulouse Lautrec – Il mondo del circo e di Montmartre, dedicata al pittore della Ville Lumière di tardo Ottocento. Ma per gli amanti della Belle Époque le sorprese non sono ancora finite. Domani, venerdì 16, con inizio alle ore 19.30, si svolgerà la rassegna musicale, a cura di ErreMusica APS, dal titolo “Note di Belle Époque”.

Interprete della serata spettacolo sarà l’artista Francesco Bergamasco che realizzerà, nel programma musicale Viaggio a Parigi, le opere di Fauré (Notturno n.1 e 5), di Roussel (Suite op. 14 – Prélude, Sicilienne, Bourré e Ronde), di Satie (Gymnopédie n.1 e Gnossienne n.3) e Ravel (Valses nobles et sentimentales).

 

L’iniziativa, che consente anche la visita alla mostra di Toulouse-Lautrec con la cura di Joan Abelló, prodotta da Navigare srl e patrocinata da Regione Piemonte e da Città di Torino, consentirà a soli 20 euro di ammirare oltre 100 opere, tra manifesti, illustrazioni e litografie, provenienti da collezioni private spagnole.

    Il percorso espositivo, realizzato in 5 sezioni: I manifesti e le illustrazioniLe Donne ed EllesIl circoI ritrattiL’esperienza multimediale, ripercorre la breve vita e l’attività artistica del giovane aristocratico Henri de Toulouse-Lautrec, riconosciuto come uno degli artisti bohémien più rappresentativi dell’epoca.

    Di particolare interesse in mostra anche le 12 stampe della serie Elles, datate 1952, nella seconda sezione, con ritratti di prostitute del quartiere Montmartre con le quali Toulouse-Lautrec condivideva una particolare quotidianità, avendo scelto di abitare nelle maisons closes parigine per diverso tempo.

      Per favorire l’avvicinamento dei visitatori al contesto storico in cui visse Lautrec, il percorso accoglie anche una suggestiva sala ispirata ai camerini dei locali notturni della Belle Époque, realizzata dalla società specializzata Blurred, con una parte multimediale, e con arredi ispirati agli ambienti dipinti nell’opera Al Salon di rue des Moulin. Grazie, inoltre, ad una particolare illuminazione, i visitatori avranno l’opportunità di scattare selfie per immortalare l’esperienza della visita alla mostra.

     La mostra è realizzata in coproduzione con Diffusione Cultura S.r.l e AICS Comitato Provinciale di Torino e in collaborazione Difesa Servizi S.p.A., Reial Cercle Artìstic, Glocal Project Consulting e Ono Arte Contemporanea. Apertura tutti i giorni con orario continuato (lun-ven 9:30-19:30; sabato, domenica e festivi 9:30-20:30) sino al 21 luglio. Prevendita on-line: www.ticketone.it. Info: www.navigaresrl.com.

“Foggia 11”, quando poesia e architettura si fondono

Poesia e architettura si sposano perfettamente nell’installazione urbana presente all’esterno del palazzo di via Foggia 11/a a Torino, realizzata dai curatori e ideatori Laura Milani, Stefano Cerruti e dalla BSA Bottega Studio Architetti.

La poesia che campeggia come installazione urbana appartiene al poeta, drammaturgo e ideatore di programmi di poesia Davide Rondoni. Laura Milani è l’incarnazione di un pensiero creativo sempre in essere, generativo e trasformativo per sua natura. La sua vita professionale è contrassegnata dalle tappe come lo IAAD, il Museo Nazionale del Cinema, la Scuola Possibile, la Fondazione degli Ordini degli Architetti e Paratissima. La prospettiva dei lavori, sfruttando il bonus 110 e l’incontro con l’architetto e partner della Bottega Studio Architetti Stefano Cerruti hanno portato a formulare una domanda: come sfruttare questa occasione per realizzare un’opera d’arte urbana?

Le risposte non hanno tardato ad arrivare. Stefano Cerruti indaga e opera da circa vent’anni sulla possibilità di diminuire la distanza che intercorre tra periferia e centro, e di rendere appetibile la prima offrendo una progettualità capace di favorire la connessione attiva tra spettatore – fruitore dell’ambiente circostante. Se la mancanza d’attenzione nei confronti delle strutture di recente costruzione è provocata dalla loro scarsità di appeal, allora l’intervento architettonico non può limitarsi all’essere strutturale, ma deve essere anche contenutistico.

La prima azione in questa direzione risale a un progetto del 2006 chiamato “Volumi”, in via Parma 33, a Torino.

“Abbiamo notato che la partecipazione si verifica davvero – spiega Stefano Cerruti – se l’intervento presenta dei buoni contenuti e un buon appeal, generando curiosità e interesse, due sensazioni sempre necessarie per porsi delle domande. Non volendo limitarci a un singolo progetto, come quello in via Parma, è nata l’idea di creare edifici di interesse ubicati in zone specifiche nel centro storico e in zone periferiche, per generare un circuito in grado di attirare visitatori e turisti”.

La scelta artistica si è concentrata sui versi di Davide Rondoni, che dirige la collana i Passatori-Contrabbando di poesia per CartaCanta. È autore di teatro e di traduzioni, tra cui poesie di Baudelaire, Rimbaud, Péguy, Jiménez e Shakespeare. Ha pubblicato alcuni volumi di poesia, tra i quali ricordiamo “La natura del bastardo”(Mondadori,2016), “Compianto vita”(Marietti,2004), “Apocalisse amore”(Mondadori, 2008), “Le parole accese per ragazzi”(Rizzoli,2008), “Tre. Tommaso, Paolo, Michelangelo”(Marietti,2009), “Rimbambimenti”(Raffaelli,2010), “Si tira avanti con lo schianto”(Whitefly,2013). Il verso che è stato scelto per l’installazione urbana, e che è piaciuto molto a Laura Milani, è “Amare è l’occupazione di chi non ha paura”. Questa poesia è stata scritta nel 2002 e pubblicata nel 2003 dall’editore Guanda, sotto il titolo “Avrebbe amato chiunque”. Il titolo è una sorta di fil-rouge della raccolta di poesie.

Non è la prima volta che i versi di Davide Rondoni campeggiano nelle città come installazioni di arte contemporanea; un esempio è a Milano Marittima.

In merito agli aspetti tecnici del progetto, le schermature solari sono a supporto dinamico del testo di Rondoni, i cui versi hanno lo scopo di generare curiosità e interesse per i passanti. La casualità nell’uso delle schermature, derivante dalle singole necessità dei diversi condomini, renderà il testo spesso incompleto, e proprio per questa ragione ne verrà stimolata l’interattività con il fruitore, che potrà partecipare alla sua interpretazione: AMA, AMARE, AMARE È. Per facilitare le lettura e goderne della sua interezza il componimento viene rivelato integralmente due volte al giorno sempre negli stessi orari, alle 16 e alle 22.

“Il pensiero artistico creativo – conclude Laura Milani – è sempre possibile e applicabile se lo si concepisce a monte di qualsiasi progetto. Questa installazione dimostra come sia possibile trasformare un’occasione predeterminata in una azione plurivaloriale, leggibile e fruibile a vari livelli. Uno dei nostri obiettivi è quello di immaginare altri interventi per ampliare il numero di edifici con queste caratteristiche sparsi per la nostra città. L’occasione è quella di generare un circuito di interesse per un turismo parallelo. Le forme artistiche espressive possono variare da intervento a intervento. Poesia, pittura e illustrazione sono tre di quelle possibili. Per fare questo è necessario avere una committenza illuminata che abbia la volontà di contribuire a generare dei progetti da condividere con la comunità”.

 

Mara Martellotta