ARTE- Pagina 123

Quell’angolo di Passy dove è nata la “Comédie humaine”

In un angolo dell’antico quartiere di Passy, un tempo Comune a sé, annesso il 1° gennaio 1860 a Parigi e oggi XVI arrondissement, sorge la casa di Honoré de Balzac, l’unica dimora parigina dello scrittore che si è conservata nel tempo.

Il 16 novembre 1840 Balzac annunciava a Madame Hanska: “A partire dal momento in cui riceverete questa lettera, scrivetemi al seguente indirizzo: M. de Breugnol, rue Basse n.19, Passy, vicino a Parigi. Sono là, nascosto per qualche tempo (…) Ho dovuto spostarmi molto rapidamente e devo restare là”. Per la sua casa di rue de Batailles, a Chaillot, dove aveva vissuto tra il 1835 e il 1838, aveva utilizzato uno pseudonimo femminile, “Veuve Durande”, “Vedova Durande”, mentre per Passy è diventato Monsieur de Breugnol.

La motivazione che si cela sotto i ripetuti cambi di residenza di Balzac e l’utilizzo di nomi falsi è quella di sfuggire ai creditori che lo incalzano per riavere il proprio denaro. La stessa casa di Passy possedeva un ingresso principale e uno secondario dal quale lo scrittore poteva uscire indisturbato: “Un appartamento situato in una casa (…) rue Basse n.19 e rue du Roc n.5 a Passy, con un ingresso sull’una e sull’altra strada…”.

Balzac trascorre nella casa di Passy sette anni, occupandola dal 1840 al 1847 e lavora incessantemente alla correzione delle sue opere che raggrupperà nel 1841 sotto il titolo di “Comédie humaine”. Questo libro monumentale che porta sulla scena vizi, virtù, drammi, dolori, solitudini, amori infelici, personaggi caricaturali che richiamano alla mente gli schizzi di Daumier, viene rivista e riordinata nello studio di questa casetta.

Il lavoro febbrile di Balzac riempie notti intere. Si racconta che l’autore riuscisse a scrivere molto rapidamente, di solito tra l’una e le otto di mattina, intervallando l’attività con moltissime tazze di caffè nero. Poteva lavorare anche per quindici ore continuative, senza pause, rivedendo e correggendo ogni pagina in modo quasi ossessivo tanto da ritardarne la pubblicazione e, di conseguenza, da aumentare le spese editoriali.

“La mia opera ha la sua geografia come ha la sua genealogia e le sue famiglie, i suoi luoghi e le sue cose, i suoi personaggi e i suoi fatti; come ha il suo stemma, i suoi nobili e i suoi borghesi, i suoi artigiani e i suoi popolani, i suoi politici e i suoi dandys, i suoi eserciti e infine tutto il suo mondo” scrive Balzac. La morte prematura, avvenuta a soli 51 anni, ha impedito a Balzac di unificare l’opera e, probabilmente, di effettuare altre revisioni, altre correzioni.

La “Comèdie Humaine”, che racchiude la parte più consistente della prolifica produzione dello scrittore, è composta da tante storie, eppure rappresenta, in realtà, un unico grande affresco: quello dell’umanità colta nei suoi particolari e, al tempo stesso, nella sua interezza. I personaggi che animano i diversi romanzi hanno una propria identità e un proprio spessore, tuttavia sono anche universali perché giungono a incarnare vizi, virtù, stati d’animo e caratteristiche dell’umanità intera.

Le singole vite si trasformano nelle vite degli altri, nelle vite di tutti, nelle nostre vite ed è facile per il lettore ritrovare un po’ di sé nei personaggi e nella complessità delle loro relazioni esattamente come in tutti loro è fortissima l’influenza dell’autore. Scriveva, infatti, Charles Baudelaire: “Insomma in Balzac ciascuno, anche le portinaie, ha del genio. Tutte le anime sono piene fino al collo di volontà…”.

In questa umanità dolente e controversa si percepisce la personalità del suo autore, con la sua tenacia e, soprattutto, con tutte le sue debolezze, i suoi drammi, le sue sconfitte e si colgono i mille conflitti che Balzac ha vissuto sulla propria pelle: quell’infinita lotta contro tutto e tutti per la scrittura e per l’arte, per continuare a raccontare, giorno dopo giorno, la triste commedia dell’umanità.

“Ahimè! Questo vigoroso lavoratore, mai stanco, questo filosofo, questo pensatore, questo poeta, questo genio, ha vissuto in mezzo a noi una vita tempestosa di lotte, di contese, di combattimenti, comune in tutte le epoche a tutti i grandi uomini. Oggi è in pace. Lascia le contestazioni e i livori. Entra, nel medesimo giorno, nella gloria e nella tomba. D’ora in poi brillerà… tra le stelle della patria”Queste sono alcune delle parole dell’orazione funebre per Balzac che Victor Hugo pronuncia al cimitière du Père Lachaise.

Honoré de Balzac si era spento il 18 agosto 1850 tra atroci dolori e, in quella triste circostanza, la realtà era stata mimesis della letteratura o forse la letteratura era semplicemente stata un presagio di quello che sarebbe accaduto perché la sua morte era stata incredibilmente simile a quella di papà Goriot.“Papà Goriot fu pietosamente ricomposto sul suo giaciglio e dal quel momento la sua fisionomia conservò la dolorosa impronta del conflitto che si svolgeva tra la morte e la vita in una macchina che ormai non possedeva più quella specie di coscienza cerebrale da cui scaturisce il sentimento del piacere e del dolore per l’essere umano. La distruzione non era più che una questione di tempo”.

Barbara Castellaro

 

Hub India esplora l’arte contemporanea del subcontinente indiano

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Maximum Minimum

Artissima – Oval Lingotto

5 – 7 novembre 2021

 

Classical Radical

Palazzo Madama, MAO e Accademia Albertina

5 novembre – 5 dicembre 2021

 

Hub India è una prolifica esplorazione degli innumerevoli registri che caratterizzano l’arte contemporanea del subcontinente indiano, una regione di estrema importanza nell’Asia meridionale e che sta svolgendo un ruolo sempre più rilevante nel mondo globale.  Con la presenza di oltre 65 artisti provenienti da dieci delle più importanti gallerie e musei indiani, il progetto si profila come il più ampio e significativo dialogo che l’arte contemporanea indiana abbia intrattenuto con il mondo occidentale in tempi recenti.

Hub India, a cura di Myna Mukherjee e Davide Quadrio, nasce come progetto per Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino per poi espandersi in una mostra tripartita realizzata in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

Maximum Minimum @Artissima
Artissima 2021, in collaborazione con Emami Art, presenta Hub India – Maximum Minimum, un nuovo focus geografico che intende offrire una ricognizione sulle gallerie, le istituzioni e gli artisti attivi in un’area d’importanza capitale.

In uno spazio dedicato verranno presentati i lavori di gallerie e istituzioni indiane che offriranno una veduta d’insieme di una sorprendente cultura visiva che rispecchia le innumerevoli polarità, contraddizioni e dualità che compongono l’India. Dall’antico spiritualismo del paese al suo moderno materialismo, dal passato coloniale alla crescente centralità nell’economia globale e alla rapida urbanizzazione, dal dogma alla tecnologia, dal marginale al mainstream, dai monumenti storici all’architettura contemporanea, dal normativo al radicale, Hub India – Maximum Minimum presenterà una miriade di storie e rappresentazioni del subcontinente.

In collaborazione NATURE MORTE New Delhi – GALLERY ESPACE New Delhi – EMAMI ART Kolkata – AKAR PRAKAR Kolkata, New Delhi – ART ALIVE New Delhi – LATITUDE 28 New Delhi – SHRINE EMPIRE New Delhi.

 

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Ravinder Reddy, Portrait of Sankari, 2021, Dipinto su fibra di vetro resina poliestere, Courtesy Emami Art, Foto: Bharghav Dass

 

Classical Radical @Palazzo Madama, MAO e Accademia Albertina
Classical Radical è una mostra in tre sedi che si sviluppa nelle sedi di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, del MAO Museo d’Arte Orientale e dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.Classical Radical presenta opere indiane contemporanee e moderne che esplorano i lasciti del passato e l’antichità nel qui e ora sociologico. Come le opere d’arte contemporanee illuminano, complicano e si riappropriano dell’eredità? Come si pone l’arte contemporanea nel variegato panorama di religioni e storie, e quali residui di motivi, stili e idee sono sopravvissuti attraverso i millenni fino ai giorni nostri?
Le opere selezionate rappresentano uno spaccato di generi, medium e processi che vanno dai disegni e dipinti alle miniature e sculture, terrecotte e metalli, dipinti su carta e su tela, stampe, incisioni e opere digitali e virtuali, in un tentativo di analizzare le eredità classiche e tradizionali attraverso una nuova lente. Una ricerca a tutto campo che offusca le polarità di religione, casta o razza, Asia ed Europa, figurazione e astrazione per costruire uno spettro ampio di voci che vanno dai maestri moderni e contemporanei alle avanguardie, passando per gli artisti indipendenti appena scoperti. Più stratificato e complesso di una panoramica, questo percorso espositivo offre una lente caleidoscopica che sposta la percezione e sfida la stasi in modi elaborati, evocativi e mai riduttivi.

A Palazzo Madama e al MAO le opere presentate per Classical Radical sono messe in dialogo con le collezioni permanenti dei musei, in modo da creare piccoli cortocircuiti capaci di generare significati nuovi e nuove linee di interpretazione, lontane da ogni tentativo di semplificazione: ciascun visitatore potrà cercare il proprio percorso, creando connessioni fra opere antiche e contemporanee, colmando con il proprio vissuto e la propria sensibilità gli spazi di senso lasciati vuoti e decidendo in libertà dove soffermare il proprio sguardo.
All’Accademia Albertina di Belle Arti l’allestimento prende invece forma nei piani superiori dell’affascinante Rotonda di Talucchi, l’edificio neoclassico recentemente aperto al pubblico dopo un importante restauro.

In partenership con Kiran Nadar Museum of Art (KNMA).

In collaborazione LATITUDE 28 New Delhi – AKAR PRAKAR Kolkata, New Delhi – ART ALIVE New Delhi – EMAMI ART Kolkata – GALLERY ESPACE New Delhi – SHRINE EMPIRE New Delhi – NATURE MORTE New Delhi – SAKSHI ART Mumbai – JHAVERI CONTEMPORARY Mumbai – VADEHRA ART New Delhi – VOLTE Mumbai

 

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Manjunath Kamath, Pukchardara, 2018, Terracotta colorata, Courtesy dell’artista e Gallery Espace

 

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica | Disruptive Confluences (Confluenze perturbanti)
La mostra a Palazzo Madama esplora il sincretismo e l’ibridismo attraverso opere per la maggior parte tridimensionali che collegano e contrappongono la straordinaria collezione del museo con la storia del subcontinente indiano, suggerendo complicate storie di scambi commerciali e religiosi, dominazioni, residui imperialisti ed evoluzioni sincretiche. Dando vita a un immaginario ibrido, al tempo stesso velato e provocatorio, la mostra rivela narrazioni e rapporti da una prospettiva eurasiatica, ma capace di porsi in dialogo e creare riflessioni significative con i duemila anni di storia di un edificio, che concilia una porta romana con una corte medievale e una scalinata barocca. In questo evidenziandosi quale storico luogo di riflessione di contesti ed esperienze anche profondamente differenti, ma alla ricerca di matrici comuni per individuare nuovi assi di dialogo.Artisti: Jayashree Chakravarty, Ranbir Kaleka, Manjunath Kamath, Tayeba Begum Lipi, Benitha Perciyal, G Ravinder Reddy, Himmat Shah, Gulam Mohammed Sheikh, Prasanta Sahu, Ayesha Singh, LN Tallur.

 

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The Singh Twins, The Wedding Jange II, 1991, stampa a getto d’inchiostro, 89 x 113 cm, edizione 4 di 25, edizione da collezione firmata e numerata dell’artista, Courtesy dell’artista e Art Alive

 

MAO – Museo d’Arte Orientale | Residues & Resonance (Residui & Risonanze)
La mostra al MAO comprende opere del rinascimento contemporaneo che iconizzano e al tempo stesso obliterano lo stesso classicismo a cui fanno riferimento. I lavori sono radicati in un’eredità che esamina stili tradizionali, scuole e generi e si spinge oltre per stabilire con essi una relazione, un dialogo. Mentre gli interessi sono mutati con i capricci del tempo, le forme di queste opere hanno conservato ossessivamente pattern simili, risonanti di residui del passato. Come in un concerto di Philip Glass, dove ogni iterazione suona familiare ma l’accumulo delle iterazioni successive rende ognuna di esse un’esperienza unica e diversa.
Uno dei punti forti della mostra è una sezione radicale di neo-miniaturisti che prendono a prestito le decorazioni evocative, stilizzate e gemmate dei tradizionali stili miniaturistici e dei dipinti vasli, sovvertendole per esplorare modi in cui espandere e smantellare il vocabolario di uno stile apparentemente insulare.
Anche l’arte della Regione himalayana offrirà grandi suggestioni, grazie all’installazione di una serie di opere dell’artista Paula Sengupta dal titolo The plain of Aspiration, un progetto che parla della diaspora dei tibetani fuggiti dal loro paese in seguito alla partenza del Dalai Lama nel 1959 e del tentativo di conservare anche altrove, attraverso la memoria, il loro stile di vita e la loro cultura.
I lavori di Sengupta attingono fortemente alla tradizione dell’artigianato tessile e al simbolismo religioso tibetani e, nelle gallerie del MAO, vengono accostate alle opere della sezione dedicata alle copertine lignee intagliate.Artisti: Waseem Ahmad, Khadim Ali, Anindita Bhattacharya, Sakti Burman, Sudipta Das, Priyanka D’Souza, Baaraan Ijlal, Manjunath Kamath, Puneet Kaushik, Samanta Batra Mehta, Piyali Sadhukhan, Paula Sengupta, Yugal Kishore Sharma, Nilima Sheikh, The Singh Twins, Waswo X Waswo.

 

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Wardha Shabbir, As It Surrounds-1, 2, 2021, Gouache su carta senza acidi, 53 x 53 cm, Courtesy dell’artista e LATITUDE 28

 

Accademia Albertina di Belle Arti | Multitudes & Assemblages (Multitudini & Assemblaggi)
La traiettoria delle arti visive in India è caratterizzata da molteplici transizioni; abbraccia e interiorizza i discorsi più ampi del colonialismo, del nazionalismo e del modernismo internazionale. Si relaziona con le tradizioni visive alla luce del postmodernismo e cerca di legittimare la propria posizione nell’arena contemporanea della produzione d’arte. Narrazioni multiple si snodano simultaneamente, come elementi tattili che si rifiutano di perdere la loro realtà, presenza, velocità, calore o umidità, come incongrue testimonianze di un punto focale in un allestimento che mira a presentare una molteplicità di possibilità. Evocando più la nostalgia che la storia, queste voci si levano a volte all’unisono e a volte in una reciproca tensione, ai lati opposti del tempo, come uno specchio, ribaltando lo sguardo su un familiare ma radicale pastiche di liberazione, ecologia, urbanizzazione, migrazione, femminismo, genere, soggettività e sensazione.Artisti: Harshit Agrawal in collaboration with 64/1, Amina Ahmed, Chandra Bhattacharjee, Sakti Burman, Sheba Chhachhi, Jogen Chowdhury, Sudipta Das, Priyanka D’Souza, Tanya Goel, Laxma Goud, Ganesh Haloi, Manjunath Kamath, Puneet Kaushik, Bharti Kher, Martand Khosla, Neerja Kothari, Balbir Krishan, Rahul Kumar, Tayeba Begum Lipi, Shruti Mahajan + Ravindra G. Rao, Paresh Maity, Debasish Mukherjee, Dr.Uttam Pacharne, Manish Pushkale, Mona Rai, Vajay Raut, Rekha Rodwittiya, Debanjan Roy, Prasanta Sahu, Wardha Shabbir, Shailesh BR, Shambhavi, Gulam Mohammed Sheikh, Nilima Sheikh, LN Tallur, Gopa Trivedi.

Negli spazi dell’Accademia Albertina va in onda Sama: Symbols and gestures in contemporary art practices. Italy and India vol. 1., la prima parte di un documentario visionario e pionieristico che, attraverso una moltitudine di voci, esplora il mondo dell’arte contemporanea e dell’artigianato nel subcontinente indiano e in Italia. In questa prima “puntata”, un novero di artisti italiani contemporanei,  tra cui  Stefano Arienti, Alessandro Sciarroni, Sissi, Marzia Migliora tra gli altri, si alternano ad altrettanti artisti indiani, come Sheba Chhachhi, Taniya Goel, Rekha Rodwittiya e Ayesha Singh, offrendo al pubblico uno spaccato dell’estetica delle due regioni che mette in luce il rapporto tra tradizione e modernità, le pedagogie dell’Oriente e dell’Occidente, il genere, le archeologie e le politiche del tempo; i temi della migrazione, dell’esilio, del tempo e della memoria; la religiosità e il sincretismo e le specificità regionali nell’era della globalità.
Sama: Symbols and gestures in contemporary art practices. Italy and India è un progetto di Myna Mukherjee e Davide Quadrio, diretto in India da Onir e scritto da Alessandra Galletta.

Hub India è un progetto di Arthub & Engendered presentato in partnership con Indian Council for Cultural Relations (ICCR), Kiran Nadar Museum of Art, Fondazione Torino Musei, Artissima, Emami Art, Palazzo Madama, MAO e Accademia Albertina.
Con il sostegno di Ambasciata d’Italia a Nuova DelhiIstituto Italiano di Cultura di Nuova Delhi (IIC), Consolato Generale dell’India a Milano, Città di Torino.
Supporto logistico di UAPL.

Il film è commissionato e prodotto da Arthub, Engendered, Ambasciata d’Italia a Nuova DelhiIstituto Italiano di Cultura di Nuova Delhi (IIC) Indian Council for Cultural Relations (ICCR).

 

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Hub India – Maximum Minimum
Artissima |Oval Lingotto fiere | 5 – 7 novembre 2021Hub India – Classical Radical
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica | lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10-18 – giovedì 13-21 (la biglietteria chiude un’ora prima). BIGLIETTI: INTERO € 10, RIDOTTO € 8, GRATUITO minori di 18 anni, possessori di Abbonamento Musei e Torino + Piemonte.
MAO Museo d’Arte Orientale | martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10-18 – giovedì 13-21 (la biglietteria chiude un’ora prima). BIGLIETTI: INTERO € 10, RIDOTTO € 8, GRATUITO minori di 18 anni, possessori di Abbonamento Musei e Torino + Piemonte.
Accademia Albertina di Belle Arti di Torino |Rotonda di Talucchi | giovedì e venerdì 14–18, sabato e domenica 10-18 (ultimo ingresso 17.30). Biglietti: INTERO 5 euro, RIDOTTO 3 euro, gratis con l’Abbonamento Musei Torino Piemonte e con la Torino + Piemonte Card.

Nuova sede, nuovo allestimento e centinaia di capolavori per la nona edizione di Flashback

La fiera dove l’arte è tutta contemporanea. Caserma Dogali | Via Asti, 22, Torino

 

 

La nona edizione di Flashback, diretta da Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, si apre all’insegna delle suggestioni dettate dalla nuova sede e dal nuovo allestimento con gallerie che spaziano nell’arte di tutti i tempi e di tutti i luoghi, tre mostre scenografiche, una potente installazione videolaboratori dedicati ai più piccoli e coinvolgenti incontri.

Il tutto, a Torino e in presenza dal 4 al 7 novembre nella nuova sede: l’antica Caserma Dogali, conosciuta come la Caserma di Via Asti. Un luogo scelto per la sua importanza storica e per le sue potenzialità architettoniche. Il pubblico e le gallerie sono accolti in uno spazio suggestivo e restituiscono vita ad un luogo importante per la città di Torino.

Hanno lavorato all’allestimento della caserma due architetti diversi, ma con un intento comune: la volontà di creare un legame tra l’identità di questo luogo e le opere d’arte. de Laugier si è occupato degli spazi espositivi e Isola dell’Art Lounge.

“Dal mio punto di vista – dichiara de Laugier – l’ispirazione è nata dai colori scelti per l’edizione di quest’anno: il rosso e il celeste. Il rosso è diventato per me la memoria del luogo, ho scelto di utilizzarlo prevalentemente a terra per segnare il percorso, con l’idea di accompagnare il visitatore in un percorso attraverso la storia. Il celeste, invece, è stato utilizzato come simbolo di libertà, sogno e leggerezza, quindi interpretato nella sua accezione più aerea. Abbiamo scelto di porci con rispetto e intenzione verso uno spazio legato a un episodio della nostra storia simbolo del perseguimento della libertà”.

“L’identità è stato un concetto importantissimo nello sviluppo del progetto dell’Art Lounge – aggiunge Isola – l’obiettivo è stato quello di non stravolgere la forte identità architettonica originaria dello spazio, abbiamo lavorato sull’idea di stratificazione di significati: l’antica cucina militare è l’attuale luogo legato alla socialità e al cibo.”

 

“Per la prima volta nei nove anni di Flashback – commentano le direttrici – le gallerie hanno trovato a loro disposizione degli spazi più riservati. Questa caratteristica architettonica ha ampliato le possibilità espositive. Tutte le gallerie si sono impegnate per rendere personale e identitario il proprio spazio. Ogni galleria è così unica, personalissima e la visita una vera e propria esperienza carica di suggestioni. Convivono, così, diverse ispirazioni e soggettività”.

 

Tutte le gallerie partecipanti hanno lavorato per presentare opere che, benché siano di periodi storici diversi, abbiano in comune il senso della ricerca e la volontà di riscoprire elementi significativi trascurati. Scultura, pittura, oggetti di design, arredi e gioielli di varie epoche, provenienze e tecniche accomunati dall’attualità del loro significato.

 

Questa la lista completa della gallerie di Flashback: 800/900 Art Studio, Livorno, Lucca (I); Aleandri Arte Moderna, Roma (I); Art Decoratif di Roberto Centrella, Fiumicino (RM); Artemisia Fine Art, Dogana (RSM); Benappi Fine Art, Londra (UK); Biasutti & Biasutti, Torino (I); Caretto & Occhinegro, Torino (I); Flavio Gianassi – FG Fine Art, Londra (UK); Flavio Pozzallo, Oulx – To (I); Galleria Alessandro Bagnai, Foiano della Chiana – AR (I); Galleria Carlo Virgilio & C., Roma (I), Londra (UK); Galleria d’Arte Niccoli, Parma (I); Galleria d’Arte Roccatre, Torino (I); Galleria Del Ponte, Torino (I); Galleria dello Scudo, Verona (I); Galleria Luigi Caretto, Torino (I) – Madrid (E); Galleria Russo, Roma (I); Il Cartiglio, Torino (I); Longari Arte Milano, Milano (I); Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’Epoca, Torino (I); MB Arte Libri, Milano (I); Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs, Milano (I); Miriam Di Penta Fine Arts, Roma (RM); Photo & Contemporary, Torino (I); Schreiber Collezioni, Torino (I); Secol-Art di Masoero, Torino (I); Studio d’Arte Campaiola, Roma (I); Umberto Benappi, Torino (I); Untitled Association, Roma (I); White Lands, Torino (I).

Torino capitale dell’arte contemporanea internazionale, torna Artissima

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Artissima torna con la sua ventottesima edizione, rassegna diretta ormai da cinque anni  da Ilaria Bonacossa

La kermesse di arte contemporanea e ‘in programma all’Oval di Torino da venerdì 5 a domenica 7 novembre.

Esporranno 154 gallerie da 37 Paesi, il 56% saranno espositori stranieri, 9 i premi assegnati in fiera con oltre 50 curatori e direttori di giurie. All’Oval   le quattro sezioni storiche: Main Section, New Entries, DialogieMonologue e Art Spaces & Editions. Online dal 4 al 9 novembre e fisicamente in tre mostre collettive nel padiglione fieristico saranno visitabili le tre sezioni di Artissima XYZ, la piattaforma digitale che propone le tre sezioni PresentFuture, Back to the future e Disegni.

Grafica ed ex Libris a Casale

Grande successo di pubblico e critica sta ottenendo, nel Castello Paleologo di Casale Monferrato, la XIV biennale °Grafica ed ex Libris° organizzata dal gruppo ° Arte Casale° di Antonio Barbato, Pio Carlo Barola e Gian Paolo Cavalli.

La rassegna, che valorizza gli spazi adibiti a mostre, in particolare la splendida Sala Chagall, si avvale di cinquecento opere provenienti da ogni parte del mondo attraverso tutte le tecniche di incisione. Si tratta di una bella occasione per avvicinare ad una disciplina,.considerata di nicchia, anche il grosso pubblico.
GRB

Fino al 9 gennaio le statue tatuate di Viale ai Musei Reali

Le monumentali statue tatuate di Fabio Viale  a Torino
La mostra In Between inaugurata ai Musei Reali

Dal 14 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 le sculture dell’artista piemontese,
celebre in tutto
 il mondo per le sue finzioni in marmo, saranno allestite in Piazzetta Reale
e all’interno
di Palazzo Reale 

Possenti corpi e delicate figure femminili, capolavori di maestri come Canova e Michelangelo, espressione dell’iconografica classica, la cui purezza marmorea contrasta con l’aggressività dei tatuaggi colorati, provocatori, che emergono dalla pelle. Ogni apparenza è sovvertita nella nuova mostra In Between ai Musei Reali, che per la prima volta ospitano a Torino le monumentali opere di Fabio Viale, che ha conquistato la notorietà internazionale grazie alla sua straordinaria abilità nel trasformare il marmo. Con la collaborazione della Galleria Poggiali, dal 14 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 cinque sculture monumentali allestite in Piazzetta Reale e un percorso curato da Filippo Masino e Roberto Mastroianni all’interno di Palazzo Reale testimoniano la continua sperimentazione dell’artista piemontese e presentano due opere inedite, svelate al pubblico negli spazi della residenza sabauda.

 

Dopo la personale al Glyptothek Museum di Monaco di Baviera, la partecipazione al Padiglione Venezia della Biennale 2019, l’esposizione al Pushkin Museum di Mosca e Truly, mostra diffusa nei luoghi simbolo della città di Pietrasanta nell’estate 2020, Viale porta anche nel capoluogo piemontese le sue sculture che impressionano non solo per il virtuosismo tecnico, ma soprattutto per la capacità di reinterpretare in chiave contemporanea le forme e i temi dell’arte classica. I modelli eterni di bellezza e il tribalismo metropolitano, la tradizione e l’innovazione, un passato senza tempo e l’immaginario più attuale si incontrano in questa esposizione pensata per far interagire e dialogare lo spazio pubblico e quello spazio museale.

 

La mostra è l’occasione per rendere ragione della ricerca pluriennale e della poetica raffinata ed eccentrica di Viale, approfondendo il tema delle tecniche di realizzazione all’interno di un moderno atelier professionale di scultura, tra saperi tradizionali e tecnologie a controllo numerico.

 

“Attraverso le chiavi della meraviglia, del virtuosismo tecnico e della reinterpretazione creativa – dichiara Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali -, l’arte di Fabio Viale ci spinge a guardare con occhi nuovi ai capolavori di scultura che popolano i nostri musei e il nostro immaginario: un arco teso fra passato e futuro, fra tradizione e sperimentazione presente, un omaggio alle multiformi potenzialità del patrimonio culturale e un invito a conoscerlo e a sfidarlo senza pregiudizi.” 

 

Con In Between i Musei Reali non soltanto si aprono ancora una volta ai nuovi linguaggi dell’arte contemporanea, ma anche fisicamente alla città: l’esposizione sarà infatti in parte fruibile liberamente da torinesi e turisti che potranno ammirare la serie delle celebri statue tatuate in Piazzetta Reale. Il grande spazio antistante a Palazzo Reale diventa una perfetta scenografia urbana per le opere monumentali che, immerse nella luce, dialogano con le architetture e lo spazio urbano, mettendo in scena una porzione del nostro immaginario contemporaneo.

 

Il percorso prosegue all’interno della residenza sabauda con Amore e Psiche, un’opera inedita che domina il Salone delle Guardie Svizzere e replica il capolavoro neoclassico del Canova, stravolgendone la lettura attraverso la tatuatura del corpo femminile con i motivi nuziali delle spose mediorientali, suggerendoci una quanto mai attuale riflessione sulla condizione della donna nel contesto geopolitico attuale intorno ai temi di conquista, sofferenza e salvezza.

 

“Amore e Psiche è una scultura a cui avevo iniziato a lavorare diversi mesi fa, per la quale avevo immaginato dei meravigliosi tatuaggi giapponesi – racconta l’artista Fabio Viale -. Ma alla luce dei recenti fatti in Afghanistan, ho sentito che il mio progetto doveva cambiare radicalmente per provare invece a gettare un ponte culturale tra Occidente e Medioriente, dando voce alle donne non solo di quel paese ma di tante parti del mondo. Dal mio punto di vista quest’opera rappresenta una grande novità, perché mi consente attraverso la scultura di aprire una finestra su aspetti della nostra attualità.”

 

Nella Cappella della Sindone, Souvenir Pietà (Cristo) del 2006 dialoga potentemente con una delle più importanti e misteriose icone del Cristianesimo. Nell’Armeria Reale, infine, l’opera originale Lorica è invece l’invenzione di un’armatura all’antica in marmo rosa, perfettamente indossabile, realizzata sulla base di una scansione tridimensionale ad alta risoluzione del corpo del noto rapper Fedez, che si è prestato a un gioco sul tema dell’eroizzazione del personaggio pubblico.

 

“Da millenni – spiega il curatore Filippo Masino – il marmo tramuta in sostanza nobile ed eterna ciò che nasce umile e transitorio, sia esso un corpo umano, un drappo di tessuto o un cespo d’acanto. Grazie al gesto di Fabio Viale, la vitalità del reale riemerge dalle superfici lapidee, ma non secondo le usuali metafore: la scomposizione delle statue dei Maestri, la riscrittura dei significati e l’illusione dei falsi materiali stimolano i nostri sensi e la nostra curiosità, e sono al contempo capaci di veicolare messaggi di valore universale.”

 

“Le opere di Fabio Viale mettono in scena una porzione del nostro immaginario collettivo, in una dialettica tra classicità e tribalismo metropolitano, tra innovazione tradizione, tra realtà e simulazione, in grado di consegnarci un’immagine universale dell’umano e delle sue forme – aggiunge il curatore Roberto Mastroianni -. In questo spazio intermedio tra il noto e l’ignoto tra l’essere e il divenire, Fabio Viale esplora il valore eterno dell’arte e della prassi estetica, restituendo con i linguaggi del contemporaneo la nostra eredità culturale in un dialogo costante tra presente e passato”. 

 

Nel corso del dicembre 2021 prenderà forma una seconda tappa della mostra all’interno delle nuove Sale delle Antichità Reali, che sarà dedicata alla serie delle finzioni dei materiali: il marmo diventa legno, plastica, gomma, polistirolo, carta. Un confronto/ossimoro tra la statuaria greco-romana raccolta dai Savoia e le straordinarie sperimentazioni che hanno consolidato la fama di Fabio Viale a livello globale.

 

L’esposizione vanta come sponsor tecnici il Gruppo IREN, che ha curato l’illuminazione delle sculture in Piazzetta Reale e negli interni del Palazzo, la General Marmi di Collegno, che ha fornito le pregiate basi in pietra per la statuaria monumentale, e Strategica Group di Milano che ha offerto la copertura assicurativa delle opere.

L’opera d’arte e la sua circolazione nel mondo reale e in quello digitale dopo la pandemia

Ottava edizione di “Art & Law Conversation”, promossa dall’Associazione Scientifica Business Jus presieduta dall’avvocato Simone Morabito, il 5 novembre prossimo presso la Casa d’Aste Sant’Agostino,  in corso Tassoni 56

 

Torino si riconferma ancora una volta capitale dell’arte contemporanea con numerose kermesse che ritornano in presenza, quali Artissima, Paratissima, Flashback, la Notte delle Arti contemporanee, e con una serie di eventi di carattere culturale che, da sempre, hanno caratterizzato questo periodo dell’anno.

Tra questi degni di nota è l’ “Art & Law Conversation”, arrivata quest’anno alla sua ottava edizione e organizzata dall’Associazione scientifica Business Jus. È in programma venerdì 5 novembre prossimo presso la Casa d’Aste Sant’Agostino dalle 16 alle 18, in corso Tassoni 56.

Oltre ad essere organizzata dall’Associazione Scientifica Business Jus, è  anche promossa dal network professionale ArtLawyers-Avvocati dell’Arte, patrocinata da due tra i più famosi e influenti think tank della città di Torino,  NexTO e YesTO.

Tema centrale della conferenza di quest’anno  sarà “L’opera d’arte e la sua circolazione nel mondo reale e in quello digitale dopo la pandemia”.

Interverrà e aprirà  i lavori il presidente dell’associazione Business Jus, l’avvocato torinese Simone Morabito dello Studio torineseMorabito, uno dei pochissimi professionisti in Italia specializzato in diritto dell’arte applicato alle nuove tecnologie. Il suo intervento sarà sul tema dei “ Profili giuridici degli NFTs, non fungibleTokens”. Interverrà  poi l’avvocato Francesco Fabris, membro veneziano della commissione scientifica Businessjus e co-fondatore di Artlawyer, che tratterà la tematica del Blockchain edei certificati di autenticità.

Il professor Paolo Turati, economista esperto del settore, terrà poi un intervento  in merito “ai cenni comparativi sugli elementi strutturali del mercato dell’arte e dei suoi servizi online, rispetto a quelli hybrid e “live”, con brevi considerazioni sulla funzione della Blockchain”.

Gli ultimi due interventi saranno affidati all’avvocato Virginia Montani Tesei, istitutrice dell’omonimo Premio presso Art Verona,che discuterà discuterà  dei profili giuridici de “la conservazione di un’opera d’arte digitale”, e all’artista torinese Pietro Campagnoli,  che parlerà della circolazione internazionale delle opere d’arte, in relazione alla sua esperienza personale di artista.

Come nelle precedenti edizioni , modererà la conferenza la padrona di casa, la dottoressa Vanessa Carioggia della  casa d’Aste- galleria d’Arte Sant’Agostino.

Mara Martellotta 

Un omaggio alle donne afghane, alla disperazione, al desiderio di libertà

“Solo con gli occhi”, alla Galleria “Arte per Voi” di Avigliana, sino al 12 dicembre

“Solo con gli occhi. Dedicato alle donne afghane” si intitola la mostra che la Galleria “Arte per Voi” di Avigliana presenta nei suoi locali sino a domenica 12 dicembre (orario di apertura sabato e domenica dalle 15 alle 19), a cura di Luigi Castagna e Giuliana Cusino. La presenza di venti artisti per osservare e comprendere, attraverso lo sguardo delle donne afghane, ormai atterrito, rattristato, infelice, consapevole, da cui sembra cancellata ogni traccia di speranza, la realtà disperatamente tragica del momento. Un paese lontano sulla carta geografica, ma una quotidianità che, nella negazione dei diritti, dalla famiglia all’istruzione alla vita pubblica, nella consapevolezza di un mondo e di una società che stanno per essere annientati inesorabilmente e definitivamente, ce lo rende vicino. “Cinquant’anni fa le donne afghane potevano perseguire una carriera nel campo della medicina – ricorda Donatella Avanzo, archeologa e storica dell’arte -, uomini e donne si mescolavano nei teatri e nei campus universitari a Kabul; nelle fabbriche fuori dalla città si producevano tessuti e altri prodotti di serie… oggi che fine hanno fatto le studentesse della facoltà di medicina che si laurearono con la mantella nera e il tocco sulla testa, le hostess dell’Ariana Afghan Airlines, le giocatrici della squadra di calcio, la ministra della salute, la responsabile dell’istruzione nelle campagne…”.

Anche una mostra d’arte può essere “partecipazione”. Impieghiamo tecniche personali, le più diverse, cerchiamo di guardare dentro quegli occhi, in tutta la loro profondità, ricordiamo la saggezza e la felicità di un tempo, diamo vita ai volti oscurati, alle sensazioni e alle emozioni, ai dolori che crescono di giorno in giorno e alle fughe sperate, alle urla e alle marce di quelle donne che ancora tentano la loro flebile rivoluzione, ma fino a quando?, alla nutrizione che viene sempre meno e ai volti dei bambini che cercano cibo, allo strazio di quelle madri e di quei padri costretti a vendere un figlio per poter sfamare gli altri rimasti a casa. Affidiamo allora a venti artisti, con la scultura, con l’acquerello, con la pittura, con la ceramica raku, l’idea e il compito di guardare a quell’universo femminile. Sono Franca Baralis, Ines Daniela Bertolino, Nadia Brunori, Raffaella Brusaglino, Luca Ciavarella, Luisella Cottino (di rilievo il suo acquerello “Non solo macchie blu”, la fuga di tre donne in un oscuro paesaggio di solitudine e rovine), Giuliana Cusino (i suoi colori – “Dalla finestra” – anche nella forzata reclusione), Piero Della Betta, Elisa Donetti, Maria José Etzi, Giuseppe Garau, Sonia Girotto, Susanna Locatelli (“Fatima”, una terracotta), Enrico Massimino, Mahtab Moosavi (significativa l’idea arabeggiante e soprattutto prosciugata di “Guardami” e “Abbandonatemi”), Patrizia Moretti, Oscar Pennacino, Elena Piacentini (ancora una fuga, in un panorama che sa di guerra e distruzione, di una madre con i suoi figli), Mara Tonso e Nino Ventura.

Elio Rabbione

nelle immagini:

Luisella Cottino, “Non solo macchie blu”, acquerello, cm 40 x 26, 2021

Giuliana Cusino, “Dalla finestra”, ceramica raku su legno, cm 142 x 72, 2021

Mahtab Moosavi, “Guardami”, ceramica raku, cm 33 x 24, 2021

Mostra retrospettiva digitale dedicata allo scultore Osvaldo Moi

Dal 6 novembre prossimo prende avvio un progetto curatoriale di retrospettiva dedicato allo scultore Osvaldo Moi e fruibile sul canale digitale YouTube https://YouTube.be/4G RPEoF8hk

 

Da sabato 6 novembre prossimo dalle 18 si aprirà una nuova mostra retrospettiva digitale dedicata allo scultore Osvaldo Moi, dal titolo “From the world’s rooftop/ dal tetto del mondo”, opere scelte dal 2003 al 2021, a cura di Monica Nucera Mantelli.

L’appuntamento in etere è inserito nella Notte delle Arti Contemporanee 2021, nell’ambito della piattaforma ContemporaryArt Torino Piemonte.

Per visitare la mostra digitale basterà cliccare sul canale YouTube OSVALDO MOI ARTWORDS, dove, all’ora stabilita, sarà possibile vedere, gratuitamente su qualsiasi dispositivo, quali smartphone, tablet e PC, connessi alla rete, le oltre ottanta opere in rassegna, prodotte in poco più di un ventennio dallo scultore originario di Silius, in provincia di Cagliari. La mostra è suddivisa in tre sezioni, di cui la prima è dedicata alle opere ispirate alle “Religioni, difese e Superstizioni”; la seconda illustra i lavori che rappresentano denunce, fughe e abbandoni; la terza è dedicata al tema delle bellezze e delle elevazioni.

Osvaldo Moi, che ha svolto la professione di elicotterista come Sottoufficiale, sin dall’infanzia ha mostrato una propensione per l’arte della scultura e per la performing art. La sua vena creativa ha preso avvio a scuola, quando, lontano dagli occhi della maestra, utilizzava i temperini per intagliare le matite, creando così piccole sculture.

È autore della scultura dedicata ai Caduti di Nassirya, che è sita in piazza D’Armi a Torino, e della recente installazione dedicata alla sua interpretazione del ruolo della famiglia nella vicina Pianezza.
Le sue opere sono realizzate privilegiando il bronzo e i legni pregiati, oltre a far uso di materiali innovativi quali il vetro resina, il plexiglass, le resine epossidiche. Egli ama esprimersi in particolar modo nel figurativo, aprendosi, però, al surrealismo con la scultura.

In questo ambito ha realizzato numerosi progetti benefici, tra cui il Trofeo per la gara di Golf del Monte Carlo Golf Club organizzato da Helga Piaget per la Fondazione Passion Sea. L’organizzazione no profit sostiene temi molto cari all’artista, quali la sfida umanitaria volta a ripristinare la qualità dell’acqua sul pianeta, a favore di un approccio più consapevole dell’importanza di proteggere i mari, gli oceani, i laghi e i fiumi. Molti anche i ritratti da lui realizzati, tra cui quello di Giorgio Napolitano, Emanuele Filiberto di Savoia, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, il principe Alberto II di Monaco, Renato Zero, Silvio Berlusconi, Walter Veltroni e Vittorio Sgarbi.

Mara Martellotta

Halloween ai Musei Reali Visite speciali, mostre e aperture straordinarie

Sono numerose le iniziative proposte dai Musei Reali per questo fine settimana. Grandi e piccoli potranno concedersi momenti speciali in uno dei luoghi simbolo della città e scoprire tante attività organizzate per la festa di Halloween.

 

Domenica 31 ottobre Speciale Halloween!

Aspettando Halloween in Galleria Sabauda

Dalle 10.30 alle 12, per prepararsi alla notte più misteriosa dell’anno, nulla di meglio di un incontro ravvicinato con creature mostruose e diaboliche! Le conosceremo esplorando le sale della Galleria Sabauda, in una caccia al tesoro tra arte e leggenda, all’insegna del gioco e della creatività. Attività per famiglie, consigliata per bambini dai 6 ai 10 anni. Costo: per bambine e bambini, attività e ingresso gratuiti; per i famigliari, attività gratuita e tariffa d’ingresso speciale a 10 euro (gratuita con Abbonamento Musei).

Prenotazione obbligatoria. Info e prenotazioni: 011 19560449 (dal lunedì al venerdì: ore 9-13) – info.torino@coopculture.it

 

Visita al buio in Armeria Reale

Alle 17 e alle 18 le guide di CoopCulture accompagneranno il pubblico in una suggestiva visita a luci spente nell’Armeria Reale, alla ricerca di dettagli da svelare e storie da raccontare. La visita si terrà in gruppi composti al massimo da 15 persone ciascuno. Costo: ingressi singoli € 7 oltre al biglietto ridotto dei Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it

 

Halloween: la vera storia prodigiosa al Museo di Antichità

Nelle tre notti di Samonios, che cadevano tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, i Celti celebravano il passaggio dal vecchio al nuovo anno. Per tutti coloro che desiderano scoprire l’antico significato della festa, al Museo di Antichità si celebra Halloween: la vera storia prodigiosa, in collaborazione con l’Associazione Terra Taurina e CoopCulture.

 

Dalle 16.30 alle 18.30, i bambini saranno coinvolti nell’atmosfera di festa con giochi e racconti e saranno istruiti al rito dell’accensione del nuovo fuoco sacro. Potranno inoltre lasciare un’offerta, un frutto, un ramoscello, un disegno da destinare ai loro cari. Attività per famiglie compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

Alle 17.30 visita guidata con l’archeologa di CoopCulture al Museo di Antichità, Sezione Torino, per conoscere i celti Taurini, dal Bric San Vito ad Augusta Taurinorum. Costo: € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Prenotazione obbligatoria al numero +39.011.19560449 (dal lunedì al venerdì: ore 9-13) e via e-mail info.torino@coopculture.it

 

A tutti i bambini che parteciperanno alle attività e alle visite guidate, il Caffè Reale offrirà un assortimento di cioccolatini e grissini (fino ad esaurimento scorte).

 

Per festeggiare Halloween, apertura serale straordinaria del Museo di Antichità, Sezione Torino, e del Teatro romano dalle 19.30 alle 23.30 (ultimo ingresso 22.30), con ingresso speciale a € 5. Per approfondire le tradizioni e la cultura dei Celti, la rievocazione organizzata con l’Associazione Terra Taurina si terrà dalle 20.30 alle 22.30 tra il Museo di Antichità e i Giardini Reali. L’iniziativa è compresa nel biglietto speciale.

 

Visita speciale con interprete LIS

Venerdì 29 ottobre, alle ore 11 e alle ore 15, visita alla Cappella della Sindone condotta da una guida dei Musei Reali e da un’interprete della Lingua dei Segni Italiana, dedicata alle persone sorde e ipoudenti. Un’occasione per ripercorrere la storia della Sindone e conoscere la meravigliosa cappella progettata da Guarino Guarini per accoglierla, con la geniale cupola, capace di stupire e suscitare profonde emozioni.

Attività gratuita con prenotazione obbligatoria, posti limitati.

Per informazioni e prenotazioni scrivere a: mr-to.edu@beniculturali.it

 

Le visite speciali con CoopCulture

Fino al 31 marzo 2022 è possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali con le guide di CoopCulture.

Ogni martedì e venerdì, il pubblico sarà accompagnato nei magnifici appartamenti al piano terreno di Palazzo Reale, abitati da principesse, principi, sovrani tra la fine del Seicento e la prima metà del Novecento, e nelle suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.

Ogni mercoledì e sabato, in Galleria Sabauda si potranno visitare le sale dedicate ai Maestri piemontesi dalla seconda metà del Trecento all’inizio del Cinquecento e proseguire alla scoperta della straordinaria raccolta del finanziere Riccardo Gualino, con opere che datano dall’antichità al Novecento.

Ogni giovedì e domenica sarà possibile approfondire le vicende storico-artistiche legate alla costruzione della Cappella della Sindone e ammirare i tesori conservati nella Sacrestia e nella Cappella Regia.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei). Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Sabato 30 ottobre alle ore 11 domenica 31 ottobre alle ore 15.30 le guide di CoopCulture accompagneranno il pubblico alla scoperta della mostra Cipro. Crocevia delle civiltà. Un percorso emozionante alla scoperta del fascino millenario dell’isola, raccontato attraverso le collezioni del Museo di Antichità, che costituiscono un nucleo pressoché unico nel panorama dei grandi musei europei, arricchito da prestiti provenienti da illustri istituzioni straniere tra cui il British Museum di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York. Il costo dell’attività è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto in mostra.

Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 30 ottobre alle ore 15.30 e domenica 31 ottobre alle ore 11 le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture condurranno inoltre la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, un percorso per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia. Il costo della visita è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18).

Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it.

 

Ciprotour. Oltre il confine

Dal 29 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 il pubblico potrà godere di una mostra diffusa che unisce i Musei Reali e le Biblioteche civiche di Torino. Il progetto, che mira a promuovere sul territorio la mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, prevede una serie di piccole esposizioni in alcune biblioteche civiche di Torino: narrazioni da Cipro e su Cipro entreranno nelle sale della Biblioteca Civica Centrale, alla Biblioteca civica Musicale Della Corte si parlerà di musica cipriota, al Mausoleo della Bela Rosin e alla Biblioteca civica Villa Amoretti si racconterà dell’isola sacra ad Afrodite e dei profumi della dea, alla Biblioteca civica Cesare Pavese di commerci e genti, di lingue e culture alla Biblioteca civica Primo Levi. E ancora, alla Biblioteca civica Don Milani, si terranno incontri su Cipro, porto e ponte del Mediterraneo. Il Bibliobus, inoltre, diffonderà in città le informazioni sugli eventi e sulla mostra.

 

Per il mese internazionale della prevenzione del tumore al seno e in attuazione del Protocollo d’intesa siglato il 19 maggio 2021 tra il Ministero della Cultura e la Susan G. Komen Italia ONLUS, dal 1° al 31 ottobre 2021 i Musei Reali concedono l’ingresso gratuito ai donatori dell’associazione Komen Italia.

Per l’occasione, il 31 ottobre la cupola della Cappella della Sindone sarà illuminata di colore rosa.

 

Le mostre in corso

Allestita nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabaudafino al 7 novembre il pubblico può ammirare la mostra dossier Come parla un ritratto. Dipinti poco noti dalle collezioni reali. L’esposizione presenta opere poco note della Pinacoteca e di Palazzo Reale che permettono di seguire l’evoluzione della ritrattistica di corte dal tardo Cinquecento alla metà del Settecento. Alcuni dipinti sono esposti per la prima volta dopo interventi conservativi eseguiti dalle restauratrici dei Musei Reali. Studi e ricerche sono stati condotti in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso dei Musei Reali.

 

Nell’ambito dei progetti di collaborazione tra musei italiani e stranieri, fino al 12 dicembre i Musei Reali ospitano nelle Sale dei Maestri Caravaggeschi, al primo piano della Galleria Sabauda, l’opera di Orazio Gentileschi Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. L’evento espositivo è una straordinaria opportunità di confronto con l’Annunciazione, capolavoro dello stesso artista, celebre seguace di Caravaggio, custodito dai Musei Reali. Il confronto tra queste due opere permette di accostarsi al metodo di lavoro del pittore, che consiste nel riutilizzo di cartoni o di lucidi per comporre singole figure o intere scene.  Il volto di Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, dipinto tra il 1615 e 1620 ritorna con attitudine simile in quello della Vergine nell’Annunciazione di Torino, donata dallo stesso Gentileschi al duca Carlo Emanuele I di Savoia nel 1623 e oggi esposta nella Galleria Sabauda.

 

Il fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, che si terrà fino al 9 gennaio 2022 nelle Sale Chiablese, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e curata da Luca Bombardieri, docente di Archeologia cipriota, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali. Si tratta di un’occasione unica per lasciarsi conquistare da una delle isole mediterranee più misteriose, il cui incanto è a tutt’oggi immutato: mitica culla di Afrodite, che nasce dalla spuma del mare cipriota, l’isola è crocevia di scambi commerciali e approdo di culture differenti in cui si forma la moderna concezione del mondo mediterraneo. La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18). I biglietti possono essere acquistati su www.coopculture.it.

 

Fino al 9 gennaio 2022 i Musei Reali ospitano In Between, la prima mostra a Torino dedicata allo scultore piemontese Fabio Viale che ha conquistato notorietà internazionale grazie alle sue statue tatuate e alle straordinarie finzioni del marmo. Cinque opere monumentali allestite in Piazzetta Reale e un percorso curato da Filippo Masino e Roberto Mastroianni all’interno di Palazzo Reale testimoniano i campi di ricerca e presentano opere inedite, svelate al pubblico negli spazi della residenza sabauda. Realizzata in collaborazione con la Galleria Poggiali di Firenze, la mostra è compresa nel biglietto di ingresso ai Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

Dal 18 ottobre 2021, la Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 15,15 ed è chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Modifica percorsi e orari

In occasione del ponte di Ognissanti, i Musei Reali e la mostra Cipro delle civiltà resteranno aperti lunedì 1° novembre. Il giorno di chiusura settimanale sarà spostato a mercoledì 3 novembre.

 

Per assicurare una visita confortevole nei mesi più freddi, a Palazzo Reale sono previste lavorazioni finalizzate all’allestimento di pedane riscaldantida martedì 26 a venerdì 29 ottobre, la Sala del Consiglio, il Gabinetto Cinese e l’Armeria Reale resteranno chiusi al pubblico, mentre la Camera da letto di Carlo Alberto sarà chiusa dal 23 ottobre al 5 novembreIl percorso di visita ordinario di Palazzo Reale sarà ampliato per comprendere l’appartamento della Regina Maria Teresa, con il Gabinetto del Segreto Maneggio degli Affari di Stato finemente intarsiato dall’ebanista Pietro Piffetti, e l’appartamento dei Principi Forestieri, percorso tra i più preziosi e meno noti della residenza.