ANNA ROSSOMANDO VICEPRESIDENTE

Una torinese ai vertici di Palazzo Madama

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Finalmente una torinese ai vertici delle istituzioni. La senatrice Anna Rossomando é stata eletta vicepresidente del Senato.Direi quasi non ci si crede. In questo ultimo decennio i rappresentanti piemontesi o torinesi non sono stati trattati bene dai rispettivi partiti e il nostro territorio non valorizzato debitamente.  Classe 1963 (un po’ si arrabbierà con me), giovanissima si agitava nelle assemblee studentesche. Nel 1980 in viaggio a Roma con i sindacati confederali a sostenere una manifestazione  di studenti in appoggio agli operai Fiat contro i licenziamenti. Giovanissima, coriacea e testarda. Diventa avvocato subito al primo colpo. Del resto non può ” tradire” le tradizioni di famiglia.  Sono sicuro, i suoi genitori ne sono orgogliosi, la mamma e il padre Antonio principe del foro torinese e già presidente dell’ordine. Come il fratello Matteo affermato avvocato civilista. Le ha proprio fatte tutte in politica: dalla sezione anche come “angelo del ciclostile” nel distribuite i volantini nei mercati o al liceo, come davanti le fabbriche. Ha sempre detto: essere comunista è prima di tutto una dimensione esistenziale e morale. Poi per due volte eletta in consiglio comunale e altrettante legislature in parlamento. Conosco le possibili critiche di non essere attendibile nel giudizio, data l’amicizia. Per recuperare voglio subito dire di un suo difetto.Tignosa fino all’inverosimile. Spacca il capello in quattro sia come politica che come avvocato. In questi giorni ci siamo sentiti. Volevo sincerarmi delle possibilità di essere eletta. Sempre gentilmente mi ha risposto buttando acqua sul fuoco  del mio entusiasmo: vedremo,  vedremo. Spesso  la competenza e il merito in politica non vengono premiati. Nella passata legislatura è stata membro dell’ufficio di presidenza della Camera
Poteva essere candidata al Consiglio Superiore della Magistratura. Ma avrebbe dovuto lasciare l’attività parlamentare.  Scettico per questa sua scelta, mi ha sempre rassicurato: voglio finire il mio lavoro. Giudizio positivo non solo perché la conosco ed è torinese, ma forse anche perché il Pd  sta addirittura tornando a fare politica. Una rondine non fa primavera ma una rondine fa ben sperare che  la primavera stia arrivando. Ad Anna un augurio di  buon lavoro da amico e da torinese.