ARTE- Pagina 109

#picassoreloaded, “Le donne” di Stefano Bressani

E’ entusiasmante presentare, nel Museo di Moncalvo, la mostra Picassoreloaded  “Le donne” di Stefano Bressani che fa rivivere le figure femminili dipinte da Picasso, non come imitazione e ripetizione bensì come ripresa creatrice.

E’ lo stesso entusiasmo di quando, nel 2014, curai nelle sale del Castello Paleologo di Casale Monferrato la Mostra “Thinking Pop” del Sarto dell’arte, non ancora famosissimo ma già ritenuto inventore di una forma d’arte unica al mondo, le Sculture Vestite.

Stravolgendo l’immaginario collettivo della disciplina artistica legata al marmo come materiale e allo scalpello come strumento di lavoro, li ha sostituiti con stoffa e forbici in una indissolubile unione di Idea e mestiere, pensiero e lavoro artigianale faticoso e costante continuando uno straordinario innovativo percorso mai concluso di sperimentazione.

Giuliana Romano Bussola

 

 

Tutti gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

VENERDI 1 LUGLIO 

 

Venerdì 1 luglio ore 16.30 

UN GIORNO A POMPEI 

Palazzo Madama – visita guidata alla mostra Invito a Pompei 

Immaginando di trascorrere una giornata nella Pompei del I secolo d.C., il percorso di visita illustrerà la quotidianità di chi, all’ombra del Vesuvio, viveva.

Entrando nelle normalità domestica verranno descritti i vari momenti della giornata: pasti, incontri, commerci e relazioni. Gli oggetti in mostra, provenienti dagli scavi archeologici della città e delle lussuose ville delle località limitrofe, hanno restituito una fonte inesauribile di informazioni e la ricca esposizione in mostra ne è testimonianza. La città era affollata e le botteghe esponevano le merci, al foro si passeggiava e ci si incontrava; le vie brulicavano di persone. Nelle case più lussuose si svolgeva una vita piacevole fra atri, peristili e giardini, intrattenendosi tra conversazioni e affari da trattare. Sveleremo le abitudini degli antichi abitanti: cibi, letture, orari. Una visita che narra la dimensione domestica, sociale e familiare.

Costo: € 6 a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

SABATO 2 LUGLIO 

Sabato 2 luglio ore 15:30 durata 2 ore
INCROCI =||= CORPI IMMAGINATI E CORPI PERCEPITI: LE DIVINITÀ DEI SENSI
GAM – Incontro con Devidatta (Davide Bertarello), insegnante di yoga

Nell’ambito di INCROCI, Public program sulla mostra “Una collezione senza confini” 

Dialogo con l’opera di Antony Gormley, Here and There, 2002

 

Devidatta (Davide Bertarello) ha trovato una seconda vita quando all’età di 33 anni si è trasferito da Torino in India, dove è vissuto per undici anni. La pratica dello yoga è arrivata come naturale risposta ai quesiti esistenziali cui tutti ci confrontiamo. In India ha iniziato lo studio dello yoga presso lo Shivananda Ashram di Rishikesh, proseguendo poi presso la Agama Yoga School sotto la direzione di Swami Vivekananda Saraswati. A Varanasi la pratica dello yoga ha lasciato spazio a quella dello Shivaismo del Kashmir, sotto la guida di Mark Dyczkowski e Bettina Baumer, discepoli di Swami Lakshman Joo, l’ultimo maestro che ha incarnato questa tradizione e che è direttamente legato ai grandi maestri illuminati, come Abhinavagupta. Sempre a Varanasi ha conseguito il diploma in yoga presso la Benares Hindu University.

Tornato in Italia nel 2013, ha fondato Satatam Yoga, scuola di Yoga e Tantra, con sede a Torre Pellice (Torino), dove vive e trasmette questa tradizione di yoga non duale.

Negli anni settanta Antony Gormley vive per tre anni in India, dove apprende le pratiche di meditazione e auto osservazione, esperienza che caratterizzerà la sua ricerca artistica. Per l’artista è fondamentale scrutare la natura mutevole del corpo e della mente, sviluppando una capacità d’introspezione così profonda che permette di liberarsi gradualmente da tensioni mentali, condizionamenti, paure. La contemplazione e la consapevolezza si proietta nello spazio della scultura-installazione dove avviene l’incontro tra due vite: quella dell’artista e quella dello spettatore.

L’incontro è ispirato alla sua opera Here and There esposta alla GAM ed è immaginato come un momento in cui sperimentare direttamente nell’ambiente a noi più vicino, il corpo fisico, la possibilità di usare un risveglio sensoriale profondo per abbandonare i filtri dei costrutti mentali. Quando il pensiero viene abbandonato attraverso la continua presenza sulle percezioni, il corpo non è più immaginato, ma profondamente sentito, e l’esperienza si libera da una dimensione limitata e personale per divenire espansa, universalizzata.   Si inizierà da una breve condivisione di alcune stanze di un tantra della tradizione shivaita per immergersi in una condizione di consapevolezza, e si proseguirà con un’esperienza corporea tranquilla, naturale, attraverso asana yoghici, per lasciarsi andare ad un’espansione di coscienza in azione.

Costo: 15 € compresa visita al museo

Posti limitati prenotazione obbligatoria entro il 27 giugno infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

 

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO DI INCROCI

 

 

DOMENICA 3 LUGLIO 

 

Domenica 3 luglio ore 15 

UGO DA CARPI. LA PALA D’ALTARE DEL VOLTO SANTO 

Palazzo Madama – visita guidata 

Nella città della Sindone è arrivata una tavola realizzata per l’altare del Volto Santo nella Basilica Vaticana da Ugo da Carpi, abile intagliatore di matrici xilografiche. La cita Giorgio Vasari che ebbe modo di vederla insieme a Michelangelo: la descrive riportando un particolare dettaglio, già specificato dall’artista accanto alla propria firma: “dipinta a olio senza adoperare pennello”.

La visita offre numerosi spunti: dalle analisi scientifiche condotte nei laboratori vaticani, agli approfondimenti sulle tecniche di esecuzione, fino al confronto con altre prestigiose opere accomunate dalla iconografia della Vera icona, fra cui, da citare, la xilografia del 1510 di Albrecht Dürer.

L’allestimento è coinvolgente: ci si trova infatti immersi fra le imponenti architetture dell’antica Basilica Vaticana. Al centro, e in diretta relazione con l’affresco sindonico della Corte Medievale, si presenta l’opera protagonista di Ugo da Carpi: la Veronica che dispiega il velo del Volto Santo tra gli Apostoli Pietro e Paolo. Anno Santo 1525.

Un nuovo viaggio nella Basilica Vaticana.

Costo: 6 € a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

“Futures moves to Piazza Carlina”

Con gli scatti inquietanti di Camilla Ferrari e quelli ardimentosi di Camillo Pasquarelli, prosegue il “progetto speciale” di “CAMERA”

Dal 30 giugno al 4 settembre

Sempre loro le (insolite, ma gradite e funzionali) locations: gli showroom di “Maradeiboschi” (piazza Carlina, 21) e di “VANNI” (al civico 15/A della stessa piazza), ormai collaudati partner e sostenitori del Progetto “Futures moves to Piazza Carlina”, promosso, dal maggio scorso (e in programmammo fino al prossimo ottobre), da “CAMERA- Centro Italiano per la Fotografia” di Torino. Obiettivi di fondo per tutti gli appuntamenti espositivi: promuovere la giovane fotografia italiana attraverso mostre dedicate all’opera dei talenti selezionati nel 2020, dall’istituzione torinese, nell’ambito del programma europeo “Futures Photography” e rinnovare intensificandolo il giusto rapporto con il territorio. In questo contesto (dopo “Three works”, l’appuntamento di apertura nel quale sono state allestite le opere della giovane artista bellunese Marina Caneve), dal prossimo giovedì 30 giugno e fino a domenica 4 settembre, vengono aperte al pubblico, curate sempre da Giangavino Pazzola, le mostre personali della fotografa milanese (1992) Camilla Ferrari, grande viaggiatrice specializzata in street photography, e del romano (1988) Camillo Pasquarelli rispettivamente con l’installazione “Aquarium” e “Clavadistas”.

“Aquarium” (2017) di Camilla Ferrari, da “VANNI”, è il racconto di un’esperienza biografica, alquanto traumatica (ma allo stesso tempo “poetica e asfissiante”) accaduta all’artista in Cina nel 2017. Appena atterrata a Pechino, infatti, Camilla ha visitato il palazzo imperiale della “Città Proibita” dove, per la prima volta nella sua vita, ha dovuto affrontare un grave “attacco di panico”. “Il progetto si sviluppa –racconta – a cavallo tra la registrazione della perdita del controllo dovuto all’alterazione delle proprie emozioni e lo straniamento derivante dal cambio di percezione dello spazio circostante, a sua volta sconosciuto”. A tale condizione alquanto critica, l’urgenza terapeutica della risposta viene proprio grazie all’aiuto dell’apparecchio fotografico, che la guida quasi in maniera inconscia verso un tranquillo abbandono e una nuova scoperta di sé. Un assoggettamento a cui segue un riscatto, dal caos alla quiete, “che non passa dalla rimozione del vissuto ma dalla sua elaborazione e memoria anche nei registri del visivo”.

Allestito da “Maradeiboschi”, “Clavadistas” (2019) è un progetto realizzato da Camillo Pasquarelli ad Acapulco, città messicana affacciata sull’Oceano Pacifico, tra le più violente al mondo. Sebbene nel dopoguerra sia stata per decenni meta mondiale del jet-set, a causa di una guerra tra cartelli della droga, dal 2010 i numeri del turismo internazionale sono crollati vertiginosamente, declassando Acapulco a destinazione turistica per la classe media messicana. Tra hotel abbandonati e la decadenza di un lungomare in rovina, ancora oggi rimane viva una tradizione tanto spettacolare quanto pericolosa: “Los Clavadistas” (I tuffatori).
In pieno stile documentario, Pasquarelli immortala i tuffatori che saltano dal crepaccio della Quebrada, una scogliera alta 35 metri. Sprezzo del pericolo, virilità e coraggio si mescolano alla devozione per la “Vergine di Guadalupe”, alla quale i tuffatori si raccomandano prima di lanciarsi, e alla necessità di sopravvivere grazie alle donazioni dei pochi turisti rimasti nell’area.

g.m.

Per info: CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Orari:

–        “Maradeiboschi”, lun. e merc. 8/21,30; giov. e ven. 8/23,30; sab. 9/23,30; dom. 9/21,30

–       “VANNI”, mart. – ven. 10/19,30; sab. 10/13,30 e 15,30/19,30; dom. e lun. chiuso

Nelle foto:

–       Camilla Ferrari, dalla serie “Aquarium” (2017 – 2018)

–       Camillo Pasquarelli, dalla serie “Clavadistas” (2018 – 2019)

Le installazioni realizzate dagli studenti del Passoni decoreranno l’Enoteca Rabezzana

Martedì 28 giugno, alle 18, l’Osteria Enoteca Rabezzana inaugurerà con un aperitivo musicale le installazioni artistiche che gli allievi dell’Istituto d’Arte Passoni hanno realizzato per i suoi locali.
Mercoledì 29 giugno, alle 21.30, avrà luogo la serata dedicata ai “Decades con Ottosottountetto”.
Gli Ottosottountetto costituiscono un gruppo vocale formatosi durante il lockdown, composto da amici che abitualmente facevano già parte di formazioni corali polifoniche.
Durante il lockdown hanno cantato ognuno sotto il proprio tetto un brano che hanno poi diffuso su piattaforme digitali.
Visto il consenso ottenuto, hanno poi deciso di riunirsi sotto lo stesso tetto per cantare un repertorio che, partendo dal pop italiano, sconfina nello spiritual e nei brani più classici del repertorio corale. Il gruppo ha, all’attivo, con le rispettive formazioni corali, un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero.

MARA MARTELLOTTA

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/C, Torino
Tel 011543070 info@osteriarabezzana.it

Arjan Shehaj in mostra alla galleria Raffaella De Chirico

 Le opere dell’artista albanese 

 

La galleria d’arte Raffaella De Chirico Contemporary Art, accanto alla mostra dedicata all’artista Bruno Marrapodi, apertasi il 9 giugno scorso a Milano in via Farini, propone a Torino un’esposizione di Arjan Shehaj dal titolo “Patos”, nella sua sede di via Barbaroux 16, dove inaugurerà il 23 giugno prossimo.
Di origine peripatetica, la parola greca “pathos” indica quel senso di passione e di concitazione tipico della tragedia. Tuttavia l’evoluzione moderna e contemporanea del termine ha rivolto l’accento soprattutto sulla capacità da parte di un’opera d’arte di suscitare emozione e compartecipazione estetica nello spettatore.
Si tratta di un risultato frutto di una commistione irripetibile di sentimenti, legati al senso primigenio della parola “pathos”, quello che fa riferimento alla sofferenza. Questo effetto vorticoso e al tempo stesso cangiante permane in un luogo liminale che si interpone tra opera e spettatore, in un groviglio indefinito e diafano che coinvolge tutti gli elementi in un gioco. L’artista in questione, Patos, proviene da una città natale, un comune albanese situato nella prefettura di Fier, ricettacolo di influssi tragici apportati dalla parola sovrastante, di cui è diventata matrice indiscussa.
L’investigazione artistica di Arjan Shehaj è costituita dalla ricerca della struttura dell’essere, dell’essenza quasi evanescente e spoglia di ogni cosa. Per ‘essere’ egli intende la linea bidirezionale che intercorre tra realtà e percezione umana. Il tratto è impercettibile e smisurato, al di fuori di qualunque caratterizzazione spaziale. Sembra che Shehaj si prenda beffa dello spazio e del tempo, in quanto le sue opere appaiono scivolare su queste coordinate, che sono capaci di attraversare con estremo agio e in maniera cadenzata. Si tratta di nodi sfuggenti ad una collocazione spazio temporale, in grado, però, di rendere possibile quel pathos liminale e complesso, frutto di sangue estratto dalla reale essenza della realtà e dalla leggerezza dell’esistere.
Le opere dell’artista sono create da una ragione intuitiva, emancipata dalla forza di gravità terrestre, con una vocazione allegoricamente olografica e antropometrica, incentrate su forme pure, irriflesse e libere a base geometrica, che si presentano quali basi reticolari encefaliche e labirintiche, in grado di sprigionare una conturbante energia, la cui potenza, propria della materia informe, permette agli elementi medesimi di assumere una realtà formale con grande forza e vigore.
Arjan Shehaj, nato nel 1989 nel Comune di Patos, il cui nome deriva da quello dell’antico villaggio vicino a cui è sorto, situato nell’Albania Sud Occidentale, è attivo a Milano, dove ha conseguito la laurea Triennale in pittura con Laude presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e nel 2015 la laurea magistrale presso la medesima Accademia, con lode.

Mara Martellotta

“Tutti i linus. 100 anni con Charles Schulz” alla Reggia di Venaria

Dal 25 Giugno 2022 al 11 Settembre 2022  Reggia di Venaria

La Milanesiana di Elisabetta Sgarbi, ospita  la mostra Tutti i linus. 100 anni con Charles Schulz a Venaria Reale (Torino), in occasione del centenario della nascita di Charles M. Schulz.

Tutti i linus. 100 anni con Charles Schulz” è una  esposizione in anteprima che ripercorre i 57 anni della rivista “linus”, l’autore dei celeberrimi Peanuts. Giovanni Gandini, Umberto Eco e Oreste del Buono, fino all’attuale direzione di Elisabetta Sgarbi e Igort: è un viaggio nel colore, nelle idee, nella storia d’Italia, attraverso la rivoluzione a fumetti di “linus”.

In visita alla “Galleria Archeologica” ai Musei Reali di Torino

Elegante e suggestivo il nuovo allestimento delle “antichità” raccolte dai Savoia

Finalmente non più angoli bui e polverosi e depositi nascosti. Finalmente siamo messi
di fronte a quello che è un vero patrimonio della città, un tesoro invisibile che ora è
tornato alla luce. Da qualche giorno il pubblico può ammirare al piano terreno della
Manica Nuova di Palazzo Reale la “Galleria Archeologica”, un percorso decisamente
nuovo, una veste appropriata per più di mille opere, alcune delle quali mai esposte
prima. Opere che sono il risultato del collezionismo di Casa Savoia – più di 400 anni di
storia, iniziata sui mercati di Roma e Venezia con Emanuele Filiberto e continuata con
il figlio Carlo Emanuele I, una volta preso il comando di un piccolo regno sempre più
spinto a ingrandirsi e ad affermare la propria importanza anche attraverso il prestigio
delle sue collezioni – come delle scoperte, delle donazioni, delle raccolte di studiosi,
esploratori e imprenditori. Tra le prime opere giunte a Torino, il busto di Iside
“cabalistica” (seconda metà del XVI secolo) e altre di artisti dell’epoca che
reinterpretavano l’arte greca e romana: di eccezionale valore l’Eros dormiente,
rappresentato con gli attributi di Eracle, ritenuto un’opera di Michelangelo in età
giovanile. “Questo nuovo allestimento – sottolinea Enrica Pagella, Direttrice dei Musei
Reali – riporta alla luce opere di inestimabile bellezza e valore storico. Oggi queste
raccolte sono uno straordinario strumento di dialogo e di confronto tra le culture
passate e presenti, un’eredità lasciata nelle nostre mani per costruire un migliore
futuro per le nuove generazioni”.
Un percorso di visita suddiviso in cinque sezioni e articolato in dieci sale,
elegantemente concepite dallo Studio Tortelli Frassoni, ricco di esperienze
museografiche, dal Terrasanctamuseum di Gerusalemme ai Fori Imperiali di Roma al
Museo Archeologico Nazionale di Aquileia: “Si trattava di coniugare le ragioni
espositive dell’archeologia, con un nuovo ordinamento scientifico frutto di importanti
ricerche, con quelle evocative della storia del collezionismo sabaudo, e quindi di
presentarle al pubblico attraverso forme espressive inequivocabilmente
contemporanee”, dicono i responsabili. È nata una elegante Galleria introduttiva, asse
principale dell’intero panorama, a raccogliere le sculture ellenistico-romane, un ricco
allinearsi di statue, di rilievi scolpiti e di busti marmorei, una galleria su cui si aprono
le varie sale giocate nei fondali neri e grigi, a presentare i reperti delle diverse epoche
e civiltà, tutto concluso dalla “rotonda degli imperatori”. Anche il piano pavimentale è
rivestito di lastre in ferro nero, e le teche di vetro con le targhe di illustrazione
didattico-scientifica e di approfondimento tematico hanno una bella quanto sobria
visibilità (unite ad audio descrizioni ricollegabili agli smartphone con QR code sulle
pareti).
La ricchezza dei reperti la si scopre osservando i materiali assiri, giunti al Museo nel
1847, “Vicino Oriente Antico”, a cui si unisce una raccolta, la più ricca d’Italia, di testi
cuneiformi e sigilli a cilindro. Nella quinta sezione trova posto l’antichità che si
sviluppò nell’isola di Cipro, dall’Età del bronzo (III millennio a.C.) sino al V secolo d.C.
(la statua di dea in trono, circa 400 a.C.); seguono le sale della civiltà romana (è
esposto per la prima volta il calco ottocentesco del calendario romano dei “Fasti
Praenestini”), dell’Egitto in età ellenistica con la bellissima testa della regina Cleopatra
VII (da ricordare altresì la presenza della collezione di Bernardino Drovetti, che Carlo
Felice acquistò nel 1824 per la cifra di 400.000 lire, reperti probabilmente provenienti
nella maggior parte da Alessandria, statue di marmo, iscrizioni in caratteri greci,
monete), dell’area fenicio-punica. Importante la sezione “Civiltà Greca ed Etrusca”,
ricca di vasellame in ceramica, bronzi, bucchero, urne cinerarie e sarcofagi. Punti di
eccellenza dell’intera collezione sono il ritratto scultoreo di Cesare, che gli esperti
ritengono uno dei più rassomiglianti all’importante figura politica, il rilievo assiro del re
Sargon II (717 – 707 a.C.) – si notino la regalità del sovrano, il viso incorniciato
dall’elaborata acconciatura a ciocche e riccioli e dalla lunga barba, la tipica tiara
​regale troncoconica a puntale -, il grande sarcofago etrusco, datato al 280 – 270 a.C.,
della “Matausna”, proveniente da Chiusi, donna appartenente alla famiglia omonima e
il mosaico rappresentante Orfeo che ammansisce le belve, ritrovato a Cagliari e giunto
al Museo di Antichità già nel Settecento.
Si è anche pensato al pubblico dei più piccoli, alla loro personale scoperta del passato,
fatta di curiosità sviluppabili in un futuro non lontano. La “Galleria junior” offre temi
particolari, prendendo spunto da un’opera o da un personaggio, componendo
domande – che hanno la loro risposta all’interno della sala – attraverso indovinelli,
giochi e approfondimenti, riuscendo anche a mettere in collegamento la visione con
l’epoca in cui viviamo. Tutto con un linguaggio semplice e divertente.
Elio Rabbione

Una collezione senza confini. Incroci alla Gam

INCROCI =||= CROSSROADS

PUBLIC PROGRAM per la mostra Una collezione senza confini

Sabato 25 giugno ore 15:30 durata 2 ore

LA MAGIA DEI CRISTALLI, MEMORIA E VIBRAZIONI

INCONTRO CON ELISA TESTACRISTALLOTERAPEUTA

The Communicator di Marina Abramović, 2012, cera con lapislazzuli, malachite, aragonite, cristalli, quarzo, ossidiana, vetro. Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

 

                     

 

La GAM di Torino organizza un ciclo di incontri legato alla mostra Una collezione senza confini. Arte Contemporanea Internazionale dal 1990 dedicato all’inclusione sociale e al coinvolgimento di nuovi pubblici. INCROCI nasce nell’ambito del programma “La democratizzazione della cultura” ideato e promosso dalla Phillips Collection di Washington DC e dalla Missione Diplomatica degli Stati Uniti in Italia, iniziato lo scorso maggio con due giornate che hanno visto protagonista l’artista Marcos Lutyens.

Il progetto prevede un focus sulle opere di quattro artisti: William Kentridge, Marina Abramović , Antony GormleyChen Zhen scelte tra le 57 esposte in mostra.

Questo ciclo di appuntamenti permette a culture e idee differenti di incontrarsi. L’arte è una pratica terapeutica, ha effetti sulla salute e sul benessere della psiche, dello spirito e del corpo. Le opere scelte per il Public Program contengono il racconto di un’esperienza personale dell’artista che rimanda ad altri insegnamenti per un confronto intellettuale, emotivo e fisico. Tutti gli appuntamenti prevedono una presentazione dell’opera da parte del curatore della mostra, un approfondimento a cura dello specialista di altra disciplina e una attività pratica. I temi includono il disegno e l’intessitura, la cristalloterapia, la meditazione la pratica yoga e l’uso delle erbe per la cura del corpo.

Il programma nasce da un’idea di Antonella Angeloro, Arianna Bona con Roberta Lo Grasso, il Dipartimento Educazione GAM e Angela Benotto – Ufficio Relazioni Internazionali di Fondazione Torino Musei.

 

Sabato 25 giugno ore 15:30

LA MAGIA DEI CRISTALLI, MEMORIA E VIBRAZIONI

INCONTRO CON ELISA TESTA, CRISTALLOTERAPEUTA

Dialogo con l’opera di Marina AbramovićThe Communicator, 2012

 

Elisa Testa si occupa di cure naturali e in particolare di trattamenti energetici. Ha conseguito il diploma di abilitazione in Pranopratica con approfondimenti in altre tecniche, che utilizza in modo complementare alla cura energetica, quali la cristalloterapia, l’oligoterapia e l’erboristeria. Nel 2015 ha conseguito l’attestato di terzo livello nel metodo “La via dei Cristalli – livello 3 Pratictioner”, percorso di formazione teorico-pratica di tre livelli sulla Cristalloterapia. Ha seguito numerosi corsi di formazione sulle tradizioni sciamaniche, formandosi con Sciamani del centro e sud America e con Medicine Men nativi americani. Come docente conduce corsi di cristalloterapia presso l’Università Popolare “A.E.ME.TRA”. Oltre a numerose conferenze sui temi delle sue specializzazioni, conduce corsi di base e seminari sullo sciamanesimo, cultura celtica, equilibrio energetico ed altre tematiche affini. Nel mese di febbraio è uscito il suo nuovo libro “Guarire il Karma” (Decima Musa Edizioni).

Con l’aiuto di Elisa Testa si esploreranno tutte le proprietà curative e le caratteristiche energetiche dei cristalli e delle pietre che fanno parte dell’opera The Communicator di Marina Abramović, oltre all’utilizzo per il benessere personale. Seguirà una meditazione guidata con i cristalli.

 

Camminando per 2.500 km lungo la Grande Muraglia, Marina Abramović riflette sul terreno che calpesta: argilla, terra, minerali e rocce svelano una connessione con energie fisiche e mentali. In seguito a questa esperienza, nel 1989 giunge in Brasile dove si concentra su nuovi lavori con i cristalli, i Transitory Objects creati nelle miniere di Maraba. Queste opere includono cristalli che, come connettori, ci riportano alla Terra, alla natura, trasmettono energie, generano percorsi mentali; sono come computer che contengono la storia del pianeta e le nostre memorie. Così descrive The Communicator: «ho deciso di creare una replica del corpo umano, associando i minerali agli organi vitali» e ancora, «penso ai cristalli come a un’agopuntura alla testa, puoi tenere la scultura sul comodino e mentre dormi, avviene la cura. L’idea è di usarli come un voodoo benefico.» Durante l’incontro scopriremo che ogni minerale possiede caratteristiche specifiche e proprietà terapeutiche particolari.  I cristalli hanno una valenza importante, in quanto vengono attraversati dalla luce che assorbono e in parte rilasciano, di conseguenza hanno la possibilità di immagazzinare energia e trasmetterla lentamente ai nostri corpi sottili. Tale caratteristica, unita alle proprietà tipiche di un determinato cristallo, permette di intervenire sulle cause energetiche che danno origine a quegli stati di disagio emotivo che in ciascuno di noi si possono manifestare in modo differente.

 

Costo: 15 € compresa visita al museo

Posti limitati prenotazione obbligatoria infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

 

I prossimi appuntamenti:

 

Sabato 2 luglio ore 15:30

CORPI IMMAGINATI E CORPI PERCEPITI: LE DIVINITÀ DEI SENSI

INCONTRO CON DEVIDATTA (DAVIDE BERTARELLO), INSEGNANTE DI YOGA

Dialogo con Here and There di Antony Gormley, 2002GhisaAcquisto da White Cube, London, 2002

 

Sabato 9 luglio ore 15:30

I TÈ E LE ERBE MEDICINALI CINESI: TRADIZIONE E CURA DEL CORPO

INCONTRO CON ZHEN ZHEN ZHU, ESPERTA DI MISCELE DI ERBE E TÈ PREGIATI

Dialogo con Diagnostic Room di Chen Zhen, 2000

6 disegni: inchiostro di china su carta, legno, vasi da notte, metallo, vetro, paglia, cenere di giornali, 378 erbe medicinali cinesi, zucche. Acquisto da privato, 2000

 

GAM, MAO e Palazzo Madama celebrano la festa di San Giovanni offrendo ai visitatori l’ingresso a 1€

SAN GIOVANNI AL MUSEO 

 

 

I musei della Fondazione Torino Musei propongono per il San Giovanni 2022 l’ingresso a 1€ alle collezioni permanenti e a 1€ a tutte le mostre temporaneedi GAM, MAO e Palazzo Madama: un incentivo a trascorrere la festa patronale all’insegna della cultura, fra i capolavori dell’arte contemporanea, di quella asiatica e di quella antica.

 

Cosa si può visitare 

Alla GAM | Oltre alle opere custodite nella Galleria del Novecento e a Una collezione senza confini, che espone una selezione di opere contemporanee, alla GAM saranno visitabili le mostre World Press Photo 2022I Maestri Serie Oro di Flavio Favelli in Wunderkammer e l’esposizione dedicata a Jannis Kounellis, visitabile dal 22 giugno in VideotecaGAM.

 

Al MAO | Da non perdere alle 16.30 il gesto artistico di Chrysanne Stathacos: durante questo momento aperto al pubblico l’artista disperderà con un soffio rituale il mandala di rose e specchi realizzato nelle giornate del 22 e 23 giugno.

Il pubblico potrà inoltre ammirare le opere esposte nelle gallerie dedicate a Cina, Giappone, Himalaya, Asia meridionale e Sud-est asiatico e visitare l’esposizione temporanea Il Grande Vuoto, un’esperienza multisensoriale che conduce lo spettatore prima attraverso uno spazio sonoro site specific, quindi al cospetto di un’antica thangka tibetana del XV secolo e infine alla grande selezione di immagini fotografiche che ritraggono i tulku, i Buddha viventi.

 

I Servizi Educativi del MAO propongono inoltre alle 16.30 un’attività per famiglie dal titolo “L’impermanenza del bello: Rose mandala”: in occasione della presenza in museo dell’artista Chrysanne Stathacos si assisterà al gesto conclusivo della sua performance con il soffio che spazza via, il momento della distruzione del mandala di fiori. A seguire in laboratorio i partecipanti potranno realizzare con i petali di rosa un piccolo mandala su un piatto di ecocarta.

Prenotazione obbligatoria al numero 011-4436927 o maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Numero di posti limitato costo: bambini 7€, adulti 1€.

 

A PALAZZO MADAMA | Oltre alla collezione permanente con opere databili dal periodo romano all’Ottocento, esposte in un palazzo unico al mondo, perfetta compenetrazione di duemila anni di storia: da porta romana a castello medievale, da capolavoro del Barocco europeo a sede del Senato, il pubblico avrà accesso alle mostre temporanee Invito a Pompei e Da San Pietro in Vaticano. La tavola di Ugo da Carpi per l’altare del Volto Santo

 

Alle 16.30 visita guidata alla mostra Invito a Pompei: Banchettando: cibi, cucina e ricette nella Pompei di venti secoli fa. Costo: € 6 a partecipante

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

La tariffa a 1€ è valida per tutti i visitatori, compresi i possessori di Abbonamento Musei, le cui tessere non potranno essere registrate. 

Ingresso gratuito: possessori di Torino Piemonte Card e aventi diritto.

 

 

 

 

ORARIO DI APERTURA: dalle 10 alle 18. 

La biglietteria chiude alle 17. Prenotazione consigliata ma non obbligatoria  

al numero 011 5211788 o via mail a ftm@arteintorino.com  

 

 

Tutti gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

24 – 30 giugno 2022

 

 

 

 

VENERDI 24 GIUGNO

 

Venerdì 24 giugno ore 16.30

BLOWING ROSES. PERFORMANCE DI CHRYSANNE STATHACOS PER IL GRANDE VUOTO

MAO – performance nell’ambito della mostra Il Grande Vuoto

Venerdì 24 giugno alle 16.30, in una cerimonia rituale aperta al pubblico, l’artista Chrysanne Stathacos distruggerà l’opera “Blowing Roses”, un’installazione della serie Rose Mandala che ha costruito nei giorni precedenti.

“Le installazioni Rose Mandala si basano su strutture circolari storiche che hanno lo scopo di creare un’opera che cambia nel tempo. I mandala vengono lasciati seccare mentre i petali si riducono a un quarto della loro dimensione originale. Alla fine, il mandala viene smantellato in una rappresentazione finale. I Rose Mandalas vengono gettati, raccolti e dispersi nel vento o spazzati via dal respiro umano, mio e del pubblico. Queste installazioni/performance riflettono l’effimero processo di cambiamento, età, decadenza e vuoto”.

L’accesso alla performance è incluso nel biglietto d’ingresso alla mostra Il Grande Vuoto e nel biglietto d’accesso alle collezioni permanenti. Non è necessaria la prenotazione.

 

Venerdì 24 giugno ore 16.30

L’IMPERMANENZA DEL BELLO: ROSE MANDALA

MAO – attività per famiglie

In occasione della presenza in museo dell’artista Chrysanne Stathacos, si assisterà al gesto conclusivo della sua performance con il soffio che spazza via: il momento della distruzione del mandala di fiori. A seguire, in laboratorio i partecipanti potranno realizzare con i petali di rosa raccolti un piccolo mandala su un piatto di ecocarta.

Numero di posti limitato.

Prenotazione obbligatoria 0114436927 o maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Costo: bambini euro 7, adulti biglietto mostra (gratuito per possessori Abbonamento Musei).

 

Venerdì 24 giugno ore 16.30

BANCHETTANDO: CIBI, CUCINA E RICETTE NELLA POMPEI DI VENTI SECOLI FA

Palazzo Madama – visita guidata alla mostra Invito a Pompei

Immaginiamo di essere nella Pompei di I secolo a.C. Immaginiamo di essere invitati a un banchetto e di accomodarci sui letti disposti nel triclinium, la sala da pranzo del tempo. Immaginiamo di avere a disposizione cibo e pietanze da scegliere: quali succulenti vivande avremmo preferito?

Sicuramente avremmo trovato verdure in gran quantità: cavoli, legumi e cicoria serviti con cipolla e aglio in abbondanza. Certamente non sarebbero mancati piatti di carne da gustare con salse forti e molto saporite. Per antipasto forse ci avrebbero proposto uova con lattuga ma anche pesce, crostacei, ricette di mare. L’olio di qualità avrebbe condito i prelibati piatti e il miele avrebbe addolcito frutta e pane.

La visita in mostra racconterà tutto ciò, ispirandosi agli ambienti della domus, agli oggetti esposti e alle dettagliate narrazioni a noi giunte. Si scopriranno usi e abitudini di un banchetto di età romana e si potranno trarre spunti dalla gastronomia di venti secoli fa: una visita che darà idee per nuove ricette da proporre sulle nostre tavole.

Costo: € 6 a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 0115211788prenotazioniftm@arteintorino.com

SABATO 25 GIUGNO

Sabato 25 giugno ore 15:30 durata 2 ore
INCROCI =||= LA MAGIA DEI CRISTALLI, MEMORIA E VIBRAZIONI
GAM – Incontro con Elisa Testa, cristalloterapeuta

Nell’ambito di INCROCI, Public program sulla mostra “Una collezione senza confini”

Dialogo con l’opera di Marina Abramović, The Communicator, 2012

 

Elisa Testa si occupa di cure naturali e in particolare di trattamenti energetici. Ha conseguito il diploma di abilitazione in Pranopratica con approfondimenti in altre tecniche, che utilizza in modo complementare alla cura energetica, quali la cristalloterapia, l’oligoterapia e l’erboristeria. Nel 2015 ha conseguito l’attestato di terzo livello nel metodo “La via dei Cristalli – livello 3 Pratictioner”, percorso di formazione teorico-pratica di tre livelli sulla Cristalloterapia. Ha seguito numerosi corsi di formazione sulle tradizioni sciamaniche, formandosi con Sciamani del centro e sud America e con Medicine Men nativi americani. Come docente conduce corsi di cristalloterapia presso l’Università Popolare “A.E.ME.TRA”. Oltre a numerose conferenze sui temi delle sue specializzazioni, conduce corsi di base e seminari sullo sciamanesimo, cultura celtica, equilibrio energetico ed altre tematiche affini. Nel mese di febbraio è uscito il suo nuovo libro “Guarire il Karma” (Decima Musa Edizioni).

Con l’aiuto di Elisa Testa si esploreranno tutte le proprietà curative e le caratteristiche energetiche dei cristalli e delle pietre che fanno parte dell’opera The Communicator di Marina Abramović, oltre all’utilizzo per il benessere personale. Seguirà una meditazione guidata con i cristalli.

Costo: 15 € compresa visita al museo

Posti limitati prenotazione obbligatoria infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO DI INCROCI

DOMENICA 26 GIUGNO

Domenica 26 giugno ore 15.30

IL GIARDINO BOTANICO MEDIEVALE

Palazzo Madama – visita guidata naturalistica

Ai piedi delle possenti torri di Palazzo Madama si trova il Giardino Botanico Medievale, che dal 2011 ospita la ricostruzione di un giardino del tardo Quattrocento, realizzato attraverso lo studio di fonti dell’epoca.

Nel corso del tempo il giardino è stato arricchito con l’introduzione di nuove specie di piante che oggi permettono di proporre visite guidate a cura di naturalisti sulle diverse specie: dalle piante fiorite di ellebori, acanti, digitali, campanule e sclaree alle piante officinali, dalle viti alle piante da frutto fino alle piante considerate magiche.

La visita sarà anche occasione per aprire un dialogo con i presenti sui temi della coltivazione naturale e dell’impiego di rimedi fitoterapici vegetali, oltre che raccontare aneddoti storici e botanici per rivivere la giornata di un giardiniere quattrocentesco: l’Hortolano Domini.

Costo: 6 € a partecipante

Costi aggiuntivi: possibilità di chiedere in cassa il biglietto d’ingresso solo al giardino oppure biglietto d’ingresso al museo | gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta.

Info e prenotazioni: 0115211788prenotazioniftm@arteintorino.com

LUNEDI 27 GIUGNO

 

Lunedì 27 giugno ore 16.45

MARIA GIOVANNA BATTISTA DI SAVOIA – NEMOURS. STATO, CAPITALE, ARCHITETTURA

Palazzo Madama – presentazione del volume a cura di Chiara Devoti

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, lunedì 27 giugno alle ore 16.45, la presentazione del volume, a cura di Chiara Devoti, Maria Giovanna Battista Di Savoia-Nemours. Stato, Capitale, Architettura, Leo S. Olschki Editore, 2021. Il volume è compreso nella collana La civiltà delle corti del Centro studi del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

Rileggere la figura di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda Madama Reale di Casa Savoia, può sembrare a primo acchito concessione a una “moda” inaugurata qualche anno orsono da una importante mostra e da alcune pubblicazioni di ampio respiro, destinate per prime a riportare all’attenzione la personalità complessa delle Reggenti alla corte sabauda. Tuttavia, non solo eco di un processo di “riappropriazione” della cosiddetta ‘età delle reggenze’ vuole essere questo volume affidato alla competenza di trenta autori, quanto principalmente l’assunzione di un programma che mira a riportare alla giusta attenzione il ruolo fondamentale, svolto da Maria Giovanna, di preparazione dello Stato alle riforme volute dal figlio, per il quale aveva assunto il ruolo di «Madre e Tutrice».  Gli aspetti legati alla committenza, architettonica soprattutto, ma non esclusivamente, insieme alla gestione della “macchina” dello Stato, comprese le riforme programmatiche – troppo di sovente attribuite tout-court alle decisioni di Vittorio Amedeo II senza valutare il ruolo preparatorio e anticipatorio delle disposizioni della Duchessa – come le scelte amministrative necessitavano di una rilettura della documentazione archivistica e uno spoglio, se possibile scevro da qualsivoglia pre-giudizio, della bibliografia consolidata. Ne emerge rinsaldata l’ipotesi interpretativa di un ruolo tutto tranne che secondario assunto da Maria Giovanna Battista, accorta amministratrice, colta committente e femme forte.

Intervengono:

Andrea Bocco, direttore del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST)

Andrea Merlotti, direttore del Centro studi del Consorzio delle residenze reali sabaude

Costanza Roggero, già Politecnico di Torino – DIST e Comitato scientifico del Polo Reale di Torino

Chiara Devoti, Politecnico di Torino – DIST e direttore Scuola di Specializzazione

Modera: Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama

Info: ingresso gratuito fino a esaurimento posti

Prenotazione facoltativa: t. 011 4429629 (da lunedì a venerdì, orario 9,30-13 e 14-16)

e-mail:  madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Per assistere alla conferenza è necessario indossare mascherina FFP2

 

 

MARTEDI 28 GIUGNO

 

Martedì 28 giugno ore 15

DIRITTO E GIUSTIZIA NELL’IMMAGINARIO GIAPPONESE: LE STORIE DI FANTASMI

MAO – conferenza del ciclo “Spiriti, demoni e soprannaturale nella cultura giapponese”

A cura di Giorgio Fabio Colombo (Università di Nagoya, Giappone)

Ciclo di conferenze complementari e di approfondimento all’attività didattica del corso di letteratura giapponese per gli studenti e le studentesse del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, ma aperte anche alla cittadinanza, ospitato dal MAO Museo di Arte Orientale, dedicate ai temi del soprannaturale, del fantastico e ai kaidan (le storie di fantasmi), che hanno particolare rilevanza nel contesto della letteratura premoderna.

Il periodo Edo (1603-1868) è considerato da molti come la “Epoca d’oro” delle storie di fantasmi (kaidan) in Giappone. Se da un lato lo scopo principale di queste storie era senza dubbio quello di intrattenere il pubblico, dall’altro svolgevano anche altre funzioni sociali, tra le quali c’era quella di monito verso i detentori del potere. Una tematica ricorrente presente nelle trame era quella di un personaggio debole (una moglie tradita, un servitore maltrattato, un contadino affamato) che perde la vita a causa della crudeltà del proprio superiore. Incapace di ricevere giustizia durante la propria vita il protagonista torna dall’aldilà per perseguitare il proprio oppressore. Il presente intervento tratterà del rapporto tra diritto e giustizia in Giappone attraverso le storie di fantasmi.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

 

GIOVEDI 30 GIUGNO

 

Giovedì 30 giugno ore 18.30

PERFORMANCE DI AMOSPHÈRE PER IL GRANDE VUOTO

MAO – performance nell’ambito della mostra Il Grande Vuoto

Fra sintetizzatori analogici e tecnologia digitale contemporanea.

Amosphère è una compositrice e artista visiva cinese con base a Parigi. Il suo lavoro interroga il tempo, lo spazio, la cosmologia, l’ambiente naturale, la percezione umana e gli effetti psico-fisici del suono. Il suo ultimo disco ‘More Die of Heartbreak (更多的人死于心碎)’, (33-33 Label, 2022) invita gli ascoltatori in uno spazio sonoro meditativo dove il tempo si espande e si contrae, la semplicità rivela complessità e la ripetizione diventa trasformazione. Suoi lavori sono stati presentati all’IRCAM di Parigi, al Somerset House Studio a Londra e Mutant Promise/EBM(T) di Tokyo, tra gli altri.

Prenotazione obbligatoria alla mail eventiMAO@fondazionetorinomusei.it.

I biglietti sono disponibili in museo e comprendono l’ingresso in mostra.

Biglietto singolo: 15 €. Ridotto studenti: 10 €

 

Giovedì 30 giugno ore 16

A FORMA DI DOMUS

Palazzo Madama – attività per famiglie

I reperti esposti nella mostra Invito a Pompei provengono da ambienti diversi della casa romana e ne rivelano la funzione e la disposizione degli spazi interni ed esterni dell’abitazione. Utilizzando colori a tempera e l’impronta di forme geometriche, i bambini tracceranno la mappa della domus evidenziando elementi architettonici e ornamentali per creare un poster da appendere nella propria casa.

Età consigliata: 5/10 anni; durata: 90 minuti

Costo: € 7 a bambino per attività e ingresso gratuito in mostra; adulti accompagnatori ingresso ridotto in mostra € 10 (gratuito con Abbonamento Musei). Tutti gli spazi sono accessibili

Info e prenotazioni: t. 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Prenotazione obbligatoria

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html