ARTE- Pagina 156

L’arte per rialzarci

Nuova asta d’opere d’arte promossa nel Vco da I Lamberti e Il Brunitoio 

L’Associazione I LAMBERTI di Omegna e IL BRUNITOIO di Ghiffa  hanno promosso un’asta di opere artistiche il cui ricavato andrà alla Fondazione Comunitaria del VCO a favore degli ospedali di Omegna, Verbania e Domodossola. All’iniziativa, denominata “L’arte per rialzarci”, hanno aderito artisti di fama nazionale a dimostrazione di come l’arte possa, in momenti di bisogno estremo, diventare un concreto sostegno alla comunità. Questa seconda discesa in campo degli artisti a sostegno di chi si sta battendo per contenere l’emergenza sanitaria ( la prima ha visto raccogliere da I Lamberti circa 3500 euro) si propone di sostenere le azioni della Fondazione Comunitaria del Vco.

In particolare la raccolta fondi servirà per dotare i presidi ospedalieri della zona di strumentazioni adatte ad affrontare l’emergenza,secondo le indicazioni fornite dall’Asl territoriale, e sostenere il personale medico e infermieristico. Un ulteriore obiettivo è rappresentato dal sostegno degli enti no profit operanti nel Vco. Il valore delle 24 opere proposte all’asta non corrisponde al reale valore di mercato ma è stato definito affinché il prezzo possa essere accessibile a tutti. Le offerte potranno pervenire tramite telefono o con messaggio WhatsApp al n. 340 2243654 oppure via mail all’indirizzo di posta ripamonti.paolo@libero.it, indicando il numero di codice dell’opera. L’ iniziativa  terminerà alle 20.00 di giovedì 2 aprile.

M.Tr.

I musei sono sui social, li visiti da casa

Fondazione Torino Musei: GAMPalazzo Madama e MAO sempre visitabili, anche se in remoto

 I musei sono chiusi, ma la Fondazione Torino Musei continua a lavorare con nuovi progetti digitali per rendere le opere, gli spazi, le collezioni e le mostre visitabili anche se #iorestoacasa.

GUARDA

Sui canali Youtube di GAMPalazzo Madama e MAO sono disponibili playlist speciali, con video realizzati dai direttori, dai conservatori, da colleghi e da professori universitari che approfondiscono le collezioni e le esposizioni temporanee:

Con la playlist #AppuntidalMAO, nei giorni precedenti la chiusura del museo sono stati invitati alcuni professori dell’Università degli Studi di Torino affezionati al MAO a scegliere e raccontare le loro opere preferite dalle collezioni del museo. I video sono pubblicati giornalmente anche sui canali Instagram e Facebook, con curiosità sulle opere raccontate.

Nella playlist #StoriedaPalazzo, sono i conservatori di Palazzo Madama che guidano il pubblico ad approfondire opere e spazi del museo situato nel cuore della città.

I video vengono pubblicati giornalmente anche sui canali Instagram e Facebook del museo.

In #GAMconTE, una serie di clip riguardano le opere della collezione permanente, insieme a temi legati alle esposizioni temporanee “Pittura Spazio Scultura” e “Helmut Newton. Works”.

Anche in questo caso i video sono ogni giorno proposti anche sui canali Instagram e Facebook, della GAM.

CERCA

Il catalogo della maggior parte delle opere dei musei è consultabile online. È possibile cercare gli artisti e le  opere preferite nelle collezioni di Palazzo Madama, della GAM e del MAO.

SCOPRI

Grazie al progetto Google Arts & Culture, al quale i musei di Fondazione hanno precocemente aderito, sono on line tante mostre virtuali che portano alla scoperta delle nostre collezioni da punti di vista insoliti e curiosi

Per scoprirle tutte:

Mostre virtuali di Palazzo Madama

Mostre virtuali della GAM

Mostre virtuali del MAO

 

www.fondazionetorinomusei.it

www.gamtorino.it

www.palazzomadamatorino.it

www.maotorino.it

Come disegnare l’arte… da casa

Da lunedì 23 a domenica 29 marzo 2020. Creare bellezza insieme, anche online: torna l’iniziativa di Abbonamento Musei dedicata ai piccoli artisti

Abbonamento Musei non è una semplice tessera: è una comunità, che ora più che mai ricerca arte e bellezza, condividendola anche stando lontani. È questo lo spirito della speciale edizione Disegniamo l’arte…da casa, in attesa di poter stabilire le nuove date dell’edizione 2020, inizialmente prevista per l’ultimo week-end di marzo.

 

Disegniamo l’arte è l’ormai tradizionale appuntamento di Abbonamento Musei durante il quale i visitatori più giovani e le loro famiglie visitano e scoprono in maniera speciale i musei del territorio, disegnando le opere, gli spazi e le architetture che più li caratterizzano, dando così nuove forme e nuovi colori alle realtà museali del territorio: un modo per conoscere e reinterpretare le bellezze del patrimonio culturale e artistico regionale. Date le particolari circostanze, l’evento approda online.

 

Da lunedì 23 fino a domenica 29 marzo 2020 sarà visibile sul sito di Abbonamento Musei una raccolta di immagini inviate dai musei piemontesi aderenti: ci sono ad esempio il Giardino fiorito di Ettore Fico, ma anche la Torre campanaria dell’Abbazia di Fruttuaria di San Benigno Canavese, oppure l’Alpe di Siusi fotografata da Luigi Ghirri, il Giardino delle Rose della Reggia di Venaria Reale e molto altro ancora per ispirare e stuzzicare la fantasia dei giovani artisti.

A partire da queste opere, ai partecipanti viene richiesto di copiare, reinterpretare o semplicemente dare sfogo alla loro creatività: vale tutto! L’importante è postare entro la mezzanotte di domenica 29 i prodotti del loro ingegno su Facebook, taggando Abbonamento Musei e usando gli hashtag #disegniamolarte #pigna #iorestoacasa #creoilmiomuseo

Le opere verranno raccolte in una gallery da Abbonamento Musei: in palio per i primi due che si aggiudicheranno il maggior numero di like, un set da disegno firmato Pigna, sponsor tecnico del progetto.

 

Come racconta Simona Ricci, direttrice di Abbonamento Musei: “Disegniamo l’arte è un appuntamento a cui teniamo molto, poiché coinvolge i bambini e i loro genitori in un’attività creativa e originale. Proponendo questa versione online, speriamo che per le famiglie sia un’occasione per utilizzare al meglio questo tempo ritrovato, lasciandosi conquistare dall’arte del disegno”.

 

Informazioni sempre aggiornate e dettagli sul sito: www.abbonamentomusei.it

“I Lamberti”, opere d’arte all’asta nel Vco per l’emergenza sanitaria

L’Associazione omegnese I LAMBERTI, ispirata all’opera e all’insegnamento di Gianni Rodari, nell’intento di aderire all’iniziativa lanciata dalla Fondazione Comunitaria del VCO per la raccolta fondi per l’acquisto di sei Monitor per le sale di rianimazione degli Ospedali di Omegna, Verbania e Domodossola, ha promosso un’asta benefica di alcune opere messe a disposizione da un gruppo di artisti locali ad un prezzo base accessibile a tutti

Si tratta di diciotto opere corredate da un codice da segnalare nel momento dell’offerta da effettuare telefonicamente oppure con messaggio o WhatsApp al n. 3402243654 o via mail all’indirizzo di posta ripamonti.paolo@libero.it. L’asta proseguirà fino alla mezzanotte di Domenica 22 marzo, prendendo in considerazione le offerte più alte.

Un’iniziativa importante, motivata dall’urgenza della raccolta di fondi per l’emergenza imposta dal coronavirus, che ha raccolta l’adesione di artisti e grafici che hanno saputo una volta di più mettere il loro talento al servizio della comunità.

M.Tr.

Vezzolano tra fede, storia e atmosfera

E quando si potrà….una gita anche a Vezzolano e alla sua Abbazia, a poca distanza dalla collina torinese. La chiesa di Santa Maria di Vezzolano merita più di una sosta anche se in questi tempi bui e drammatici è sbarrata come tutti gli altri siti storici

La Canonica di Vezzolano, che chiamiamo solitamente Abbazia per l’atmosfera medioevale e misteriosa che si respira quando si entra o si passeggia nei dintorni sorge nel Comune di Albugnano, nel basso monferrato astigiano. In realtà non è mai stata un’abbazia.

Per farla breve, arrivati a Castelnuovo don Bosco da Chieri, si sale verso Albugnano e si vira a sinistra scendendo per un chilometro in una piccola conca dove si staglia l’abbazia, splendido gioiello del Romanico astigiano, circondata da boschi, vigne, leggende, verdi colline, sentieri per escursionisti e da un favoloso panorama che guarda verso Superga, l’imbocco della Val Susa e naturalmente l’onnipresente Monviso. Una suggestiva leggenda è legata alla figura di Carlo Magno. Un giorno dell’anno 773 l’imperatore stava cacciando nei boschi intorno a Vezzolano. D’improvviso gli apparvero di fronte tre scheletri usciti dalla tomba. La paura fu tale che cadde da cavallo, un eremita lo aiutò a riprendersi e lo invitò a pregare Maria Vergine. A quel punto Carlo Magno decise di costruire proprio in quel luogo una grande chiesa. La leggenda del re Franco fu ben sfruttata da un canonico di Vezzolano nel Settecento per raccogliere fondi dai nobili della zona e ristrutturare l’Abbazia decadente. Ma la notizia di questi giorni è straordinaria: il 2019 è stato un anno record per l’Abbazia visitata da quasi 50.000 turisti. Un anno eccezionale che conferma l’interesse crescente dei visitatori per il Romanico, dai monumenti alle chiese, dalle cappelle votive ai castelli. Tutti pazzi per il Romanico astigiano, si direbbe, che conquista sempre più gente e individua nella storica Abbazia il pezzo più pregiato. Secondo l’associazione culturale “In.Collina”, lo scorso anno i visitatori, italiani e stranieri, che hanno apprezzato i monumenti del Romanico astigiano sono stati 46.000, diecimila in più di due anni fa. Un prezioso patrimonio artistico che resta aperto, anche d’inverno, grazie all’impegno di decine di volontari dell’associazione astigiana. L’Abbazia è aperta sei giorni su sette per nove mesi su dodici e i fine settimana nel periodo autunno-inverno. Eretta nel 1095, mentre in Europa ci si preparava alle Crociate, è uno dei principali monumenti romanici medioevali del Piemonte. Quasi mille anni fa sorse come Canonica dell’Ordine di Sant’Agostino e il primo documento a noi noto è l’atto di investimento del 17 febbraio 1095. La chiesa è dedicata allaVergine Maria al cui culto erano dedite le canoniche di Sant’Agostino e molto ricca è l’iconografia mariana conservata nel complesso. L’interno con la sua architettura romanico-gotica è composto da due navate, centrale e sinistra mentre la navata a destra è stata inglobata nel bellissimo chiostro abbellito da numerosi affreschi del Trecento. Di particolare pregio il pontile che suddivide la navata centrale, realizzato in arenaria grigia monferrina, su cui sono raffigurati i Patriarchi e le Storie della Vergine. Nel giardino antistante si può anche ammirare il meleto dell’abbazia in cui si recuperano antiche varietà di mele. Il sito dell’associazione culturale informa che, a causa dell’emergenza virus, la Canonica di Vezzolano rimarrà chiusa fino al 3 aprile.

Filippo Re

Nicola Galante. Mite animatore di paesaggi silenti

A cinquant’anni dalla scomparsa, una lodevole retrospettiva alla Fondazione Giorgio Amendola di Torino

Mostre e musei sono sottoposti alle limitazioni previste dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri relativo all’emergenza sanitaria. Per le visite future seguire gli aggiornamenti legati all’evolversi della situazione

Fino al 15 marzo

Di elementare, imbarazzante semplicità l’impaginazione grafica. Pochi, essenziali elementi. I colori puri, accesi e improbabili in campiture nette di rigorosa trama disegnativa, “addirittura ‘gridati’ – scriveva negli anni Sessanta il grande Marziano Bernardi in quegli squilli dei rossi, dei verdi, dei turchini”. E’ il periodo della completa e definitiva libertà creativa, guadagnata dall’ormai settantenne (nel decennio Cinquanta – Sessanta) Nicola Galante, quella ben espressa nella“Bottiglia verde”, olio su tela del ’53 che fa da esemplare immagine-guida alla mostra e che, insieme ad un’altra significativa serie di opere, testimonia il definitivo traguardo fauve-espressionistico di un percorso operativo multiforme e curioso ma sempre attento alla pacata e lirica artigianalità del racconto pittorico.

Dalle prime xilografie (realizzate nel 1912 per illustrare il prezioso libro “Torino mia. Impressioni di uno straniero” dell’amico e critico d’arte Kurt Seidel, che gli aprirà le porte attraverso un proficuo contatto con Ardengo Soffici, alla collaborazione con la rivista “Lacerba”), alle opere pittoriche prodotte dagli anni Venti di chiara infatuazione per le “modernità” di Cézanne e Braque, attraverso gli “erramenti momentanei” (Soffici dixit) per il Futurismo, fino all’esasperata semplificazione delle forme ispirate ai “Valori plastici” di un Rosai o di un Morandi o di un Carrà, così come alla breve avventura “europeista” (dal gennaio del ’29 al maggio del ’30) all’interno del Gruppo dei Sei di Torino in quella fruttuosa “enclave” d’intellighenzia subalpina dominata dall’influenza didattica di Felice Casorati e morale di Piero Gobetti – nonché dalla generosa e provvidenziale presenza amica di Lionello Venturi, Edoardo Persico e Riccardo Gualino – la rassegna, ospitata fino al 15 marzo negli spazi della Fondazione Giorgio Amendola di Torino, assembla in tutto una sessantina di opere (alcune mai esposte) fra xilografie, disegni e dipinti messi a disposizione da gallerie e collezionisti privati. Curata da Luca

Motto e impreziosita da un acuto testo di Pino Mantovani, la retrospettiva nasce dalla volontà di ricordare il cinquantenario dalla morte di Nicola Galante, abruzzese di Vasto (dove nasce il 7 dicembre 1883), ma torinesissimo d’adozione, se si pensa che, sotto la Mole, Galante si trasferisce nel 1907 (dove intraprende una pregevole attività di artigiano – xilografo, dopo aver studiato ebanisteria alla Scuola di Arti e Mestieri di Chieti) per scomparirvi il 5 dicembre del 1969. Lodevole dunque l’iniziativa della Fondazione di via Tollegno presieduta da Prospero Cerabona, tanto più se si pensa che più di quarant’anni sono ormai passati dall’ultima, davvero esauriente, mostra torinese dedicata nel ’77 a Galante e tenutasi nel Foyer del Regio, con la curatela di Renzo Guasco, fra i massimi studiosi ed estimatori dell’artista abruzzese. Così coraggioso da affidarsi in toto, negli ultimi anni di un lungo e meticoloso percorso artistico ben sintetizzato in mostra, all’accensione di colori rubati agli spazi imprevisti e imprevedibili dell’immaginifico.

Suoi e solo suoi. Che lo portano, in maniera convinta, a passare dalle prime lievi e delicate vedute torinesi o dalle solide corpose narrazioni paesistiche della “Campagna di Pavarolo” come delle “Case” del ’30 a inventarsi nature morte con “Pere blu su piatto rosso” o con “uccelli e bottiglie” fino ai pensosi bizzarri autoritratti “con i capelli azzurri” o “verdi”. Opere che, finalmente – dopo tanto peregrinare per le strade più impervie e fascinose dell’arte del Novecento – qualificano la singolarità di un pittore di razza “che al prestigio di essere artisti – scriveva, all’indomani della sua scomparsa, Luigi Carluccio chiedono soltanto una cosa: servire con profonda umiltà, con religiosa devozione e quindi con assoluto disinteresse la naturale vocazione”.

Gianni Milani

 

“Nicola Galante. Mite animatore di paesaggi silenti”

Fondazione Giorgio Amendola, via Tollegno 52, Torino; tel. 011/2482970 o www.fondazioneamendola.it

Fino al 15 marzo

Orari: dal lun. al ven. 10/12 – 15,30/19, sab. 10/12,30

Nelle foto:

– “Bottiglia verde”, olio su tela, 1953
– “Piazza San Giovanni”, xilografia, 1912
– Campagna di Pavarolo”, pastello su carta, s. d..
– “Case”, olio su tela, 1930
– “Pere blu su piatto rosso”, olio su tela, 1961
– “Autoritratto con i capelli verdi”, olio su tela, s. d.

 

Festa della donna all’insegna dell’arte

Domenica 8 marzo 2020. Ingresso gratuito per tutte le donne alle collezioni permanenti dei musei della Fondazione Torino Musei e visite guidate a tema

 

Come ogni anno la Fondazione Torino Musei celebra la ricorrenza dell’8 marzo proponendo l’ingresso gratuito per tutte le donne alle collezioni permanenti della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, del MAO Museo d’Arte Orientale e di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica.

 

In ottemperanza al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, al fine di adottare cautela e prudenza gli ingressi saranno contingentati, in modo da evitare assembramenti di persone.

Raccomandiamo a tutti i visitatori di rispettare le misure di sicurezza consigliate dal Ministero della Salute.

 

Dall’offerta sono escluse le mostre temporanee con biglietteria separata.

 

Info: www.fondazionetorinomusei.it

Per l’occasione ciascun museo offre anche visite guidate tematiche, a cura di Theatrum Sabaudiae, sempre nel rispetto delle misure di distanza tra gli utenti (massimo 15 partecipanti per gruppo):

GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

DONNA È MUSA – ore 15

Attraverso l’analisi di alcune opere delle collezioni permanenti del museo si evidenzierà quanta importanza ha avuto nell’arte la figura della donna e come abbia sempre ricoperto un ruolo fondamentale, sia come ispiratrice di grandi opere, sia come fautrice di capolavori. Per l’occasione si potranno ammirare opere di Amedeo Modigliani, Pino Pascali e Marina Abramovic.

Costo: € 6 – per tutte le donne biglietto di ingresso al museo gratuito.

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com

 

LE DONNE DI NEWTON – ore 16.30

In occasione della festa dedicata alle donne la visita guidata alla mostra permetterà non solo di illustrare la carriera del grande fotografo, partendo dalle opere degli anni Sessanta, ma di approfondire il suo rapporto con il mondo femminile, spesso protagonista di scatti che hanno fatto scalpore per i concetti visivi proposti, a cui si aggiungono indimenticabili ritratti di grandi icone femminili del cinema e della moda quali Catherine Deneuve e Claudia Schiffer.

Costo: € 7,50 comprensivo di radioguida (+ biglietto di ingresso alla mostra – gratuito per i possessori di Abbonamento Musei)

Per coloro che aderiranno ai due percorsi costo visita € 12 (+ biglietti di ingresso secondo regolamento museale)

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com

Palazzo Madama – ore 15

UNA RESIDENZA TUTTA AL FEMMINILE

Visita guidata a tema nelle collezioni permanenti

L’itinerario della visita è dedicato alle due donne che abitarono Palazzo Madama: Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, duchesse di casa Savoia.

Le due Madame Reali, che assunsero la reggenza per i propri figli minorenni, esercitarono il loro potere declinato al femminile per affermare e difendere il proprio ruolo e l’autonomia dello Stato sabaudo. A loro si devono le trasformazioni dell’edificio da castello medievale in una delle residenze reali più “alla moda”. Il percorso illustra il carattere e il gusto delle due donne attraverso i lavori architettonici commissionati e le scelte decorative per le stanze del primo piano.

Costo: € 6 – biglietto di ingresso gratuito per le donne.

Info e prenotazioni:  011 5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com

 

MAO Museo d’Arte Orientale – ore 15

IL FEMMINILE TRA CIELO E TERRA. La donna nelle collezioni del MAO
Visita tematica alle Gallerie dell’Asia Meridionale, della Regione Himalayana e dei Paesi islamici

In occasione della festa della donna, il MAO dedica il consueto itinerario di visita a una selezione di opere che illustrano diversi significati del femminile nella produzione artistica delle culture orientali rappresentate in alcune gallerie della collezione permanente. Partendo dall’Asia Meridionale e della Regione Himalayana sarà presa in esame la donna come Dea rispettivamente legata alla religione induista e al buddhismo tibetano. Nella galleria dei Paesi islamici dell’Asia, attraverso una selezione di opere, verrà illustrata la rappresentazione di figure femminili su ceramiche e piastrelle.

Costo: € 6 – biglietto di ingresso al museo gratuito per le donne

informazioni e prenotazioni: 011 5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com

(foto Mario Alesina)

Chiusa a Saluzzo la 42^ edizione del “Premio Matteo Olivero”

Vincitore, l’artista tedesco Veit Laurent Kurz

Saluzzo (Cuneo)

Su 28 artisti invitati e provenienti da tutto il mondo su segnalazione di prestigiosi advisor internazionali, è stato l’artista tedesco Veit Laurent Kurz ad aggiudicarsi la 42^ edizione del “Premio Matteo Olivero”, promosso dalla Città di Saluzzo e organizzato dalla Fondazione Amleto Bertoni, con la curatela di Stefano Raimondi, per ricordare il celebre pittore e scultore cuneese, fra i maggiori esponenti del Divisionismo ( nato a Pratorotondo in Valle Maira nel 1879 e morto a Saluzzo nel 1932)“con l’intento – dicono gli organizzatori – di costruire un percorso artistico capace di rileggere l’arte classica con gli occhi del contemporaneo”. Il Premio è realizzato all’interno di “START/storia e arte a Saluzzo”, che si terrà, sotto la direzione artistica di Soluzioni Turistiche Integrate, nella capitale del marchesato dal 24 aprile al 31 maggio prossimi e che quest’anno avrà come tema “La Rivoluzione”.

Per Saluzzo Kurz (classe 1985, nato a Erbach, nel land dell’Assia e oggi attivo fra Francoforte, Berlino e New York) ha pensato all’opera site specific, di netta e forte impronta astratto-espressionistica con la violenta accensione dei suoi rossi dei blu e dei neri, “The Campi Flegrei Conferenca”, che andrà ad arricchire il percorso del contemporaneo offerto dal territorio e che già ha avuto inizio con le scorse edizioni del Premio, assegnato al colombiano Santiago Reyes Villaveces nel 2019 e al duo newyorkese composto da Mark Barrow e Sarah Parke nel 2018.

Pensata appositamente per la “Sala de Foix” di Casa Cavassa ( luogo di forte storicità, in cui si respira il clima della corte dei Marchesi di Saluzzo e in cui si trova la Pala d’altare del fiammingo Hans Clemer “Madonna della Misericordia”) l’opera premiata di Kurz   segue la scia dei suoi più recenti lavori, concepiti e realizzati, attraverso segno e colore, in un singolare mix di temi scientifici e archeologici. Nello specifico, la sua attenzione è stata attirata dai vulcani, che ha studiato da vicino in tutto il mondo e che egli accosta alle centrali nucleari. Nelle società moderne “sostituiamo costantemente i fenomeni naturali con quelli creati dall’uomo; a causare questo cambiamento sono soprattutto gli sviluppi tecnologici che, se da un lato sono considerati rivoluzionari in modo positivo (così come nel tema di START 2020), dall’altro ci portano a rivivere le nostre paure più esistenziali”. Ed è così che si accorciano le distanze tra i vulcani e le centrali nucleari.

E per Casa Cavassa, Kurz realizzerà un vulcano artificiale, abitato dai Dilldapp, creature ideate dall’artista stesso che, cibandosi di pietre e vegetazione vulcanica, hanno resistito al tempo e sono sopravvissute a vecchie e nuove eruzioni. Un incontro che mescola realtà e immaginazione, il nostro mondo e quello dei Dilldapp.

 

L’inaugurazione di “The Campi Flegrei Conferenca” avverrà nel giorno inaugurale di “START”venerdì 24 aprile, alle ore 19, nella “Sala de Foix” di Casa Cavassa, a Saluzzo.

 

Per info: www.startsaluzzo.it e su Facebook e Instagram @startsaluzzo

 

g.m.

 

Nelle foto
– Veit Laurent Kurz
– “The Campi Flegrei Conferenca”
– “Sala  de Foix” – Casa Cavassa: photo credits Pietro Battisti

 

Fotografia e pittura in accoppiata al MEF

“Costellazioni umane” / “The Golden Harp”. gli scatti di Massimo Vitali e le opere di Nebojsa Despotovic

Fino al 5 luglio  – Ai più è noto soprattutto come “il fotografo delle spiagge”. Luoghi non luogo, “posto ideale – dice lui – dove osservare la società”. Tanto che dal 1995, quando inizia la sua “Beach Series” in giro per il mondo, di panorami balneari ne ha realizzati, a oggi, più di duemila. “Nei miei scatti – dice ancora – c’è l’Italia degli ultimi vent’anni”. Messa a nudo – o quasi – in ogni senso. Donne e uomini, bambine e bambini, giovani e diversamente giovani e poi gli ombrelloni, i lettini, le sdraio, i costumi colorati, le tavole da surf, le rocce, gli scogli e l’azzurro terso del mare e del cielo; geometrie di corpi e oggetti dal “sapore di mare” cristallizzati, in un click che dura l’irrepetibile spazio di un attimo o in appostamenti che rincorrono le ore, nel parossismo di descrizioni così minuziose e dettagliate da sembrare quasi improbabili teatrini, messi in piedi da un regista tanto bravo quanto meticoloso all’eccesso. Ma il fotografo comasco Massimo Vitali, classe 1944, cui il MEF-Museo Ettore Fico di Torino dedica, fino al 5 luglio prossimo, una suggestiva personale, dal titolo perfetto di “Costellazioni umane” e curata da Andrea Busto direttore del MEF, non è solo questo. Più in generale, i suoi lavori ben rispondono nella loro complessità alla definizione perfettamente calzante di “paesaggi umani contemporanei”. Una trentina le opere esposte al Museo di via Cigna, documentanti venticinque anni di un’intensa e prestigiosa carriera; opere dal “formato extra large”, in cui l’artista si sbizzarrisce all’inverosimile e molla i freni alla sua incontenibile, giocosa predilezione per i grovigli e le voluminose masse di persone. Vere e proprie “costellazioni umane”. Le spiagge, dunque, ma anche le discoteche, i raduni musicali, le folle vocianti radunate in spazi pubblici gremiti fino all’ultimo centimetro: “immagini catturate da un occhio algido e preciso per quantità di dettagli e particolari illustrati”, scrive Busto, paragonandole alla certosina descrittività delle vedute di un Canaletto e di molt’altra pittura settecentesca. Mirabili in tal senso, in “Carcavelos Pier Paddle”, il tuffo acrobatico del ragazzino immortalato sulla sinistra della foto, così come in “Kappa Futur Festival” il sollevamento del giovane sulla sedia a rotelle e braccia al cielo da parte di un pubblico in totale esaltante delirio. Fermi immagine. Casuali. Voluti. Attesi. In ogni caso autentici colpi di genio.

***

In contemporanea alla mostra di Vitali, il MEF ha inaugurato anche la personale “The Golden Harp” dedicata all’artista serbo Nebojsa Despotovic (Belgrado, 1982), curata sempre da Andrea Busto e visitabile anch’essa fino al 5 luglio prossimo. Tele di forte impatto emozionale, quelle del giovane Despotovic propongono storie non poco inquietanti collocate “in un mondo senza tempo – precisa Busto – senza precisi riferimenti al nostro vissuto” dove tutto sembra appartenere “a un momento infinito nella grande commedia della vita”. A piene mani, l’artista fa incetta, visiva e mnemonica, di immagini recuperate da un ricco patrimonio iconografico, collettivo e personale, che fa di ritagli di giornale, vecchie fotografie, enciclopedie, libri e manuali scolastici carichi di tempo, il punto di partenza della sua pittura. Su quel materiale lavora con vigorosa tensione di segno e colore, ricreando storie ingiallite dagli anni e riproposte in narrazioni pittoriche che sono sintesi perfetta di “mondi e poetiche altrui”. Dalle figure folli e disperate di Bacon, alle tinte smorzate e al senso di profondo disagio del fiammingo Tuymans, non meno che all’ansiogeno intreccio di illusione e realtà ricreato nelle opere di Gerhard Richter. O ancora, sostiene Busto, dal “mondo erotico di Scipione” fino alla “materia sovrapposta di Picabia”. Con richiami finanche al cinema neorealista o a suggestivi “amarcord” felliniani (i personaggi in costume) e a “tutta la derisione del mondo borghese di Bunuel”. Maestri d’arte, su cui Despotovic ricrea passo passo il proprio personalissimo mondo pittorico.

Gianni Milani

 

“Costellazioni umane” / “The Golden Harp”

MEF- Museo Ettore Fico, via Cigna 114, Torino; tel. 011/853065 o www.museofico.it

Fino al 5 luglio

Orari: dal merc. alla dom. 11/19

 

Nelle foto

– Massimo Vitali: “Riccione Black Bikini”, 1997
– Massimo Vitali: “Carcavelos Pier Paddle”, 2016
– Nebojsa Despotovic: “Your Love keeps the gates safe”, 2019
– Nebojsa Despotovic: “Riposo (Golden Harp)”, 2019

Arte e storia, al via i percorsi di Grand Tour

Prenotazioni al via il 5 marzo per quasi 50 appuntamenti dell’edizione primaverile. Temi di questa edizione: il Barocco e la Valle d’Aosta.

Un appuntamento atteso, che ogni anno attiva centinaia di visitatori alla scoperta del territorio attraverso percorsi unici e originali. Tutto questo è Grand Tour, il programma poco meno di 50 itinerari guidati ideato e organizzato dall’Associazione Abbonamento Musei, per scoprire il Piemonte (e non solo) a piedi o in autobus.

Le prenotazioni partono giovedì 5 marzo; il primo itinerario sarà sabato 21 marzo, in coincidenza con l’arrivo della primavera.

Diverse le novità di questa edizione, a partire dall’organizzazione delle gite fuoriporta. Gli appuntamenti che necessitano di autobus infatti saranno realizzati da Linea Verde viaggi, già partner dell’Associazione e realtà professionista dell’organizzazione turistica. Grazie ai nuovi pullman, al sistema di microfonaggio e alle tante piccole e grandi migliorie apportate da questa collaborazione, gli utenti potranno vivere un’esperienza di visita ancora più confortevole.

 

Dal punto di vista del programma, sono due i filoni intorno a cui si sviluppa questa edizione di Grand Tour: il Barocco, tema dell’anno del Piemonte culturale, e la Valle d’Aosta, new entry nell’offerta di Abbonamento Musei.

 

IL BAROCCO

Diffuso su tutta la regione Piemonte, il Barocco si svelerà agli occhi dei visitatori con le sue straordinarie architetture, i preziosi arredi e dipinti conservati nelle chiese, negli oratori, in santuari e sinagoghe.

A Torino, si approfondiranno i lavori degli architetti barocchi per eccellenza, Filippo Juvarra, Guarino Guarini e Bernardo Vittone, visitando luoghi iconici della città come palazzo Reale, la Basilica di Superga, Villa della Regina e la Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Sul territorio regionale si potrà accedere a palazzi nobiliari diffusi tra grandi città come Vercelli, Asti, Novara, e nei suggestivi borghi del Monferrato, nel Canavese e nelle vallate alpine del biellese. E ancora gli incantevoli scorci dei laghi d’Orta e Maggiore, con il fascino dei giardini dell’Isola Bella, di Cannero e Cannobio.

Tra le “chicche” di questa edizione troviamo la scoperta del “Bianco di Novi” la pregiatissima seta che nei secoli scorsi veniva prodotta nel novese (Seguendo un filo di seta tra San Cristoforo e Novi Ligure, 28 marzo); l’apertura speciale di Palazzo Bellini, sede storica della Banca Popolare di Novara, eccezionalmente visitabile al pubblico (percorso Barocco nel novarese, 16 maggio); il percorso nei luoghi barocchi del Lago Maggiore dove, a bordo di un catamarano solare, si costeggeranno gli isolotti con i leggendari Castelli di Cannero (XVI-XVII secolo) per arrivare a Cannobio (Verbano Barocco, 6 giugno); la visita alla cava del marmo a Frabosa, da cui Guarini estrasse il marmo per la Cappella della Sindone di Torino, e del santuario di Vicoforte con l’esperienza di salita alla cupola Magnificat (Il genio e la pietra, sabato 9 maggio). Ma il programma è ricco di esperienze da scoprire, che toccano le tante eccellenze che rendono unico il Piemonte, dalle botteghe tra 600-700 a Carignano e Moncalieri alle Sinagoghe di Saluzzo, Carmagnola e Mondovì, dal Preziosi oratori di Gavi e Voltaggio con la famosa pinacoteca, una delle più importanti del Piemonte alle valli Elvo e Cervo nel biellese.

 

LA VALLE D’AOSTA

Una delle grandi novità di Abbonamento Musei nel 2019 è stata l’ingresso della Valle d’Aosta all’interno della proposta: da settembre ben 16 siti sono entrati a far parte dell’offerta della tessera, accessibili sia agli abbonati piemontesi, sia a quelli lombardi.

E quale occasione migliore del Grand Tour per approfondire la conoscenza di questo territorio prossimo ma spesso poco esplorato?

Per questo nascono 4 itinerari dedicati: La Roma delle Alpi. Aosta e dintorni (25 aprile) parte dalla strada delle Gallie per giungere alla fondazione della città nel 25 a.C.; I castelli di Casa Savoia (21 giugno) alla scoperta delle due residenze valdostane care alla famiglia regnante, il Castello Reale di Sarre, quartier generale per le spedizioni venatorie del Re cacciatore Vittorio Emanuele II, e il Castel Savoia, a Gressoney, dimora estiva della Regina Margherita; Alla scoperta di Aosta (24 giugno) che include la visita all’area megalitica di Saint-Martin de Corléans: la più vasta area archeologica coperta d’Europa che racchiude arature rituali, pozzi, stele antropomorfe, menhir, tombe, dolmen…; I Castelli di Casa Challant (25 luglio) alla scoperta della storia della potente famiglia Challant che dominò la Valle, seconda per importanza solo a casa Savoia, proprietaria dei due castelli più celebri, il Castello di Fénis e quello di Issogne.

 

COME PRENOTARE LE PASSEGGIATE

La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata da giovedì 5 marzo 2020 ore 9. È possibile prenotare:

• Tramite il Numero Verde 800 329 329 (dal lunedì al sabato ore 9 – 18)

• Recandosi presso Infopiemonte, via Garibaldi angolo piazza Castello, Torino (aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18)

• Sul sito www.abbonamentomusei.it

 

COME PRENOTARE I PERCORSI IN BUS

La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata da giovedì 5 marzo 2020,

È possibile acquistare e richiedere informazioni presso LINEA VERDE VIAGGI S.R.L.:

• Uffici di Via Caboto, 35 – 10129 Torino

• Telefonando al numero: 011 2261941 – orari: lunedì – venerdì 9:00- 18:00

• Online sul sito www.lineaverdeviaggi.it

• Scrivendo a grandtour@lineaverdeviaggi.it