AMBIENTE- Pagina 92

Il Piano delle Acque, ecco cosa prevede

In Commissione Ambiente in Regione è stato illustrato e discusso il Piano di tutela delle acque dopo le consultazioni di associazioni e organizzazioni ambientali, agricole e attività produttive.

Alcuni obiettivi del Piano sono la riduzione dell’inquinamento diffuso da nitrati e prodotti fitosanitari, l’estensione della tutela delle falde, ma anche differenziare le fonti di approvvigionamento idropotabile, attuare il riequilibrio del bilancio idrico, rinnovare le grandi concessioni idroelettriche, incoraggiare comportamenti virtuosi e le buone pratiche.

È seguita la discussione generale, nella quale i commissari di opposizione che hanno sostenuto la necessità di modificare alcuni articoli del Piano al fine di renderlo più incisivo da un punto di vista ambientale.

Il provvedimento – con le misure necessarie per la tutela delle risorse idriche – aveva ottenuto il via libera da parte del Consiglio delle autonomie locali (Cal). Nel corso dell’illustrazione gli uffici – attraverso il coordinamento di varie direzioni – hanno evidenziato come il Piano sia uno strumento che fa parte integrante della programmazione regionale e che mette a sistema molteplici criticità: la preparazione dello stesso ha coinvolto la partecipazione attiva di numerosi amministratori locali attraverso l’istituzione di tavoli “aperti”, ricorrendo alla procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas) per il recepimento delle osservazioni.

Energia, spazio e innovazione. Tecnologie e strumenti finanziari per la sostenibilità e la transizione energetica

30 Settembre 2021 Energy Center – Politecnico di Torino h 15-19

Il settore Energia a livello globale vive un’epoca di trasformazione e innovazione tecnologica senza precedenti
con una agenda che punta alla digitalizzazione, alla interconnessione e alla sostenibilità ambientale.
Transizione energetica, decarbonizzazione ed energie rinnovabili sono solo alcuni degli obiettivi dei maggiori
stakeholders che operano nel settore e che sempre più spesso si avvalgono di tecnologie spaziali e i dati
spaziali.

Il nostro Paese sta lavorando per avere un ruolo sempre più attivo nello sviluppo di sistemi e servizi
all’avanguardia nel settore energia accelerando la transizione necessaria al raggiungimento degli obiettivi e
delle sfide green dell’Europa. In particolare il settore spaziale e le applicazioni integrate di dati satellitari
possono fornire una risposta efficace alle linee di indirizzo nazionali definite dal PNRR in tema di produzione,
accumulo e sostenibilità energetica.

La Fondazione E. Amaldi , in collaborazione con il Politecnico di Torino e il gruppo Fante, ha organizzato una
giornata di lavori dedicata alle opportunità e le potenziali sinergie dell’utilizzo di applicazioni space related,
in particolare quelle promosse dalla piattaforma Ambassador ESA di Business Applications e InCubed+
dell’ESA.

Il workshop prevede una sessione istituzionale di indirizzo e 4 panel tematici con esponenti del mondo
industriale, finanziario e istituzionale per trattare il tema dell’innovazione in relazione all’interazione tra
Spazio ed Energia da diverse prospettive. Al centro del convegno le linee strategiche dell’Agenzia Spaziale
italiana e dell’Europa sul fronte energetico, i need, le sfide e i progetti dei big player regionali e nazionali. Ad
un confronto sulle opportunità e sugli strumenti di finanza per l’innovazione seguirà, in conclusione
dell’evento, l’analisi delle prospettive per il settore energetico nazionale supportato dall’integrazione degli
asset spaziali.

Trasporti, ambiente, economia in vista del Vtm

Martedì 28 settembresi terrà una giornata di approfondimento in avvicinamento all’edizione 2022 di VTM Torino – Vehicle & Transportation Technology Innovation Meetings (30-31 marzo), business convention che riunisce la comunità industriale della mobilità: produttori di veicoli, fornitori di componenti, istituzioni, società di ingegneria e fornitori di servizi.

L’evento, sostenuto da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino ed organizzato dalla società internazionale specializzata abe – advanced business events in collaborazione con Ceipiemonte, avrà luogo presso il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO, in viale Maestri del Lavoro 10 a Torino, e potrà essere seguito anche online previa iscrizione su https://italy.vehiclemeetings.com/september-28-2021

Dopo i saluti dell’assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte e dei presidenti della Camera di commercio di Torino, Confindustria Piemonte e Ceipiemonte, la comunità internazionale della mobilità e dei trasporti terrestri si confronterà sulle tematiche industriali di maggiore interesse, e in particolare sui temi della guida autonoma, della connettività e della cyber security, dell’elettrificazione dei veicoli e delle batterie, dell’idrogeno, dei sistemi di propulsione sostenibili e dell’innovative manufacturing. In particolare, alcuni tra i principali stakeholder del settore approfondiranno le sfide e le opportunità per la crescita del business focalizzandosi su argomenti come veicoli elettrici, ibridi e a idrogeno, software-defined vehicles ADAS, connettività, sicurezza informatica, micromobilità, produzione avanzata e molto altro.

Forum Acque di Legambiente. Una carrellata di progetti, raccolte dati e buone pratiche

 Si è tenuto sabato l’evento dedicato alla risorsa idrica, a laghi e fiumi piemontesi. 

 

Si celebra la conclusione del Progetto Life ESC VisPO, VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, che dal 2018 ha coinvolto, fra Italia e Ungheria oltre 250 volontari under 30 nella tutela e pulizia delle aree fluviali e perifluviali del Po piemontese e del Danubio. Con Goletta dei Laghi si è proceduto, fra l’altro, al campionamento dei rifiuti sulle spiagge lacustri di cui si sono presentati i risultati: 45 scarti ogni 100 m2, 76% dei quali in plastica.

 

 

Si è tenuto venerdì 24 settembre presso l’auditorium della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo il Forum Acque di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta.

Hanno aperto la giornata gli interventi di Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Giorgio Zampetti, Direttore Nazionale di Legambiente; Angelo Robotto, Direttore di Arpa Piemonte; Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po; Sara Leporati, responsabile “Missione proteggere l’Ambiente, Obiettivo Pianeta” di Fondazione Compagnia di San Paolo;  Barba Azzarà, consigliere delegato all’ambiente di Città Metropolitana di Torino.

La prima parte della giornata è stata catalizzata dall’evento conclusivo del progetto Life ESC VisPO, VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, realizzato in parternariato con European Research Institute Hungary (ERI Hu) e ARPA Piemonte. Iniziato nel gennaio 2018, Life ESC VisPO ha coinvolto 274 volontari fra Ungheria e Italia che si sono dedicati alla pulizia e alla tutela delle aree fluviali e perifluviali di Po e Danubio. In tre anni e 9 mesi, il progetto è stato protagonista di oltre 500 eventi ha coinvolto oltre 2000 stakeholder, ha agito in 75 aree totali 43 delle quali aree SIC della rete Natura 2000. I volontari hanno raccolto oltre 20 tonnellate di rifiuti abbandonati ed hanno effettuato la segnalazione di 75 specie vegetali aliene, centrando tutti gli obiettivi prefissati.

“Il progetto LIFE ESc VisPO è stata una sfida, un’opportunità per il nostro territorio – dichiara Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Si conclude un’esperienza ricca di soddisfazioni e grandi risultati. Il più importante sicuramente l’aver coinvolto tanti giovani volontari nella cura dell’ambiente fluviale, ancora troppo sottovalutato, rendendoli protagonisti di azioni concrete per il territorio e per l’ambiente in cui vivono. Una sensibilità nuova e una presa di coscienza più forte che si sono concretizzate in azioni di pulizia delle sponde ripariali, in azioni di sensibilizzazione e valorizzazione dell’ecosistema “fiume”. Il partenariato con Arpa Piemonte ed ERI Ungheria è stato un importantissimo valore aggiunto che ha dato vita ad un lavoro in costante sinergia, forte stimolo per il futuro”.

Presenti i progetti partners: Life Blue Lakes, Life ESC 360, First Life.

Presentati anche i risultati relativi all’azione di Beach Litter, un monitoraggio della presenza di rifiuti sulle spiagge dei laghi oggetto della campagna piemontese (Avigliana, Maggiore, Orta e Viverone) tenutasi la scorsa estate nell’ambito della campagna “Goletta dei Laghi”, con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Utilizzando un apposito protocollo tecnico-scientifico, sono stati setacciati in totale 12500 metri quadrati di spiagge e raccolti 5605 rifiuti di diversa tipologia, 45 scarti ogni 100 mdi spiaggia.

Quelli plastici risultano essere i rifiuti più numerosi (4301 unità, pari al 76%), seguiti da carta (277 unità, pari al 5%), vetro (224 unità, pari al 4%) e metallo (70 unità, pari all’1,2%).

Particolarmente rilevante la presenza di mozziconi di sigarette, pari al 60% dei rifiuti plastici ritrovati, seguiti da frammenti plastici e polistirolo di piccole dimensioni (tra i 2,5 e i 50 cm), da tappi e coperchi di bevande, incartamenti dei dolciumi e cannucce.

“Il Forum Acque – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – è un tassello del percorso di valorizzazione, sensibilizzazione e analisi della risorsa idrica. Percorso imprescindibile in una regione come il Piemonte in cui il tema è centrale per una corposa presenza di corsi idrici e per il rivelarsi di difficoltà quali le captazioni eccessive e le recenti secche, una qualità dell’acqua messa a rischio da inquinanti vecchi e nuovi (PFAS), una situazione idrogeologia di forte rischio. Una Regione in cui spariscono, come dimostrato dalla nostra campagna Carovana dei Ghiacciai, i nostri splendidi ghiacciai, vittima e specchio dei cambiamenti climatici, risorsa ecosistemica che dobbiamo conoscere, riconoscere e preservare, una risorsa di bellezza e soprattutto di vita, per le nostre montagne ma per il bacino padano tutto. Le scelte, sempre più forti ed urgenti che siamo chiamati a prendere con convinzione, sono ormai ineludibili”

La seconda parte del Forum è stato dedicato alle buone pratiche.

Paolo Mancin della Direzione Ambiente della Regione Piemonte ha illustrato gli strumenti di tutela acque dell’amministrazione regionale; Giovanni De Bernardi, Presidente dell’EcoMuseo del Lago d’Orta, ha raccontato l’esperienza del contratto di lago; Daniele Barbone amministratore delegato di Acqua Novara VCO ha esposto ; Giacomo Ballari, presidente di Fondazione AgriOn ha illustrato progetti innovativi per il risparmio idrico in applicazioni agronomiche; Daniele Agosto, Product marketing director di Celli Group, ha raccontato della valorizzazione della risorsa acqua nel settore beverage; Massimo Ramunni, vice direttore di Assocarta ha presentato le attività di promozione dei sistemi di gestione ambientale e forestale e le azioni di sostegno al riciclo della carta.

Smog, impianti termici: più di uno su tre non in regola

In Piemonte il 35% degli impianti termici controllati da Arpa -Agenzia regionale per la protezione ambientale  non era in regola.

E nell’80% dei casi l’irregolarità  era il superamento dei limiti delle emissioni di ossidi di azoto. Nel bilancio di un anno di ispezioni, pubblicato dall’agenzia, si evidenzia che su 524 impianti controllati, corrispondenti a 24 mila unità abitative, considerando anzianità e potenza termica superiore a 100 kw, 185 non erano in regola (di questi 140 in Torino e Città metropolitana) per le emissioni, nel 28% dei casi, o non erano rispondenti  ai programmi di manutenzione o di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione.

(Foto Fabio Liguori)

Acea Pinerolese Energia si presenta a Firenze

 Acea Pinerolese Energia, azienda pubblica pinerolese, è stata scelta come ambasciatrice dell’economia civile e ha presentato  a Firenze presso il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio la propria case history di sostenibilità ambientale, economica e sociale legata al progetto Energheia di Efficientamento Energetico degli edifici, in occasione della terza edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, che si terrà a fino al 26 settembre prossimo sul tema “Alla ricerca di senso. Persone, lavoro, relazioni”.

In particolare il Direttore Operativo di Acea Pinerolese Energia Ezio Chiaramello ha presentato a Firenze il modello di questa impresa, eccellenza di economia sociale con le sue iniziative correlate alla transizione energetica nell’ambito del Progetto Energheia, portato avanti con la collaborazione degli importanti partner Tecnozenith e l’Energy Center del Politecnico di Torino. Un progetto che sta contribuendo a diffondere in Italia la costituzione di comunità energetiche condominiali e l’autoconsumo collettivo come svolta per favorire l’inclusione sociale e la solidarietà, contrastare la povertà energetica e dare un impulso notevole alla diffusione delle energie rinnovabili come strumento di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Una svolta, quella proposta da Acea Pinerolese Energia, che può potenzialmente replicarsi in tutta Italia e coinvolgere decine di milioni di condòmini e per questo l’azienda è stata scelta insieme a quattro buone pratiche nazionali per il  Premio Nazionale Imprese Ambasciatrici dell’Economia Civile 2021 grazie al proprio progetto fondato sul consolidamento della sostenibilità ambientale e sociale e sulla replicabilità locale e nazionale – del proprio modello di business.

La buona pratica di Acea Pinerolese correlata alla transizione energetica è stata anche segnalata agli organizzatori della Settimana sociale dei Cattolici, che quest’anno si svolgerà a Taranto, dall’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, seguendo le indicazioni del Vescovo di PineroloMons. Derio Olivero, volte a sostenere le buone pratiche del territorio. Tale segnalazione ha permesso di allargare la conoscenza di questa eccellenza pinerolese, grazie alla medesima presenza organizzativa dei due eventi, anche verso il Festival Nazionale dell’Economia Civile in occasione del quale l’eccellenza pinerolese si presenterà con il prestigioso riconoscimento di ambasciatrice dell’economia civile italiana.

In particolare a Firenze, Acea Pinerolese Energia ha presentato alla platea il primo Condominio Autoconsumatore Collettivo operativo d’Italia di Pinerolo, un passo importante verso la transizione energetica nel segno delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Un sistema autonomo quanto a fabbisogno di energia elettrica e riscaldamento/raffrescamento in quanto per il 90% autoconsuma quanto prodotto dall’impianto fotovoltaico e dal solare termico.

Nel corso del Festival esponenti istituzionali, del mondo accademico, economico, imprenditoriale e sociale si confronteranno sul percorso di ripresa post pandemia individuato dal Next Generation EU e dal PNRR italiano, nei 3 assi condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

Nato da un’idea di Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen), che lo promuove insieme a Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti) e SEC (Scuola di Economia Civile) e con il contributo di FONDOSVILUPPO, il Festival Nazionale dell’Economia Civile si è ormai accreditato come un evento di particolare interesse su temi che pongono al centro l’uomo, il suo valore come individuo, il bene comune.

Tante le personalità di spicco che partecipano alla terza edizione del Festival, lanciata il 7 settembre insieme con il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. Alla tre giorni di lavori prendono parte, tra gli altri, Premi Nobel e Pulitzer come Raghuram Rajan (Professore alla Booth School of Business dell’Università di Chicago), Angus Deaton (Premio Nobel per l’Economia 2015) e Jared Diamond (Professore di Geografia all’Università della California e Premio Pulitzer 1998).

Una importante rappresentanza anche del mondo politico tra i quali Andrea Orlando (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Irene Tinagli (Presidente Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo), Patrizio Bianchi (Ministro dell’Istruzione), Stefania Giannini (Vice-Direttrice Generale UNESCO per l’Educazione), Enrico Giovannini (Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili). E poi ancora interventi a tutto tondo con Mauro Berruto (Allenatore di pallavolo ed ex CT della nazionale italiana), Michela Spina (Portavoce dei Friday for Future Italia), Riccardo Di Stefano (Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria) e tanti altri.

Durante l’edizione 2021 ci si concentrerà in modo particolare su come i principi dell’Economia Civile e le esperienze concrete già consolidate su molti territori, come quella di Acea Pinerolese, possano contribuire a uno sviluppo inclusivo e realmente sostenibile, calato nelle sei grandi missioni sulle quali si concentreranno le ingenti risorse messe a disposizione dall’Unione europea: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; salute.

 

Le Regioni Italiane e la sfida della neutralità climatica: ancora lunga la strada per il Piemonte

Con Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lombardia e Veneto in coda alla classifica

 

È quanto emerge dal primo ranking regionale sul clima pubblicato da Italy for Climate, un’iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile promossa da imprese e associazioni di imprese.

 Per sette Regioni italiane è ancora lunga la strada per il raggiungimento dell’obiettivo della neutralità climatica. È quanto emerge da “La corsa delle Regioni verso la neutralità climatica: il primo ranking delle Regioni italiane sul clima”, iniziativa realizzata in collaborazione con Ispra, che ha misurato e valutato le performance delle Regioni in termini di impatto sul clima. Lo studio è stato condotto da I4C – Italy for Climate, la cui mission è quella di promuovere l’attuazione di una Roadmap climatica per l’Italia in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. I4C è un’iniziativa promossa da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con  Chiesi, ConouDavines, Edison, ErgillyItalian Exhibition GroupH+K Strategies.

 

Dallo studio emerge che in Italia il gruppo delle Regioni che presenta performance meno incoraggianti rispetto la media nazionale è composto da Puglia, Emilia Romagna e Piemonte, chiudono la classifica due Regioni del Centro (Toscana e Umbria) e due del Nord (Lombardia e Veneto).

 

La classifica è stata elaborata in base a tre parametri chiave, emissioni di gas serra, consumi di energia e fonti rinnovabili prendendo in considerazione i più recenti dati consolidati e ufficiali al 2019 e analizzando i trend di miglioramento conseguiti nel biennio considerato. La classifica conclusiva per gruppi è stata stilata sulla base del numero di indicatori in cui ciascuna Regione presenta valori migliori della media nazionale.

 

Il gruppo composto da Puglia, Emilia Romagna e Piemonte presenta solo due indicatori migliori della media nazionale, collocandosi poco prima del gruppo di coda. Nel periodo considerato Emilia Romagna e Piemonte presentano valori peggiori della media nazionale sia per le emissioni di gas serra sia sui consumi di energia, con l’Emilia-Romagna in particolare che si conferma tra le Regioni più energivore d’Italia (2,8 tep pro capite). Sul fronte delle fonti rinnovabili non è positiva la performance l’Emilia-Romagna si colloca al 17° posto per quota di consumi coperti da rinnovabili (appena l’11,3%,mentre va meglio il Piemonte con una quota del 19%, di poco superiore alla media nazionale.

La Puglia registra elevate emissioni di gas serra pro capite (9,3 tCO2eq per abitante), in parte riconducibili alle specificità del settore produttivo (prima Regione in Italia per consumo di carbone). Anche se si conferma leader nel fotovoltaico con oltre 700 Watt per abitante installati, (il doppio della media nazionale), seppure i consumi da rinnovabili si sono ridotti mediamente di quasi il 2% ogni anno nel biennio considerato.

 

Più allarmanti le performance delle Regioni che fanno parte del gruppo di coda (Lombardia, Toscana, Umbria, Veneto) con un solo indicatore migliore della media nazionale e ben cinque peggiori, con consumi energetici ben sopra la media nazionale che nell’ultimo biennio risultano addirittura aumentati, anche in modo significativo (dal +1% annuo della Toscana al +3,2% del Veneto).

Per quanto riguarda gli altri indicatori la situazione invece è più differenziata. Umbria, Lombardia e Veneto presentano emissioni di gas serra pro capite superiori alla media nazionale e solo la Lombardia le ha ridotte in modo significativo nell’ultimo biennio (-2,4% in media ogni anno), mentre l’Umbria le ha addirittura aumentate (+3%).

Sul fronte delle rinnovabili complessivamente tutte le Regioni di questo gruppo mostrano un trend piuttosto negativo, solo l’Umbria si attesta con una quota di consumi puliti (23%) superiore alla media nazionale, mentre la Toscana ed il Veneto si posizionano poco sotto (entrambe poco oltre il 16%) e la Lombardia è ancora ferma al 13%, nonostante sia la Regione che detiene il primato di consumi complessivi in Italia (grazie soprattutto alle rinnovabili termiche).

Tutte le Regioni di questo gruppo presentano una riduzione dei consumi da fonti rinnovabili nel biennio considerato che vanno dal –1,4% della Lombardia al -3,7% dell’Umbria; il Veneto è l’unica Regione ad attestarsi sopra alla media nazionale sul trend recente delle rinnovabili, pur registrando una stagnazione che conferma la performance complessiva critica di questa Regione.

 

Le performance climatiche complessive registrate da entrambi i gruppi riportano una fotografia differenziata a seconda delle singole Regioni ma che nel suo complesso desta preoccupazione, soprattutto se consideriamo i risultati complessivi emersi dal ranking. Secondo il report infatti tutte le Regioni italiane sono ancora molto lontane dal conseguire l’obiettivo della neutralità climatica così come dal centrare gli obiettivi intermedi al 2030. Tutte le Regioni italiane devono fare di più per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica fissato dall’Unione Europea, comprese le Regioni in testa alla classifica che dovranno migliorare in modo sensibile le proprie performance per raggiungere il traguardo della carbon neutrality entro il 2050 e rendere l’Italia protagonista di questa sfida.

“La corsa delle Regioni verso la neutralità climatica: il primo ranking delle Regioni italiane sul clima” rappresenta un contributo fondamentale per il percorso dell’Italia verso gli obiettivi climatici ed energetici al 2030 e al 2050 soprattutto se consideriamo che ad oggi il Paese non dispone di una valutazione complessiva di quali siano i contributi delle singole Regioni al raggiungimento di questi obiettivi. Allo stesso modo non esistono ancora dei target regionali condivisi al 2030 e 2050 in materia di clima ed energia (se non quelli che alcune Regioni hanno voluto attribuirsi, ma senza poterne verificare la compatibilità con l’obiettivo nazionale della neutralità climatica).

“Anche in Italia, come già fatto in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, – ha dichiarato Edo Ronchi, Promotore di I4C- Italy for Climate  serve una “legge per il clima” che consenta di raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici nazionali al 2030 e che assegni anche alle Regioni target specifici e vincolanti (tramite il c.d. burden sharing), direttamente connessi all’ effettiva realizzazione degli impianti e degli interventi necessari al loro conseguimento”.

“Non c’è un pianeta B” i giovani dei Fridays for Future in piazza a Torino

A migliaia i giovani questa mattina al corteo colorato dei Fridays for Future

E’ stato il primo appuntamento dell’anno con lo sciopero globale per il clima. Il serpentone colorato è partito da piazza Statuto.

I partecipanti hanno invitato i cittadini a leggere i programmi delle diverse coalizioni: “importanti non sono le vaghe promesse di intervento, ma una lista di misure precise, rapide e puntuali da adottare come un cronoprogramma che indichi di quanto è in quanto tempo devono essere abbattute le emissioni”. Il corteo si è snodato in piazza XVIII Dicembre, via Cernaia, via Pietro Micca, per concludersi in Piazza castello. Tra gli  slogan: “La nostra casa sta andando a fuoco”, “Non c’è un pianeta B”.

Sciopero Globale per il Clima: Fridays for Future scende in piazza a Torino

venerdì 24 settembre Fridays for Future scende nelle piazze per lo Sciopero Globale per il Clima.

“Dopo tre anni da quando hanno iniziato a scioperare, i responsabili politici continuano a parlare, parlare, parlare. Facendo credere che si stia facendo qualcosa, quando è l’esatto contrario: il 2021 è previsto essere l’anno con le emissioni più alte di sempre.”

Così sostiene il movimento chiedendo  che “questa crisi venga affrontata realmente, e non a parole. E sta mettendo un’enfasi speciale sulle diseguaglianze e le ingiustizie tra i Paesi e anche all’interno degli Stati stessi. I paesi del Nord globale devono prendersi le proprie responsabilità aiutando i paesi più colpiti da questa crisi che non hanno causato”.

“Anche dopo che il mondo intero è stato testimone di una pandemia, stiamo ancora lottando per i nostri diritti di base come aria, cibo e acqua sani. Ma i nostri diritti sono più di questo. Non c’è uguaglianza finché l’intera crisi non viene gestita con l’approccio intersezionale e tutta l’oppressione sociale sistematica viene risolta. È così impossibile vedere che l’uomo non è il padrone del mondo? Stiamo perdendo tempo e stiamo perdendo le nostre vite a causa dell’avidità delle élite del Nord globale e delle loro guerre di potere. Sono in gioco il nostro presente e il nostro futuro.” dice Atlas Sarrafoglu, Turchia.

In Italia ci saranno manifestazioni nelle città: 

– Torino  Piazza Statuto 9:30

– Alessandria  Piazza Marconi 9:00

– Ancona  Teatro delle Muse  10:00

– Andria   Largo Torneo   9:00

– Avellino Via Colombo 9:00

– Aversa  Piazza Municipio 10:00

– Aosta Arco di Augusto 9:00

– Arezzo Piazza della Libertà ore 9:00

– Asti davanti al Comune  10:00

– Bari piazza della prefettura  9:30

– Bergamo 7:30 Flash Mob in Piazzale Guglielmo Marconi – 11:30 manifestazione statica in Piazza Vittorio Veneto – 15:30 Flash Mob sulle mura

– Bologna  Piazza Verdi  9:00

– Bolzano  Piazza Tribunale / Gerichtsplatz, alle 11:00

– Brescia  Piazzale Arnaldo 9:00

– Brindisi  Stazione  8:30

– Cagliari piazza dei Centomila  9:00

– Campobasso Terminal Bus 9:30

– Casteddu (Cagliari)  piazza dei Centomila  9:00

– Cassino Piazza Vittorio Veneto  9:00

– Catania  Piazza Teatro Massimo 9:00

– Catanzaro Piazza Matteotti alle 9:15

– Chieri  Liceo Monti  8:00

– Chieti   Piazzale Mazzini (Villa Comunale)  9:30

– Comiso  Piazza del Popolo  9:00 / Vittoria (RG)

– Cuneo Parco della Resistenza 9:00

– Cuveglio  Palazzo Verbania, via Dante Alighieri 5, 9.00 (Luino)

– Ferrara  Porta degli Angeli 9:00

– Firenze Piazza S.Maria Novella  9:30

– Forlì Piazzale della Vittoria 9:00

– Genova  Piazza Brignole 9:00

– Gorizia Parco della Rimembranza 10:00

– Lecce  Piazza Sant’Oronzo  10:00

– Lucca piazzale Verdi alle 9:30

– Luino Palazzo Verbania 9:00

– Macerata davanti ai cancelli 9:00

– Mantova Piazza Sordello  10:00

– Massa Comune di Massa alle 9:30

– Messina Piazza Duomo 9:00

– Milano Largo Cairoli  9:00

– Modena Parco cittadino Novi Sad 18:00

– Mogliano Veneto Skate park via Colelli  8:00

– Montecchio Parchi Montecchiesi 9:30

– Monza  Piazza Trento e Trieste  9:00

– Napoli  Piazza Dante 9:00

– Novara Piazza Garibaldi 8:30

– Palermo  Piazza Giuseppe Verdi  9:30

– Padova Piazzale stazione 9:00

– Pavia Piazza della Vittoria 9:30

– Parma Piazzale Rondani 9:00

– Pescara Comune 8:30 e Piazza Unione 10:45

– Piacenza Piazza Cavalli 9:00

– Pisa   Piazza Guerrazzi   9:00

– Prato Piazza delle Carceri   9:00

– Ravenna Piazza Kennedy  9:00

– Reggio Emilia Parco del Popolo(giardini) 9:30

– Rimini Parco Marecchia  18:00

– Roma  Piazza Vittorio Emanuele  9:30

– Sanremo  Piazza Colombo  10:30

– Sassari  Piazza Castello 9:00

– Schio  Piazzale Summano 8:00

– Siena Piazza del Campo  10:00

– Taranto Corso Due Mari (marinai) 17:00

– Trento Via Verdi 9:00

– Treviso Stazione dei treni 8:00

– Trieste Piazza Verdi 15:00

– Udine Piazzale Cavedalis 8:00

– Varese  Piazza Monte Grappa 10:00

– Venezia  Piazzale Roma ore 9:00

– Verona  Piazza Cittadella 9:00 

– Viareggio Piazza Mazzini 9:00

– Vicenza Piazzale Stazione 9:00

– Vimercate indirizza a Milano o Monza (poi 26 settembre, piazza 9:30)

Gli scioperi avverranno in tutta Italia nel rispetto delle misure sanitarie.

E aggiungono che non possiamo aspettare. “Il momento migliore per agire sarebbe stato 30 anni fa, ma il secondo momento migliore è OGGI. È una responsabilità, ma anche un’OPPORTUNITÀ STORICA. Non risparmiare energie, non aspettare, dai il massimo questa volta, perchè c’è bisogno di tuttə”, ha detto Giacomo, da Forlì.

“Ingegneria della sicurezza industriale e analisi dei rischi”, il master

Aperte le iscrizioni al Master di Politecnico e Inail Piemonte 

 

Il Master formerà figure professionali altamente specializzate nella sicurezza industriale; 12 le borse di studio che il Politecnico di Torino metterà a disposizione grazie al sostegno di Inail Piemonte

Grazie all’accordo tra la Scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino e la Direzione regionale Inail Piemonte sono aperte le iscrizioni al Master universitario di II° livello in “Ingegneria della sicurezza industriale e analisi dei rischi”, coordinato dalla professoressa Micaela Demichela del DISAT – Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico.  Il percorso didattico-scientifico della durata di un anno è rivolto ai possessori di laurea quadriennale o quinquennale del vecchio ordinamento o di laurea magistrale in materie tecnico-scientifiche e in particolare in Ingegneria, Architettura, Chimica, Medicina, Geologia e Scienze Fisiche e Naturali, Tecniche della Prevenzione o altri titoli che saranno valutati dalla Commissione di selezione del Master.

L’accordo fa seguito al Protocollo d’intesa del 22 aprile 2020 con il quale l’Istituto e l’Ateneo si sono impegnati a promuovere la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro.

Obiettivo del Master è infatti quello di proporre una preparazione multidisciplinare che consenta ai partecipanti di inserirsi nelle diverse realtà professionali, pubbliche e private, fornendo gli strumenti necessari per lo sviluppo e l’attuazione della prevenzione e per l’aggiornamento continuo delle proprie conoscenze. La figura professionale che risulterà formata dal Master è quella di Esperto in Ingegneria della Sicurezza Industriale e Analisi dei Rischi, conformemente con quanto previsto dalla legislazione vigente.

Inail Piemonte finanzia 12 borse di studio, pari a 4.000 euro ciascuna, da assegnare un base a una graduatoria formulata a seguito di valutazione del merito (voto di laurea), dei requisiti professionali (esperienze formative e lavorative nel campo della sicurezza dei luoghi di lavoro) e del reddito degli iscritti.

Oltre a Inail collaborano alla realizzazione del Master anche la Camera di commercio di Torino – con il finanziamento di ulteriori 5 borse di studio – e Intesa Sanpaolo, che metterà a disposizione degli studenti la propria expertise e accoglierà nel proprio team 2 studenti per la fase di stage.

Dichiara il professor Paolo Neirotti, direttore della Scuola Master del Politecnico di Torino: “Il Master riprende una tradizione del Politecnico a fornire formazione permanente sul tema della salute e sicurezza del lavoro insieme a istituzioni come Inail e conferma la nostra capacità di applicare competenze tecnico-scientifico su temi di life-long learning rilevanti per il benessere sociale”

Aggiunge il Direttore regionale Inail, Giovanni Asaro “Il Master a cui diamo avvio ha all’attivo nel corso degli anni già numerose edizioni. Oggi viene ulteriormente arricchito con l’attuale formulazione che tiene conto del contesto economico e tecnico-organizzativo in continua evoluzione e con la convinta e attiva partecipazione di partner essenziali per poter fornire una qualificata formazione professionale e prospettive occupazionali agli studenti. Lo sosteniamo – prosegue Asaro – anche con l’apporto professionale dei nostri tecnici, per richiamare l’interesse degli studenti sia  in termini di partecipazione, sia di ricadute occupazionali nel campo della sicurezza, dell’igiene industriale e della prevenzione, nonché per la richiesta crescente di formazione su queste tematiche: il percorso formativo infatti rivolge una particolare attenzione alle possibilità di contatto diretto con la realtà del mondo del lavoro, soprattutto grazie allo stage svolto in azienda e alle esercitazioni e simulazioni lavorative in aula. In questo modo l’iniziativa contribuisce a promuovere il rapporto fra le istituzioni universitarie e il tessuto produttivo del territorio al fine di diffondere la cultura della sicurezza nell’accezione più ampia di “prevenzione”, intesa come l’insieme delle disposizioni o misure necessarie, anche secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per eliminare o minimizzare i rischi di lavoro-correlati”.

 “Il Master, finanziato anche dalla Camera di commercio di Torino, andrà a formare esperti in sicurezza sul lavoro fondamentali per il tessuto imprenditoriale locale – spiega Dario GallinaPresidente dell’ente camerale torinese. – L’obiettivo è quello di stimolare la cultura della sicurezza negli studenti e sviluppare competenze integrate, anche con una prospettiva rivolta alle nuove tecnologie in ambiti come robotica, industria 4.0, automazione, intervenendo per una maggiore protezione per le persone, l’ambiente e le attrezzature di tutte le imprese”.

Per maggiori informazioni:

https://bit.ly/3BZsCAA

Un nuovo Master per la sicurezza sul lavoro